[FX] Fargo
Inviato: domenica 02 agosto 2015, 15:40
Ho visto Fargo, recuperata in pochi giorni di maratona consecutiva.
La serie mi interessava da un po', avendone sentito parlare molto bene da tante persone e fonti. Inoltre, particolare nient'affatto secondario, tra i protagonisti figura quel Martin Freeman che tra Watson, Arthur Dent e Bilbo è certamente uno degli attori più iconici degli ultimi anni, per quanto riguarda la mia esperienza e sensibilità di spettatore.
Proprio Freeman è uno dei motivi principali per la riuscita del prodotto: perché sì, a visione conclusa posso affermare serenamente che Fargo si merita tutti gli elogi e i riconoscimenti ricevuti finora.
Il biondo attore interpreta Lester Nygard, un timido e poco realizzato assicuratore che vive da anni pacificamente sottomesso all'ombra di una moglie cinica e di un fratello minore di successo. Il ruolo conferma come Martin Freeman sia decisamente adatto a questa particolare tipologia umana: una persona non particolarmente brillante, che vive una vita tranquilla e lontano da qualunque rischio anche a costo di viverla in modo triste, grigio e preda di soprusi vari. Il prototipi che Jim Carrey aveva portato sullo schermo con The Mask ("i bravi ragazzi aspettano sempre in coda") rivive in Freeman, che dal terrestre trasportato in giro per la galassia allo Hobbit che non voleva un'avventura al medico reduce dalla guerra che alla fine non può accettare di vivere lontano da morte e pericolo, sviluppa coerentemente la personalità dell'uomo qualunque, anonimo e a cui si possono mettere i piedi in testa... che ad un certo punto si sveglia, costretto da eventi esterni che è costretto ad assecondare.
Nel caso di Lester in Fargo, il trigger si personifica in Lorne Malvo, il centro nevralgico di tutta la stagione. Billy Bob Thornton offre infatti un'interpretazione magistrale, superiore perfino a quella di Martin Freeman, nei panni di un freddo assassino su commissione. L'abilità dell'attore sta nel rendere questo individuo assolutamente sfaccettato: non è solo un omicida mercenario, è un uomo che gode del far andare peggio le cose agli altri, a far prendere loro la scelta sbagliata, a spingerli verso azioni abbiette e istintuali facendo loro abbandonare il pudore e le regole sociali di civile convivenza. È un manipolatore veramente abile, e inoltre un genio del trasformismo. Vedere lo stesso personaggio con lo sguardo duro e letale e poi vederlo sorridere come la persona più amabile del mondo in una delle sue coperture è impressionante, e delizioso nel pensare che quell'affabile prete o dentista possa invece diventare una spietata macchina di morte da un momento all'altro.
Oltre a queste due interpretazioni veramente maiuscole, e ad altre interessanti di personaggi comunque centrali, c'è la trama come punto di forza della serie. Ancor di più, il modo in cui viene raccontata e con il quale accompagna Lester nella sua lenta discesa verso gli inferi. L'incontro con Malvo provoca infatti la morte di un vecchio compagno di classe che bullizzava e bullizza Lester, e questo episodio offre il "la" ad una serie di eventi a cascata che portano una caparbia poliziotta ad indagare approfonditamente su questo delitto e su quello della moglie di Lester, vittima della follia liberatoria che la fa ormai da padrone.
Impressione poi vedere, nello stacco di "un anno dopo gli eventi raccontati", come la vita di Lester abbia preso il volo con una nuova moglie, più dolce e remissiva, e con successi sul posto di lavoro. È come se l'abbandono dei freni inibitori abbia concesso al personaggio di prendersi finalmente le proprie rivincite personali sul mondo. È una conseguenza sinistra quanto affascinante.
La narrazione della serie è moderna, attuale: sceglie di essere non lineare, andando avanti e indietro nel tempo per raccontare cause e conseguenze di quanto abbiamo appena visto senza doverlo precisare smaccatamente ma lasciandolo intendere allo spettatore, ormai smaliziato verso un certo modo di raccontare storie. Anche la regia ha spesso delle intuizioni interessanti, specie nei primi minuti degli episodi, dove la telecamera spesso indugia su particolari strani o insoliti che si rivelano essere poi dei dettagli di scena o della storia che ci reintroducono in essa in modo originale e spiazzante. Altro grande punto a favore del prodotto della FX.
La serie è prodotta dai fratelli Cohen, sceneggiatori e registi del film originale Fargo del 1996 da cui la serie dipende.
Cioè, dipende per modo di dire. Ma di questo parlerò nel topic apposito del film.
Per ora consiglio davvero caldamente la serie. Dovete vederla, e non ve ne pentirete. Si tratta di una perla nel pur ricco panorama attuale della serialità televisiva. 10 episodi da un'oretta o poco meno ciascuno e avete tutta la prima stagione.
Questo autunno arriverà anche la seconda stagione, in cui tutto sarà diverso. Fargo è infatti una serie antologica, come American Horror Story e True Detective, e ciò significa che si racconterà tutt'altra storia con altri personaggi e, in questo caso, tutt'altro periodo storico: dal 2006 al 1979, per raccontare anche fatti che vengono citati più volte in questa prima stagione.