[BBC Wales] Torchwood (BBC)

Ancora poco conosciute nel nostro paese, le serie inglesi rappresentano un ottimo punto a favore dei sostenitori della monarchia!
  • max brody ha scritto:ma l'istituto Torchwood era già stato menzionato in 1x12 (Bad Wolf) come easter egg.
    Uh? Are you sure? Non ci ho proprio fatto caso! Mentre invece ho notato che Torchwood è stato menzionato (ed ha pure agito!) nello speciale di Natale pre-seconda stagione, pur con tutta l'aura di mistero del caso. :)
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  • Ora non ricordo se venga citato o da qualche parte appaia una scritta Torchwood, comunque c'é. Il Davies stava già ponendo le basi di quanto sarebbe poi accaduto. Nerdone che non è altro...

    Intanto mi sa che mi sono giocato la seconda stagione, almeno per un po'. -_-
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:Intanto mi sa che mi sono giocato la seconda stagione, almeno per un po'. -_-
    Qui va a finire che mi metto a fare DVD e la passo via snail mail. Hai un PM :)
    Lorenzo Breda
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  • STAGIONE 2

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    Il mitico Breda (uno di quei rari individui che fanno favori alle persone senza nemmeno conoscerle) mi ha aiutato a completare la stagione.
    Proprio per questo mi duole parecchio deluderlo: la seconda stagione mi ha un po', come dire, smarronato.
    Fillerosa, depistante, eccessivamente trash... paccosa, insomma.

    In 2x01 - Il ritorno, Jack ritorna e si apre la sottotrama di stagione: John Hart ha trovato Gray. Jack è sorpreso. La sottotrama ritornerà nel penultimo episodio.
    La qualità dei successivi 10 fill-in è altalenante e a discrezione dello spettatore. Ad esempio, in 2x02 - L'agente dormiente, non mi è dispiaciuta l'idea dell'agente dormiente. 2x03 - Fino all'ultimo uomo è un bell'episodio, abbastanza struggente. In 2x04 - Carne ci sono uno splendido blob e l'idea della carne che è lollosa e verosimile. 2x05 - Adam non è filler, ma lo diventa col senno di poi. Cioè, non sono filler i ricordi di Jack e l'identità di Gray, ma la puntata si intitola "Adam" e la storia di Adam è sì fillerosa, è un pretesto per mostrarci i ricordi di Jack. Con 2x06 - Reset inizia la Owen Trilogy: in questo Episode I, che si ricorda per le presenze di Martha Jones e di un Alan Dale apparentemente divertito (forse), Owen muore. L'Episode II, 2x07 - La mietitrice di anime, è un po' una vaccatona in cui entra in gioco la Morte. Dopo il Diavolo, anche la Morte è aliena? Boh, non ci ho capito granché. L'Episode III, per mia fortuna, risolleva la baracca: 2x08 - Tra la vita e la morte è uno splendido episodio, struggente e divertente, particolare e normale, e che perlomeno dà un senso al truffaldino hype creato intorno a un personaggio che, probabilmente, non aveva nulla da dire già dalla scorsa stagione.
    La pompata trilogia termina, quindi, senza nemmeno uno scossone. Allora prova a regalarne uno l'episodio successivo, 2x09 - Un matrimonio impossibile, in cui Rhys e Gwen si sposano, al termine di un matrimonio turbolento, nella migliore tradizione dei matrimoni inglesi. Secondo colpetto a effetto, il matrimonio di Jack. In foto, ovvio. 2x10 - Intrappolati in un film ha dalla sua delle ammalianti atmosfere, ma mi ha ricordato troppo una breve di Dylan Dog contenuta nel 1° Color Fest del 2007. 2x11 - Alla deriva è un episodio volutamente strappalacrime, ma troppo volutamente, e non mi ha strappato un granché. Solo un po' di seccatura nei confronti di tutti i personaggi. Finalmente con 2x12 - Frammenti ritorna la sottotrama di stagione: tramite bei flashback, scopriamo come i nostri sono stati assunti al Torchwood. Spicca soprattutto il flashback di Jack - ambientato nell'era vittoriana -, nonostante le cape del nostro siano inutilmente lesbiche (o forse l'omosessualità è uno dei requisiti richiesti per guidare il Torchwood). Nel mentre, John Hart ha in ostaggio Gray. Anzi no, è Gray che ha in ostaggio John Hart, come scopriamo nell'ultimo episodio, 2x13 - La fine e il principio. Fine di Toshiko e Owen, che muoiono in stile drammone ottocentesco (sì, Owen muore nella sua trilogia e ri-muore qui). Fine anche della sottotrama che lega Gray, Jack e John, che ovviamente finisce come era ovvio che dovesse finire. Principio di una nuova era, con un Torchwood tutto da rifondare. Niente principio, però, del cross-overone con DW e The Sarah Jane Adventures. Come saprete, i superstiti Jack, Gwen e Ianto torneranno in DW-ns 4x12-4x13 La terra rubata/La fine del viaggio per contrastare i Dalek. Se non ricordo male, in quell'occasione il Torchwood sarà ancora conciato maluccio; comunque qui non v'é manco un indizio che lasci presagire alcunché.
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    Ottimo lavoro.
  • STAGIONE 3

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    Circa un anno fa, il buon Breda si propose di passarmi la terza stagione di Torchwood. Ma la seconda mi aveva smarronato, e non c'avevo molta voglia di proseguire un telefilm comunque costituito da stagioni autoconclusive e pertanto poco portato ad essere visionato ad oltranza. Sicchè declinai l'invito del Breda, il quale, con pazienza di Giobbe, non mi rimproverò nulla.
    Passato circa un anno, sono riuscito a procurarmi questa bizzarra terza stagione (e senza rompere le scatole all'amico sollazziano). Bizzarra in quanto trattasi di una stagione composta da soli cinque episodi costituenti un'unica storia, intitolata Children of Earth, o, più prosaicamente, I figli della Terra. La Terra quale? La nostra? Già, proprio lei.
    I pimpi di tutto il pianeta sono inebetiti e urlano tutti insieme, come un Coro dell'Antoniano dopo una session di quindici ore al gamepad di turno. Il buon Russel T.Davies (è sempre lui al timone del team sceneggiatorio) non ce li mostra tutti, i pimpi, ci fa vedere solo quelli di Cardiff, più qualcuno inglese e uno taiwanese, e tanto ci deve bastare. Se dico che i pimpi di tutto il mondo fanno così, allora i pimpi di tutto il mondo fanno così, e che diamine - risponde Davies al MaxBrody un po' perplesso dalle megalomanate che l'autore come al solito concepisce. Che tutto vada preso così com'è, senza fare domande, il Max lo intuisce anche da una minuscola nota di continuity, nella quale un infermiere indiano ricorda a Gwen Cooper che mezzo mondo sa dell'esistenza degli alieni ma poco se ne cale, mentre l'altro mezzo nega tutto spudoratamente. In ogni caso, i casini combinati nelle prime quattro stagioni di DW-nuova serie non sono stati resettati (anche perchè questa 3°stagione si colloca nel 2009, nell'ultimo anno dell'era Tennant).
    Il vero incipit di 3x01 - Primo giorno, comunque, è ambientato nel 1965 in iScozia, ove pimpi tirchi s'immergono in una luce accecante. Tanti anni dopo, uno di loro è vecchio e matto e vive da quarant'anni in una casa di riposo. Nel corso dell'episodio Gwen, Jack e Ianto, i tre superstiti del Torchwood, indagano e risalgono a lui. Nel frattempo, il vice primo ministro e tutto l'apparato politico-militare britannico (?) pare sapere chi sono i "noi" che "stanno tornando" annunciati dai suddetti bambini di tutto il mondo. Lo sa anche il vecchio di cui sopra, naturalmente. Tornando all'apparato militare, parrebbe essere lo Unit, ma è solo apparenza. Più in generale l'episodio si rivela essere gradevole, dal consueto stile hollywoodiano tipico di questa serie come al solito un po' fighetta, ma moooolto meno rispetto alle prime due stagioni. Anzi, il plot da thriller ufologico è interessante, e senza dubbio ho apprezzato l'aver impostato la stagione in modo da evitare dispersioni e inutili filler, concentrando solo quel che è utile ma senza perdere quel pizzico di soap opera che fa sempre bene: a parte la novità che coinvolge Gwen, ho trovato piacevoli le sequenze famigliari di Ianto e Jack, rispettivamente con la sorella e la... figlia. Gulp!
    Il 3x02 - Secondo giorno si apre dove s'era interrotto il primo: il Torchwood 3 è saltato in aria a causa della bomba piazzata nella panza di Jack. Quella bella piazzetta che si affaccia sul mare di Cardiff è tutta distrutta. Ma non c'è tempo per dispiacersene: Gwen e Ianto, separatamente, sono in fuga, braccati dal Governo. Il secondo episodio è dunque più action del primo, come dimostra anche il finale, in cui Gwen, Ianto e Rhys mettono in moto un assurdo piano teso a liberare Jack - nel frattempo resuscitato e rapito dal Governo - dal granito in cui era stato fuso. Cioè, assurdo: il piano sarebbe anche semplice, se non ovvio, ma è l'idiozia totale dei militari a renderlo assurdo. Possibile che non siano dotati di nessun mezzo volante? Che militari scalcinati sono, se si fanno rubare un pezzo di granito da una ruspa e non riescono nemmeno ad inseguirlo? In ogni caso, mentre tutto questo accade i bimbetti del pianeta annunziano l'ormai prossimo ritorno degli alieni, previsto per il giorno dopo.
    3x03 - Terzo giorno: E il giorno dopo gli alieni arrivano. Dentro una camera intrisa di gas venefici sita al 13° piano della Thames House. Sono alieni che gorgogliano, fanno raagh, epperò sanno anche parlare inglese. Non ci vengono mostrati direttamente, si possono solo intravedere nella cabina, e questo è un punto a favore degli sceneggiatori. I quali, dovendo hollywoodare a tutti i costi, trasformano il quartetto Jack-Gwen-Ianto-Rhys in una fighisssssima banda di ladri ingegnosi e sempre pronti alla battuta anche nelle difficoltà (fra una battuta pruriginosa e una casereccia, c'è spazio pure per una citazione del Dottore). Il fatto è che i quattro ricostituiscono clandestinamente il Torchwood (quello di Cardiff, presumo), bandito dalle autorità. Bandito perchè? Verso la fine dell'episodio veniamo a sapere l'amara verità, tramite un riuscito intrecciarsi di due sequenze: in una seguiamo l'incontro diplomatico fra il rappresentante dei rappresentanti di alcune delle Nazioni Unite (più lo Unit, finalmente citato) e i due o tre alieni, con questi ultimi che rivelano di volere in regalo il 10% dei bambini nel pianeta. Tramite le lenti a contatto-telecamera nascoste negli occhi di Lois Abeba, segretaria del rappresentante e in combutta con il Torchwood, la prima sequenza è in contatto con la seconda, dalla quale apprendiamo che nel 1965 visto nel prologo al giorno uno, Jack era uno dei soldati incaricati di consegnare i pimpi scozzesi. In regalo.
    Un episodio senza dubbio interessante, che prima prosegue e conclude l'action del precedente e poi ritorna thriller ufologico, e nel farlo mostra un po' di real politik interplanetaria, per forza di cose più aggiornata di quella che vedevo in Stargate Sg1.
    3x04 - Quarto giorno: La real politik prende decisamente il sopravvento e occupa pressochè tutto l'episodio. E fa finalmente compiere il salto di qualità a 'sto accidenti di telefilm. Già, perchè le aberranti e ciniche riunioni di gabinetto del Governo, impegnato ad organizzare lo smercio di bambini agli alieni, vanno a toccare tutte le questioni più logiche che simili discussioni possono riguardare. Le giustificazioni che i vari membri dei governi e dell'esercito si rimbalzano a vicenda sono infatti teoricamente comprensibili, e se l'adrenalina viene innalzata al punto da rimanere indignati è solo per la grinta e la fedeltà ai propri principi che Jack riesce ad infondere fino a che gli è possibile farlo. Ovvero fino alla morte di Ianto, che i fan non hanno apprezzato, ma che io ho trovato sensata. Forse non lo è da un punto di vista logico, dato che in effetti ho trovato un po' forzato e inspiegato il modo in cui gli alieni riescono a controllare i sistemi difensivi della Thames House. Da un punto di vista concettuale invece ci sta. D'altronde è l'evento che dà il 'la' alla caduta nell'abisso di Jack.
    3x05 - Quinto giorno: E con l'abisso si arriva alla conclusione. Tralasciando il consueto incipit ad effetto con frasi come "è il giorno in cui la Terra finirà" o simili, ci sono almeno quattro aspetti da sottolineare. 1)La citazione del Dottore. Io avevo letto che da qualche parte Tennant avrebbe fatto un cameo nelle prime tre stagioni, ma non l'ho trovato. Comunque Gwen cita il Dottore come un individuo che a volte non interviene in quanto schifato dall'umanità. Il parallelismo oppositivo con Jack viene automatico: Jack dimostra tutta la sua integrità, a tutti i costi, e fallisce. Quello che fa a suo nipote è shockante. Salva il mondo, sì, ma a che prezzo. Tremendo, e salto di qualità impressionante per il brand Torchwood. In ogni caso Jack vorrebbe essere come il Dottore, penzola dalle sue labbra, lo cita in continuazione, sogna di rivederlo. Eppure quando l'aveva incontrato l'aveva trattato con sufficienza. E' che i due sono così diversi e uguali e al contempo. Il Dottore, con i suoi attacchi di arroganza, forse non avrebbe fatto quel che fa Jack; Jack, con la sua libertinità sfrontata e la sua integrità vittoriana, è figo ma è un perdente. Non sarà mai come il primo. 2)John Frobisher, un altro perdente. Fantoccio fino alla fine. Attore bravissimo. 3)Lo Stato di polizia può andare. Ma il rastrellamento dei bambini è gestito in modo un po' goffo, la fuga di Rhys e Gwen con i bimbetti è un po' inverosimile. 4)Gli alieni come spacciatori di droga. A me piace la reductio ad minimum, il ridimensionare eventi di grande portata, in fondo non c'è nulla di complicato al mondo. Anche se imho si potevano rendere un po' più minacciosi, 'sti alieni chelati. Ma a parte questo non ho ben capito come faccia Jack a usare i bambini come segnalatori, ma vabbè, non è una cosa che mi rovina un bel telefilm, molto più spinto e coraggioso di quelle robe con le ninfomani e le parolacce ogni tre battute che si vedevano nelle prime due stagioni.

    E con Gwen e Rhys che attendono il loro figlio della Terra la stagione si chiude. Jack, tutto immalinconito, accetta uno strappo spaziale: lo rivedremo alticcio allo spaziopub quando darà un ultimo saluto a un Tennant ormai prossimo a diventare Smith.
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    Ottimo lavoro.
  • Ecco, infatti quella stagione è una figata pazzesca. Va vista. Anche senza aver visto il resto, tanto è inutile ai fini di tutto.
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  • Su input di un'amica, spaziobianchista e whovian convinta, mi sono visto la sola terza stagione di Torchwood, anche alla luce del post del Breda qui sopra che concordava sul fatto che la season era visibile anche non avendo visionato le prime due.
    Superato quindi, forte di queste rassicurazioni, il blocco di vedere una serie in medias res, ho azzannato e concluso velocemente la miniserie, non solo riscontrando che effettivamente non necessita di conoscenza pregresse (quasi non è nemmeno necessario conoscere Jack) ma anche che effettivamente si tratta di una bella storia.
    Ha poco o nulla da spartire con lo spirito di Doctor Who, visto che lo stile tanto di scrittura quanto di regia flirta maggiormente con delle "americanate" e con un approccio più massiccio e meno incline alla finezze inglesi, ma Children of Earth è comunque una bella storia, che si basa su uno spunto originale ed interessante che viene raccontata con la tecnica del disvelamento: di episodio in episodio si scoprono alcune carte, che chiariscono man mano il quadro generale ma che lasciano comunque sempre aperti alcuni dubbi.
    Barrowman fornisce la solita caratterizzazione vincente da figo per il Capitano Jack che mi era già nota, mentre la piacevole sorpresa è data da Peter Capaldi, che anni dopo aver interpretato l'ambiguo angelo in Neverwhere e anni prima di indossare i panni del Dottore in persona, presta la propria figura all'efficace ruolo del Permanent Secretary del governo inglese, un uomo probo e dedito al proprio Paese, che nasconde però un grande segreto e che viene usato in modo bieco e umiliante dal Primo Ministro inglese durante tutta la faccenda dei 456. John Frobisher è un personaggio complesso e frustrato, molto difficile da rendere e da far accettare al pubblico per la parabola che intraprende: quasi un anti-eroe maledetto e infilato in un vicolo cieco dalle circostanze avverse, e reso ottimamente da Capaldi.
    I 456 sono senz'altro un altro aspetto intrigante di tutto il racconto: alieni di cui non si conosce la razza e la provenienza, nemmeno il nome vero, dall'aspetto nient'affatto rassicurante (e fatto solo intuire senza schiaffarlo in faccia, ottima scelta) e i cui scopi rimangono fumosi. La disarmante rivelazione sulle loro intenzioni l'ho trovata un'idea per nulla scontata, sorprendente e ben giocata.

    Spiace solo che il finale risulti affrettato. È un peccato perché quando Jack inizia a prendersi sulle spalle dei fardelli non indifferenti, cioè morti di cui si macchia le mani per cercare di impedire il concludersi del negoziato tra governi e alieni, la sua personalità acquisisce un grande spessore che nelle prime 4 puntate rimane un po' sacrificata. Ma la soluzione per debellare i 456 viene trovata e sfruttata in modo così repentino che lo spettatore non riesce a goderne appieno.
    Nulla comunque che impedisca di godersi una buona storia, solida e appassionante, raccontata veramente bene per la scelta dei tempi narrativi e delle emozioni messe in gioco.
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