L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
Javier Grillo-Marxuach è uno scrittore di telefilm, autore tra le altre cose di 7 episodi delle prime due stagioni di Lost; è proprio in quegli anni che, anche grazie al supporto di Paul Dini, fa il suo esordio nel mondo del fumetto, media che ha sempre sognato poiché gli avrebbe permesso di mettere in scena con facilità un gigantesco mostro tentacolare, troppo costoso per i budget televisivi. Il primo volume di The Middleman (pubblicato anche in Italia dalle Edizioni BD) è pensato come il pilot di un telefilm ed effettivamente, quando tre anni dopo il fumetto sarà trasformato in una serie televisiva, il primo episodio seguirà fedelmente il primo ciclo di storie, al punto che potrebbe quasi considerarsi come uno storyboard.
La protagonista è Wendy Watson, un'artista in continua cerca di lavoro che viene reclutata da un'agenzia segreta che si occupa di "problemi esotici" nel tentativo di salvare il mondo.
Sì, proprio come nei fumetti.
Wendy sarà affiancata nel suo lavoro dal suo capo Middleman, un impettito agente fermamente convinto del suo ruolo nel quale si impegna seriamente (fin troppo).
Un po' Men in Black, un po' Guida Galattica per Autostoppisti, un po' Scooby Doo, un po' Kevin Smith con tutte le citazioni nerd da film e fumetti, The Middleman è una serie leggera ma incredibilmente piacevole da guardarsi, grazie alle tinte colorate e ai dialoghi brillanti. Ogni episodio è autoconclusivo ma c'è un minimo filo conduttore, anche se relegato ai brevi siparietti della vita privata di Wendy Watson e dei suoi amici: per il resto ogni missione pone la coppia di agenti segreti contro minacce del calibro di gorilla gangster, faide tra lottatori della lucha libre messicana, pesci volanti zombie, boy-band aliene, spie risvegliate da un sonno criogenico, dimensioni parallele e molto altro ancora.
Le surreali avventure in cui si trovano coinvolti Wendy e Middleman sono già abbastanza strampalate, ma il quadro è reso ancor più bizzarro dalla fotogenica coinquilina di Wendy, dal musicista che occupa il loro pianerottolo, e dai ragazzi interessati alla protagonista. Il tutto condito da una marea di gag meta-narrative sulla situazioni in cui si trovano i personaggi, tra le quali spiccano le didascalie che compaiono in sovrimpressione descrivendo ossessivamente il contesto.
La critica ha osannato la serie, i (pochi) spettatori che la seguivano si sono appassionati rapidamente, ma forse il canale sul quale è stato programmato non si è rivelato una scelta corretta, solitamente abituato a trasmettere show per i più giovani.
The Middleman era stato programmato per una stagione di 13 episodi, ma a causa degli ascolti troppo bassi, le riprese furono interrotte al termine del 12esimo; nulla di grave dato che non c'è una continuity serrata o misteri lasciati in sospeso, ma è comunque triste vedere interrotto un telefilm che avrebbe potuto proseguire per diverse stagioni.
La sceneggiatura dell'ultimo episodio è stata letta dal cast in un reading avvenuto alla San Diego Comic-Con; gli autori hanno annunciato il loro desiderio di realizzare un albo a fumetti da quella storia che non ha mai raggiunto lo schermo.
La serie è stata trasmessa in Italia su Fox e su Rai 4, ma sfortunatamente non ci sono notizie riguardo all'uscita del cofanetto DVD. Chiunque ha visto il telefilm l'ha apprezzato; peccato che non siano stati sufficienti a mantenerlo in vita, dato che sarebbe potuto diventare un piccolo cult.