[Disney/Kitsis-Horowitz] C'Era una Volta (ABC)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • La serie è Disney, infatti. Pubblicizzata persino nel panel Disney del comic-con di San Diego.
  • Sì, ma potrebbero farsi auto-promozione con più eleganza :P
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Visti i primi due episodi, interessante. È quello che mi aspettavo, non un serial eccezionale, ma qualcosa che comunque fa piacere guardarsi una volta.
    Ben giocato il doppio piano presenterealtà/flashbackfiaba, mentre lo svelamento dei diversi personaggi l'ho trovato un po' banalotto e didascalico; è naturale il paragone con Fables e lì l'ingresso di ogni personaggio è uno stuzzicante enigma, ci si chiede chi possa essere fino a quando viene rivelato (anche solo un paio di pagine dopo, ma è più intrigante).
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  • Rai2 sospende la trasmissione di Once Upon a Time. Dal 1°Novembre, un solo episodio a settimana su Rai4:

    http://www.televisionando.it/articolo/o ... one/82189/
  • Ho iniziato questa serie pochi giorni fa, sono arrivato all'ottavo episodio.
    Lost ambientato a Twin Peaks, provincia di Disneyland.
    Questo riassume il feeling di Once Upon a Time. Già le prime puntate sono molto belle, poi arrivano la quinta e la sesta che sono ottimone e ci si è attestati su questo ulteriore gradino qualitativo per i successivi due episodi. Si sta costruendo una mitologia credibile, ci si affeziona ai personaggi, bellissime le back-stories, si vuole capirne di più, inquadrare meglio alcuni personaggi... Una serie che sa giocare con il mondo delle fiabe con intelligenza e con un senso di post-modernismo lontano da quello di cui a volte si è abusato.
    Resoconterò in maniera più articolata conclusa la prima stagione :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto: Lost ambientato a Twin Peaks, provincia di Disneyland.
    Sì comunque :P

    Stagione 1

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    Negli scorsi anni uno degli sport preferiti di chi seguiva serie televisive era quello di trovare il fantomatico "erede di Lost". Ogni volta che esordiva un pilot che avesse come elementi il mistero e l'azione, attorno al quale ruotassero i protagonisti, ecco che i nerd si scatenavano. La cosa era accentuata se per caso a produrre la serie era JJ Abrams!
    La cosa comica era che puntualmente le aspettative venivano deluse: che fosse per l'appeal della trama e/o dei personaggi, per obiettivi diversi o per poca brillantezza della scrittura e nella messa in scena, tutti i titolo papabili ad essere "eredi di Lost" finivano inevitabilmente per non esserlo. Praticamente tutti questi, peraltro, venivano anche cancellati dopo la prima stagione, sempre che riuscissero ad arrivare vivi alla fine di essa :P
    Uno scenario desolante, anche perché ad un certo punto pareva quasi che questa "ansia da prestazione" ci fosse non più solo da parte degli spettatori, ma anche dagli autori stessi, che cercavano di replicare il successo dell'isola misteriosa. In pratica era la stessa cosa accaduta nel fumetto seriale americano degli anni '90, quando dopo la pubblicazione di Watchmen e del Ritorno del Cavaliere Oscuro tutti si misero a fare supereroi dark e dannati, e il pubblico a volerne così, senza che autori e lettori percepissero che quello che avevano fatto Alan Moore/Dave Gibbons e Frank Miller era stato rompere con alcune regole di quel medium per fare qualcosa di innovativo partendo dagli stessi elementi codificati all'interno dl medium stesso e modificandoli. Seguire il loro esempio voleva dire continuare a ricercare le infinite possibilità espressive del fumetto, non seguire la scia che avevano inaugurato loro perché aveva avuto successo.

    Non è un caso se infatti, mentre molti hanno abbandonato la ricerca e il concetto dell'erede, io pensavo di chiudere la pratica dicendo che Fringe era il vero erede di Lost. Di fatto non c'entrano molto l'uno con l'altro, se non l'ideatore in comune: per il resto la struttura è diversa, i presupposti anche, la formazione dei personaggi pure... è un modo a sé ma per come viene gestito lo show, per quell'amore per il mistero e soprattutto per la capacità di utilizzare personaggi con cui lo spettatore può empatizzare anche in un contesto anormale, le affinità tra le due serie c'erano e per questo ci vedevo una continuità che va oltre il mero ricalco.

    Poi vedo Once Upon a Time e tutto si rimette in discussione. Se non avesse perso di senso, oltre che essere passato di moda, il cercare l'erede di Lost, probabilmente sarebbe proprio questa serie ad aggiudicarsi la palma, e il bello è che probabilmente lo fa senza nemmeno ricercare volutamente questo effetto.
    Il fatto che gli autori/ideatori siano alcuni degli autori della celebre serie tv abramsiana può infatti aver portato quasi con naturalezza a muoversi secondo sentieri narrativi e strutturali a loro congeniali, creando senza forzature una serie la cui ossatura richiama un po' lo schema su cui si è costruita Lost, pur distaccandosene molto.

    Siamo a Storybrooke, cittadina del Maine nella quale arriva Emma Swan, trascinata dal figlio Henry che aveva abbandonato appena partorita. Henry l'ha cercata e portata nella sua città perché convinto che tutto il paesello sia sotto una maledizione: gli abitanti sarebbero infatti personaggi delle fiabe classiche, trasportati nel mondo reale dalla Regina di Biancaneve, e nessuno ricorda più il proprio passato. Ovviamente la razionale Emma non crede ad una parola, ma resta a Storybrooke per l'affetto che inizia a provare per il ragazzino.
    Ogni episodio è quindi strutturato con la storia orizzontale a Storybrooke (l'evoluzione del rapporto tra Emma ed Henry, tra Emma e gli altri abitanti della città, gli scontri tra Emma e la madre adottiva di Henry, il sindaco Regina) e i flashback relativi al passato dei vari personaggi quando erano nel mondo delle fiabe, Va da sé quindi che ogni puntata è centrica su un determinato personaggio, e che spesso ci sono collegamenti tra quello che gli vediamo fare nelle fiabe e quello che fa ora da essere umano.
    La cosa interessante in questo affresco è quella di "mettere insieme i pezzi": quello che è successo nel mondo delle fiabe non ci viene mostrato in ordine cronologico, quindi viene stimolata la curiosità di capire quale evento si è svolto prima e quale dopo a secondo del contesto, degli indizi e dello status dei personaggio coinvolti, inoltre le figate di vedere dopo tot puntate gli eventi che hanno portato al flashback visto un po' di episodi prima sono apprezzabilissime.
    Chiaramente lo spettatore viene messo subito al corrente del fatto che la storia raccontata da Henry sia vera: il bello è proprio che noi abbiamo questa conoscenza vitale in più rispetto a quasi tutti i personaggi sulla scena, ed è interessante quindi seguire gli sviluppi dei protagonisti che vivono ignari di tutto quanto, così come del resto è simpatico trovare le assonanze che ciascun personaggio ha nella sua versione fiabesca con quella "reale".

    La scrittura della serie è sopraffina: curata, studiata, non lascia niente al caso ma compone un meccanismo narrativo ben oliato, oserei dire perfetto, senza sbavature. Tutto torna, e ambientando una storia divisa in due mondi non è così scontata la cosa. Oltre a questo, c'è un grande rispetto per la fiaba originale (o per la versione disneyana della fiaba in questione, visto che i lungometraggi Disney sembrano essere la fonte principale) e quando alcune cose vengono cambiate, o meglio adattate al contesto, lo si fa sempre con un'eleganza e un'intelligenza che lascia compiaciuti. Collegare tutti i personaggi in un unico universo poteva essere poi rischioso, e invece l'effetto che ne viene fuori è naturale, come concepire l'esistenza di numerosi supereroi diversi nella New York Marvel.
    I personaggi vengono tutti caratterizzati in modo interessante, gli attori sono tutti all'altezza (applausi per Emma, bellissima come "ragazza tosta" di Boston, ma anche per Mr. Gold/Tremotino, che fornisce probabilmente la prova attoriale migliore di tutta la serie con un approccio perfetto per entrambe le identità), l'unica cosa che ogni tanto sfocia nel fastidio è proprio Henry, che sta lì a rompere un po' le palle, ma verso la fine anche lui riscatta la sua immagine, tutto sommato.
    Insieme ai personaggi e soprattutto all'ottima idea di base, comunque, la serie vince anche sotto l'aspetto del pathos e dell'epica: le storie raccontate nei "flashback" sono quasi sempre potenti, proprio come le fiabe cui si ispirano hanno una sorta di morale o insegnamento che può arrivare solo attraverso un dramma o una difficile avventura, ed è quello che capita pressoché a tutti i personaggi, i quali soffrono, vivono avventure rischiose, perdono affetti e persone care, conoscono il dolore e la rivincita. Sono grandi storie, che pur ridimensionate hanno il loro riscontro anche nella realtà attuale di Storybrooke.
    Il finale è ottimo: un season finale molto incisivo, che è capace di prendere una svolta decisiva e di cambiare pelle.

    Tanta curiosità, ora, per vedere come prosegue la seconda stagione, arrivata al 12esimo episodio in America e tallonata a breve distanza dalla trasmissione italiana :)
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  • Di solito non guardo molti telefilm, ma ho cominciato questa serie per caso e ne sono rimasto letteralmente conquistato, al punto che adesso seguo le puntate americane con sottotitoli (cosa che non ho mai fatto e che sorprende anche me). La trovo ottima. La seconda stagione indubbiamente non è pensata fin dall'inizio (la trama si poteva chiudere benissimo con la prima e nella seconda stanno inserendo molti personaggi fuori contesto), ma è ugualmente molto intrigante.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Mi sono messo in pari con gli episodi americani, approfittando delle ultime settimane di pausa (la serie riprenderà fra una settimana esatta).
    Siamo comunque già oltre la metà della seconda stagione, abbastanza per iniziare a farsi un'idea del secondo atto di Once Upon a Time. E devo dirmi soddisfatto. Alla luce del finale della prima stagione infatti cambiavano di molto le carte in tavola, andando a toccare uno status quo assolutamente non secondario nei protagonisti. E dato che tale status quo era ancora una buona parte del fascino della serie, qualche remora ce l'avevo.
    Remore spazzate presto via. Gli autori sanno il fatto loro, evidentemente, visto che sono riusciti a raccontare in modo credibile i risvolti del cliffhanger riuscendo così a cambiare modo di approcciarsi a Storybrooke evitando il rischio di ripetitività ma senza togliere niente all'atmosfera.
    Si aggiunge un nuovo piano di realtà alla narrazione, poi, e questo rende più frizzante la storia, e cambia le carte in tavola in maniera interessante.
    Quel che rimane pressoché invariato sono i flashback, che continuano sulla falsariga di quanto visto per tutta la prima stagione. E a questo proposito...
    Mike Haggar ha scritto:La seconda stagione indubbiamente non è pensata fin dall'inizio (la trama si poteva chiudere benissimo con la prima e nella seconda stanno inserendo molti personaggi fuori contesto), ma è ugualmente molto intrigante.
    non sono del tutto d'accordo. Che la prima stagione fosse anche autosufficiente, probabilmente per pararsi il didietro nel caso di mancato rinnovo della serie, è sicuramente vero, e anche da quel lato quindi gli autori sono stati bravi.
    Ma trovo che molti flashback che vediamo nella seconda stagione (su Tremotino ma non solo) vadano a coprire buchi ben precisi e importanti per quanto riguarda le storie e il passato dei personaggi. Sui personaggi extra che stanno aggiungendo sono d'accordo, ma solo in parte. [spoiler]Uncino[/spoiler] ci sta, e la versione che ci viene restituita mi piace, e anche il [spoiler]Gigante della pianta di fagioli[/spoiler] ha il suo perché, non foss'altro perché posso rivedere il buon [spoiler]Hurley[/spoiler] :P penalizzato forse da effetti speciali non riuscitissimi. [spoiler]Mulan[/spoiler] e [spoiler]Victor Frankenstein[/spoiler] invece mi sembrano un po' fuori contesto. Non tanto la prima, che se vogliamo sempre di una favola si tratta quindi in linea teorica può anche starci, quanto per il secondo. Però uno degli ultimi episodi trasmessi (forse proprio l'ultimo) sembra voglia sottolineare proprio questa sorta di [spoiler]estraneità[/spoiler], che potrebbe essere quindi motivata. Staremo a vedere.
    Di certo gli ultimi due episodi sono qualcosa di assolutamente spaziale, soprattutto il penultimo. Episodio costruito benissimo e scena finale da brividi, letteralmente.
    Rinnovo pienamente la mia fiducia allo show, uno dei migliori degli ultimi anni. Farò un commento generale conclusa l'intera stagione.
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  • Oh, ma io lo adoro. Ogni puntata che esce son là con gli occhi sbrilluccicosi a esternare a gran voce commenti di sorpresa ed emozione (vedi i trascorsi relativi a [spoiler]Belle[/spoiler] nel penultimo episodio) :D
    Ho solo un po' di titubanza nei confronti dei "personaggi fuori contesto" da te citati, in particolare nei confronti di [spoiler]Frankenstein[/spoiler] di cui non me ne può fregar de meno (i suoi flashback, per quanto stilosissimi, son stati noiosi e inutili), e nella gestione del personaggio di [spoiler]Regina[/spoiler] (che secondo me è un bel po' decaduto e svuotato in questa seconda stagione), ma la serie continua a sembrarmi validissima ed appassionante (e ovviamente adoro [spoiler]Capitan Uncino[/spoiler] e [spoiler]il gigante[/spoiler] :D).
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  • Mike Haggar ha scritto:(vedi i trascorsi relativi a [spoiler]Belle[/spoiler] nel penultimo episodio) :D
    Quotone :)
    Mike Haggar ha scritto:Ho solo un po' di titubanza nei confronti dei "personaggi fuori contesto" da te citati, in particolare nei confronti di [spoiler]Frankenstein[/spoiler] di cui non me ne può fregar de meno (i suoi flashback, per quanto stilosissimi, son stati noiosi e inutili),
    Eh, quoto anche qui...
    Mike Haggar ha scritto:e nella gestione del personaggio di [spoiler]Regina[/spoiler] (che secondo me è un bel po' decaduto e svuotato in questa seconda stagione), ma la serie continua a sembrarmi validissima ed appassionante
    Con [spoiler]Regina[/spoiler] in effetti mi sembra siano un po' in difficoltà su come gestirla da quando ha mostrato [spoiler]il suo lato tendente al buono[/spoiler]. Complice la progressiva introduzione [spoiler]della madre[/spoiler], che ha preso un po' il posto che aveva [spoiler]Regina[/spoiler] nella prima stagione, la cosa si è fatta palese. Ma gli sviluppi più recenti potrebbe essere segno di ripresa anche per questo personaggio :)
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  • Dopo la pausa di qualche settimana, domenica scorsa è ripreso Once Upon a Time in America, con l'episodio 2x13.
    Caruccio ma niente di particolare. È bello notare come si sia tornati presto ad una narrazione su 3 fronti distinti, dopo che la quest di Emma e Biancaneve nel Regno delle Fiabe si è conclusa. La situazione attuale mostra quindi Storybrooke, i flashback dalle Fiabe e il viaggio nel mondo esterno che Mr. Gold sta compiendo con Emma e Henry. Quest'ultima trama è attualmente quella più interessante, probabilmente, per via di tutto quello che implica, ma in questo episodio viene sfruttata molto poco. Quel che accade in città è, come sempre, legato a doppio filo al flashback ma non spicca particolarmente né l'uno né l'altro versante. Sì, oddio, il racconto sui giganti e quindi il grande ritorno di [spoiler]Hurley :P[/spoiler] si fa guardare e a livello emotivo è comunque una bella storia, ma niente di particolarmente stuzzicante dal punto di vista delle curiosità sul passato dei personaggi che possono intripparmi. E quel che succede a Storybrooke invece è proprio risibile.
    Ad ogni modo sembra che [spoiler]Hurley[/spoiler] (Tiny, vabbè :P ) sia entrato in pianta stabile nel cast, e sicuramente ha portato un elemento non da poco per le ripercussioni che può avere sulla futura continuity. Vedremo.
    Ah, è un peccatissimo vedere Belle così sulla difensiva, ha perso molto rispetto alla dolcezza che mostrava quando era cosciente di se stessa. Me ne ero innamorato più di quanto non fosse mai accaduto in 6 stagioni di Lost. Adesso invece mi fa tristerrimo, ma il contatto che ha avuto verso la fine dell'episodio è foriero di spunti interessanti.
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  • A me è piaciuta tantissimo la puntata, visto il suo essere tutta incentrata su un personaggio che avevo molto apprezzato e che speravo di veder approfondito (se avrà più spazio negli ultimi episodi, visto che ora è a Storybrooke, apprezzerò). Sono assai curioso di vedere cosa combineranno Emma & Co. fuori dalla città, piuttosto (anche perché presumo che si andrà a parare su [spoiler]Neal[/spoiler] e magari anche su [spoiler]August[/spoiler], cosa assai interessante).
    Concordo sulla bellezza di Belle, è un personaggio davvero molto dolce e grazioso.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Manhattan è il titolo del 2x14.
    E altro che giganti, fagioli magici e storie filler. Qui si torna prepotentemente nella continuity principale della stagione, e come auspicavo la scorsa settimana ci si concentra quasi totalmente sulla gita fuori porta di Mr. Gold, Emma ed Henry con tanto di flashback fiabeschi Tremotino-centrici. Solo così, la puntata sarebbe stata una cannonata, ma poi gli autori uniscono i punti in modo così sensato e appagante che uno è proprio contento di seguire la serie e di essersi appassionato ai personaggi, che qui lo spettatore sente davvero vivi.
    Come in Lost, la figura dei padri e del loro rapporto con i figli è centrale, fin dall'inizio della serie. Ma forse mai come in questo episodio la cosa esplode in modo deciso, mostrandoci diverse tipologie di genitori e figli e diverse scelte, diversi destini.
    E mi sono commosso. Sia nei flashback, che si preoccupano di raccontare la tanto decantata guerra degli orchi, che avrebbe dato inizio alla storia di Tremotino codardo, ma soprattutto nel presente, dove un'imprevedibile relazione di vite e situazioni fa emergere collegamenti insospettati.
    E quando uno pensa che di più non si possa fare, arrivano gli ultimi minuti, decisamente forti, che da un lato legano tutte queste vicende addirittura all'inizio della storia (la maledizione), dall'altro contengono una roba che ricorda molto la profezia su Harry Potter, oggetto del quinto romanzo della saga sul maghetto.
    Sono entusiasta, e anche se immagino che un episodio del genere non lo riavrò tanto presto, non vedo l'ora di continuare la visione della serie.
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  • Oh, si continua bene con la 2x15 :)
    Perché uno legge La Regina è morta e rimane lì a chiedersi chi è, perché magari pensa a una e invece è l'altra e... insomma, uno rimane un po' basito.
    Ma basta il primo flashback fatato per capire quale squarcio del passato si osserverà stavolta, e chiarirsi i dubbi: in effetti serviva conoscere il modo [spoiler]in cui la madre di Biancaneve è venuta a mancare[/spoiler], ed è straordinario come questa serie risponda sempre a domande logiche che uno non si è mai posto, forse perché l'impostazione della narrazione fiabesca ti abitua a non farti troppe domande.
    E se i FB sono interessati, non è meno il momento presente, che rimane su alti livelli di continuity ed emozionali anche dopo l'eccezionale picco dello scorso episodio.
    E in effetti qui c'è da dire che è un episodio CRUDELE, visto che [spoiler]Gold viene ferito, Regina e madre si impossessano del pugnale di Tremotino e muore pure la vecchia ancella di Biancaneve, che non avevamo mai visto prima e che viene introdotta solo per essere fatta secca :P[/spoiler]
    Un disastro dietro l'altro, insomma. Ma questo tiene alto il pathos e alza la posta in gioco. Anche perché finora si sono palesate solo per un momento le conseguenze della profezia che Tremotino sentì anni orsono e che sembra rifarsi ad Henry. Un momento sia drammatico che lolloso, per certi versi :P
    Insomma, la serie continua bene, mi pare :)

    E mi sale anche la curiosità di capire dov'è arrivato Valerio con il recupero ;) :P
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  • Sono rimasto fermo al palo, poi ieri ho recuperato le 3 puntate che mi mancavano per mettermi in pari con la programmazione americana. Certo, poi *facepalm* alla scoperta che adesso c'è il pausone fino al 21 aprile, però vabbè, perlomeno dopo si va dritto per dritto al finale di stagione con le ultime 4 puntate della season 2.
    Tornando al presente: 2x16, The Miller's Daughter: bell'episodio davvero, visto che i flashback stavolta si incentrano su [spoiler]Cora[/spoiler], e considerando che finora la sua figura era ammantata di un'aura di un certo tipo, senza mostrarci il suo passato, direi che era utile avere anche il suo background. A maggior ragione considerando il fatto che è legato a doppio filo con quello di Tremotino e anche che proprio in questo episodio [spoiler]Cora muore[/spoiler]. Oltre a questo, in scena c'è anche l'umanità di Tremotino che ha nuovamente modo di emergere, e il dramma che Biancaneve si forgia con le sue stesse mani, in una evoluzioni/involuzione ben gestita per il personaggio, che assume tridimensionalità.
    Poi c'è il 2x17, Welcome to Storybrooke, che dal titolo uno può pensare sia un episodione (è la frase che nella prima stagione veniva ripresa ad ogni puntata nel riassunto iniziale), poi lo vedi e pensi che sia una fillerata pazzesca. In realtà è una "lostianata", a mio parere, utilizzando quel principio narrativo per il quale si mostra solo ora un episodio del recente passato (basti sapere che stavolta il flashback non è nel mondo delle favole - cosa non inedita, invero - ma in Sotrybrooke stessa) che potrà però in teoria avere ripercussioni importanti nella trama attuale.
    Manco a dirlo, il 2x18, Selfless, Brave and True, conferma proprio questa tesi, riuscendo in questo modo a intrecciare in modo stretto e credibile due personaggi saliti alla ribalta solo recentemente ma che rischiano di avere un grande peso per il finale di stagione, e con ruoli anche inaspettati e ben costruiti. Qualcuno potrebbe trovare il tutto troppo inverosimile, troppo incasinato, troppo studiato a tavolino... io invece riconosco tutti i soliti trucchi alla JJ, o alla Lost, in cui più si procede con la storia e più si scoprono collegamenti tra fatti e persone che prima non potevamo immaginare ma che, col senno di poi, appaiono chiari e credibili. E io mi intrippo sempre quando vedo dei disegni complessi dietro a situazioni che davo per assodate, e a vedere dietro le quinte di quello che è successo mentre io guardavo altro, cosa che questa puntata offre in più occasioni e in maniera squisita. Peraltro si rivede finalmente un grande assente [spoiler]da quando la maledizione si è spezzata[/spoiler], vale a dire quel [spoiler]Pinocchio[/spoiler] che tanto peso abbiamo scoperto aveva avuto nell'intrigo.

    Insomma, sto apprezzando molto anche questa seconda stagione, ed è superfluo dire che mi aspetto grandi cose dalle 4 puntate che la concluderanno :)
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  • Pausone, si diceva. Perfino per gli standard americani quattro settimane di stop nella programmazione di una serie non sono poche, ed evidentemente l'hanno pensato anche quelli della ABC che hanno ben pensato di tappare il buco piazzandoci un episodio speciale!
    L'ho scoperto quasi per caso e mi stavo subito strappando i capelli dall'eccitazione: un episodio extra numerazione, uno speciale, che si piazza in mezzo alla programmazione canonica mi pareva una cosa abbastanza inedita per le serie tv e inoltre aveva un feeling pikappico mica da poco. L'esaltazione è scemata di colpo, però, alla scoperta che The Price of Magic altro non è che un riassuntone di 40 minuti di quanto avvenuto nella seconda stagione fino all'episodio 2x18. La presenza, come narratori, degli stessi creatori della serie (Edward Kitsis e Adam Horowitz) poteva far sembrare questo speciale come una sorta di contenuto speciale da dvd, peccato che invece i due autori non dicano nulla di più del mero raccontare quanto accaduto finora. Certo, mossa utile e strategica per riagganciare gli spettatori prima della ripresa delle trasmissioni (da un lato gli ricordi che sta per tornare in onda lo show, dall'altro gli ricordi quanto accaduto finora), però poco appagante.
    Decisamente meglio il 2x19, Lacey. La trama orizzontale,[spoiler]con il concreto tentativo di Biancaneve e Azzurro di tornare nel mondo delle fiabe tramite la coltivazione di fagioli magici[/spoiler], viene citata giusto di striscio e non procede, ma poco importa. L'episodio è infatti Tremotino-centrico, ed essendo Mr. Gold il mio personaggio preferito della serie non posso certo lamentarmi, anzi: anche perché ancora una volta se ne approfitta per mostrare il suo lato umano e sofferente, che rende questo ambiguo e pericolo personaggio qualcosa di più interessante di un banale cattivo da operetta, ma un character sfaccettato e intrigante. Facile puntare su Belle, quindi, per far leva su queste caratteristiche, ma il modo in cui viene fatto denota classe e una certa dose di sadismo che mi hanno convinto. Perdono la stronzaggine gratuita di Regina visto quello che ha creato, una versione imprevedibile del rapporto tra Gold e Belle che sono curioso di vedere cosa porterà a livello di trama generale nei prossimi episodi.
    Spiace che per illustrare la situazione al pubblico si sia optato per un flashback che nulla aggiunge a quanto sapevamo sul passato del mondo delle fiabe, ma la magnifica scena [spoiler]con Gold che prende a bastonate il tipo e Belle-Lacey che ammira la sua cattiveria[/spoiler] è da antologia, l'ho adorata.
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  • The Evil Queen (2x20) è un episodio che mi lacera. Non è niente di particolarmente memorabile, in realtà, il laceramento è figlio di un episodio che nella prima parte mi aveva convinto poco (ancora approfondire il carattere di Regina? Regina buona/Regina cattiva/Regina WTF) ma che poi si riscatta molto nella seconda parte e offre gli ultimi 15 minuti decisamente coinvolgenti. Per quanto riguarda il presente di Storybrooke, il flashback non è stato in grado di intrigarmi. Ma il piano che si sta delineando per quelli che sono gli episodi conclusivi della stagione mi intrippa: sarà che dopo Regina e Cora, il cattivo ora è/sono qualcuno di diverso, che esce un po' dal cliché e questo cambia le carte in tavola quel tanto che basta per farmi drizzare le orecchie. Anche perché c'è ancora molto da capire, e quello che si pensava riguardo la coppia di outsiders non è tutto quel che occorreva sapere.
    Emma sempre più inutile, e quando fa qualcosa faila dibbrutto. Questa stagione, perlomeno la seconda parte, è stata la morte del personaggio.

    [spoiler]Hook che trolla Regina lo fa in una maniera così raffinata, figa e ineccepibile da guadagnare tanti punti ;)[/spoiler]
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  • Oh, si sente che si sta avvicinando il finale di stagione. E per l'occasione in Second Star to the Right (2x21) OUT diventa paurosamente simile a Lost.
    Sì, perché questi [spoiler]Believers cui fanno capo Greg e Tamara mi ricordano tanto gli Altri, col loro essere una setta misteriosa con un obiettivo arduo e dai contorni metafisici[/spoiler]. Senza contare quello che adesso quei due hanno in mano e la possibilità che esso fornisce loro!
    Ma per arrivare a tutto questo abbiamo un episodio che finalmente torna a presentarci un flashback utile, interessante e che va a coprire un periodo che effettivamente necessitava di essere mostrato (e peraltro evitando in modo intelligente di mostrare come colpo di scena riguardo Bae quello che un po' tutti si aspettavano, e che vedendo le prime scene sembrava essere effettivamente così), un episodio che riporta in primo piano Emma, troppo spesso messa da parte nella stagione, e ci regala pure un finale [spoiler]tragicissimo del suo rapporto con Bae.[/spoiler], giusto per pompare bene le cose :)
    Molto interessante anche l'evoluzione del rapporto tra Gold e Lacy (lol, agghiacciante quando lei lo sprona a fare quello che la sua umanità ritrovata gli aveva impedito sinora... curiosissimo nel vedere come esploderà la cosa fra una settimana!) e doccia fredda per [spoiler]la soluzione della scomparsa del padre di Greg[/spoiler].
    Io ho apprezzato, molto, e ho molta fiducia nel finale di stagione. Ci sono quei 2-3 nodi ([spoiler]Greg&Tamara e il loro piano, Gold e quel che sta per fare, Hook in agguato, i fagioli magici[/spoiler]) da svelare che, se portati nel modo giusto, possono davvero darci una buona chiusa :)
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  • Vedere And Straight On 'Til Morning (2x22) è un'emozione continua, minata qua e là da alcuni vizi di cui sono schiavi gli autori, ahimè. Mi riferisco al solito cambiamento di carattere di Regina, che prima è cattiva poi buona poi ancora cattiva e poi boh, facciamo un po' e un po'. E che palle! L'idea di [spoiler]sacrificarla in modo eroico poteva essere la soluzione per un personaggio ormai stritolato su se stesso, ma evidentemente non si poteva[/spoiler] e quindi ciccia.
    Del resto, [spoiler]neanche Bealfire è morto davvero[/spoiler], acc. E io ci credetti. Vabbè... le note positive non mancano. Episodio Hook-centrico, cosa strana per un finale di stagione, ci mostra un po' di roba nuova su una parte del mondo delle fiabe che aleggiava da tempo ma che abbiamo iniziato a vedere solo nell'episodio precedente: Peter Pan.
    E qui applausi: rendere Peter Pan [spoiler]uno stronzo misterioso è un'idea ottima, e tutto il complottone per il quale sta cercando da anni Henry e ora se l'è pure preso ci sta e mi gasa.[/spoiler] Non mancano i problemi al riguardo, eh: come si collegano gli ordini che Tamara e l'altro imbecille stavano portando avanti da un po' di puntate con il vero obiettivo non è dato saperlo, e mi è parso piuttosto raffazzonato come passaggio, e anche Tremotino non è qui al massimo del suo splendore.
    Però, come dicevo all'inizio, a livello emotivo la cosa è gestita molto bene, le scene emozionanti sia nei flashback che a Sotrybrooke non mancano e fanno presa sullo spettatore. Il finale poi apre in modo netto un nuovo capitolo della trama, con un setting probabilmente differente da quanto visto sinora e con nuovi obiettivi da portare avanti. La speranza è che non ci si disperda troppo in idee parallele rischiando di rendere lo show qualcosa di troppo distante dalla sua natura.

    Il punto sulla seconda stagione...

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    Una rapida visione d'insieme sulla season 2 della serie, ora che si è conclusa, mi pare una cosa utile.
    Una stagione leggermente inferiore alla prima ma, tenendo conto di disastri ben peggiori dati dall'ansia di prestazione di bissare il successo ottenuto nella stagione precedente, direi che quelli di OUT se le sono cavata egregiamente.
    Il principale difetto è l'esagerazione: esagerazione nell'aggiungere personaggi non indispensabili e dispersivi (Mulan, Aurora e Filippo all'inizio, per dire), esagerazione nei villains (già avevamo Regina e Tremotino, che motivo c'era di mettere Cora come boss finale, che poi tanto non lo è perché lascia il posto a ben altri, alla fine?), esagerazione nel mettere trame parallele (cosa superata dopo la prima metà di stagione). Altra cosa negativa è l'inutilità di alcuni flashback: non siamo in Lost, dove anche un episodio del passato di Jack apparentemente insignificante dava spessore al character. La struttura di OUT, per quanto simile, mira soprattutto a mostrare nei flashback gli incroci tra i personaggi e le tappe che li hanno fatti maturare o involvere. Episodi interlocutori non vincevano.
    Altra cosa negativa è il sottoutilizzo di Emma, che in questa stagione fa poco, e più che altro con faccia basita.
    Ma oltre a ciò, c'è molto di buono: c'è una continuazione intelligente e necessaria nelle storyline del passato, oltre alle fuffate: scopriamo molte cose interessanti su Tremotino, l'inserimento di Hook è vincente, Bealfire anche e in generale si scopre che molte sono le cose ancora interessanti da sapere sui protagonisti.
    Inoltre, c'è già il coraggio di rompere lo schema delle puntate con risultati ottimi: è il caso di Tallahassee, dove vediamo il passato di Emma con gli occhiali da nerd e passionale, che mi ha fatto innamorare :P. Ma anche Welcome to Storybrooke è egregio, anche per gli sviluppi insospettabili che avrà.
    In generale, poi, il lato emotivo è stato gestito bene, senza essere troppo smielati ma facendo immedesimare gli spettatori con i personaggi e i loro drammi. Ho sofferto con Tremotino quando Belle ha perso la memoria e gli sono stato accanto nel suo dramma con la moglie, e per quanto ad un certo punto ha stufato sono stato interessato anche all'ambiguità caratteriale di Regina.
    Il gran finale, come detto prima, commuove e convince, pur con qualche inghippo nello svolgersi della trama. Certo, vederlo subito dopo il finale della settima stagione di Doctor Who lo ridimensiona di brutto, ma se ignoriamo questa cosa abbiamo una bella chiusa e vedendo da chi è composto il gruppo, dove sta andando e per fare cosa contro chi, io sono galvanizzato :P
    Ce n'è per dare fiducia alla prossima stagione, quindi. E anche allo spin-off, in partenza il prossimo autunno, dedicato ad Alice in Wonderland, che bisognerà vedere quanto e come si intersecherà con i fatti di OUT.
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