[Disney/Doozer] Scrubs (NBC, ABC)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • Scrubs - Seconda Stagione
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    Scrubs ce l'aveva fatta. I buoni ascolti della prima stagione avevano convinto NBC a ordinarne una nuova, e nel palinsesto televisivo dell'anno seguente l'irriverente show medico torna in TV... e mai come in quell'anno l'audience sarà così alto, con una media generale di quasi 16 milioni di telespettatori.
    Il motivo di questa popolarità così alta fu dovuta anche alle numerosi recensioni e critiche positive, varie nomination agli Emmy, citazioni e apparizioni in spettacoli TV (da segnalare il cameo di buona parte del cast nei panni dei medici, con tanto di Bill Lawrence, il creatore della serie, nel film di Natale It's a Very Merry Muppet Christmas Movie.

    A differenza di altre serie televisive, Scrubs mantiene la sua formula pressocché uguale, e in questa nuova seconda stagione i cambiamenti effettuati sono pochissimi. I risvolti della trama riguardano perlopiù le vite private dei protagonisti, ma in linea generale, a prima vista, si potrebbe scambiare un episodio di questa stagione per uno della prima, o viceversa.

    E' da segnalare, comunque, un buon utilizzo della continuity. Se molti telefilm o sitcom possono avere una struttura autoconclusiva, in Scrubs non accade, pur essendo ovviamente una continuità leggera, che funge da filo conduttore generale.
    Le vicende importanti narrate nel corso degli episodi hanno sempre modo di trovare sviluppo in quelli successivi, quindi lo spettatore che decidesse di vedere un episodio a caso potrebbe rimanere un attimo perplesso per non aver seguito i fatti precedenti.

    Questa nuova stagione è più sicura di sé, il gusto sperimentale degli inizi si perde strada facendo e gli autori sono sempre più a loro agio dimostrando di aver capito bene le potenzialità della serie.
    Il personaggio dell'Inserviente viene promosso a regular a tutti gli effetti (si pensava di svelare che, qualora la serie fosse stata cancellata alla fine della prima stagione, il personaggio sarebbe stato un'apparizione immaginaria di J.D.), e comincia anche a interagire con gli altri personaggi.
    Per introdurre anche l'Inserviente come personaggio principale venne realizzata una nuova sigla d'apertura più lunga della precedente, in cui faceva parte, ma i fan protestarono poiché affezionati alla prima versione tanto da convincere gli autori ad abbandonare la nuova dopo pochi episodi.

    Oltre ai personaggi principali (J.D., Turk, Elliot, Cox, Carla, Kelso, Inserviente) viene dato spazio anche allo sviluppo dei secondari, formati dall'avvocato sudaticcio e depresso Ted (che qui ha occasione di prendersi qualche rarissimo momento non del tutto penoso), il pervertito e maschilista chirurgo Todd, e soprattutto la perfida Jordan Sullivan, l'ex-moglie del Dottor Cox, che a differenza della prima stagione, qui sembra mostrare qualche sentimento in più.
    La vediamo infatti tornare con una “sorpresa” che metterà non poco in difficoltà il nostro Perry.

    A proposito di Cox, è con lui che si inaugura una sorta di appuntamento fisso che vedrà nel corso delle stagioni successive una puntata speciale dedicata ai personaggi più importanti.
    In questa seconda stagione è il turno del cinico dottore, con un episodio più lungo della norma molto particolare e degno di nota (“His Story”, in italiano “La Sua Storia”), narrato in prima persona proprio dal Dottor Cox anziché J.D. L'episodio è ottimo sotto ogni punto di vista, con un finale stupendo e una crescita psicologica del personaggio interpretato da John McGingley.
    Probabilmente in una top ten dei migliori episodi, questo “His Story” andrebbe collocato in classifica senza rimpianti.

    Oltre a questa gradevole e interessante novità, la stagione riserva molte sorprese. Vediamo infatti la prima apparizione del fratello di J.D., Dan Dorian, perditempo sfacciato che procura grattacapi al fratellino, e una buona lista di guest star: dai cameo di Colin Hay all'avvenente Heather Locklear, passando per la piacevolissima presenza di Dick Van Dyke, che tutti ricorderanno per il suo ruolo dello spazzacamino Bert in Mary Poppins.
    Non mancano episodi commoventi e riflessivi, come il poetico e tristissimo “My Philosophy” (“La Mia Filosofia”) o i due episodi collegati “My Monster” (“Il Mio Mostro”) e “My Sex Buddy” (“La Mia Storia di Sesso”), che danno particolare rilevanza ai rapporti sessuali, trattando l'argomento in maniera schietta e precisa riuscendo ad essere straordinariamente gradevoli e non volgari. Emozionante la sequenza muta con sottofondo musicale di “My Monster”, scena romantica e passionale che mai avrebbero mostrato in sitcom o altre serie televisive di genere umoristico da 20 minuti.

    E naturalmente, si ride! La comicità è assolutamente fresca ed esuberante, le fantasie sono divertentissime e bizzarre (spettacolare J.D. che sogna di ballare al ritmo di "99 Luftballons" per dialogare con un paziente tedesco) e il tutto è calibrato in grosse dosi sempre ben amalgamate. Lo show risulta sempre ben pensato ed equilibrato, con un umorismo fulminante che non diventa mai forzato.

    La season si chiude con un gradevolissimo finale (sempre accompagnato musicalmente), che lascia lo spettatore molto sorpreso e con il desiderio di continuare la visione.

    La seconda stagione di Scrubs si compone di 22 episodi.

    To be continued...
    Ultima modifica di Vito il giovedì 08 luglio 2010, 18:26, modificato 7 volte in totale.
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  • Scrubs - Terza Stagione
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    Il buon successo e l'apprezzamento dei fan avevano permesso ai medici più pazzi del mondo di tornare nel 2003 con la loro terza stagione. E di sicuro si trattava di un ottimo periodo, perché mai come in questo anno l'intera troupe seppe generare uno spettacolo così eccellente.
    Da un punto di vista tecnico generico, infatti, la terza stagione di Scrubs è di gran lunga la migliore, con un capolavoro dopo l'altro, minuti extra di visione, colpi di scena e voglia di osare.

    I cambiamenti (che di solito appaiono in grandi misure in show televisivi che arrivano alla terza stagione) qui sono sempre poco considerevoli, limitandosi a dare nuova linfa alle trame e alle vicende generali più che a vere novità di location o di formula base. Ci sono sempre un gran numero di guest star e vengono aggiunti numerosi personaggi di contorno che caratterizzano lo staff del Sacro Cuore (come dimenticarsi del mitico Martin Klebba alias Randall, nei panni dell'infamissimo custode dai “micidiali pugnetti”, introdotto alla velocità della luce con un'apparizione fulminea e divertentissima?), torna il fratello di J.D. (Tom Cavanagh, che interpreta Dan Dorian) e facciamo la conoscenza dell'avvenente dottoressa Grace Miller (Bellamy Young), che imbambolerà nientemeno una una roccia come Cox. Il personaggio di Sean Kelly (interpretato da Scott Foley) viene molto sviluppato e inserito n svariati episodi, e conosciamo Marco, il fratello di Carla che parla in spagnolo (piccola curiosità: nella versione spagnola, Carla e Marco sono stati resi italiani, parlando però una lingua molto lacunosa e approssimativa).
    Il tutto ovviamente senza mai offuscare le vicende i personaggi principali, che sono naturalmente più importanti di tutto.

    Difatti notiamo uno sviluppo sempre più costante dei nuovi regular, a partire dalla maldestra e nevrotica Elliot, che già dal primo episodio di questa terza stagione muterà un cambiamento molto significativo per la sua personalità, mantenendosi fino alla fine: non più una ragazzina in ombra, bensì una più sicura e grintosa Elliot in versione decisamente più sexy e accattivante (d'altronde sono gli stessi personaggi della serie a rimanere a bocca aperta alla sua visione, esattamente come lo spettatore), che darà vita a numerose e divertenti punzecchiature con altri medici (soprattutto Bob Kelso) che le faranno notare l'inadeguatezza della sua appariscenza all'interno di una struttura ospedaliera.
    A gonfie vele, invece, la relazione tra Turk e Carla. Quest'ultima, poi, si mostrerà particolarmente vulnerabile a causa di uno spiacevole avvenimento in famiglia, dando il via a quella tenerezza (che si svilupperà nel corso delle seguenti seasons) che nelle stagioni precedenti aveva lasciato spazio alla sua grinta da donna latina; mentre J.D. riempie con nuove conoscenze (in questo caso la bella Tara Reid che interpreta il ruolo di Danni, personaggio da molte sorprese) il suo vuoto lasciatogli da Elliot. Il dottor Cox ci mostrerà tutta la sua umanità e debolezza rendendosi un personaggio a dir poco perfetto, probabilmente il più riuscito e completo di tutta la serie e di sicuro uno dei migliori personaggi apparsi sul piccolo schermo. E perfino Kelso dimostra di avere un po' di cuore, rendendo quei suoi rarissimi momenti di bontà davvero speciali.

    Anche i casi medici sono ovviamente ben presenti. Degno di nota quello di Jill Tracy (Nicole Sullivan), paziente già apparsa in passato, che farà capire l'importanza fondamentale di ascoltare sempre le persone.

    Ma veniamo agli episodi, che sono davvero sensazionali, e molti meritano di essere commentati.
    Innanzitutto, è già con l'episodio 4 (anche se dovrebbe essere il terzo, sia cronologicamente che secondo il criterio di produzione, ma venne spostato alla sua trasmissione su NBC e rimase al quarto posto anche nell'edizione in DVD) che possiamo ammirare un vero gioiello. “My Lucky Night” (“La Mia Serata Fortunata”), oltre ad essere un episodio più lungo della norma, presenta uno dei finali più belli e coinvolgenti di sempre, al ritmo di “Cindy”, piacevolissima canzone dei Tammany Hall NYC. Un finale fantastico dal retrogusto malinconico che non può non rimanere impresso nella mente dello spettatore, e il saggio uso della musica è un elemento che si rivela sempre azzeccato.
    Ma è dall'episodio 12, “My Catalyst” (“Il Mio Superdottore”), che comincia la sfilza dei capolavori susseguiti l'uno dall'altro, rendendo Scrubs un prodotto imperdibile e di ottima fattura.
    “My Catalyst” è un episodio talmente potente da prevedere una durata di quaranta minuti anziché i soliti venti. Ma nulla di fare, il canale non permise questa durata eccessiva e così la puntata venne tagliata bruscamente, “limitandosi” a concederne ventisei. Ma bisogna ammettere che l'episodio scorre benissimo e riesce ad essere sempre stupendo, con un'ottima partecipazione di Michael J. Fox nei panni del Dottor Kevin Casey. Onore dunque al prode Fox, capace di fare un baffo al suo ben noto morbo dimostrando di saper recitare sempre benissimo (non a caso anche il suo personaggio deve fare i conti con una malattia). Kevin Casey appare anche nell'episodio seguente, “My Porcelain God” (“La Mia Divinità di Porcellana”), anch'esso di ventisei minuti e anch'esso fantastico e con una grande lezione morale (non di certo rare in Scrubs), ovviamente toccando l'apice al momento della canzone.
    Ma, neanche il tempo di riprendersi con Michael J. Fox che nell'episodio seguente (“My Screw Up”) abbiamo Brendan Fraser nel ruolo di Ben Sullivan, migliore amico di Cox e fratello di Jordan. Fraser l'avevamo visto l'ultima volta in due episodi collegati della prima stagione, e qui ritorna alla grande dando vita a quello che viene considerato da moltissimi fan come l'episodio migliore di tutta la serie.
    “My Screw Up” (“Il Mio Disastro”), infatti, rappresenta tutta la bellezza che si può trovare in una serie televisiva. Sceneggiatura eccellente (con un intreccio a sorpresa meravigliosamente ben pensato), comicità intelligente e fulminante e un finale assolutamente fantastico, superbo, spiazzante: commentare di più sarebbe solo un grave spoiler, ma rimane il consiglio di guardare l'episodio poiché veramente eccellente. Soprattutto se si pensa a Scrubs come una semplice commedia da mezz'ora (come potrebbero essercene molte altre).
    “My Screw Up” (che sul commento audio presente sul DVD si rivela essere un omaggio al film Il Sesto Senso), oltre ad aver ricevuto una nomination all'Emmy, è correntemente l'episodio più votato e preferito su TV.com.

    Degno di nota poi “My Butterfly”, (“La Mia Farfalla”), con una trama fumettistica e di genere fantastico, il primo caso di “what if” all'interno del Sacro Cuore e un poetico modo (il cosiddetto “effetto farfalla”) di mostrare il ruolo che ogni piccolissima cosa ha sulle nostre vite e sulle nostre azioni. Un episodio che insegna tanto e che lascia tanto, oltre a divertire e anche far riflettere: cosa chiedere di più?
    E' poi il momento della seconda storia narrata da un personaggio che non sia J.D., e stavolta tocca al suo migliore amico Chris Turk (nella seconda stagione fu il turno di Cox), che ci mostrerà le sue ansie e le sue paure su un grande evento che lo vedrà coinvolto. E abbiamo un finale di stagione assolutamente coinvolgente e divertente, uno spasso da ogni punto di vista. Una chiusura in bellezza, forse per spezzare tutta la tristezza e la malinconia lasciata negli episodi precedenti.

    Sul piano musicale siamo a livelli eccelsi. La canzone simbolo di questa stagione non può che essere la poetica “Winter” di Joshua Radin (sentita in “My Screw Up”), ma anche la già citata “Cindy” è assolutamente da menzionare.
    Ma una scena musicale assolutamente eccezionale e ben pensata avviene nell'episodio 19, “My Choosiest Choice of All” (“La Mia Scelta delle Scelte”) con “Light & Day/Reach for the Sun” dei The Polyphonic Spree nei loro stessi panni, esibitisi in ospedale con tanto di palloncini volanti e commovente morale di J.D. in sottofondo.

    La comicità, manco a dirlo, è sempre su livelli eccelsi, sia a livello di battute che di fantasie e scene bizzarre (come J.D. che immagina una sigaretta gigante nel baciare la sua attuale fidanzata fumatrice, o Carla capace di leggere i pensieri di Turk con relativo stupore di quest'ultimo; ma anche J.D. capace di vivere esperienze extra-corporee o Turk capace di lanciarsi dall'auto in corsa finendo schiacciato dal traffico), garantendo risate assicurate e scene sempre piacevoli e allegre.

    Incredibile a dirsi: questa stagione così perfetta, piena di capolavori e di personaggi utilizzati al meglio, subisce inspiegabilmente un notevole calo di spettatori che costerà a Scrubs lo spostamento settimanale dal Giovedì al Martedì l'anno seguente.

    La terza stagione di Scrubs si compone di 22 episodi.

    To be continued...
    Ultima modifica di Vito il giovedì 20 settembre 2012, 05:41, modificato 7 volte in totale.
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  • Scrubs - Quarta Stagione
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    Nella sua quarta stagione (che debutta sui piccoli schermi statunitensi al termine dell'agosto del 2004), Scrubs si appresta a diventare grande. Come tutti gli adolescenti comincia ad affrontare temi più seri, e la maturità dei protagonisti e delle vicende assume un ruolo importante.
    Sia sul campo lavorativo, dove J.D. viene promosso a supervisore insieme ad Elliot, sia su quello psicologico dove per la prima volta i nostri si trovano davanti a difficili scelte: c'è da decidere se sia giusto rimanere d'intralcio in mezzo a una coppia fresca fresca di matrimonio o ponderare sulla scelta di trovare un nuovo appartamento. E' il caso di sentire ancora una vecchia fiamma invece di crescere e realizzare di essere un marito? C'è da affrontare una nuova cotta, anche se questa può far male perché certi di non essere corrisposti, oppure realizzare con nostalgia che i tempi non sono più quelli di una volta, con tutte le complicazioni del caso come la supponenza dei pazienti che pensano di saperla meglio dei dottori grazie alle ricerche in internet. Anche il dover accettare di aver perso il proprio padre è una bella prova, ed è l'affetto e la vicinanza dei tuoi amici a stabilire che tipo di persona sei. Si può decidere di mostrare o meno il proprio lato buono a chi ha bisogno delle tue attenzioni, o accorgersi che la vita non è fatta di sole risate dove tutti i problemi si risolvono in venti minuti.

    Questo e molto altro viene affrontato in questa fantastica quarta stagione (la più lunga di tutta la serie, con 25 episodi prodotti), così matura da rendere i suoi personaggi parte integrante della famiglia dello spettatore ma al tempo stesso ancora così lontana dallo stancare o sapere di già visto.

    Molti, infatti, sono i filoni ancora tutti da scoprire e da mostrare, e il tutto viene sapientemente condito dalla solita ottima dose di guest star e personaggi nuovi creati per l'occasione, destinati ad avere un ruolo più o meno importante nel corso delle vicende.
    La stagione inizia con la conoscenza della bella Molly Clock, (Heater Graham) nuova psichiatra del Sacro Cuore che darà filo da torcere agli ormoni del povero J.D., sempre più divertente e sfortunato. Non solo: l'ottimismo della donna e la sua allegria manderanno fuori dai gangheri il cinico Perry Cox, che si ostina a guardare il mondo “pullulante di bastardi” attraverso il suo bicchiere perennemente mezzo vuoto, dando spunto a interessanti riflessioni sui caratteri e le esperienze personali della gente.
    E rimanendo in questioni di cuore, potremo assistere alla svolta più umana dell'Inserviente, figura così fuori dalle righe (basti pensare che non si conosce neppure il nome) da immaginarlo totalmente privo di sentimenti. E con dolce stupore dello spettatore, si scoprirà un lato maturo e commovente del personaggio, nonché intriso di una buona dose di malinconia.
    Non è solo l'Inserviente, però, ad avere problemi di cuore: contemporaneamente J.D. e Turk affronteranno crisi su crisi, dove solo una sana dose di maturità e di comprensione può salvare il tutto.

    Il Dottor Cox è sempre il solito meraviglioso personaggio sarcastico e pungente fino all'inverosimile, ma anche lui avrà modo di dimostrare il suo lato affettuoso e paterno (e non si parla solo di suo figlio Jack). Naturalmente si dimostra anche molto comprensivo e sensibile nelle situazioni più umane e delicate con i suoi pazienti, rendendolo un character sempre più complesso e completo.

    A proposito degli episodi tristi e riflessivi, c'è da notare come i casi di morte siano in questa stagione quasi del tutto assenti, rimanendo in un tono più leggero ma senza mai peccare di riflessione. Anzi, proprio quest'ultima è presente in grande quantità in tutta la stagione, con pensieri sulla vita e sui rapporti di coppia, nonché proprio sull'abbandono di persone care.
    Si può tranquillamente dire che questa stagione nasconda la più grande quantità di pessimismo e tristezza (da non confondere col dramma) mai vista in tutta la serie, mascherata ovviamente sotto chili di scene surreali e da umorismo frizzante a profusione.

    Come non citare, come esempio perfetto del connubio tra genialità umoristica e riflessioni serie, l'eccezionale episodio “My Life in Four Cameras” (“La Mia Vita Come Una Sitcom”), geniale parodia sfottò delle scontate situation comedy che si vedono in giro?
    L'episodio è davvero realizzato in formato multi-camera (Scrubs, ovviamente, non è da confondere con il genere parodiato, molto diverso sia per situazioni che realizzazione tecnica, in quanto dovrebbe essere classificato più correttamente come un comedy-drama), presentando tutti gli stereotipi e le tipologie presenti nelle sitcom, con tanto di personaggi femminili in abiti succinti, applausi del pubblico all'entrata in scena di alcuni comprimari, luci in gran quantità e naturalmente le tipiche risate di sottofondo per contorno. Lo stacco che si ha dal normale Scrubs che tutti conoscono è pazzesco, e quando si ritorna al normale formato in camera singola lo spettatore difficilmente non potrà domandarsi del come abbia fatto a seguire fino ad allora una serie con una così poca luminosità.
    L'episodio non solo è un vero gioiello per idea, satira interna e realizzazione, ma dona anche alla comedy il giusto posto tra le serie televisive dai toni più seriosi e maturi in contrasto alle sole risate e situazioni semplicistiche delle sitcom. Si può apprendere ciò non solo dal semplice distacco visivo, ma soprattutto dagli amari pensieri finali di un J.D. molto maturo.
    Iornia della sorte, Scrubs vinse un Emmy proprio per il miglior montaggio in multi-camera di questo episodio.

    Sono molti altri gli episodi davvero degni di nota, come “My Unicorn” (“Il Mio Unicorno”) che vede la partecipazione come co-protagonista dell'ottimo Chandler Bing di Friends, Matthew Perry.
    Memorabile soprattutto il seguente, “My Best Moment” (“Il Mio Momento Migliore”), poetico e commovente inno al Natale e alla speranza.

    La musica gioca sempre un ruolo da protagonista, e quindi eccoci davanti a canzoni mai scelte per caso ma sempre con un significato adatto alla morale dell'episodio.
    Spiccano la scanzonata e melodica “Stop Joking Around” di Hawksley Workman (da “My Cake”, “La Mia Torta”) o la tristissima “Closer” di Joshua Radin (da “My Best Laid Plains”, “La Mia Botte Piena”). Anche la bellissima “All Kinds of Time” dei Fountains of Wayne (“My Ocardial Infarction”, “Le Mie Diagnosi”) si fa notare, così come la malinconica “Collide” di Howie Day (presente in “My Boss's Free Haircut”, “Il Mio Nostalgico Capo”).

    La quarta stagione di Scrubs si compone di 25 episodi.

    To be continued...
    Ultima modifica di Vito il giovedì 20 settembre 2012, 05:39, modificato 8 volte in totale.
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  • Scrubs - Quinta Stagione
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    La quinta stagione di Scrubs riprende gli elementi lasciati in sospeso al termine della quarta, creando nuovi plot da sviluppare nel corso degli episodi. Ecco quindi che Carla e Turk cercano di avere un bambino, J.D. si trova costretto a vivere in albergo ed Elliot affronta il nuovo lavoro in un altro ospedale. Se alcune questioni vengono riportate al normale status quo nel giro di pochi episodi, la trama di Carla e Turk ha modo di svilupparsi lungo tutta la stagione e le successive a venire. La quinta stagione inoltre inizia a gettare i semi per quella che sarà la caratteristica principale della sesta, ovvero la consapevolezza della crescita da parte dei personaggi, che si troveranno alle prese con gravidanze e rapporti difficili.

    Questo quinto capitolo è infatti il vero punto di non ritorno della serie, terminando con quello che si può definire il miglior cliffhanger di Scrubs. Da quel punto in poi qualsiasi episodio verrà sviluppato in vista del finale, percorrendo un percorso in discesa (non necessariamente qualitativa) che avrà il suo compimento nell'ultimo episodio dell'ottava stagione. La "cima del monte" viene raggiunta con la stupenda bilogia costituita dagli episodi “My Lunch” (“Il Mio Pranzo”) e “My Fallen Idol” (“Il Crollo del Mio Idolo”), meravigliosi nel mostrare in maniera mai così drammatica e intensa il rapporto tra Cox e J.D., fulcro forse principale dell'intera serie che in queste puntate trova il vero e proprio apice. Da quel momento in poi i successivi episodi sembrano voler raccontare una sorta di seconda parte di Scrubs, nella quale debutta il personaggio di Kim Briggs (interpretata dalla bella Elizabeth Banks) che costituirà un ruolo fondamentale per le vicende del dottor Dorian.

    La stagione presenta inoltre un nuovo personaggio, a dire il vero non troppo riuscito e che avrà fin troppo spazio sullo schermo, nonostante non offuschi mai i protagonisti principali: si tratta di Keith Dudemeister (Travis Schuldt), uno specializzando che inizia con Elliot una relazione superficiale che però avrà modo di svilupparsi in maniera ben scritta e plausibile. Keith viene inizialmente presentato come l'anti-J.D.: bello, possente e allo stesso tempo riservato, non può che causare diversi contrasti col dottor Dorian. Ma in più occasioni, nel corso della stagione, quest'ultimo ne valorizzerà le capacità mediche.

    Oltre a Keith viene presentata una paziente che occupa un corposo numero di episodi, una graziosa vecchina (la signora Wilk, interpretata da Michael Learned) che finisce con l'affezionarsi praticamente a tutti i protagonisti. Particolarmente degno di nota l'episodio “My Cabbage” (“Il Mio Cavolo”), dove per la prima volta un cliffhanger piuttosto triste viene completamente dedicato a un paziente e non a un personaggio principale. La scelta di rendere la signora Wilk una protagonista è sicuramente segno di come la serie si fosse evoluta nel corso degli anni, riuscendo ad espandersi narrativamente e a maturare sotto ogni aspetto.

    Nonostante la particolare tristezza che caratterizza alcuni episodi, che non esitano a mostrare scene che colpiscono al cuore e allo stomaco, questa quinta stagione è sicuramente la più surreale e “cartoonesca” di tutte. Con il rinnovo per i nuovi episodi, infatti, gli autori decisero di esasperare la comicità giocando più volte con la sospensione di incredulità dello spettatore: basti pensare a scene come J.D. che si appallottola in uno zainetto, o che viene colpito da una miriade di palle da tennis lasciando sul suo corpo vistose ma inoffensive macchie rosse, o che si fracassa la testa in una bacheca di vetro, per accorgersi di come i realizzatori vollero premere con forza sul pedale dello slapstick e del surreale. I contrasti che creano le sequenze riflessive e drammatiche con le bizzarrie comiche sono infatti molto forti, ed è un'ulteriore prova della grandiosità di una serie che non rinuncia ad offrire ogni lato della sua struttura in modo sempre meno prevedibile e scontato.

    Non mancano gli sperimentalismi, come il favoloso episodio numero 100, “My Way at Home” (“La Mia Strada Verso Casa”). Una puntata della durata speciale di 30 minuti che ricalca in maniera geniale la vicenda del Mago di Oz in chiave medica, e che nella sua messa in onda venne abbondantemente tagliata per raggiungere i 20 minuti canonici. Per fortuna si può apprezzare l'episodio nella sua integrità grazie ai contenuti speciali del DVD, ma è un peccato che sia sprovvisto di traccia italiana. Questa puntata presenta uno dei migliori momenti musicali e registici dell'intera serie, con la bellissima sequenza finale che vede Ted e la sua banda riecheggiare le note di “Somewhere Over the Rainbow” sotto l'arcobaleno.
    Ma sicuramente la canzone simbolo della stagione è quella che si può sentire negli ultimi struggenti minuti del già citato “My Lunch”, con “How to Save a Life” dei The Fray che accompagna il peggior momento mai vissuto al Sacro Cuore. Una sequenza talmente famosa da costituire uno dei simboli della serie, ciò che la maggior parte degli appassionati ricorda con più piacere e che ha contribuito a consacrare la grandiosità del personaggio di Cox. A proposito di Perry, è nel quinto episodio che il pubblico conosce per la prima volta sua sorella Paige (Cheryl Hines), una cristiana repubblicana completamente opposta all'ateo fratello. L'episodio però mostra in maniera molto delicata la vera ragione dell'ostilità di Cox nei confronti della sorella, che non risiede nella religione quanto nei tremendi ricordi d'infanzia che la presenza di Paige gli provoca.

    Tra le guest star migliori, si cita la deliziosa e simpaticissima Mandy Moore nei panni di Julie Quinn, una ragazza decisamente svampita che costituisce l'ultima vera e propria relazione “random” di J.D..

    Da segnalare che in questa stagione appare l'episodio dedicato all'Inserviente, probabilmente il migliore della serie “His/Her Story”, e che prova in maniera davvero commovente a far luce sulla parte più umana di un personaggio tanto misterioso. Non si può definire altrettanto riuscito l'episodio di Carla, dove la sua presenza viene fin troppo oscurata dal massicio protagonismo di J.D.. Gli autori capirono di doverlo quantomeno allontanare per dedicarsi maggiormente alla storia del regular di turno, e nell'episodio dell'Inserviente si può assistere ad un compromesso molto divertente per giustificare la cosa.

    La quinta stagione di Scrubs si compone di 24 episodi.

    To be continued...
    Ultima modifica di Vito il giovedì 20 settembre 2012, 18:32, modificato 5 volte in totale.
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  • 6 stagione
  • 7 stagione
  • 8 stagione
  • 9 stagione... evviva il metodo Grrodon! :P
  • Dato che sul Papersera c'è già stato ampio seguito nel thread di Scrubs, scelgo il Sollazzo per complimentarmi con il nostro buon Vito che ha deciso di intraprendere questa retrospettiva.
    Da fan storico della serie, tanto da ritenerla una delle mie 2 serie tv preferite di sempre, non posso che accogliere favorevolmente questa che si prospetta essere un'analisi puntuale, precisa e completa di tutte le stagioni che compongono questa inusuale sit-com, tra l'altro a pochi giorni dalla notizia definitiva della chiusura della stagione-spin off e di tutta l'epopea.
    Molto interessante l'analisi del contesto e del periodo che fai come introduzione, e chiara è l'esposizione della prima stagione. Aspetto con trepidazione il lavoro sulle stagioni successive.
    E' sicuramente un lavoro utile e che la serie si merita, e il fatto che lo faccia un grande fan di Scrubs come hai dimostrato tu di esserlo mi fa felice. Sarà forse un input in più a sottolineare l'importanza e l'universalità (di cose narrate e di come vengono narrate) che questa serie possiede.
    Bravo! :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Grazie per le belle parole al lusinghiero Bramo... spero di riuscire ad avvicinare anche solo una persona alla serie, come è successo sul Papersera.

    Ne approfitto per dire di aver postato la seconda stagione.
  • Vito ha scritto:
    Scrubs - Seconda Stagione
    All'ottimo intervento di Vito, che oltre a raccoltare bene quello che si incontra nela seconda stagione rivela anche retroscena che io conoscevo a malapena (la storia del personaggio dell'Inserviente e il perchè della nuova sigla durata pochissimo), aggiungo solo un paio di pareri personali.
    Intanto adoro (forse più del dovuto) la puntata dove compare Dick Van Dycke: sarà che le guest star in Scrubs lasciavano sempre il segno in modo tangibile e non solo per fare la comparsata, ma ricordo che il confronto tra il dottore interpretato dal celebre attore di Mary Poppins e Kelso fu una cosa molto galvanizzante, e forse una delle prime volte in cui Kelso veniva tolto dalla parte dell'unicamente stronzo per dimostrare di essere anche un buon medico, saggio e disposto a mettere a rischio un'amicizia secolare per rispettare le regole ospedaliere. Mi ha molto colpito quella scena dove parlano di ciò. E' significativo segnalare che Van Dycke interpreterà negli anni '90 il protagonista del telefilm Un Detective in Corsia, che lo vedeva già recitare dentro un camice da dottore, e il che mi ha galvanizzato vedendolo ancora in quei panni nel Sacro Cuore.
    Altra cosa che segnalo in questa stagione è il primo episodio, il 2x01, che è scolpito nella mia memoria: un po' per un'altra guest star, quel Colin Hay frontman della band Men At Work che per tutto l'episodio seguirà JD suonando alla chitarra il pezzo Overkill (che dà il titolo alla puntata). Tanto il pezzo quanto la surreale presenza del cantante (perfino dento all'obitorio) mi sono rimasti impressi, fino alla scena mitica dove Cox gli spacca la chitarra contro al muro! :asd:
    Detto questo, ancora complimenti al Vito! ;)

    ps: sapevate dell'esistenza di una nuova sit-com creata da Bill Lawrence? Si intitola Couguar Town e come protagonista ha Courtney Cox!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Vito ha scritto:
    Scrubs - Terza Stagione
    Non dissi nulla sulla terza stagione. Forse perchè ritenni che Vito fece un lavoro eccellente di suo, e infatti è così. Qui mi limito però a dire che la terza stagione contiene 2 dei miei episodi preferiti, cioè Il Mio Superdottore e Il Mio Disastro. Semplicemente perfetti, il primo grazie alla veramente ottima interpretazione di Michael J Fox che mi ha segnato fin da quando vidi l'episodio ala cazzo su MTV, il secondo perchè il finale è come un pugno nello stomaco, è fortissimo, è tristissimo, e soprattutto mostra un Cox davvero umano e tridimensionale. Brendan Fraser molto bravo.
    Apprezzai molto Elliot 2.0, e l'episodio finale Il Matrimonio del Mio Migliore Amico lo ricordo come molto bello, per le scene del banchetto dopo il matrimonio. Una stagione veramente riuscitissima.
    Vito ha scritto:
    Scrubs - Quarta Stagione
    Ma anche questa non scherza affatto. La Mia Torta è uno di quegli episodi che sanno mettere dentro tutte le complicatezze dell'animo umano, mostrando così il carattere di Dan e di JD di fronte alla morte del padre. Vito, a me sembra di ricordare che l'episodio venne realizzato perchè venne a mancare davvero l'attore che intepretava il padre di JD. Confermi, o ricordo male? Comunque è un episodio grandioso.
    Geniale davvero un sacco è La Mia Vita Come Una Sit-Com. Quando lo vidi la prima volta quasi applaudì, come a temere che qualcuno ancora non si fosse accorto dopo 4 anni di come Scrusb non è una sit-com nel senso stretto del termine, l'episodio stigmatizza tutte le caratteritiche classiche delle sit-com per evidenziare l'enorme differenza qualitativa soprattuto nei temi. Divertentissimo e geniale, appunto.
    Ricordo inoltre con molto piacere La Mia Ultima Chance (non a caso diretto da Zach Braff), decisamente surreale in alcuni punti e molto divertente, come sempre.
    Ovviamente quotone sulla musica, sempre ma proprio sempre adattissima alle scene a cui è abbinata, sempre perfetta, direi che spesso buona parte dell'intensità di alcuni momenti è data dalla canzone utilizzata.

    Uff, Vito, con queste retrospettive mi stai mettendo una voglia matta di rivedermi tutto Scrubs dell'inizio... :cazz:
    Ultima modifica di Bramo il venerdì 09 luglio 2010, 15:24, modificato 1 volta in totale.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto: Vito, a me sembra di ricordare che l'episodio venne realizzato perchè venne a mancare davvero l'attore che intepretava il padre di JD. Confermi, o ricordo male?
    Anche io sapevo di questa cosa. Che poi è un modo intelligente per porre fine alla vicenda del padre, personaggio che comunque non potevano tenere nascosto fino alla fine come se niente fosse, dopo la sua presenza importante nella prima stagione.
  • News fresca fresca, per chi fosse interessato segnalo che Scrubs da stasera riparte alle 19:00 su MTV per tutti i giorni, dall'inizio, per poi tornare in replica alle 13:00 il giorno successivo. :)

    E dal 13 ottobre alle 21:00 la nona e ultima stagione (ovverosia lo scadente semi-spinoff).
  • ho deciso di fare outing: lo seguo :D


    Mi ha intrippato tantissimo Elliot, è la mia cotta nerd settimanale :sbav:
  • Non riesco mai ad essere produttivo come vorrei, sono fermo alla retrospettiva della quarta stagione.

    Bè, passiamo alle NEWS. Come dice anche il banner, è disponibile nei negozi da pochi giorni l'ottava stagione della serie, con il tanto atteso (e imho ottimo) FINALE.

    C'è anche la nona spin-off, ma la sconsiglio se non si è particolarmente appassionati o collezionisti. Suggerisco di aspettare degli sconti e recuperarsi a poco a poco le 8 stagioni, tutte belle omogenee (tranne la settima che è un volumino sottile sottile per via delle sole 11 puntate che la formano).
  • Vito ha scritto:Non riesco mai ad essere produttivo come vorrei, sono fermo alla retrospettiva della quarta stagione.
    Se può servirti da stimolo, sappi che almeno un affezionato lettore che aspetta le tue retrospettive e che ama leggersele con molto piacere, c'è ;)
    Vito ha scritto:Bè, passiamo alle NEWS. Come dice anche il banner, è disponibile nei negozi da pochi giorni l'ottava stagione della serie, con il tanto atteso (e imho ottimo) FINALE.

    C'è anche la nona spin-off, ma la sconsiglio se non si è particolarmente appassionati o collezionisti. Suggerisco di aspettare degli sconti e recuperarsi a poco a poco le 8 stagioni, tutte belle omogenee (tranne la settima che è un volumino sottile sottile per via delle sole 11 puntate che la formano).
    Eh già, finalmente in Italia sono disponibili i confanetti dvd di tutte le stagioni di Scrubs. E non è cosa da poco, a ben pensarci.
    Intanto copincolliamo le caratteristiche e i contenuti speciali dei due cofanetti usciti il 16 marzo:

    Ottava Stagione (3 dischi):
    Preparati a vivere nuovi indimenticabili momenti di vero surrealismo con Scrubs: l’ottava serie.
    Un nuovo mondo sta attendendo J.D, Tuck e Elliot, ed una riorganizzazione all’interno dello staff dell’ospedale potrebbe finalmente unire il Dott. Cox e il Dott. Kelso. Tante nuove risate vi aspettano con il ritorno dei vostri personaggi preferiti e l'ingresso di alcune guest star (tra cui Courteney Cox) in questo nuovo anno al Sacro Cuore.
    Il miglior modo per vivere tutta la comicità di Scrubs: l’ottava serie completa è in DVD, dove potrai inoltre scoprire tanti contenuti esclusivi tra cui: scene eliminate, errori e molto altro ancora. Fidati: è il dottore che lo dice.

    CONTENUTI SPECIALI:
    • Il mio viaggio alle Bahamas;
    • Bill Lawrence risponde alle domande;
    • Commenti audio;
    • Scene eliminate;
    • Errori;
    • Riprese alternative;

    GENERE: Commedia
    DURATA: 6 ore e 30 minuti circa

    FORMATO VIDEO: 1.33:1 4x3
    FORMATO AUDIO: Dolby Digital 2.0: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco.
    SOTTOTITOLI: Italiano, Inglese, Inglese per non udenti, Francese, Tedesco, Spagnolo, Svedese, Norvegese, Danese, Finlandese, Portoghese, Turco, Arabo.

    © ABC Studios.

    Stagione Spin-Off (2 dischi):
    Scopri come finiscono le avventure di J.D, Elliot, Turk, e di tutti i tuoi personaggi preferiti in Scrubs: La nona, e ultima, serie completa. Anche quando gli eroi del Sacro Cuore terminano il turno, le risate non finiscono mai quando entrano in campo un nuovo gruppo di studenti di medicina da seguire!
    J.D torna al Sacro Cuore per insegnare alla scuola di medicina dell’ospedale, in compagnia di tutto il suo vecchio gruppo di amici, ed è sorpreso di trovare un giovane studente che ha ripreso gli studi dopo una pausa causata da un crollo nervoso. Conosci Lucy e i suoi compagni di classe, Drew e Cole, mentre cercano di andare d'accordo pur facendo di tutto per emergere.
    Rivivi tutto il divertimento e le battute più spassose in questa serie finale di Scrubs, arricchita di tanti contenuti speciali, come scene mai viste prima, errori dal set ed interviste al cast.
    È la migliore visita a domicilio che potrai mai ricevere!

    CONTENUTI SPECIALI:
    • A tutto Scrub;
    • Scene eliminate;
    • Errori;
    • In diretta dal golf cart;

    GENERE: Commedia
    DURATA: 5 ore circa

    FORMATO VIDEO: 1.33:1 4x3
    FORMATO AUDIO: Dolby Digital 2.0: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco.
    SOTTOTITOLI: Italiano, Inglese, Inglese per non udenti, Francese, Tedesco, Spagnolo, Svedese, Norvegese, Danese, Finlandese, Portoghese, Turco, Arabo.

    © ABC Studios.

    Dicevo sopra, con questi tutto ma proprio tutto Scrubs è disponibile in dvd in Italia. E non è cosa da poco, per una delle serie tv più importanti e gustose sotto molteplici punti di vista. JD, Cox, l'Inserviente, la sigla, la sit-com che rompe le regole niubbe delle sit-com, la straordinaria capacità di unire la comicità alla profondità dei temi... tutto questo è Scrubs, e con alti e bassi lo è stato fino alla fine dell'ottava stagione. La nona non l'ho ancora vista, penso rimedierò per completismo ma quoto Vito sulla fiducia quando dice che è solo per collezionisti. L'ottava ha un episodio perfetto per chiudere tutta quanta la serie, serie che reputo un gioiello e un capolavoro vero al di là della questione affettiva.
    La possibilità da parte di chiunque voglia di recuperarsi i cofanetti di Scrubs con la certezza che in Italia sono usciti tutti quanti è quindi una notizia abbastanza di rilievo, io credo ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Oggi non sono a casa e non ho potuto festeggiare come avrei voluto i 10 anni della mia serie tv preferita. Ci tenevo a farlo notare, comunque.

    Buon compleanno, Scrubs! :')



  • :nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd::nerd:
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