[Disney/Bad Robot] Alias (ABC)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • Syd però non è una neospia venticinquenne reclutata per caso e che di colpo ha i superpoteri. Date fiducia, alla fine l'unica cosa su cui punto il dito è solo questo aver giudicato tutto troppo presto. Per Fringe dicevate la stessa cosa a un Deboroh confuso: "dai fiducia, poi migliora"; "ma non sta succedendo niente"; "aspetta".

    Ci sono critiche che avete esposto su cui concordo, ma per il resto dovete semplicemente aspettare. Tanto per dire, iniziata la quarta stagione mi aspettavo determinate cose che non stavano capitando, lasciandomi perplesso. Bè, alla 4x07 ho avuto risposta. ;)

    Sloane comunque è l'antenato di Benjamin Linus, ma in effetti per far sì che emerga dovrete attendere: ora non è né più né meno che il boss della situazione.
  • Vito ha scritto:Syd però non è una neospia venticinquenne reclutata per caso e che di colpo ha i superpoteri. Date fiducia, alla fine l'unica cosa su cui punto il dito è solo questo aver giudicato tutto troppo presto. Per Fringe dicevate la stessa cosa a un Deboroh confuso: "dai fiducia, poi migliora"; "ma non sta succedendo niente"; "aspetta".
    Ma sì, ovviamente sarà tutto nel sangue, è figlia d'arte, suo padre è una spia e sua madre sarà SUO PADRE, ma per il momento vedo una ragazza "normale" (certo, è addestrata, ma non è che l'addestramento ti rende Terminegro) che fa cose improponibili senza che la cosa desti il benchè minimo stupore, il che lascia perplessi. Va bene se le fa Buffy che ha i superpoteri o Jack Bauer che è un veterano, ma imho se si parla di Sydney c'era bisogno di dare meno le cose per scontate, sennò il rischio è di sembrare una Kim Possible live action o, peggio, una tipicastudentessagiapponese/STREGHETTA.
  • Alias - Stagione 4
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    *SPOILER*

    Ho finito la quarta stagione (il mio regalino di questo spoglio e vuoto Natale).

    Allora, cominciamo col dire che il tanto famigerato calo c'è sì e no. O meglio, c'è ma è non è assolutamente la mediocrità che mi aspettavo. Dopo 3 stagioni capolavorose abbiamo in effetti avuto un inizio un po' fiappetto, fatto perlopiù di autoconclusivi e "mithalone" alla Fringe e spunti a volte un po' ridicoli (la puntata con l'elicotterino giocattolo... :omg:). Hanno infatti tolto i consueti riassunti all'inizio di ogni episodio, e se la cosa poteva funzionare nella prima metà di stagione, stona di più dalla seconda metà in cui si comincia decisamente - e per fortuna - a ingranare con la continuity.

    Trovo infatti la seconda parte della stagione assolutamente avvincente, con una focalizzazione interessante su Rambaldi e soprattutto sul magnifico personaggio di Sloane che ha qui avuto la sua vera e propria consacrazione. Spettacolare il suo sbrocco col seguace di Arvin Clone ( :asd: ), che mi ha veramente turbato, e bellissimo anche il flashback Indiana Jones-style che rivela cosa hanno fatto lui e Nadia alla fine della terza stagione.

    Gli ultimi episodi poi sono un crescendo continuo di tensione (ma quanto è bello il finale della 4x21 con il lancio dall'aereo e la veduta dall'alto del congegno gigante?), e il tutto culmina in un'angosciante Apocalisse dalle atmosfere horror che mi ha tenuto davvero col fiato sospeso. Alla faccia del calo.

    La puzza di finale vero e proprio l'ho avvertita più volte, e difatti ci fanno anche vedere il compimento della profezia di Rambaldi: a questo punto mi sarei aspettato che tutto si fosse concluso con il finale della quarta stagione, magari con un episodio doppio che sistemasse le ultime faccende in sospeso.
    Avremmo anche avuto il matrimonio, e tutti felici e contenti. Invece no, perché hanno deciso di fare la Trollata Suprema con gli ultimi secondi, in cui è davvero difficile non saltare dalla sedia dopo aver assistito all'ultima bastardissima scena.

    Non so cosa potrà venir fuori dalla quinta stagione, ma mi sembra che Rambaldi possa anche venire accantonato. Si sa che il mistico non verrà mai spiegato fino in fondo, e dopo la profezia su prescelta e passeggera non so sinceramente cosa è rimasto in ballo. La questione immortalità?

    Comunque, il calo più che nella qualità degli episodi l'ho trovata nel personaggio di Syd (e anche Voughn, ma lui non è mai stato un personaggissimo in effetti), a volte relegata a vera e propria comparsa di sfondo. Per fortuna ha modo di riprendersi qua e là e specie nel finale, ma la cara e vecchia "supereroina" tamarretta tutta calci e parrucche mi è un po' mancata. Vabbè, spero solo che la quinta non mi riservi veri e propri orrori*. La quarta stagione infatti mi ha sinceramente soddisfatto, e considerato che mancano solo 17 episodi al finale direi che comunque vada ho avuto una serie dalla media qualitativa altissima.

    *ma leggendo vari commenti in rete evitando di spoilerarmi, pare che anzi la quinta stagione sarà in netta ripresa e si ritornerà alla struttura in continuity stretta, a differenza della prima metà autoconclusiva della quarta stagione, voluta così per volere dell'ABC che sperava di guadagnare spettatori.
  • Alias - La Graphic Novel
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    In attesa della quinta stagione che ho iniziato da poco, e che sembra essere partita meglio della quarta più autoconclusiva (nonostante [spoiler]Sydney in missione col pancione sia veramente ridicola da guardare[/spoiler]), ho recuperato la graphic novel ambientata in un periodo qualunque delle prime puntate della quarta stagione, quando Syd era all'APO.

    L'idea di un fumetto ufficiale per una delle proprie serie tv preferite è veramente stimolante, ed è con questo spirito che mi sono immerso nella lettura dell'albo by Pierluigi Cothran ai testi (sceneggiatore che ha messo il suo zampino proprio nella quarta stagione del telefilm) e Alberto Ponticelli ai disegni.

    Tuttavia non sono pienamente soddisfatto: non si può dire che il fumetto sia brutto o annoi (si legge tutto sommato in una ventina di minuti e la storia è ben scritta), ma è un peccato che ci si focalizzi su una qualunque missioncina del giorno, quando avremmo potuto avere qualcosa di ben più grande.

    Tanto per cominciare, non mi sono piaciuti i ruoli dei personaggi e soprattutto le loro presentazioni: a parte Sydney che essendo la protagonista viene subito inquadrata, gli altri sembrano brutte copie male inserite di quanto visto nella serie TV. Il nome di Voughn viene citato una sola volta in una frase alla fine del fumetto (in maniera neppure così immediata), per cui non capisco come abbia fatto il lettore casuale a capire che Syd si stesse riferendo a "quel personaggio con cui va a letto". Marshall mi è sembrato veramente fuori personaggio, e quelle due battute che dice per ricordarci che è il personaggio comico mi sono sembrate forzate. Giusto Sloane ha avuto un po' di spessore in più, ma questo perché il suo essere un personaggione gli garantisce sempre bei ruoli.

    Da un lato mi ha fatto piacere la riesumazione di Allison, dall'altro lato mi sembra veramente dannoso per il lettore che si ritroverà spoilerato circa la sua uscita di scena. I superuomini immortali e gli esperimenti genetici sono inseriti in maniera da far sembrare Alias una serie semi-horror, dando forse un'idea un po' deviata di ciò che la serie è davvero (e inoltre tutte quelle scene sanguinolente, dai cazzotti che fanno sputare litri di sangue ai pali che trafiggono il corpo mi sono sembrate un mero espediente fumettistico; magari gli autori volevano mostrare un po' di robe che non avrebbero potuto vedere in TV).

    Il comparto grafico mi è piaciuto abbastanza: Sydney è fatta bene e ricorda molto Jennifer Garner, ma alcuni personaggi (Marshall e Voughn su tutti) sono irriconoscibili. Tuttavia lo stile sporco mi è sembrato ben sposarsi con la sceneggiatura, ed ho gradito anche la colorazione. Però l'amaro in bocca rimane, vedendo tutte quelle prove grafiche nei redazionali in cui si possono notare degli stili e dei disegni veramente eccellenti e più vicini ai miei gusti.

    Sui redazionali nulla da dire: veramente ottimi, spiegano molto bene cos'è Alias facendo anche similutudini tra la serie e i fumetti, e ci sono dei focus estremamente interessanti (uno su tutti la mini-biografia di Rambaldi).

    In sostanza è un buon esperimento, non particolarmente riuscito se si pensa a cosa realmente si poteva tirare fuori da una bomba telefilmica come Alias, ma si fa leggere volentieri e Sydney viene ben dipinta.
  • Lo so ma ho ritenuto più omogeneo commentare qui, visto che si può discutere della serie facendo parallelismi, mentre su quel topic avrei trovato meno opportuna una discussione in tale ambito.

    Cmq crossposto, se proprio.
  • Finito. Veramente un bel finale, soddisfacente, apocalittico, mistico, perfino commovente.

    Ma dove sarebbe 'sto McGuffin? La profezia si compie proprio come dice Rambaldi: [spoiler]Il Prescelto (Syd) fa della Maggior Potenza (l'Orizzonte) scempio totale. Ovvero lo distrugge, impedendo a Irina di sfruttarlo.[/spoiler]

    Comunque dal finale ho capito la grandiosità del personaggio di Sloane, che ha il percorso più angosciante di tutti: [spoiler]dopo aver rincorso per tutta la vita il sogno dell'immortalità, riesce ad ottenerla e a rimanerne schiavo... bloccato per sempre! Wow, mi ha davvero sorpreso.[/spoiler]

    Deboroh mi hai fatto dannare inutilmente. :cazz:
  • http://antoniogenna.com/2006/09/29/alia ... lla-serie/

    Ecco, in questo bellissimo intervento si analizza Alias alla luce del finale: non solo scopriamo che il mcguffin non esiste, ma che a ben vedere tutto si risolve in maniera veramente chiara, quasi elementare.

    Ovviamente sono d'accordissimo, visto che è un pensiero che ho avuto da subito.
  • Alias - Stagione 5

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    A qualche giorno dalla fine della visione di Alias posso dire che la quinta stagione non è stata affatto imbarazzante come mi aspettavo, ma a conti fatti ha saputo presentare cose davvero buone pur essendo in una fase di calo obiettivo.

    La pecca principale della stagione è stata sicuramente la gravidanza di Jennifer Garner, che non solo ha fatto sì che vedessimo una prima metà di stagione composta da missioni un po' goffe (Syd che fa la mammona al casinò 'un se po' vede'), ma ha anche fatto perdere alla protagonista quel suo meraviglioso e fumettoso fascino da eroina tutta azione, calci e parrucche. Se già nella precedente stagione Sydney era rimasta un po' in ombra, in questa quinta la vediamo sì tornare in pompa magna ma con ruoli alquanto svilenti e limitanti, che per fortuna a stagione avanzata vengono eliminati.

    Le ultime puntate ritornano ai vecchi fasti regalando suspance, ritorni illustri e una spinta a tutta birra verso il bellissimo finale che ho veramente adorato (fantastici i flashback che presentano tutti i momenti salienti della vita di Syd, per non parlare dell'atmosfera da Indiana Jones e dell'epilogo di Sloane).

    Il finale inoltre risolve in modo assolutamente soddisfacente la profezia di Rambaldi che qualcuno ha invece interpretato (male) come un gigantesco McGuffin. Perfino su Wikipedia si parla del compimento della profezia, segno di come la cosa sia poco interpretabile ma piuttosto chiara agli occhi di (quasi) tutti.

    E' vero che alcune sottotrame vengono accorciate/tagliate per concentrarsi sulla mitologia, facendo sì che personaggi quali Tom (che, purtroppo, non riesce assolutamente a guadagnarsi il nome) risultino del tutto inutili alla vicenda globale, per non parlare poi di come viene liquidato Weiss che con la storia di [spoiler]Nadia in coma[/spoiler] si è dimostrato veramente un bastardo. Ma farlo morire, anziché giusitificare la sua uscita di scena con un lavoro figo accanto al presidente?

    Comunque sono solo piccole inezie, che non intaccano assolutamente il giudizio complessivo dell'opera (sebbene qualche difetto generale sia sempre presente, come la ripetitività e certe lungaggini evitabili, per tacere delle incongruenze disseminate lungo tutta la serie), che a mio parere reputo terminata in maniera eccellente. Sloane, Jack, Marshall e soprattutto la fantastica Sydney sono personaggi che mi rimarranno dentro, il che non è affatto male per una serie di “missioni e briefing”.

    Sono assolutamente contento e soddisfatto.

    E ora un po' di classifiche.

    I 3 migliori episodi:

    In ordine di "età", scelgo l'1x01, che mi fece letteralmente sbavare come nessun altro episodio pilota; la suprema trollata di JJ, il 2x13, e ovviamente il 5x17 che in più di un'occasione mi ha turbato.

    I 3 migliori alias:

    C'è l'imbarazzo della scelta, ma alla fine ne ho scelti 3 tutti della prima stagione.

    1.

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    2.

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    3.

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    Il primo è la Sydney che ci viene subito presentata nell'1x01, e vedere quella ragazzina col parruccone rosso torturata dal diabolico "dentista" mi ci ha fatto subito affezionare. Il secondo proviene dall'1x09 e vabbè, roba da mascella spalancata, occhi fuori dalle orbite e inchini per la Garner (bellissima inoltre la canzone di sottofondo della scena), mentre il terzo è Victoria King dall'1x10, che avevo già commentato nella pagina precedente. Fantastica la sua interpretazione da vippona e lo scontro in costume. :D

    Le 3 migliori scene:

    Il combattimento epico tra [spoiler]Sydney e Francie[/spoiler] nel finale della 2x22 rimarrà nella storia. Poi cito il finale della 4x21. Quel lancio dal paracadute, con musica pompissima di Giacchino e visione dall'alto di Sovogda col Mueller Device gigante mi ha gasato tantissimo, veramente uno dei finali più coinvolgenti. E poi l'uscita di scena di [spoiler]Jack Bristow[/spoiler] nella 5x17, con una frase da immortalare.

    Ma ce ne sarebbero a bizzeffe.
  • Oh, visto che c'avevo ragione, c'avevo?

    Comunque tra gli alias aggiungerei anche quello del 2z13, la Sidney panterona in lingerie ad alta quota mi ha fatto fare glom più di una volta.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • DeborohWalker ha scritto:Oh, visto che c'avevo ragione, c'avevo?
    Sì ma tu sei anche quello che mi ha fatto dannare 5 mesi in attesa di un mcguffin paccone che non c'è stato. :P
  • Mah, per me è abbastanza mcguffin.
    Non è paccone come possono essere i numeri di Lost, ma diciamo che la BELLA [spoiler]risoluzione/condanna finale di Sloane[/spoiler] è una spiegazione abbastanza rapida che non ha risolto tutto quello che era stato montato in merito e che mi ha soddisfatto solo a metà.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Ma l'hai letta l'analisi postata sopra, riguardo ogni passo della profezia? Magari qualche passo può apparire forzato o non soddisfare del tutto, ma resta il fatto che la spiegazione c'è (la prescelta fa della maggior potenza scempio totale, ovvero [spoiler]distrugge l'invenzione più potente di Rambaldi[/spoiler]) e a ben vedere fila pure. Dài, c'è anche Sydney dopo il [spoiler]combattimento con Irina[/spoiler] che alza lo sguardo e vede "le stelle cadere dal cielo"...

    L'unico McGuffin che ti concedo è il non esserci una spiegazione razionale sul perché esistano tali prodigi, ma sarebbe come spiegare razionalmente l'esistenza di Dio... semplicemente, non si può. :P
  • Ho finito ieri sera di recuperare questo serial che da tempo mi attirava e che voi tutti mi consigliavate. Soddisfatto? Sì e no.
    Cominciamo dai pregi.

    Serie o Saga?

    Alias è senza dubbio una bella serie. Che parte dallo spunto migliore che possa avere una serie, in questi anni in cui lo spettacolo tende a fossilizzarsi su determinati generi: ibridare. Mischiare quindi alle meccaniche proceduralistiche di una serie di spionaggio, quel pizzico di avventura alla Indiana Jones, fatta di templi, profezie e marchingegni, unendo il tutto con una spolverata di dramma familiare. A questo aggiungiamo il confezionamento sopraffino tipico di J.J. Abrams, grande esteta del piccolo schermo, fatto di trovate registiche, colpi di scena, montaggi arditi e attori di bella presenza. Infine va riconosciuto alla serie, oltre a un interesse contenutistico ed estetico, anche una componente filologica, per chiunque abbia amato Lost e Fringe, dato che a livello di tematiche e soluzioni narrative, molto materiale di entrambe le serie proviene da qui, come in una sorta di brutta copia di temi e concetti che verranno approfonditi in seguito. Ma Alias oltre che una bella serie è anche una bella saga? No. Perché è minata da alcuni difetti interni che vengono portati avanti lungo tutto il corso della serie, privandola di compattezza, struttura e pulizia narrativa.

    Le Missioni

    Cominciamo col distinguere narrazione verticale (che si esaurisce nell'episodio in corso) e narrazione orizzontale (che si dipana lungo il corso della serie). La narrazione verticale è portata avanti dalle missioni. Che sono messe in scena molto bene, ma i cui scopi/contenuti sono quanto di meno memorabile possa esserci. I briefing che le introducono sono infatti veloci e sbrigativi, togliendo quindi alle missioni l'importanza e il peso narrativo che dovrebbero avere. A questo aggiungiamo il fatto che spesso e volentieri per amor di varietà ne abbiamo varie e collegate tra loro all'interno di uno stesso episodio, sicché è possibile ritrovarsi nel corso degli stessi 40 minuti prima a Zurigo a recuperare un virus informatico, subito dopo in Tunisia per rubare un codice bancario e per finire a Praga per disattivare una bomba. E al termine dell'episodio si ricorda la parrucca che indossava Sydney ma di certo non ciò che viene raccontato, che nella mente viene inflazionato e amalgamato come in una grande marmellata. Paradossalmente proprio quando alla serie verrà imposta dalla rete una struttura autoconclusiva (quarta stagione) le missioni verticali diventeranno maggiormente ricordabili. Con missioni singole che occupano l'intera durata dell'episodio gli Alias diventeranno quindi più lunghi, sarà dato loro maggior peso narrativo, con un coinvolgimento emotivo dello spettatore crescente lungo il corso di quei 40 minuti.

    La Narrazione "Obliqua"

    La serie porta avanti due tipologie di narrazione orizzontale: lo smantellamento dell'organizzazione criminale di turno e quella che invece è la mitologia vera e propria dello show, Rambaldi. A volte queste narrazioni si fondono tra loro, a volte si amalgamano alla narrazione verticale creando una sorta di narrazione "obliqua" che serve a dare allo spettatore l'illusione di star vedendo cose importanti perché collegate alla mitologia ma col senno di poi piuttosto inutili. E' un meccanismo narrativo che paga sulle brevi distanze. Lo spettatore recepisce tutto ciò che vede come potenzialmente importante, salvo poi sulle lunghe distanze accorgersi che era solo un mezzo per arrivare ad uno step successivo, e che una volta raggiunto questo step bisogna cancellare dalla memoria quanto avvenuto prima. E' un procedimento comodo ma rischioso: da un lato è facile riuscire a ingannare lo spettatore a suon di retcon senza che mai lui si renda davvero conto di alterazioni nel piano narrativo, dall'altro però si rischia che col procedere della serie questa mancata comprensione di ciò che va ricordato e ciò che va dimenticato crei confusione nella mente dello spettatore, o peggio ancora sfiducia e noia, al punto che non viene più recepito ciò che davvero è importante.

    Le Organizzazioni Criminali

    Per quanto riguarda le organizzazioni criminali che si avvicendano, la situazione è piuttosto sconfortante. Senza contare l'Alleanza/SD-6, all'interno della quale Sydney opera per smantellarla dall'interno nel corso della prima stagione e mezza, durante il corso della serie vediamo sfilare il Direttorio K, l'Uomo, il terzetto Sloane/Irina/Sark, la Convenzione, poi di nuovo la Convenzione sotto mentite spoglie, poi il Quinto Profeta e infine nuovamente il terzetto. Senza contare che nel corso della serie saltano fuori altri nomi inutilissimi messi lì per confondere le idee tipo la Triade. La cosa peggiore è che queste organizzazioni hanno sempre più o meno gli stessi scopi che non vengono mai del tutto chiariti, e ci lavorano sempre gli stessi cattivi che di volta in volta si affiliano all'organizzazione più nuova. Che si tratti di Anna Espinoza, di Tarantino, dello stesso Sloane o del non personaggio per eccellenza Sark, questo tipo di procedimento è assolutamente inammissibile perché svaluta il peso narrativo di personaggi e situazioni come se niente fosse, rendoli vuoti burattini di una macchina narrativa intenta a perpetuarsi.

    La Mitologia di Rambaldi

    La mitologia che invece dovrebbe avere un peso è Rambaldi ed è concettualmente qualcosa di veramente unico. L'ideona di questo profeta/inventore del 500 che ha lasciato marchingegni e profezie nascoste, il cui disegno deve compiersi proprio con l'aiuto della prescelta...in un procedurale è qualcosa che per me è sempre stato assolutamente elettrizzante. Almeno fino a quando mi sono accorto come veniva in realtà portato avanti Rambaldi, ovvero come una lunga, lunghissima catena di mcguffin che servivano a rimandare il senso della questione. Ogni artefatto o verità su Rambaldi viene infatti assimilata in tutta fretta, perché d'altro non si trattava che dell'ennesimo strumento per arrivare a quello successivo in un'eterna rincorsa alla svalutazione dell'artefatto precedente. Nella prima stagione un paio di queste cacce al tesoro portavano ad alcuni punti fissi come il congegno di Mueller o alla profezia della prescelta. Ma dalla seconda stagione fino alla quarta, parte una rambaldata che dura tre anni, durante la quale avvengono incidenti narrativi di ogni tipo, cambiamenti di senso, retcon assurde, problemi con la rete, reimpastamenti di personaggi e concetti, che però conducono dritti dritti ad un evento: la zombificazione di Sovogda tramite il congegno di Mueller. Questo fatto costituisce il gran finale della quarta stagione, e quindi una sorta di punto di arrivo del piano/profezia di Rambaldi. Peccato che con la quinta si attivi una nuova caccia al tesoro firmata Rambaldi, che questa volta ha come punto di arrivo l'immortalità (già citata in passato come componente minore di un piano più grande) e che nel finale non viene minimamente posta in relazione con quanto avvenuto a Sovogda. Le due cose si possono unire con uno sforzo di immaginazione ma la serie non fornisce indicazioni in merito. Nessun mcguffin quindi alla fine, quelli casomai vengono PRIMA, ma una mancata spiegazione di quello che avrebbe dovuto essere il piano completo e la visione finale di Rambaldi, cosa che avrebbe dovuto assolutamente esserci, e non essere lasciata all'immaginazione. Invece si è preferito approfittarsi della struttura della serie che porta a focalizzare l'attenzione solo sul congegno più nuovo (in questo caso l'Orizzonte), fingendo che quanto avvenuto prima servisse solo a giungere fin lì, sperando che non ci si accorgesse che nel frattempo la continuità con quanto accaduto a Sovogda era stata spezzata per partire con una caccia al tesoro conclusiva più semplice.

    Gli Archi dei Personaggi

    Il problema di Alias è che essendo totalmente improvvisato non ci si è potuto permettere una pianificazione degli archi narrativi dei personaggi, che quindi non crescono in modo omogeneo durante tutte le cinque stagioni, ma che compiono brevi tratti per un po' di tempo, oppure oscillano incessantemente dallo status di buoni a quello di cattivi, in un balletto continuo volto a tenere alta l'attenzione a scapito della struttura generale.
    Sydney è bella, dolce, tenera, le è stata distrutta la vita più volte ma alla fine riesce a guadagnarsi un finale familiare sereno. Non si può dire che abbia veramente un arco di maturazione, che cambi in qualche modo, salvo l'apprendimento di alcune verità, ma va bene così.
    Vaughn è puramente strumentale. Serve a darle sicurezza durante le prime due stagioni, le viene tolto in terza e poi anche in quinta stagione, salvo poi tornare al punto di partenza, improvvisando persino una poco probabile resurrezione. Non ne esce male in definitiva, ma di certo non è molto più che un accessorio per Sydney, che anche quando dimostra di avere segreti in realtà non è così.
    Jack Bristow ha il carisma di un grande attore e quindi il personaggio è veramente ben riuscito. Ma non si può dire che il suo arco narrativo superi le prime due stagioni, in cui si riavvicina a Sydney e dimostra di volerle bene e di essere protettivo nei suoi confronti. Da lì in poi il suo ruolo diventa puramente accessorio, i suoi segreti, i suoi litigi con Sydney sono brevi, brevissime parentesi. Bella l'uscita di scena a effetto, forse la cosa più bella del finale, ma si vede troppo che è un sacrificio a dir poco improvvisato e che narrativamente non era richiesto, visto che la sua maturazione si era compiuta stagioni fa.
    Marshall e Dixon sono accessori di Sydney anche loro (al punto che se li porta dietro alla CIA dopo la fine dell'SD-6), colleghi amici su cui si era provato a costruire qualcosa, ma a parte il matrimonio del primo e la vedovanza del secondo rimangono molto sottoutilizzati, il che è un peccato, visto che sono stati disponibili fino alla fine come regular.
    Peggior fortuna hanno avuto Francie e Will Tippin, inseriti nella storia solo per dare una dimensione umana alle vicende di Sydney. Insignificante e a dir poco irritante la prima, al punto che per dare all'attrice una maggior visibilità l'hanno dovuta trasformare in un clone malvagio, mentre Will è l'esempio più lampante di cattiva gestione di un personaggio. Impiccione, onnipresente e sempre un passo indietro nelle prime stagioni, viene poi allontanato con la scusa della protezione testimoni salvo poi riapparire due volte nel corso della serie. In altre serie avrebbero avuto il coraggio di farlo fuori, dando così al suo percorso una certa "esemplarità", un fardello non indifferente per Sydney, ma qui si è preferito uno stratagemma poco credibile.
    Eric Weiss è un personaggio ingenuissimo. Da comparsa raccomandata in quanto migliore amico di JJ, diventa regular e amicone della combriccola, e addirittura fidanzato della sorella di Sydney, salvo poi fare le valigie e andarsene pacioccosamente mentre questa è in coma, solo perché l'attore doveva andare a fare Heroes. Anche in questo caso piuttosto che fargli fare la figura dello stronzo leggerone era molto meglio dargli una morte esemplare.
    Nadia, povera, è una vittima della serie e della sua struttura improvvisata. Sorellastra di Sydney, esordisce come "Il Passeggero", figura mitologica Rambaldiana che inizialmente pare essere adibita alla localizzazione tramite visioni di un particolare artefatto di Rambaldi, la sfera della vita, che avrebbe dovuto addirittura celare la COSCIENZA del profeta. Peccato che a quel punto dello show la rete abbia deciso di limitare Rambaldi e cambiare i piani, sicché la sfera della vita è diventata parte del progetto Sovogda, e alla povera Nadia hanno dovuto trovare un ruolo diverso, e scrivere una profezia apposita per giustificare la sua presenza come regular in quarta stagione. E solo in quarta, dal momento che in quinta la tengono in coma, poi la fanno morire e poi le fanno fare sporadiche apparizioni come fantasma nel tentativo di dare un po' di risoluzione alla sua figura.
    Ci sono poi personaggi minori che però durano per una stagione intera come Lauren, moglie di Vaughn nella terza stagione e personaggio su cui l'hanno tirata mostruosamente in lunga, e Kendall che è...Locke e ad un certo punto della serie lo diventa totalmente, quando fa la sua ultima apparizione bonario e in answer mode.
    Di Sark preferirei non parlare. Uno sgherro a caso diventato regular per un paio di stagioni, che quindi si è letteralmente imposto nella serie arruolandosi nelle fila di praticamente qualsiasi organizzazione nemica. Mai si è pensato di dargli un percorso, un minimo di profondità, di dargli un minimo interesse per Rambaldi, né gli hanno fornito una risoluzione dal momento che nel finale è ancora lì attivo e nell'epilogo è sempre impegnato nella sua costante opera di non evoluzione della sua figura. Se Sark era solo una sorta di easter egg, serviva proprio dargli tutto questo screen time, allora?
    E poi ecco il personaggio che mi è più caro, Arvin Sloane. E il suo essermi caro è anche ciò che mi ha impedito di godere appieno di un finale che sputtana in pieno alcuni lati della sua personalità. Sloane con la sua ossessione per Rambaldi doveva essere il villain della serie, per come era stata concepita. Peccato che il protrarla a lungo oltre misura ha reso necessario il dargli sempre più spessore, profondità, backstory. Sebbene il suo ruolo nella serie fosse abbastanza meccanico (fingersi buono per una stagione intera salvo poi tradire tutti nel finale), hanno saputo scrivere il suo personaggio così bene, e l'attore è stato capace di interpretarlo in modo così umano che ad un certo punto lo stesso suo esito si rivela inadatto a ciò che era diventato. Perché diciamocelo, quello che ha Sloane negli ultimi minuti di show è un cambio di personalità netto rispetto a quanto visto fino a poco prima, e la punizione che la storia gli riserva è assolutamente inadatta al nuovo Sloane. E' un finale che si attaccava benissimo allo Sloane di fine seconda stagione, che guarda caso aveva perso ogni remora dopo la morte della moglie, e che - guarda caso anche qui - era proprio in combutta con le stesse due persone con cui lo vediamo in questo finale. Forse c'è stata una dilatazione di story-arc?
    E infine una delle note più dolenti dello show Irina Derevko, altro personaggio che come Sloane oscilla da un lato all'altro, nella più totale ambiguità lungo tutta la serie. Irina è stata capace di tutto, piani machiavellici a lungo termine, voltafaccia a breve termine, morte e resurrezione. Eppure si riusciva a tollerare una gestione così bipolare del personaggio perché anche nei momenti peggiori il suo atteggiamento da una che la sa lunga la salvava, e ci si chiedeva quali fossero i suoi piani, e se fosse quella che in realtà ci stava vedendo più lontano di tutti. E invece no, nel finale cade ogni maschera, ogni illusione di maturazione e progressione del personaggio nutrita fino a pochi episodi prima, ci ritroviamo di fronte alla REGINA CATTIVA, un boss finale totalmente fuori di testa, con piani di dominio globale non ben spiegati (come poteva usare l'Orizzonte senza tomba? Perché voleva distruggere le città coi missili?), e che dimostra di non essere troppo diversa dalla sorella Elena che lei stessa aveva sconfitto nello scorso finale. Poi mentre picchia a morte Sydney le dice che le vuole bene e allora dovremmo cogliere la dicotomia, la deliziosa contraddizione del personaggio e via dicendo? No, è proprio una nota stonatissima. Forse la peggiore. Peccato.

    La Continuity Soap-Marvel

    E il motivo di queste magagne dove risiede? Gli autori sono bravi, hanno poi fatto quelle due perle di Lost e Fringe. Al massimo ci si può vedere una Bad Robot ancora molto acerba, ma penso che il vero problema, fonte di ogni male, è che Alias è vittima di uno stile di scrittura che andava molto negli anni passati, e dalla quale non si è salvato neanche X-Files, uno stile figlio di logiche produttive vecchie come il cucco. La rete che si impiccia e cambia in corsa i piani, stagioni che non si sa se vengono confermate o meno, attori che si rendono disponibili al momento sbagliato o che spariscono per lunghi periodi, successo che fa protrarre innaturalmente una storia, insuccesso che fa chiudere prima del tempo. Sembra che il modo migliore per fronteggiare tutto questo pacchismo in passato sia stato marcire dentro e abbracciare lo stile di scrittura tipico delle soap e dei fumetti Marvel/DC. E infatti alla fine è questo il problema alla base: stiamo parlando di una serie portata avanti a suon di colponi di scena che poi vengono minimizzati, morti che risorgono, cattivi che diventano buoni e poi tornano cattivi una volta a stagione, attori che rimangono regular e nel far questo a volte cambiano identità trasformandosi in cloni malvagi, fasi della storia in cui le regole narrative si invertono, salvo poi tornare quelle di prima. La disomogeneità la fa da padrone, perché la serie è scritta giorno per giorno, senza un vero e proprio piano che non sia il cercare di rimanere a galla per più anni possibile. Mi si dice che Lost non ha inventato niente, sarà vero, e che di certo non ha iniziato una nuova era, e questo lo abbiamo visto, ma di sicuro ha lanciato un messaggio molto forte dimostrando che una serie poteva investire nel suo finale, che non per forza è una sconfitta da ammortizzare il prima possibile, ma può essere un evento su cui ricamare, una meta da far desiderare allo spettatore.
  • Uhm. Concordo in parte, mi limito ad esprimere il mio punto di vista su determinate opinioni.
    Grrodon ha scritto: Serie o Saga?
    Qui nulla da dire, anche io penso che Alias come saga sia abbastanza debole, mentre presa singolarmente è una bella bomba. Vuoi per gli ibridismi da te citati, vuoi per la tecnica registica veramente eccellente (ci sono finezze nelle prime due stagioni che a mio parere si mangiano Lost e Fringe).
    Le Missioni
    Concordo a metà. Se è vero che spesso mi sono lamentato dei briefing confusionari e sbrigativi, oltre ad una certa ripetitività di fondo che rende Alias poco vario, d'altro canto non è sempre così e ricordo delle missioni veramente stimolanti, non solo fatte di bombe e codici bancari. A partire da tutto quel ben di Dio mostratoci dopo la metà della seconda stagione che ci presenta un coinvolgimento dopo l'altro fatto di mutaforma, tensioni, rapimenti, sogni in laboratorio e quant'altro che mantiene vivo l'interesse.

    La Mitologia di Rambaldi
    Allora. Posso dirti che - sulla carta - l'idea di raggiungere un "grande tesoro" alla fine dei giochi, tramite molteplici indizi che portano ad altri indizi (lente che serve al telescopio che indica le coordinate per raggiungere il libro che contiene la mappa che porta alla caverna che contiene...) è vincente, ed è l'unico modo per occupare in modo sensato un lungo percorso che altrimenti sarebbe bello che risolto in 5 puntate. Sono d'accordo che la serie abbia spesso presentato questi meccanismi in modo confusionario (e a volte non risparmiando delle retcon inopportune), confondendo lo spettatore che difficilmente ricorderà la strada che l'ha portato ad un determinato punto. Ma possiamo dire che l'idea di fondo è sbagliata? No, perché raggiungere un tesoro tramite mille indizi che si rivelano per forza di cose superflui al raggiungimento del nuovo obiettivo è una tipologia narrativa funzionale e vecchia come il cucco, che Alias ha sfruttato a volte molto bene (ricordo tanti oggetti e marchingegni veramente stimolanti, al netto della loro effettiva utilità alla vicenda globale), a volte semplicemente pasticciando.

    Per quanto riguarda il grande piano di Rambaldi posso essere d'accordo con te che andasse spiegato, ma questo "non detto" non lo trovo così grave, visto che narrativamente non è così esigente e bisognoso di una spiegazione terrena e concreta come potevano esserlo tante altre cose che per fortuna hanno avuto una risposta (il significato del Mueller Device e l'origine dell'immortalità prima di tutto, visto che sono le due uniche cose su cui la serie ha marciato fin dall'inizio e hanno avuto una spiegazione diventando l'obiettivo principale delle due macro-cacce al tesoro). Rambaldi può essere visto come un pazzoide, un uomo che gioca a fare Dio, un essere misterioso e visionario i cui obiettivi possono essere privi di significato per noi mortali (Sloane nel corso della serie afferma che "il vero significato di queste creazioni sarà sempre tenuto all'oscuro agli sciocchi come voi", anticipando già il mcguffin finale), ma chiari agli occhi dei prescelti colti dalla fede. Avrei gradito anche io una spiegazione del PERCHE' di Rambaldi (magari con un bell'episodio tutto mitologico nel passato dedicato a lui, con tanto di sigla "antica" :D ), ma di certo abbiamo avuto il COSA ed è stato concreto. E non ci speravo.
    Gli Archi dei Personaggi
    Sydney è bella, dolce, tenera, le è stata distrutta la vita più volte ma alla fine riesce a guadagnarsi un finale familiare sereno. Non si può dire che abbia veramente un arco di maturazione, che cambi in qualche modo, salvo l'apprendimento di alcune verità, ma va bene così.
    Nel mio caso Sydney Bristow è stata la miglior cosa di tutta la serie (che, ricordiamolo, è intitolata appunto "Alias" e non "Rambaldi", "Profezie" o chissà cosa). La maturazione è semplice e ce l'ha in quanto passa da studentina piena di segreti e all'oscuro di tutto a donna e madre che non si stupisce più di niente, che ha passato le peggio cose e che alla fine riesce a costruirsi la vita che ha sempre desiderato e non ha mai avuto. Inoltre, sarò di parte e poco obiettivo ma credo che sia la miglior eorina di sempre, esteticissima nell'aspetto e nelle parrucche quanto adattissima a intepretare ottimamente sia il ruolo della bad girl tiracalci che quello della fragile ragazzina tutta sorrisini. E non è poco.

    Jack Bristow ha il carisma di un grande attore e quindi il personaggio è veramente ben riuscito. Ma non si può dire che il suo arco narrativo superi le prime due stagioni, in cui si riavvicina a Sydney e dimostra di volerle bene e di essere protettivo nei suoi confronti. Da lì in poi il suo ruolo diventa puramente accessorio, i suoi segreti, i suoi litigi con Sydney sono brevi, brevissime parentesi. Bella l'uscita di scena a effetto, forse la cosa più bella del finale, ma si vede troppo che è un sacrificio a dir poco improvvisato e che narrativamente non era richiesto, visto che la sua maturazione si era compiuta stagioni fa.
    Non è che se un padre ama la figlia per 5 stagioni alla fine i suoi sacrifici ci sembrano inutili. :P
    Jack Bristow ha avuto un percorso non indifferente, partito come uomo glaciale incapace di provare emozioni fino a sciogliersi in modo sempre più esplicito grazie all'affetto della figlia e alla ricostruzione di un rapporto che non c'è mai stato. Dici che Jack si esaurisce dopo 3 stagioni, ma non dimentichiamo il suo ruolo di nonno premuroso che compie verso la fine, dove costruisce cullette e si preoccupa in modo sempre più evidente per la figlia. La sua uscita di scena è il naturale "sfogo" e un enorme sasso tolto dalla scarpa verso un uomo che ha distrutto da sempre la vita del suo bene più prezioso (oltre che vendetta personale per avergli causato morte certa sparandogli), non affatto forzata visto che le motivazioni accumulate c'erano tutte: Jack è stato sparato a morte dall'uomo che ha rovinato la vita di Sydney. Morire da pirla impedendogli di fargliela pagare sarebbe stato troppo.
    E poi ecco il personaggio che mi è più caro, Arvin Sloane. Perché diciamocelo, quello che ha Sloane negli ultimi minuti di show è un cambio di personalità netto rispetto a quanto visto fino a poco prima, e la punizione che la storia gli riserva è assolutamente inadatta al nuovo Sloane.
    Sicuro? Ok che nelle serie TV quando un personaggio si presenta buono tendiamo a pensarlo come buono, pure se ci mostrano un passato composto dalle peggiori azioni criminose. Ma questo passato non è passato, Sloane rimane una merda fino alla fine, o almeno finché ha a che fare con Milo Rambaldi.
    Emblematica la scena di Sloane al monastero, recatosi con rabbia dalla sua guida che incolpa per averlo spinto alla ricerca ossessiva di Rambaldi fino a fargli perdere tutte le persone amate. Perché ciò che ci viene mostrato esplicitamente nella serie è la totale mancanza di razionalità e umanità che quest'uomo manifesta ogni volta che la sua strada si incontra con quella di Rambaldi. Nel profondo è un uomo buono, ama la moglie, protegge - a suo discutibilissimo modo - Sydney, addirittura è arrivato a rinunciare alla sua fede per amore di Nadia. Ma l'accecamento per Rambaldi ha sempre prevalso, finendo per provocargli l'autodistruzione alla fine. Il finale di Sloane è sorprendente: un uomo malato che incorre la sua fede ciecamente arrivando a ostacolare chiunque invada il suo cammino, che viene punito per l'eternità proprio dalla fede stessa.
    Mi dici che Sloane ha un cambiamento repentino nel finale: discordo. Sloane è sempre stato così, e i suoi intenti erano ormai chiari fin dalla morte di Nadia. Accetta il sacrificio, è ormai a un passo dalla fine ed è pronto a tutto pur di trovare ciò che cerca. Nadia è stata l'unica parentesi servitagli a fargli mettere sul ring la sua bontà VS l'ossessione per la fede, e quest'ultima ha vinto. E direi che la punizione finale in cui si è finalmente reso conto di aver perso, di aver sbagliato e di essere stato abbandonato anche da sua figlia, è quanto di più giusto ed esemplare possa esserci.

    Perché non si tratta soltanto di una fine inadatta per via del suo essersi guadagnato un background da buono: il suo finale è una Beffa, è il suo credo che si rivolta contro, è l'emblema di un lungo sbaglio che avrebbe dovuto essere stoppato da subito. E' tragico. Perché a questo punto nemmeno [spoiler]la morte[/spoiler] di Locke dovrebbe sembrarci giusta e adatta a un bellissimo e profondo personaggio come lui, che termina da pirla.
    La Continuity Soap-Marvel
    Hai ragione anche qui, perché oggettivamente hai detto il vero. Ma qui siamo nei gusti personali.

    Ad esempio, uno dei motivi di punta che mi ha fatto adorare Alias è dovuto proprio alla sua struttura soap-marvel che facesse sì che ogni episodio finisse con un cliffhanger (nel vero senso della parola, ovvero "appeso a un filo") anziché un qualunque finale ad effetto privo di continuità immediata con l'episodio successivo, come possono essere i finali di Fringe.

    E' una precisa tecnica narrativa, che tu puoi apprezzare o meno ma che non può stabilire se sia oggettivamente pacco. Per quel che mi riguarda, se ben sfruttata questa tecnica può essere il meglio del meglio: dopotutto si sa che l'eroe non muore, il bello è vedere come se la caverà nell'episodio successivo. Per cui ben vengano i finali con Sydney che sta per esplodere ma poi no, o che sta per essere sparata ma poi no. Sono belli, divertenti e ti lasciano comunque in un momento in cui hai assolutamente voglia di continuare. Quindi imho pollice su per questi cliffhanger (che più in là con la serie purtroppo scompaiono, mentre all'inizio sono massicciamente presenti).

    E' giusto che parli di Marvel visto che, come afferma un articolo della graphic novel di Alias, che riporto tagliuzzando:

    "La rocambolesca serie di J.J. Abrams ha infatti molti punti di contatto con il mondo dei comic book. Il personaggio di Sydney Bristow ha antenati eccellenti nel mondo dei supereoi. Basti pensare alla Vedova Nera e a Elektra, due personaggi della Marvel Comics che con la Bristow non condividono soltanto il fisico snello e agile, ma anche l'abilità nelle arti marziali e lunghi trascorsi in temibili associazioni segrete, legali ed illegali.
    Tutta la serie di Alias è costruita come se fosse un comic book. Le puntate sono semi-autoconclusive, ovvero contengono sì elementi e situazioni che nascono e si sviluppano in ognuna di esse, ma rimangono strettamente connesse una all'altra a formare un unico corpus narrativo.
    La protagonista ha una doppia vita, proprio come un supereroe. Certo, Sydney non ha né un costume, né particolari superpoteri, ma il continuo uso di travestimenti rimanda al primo, mentre le spiccate abilità fisiche e mentali che mette in mostra non fanno rimpiangere i secondi.
    Altro punto di contatto coi comics è dato dai cliffhanger, come vengono definiti in gergo i finali in sospeso (letteralmente "appesi a un dirupo", riferendosi al protagonista lasciato in una situazione pericolosa e drammatica). La serie di Alias ne è piena, così come il comic book, con l'eroico protagonista lasciato in fin di vita di fronte al suo più temibile avversario. Al lettore e allo spettatore il compito di trattenere il fiato, per scoprire non "se" l'eroe si salverà, cosa scontata, ma "come" farà ad uscire dai guai e a battere l'avversario di turno."

    A conti fatti hai (abbiamo) assistito a un vero e proprio telefilm-fumetto, con tutti i pregi e difetti che esso comporta. :)
    Per quel che mi riguarda, se in futuro uscisse una nuova serie con queste strutture e la "ripulissero" un po' delle ingenuità di Alias, sviluppando maggiormente gli archi narrativi, ci metterei la firma da subito.

    Ah, già. Sydney, scappaaa!!!!

    Immagine

    *ALIAS*
  • Vito ha scritto:mentre presa singolarmente è una bella bomba. Vuoi per gli ibridismi da te citati, vuoi per la tecnica registica veramente eccellente (ci sono finezze nelle prime due stagioni che a mio parere si mangiano Lost e Fringe).
    Eh sì, vero. E me le ricordo pure. L'episodio clip show con Terry O'Quinn, quello in cui trovano il diario, Fase 2, o gli episodi di Locke e Bishop/Cronenberg in terza stagione. Per non parlare di begli episodi come quello diretto dalla Garner su Jaquelin in quarta o l'Orizzonte in quinta, che anticipa di molto il tema dei sideway di Lost. Capolavori di regia, proprio, ma casi isolati che purtroppo non si può dire che siano estraibili e vedibili a sé. E che aiutano a farmi considerare Alias come una sorta di brodo primordiale in cui ribolle in versione grezza tutto ciò che di bello sarebbe poi stato messo in scena nelle successive due serie.
    Vito ha scritto:ricordo delle missioni veramente stimolanti, non solo fatte di bombe e codici bancari. A partire da tutto quel ben di Dio mostratoci dopo la metà della seconda stagione che ci presenta un coinvolgimento dopo l'altro fatto di mutaforma, tensioni, rapimenti, sogni in laboratorio e quant'altro che mantiene vivo l'interesse.
    Sì ma quelle che citi alla fine non sono propriamente missioni ma elementi belli di trama orizzontale (o obliqua) che influenzano positivamente anche le missioni, che mantengono però gli stessi scopi di prima. E cmq anche nel più roseo dei casi, a parte la quarta stagione, le missioni sono veramente troppe per episodio, e finiscono per rosicchiarsi a vicenda l'attenzione dello spettatore, quando invece una maggior focalizzazione lunga tutto l'episodio poteva avere effetti positivi, come si è visto in quarta stagione.
    Allora. Posso dirti che - sulla carta - l'idea di raggiungere un "grande tesoro" alla fine dei giochi, tramite molteplici indizi che portano ad altri indizi (lente che serve al telescopio che indica le coordinate per raggiungere il libro che contiene la mappa che porta alla caverna che contiene...) è vincente, ed è l'unico modo per occupare in modo sensato un lungo percorso che altrimenti sarebbe bello che risolto in 5 puntate.
    Eh lo capisco, ma nel dire questo mi stai automaticamente legittimando la sfiducia nei confronti del medium, fatto di necessari allungamenti di brodo
    Tuttavia la struttura "caccia al tesoro" coi Mcguffin non è sbagliata di per sé, se la realizzi meglio. E non è che ci volesse molto, erano necessari solo pochi accorgimenti. Bastava ridurre il numero di artefatti, in modo che seguissero uno schema ben preciso, netto, pulito. E magari ci avrebbe guadagnato anche la memoria, visto che meno oggetti significa anche maggior hype nell'ottenerli. Ricordo sempre con orrore la caccia al tesoro che si scatena nella seconda parte della terza stagione, quando tanto per complicare un po' le cose iniziano a trovare mille oggetti tremendi, che interagiscono tra loro in modo tremendo per giungere a risultati che sono già vecchi in partenza (la scatola Irina con dentro il cuore di Di Regno?? WTF??). Un casino così orribile che mette lo spettatore nella posizione di non rendersi neanche conto che Rambaldi alla fine NON E' stato spiegato.
    Per quanto riguarda il grande piano di Rambaldi posso essere d'accordo con te che andasse spiegato, ma questo "non detto" non lo trovo così grave, visto che narrativamente non è così esigente e bisognoso di una spiegazione terrena e concreta come potevano esserlo tante altre cose che per fortuna hanno avuto una risposta (il significato del Mueller Device e l'origine dell'immortalità prima di tutto, visto che sono le due uniche cose su cui la serie ha marciato fin dall'inizio e hanno avuto una spiegazione diventando l'obiettivo principale delle due macro-cacce al tesoro). Rambaldi può essere visto come un pazzoide, un uomo che gioca a fare Dio, un essere misterioso e visionario i cui obiettivi possono essere privi di significato per noi mortali (Sloane nel corso della serie afferma che "il vero significato di queste creazioni sarà sempre tenuto all'oscuro agli sciocchi come voi", anticipando già il mcguffin finale), ma chiari agli occhi dei prescelti colti dalla fede. Avrei gradito anche io una spiegazione del PERCHE' di Rambaldi (magari con un bell'episodio tutto mitologico nel passato dedicato a lui, con tanto di sigla "antica" :D ), ma di certo abbiamo avuto il COSA ed è stato concreto. E non ci speravo.
    Se non ci speravi significa che sotto sotto avevi molta poca stima di questa serie, cosa che invece sia io che Dapiz avevamo in maggior misura, dal momento che eravamo praticamente certi che i due fenomeni Rambaldiani venissero messi in relazione sul finale. Ma non solo non è successo ma persino la famosa profezia della pagina 47 si è tinta di millemila variabili interpretative (rileggila in inglese, lol) al punto di far avanzare ipotesi in cui Rambaldi rinnegava sé stesso. Al termine di Alias Rambaldi rimane una cosa malraccontata, utilizzata troppo in certi momenti e troppo poco in altri, e che avrebbe potuto benissimo essere spiegata visto che tanto non avrebbe rubato tutto questo tempo alla serie, che ricordiamolo, si incentra su missioni-cazzata. Era l'UNICO elemento di mitologia, cosa ci voleva a farlo bene?
    La sua uscita di scena è il naturale "sfogo" e un enorme sasso tolto dalla scarpa verso un uomo che ha distrutto da sempre la vita del suo bene più prezioso (oltre che vendetta personale per avergli causato morte certa sparandogli), non affatto forzata visto che le motivazioni accumulate c'erano tutte: Jack è stato sparato a morte dall'uomo che ha rovinato la vita di Sydney. Morire da pirla impedendogli di fargliela pagare sarebbe stato troppo.
    Non dimentichiamo però che messa così mi fai sembrare l'arco narrativo di Jack una gigantesca involuzione nel rapporto tra lui e Sloane. Non dimentichiamo che erano amici. Che hanno preso strade diverse anni fa che li ha messi su fronti opposti, ma sia per finta che per davvero i momenti in cui si riavvicinano nella serie sono molto belli. Ci sono momenti in cui Jack prova a capire questo uomo, ad aiutarlo a liberarsi, in cui prova a fidarsi nuovamente di lui e non è che gli manchino elementi per crederci. Vederli concludere in lotta come se non fosse passato neanche un episodio dal pilot di Alias è veramente una monodimensionalizzazione di un rapporto che aveva conosciuto più fasi. Ma penso che sia un sotto-problema di quello più grosso che è appunto Sloane.
    Sicuro? Ok che nelle serie TV quando un personaggio si presenta buono tendiamo a pensarlo come buono, pure se ci mostrano un passato composto dalle peggiori azioni criminose. Ma questo passato non è passato, Sloane rimane una merda fino alla fine, o almeno finché ha a che fare con Milo Rambaldi.
    Emblematica la scena di Sloane al monastero, recatosi con rabbia dalla sua guida che incolpa di averlo spinto alla ricerca ossessiva di Rambaldi fino a fargli perdere tutte le persone amate. Perché ciò che ci viene mostrato esplicitamente nella serie è la totale mancanza di razionalità e umanità che quest'uomo manifesta ogni volta che la sua strada si incontra con quella di Rambaldi. Nel profondo è un uomo buono, ama la moglie, protegge - a suo discutibilissimo modo - Sydney, addirittura è arrivato a rinunciare alla sua fede per amore di Nadia. Ma l'accecamento per Rambaldi ha sempre prevalso, finendo per provocargli l'autodistruzione alla fine. Il finale di Sloane è sorprendente: un uomo malato che incorre la sua fede ciecamente arrivando a ostacolare chiunque invada il suo cammino, che viene punito per l'eternità proprio dalla fede stessa.
    Mi dici che Sloane ha un cambiamento repentino nel finale: discordo. Sloane è sempre stato così, e i suoi intenti erano ormai chiari fin dalla morte di Nadia. Accetta il sacrificio, è ormai a un passo dalla fine ed è pronto a tutto pur di trovare ciò che cerca. Nadia è stata l'unica parentesi servitagli a fargli mettere sul ring la sua bontà VS l'ossessione per la fede, e quest'ultima ha vinto. E direi che la punizione finale in cui si è finalmente reso conto di aver perso, di aver sbagliato e di essere stato abbandonato anche da sua figlia, è quanto di più giusto ed esemplare possa esserci. Perché non si tratta soltanto di una fine inadatta per via del suo essersi guadagnato un background da buono: il suo finale è una Beffa, è il suo credo che si rivolta contro, è l'emblema di un lungo sbaglio che avrebbe dovuto essere stoppato da subito. E' tragico. Perché a questo punto nemmeno [spoiler]la morte[/spoiler] di Locke dovrebbe sembrarci giusta e adatta a un bellissimo e profondo personaggio come lui, che termina da pirla.
    Ho evidenziato tre frasi che non mi sebrano tornare più di tanto.

    1) Dici che Sloane diventa irrazionale. Ma non è così. Mi piaceva, mi andava bene lo sclero visto in quarta stagione sia davanti al Mueller sia con Nadia. Dimostrava veramente che Sloane era invasato, accecato, malgrado cercasse di domarsi. Ma nel finale di Alias non è più così, abbiamo uno Sloane amareggiato, sì, ma che ragiona. E' lucido quando ordina la morte di Marshall e Rachel, è lucido nel suo ricontattare proprio Sark o Irina, è lucido nel pianificare tutto. E' un brutto Sloane, punto.
    2) Dici che Sloane è sempre stato così. Ma a parte che non ci credo perché l'episodio di Jaquelin ci dice il contrario, abbiamo anche varie fasi in cui "si finge buono". Ma poniamo che sia come dici tu, unico modo per far tornare questo finale. Non sarebbe la riprova totale che il personaggio non evolve minimamente? E che quindi è stato fatto un cattivo lavoro su di lui?
    3) Dici che la sua ossessione per Rambaldi era uno sbaglio lungo una vita. Ma perché? A me pare che si basasse su elementi concreti. Lo riconosce anche Jack alla fine, la sua fede era fondatissima. Forse il progetto era deprecabile...ma se non ce lo spiegano per bene come possiamo prendere posizione in merito? Vediamo Sydney fare scempio totale ma non è chiaro cosa ne pensasse Rambaldi, né quale fosse il piano completo. Per cui per quel che ne sappiamo poteva avere ragione. Non ci hanno dato abbastanza elementi per impedirci di simpatizzare per Sloane e Rambaldi, mi pare. E questo narrativamente parlando significa commettere un errore.

    Il finale è affrettato. Se fosse stato pianificato un po' meglio ci avrebbero dato maggiori elementi sia su Sloane, che su Rambaldi, per capire meglio il secondo e giudicare il primo. Ma così non è stato per cui Sloane ha ricevuto un esito affascinante, sì, ma relativo a colpe che ha commesso per errore degli autori.
    Ad esempio, uno dei motivi di punta che mi ha fatto adorare Alias è dovuto proprio alla sua struttura soap-marvel che facesse sì che ogni episodio finisse con un cliffhanger
    Non che in Lost e Fringe non ci siano, eh. Magari non ci sono eroi che si aggrappano al dirupo, ma momenti WTF con cui si chiude l'episodio ne hai. E non sono mai messi a caso, ma strutturati in modo che le conseguenze poi durino per un bel po'.
    Ma non ce l'ho mica con questa tecnica narrativa, ce l'ho con l'idea che la struttura soap sia questione di gusti. Non penso. Le serie Marvel sono progettate per non finire mai, e questo non è mai bene. Lo dice persino Ortolani che ci è cresciuto.
  • Aggiungo una postilla per spiegare che c'è una differenza profonda e sostanziale tra la beffa di Locke e la beffa di Sloane. A parte che la morte di Locke avviene prima come colpo di scena su cui indagare, poi come presupposto per un altro falso colpo di scena in un intrecciarsi di aspettative che rasenta il capolavoro, direi che la sua dipartita assume il significato di supermegabeffa solo nel finale della quinta stagione. Lì per lì ovviamente lo è, e la cosa funge da risposta su molte cose: Locke è stato manipolato, ha creduto in un falso profeta quindi i nostri sono pedine. Però non consideri che dopo c'è un'altra stagione. Una stagione in cui 1) La sua morte diventa ispirazione per la maturazione di Jack, il vero protagonista, che salverà la stirpe umana. 2) La presenza di un suo sosia malvagio ci ricorda in ogni momento la natura del vero Locke 3) L'arco di Locke non finisce mica con la sua morte ma continua nei sideway dove lo vediamo liberarsi finalmente dalle sue frustrazioni, scusare Ben e riappacificarsi col mondo.
    Direi che non è per niente confrontabile a Sloane che forse è buono, forse no, forse sì e poi alla fine MUAHAHAHA POTERE ILLIMITATO!!1.
  • Ok, fail su Locke.
    Grrodon ha scritto: Eh lo capisco, ma nel dire questo mi stai automaticamente legittimando la sfiducia nei confronti del medium, fatto di necessari allungamenti di brodo
    Non è il medium, è una caratteristica che trovi in qualsiasi opera di lungo corso che presenti un tesoro finale da trovare tramite indizi.
    Per farti un esempio qualsiasi posso parlarti delle 5 puntate del Tesoro del Sole d'Oro. Per arrivare al tempio d'oro Paperone deve seguire una pista che parte da un modellino di galeone che contiene un indizio che porta in una grotta in Sudamerica che contiene una nave con delle monete che lo portano sulle Ande a recuperare la metà di una mappa la cui la altra metà è nascosta in Antartide, e una volta unite mostrano la strada per il suddetto tempio. Tutto ciò in 5 episodi, figuriamoci una serie dove il TEMPIO D'ORO arriva dopo 4/5 stagioni. Anche il film di Tintin è fatto così, ma ovviamente durando un'ora e mezza non pesa.

    Comunque anche io penso che poteva essere tutto gestito un po' meglio e con maggiore pulizia.
    Un casino così orribile
    Non esagerare.

    Se non ci speravi significa che sotto sotto avevi molta poca stima di questa serie, cosa che invece sia io che Dapiz avevamo in maggior misura
    Vabbè, vai a cagare va'.

    Comunque prendendoti sul serio, posso dirti che nonostante avrei molto gradito una spiegazione generale sul progetto Rambaldi, l'aria mistica che le sue creazioni lasciano dietro di sé ma ha ugualmente soddisfatto, dal momento che lo stesso Sloane aveva rivelato che tutto sarebbe rimasto un segreto. Sappiamo che Rambaldi aveva grandi progetti, idee strabilianti, apocalittiche, aveva scoperto l'immortalità e come ridurre tutto il mondo in zombie. Chissà che aveva in mente, possiamo immaginarlo. Peccato che non ci sia stato detto il piano generale? Sì, ma non è un mcguffin che trovo dannoso dal momento che il fascino mistico che si portano dietro questi progetti è accomunabile a tutto ciò che l'uomo tenta da secoli di spiegare senza risposta.

    Poi oh se tanto ci stimola, possiamo sempre inventare noi un episodio di Alias speciale tutto rambaldico in cui indaghiamo sui suoi grandi progetti per l'umanità. Possiamo ipotizzare tante strade differenti, essendo la cosa molto interpretabile. Ehi, ma queste frasi mi fanno venire in mente un'altra serie! :P
    Non dimentichiamo però che messa così mi fai sembrare l'arco narrativo di Jack una gigantesca involuzione nel rapporto tra lui e Sloane. Non dimentichiamo che erano amici.
    Amici mai andati oltre a un rapporto di "fiducia" e rispetto reciproco, dal momento che dubito giocassero a carte al sabato sera. Sloane ha cresciuto la figlia ma poi le ha anche distrutto la vita, nonché condannato praticamente a morte Jack che ha agito nella maniera più logica possibile. Inoltre "l'amicizia" tra Jack e Sloane si incrina parecchio quando il primo scopre che il secondo ha avuto una figlia con la sua donna.


    1) Dici che Sloane diventa irrazionale. Ma non è così. Mi piaceva, mi andava bene lo sclero visto in quarta stagione sia davanti al Mueller sia con Nadia. Dimostrava veramente che Sloane era invasato, accecato, malgrado cercasse di domarsi. Ma nel finale di Alias non è più così, abbiamo uno Sloane amareggiato, sì, ma che ragiona. E' lucido quando ordina la morte di Marshall e Rachel, è lucido nel suo ricontattare proprio Sark o Irina, è lucido nel pianificare tutto. E' un brutto Sloane, punto.
    Mah, io ho visto uno Sloane farneticare su affetti e quant'altro dopo aver sparato a Jack di fronte a Sydney e tante amenità che non me lo fanno ben considerare. Inoltre scusa, se agisce da lucido è ancora più stronzo di quanto non lo sia da invasato. :P
    2) Dici che Sloane è sempre stato così. Ma a parte che non ci credo perché l'episodio di Jaquelin ci dice il contrario
    Quando non c'è Rambaldi di mezzo è "buono" infatti, come ho sempre detto.
    Ma poniamo che sia come dici tu, unico modo per far tornare questo finale. Non sarebbe la riprova totale che il personaggio non evolve minimamente? E che quindi è stato fatto un cattivo lavoro su di lui?
    Ma perché? E' una credibilissima dimostrazione della debolezza umana, della DROGA che può trovarti anche quando ne sei uscito. E sì, il fatto che il boss finale sia sempre lui nonostante abbia dimostrato una notevole dose di bontà lo rende un personaggio poco banale e più tragico, laddove un happy ending sarebbe stato prevedibile e scontato.
    3) Dici che la sua ossessione per Rambaldi era uno sbaglio lungo una vita. Ma perché? A me pare che si basasse su elementi concreti.

    Certo che gli elementi erano concreti. Ma l'OSSESIONE MALATA non è mai un bene, soprattutto quando ciò ti rende artefice delle peggiori azioni.
    Le serie Marvel sono progettate per non finire mai, e questo non è mai bene.
    Bè ma Alias è finito. :P
  • C'è più contenuto in questi ultimi post che in cinque stagioni di Alias. Non è che mi sia letto tutto troppo per benino perchè dai, ma dirò la mia lo stesso su due elementi fondamentali:

    1. Rambaldi
    Il trattamento di Rambaldi nella serie è semplicemente sbagliato, sia nei confronti dello spettatore che dei personaggi coinvolti. In linea teorica che un grande mistero rimanga in parte o interamente inspiegato ci può stare, se e solo se il mistero in sè è il mcguffin che muove la trama (cosa c'è nella valigetta?), ma in Alias non è così. In Alias il mistero si lega strettamente alla vita dei personaggi ed è esso ciò che li muove: Sidney è la prescelta e tutto ciò che fa Sloane è motivato dal mistero, dunque determinare con precisione che cos'è il mistero è necessario e non farlo rivela noncuranza. Sia chiaro però che con "determinare con precisione" non intendo fornire tutte le risposte, ma semplicemente fornire delle linee guida interpretative secondo le quali gli stessi personaggi agiscono, in maniera tale che lo spettatore, anche rimandendo senza la rispostina nel piatto, possa almeno farsi una propria idea sul fatto che Rambaldi fosse buono o cattivo, sul fatto che la fede di Sloane avrebbe portato al bene e così via; il problema concreto qui non è che il mistero non ha risposta, è che il mistero non è neanche determinato. Non solo nessuno si pone il problema su quali potessero essere le intenzioni di Rambaldi, ma addirittura Vito mi sei venuto a dire che il solo momento in cui la serie ci fa pensare che Rambaldi abbia un significato - lo sclero di Sloane - è il momento in cui si dovrebbe accettare che Rambaldi non ha significato. Mi spiace, ma non è così che si scrive una storia, questo evidenzia o puro dilettantismo o è sintomo di uno stile di scrittura casuale alla X-Files, in cui in ogni stagione bisogna introdurre il nuovo complotto perchè tanto gli spettatori non si ricordano più quello della stagione precedente.
    Non sarebbe bastato molto per rendere le cose più chiare: anzichè un inizio di series finale superpompo in cui ti reintroducono l'organizzazione nemica finale al fine di eliminarla, dovevano ricordare che il mistero centrale della serie è Rambaldi e fornirci un riassunto chiaro e inequivocabile delle sue profezione e di ciò a cui avevano portato. Sarebbe stato elementare: ricordare la profezia di Sidney, la profezia delle sorelle e quella del Diluvio, gli effetti della Sfera di Mueller e la sua ricerca dell'immortalità, chiudere con una domanda sul Libero Arbitrio, tematica emersa in maniera goffissima e di fatto senza risoluzione, per poi concludere nel finale con Sloane e Irina e magari Sidney e Jack che dicono la loro, di nuovo, non necessariamente fornendo una risposta ma dando agli spettatori modo di interpretare gli eventi. Invece ciccia, ogni possibile interpretazione è fallace, non perchè ci siano grandi misteri dietro ma perchè ci sono piccoli misteri impostati male. Fuffissimo.

    2. Sloane (e Irina)
    Allora, bisogna chiarire che sulla carta i loro archi narrativi funzionano alla grande, e io sono il primo a ritenere che tutti gli uomini che seguono una fede dovrebbero finire esattamente come Sloane, e che probabilmente nella realtà la sua fine sarebbe più che legittima. Ma questa è una serie tv, e tu hai avuto un personaggo motivato da una profonda perdita e da un grande bisogno di amore che per quanto faccia porcherie praticamente per due stagioni e mezzo è fondamentalmente BUONO, e hai fatto in modo che gli spettatori lo AMASSERO seriamente, sicuramente più di qualunque altro personaggio apparso nella serie. Sloane ha una profondità e sfaccettature che gli altri personaggi si sognano e il fatto che finisca in quel modo non è sbagliato in sè, è sbagliato perchè dà una conclusione sbrigativa, limitante e frettolosa ad un personaggio che magari avrebbe meritato la stessa cosa, ma l'avrebbe meritata con altre tempistiche, permettendo agli spettatori di entrare più a fondo nella sua psicosi, dandogli modo di confrontarsi seriamente un'ultima volta con gli altri personaggi in maniera da poter empatizzare con lui anche nella sua follia, oltre che nei momenti di bontà. Quello che abbiamo invece, e che abbiamo sempre avuto, è un personaggio goffo, che fin dalla seconda stagione lo scrittore di turno ci presentava come buonissimo e umanissimo salvo poi ricordarsi che le direttive iniziali lo descrivevano come "cattivo della serie, senza scrupoli", vedendosi quindi costretto a fargli commettere qualche atto impuro totalmente estemporaneo perchè bisogna. Anche qui, in finale di serie bastava poco: bastava che la sua eliminazione dei 12 fosse dovuta alla volontà di rendere il mondo un posto migliore, bastava che non ordinasse l'inutile e gratuito omicidio di Marshall e biondagnocca, bastava ci facessero sentire, invece di dircelo, quello che lo muove e quali sono i suoi scopi. Naturalmente tutto ciò si lega al fatto che non sapendo quali fossero i grandi piani di Rambaldi risulta impossibile determinare se fosse solo un drogato - cosa che, perlappunto, SMINUISCE un personaggio amato per anni- o un disperato spinto a cercare soluzioni estreme - cosa che avrebbe invece VALORIZZATO il personaggio-. Ripeto, non un arco sbagliato in sè ma un arco che sembra deciso a tavolino senza tenere conto di ciò che effettivamente è successo al personaggio nel corso degli anni.

    Per quanto riguarda Irina si può fare esattamente lo stesso discorso: un personaggio presentatoci con diverse sfaccettature nel corso della serie brutalmente ridotto a boss finale per esigenze narrative. Gli autori sembrano proprio aver dimenticato che stavano trattando con personaggi anzichè con burattini e li hanno usati per come gli faceva più comodo, senza curarsi degli spettatori che li avevano amati.
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