[Showtime] Penny Dreadful

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • Ok, mi hai comprato.
    Una serie del genere mentre sono in pieno trip da Lega degli Straordinari Gentlemen è un richiamo irresistibile.
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    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • 1x02-Séance: Il secondo episodio di Penny dreadful offre tutto il menù completo delle storie da un penny: un primo di degrado urbano, un secondo di saporito erotismo e, per dolce, il più puro soprannaturale. Per contorno vengono impiattati dei personaggi sempre più delineati, mentre il pane è dato dal senso di quotidianità nel quale lo spettatore viene immerso attraverso la momentaneamente inutile sottotrama di Hartnett e della Piper, che non fanno altro che guardare i docks e passeggiare per la via (e farci così vedere Londra). La Piper è coinvolta anche nel momento erotico, dove, Moore c'insegna, l'erotismo non è raffinato ma squallido e "brutto". Il pezzo forte dell'episodio, comunque, è senza dubbio la seduta spiritica del titolo nella quale una sempre più eclettica e ammirevole Eva Green viene magnificamente posseduta da una dea egizia. L'intera sequenza, complessiva dell'inquadratura finale su Dalton, è fatta piuttosto bene. Gradevole pure la scoperta del mondo da parte di Proteo, ma lol e shock per il colpo di scena.
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    Ottimo lavoro.
  • 1x03 - Resurrection: non è il serial scalcinato remakato dai francesi e già finito, bensì il terzo episodio di Penny Dreadful. Ed è un episodio che non mi ha sconfinferato molto, purtroppo. Bellina la storia del [spoiler]primo Proteo[/spoiler] che riprende da dove s'era interrotta e poi ripercorre la sua scoperta del mondo e l'arrivo al Grand Guignol (non poteva mancare). Gradita soprattutto per il personaggio del teatrante, tipica figura inglese di quelle che adoro. Ma poi la storia muore lì. Victor alla fine si riunisce senza colpo ferire all'altro gruppo, il quale, a sua volta, fin lì non aveva combinato nulla, a parte suggerire che l'identità del villain della serie, ovvero Orizz. 6: Conte protagonista di un celebre romanzo di Stoker (quello Marvel, però, dato che c'è di mezzo anche la mitologia egizia con Amunet). Sì, Hartnett e la Piper avevano fatto sesso e poi tutti insieme avevano dato la caccia a un vampiro lupo. Però, vabbè. Insomma, poca roba, stavolta. Questa dispensa m'é parsa alquanto dispersiva. Archie, usala per ravvivare il fuoco. -Come desidera, Sir.

    1x04 - Démimonde: Ah, ok, aspetta. Forse ho capito. La fantasia e l'illusione come fuga dallo squallore. Il ché spiega perché i personaggi non fanno altro che andare a teatro, ma poi una volta usciti da lì ognuno ritorna alla propria vitaccia. Sì, vabbè, ma la trama? Quella cosa di Mina è ancora ferma lì, che il villain volesse la Green già c'era stato detto. Ma, come ho scritto sopra, forse ho capito: il serial è stato rinnovato per la seconda stagione, che sarà di 10 episodi, per un totale di un minimo di altri 14 episodi, quindi questo e il precedente sono stati solamente una preparazione per i trucchi a venire. Almeno spero.
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    Ottimo lavoro.
  • 1x05 - Closer than sisters: Dunque, qui si tituba, questo è indubbio. Abbiamo capito che il cattivone è *film di Francis Ford Coppola con Monica Bellucci*, e pure questo episodio ce lo ribadisce ad ogni momento, dato che racconta la storia di Vanessa, che poi diventa quasi una Murray, e di quella Mina che poi diventa un'Harker e che nel presente costituisce l'oggetto della quest. Insomma, fantasia portami via. Però, ecco, l'episodio in questione è bello: un flashback totale, dal primo all'ultimo minuto, narrante la vita di Vanessa (una Eva Green sempre più eclettica e notevole), di Mina e di tutto il contorno, ovvero le famiglie Ives e Murray, compreso il figlio ingenuo di Dalton morto in Africa, della crescita dei tre giovani e della perdita delle proprie innocenze. Il tutto corredato da quelle inglesate che Alan Moore ha poi reso mainstream, come la lettera-voce narrante, la bambina saggia che gioca ma riflette, il mondo degli adulti visto come falso e spaventoso, la società ipocrita, ma anche lo "splatter medico" (la scena del cranio traforato, brrr). Adoro il marciume vittoriano e l'alternanza fra i toni da fiaba e il realismo, sicché ho gradito non poco l'episodio. Ora si torna al presente e probabilmente i personaggi ricominceranno a girovagare inutilmente, ma intanto questo episodio, il Peter di Penny Dreadful, mi ha confermato che faccio bene a seguire il serial.
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    Ottimo lavoro.
  • 1x06 - What death can join together: E niente, dovrei ripetere le solite cose: "succede poco o niente, però c'è l'atmosfera, eccetera". "Il villain è proprio quello lì, il più famoso esemplare di quella specie umanoide della mitologia balcanica divenuta celebre con un romanzo e tanti film". Ora abbiamo pure la nave appestata al porto. Van Helsing (uguale a quello "vero", nonché a First Doctor) l'avevamo già visto, invece, ma ora ha spiegato a Frankenstein cos'è un vampiro. La notizia è che la commistione potrebbe aumentare, dato che Proteo sembra avviarsi a diventare una specie di Fantasma dell'Opera. E che Vanessa fa sesso con Dorian Gray e dalle preview sembra avviarsi a diventare Selma Blair. Billie Piper, invece, sembra avviarsi a morire, mentre Sir M. sembra avviarsi a trovare Mina... e invece no. Chi ben s'avvia è a metà dell'opera, diceva un tale. Qui però siamo già a tre quarti. Sarà tutto come sembra? Vedremo.
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    Ottimo lavoro.
  • 1x07 - Possession: Sì, è tutto come sembra: statico e immobile. L'insigne Sir Malcolm è in realtà un codardo, ma già ce lo aveva detto. Sambene è fedele al suo padrone, e già ce lo aveva detto. Vanessa è posseduta da Amunet ed è sessualmente complessata, e pure questo ci era stato già detto. Frankenstein boh, è un amorfo senza identità che va dove tira il vento: lo avevamo già capito. Rimaneva solo lui, Josh Hartnett, finora utilizzato solo come toy boy e americano zoticone con la pistola, a doverci dire qualcosa di sé. Ed ecco che pure lui ora ci dice delle cose, ma lo fa da americano, così si capisce ben poco di quello che dice. Prima sembra che abbia dei problemi personali con M., poi sembra che sia posseduto da Amon Ra, poi sembra un prete. Chi è costui? Forse non è tutto come sembra. E alla fine Vanessa di punto in bianco ha rintracciato Mina. Uhm. Temo che alla fine di notevole in questo serial ci sarà solo Eva Green (ottima soprattutto da posseduta).
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    Ottimo lavoro.
  • 1x08 - Grand Guignol: E' stato quel che è stato. Anche se in questo ultimo episodio non ha combinato nulla, Eva Green resta il lascito migliore di questa prima stagione di Penny Dreadful. Una Eva Green eclettica, sempre bona ma capace di imbruttirsi in modi diversi, di essere dolce, stronza e sofferente anche allo stesso tempo, di cambiare lo spettro vocale a proprio piacimento. Davvero una piacevole scoperta, per chi l'aveva sempre vista come l'attrice scritturata solo per essere spogliata. Promosso anche Dalton, con la sua consueta faccia da schiaffi. Promossi anche gli altri, va', anche se meno incisivi e carismatici. La trama è invece rinviata a settembre (anzi, all'anno venturo): il Pilot era parso promettere, oltre alle filosoferie e alle pippe, anche un po' di Avventura, che invece, a parte un paio di scazzottate coi servi del villain, è mancata completamente. La scazzottata più lunga l'abbiamo vista proprio qui, al Grand Guignol, ma sempre scazzottata è stata. Poca roba rispetto alla quest che ci si poteva aspettare. Mina è già stata trovata: ovviamente era infetta, e ovviamente c'era lo zampino di Amon Ra dietro. Altrettanto ovviamente [spoiler]viene sparata dal padre[/spoiler]. Un po' meno ovviamente Vanessa viene riaccolta con gioia da sir M: troppo brusco il cambio d'idea. Idem per Proteo, che non diventa il Fantasma dell'Opera, ma lascia il teatro (il cui direttore lui sì che rimane fico fino all'ultimo) e torna da Frankenstein: i due proveranno a resuscitare Brona, finalmente morta. Brona che per tutto il serial non ha fatto altro che trombare e tossire. Capisco l'essere la rappresentante del popolino, ma insomma. Peggio di lei, comunque, ha fatto il personaggio di Hartnett. Il suo essere un attore non è servito sostanzialmente a nulla. Il personaggio non ha fatto praticamente nulla, a parte parlare con un lupo in uno dei primi episodi. Ora che abbiamo scoperto il suo segreto, capiamo meglio quella scena. E le crisi d'identità. Comunque non è che sia stato questo segreto originalone. La mia speranza è che la seconda stagione approfondisca meglio lui, meglio la figura del padre che lo rivuole in America, meglio la mitologia di Amon Ra e Amunet e il suo legame col vampirismo, meglio tutto, insomma.
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    Ottimo lavoro.
  • Cominciato a vederla da poco, ma mi ha catturato subito!
    Dopo 3 puntate posso già dire con fermezza che dà le piste ad American Horror Story e The Walking Dead (non che ci volesse molto, ma considerato che AHS fa del proprio punto di forza proprio il mix tra varie tipologie di storie e personaggi horror, praticamente il lavoro brillante di Logan nel miscelare tutte queste mitologie diverse rende quello di Murphy quasi amatoriale...)
  • Recuperato nel giro di pochi giorni, invogliato dalle atmosfere e dai richiami mooriani.
    Atmosfere e richiami mooriani che ho effettivamente ritrovato nella serie, oltre ad una certa dose di strizza (anche se, a dire il vero, quella che ho provato si è concentrata al 90% nel pilot e poi solo rare volte si è ecceduto nello splatter vero e proprio... oppure sono io che sto sviluppando un più altro grado di resistenza :P ).
    Ad ogni modo, il difetto che max brody ha fatto emergere nella sua analisi episodio per episodio è chiaramente riscontrabile nella serie vista nel suo complesso: succede poco, per essere 8 ore di girato. Troppo poco.
    Ci sono episodi in cui succede poco e niente per tutta l'ora di durata, come faceva notare max venivano magari solo confermate alcune informazioni che però erano già state fatte intuire piuttosto chiaramente in precedenza.
    Il fastidio di tale considerazione viene mitigato dall'ambientazione, come si diceva: la Londra vittoriana è sempre irresistibile, specie se oltre alla sua nebbia viene infarcita di mistero e dei suoi mostri. Perché ovviamente, oltre al "dove", anche il "chi" costituisce un buon 50% di quell'atmosfera così invitante per chi ha amato The League of Extraordinary Gentlemen e affini. I protagonisti che animano Penny Dreadful sono decisamente intriganti, e sopra a tutti giganteggiano Timothy Dalton ed Eva Green, che interpretano in modo ottimo e compassato le parti di Sir Malcom Murray e di Miss Vanessa Ives. Appena appena sotto metto l'interpretazione di Harry Treadaway nei panni di Viktor Frankenstein, che ho molto apprezzato.
    Josh Hartnett non pervenuto, lol, a parte il colpo di scena (per me lo è stato, forse l'unico vero colpo di scena della serie) della sua ultima scena.
    E, a dispetto di tutti quanti, io ho apprezzato molto anche la "mia" Billie Piper, che mi è piaciuto ritrovare qui. Max, una delle due cose che ha fatto nella serie e che tu elenchi bastava e avanzava per darle un senso nel disegno generale :P

    La trama che questi bei personaggi, che si muovono su questo bello sfondo, stringi stringi non è niente di particolare: si riprende la base narrativa del Dracula di Bram Stoker, la si infioretta un po' piegandola alle esigenze della nuova narrazione, si fonde con la succitata Lega di Alan Moore e il gioco è fatto. Come ormai abitudine della vastissima parte della narrativa, non si inventa nulla, si rimescolano semplicemente insieme gli ingredienti presi da varie storie preesistenti. Ma Penny Dreadful si fa seguire con passione per altro che la storia, oltre a personaggi e Londra vittoriana: per come la storia viene raccontata.
    Perché sì, certe lungaggini sono eccessive, certi girotondi narrativi che non aggiungono molta sostanza e si pippano via come niente mezz'ora si show ci sono e non sono il massimo... ma tutto viene raccontato con classe, una classe che non si vede spesso nella serialità americana mainstream, che ha un mood un po' diverso. E questa narrazione un po'r prolissa ed estesa contribuisce all'atmosfera vittoriana di cui sopra, quindi condanno gli eccessi ma per il resto approvo.
    In tutto questo, plaudo alla sottotrama parallela del "mostro" del Dottor Frankenstein, che mi è piaciuta per la malinconia con cui viene condotta.
    Ma, soprattutto, sono rimasto positivamente colpito dagli episodi-recap: in parte il terzo, quando il "primogenito" di Viktor gli racconta la sua vita, e soprattutto il quinto che il compito si svelare da dove tutto ha avuto inizio ([spoiler]la possessione di Vanessa, il destino di Mina, la collaborazione tra Vanessa e Malcolm[/spoiler]) e lo fa con un lungo flashback esplicativo e ordinato: anche qui, nulla di nuovo sotto il sole, ma il gusto con cui si raccontano i retroscena, con la voce narrante di Eva Green a rievocare sofferta un passato doloroso che chiarisce un po' di cose solo sussurrate negli episodi precedenti, trovo che sia inestimabile e conferma una cifra stilistica differente dalla maggior parte delle altre produzioni di questo tipo.

    Certamente, comunque, molte cose che potevano essere spiegate ed approfondite sulla mitologia del "demone" ([spoiler]mai chiamato vampiro[/spoiler]), sui geroglifici egizi, su Amunet, sul personaggio di Hartnett, su Dorian Gray etc. non sono state che scalfite alla superficie della loro natura e del loro ruolo all'interno del serial: mi auguro che si riprenda da questi elementi lasciati in sospeso nella seconda stagione, non cambiando completamente oggetto attorno cui girare, ma approfondendo tutte queste istanze così centrali in questi 8 episodi ma che alla fine non si sono chiarite, se non per vaghi accenni.

    In generale quindi mi trovo ad aver apprezzato Penny Dreadful per le sue finezze, l'atmosfera, i personaggi e le loro interpretazioni e un certo modo di raccontare un po' pieno di sé e "girotondista" che però apprezzo perché ha il suo ruolo all'interno della storia.
    Non fremo in attesa del seguito, quando arriverà però credo proprio che lo seguirò con moderato interesse :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Ieri ho visto l'episodio 3x09 di Penny Dreadful che conclude la serie. [spoiler]Terza stagione inferiore alle precedenti. Solito alto livello della recitazione e ambientazioni perfette ma l'idea di dividere l'azione tra la Londra vittoriana e il vecchio West non ha giovato secondo me. E lo dico pur apprezzando molto il genere horror-western. Riprendere il personaggio della giovane strega è stato inutile, Jekyll poco consistente e Dorian Gray eterno incompiuto (in questo tf intendo). Insomma, per farla breve, bisognava concentrarsi solo su Dracula e i vampiri come nella prima stagione. Ugh! Ho detto.[/spoiler]

    A proposito di indiani, ma Wes Studi non s'è stufato di fare l'indiano? :D Tra l'altro lui è un Cherokee nella vita reale ma credo mai nei film dove è stato Pawnee, Urone, Powhatan e Apache.

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