[Disney/Bad Robot] Alias (ABC)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • Vito ha scritto: No, è un po' diverso. Ai tempi quello sclero lì mi aveva gasato, avevo dato per certo che avremmo avuto rivelazioni shock e quant'altro, salvo poi finire come è finito. Però prendendo quelle sue parole col senno di poi ("non scoprirete mai il vero significato", etc.) si può effettivamente affermare che gli autori si siano paraculati, e che Rambaldi era destinato a rimanere avvolto nel mistero. Non che sia una risposta soddisfacente eh, ma quantomeno è un elemento che ci fornisce la serie stessa e sulla quale possiamo avanzare ipotesi.
    Non è che le cose si siano svolte proprio così. Sloane sclera con uno sgherro da quattro soldi secondo il quale il fine ultimo di Rambaldi è l'immortalità; non c'è senno di poi o paraculaggini che tengano, il significato inequivocabile di quella scena è che c'è sicuramente dell'altro e che Sloane lo sa o ha una sua idea in proposito, il che è pienamente coerente con ciò che succede poi nel finale di stagione. Se la scena avesse voluto rivolgersi, anche indirettamente, agli spettatori, o avesse dovuto suggerire l'insolubilità del mistero di Rambaldi, sarebbe stata completamente diversa.
    Vito ha scritto:Per il resto mi sembra che tutti avremmo desiderato una spiegazione limpida e semplice, magari tramite un riassunto o con delle frasette buttate lì per ricordare allo spettatore (e ai personaggi) il percorso di quelle 5 stagioni, ma per quel che mi riguarda poteva andare molto peggio e mi va bene così. L'epoca della continuity nerd a lungo termine era appena iniziata, le serie successive di questo genere avrebbero avuto una pianificazione molto più solida. O forse sono semplicemente J.J. ed il suo team che dovrebbero smetterla di inventare elementi a cavolo per buttarli nel calderone sperando di riuscire ad inventarsi risposte soddisfacenti. :P
    Sicuramente, perchè di fatto l'epoca delle continuity nerd a lungo termine se mai è effettivamente esistita è finita in quel periodo, non iniziata, e come dicevamo in chan l'altro giorno Lost ha dato il colpo di grazia, non ha segnato la strada. Dal mio punto di vista non poteva andare peggio proprio perchè la mitologia è stata trattata in malomodo proprio quando c'erano già in circolazione serie che curavano molto meglio questo aspetto, non soltanto dal punto di vista della mitologia in sè (perchè questo, sì, è un concetto nuovo) ma anche e soprattutto nel come la mitologia si mette in relazione agli archi narrativi dei personaggi.
    Vito ha scritto:Riguardo alla frettolosità delle sottotrame finali hai ragione, ma purtroppo gli autori hanno dovuto fare i conti con uno spazio ristretto a 17 episodi anziché 22/23 come si ipotizzava, per cui il rush finale parte in quarta dopo una prima metà di stagione piuttosto lentina.
    Vero, infatti non li ritengo troppo responsabili dell'accaduto, sapendo quanto Alias sia stato vittima di manipolazioni da parte del network e dei capricci degli attori. Tuttavia è più coerente col mio modo di pensare stabilire che una serie non ha trattato bene determinati elementi piuttosto che cercare giustificazioni che non hanno attinenza con quanto effettivamente visto, anche perchè a giocare troppo con le fanfiction si rischia di, appunto, giustificare difetti e carenze per cui non bisognerebbe mai mostrare clemenza.
  • Su Sloane, non so perché, ma per me non è mai passato tra le fila dei "buoni", io ho sempre aspettato il suo prossimo voltagabbana da villain. Quindi il suo percorso io non l'ho mai trovato strambo, per come lo recepva la mia testa tutto ha sempre filato.
    Irina invece mi torna un pelo meno nel finale, ma comunque come personaggio è un buon risultato, se lascio da parte qualche passaggio.

    Per quanto riguarda la struttura e la continuity lunga della serie, io sono abbastanza soddisfatto, per quanto più volte ho fatto trasparire di non essere un grande estimatore delle ultime due stagioni. Un po' perché va detto che Alias è arrivato in un momento in cui la continuity lunga era qualcosa di raro: c'erano i nerdoni come Joss Whedon che si mettevano a pensare agli eventi di 3 stagioni successive, ma per il resto si viveva alla giornata strutturando a malapena la stagione in corso.
    Alias arriva in questo momento di transizione, poi è arrivato Lost che ha portato tutto all'estremo opposto, con autori che pianificano minuziosamente 9 stagioni di telefilm prima ancora di sapere se il Pilot riuscirà a piacere ad almeno una dozzina di spettatori.
    C'è poi un'altra cosa da dire: Alias è la versione telefilmica di Mission Impossible. Parlo dei film ovviamente. Altrimenti si potrebbe dire che è una versione moderna del vecchio telefilm Mission Impossible. Non è l'action-movie semi-cervellotico: è azione, adrenalica, colpi di scena da soap opera, fracassonaggini e tutto quel mondo lì. Con stile, ma quel mondo lì.
    Quindi ci sta che le trame e i macguffin facciano dire "si poteva fare di più", siamo in un genere (o meglio, in un modo di affrontare quel genere) che fa pesare la bilancia più dalla parte del come che del cosa, più nella forma che nel contenuto. Poi comunque c'è più contenuto che in una puntata delle Charlie's Angel, questo è innegabile, però è un'evoluzione di quel genere, non c'è ancora nessuna velleità di fare Lost. Forse anche perché all'epoca gli autori non sapevano che il medium televisivo consentisse di fare Lost.
    Ricordo che guardavo Alias dicendo "che figata! ogni episodio potrebbe essere un film da vedere al cinema!", non "uh, che figata la continuity e come vengono sviluppate le trame sul lungo termine". Infatti, la naturale evoluzione di Alias a mio parere è Mission Impossible 3 di J.J. Abrams, che ritengo essere l'action-movie PERFETTO.
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  • Vito ha scritto:Però prendendo quelle sue parole col senno di poi ("non scoprirete mai il vero significato", etc.) si può effettivamente affermare che gli autori si siano paraculati, e che Rambaldi era destinato a rimanere avvolto nel mistero. Non che sia una risposta soddisfacente eh, ma quantomeno è un elemento che ci fornisce la serie stessa e sulla quale possiamo avanzare ipotesi.
    Eh? Ma quindi ogni volta che in un fumetto un cattivo dice "non riuscirete mai a sconfiggermi!" o "non ficcate il naso nelle mie losche faccende!" dovremmo prenderlo alla lettera? Ma che regola narrativa è?
    L'epoca della continuity nerd a lungo termine era appena iniziata, le serie successive di questo genere avrebbero avuto una pianificazione molto più solida.
    Attento che se gli dici così altro che sclero di Sloane. C'erano state altre serie dotate di continuity prima.
    O forse sono semplicemente J.J. ed il suo team che dovrebbero smetterla di inventare elementi a cavolo per buttarli nel calderone sperando di riuscire ad inventarsi risposte soddisfacenti. :P
    Ogni riferimento a isole misteriose è puramente casuale? Solo che Lost ti porta comunque a compimento un discorso complesso, anche se in mezzo ci sono un paio di buchi, e alla fine delle facilonerie. Il tutto con un infinità di personaggi/elementi narrativi alla base che trovano praticamente tutti un esito soddisfacente. Alias aveva quattro gatti nel cast che facevano a turno a scambiarsi il ruolo del cattivo e soprattutto qualcosa come DUE elementi di mitologia, che nel finale non sono neanche riusciti a incastrare tra loro, contando sul fatto che lo spettatore tipo accettasse di buon grado la cosa, dimentico di quanto visto nelle scorse stagioni. Ci voleva tanto?
    Riguardo alla frettolosità delle sottotrame finali hai ragione, ma purtroppo gli autori hanno dovuto fare i conti con uno spazio ristretto a 17 episodi anziché 22/23 come si ipotizzava, per cui il rush finale parte in quarta dopo una prima metà di stagione piuttosto lentina.
    Sorvolando sul fatto che praticamente tre quarti di Alias è un gigantesco fillerone fatto di artefatti rambaldiani col senno di poi inutili, e smantellamento organizzazioni inutili anche senza senno di poi, ecco, sorvolando su ciò con la giustificazione che, poveretti, non lo sapevano che era l'ultima e gli è toccato sacrificare IL CARDINALE e altre amenità...non pensi che per ottenere ciò che era legittimo ottenere da questo finale gli ottanta minuti del finale potessero bastare e avanzare? Ci imbastiscono lungometraggi interi in quei minuti. Non troverei tanto difficile la cosa, nella prima parte insceni gli ultimi Alias, dai il momento di gloria a Marshall e famiglia, ammazzi Tom, smantelli Quinto Profeta e APO e fai piazza pulita di elementi, esattamente come si è fatto, e poi nella seconda te la giochi meglio. Serviva proprio sprecare minutaggio indagando su dei missili narrativamente aberranti? C'era proprio bisogno di fare di Irina il boss finale facendo finire il tutto a Hong Kong? Non bastava un unico climax finale ambientato nello stesso posto, la tomba di Rambaldi, in cui avviene tutto quello che deve avvenire e i personaggi trovano la loro conclusione? Non si ricaverebbe in questo modo il tempo e il modo di dare informazioni in più anche solo di sfuggita per far quadrare il progetto di Rambaldi? Che ci voleva? Una mezza frase di Sloane tipo "Eléna aveva travisato tutto, Sovogda fu un errore, un errore che intendo correggere!" oppure "Rambaldi predicava un nuovo ordine sociale privo di guerre, e io, A VOLGAR COSTO, intendo sacrificarmi per realizzarlo." In un attimo avrebbero dato unità alla visione finale del profeta, un giudizio su di essa, una linea guida per le motivazioni dei personaggi e per interpretare meglio le profezie.
    E infine la sorte di Sloane. Anche lì c'erano varie strade, tutte collegate ad un bel colpo di scena su Rambaldi.
    1) I nostri scoprono la Verità sulle buone intenzioni del profeta e automaticamente si cambia prospettiva sull'operato di Sloane, che viene quindi in un certo senso aiutato. In Lost questo succede ai Losties e agli Altri quando viene meno ogni differenza.
    2) I nostri (e Sloane) scoprono la Verità su Rambaldi ed è una Verità pacco, e quindi Sloane si ritrova a perdere ogni certezza e finisce deluso, disperato e quindi propenso a riflettere sui suoi errori e sulla sua fede cieca. In Lost succede a Ben e a Locke.
    3) I nostri (e Sloane) scoprono la Verità su Rambaldi, ed è una verità bella. Ma ecco la beffa: per realizzarla è necessario proprio il sacrificio dell'uomo che si era autodesignato eletto. Sulle prime Sloane si ritrova sconfortato, ma poi capisce che è troppo tardi per tirarsi indietro e quindi si immola, uscendo di scena sia da eroe che da sconfitto. In Lost questo succede a Locke e poi a Jack.
    Ovviamente a Irina avrei dato il ruolo di quella che davvero la sapeva più lunga di tutti, e che svela la verità, bella o brutta che sia, agli altri personaggi.

    Ma ad ogni modo qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che vedere quei due personaggi finire come la regina cattiva e lo zombie malefico.
  • Deboroh: l'avevo percepito che Alias era prima di tutto azione. Ma tutta quell'azione, sia pur di alto livello, aveva comunque come collante Rambaldi. Che come gli alieni in X-Files costituiva la mitologia, il tema degli episodi più importanti, quel qualcosa che non mancava mai in ogni stagione. Per cui è ovvio pretendere Rambaldi dal finale di Alias. Difatto poi la concezione del seguire la serie e fare "wow" per la missione del giorno è un qualcosa secondo me legato ai tempi della prima trasmissione, quando ci si fidelizzava seguendolo di settimana in settimana. Riprenderlo in mano adesso dopo Lost e Fringe, ma anche solo vedendo a breve distanza gli episodi, porta ad un approccio completamente differente, come giusto che sia. Di prodotti autoconclusivi da seguire a cervello spento di giorno in giorno ne abbiamo tanti, se recuperi cinque stagioni di Alias fruendone con ritmo e in modo completista come in qualunque maratona, puoi apprezzare la finezze registiche delle singole missioni per le prime due stagioni, ma poi arriva l'abitudine, ci fai il callo. E ciò che ti spinge a continuare è ovviamente la trama orizzontale, quindi Rambaldi o i personaggi ben caratterizzati, quindi Sloane, quindi il punto d'arrivo di tutta la storia. In un viaggio fatto di numerosissime tappe fini a sé stesse, ciò che la mente cerca e desidera è una meta.
  • Grrodon ha scritto:E infine la sorte di Sloane. Anche lì c'erano varie strade, tutte collegate ad un bel colpo di scena su Rambaldi.
    1) I nostri scoprono la Verità sulle buone intenzioni del profeta e automaticamente si cambia prospettiva sull'operato di Sloane, che viene quindi in un certo senso aiutato. In Lost questo succede ai Losties e agli Altri quando viene meno ogni differenza.
    2) I nostri (e Sloane) scoprono la Verità su Rambaldi ed è una Verità pacco, e quindi Sloane si ritrova a perdere ogni certezza e finisce deluso, disperato e quindi propenso a riflettere sui suoi errori e sulla sua fede cieca. In Lost succede a Ben e a Locke.
    3) I nostri (e Sloane) scoprono la Verità su Rambaldi, ed è una verità bella. Ma ecco la beffa: per realizzarla è necessario proprio il sacrificio dell'uomo che si era autodesignato eletto. Sulle prime Sloane si ritrova sconfortato, ma poi capisce che è troppo tardi per tirarsi indietro e quindi si immola, uscendo di scena sia da eroe che da sconfitto. In Lost questo succede a Locke e poi a Jack.
    Mah. Secondo me invece dare a un uomo ambizioso di potere la "condanna" finale, ad opera dello stesso elemento che tanto bramava, è un finale perfetto.
    È Gollum.
    Grrodon ha scritto:Difatto poi la concezione del seguire la serie e fare "wow" per la missione del giorno è un qualcosa secondo me legato ai tempi della prima trasmissione, quando ci si fidelizzava seguendolo di settimana in settimana. Riprenderlo in mano adesso dopo Lost e Fringe, ma anche solo vedendo a breve distanza gli episodi, porta ad un approccio completamente differente, come giusto che sia.
    Bè, ne sono sicuro. Ma io Alias dopo Lost non me lo sono ancora riguardato, sono fermo alle due visioni fatte prima di Lost (la seconda a ridosso della prima/seconda stagione di Lost).
    Di certo riguardarlo ora te lo fa vedere in modo diverso, ma succede lo stesso guardando Happy Days, non per questo puoi imputare ad Happy Days l'assenza di alcuni elementi fighissimi che ci sono in Scrubs.

    Per quanto riguarda la fruizione-maratona (e una delle mie due visioni di Alias è stata più o meno così, e non ho sofferto tanto) è qualcosa che all'epoca non era concepito, secondo me, dagli autori dei telefilm. Fa parte però di un fenomeno che arriva con la continuity lunga, prima non si creavano telefilm col pensiero che i nerdoni si sarebbero sparati una stagione nel giro di 2 giorni.
    Sono sicuro che se ti guardi 25 puntate di McGyver, dopo un po' la struttura ti stomaca, perché è sempre la stessa roba. Durante le visioni intensive la ripetitività e la costruzione orizzontale sono molto più evidenti, ma fino a un decennio fa i telefilm erano un'oretta di svago da guardare a una settimana di distanza tra una puntata e l'altra, non c'erano le cartellone da scaricare da Emule e poi guardare in blocco.
    Se penso ai telefilm prima di Lost, comunque Alias lo metterei in un'ipotetica lista dei 5 telefilm che hanno dato più attenzione alla continuity orizzontale.
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  • Inoltre c'è una cosa che mi prude e che è bene sia messa in chiaro: non è per niente vero che Alias è una serie ricca di colpi di scena. C'è un cambiamento di status quo a metà della seconda stagione e quello (insieme all'Arvin Clone :D) è il punto più alto di tutta la serie, che per il resto non ci prova neanche a tentare qualcosa che non sia Sloane che è buono ma ha i suoi piani, Irina che poi ti tradisce o personaggio_x che è morto e poi invece no. I personaggi sono sempre quei 3 o 4 cristi che fanno sempre le stesse cose, si ripresentano in scena e ti ritradiscono sempre quando PIU' te lo aspetti e hanno archi narrativi appena abbozzati il che, in una visione cronologica, più che ad una botta di adrenalina lascia largo spazio alla noia.

    A proposito di Sloane, poi, c'è da dire che per ben due stagioni e mezzo è stato passato per buono senza mezzi termini. In terza stagione la sua Omnifam è sì una copertura per un piano più grande, ma è un piano buono, seppure discutibile (lo ammette anche Sidney!); in quarta stagione è buono e basta e, sebbene non ci abbiano risparmiato il solito tradimento finale il fatto che anche in quell'occasione avesse i suoi piani, anche in questo caso le sue intenzioni erano buone; in quinta stagione abbiamo poi il culmine di questo processo, con uno Sloane le cui azioni sono unicamente volte alla salvezza della figlia. Sloane è un personaggio scritto da gente confusa, che sapeva di aver a che fare col cattivo della serie ma non si è resa conto di averlo caratterizzato come buono, con la conseguenza che la sua ricaduta nel Lato Oscuro, seppur non del tutto incoerente, lascia l'amaro in bocca per la superficialità con cui è buttata lì.
  • DeborohWalker ha scritto: Mah. Secondo me invece dare a un uomo ambizioso di potere la "condanna" finale, ad opera dello stesso elemento che tanto bramava, è un finale perfetto.
    È Gollum.
    Stocazzo. Gollum lo sarebbe stato se ce lo avessero caratterizzato come uno psicopatico sempre, cosa che in LOTR avviene anche quando è Smeagol. E invece Sloane era sempre lì che architettava piano a lungo termine, con fare intelligente, con motivazioni che si presumevano essere roba seria, cercando di portarli a termine senza che nessuno si facesse (troppo) male. Si sono inventati la dicotomia e il bipolarismo solo in quarta stagione per giustificare la sua presenza tra le fila dei buoni, e mi stava anche bene, se poi questa dicotomia fosse stata trattata per bene nel finale.
    Gollum, ti ricordo, muore danzando gioioso, senza rendersi conto di star morendo, né di star facendo involontariamente la cosa più importante del mondo. Quindi muore completamente appagato, facendo del bene, senza accorgersi di nulla. Una sorte penosa ma non troppo punitiva, e in un certo senso pure benevola, anche perché conferma le parole di Gandalf secondo cui non bisogna aver troppa fretta di giudicare male certa gente, perché nel disegno finale potrebbero avere un ruolo decisivo. E così è. Ti pare ci sia benevolenza narrativa verso Sloane?
    Di certo riguardarlo ora te lo fa vedere in modo diverso, ma succede lo stesso guardando Happy Days, non per questo puoi imputare ad Happy Days l'assenza di alcuni elementi fighissimi che ci sono in Scrubs.
    No, però posso "imputargli" di essere invecchiato peggio, e di risentire del peso degli anni, cosa che gli impedisce di essere fruito continuativamente come un Lost o uno Scrubs. Che non è per forza una colpa, ma a questo punto torna valida la distinzione del mio post tra serie e saga. E soprattutto quella che vado sempre facendo tra classici universali e roba che ha fatto il suo tempo.
    Per quanto riguarda la fruizione-maratona (e una delle mie due visioni di Alias è stata più o meno così, e non ho sofferto tanto) è qualcosa che all'epoca non era concepito, secondo me, dagli autori dei telefilm. Fa parte però di un fenomeno che arriva con la continuity lunga, prima non si creavano telefilm col pensiero che i nerdoni si sarebbero sparati una stagione nel giro di 2 giorni.
    Sono sicuro che se ti guardi 25 puntate di McGyver, dopo un po' la struttura ti stomaca, perché è sempre la stessa roba.
    Eh ma allora non le guardo. Senza rancore, odio o indice accusatorio, ma di certo non seleziono McGyver come un qualcosa che io, spettatore 28enne del 2012, con un discreto bagaglio, possa scegliere come oggetto di cronologica. Perché le nerdate sono tante, di qualità, in costante aumento, mentre il mio tempo e la mia impressionabilità andando avanti nel tempo diminuiscono, per cui per forza di cose serve un filtro, servono criteri migliori e un minimo di puzzettina sotto il naso per poter selezionare le cose veramente valide e immortali. Sennò mi ci perdo dentro, poi sbrocco e divento Deboroh. Senza contare ovviamente che un margine di soggettività c'è sempre. E con questo non voglio dire che col senno di poi Alias non passerebbe la mia selezione, sono comunque contento di averlo visto, soprattutto per ragioni filologiche, poi perché è estetico, e a tratti molto intrattenevole e divertente. Però si salva in corner, ecco.
  • Grrodon ha scritto: Eh? Ma quindi ogni volta che in un fumetto un cattivo dice "non riuscirete mai a sconfiggermi!" o "non ficcate il naso nelle mie losche faccende!" dovremmo prenderlo alla lettera? Ma che regola narrativa è?
    Non è la stessa cosa. Quella scena turbava, focalizzava molto l'attenzione sulle parole, ti dava davvero modo di pensare a chissà quali segreti nascondesse l'Opera di Rambaldi. E Sloane che UCCIDE CON VIOLENZA lo sgherro perché aveva "osato" immischiarsi in faccende che non poteva comprendere può donare un bello spunto di riflessione col senno di poi, secondo me. Cosa ben diversa dalle solite frasette stereotipate che mi hai portato come esempio. Ma comunque sì, come ho detto mille volte anche io avrei gradito una spiegazione esplicita. Però non riesco a dannarmici su per questo, ecco.

    Per tutto il resto mi trovo a dar ragione a Deboroh, io Alias l'ho visto e gradito esattamente per i motivi da lui espressi. Alla fine le prime 3 stagioni rimangono imho spettacolari, ben fatte sotto tutti i punti di vista, ma è dalla quarta in poi che gli autori sono stati costretti ad allentare la presa annacquando Rambaldi, la continuity, l'adrenalina e quant'altro rendendo il tutto un po' pasticciato. Ma prima, quando J.J. era più presente ed il network non aveva imposto limiti e ordini di vario tipo, abbiamo avuto veramente una serie da vedere, dove tutto riesce a filare e a raccontare qualcosa con coerenza. Il finale della terza stagione nelle intenzioni degli autori avrebbe dovuto portare a cambiamenti sconvolgenti, dove magari sarebbe tutto filato anziché continuare a suon di retcon e confusioni.

    E comunque a parte Lost (che non so ormai quanto possa definirsi una serie NUOVA), Fringe che non si sa come finisce e Game of Thrones che vabbè, non mi pare che nel panorama attuale ci siano tutte queste grandi opere realizzate con nerdismo e in costante aumento di qualità. Per cui al momento è al passato che bisogna spostarci se si vuole cercare qualcosa di buono, ed Alias seppure con qualche difetto verso la fine non è affatto una serie che mi sognerei di definire saltabile. Anche solo per poter seguire una BELLA serie d'azione.
  • Vito ha scritto:Non è la stessa cosa. Quella scena turbava, focalizzava molto l'attenzione sulle parole, ti dava davvero modo di pensare a chissà quali segreti nascondesse l'Opera di Rambaldi. E Sloane che UCCIDE CON VIOLENZA lo sgherro perché aveva "osato" immischiarsi in faccende che non poteva comprendere può donare un bello spunto di riflessione col senno di poi, secondo me.
    E' la scena tipica di quando prepari il pubblico ad una grande rivelazione di cui "l'antagonista" è a conoscenza. Ma col senno di poi è una sparata inesatta.
    ma è dalla quarta in poi che gli autori sono stati costretti ad allentare la presa annacquando Rambaldi, la continuity, l'adrenalina e quant'altro rendendo il tutto un po' pasticciato.
    Non per dire ma il pasticciamento massimo della mitologia si ha nella seconda metà della terza stagione, con Rambaldi che raggiunge il suo punto più basso. In quarta stagione, sia pur con alcune inutilità tipo LA SERPENTINA e GLI AGENTI PATOGENI Rambaldi fila meglio e punta dritto ad un finale netto. Poi ovviamente nessuno nega che senza intromissioni della rete tutto sarebbe filato meglio, ma la situazione in quinta stagione non era minimamente irrecuperabile.
  • Grrodon ha scritto:Stocazzo. Gollum lo sarebbe stato se ce lo avessero caratterizzato come uno psicopatico sempre, cosa che in LOTR avviene anche quando è Smeagol. E invece Sloane era sempre lì che architettava piano a lungo termine, con fare intelligente, con motivazioni che si presumevano essere roba seria, cercando di portarli a termine senza che nessuno si facesse (troppo) male. Si sono inventati la dicotomia e il bipolarismo solo in quarta stagione per giustificare la sua presenza tra le fila dei buoni, e mi stava anche bene, se poi questa dicotomia fosse stata trattata per bene nel finale.
    Boh. Secondo me Sloane è un Gollum razionale, la brama di potere/immortalità è sempre quella.
    E' un doppio gioco conservato per più tempo, Sloane è un Palpatine che riesce a reggere una facciata per più tempo mentre ha i suoi progetti che porta avanti...
    Gollum, ti ricordo, muore danzando gioioso, senza rendersi conto di star morendo, né di star facendo involontariamente la cosa più importante del mondo. Quindi muore completamente appagato, facendo del bene, senza accorgersi di nulla. Una sorte penosa ma non troppo punitiva, e in un certo senso pure benevola, anche perché conferma le parole di Gandalf secondo cui non bisogna aver troppa fretta di giudicare male certa gente, perché nel disegno finale potrebbero avere un ruolo decisivo. E così è. Ti pare ci sia benevolenza narrativa verso Sloane?
    Gollum danza gioiosa perchè è schizofrenico, ha la vocina stridente e mangia lische di pesce, quindi non si rende conto di cosa sta accadendo.
    La doppia faccia di Sloane ha un'altra natura, è pienamente consapevole, per cui anche nel momento della fine sa benissimo cosa gli stia capitando, a differenza di Gollum.
    E non c'è benevolenza narrativa nei suoi confronti perché è subdolo. Perchè anche quando faceva i sorrisini da paparino amorevole verso Sidney, sottosotto doppiogiocava. Anche Gollum è subdolo, ma in maniera più "pura" (come le cattiverie che fanno i bambini).
    E Abrams (o chi per lui) evidentemente non sono il cristianissimo Tolkien, per essere buoni sceneggiatori non bisogna per forza avere compassione/perdono.
    Eh ma allora non le guardo. Senza rancore, odio o indice accusatorio, ma di certo non seleziono McGyver come un qualcosa che io, spettatore 28enne del 2012, con un discreto bagaglio, possa scegliere come oggetto di cronologica. Perché le nerdate sono tante, di qualità, in costante aumento, mentre il mio tempo e la mia impressionabilità andando avanti nel tempo diminuiscono, per cui per forza di cose serve un filtro, servono criteri migliori e un minimo di puzzettina sotto il naso per poter selezionare le cose veramente valide e immortali. Sennò mi ci perdo dentro, poi sbrocco e divento Deboroh.
    Ok, questo discorso lo capisco, e hai ragionissima.
    Però quando fai qeuste maratone allora devi vederle contestualizzandole un po' di più, e sapendo che stai vedendo una serie uscita negli anni XY, che è servita per gettare le fondamenta di quello che tu consideri IL TELEFILM per eccellenza.
    È una cosa che è inevitabile, anche un X-Files ne uscirebbe distrutto da una maratona fatta oggi senza prendere in considerazione in che anni è uscito e quali telefilm aveva attorno; solo che probabilmente X-Files l'hai sopportato nel 2011 perché l'avevi già visto nel -suo periodo- e quindi ti ci sei reimmerso un po', inconsapevolmente. Alias invece l'hai fruito circa un decennio dopo la sua programmazione originale, quindi inevitabilmente l'hai un po' considerato come i telefilm che ci sono in giro adesso.
    Ma se io mi vado a vedere Twin Peaks oggi, DEVO considerare il contesto, altrimenti in confronto a Lost puzza.
    Si fa lo stesso coi film, dovrebbe essere fatto ancor di più coi telefilm dato che nell'ultimo ventennio hanno subito una rivoluzione simile a quella che il cinema ha attraversato qualche decennio prima.
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  • Grrodon ha scritto:E' la scena tipica di quando prepari il pubblico ad una grande rivelazione di cui "l'antagonista" è a conoscenza. Ma col senno di poi è una sparata inesatta.
    Sì. Ma col senno di poi è anche una parziale giustificazione per ciò che non ci è stato mostrato. In quella scena dello sbrocco Sloane aveva tutto in mente, sapeva. E gli altri no. Possiamo dire che è stato così anche nel finale, in cui alla stessa Nadia fantasma confessa di aver raggiunto il suo scopo, ma non è ben chiaro cosa realmente sia a parte la vita eterna in sé. Non dico sia soddisfacente, dico che col senno di poi la si può vedere in questo modo. E a suo modo fila. Poi ripeto, se vuoi la facciamo noi l'Alias Encyclopedia in cui scriviamo il vero piano di Rambaldi e facciamo filare tutto. :P

    Per me si può anche dire che il suo Endgame si risolve nel finale della quarta (visto che di Endgame si parla), con tanto di profezia che possiamo anche considerare per risolta. Mentre la quinta può essere un approfondimento sulla questione immortalità, dando così un senso alle parole dello sbroccante Sloane che probabilmente considerava la zombificazione o che altro come un "in più" alla vita eterna. Ma la si può interpretare in tanti modi diversi.
    Non per dire ma il pasticciamento massimo della mitologia si ha nella seconda metà della terza stagione, con Rambaldi che raggiunge il suo punto più basso.
    Cioè? Ora non ricordo con precisione, ma non è detto che non fossero elementi che avrebbero potuto essere sviluppati secondo le intenzioni degli autori in futuro, qualora la rete non ci avesse messo lo zampino. Perché puoi dire quello che vuoi sul fatto che gli autori avrebbero potuto pasticciare di meno, ma è innegabile che con l'annuncio di trasformare Alias in una serie più tranquilla, molto meno mitologica e autoconclusiva, la stessa "pista" ci abbia perso in chiarezza. Penso che la colpa sia al 50/50, divisa equamente tra autori confusi e network rompiballe.

    Io so solo che Alias ci ha fornito percorsi abbastanza solidi, con la prima e seconda stagione fatte di pezzi da recuperare per assemblare, tra gli altri ritrovamenti importanti, la macchina Il Dire che avrebbe poi portato nella terza stagione a Nadia e alla Sfera della Vita al tempio che avrebbe profetizzato la zombificazione di Sovogda nel finale della quarta. Fino a quel momento il percorso era solido, e il successivo ritrovamento dell'Orizzonte con l'immortalità lo sarebbe stato ancor di più se avessero collegato il tutto con Sovogda dandoci un'idea chiara del piano di Rambaldi. E magari risolvere faccende in sospeso come la reincarnazione di Rambaldi tramite figlio di Sydney, ma questo probabilmente sarebbe potuto succedere se nelle sue ultime stagioni la serie non avesse avuto a che fare con cambi di programma, ordini dalla rete, Abrams disinteressato e attori capricciosi che firmarono contrattini per pochi episodi.
    E con tutto questo è imho un mezzo miracolo che la serie abbia suo malgrado continuato i percorsi importanti portandoli a termine, anche se il risultato non vi ha convinti per il loro essere privi di un senso limpido.


    Ok, questo discorso lo capisco, e hai ragionissima.
    Però quando fai qeuste maratone allora devi vederle contestualizzandole un po' di più, e sapendo che stai vedendo una serie uscita negli anni XY, che è servita per gettare le fondamenta di quello che tu consideri IL TELEFILM per eccellenza.
    È una cosa che è inevitabile, anche un X-Files ne uscirebbe distrutto da una maratona fatta oggi senza prendere in considerazione in che anni è uscito e quali telefilm aveva attorno; solo che probabilmente X-Files l'hai sopportato nel 2011 perché l'avevi già visto nel -suo periodo- e quindi ti ci sei reimmerso un po', inconsapevolmente. Alias invece l'hai fruito circa un decennio dopo la sua programmazione originale, quindi inevitabilmente l'hai un po' considerato come i telefilm che ci sono in giro adesso.
    Ma se io mi vado a vedere Twin Peaks oggi, DEVO considerare il contesto, altrimenti in confronto a Lost puzza.
    Si fa lo stesso coi film, dovrebbe essere fatto ancor di più coi telefilm dato che nell'ultimo ventennio hanno subito una rivoluzione simile a quella che il cinema ha attraversato qualche decennio prima.
    In effetti concordo, Alias è stato visto aspettandosi una mitologia alla Lost che ha falsato un po' le aspettative. Io posso dire invece che da Lost era molto più lecito aspettarsi risposte, colponi di scena rivoltanti e chissà quali mitologie approfondite, essendo una serie nata e cresciuta su queste solide basi. Alias poraccia è "solo" la serie delle Missioni Impossibili di Sydney Bristow, che ha avuto il buon senso di creare una mitologia/caccia al tesoro che comincio purtroppo a sospettare non fosse desiderata da nessuno, nemmeno dai fan dell'epoca. :P

    Poi voglio proprio vedere come ne uscirà il terzo fratellino, questo caro Fringe che ha avuto tre stagioni solide (come Alias) e una quarta partita con frittolature e apparente abbandono della storyline principale. C'è chi assicura che la battaglia tra i due mondi sia finita con la terza, quindi sono curioso di vedere come se ne usciranno alla fine dei giochi.
  • DeborohWalker ha scritto:Boh. Secondo me Sloane è un Gollum razionale, la brama di potere/immortalità è sempre quella.
    E' un doppio gioco conservato per più tempo, Sloane è un Palpatine che riesce a reggere una facciata per più tempo mentre ha i suoi progetti che porta avanti...
    Gollum danza gioiosa perchè è schizofrenico, ha la vocina stridente e mangia lische di pesce, quindi non si rende conto di cosa sta accadendo.
    La doppia faccia di Sloane ha un'altra natura, è pienamente consapevole, per cui anche nel momento della fine sa benissimo cosa gli stia capitando, a differenza di Gollum.
    E non c'è benevolenza narrativa nei suoi confronti perché è subdolo. Perchè anche quando faceva i sorrisini da paparino amorevole verso Sidney, sottosotto doppiogiocava. Anche Gollum è subdolo, ma in maniera più "pura" (come le cattiverie che fanno i bambini).
    E Abrams (o chi per lui) evidentemente non sono il cristianissimo Tolkien, per essere buoni sceneggiatori non bisogna per forza avere compassione/perdono.
    Ok, dalla tua spiegazione desumo che tu abbia visto solo le prime due stagioni di Alias. Poi entrambe le volte che l'hai fatto ad un certo punto ti è scappata la cacca, ci hai messo un po' e ne sei emerso solo durante il finale di quinta. E vedendo come si stava comportando Sloane, cosa stava facendo Irina, con chi erano alleati, hai pensato che nel mentre c'era stato solo un gigantesco stacco pubblicitario.
    Perché dire questo equivale ad aver completamente rimosso cosa fa Sloane e soprattutto come lo fa nelle stagioni 3, 4, 5. Stagioni in cui persegue i suoi scopi con umanità, oppure tenta di disintossicarsi in tutti i modi da Rambaldi e dai doppi giochi, pensando alla figlia, mentre il cattivo della situazione cerca di incastrarlo, ricattarlo, trascinarlo verso il male. Per cui a questo punto lol è di sicuro più vero ciò che dice Vito, sul fatto che Sloane è sincero ma drogato. Solo che a me come esito di un arco narrativo di un personaggio caratterizzato così magistralmente tutto questo non soddisfa.
    Però quando fai qeuste maratone allora devi vederle contestualizzandole un po' di più, e sapendo che stai vedendo una serie uscita negli anni XY, che è servita per gettare le fondamenta di quello che tu consideri IL TELEFILM per eccellenza.
    È una cosa che è inevitabile, anche un X-Files ne uscirebbe distrutto da una maratona fatta oggi senza prendere in considerazione in che anni è uscito e quali telefilm aveva attorno; solo che probabilmente X-Files l'hai sopportato nel 2011 perché l'avevi già visto nel -suo periodo- e quindi ti ci sei reimmerso un po', inconsapevolmente. Alias invece l'hai fruito circa un decennio dopo la sua programmazione originale, quindi inevitabilmente l'hai un po' considerato come i telefilm che ci sono in giro adesso.
    Calma. Quando mi sono reimmerso in X-Files non ero affatto accecato dalla nostalgia. Pur continuando a ricordare la serie con affetto, quell'esperienza lì è stata svilentissima per il povero X-Files che si è ritrovato invecchiato maluccio in certi aspetti e soprattutto con una trama di fondo scritta con gli stessi deprecabili principi che hanno rovinato pure quella orizzontale di Alias. Approcciandomi ad Alias sapevo quali erano i punti di forza e i punti deboli, ma proprio in virtù del fatto che di Rambaldi effettivo gira e rigira ce n'era gran poco, davo per scontato che nel finale lo si potesse trattare a dovere.

    Vito ha scritto: Sì. Ma col senno di poi è anche una parziale giustificazione per ciò che non ci è stato mostrato. In quella scena dello sbrocco Sloane aveva tutto in mente, sapeva. E gli altri no. Possiamo dire che è stato così anche nel finale, in cui alla stessa Nadia fantasma confessa di aver raggiunto il suo scopo, ma non è ben chiaro cosa realmente sia a parte la vita eterna in sé [...] sbroccante Sloane che probabilmente considerava la zombificazione o che altro come un "in più" alla vita eterna. Ma la si può interpretare in tanti modi diversi. Non dico sia soddisfacente, dico che col senno di poi la si può vedere in questo modo. E a suo modo fila. Poi ripeto, se vuoi la facciamo noi l'Alias Encyclopedia in cui scriviamo il vero piano di Rambaldi e facciamo filare tutto. :P
    Ma non spetta a noi. Perché a parte il fatto che Sloane sbroccava perché "c'è di più", salvo nel momento decisivo dimostrare di star mirando solo al "di meno", avendo paradossalmente sabotato quel "di più" durante la finta allenza con Eléna, in Alias manca il punto focale. Che in Lost era semplicione ma c'era, e a partire da quella verità inequivocabile con la testa si poteva benissimo fare backtracking e risolversi da soli o esprimere opinioni su quel pugno di misterucoli rimasti insoluti. Il più delle volte giungendo a soluzioni univoche.
    Per me si può anche dire che il suo Endgame si risolve nel finale della quarta (visto che di Endgame si parla), con tanto di profezia che possiamo anche considerare per risolta.
    Eh no. Il finale della quinta cerca di ricollegarsi esplicitamente alla profezia, togliendo ogni dubbio che possa essere riferita alla quarta. Non per niente viene ripescato il monte Subasio offrendogli un'altra spiegazione. Per cui niente da fare, è proprio globalmente malfatto.
    Cioè? Ora non ricordo con precisione, ma non è detto che non fossero elementi che avrebbero potuto essere sviluppati secondo le intenzioni degli autori in futuro, qualora la rete non ci avesse messo lo zampino. Perché puoi dire quello che vuoi sul fatto che gli autori avrebbero potuto pasticciare di meno, ma è innegabile che con l'annuncio di trasformare Alias in una serie più tranquilla, molto meno mitologica e autoconclusiva, la stessa "pista" ci abbia perso in chiarezza. Penso che la colpa sia al 50/50, divisa equamente tra autori confusi e network rompiballe.
    Guarda. Durante la terza succedono dei casini. Il grosso mistero della sparizione di Sydney che culmina con la cosa del figlio di Rambaldi viene annullato a metà stagione, per far partire una caccia al tesoro malfatta che mira a svolgere la stessa funzione che aveva il Dire, aiutando a riesumare vecchi pezzi, per svelare cosa aveva detto a Sloane. Ti ricordo quella catena di oggetti che includeva l'Irina Box (il cui già nome è abbastanza nebuloso) mai aperta dai tempi di Rambaldi, che bisognava aprire tramite il recupero di un certo numero di chiavi, una mappa subacquea che portava a parte di esse...salvo poi trovarci dentro una volta schiusa il cuore di Di Regno della seconda stagione che, viene retconnizzato, Sloane aveva riposto là aprendola e nascondendola. E una volta trovato questo cuore si giunge alle stesse conclusioni a cui Sloane era giunto da due anni...per arrivare al Passeggero, che inizialmente è un'arma batteriologica, e in seguito diventa una persona, la sorella di Sydney, alla quale serve il siero di Rambaldi per poter avere delle visioni che localizzeranno la coscienza di Rambaldi che al mercato mio padre comprò. Un caos informe e un percorso parecchio sporco con tanto di dietrofront che serve a fillerare per giungere ad un conclusione che poi in quarta verrà ulteriormente malretconnizzata.
    Non che non ci abbiano messo del loro poi per incasinare un po' le cose pure in quarta stagione a suon di Sfera della Vita reloaded, Serpentina, Orchidea e agenti patogeni assortiti, ma perlomeno lì l'esito era netto e non spuntavano dal passato altri CUORI DI DI REGNO.
    In effetti concordo, Alias è stato visto aspettandosi una mitologia alla Lost che ha falsato un po' le aspettative.
    Sei tu che ce l'hai gabellata dove la serie in cui col senno di poi tornava tutto, in barba a Lost. Io sto ancora aspettando che quadri qualcosa.
    Io posso dire invece che da Lost era molto più lecito aspettarsi risposte
    Sì, per carità. E magari risposte un filino più strutturate, chiaramente. Ma difatto quelle grosse le abbiamo tutte e alle altre ci arrivi facilmente da solo perché parti comunque da basi inequivocabili, l'isola è l'arché della fusis, è la MAGGIOR POTENZA, tappa il male, il loro destino era salvarla e nel fare questo connettersi ad altre persone, i sussurri sono coloro che non ce l'hanno fatta, visioni e coincidenze del loro passato erano dovute alle volontà di due fratelli in lotta tra loro di servirsi di loro, il cattivo ha origini ben precise e via dicendo. E se manca la risposta esplicita ai numeri te la trovi da solo partendo da verità inequivocabili. Poi si può discutere sulla qualità del quadro complessivo che ne emerge, e se n'è discusso, ma che la macrostoria funzioni è indubbio.
    E il puzzle aveva duecento pezzi, tipo. Alias ne aveva tre: i due "endgame" più la profezia. E per pura fretta e volontà di focalizzarsi su inutilaggini non sono stati fatti combaciare. E non ci voleva un cazzo.
    colponi di scena rivoltanti
    L'80% dei colponi di scena di Alias sono Irina, Sark e Sloane che cambiano fazione e passano da alleati a nemici. Le prime volte ci può anche stare. Poi diventa ridicolo e svilente per loro oscillare tra questi due status.
    Ti lascio solo riflettere su una cosa. In Lost avviene lo stesso per il personaggio di Locke che passa da vivo a morto con uno schiocco di dita per più di tre stagioni. Giocano con la STESSA COSA per episodi ed episodi, eppure non viene mai a noia. Come hanno fatto? Vediamolo insieme:

    -Al termine della terza vedi una bara. Chi ci sarà? Di sicuro nessuno di importante :|
    -Finale della quarta. C'è Locke?? WTF? E mo' come fanno a portarsi dietro l'attore migliore? O_o
    -Inizio della quinta. Bé lo si rimette in piedi con un bel balzo nel passato ;)
    -Vita e Morte di Jeremy Bentham. Balzo in avanti e...è RESUSCITATO??? :D Poi balzo indietro e ti fanno vedere la sua morte :|
    -Finale della quinta. WTF!! Locke è morto davvero e quello era un impostore. E adesso è davvero la fine per questo personaggio :(
    -Inizio della sesta. E invece no! Locke è di nuovo vivo e beato in una dimensione parallela! :D
    -Fine della sesta. Eh no, quella è la morte. Locke è totalmente e irrimediabilmente morto. Eppure non è mai stato così vivo. *__*
    -Fine della sesta again. Locke cessa di esistere in maniera totale, nello stesso momenti in cui si chiude Lost.

    Risultato? La morte di Locke è stata centrale in tutti i finali di stagione a partire da quello della terza stagione. Senza che mai questo concetto venga a noia o paia maltrattato. Direi che questa è l'ultima volta in cui paragoniamo le due opere, sì?
    Poi voglio proprio vedere come ne uscirà il terzo fratellino, questo caro Fringe che ha avuto tre stagioni solide (come Alias) e una quarta partita con frittolature e apparente abbandono della storyline principale. C'è chi assicura che la battaglia tra i due mondi sia finita con la terza, quindi sono curioso di vedere come se ne usciranno alla fine dei giochi.
    In Fringe a livello etico c'è veramente di più che una semplice guerra dimensionale, ma è proprio una storia che parla di errori, scelte, di VOLGAR COSTO, di "come sarebbe stato se", non parlerei certo di frittolatura se giustamente per straniarti un po' ci stanno dando episodi tranquilli ambientati nel nuovo contesto. Anzi direi che il percorso portato avanti fino a qui sia perfettamente coerente e questa scelta dimostra un coraggio che non si pensava avrebbero mai avuto. Per cui lasciamo perdere i confronti pure col terzo fratellino.
  • Oh, i paragoni con le altre serie sei il primo a farli, dato che sono questi stessi confronti che ti hanno portato a notare tutti i difetti. :P

    Vabbè lassamo perdere, va'. Intanto posto questo focus su Rambaldi, che non sembra contenere particolari novità ma potrebbe esserci qualcosa che mi è sfuggito (non capendo bene l'inglese).



    C'è da dire che fa una certa atmosfera. :D
  • Mi pare che non dica niente di nuovo, almeno da quel che intrasento (non sono bravo con l'inglese). Si sente solo che dietro la sfera della vita ci dev'essere una retcon così grossa che persino il tecnico che l'ha realizzata ce lo fa notare. Peccato però, perché dall'inizio si poteva sperare in una ricostruzione storico/fittizia ideale per il fandom, e invece non si è fatta. Inoltre vedendo gli artefatti sfilare uno dopo l'altro mi rendo conto di quanta bellezza e estetica ci sia dietro l'idea di Milo Rambaldi, ed è uno spreco che fossero tutti mcguffin o semplici oggetti di scena. Continuo a pensare che il vero scempio totale sia stato fatto nei confronti del povero Milo, che poteva essere davvero ciò che avrebbe elevato Alias da bella serie a capolavorone.
  • Io volevo solo dire che ho visto oggi il Pilot di Alias insieme a Vito e... e ho graditone, comunque!
    Ovviamente sono ben consapevole che le critiche che Valerio e Dapiz muovono alla serie sono relative alla mitologia o comunque all'impianto della storia che si svilupperà in futuro, ma se devo credere alle parole di Vito secondo il quale le prime 3 stagioni sono pressapoco sempre sullo stesso livello e tenore di questo episodio introduttivo, be', tanto di cappello. Regia sopraffina, scrittura decisamente capace e intrigante che, strutturata con scene flashback che si intersecano tra di loro, rende la narrazione tesa e interessante; quel misto di realismo action e di figaggini da fumetto supereroico americano che mi attira narrativamente ed esteticamente, unito alla trama spionistica da doppio gioco che, se non abusata e se gestita in modo da non cadere nel ridicolo sulla breve e lunga distanza, è qualcosa che mi spinge a volerne ancora, a vedere come prosegue. Non c'è ancora un grande attaccamento ai personaggi, ma quello si può costruire negli episodi successivi.

    Per il resto evidenzio un episodio molto simile, per struttura ed avvenimenti, al pilota di Fringe, si vede che la mano è quella, e la presenza del solito attore che fa il poliziotto in Heroes e il pilota sfigato in Lost (basta!!!).
    Insomma, favorevolmente colpito. Forse non lo metto tra le priorità massime di Visioni da recuperare, ma è una cosa che voglio sicuramente approfondire perché la prima impressione è stata decisamente buona.
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