[Charlie Brooker] Black Mirror (Channel 4)

Ancora poco conosciute nel nostro paese, le serie inglesi rappresentano un ottimo punto a favore dei sostenitori della monarchia!
  • Nuovo modo di concepire i serial, nuovo sguardo sulla società, nuova sci-fi.
    Il risultato è
    Blonde ha scritto:cult, shock e sconvolgente
    ?
    Hmmm, mah, nì. Cult lo è, shock e sconvolgente dipende, per me non molto.
    Blonde ha scritto:1x01 Messaggio al Primo Ministro

    E' di grande livello ma è forse quello che mi è piaciuto di meno.
    La dimostrazione in questo caso la definirei per assurdo.
    E' esplorato il mondo della comunicazione e dell'informazione tra vecchi e nuovi media: i protagonisti dell'episodio sono quindi telegiornali, giornali, social network e YouTube.
    Quoto, è ben fatto ma è quello che mi ha convinto meno. A causa proprio dell'assurdità del mcguffin. Sarebbe bastata una qualunque minaccia seria e il risultato sarebbe stato molto più inquietante.
    Ma col senno di poi è un episodio ingegnosamente malizioso. Con l'assurdità accalappia lo spettatore e lo spinge a proseguire la serie.
    Blonde ha scritto:1x02 15 milioni di celebrità

    Il mondo narrato in questo episodio è una vera e propria distopia: il nodo centrale che viene affrontato è il tema della virtualità.
    Di grande impatto.
    Sì, di grande impatto anche questo episodio. Rupert Everett irriconoscibile.
    Ma imho paga il suo essere l'episodio più lungo (1 h contro i consueti 48 minuti) e il finale abbastanza prevedibile. Bellissima però la ragazza, spietata la sua fine. Ecco, se il primo episodio era verosimile ma assurdo, questo è inverosimile ma logico.
    Blonde ha scritto:1x03 Ricordi Pericolosi

    Il mio preferito. In questo caso la realtà è distorta immaginando un'unica e semplice invenzione che modifica per sempre l'esperienza dell'esistenza umana. Il tema fondamentale è la percezione della memoria attraverso le nuove tecnologie.
    Quoto anche stavolta: mi è piaciuto moltissimo, nonostante i mille "shit" e "fuck".
    A dire il vero, ad un certo punto ho provato una forte sensazione di dejà vu, come se avessi già visto questa storia su qualche altro telefilm, ma non ricordo minimamente dove e quando: più probabilmente è un dejà vu fasullo. Il che calza alla perfezione coi temi dell'episodio, ovvero la percezione di sé e degli altri a seconda delle prospettive e l'importanza di avere una memoria che sia realmente tale.


    Stante il successo, che ha scatenato una piccola moda mediatica sul telefilm che parla di mode mediatiche, è stata approntata la seconda stagione, anch'essa di tre soli episodi autoconclusivi. E' stata trasmessa lo scorso Febbraio, per l'Italia Wikipedia indica il 19 Marzo prossimo come data di trasmissione di tutti e tre gli episodi (credo sempre su Sky Cinema).

    2x01 Be right back (Torno subito)
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    A parte l'attrice che è una gran gnocca, la prima metà è malinconica e coinvolgente. Da[spoiler]l clone[/spoiler] in poi si rompe qualcosa, ma è una rottura assolutamente voluta. Anche se mi fa ridere che alla fine la tipa gli dìa una botta e poi si stufi, ma vabbè.
    In generale, un episodio molto bello, sul tema della morte, dell'elaborazione del lutto e su come la nostra vita digitale sia in realtà un frammentare noi stessi.

    2x02 White Bear (Orso bianco)
    Immagine

    L'episodio più particolare: è il più lineare e il meno sci fi, quindi è il più anomalo del sestetto. E' l'unico che gioca sul fattore sorpresa, quindi è quello che teorciamente è meno fedele ai propositi del telefilm, ma di fatto è una sorpresa abbastanza prevedibile (o perlomeno io l'ho prevista) e la puntata è ammaliante lo stesso. Inoltre la "critica sociale" qui è davvero spietata, basata com'è su [spoiler]un parco di divertimenti[/spoiler] che altri non è se non [spoiler]una puntata di Porta a Porta all'ennesima potenza[/spoiler].
    Il tema di turno è l'uso morboso e spettacolarizzante della violenza della nostra società mediatica. Tema trattato in un modo insolito rispetto alle cinque puntate precedenti, con meno delicatezza e più cinismo. Disturbante davvero. Allora cambio discorso e sottolineo per l'ennesima volta una cosa: ma. come. cazzo. sono. curati. i. telefilm. inglesi. Io NON sono esterofilo, NON mi piace generalizzare, ma 'sti telefilm inglesi hanno sempre una resa visiva pazzesca, che siano di fantascienza, storici, pulp, erotici, comici o quant'altro.

    2x03 The Waldo Moment (Il momento di Beppe Gri...ops, Waldo)
    Immagine

    Occazzarola. Questa va vista subito, ORA. Now. Tanto non c'è continuity, chi deve iniziare inizi da questa. E lo faccia ADESSO.
    Niente fantascienza, qui, [spoiler]se non negli ultimissimi secondi[/spoiler].
    Solo brutale politica. Di oggi.

    Mi fa piacere di non essere l'unico a pensare certe cose. Certo, che siano gli inglesi a pensarle, 'ste cose, anziché gli italiani, mi deprime ancora di più. Ma meglio che niente.
    In realtà non è roba nuova. Ad esempio è del 2005 L'uomo dell'anno con Robin Williams. Ma quello era un film americano purosangue, questo episodio di BM è più vicino al nostro modo di pensare e agire, parla di noi, tutti, italiani, inglesi, europei, idioti del cazzo.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • L'ho vista in italiano, dopo che l'ha mandata in onda Sky.
    max brody ha scritto: 2x01 Be right back (Torno subito)
    A parte l'attrice che è una gran gnocca, la prima metà è malinconica e coinvolgente. Da[spoiler]l clone[/spoiler] in poi si rompe qualcosa, ma è una rottura assolutamente voluta. Anche se mi fa ridere che alla fine la tipa gli dìa una botta e poi si stufi, ma vabbè.
    In generale, un episodio molto bello, sul tema della morte, dell'elaborazione del lutto e su come la nostra vita digitale sia in realtà un frammentare noi stessi.
    Anche secondo me un episodio molto bello, coinvolgente ed intimista. Buona anche l'idea di poter ricostruire una personalità tramite tutte le informazioni che uno condivide su internet (si poteva forse approfondire anche di più il tema).
    max brody ha scritto:2x02 White Bear (Orso bianco)
    L'episodio più particolare: è il più lineare e il meno sci fi, quindi è il più anomalo del sestetto. E' l'unico che gioca sul fattore sorpresa, quindi è quello che teorciamente è meno fedele ai propositi del telefilm, ma di fatto è una sorpresa abbastanza prevedibile (o perlomeno io l'ho prevista) e la puntata è ammaliante lo stesso. Inoltre la "critica sociale" qui è davvero spietata, basata com'è su [spoiler]un parco di divertimenti[/spoiler] che altri non è se non [spoiler]una puntata di Porta a Porta all'ennesima potenza[/spoiler].
    Il tema di turno è l'uso morboso e spettacolarizzante della violenza della nostra società mediatica. Tema trattato in un modo insolito rispetto alle cinque puntate precedenti, con meno delicatezza e più cinismo. Disturbante davvero. Allora cambio discorso e sottolineo per l'ennesima volta una cosa: ma. come. cazzo. sono. curati. i. telefilm. inglesi. Io NON sono esterofilo, NON mi piace generalizzare, ma 'sti telefilm inglesi hanno sempre una resa visiva pazzesca, che siano di fantascienza, storici, pulp, erotici, comici o quant'altro.
    Quoto.
    max brody ha scritto:2x03 The Waldo Moment (Il momento di Beppe Gri...ops, Waldo)
    Occazzarola. Questa va vista subito, ORA. Now. Tanto non c'è continuity, chi deve iniziare inizi da questa. E lo faccia ADESSO.
    Niente fantascienza, qui, [spoiler]se non negli ultimissimi secondi[/spoiler].
    Solo brutale politica. Di oggi.
    Mi fa piacere di non essere l'unico a pensare certe cose. Certo, che siano gli inglesi a pensarle, 'ste cose, anziché gli italiani, mi deprime ancora di più. Ma meglio che niente.
    In realtà non è roba nuova. Ad esempio è del 2005 L'uomo dell'anno con Robin Williams. Ma quello era un film americano purosangue, questo episodio di BM è più vicino al nostro modo di pensare e agire, parla di noi, tutti, italiani, inglesi, europei, idioti del cazzo.
    Ecco, questo è quello che mi è piaciuto di meno e, avendolo visto per ultimo, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca sull'intera serie.
    Da un lato, il personaggio di Waldo non mi ha entusiasmato (peraltro potevano fargli dire qualche battuta un po' più divertente), dall'altro hanno compresso tante cose in poco tempo (Waldo passa da un elezione regionale [spoiler]al controllo del mondo[/spoiler] e l'unica cosa che ci viene fatta vedere è l'intervento decisamente improbabile di un [spoiler]agente Cia[/spoiler]).
    Ma forse il tarlo più grande è un altro. Fino ad ora gli episodi di Black Mirror erano stati tutti una distopia o avevano comunque guardato alla nostra realtà tramite la lente distorcente del futuro. Questo episodio, come già diceva Max, riguarda invece una cosa che è già successa tale e quale, non c'è nessun effetto straniante: il riferimento al Movimento 5 Stelle di Grillo è evidente ed è pura cronaca politica; in qualche modo Charlie Brooker mi è sembrato più a sua agio nel raccontare quegli aspetti dell'influenza dei media di cui non siamo ancora pienamente a conoscenza che nel resocontare fedelmente l'attualità.

    Comunque, al di là di tutto, anche questa seconda stagione si riconferma molto buona. Non so se ne hanno in mente una terza ma direi che di spazio per nuove idee ce n'è in abbondanza.
  • Sulla 2x03 sono d'accordo, come è vero che Waldo non fa ridere. Ma dopotutto non deve far ridere, come Grillo non fa/non vuole far ridere dall'86.
    Però, proprio perché poco fantascientifica e molto cronachistica, mi chiedo se quella puntata sia stata mandata in onda a ridosso delle nostre elezioni per puro caso o per una volontà precisa.
    Nel secondo caso ci sarebbe del genio nel creare una serie sci-fi verosimile, ma comunque sci-fi, e poi chiuderla con una puntata verosimile e basta, con la sci-fi che diventà realtà. :fire:
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    Ottimo lavoro.
  • Viste le due stagioni di questa serie.
    Non ho capito se l’hanno chiusa o hanno in progetto di proseguire: temo per la prima ipotesi, ma spero di no perché Black Mirror si è rivelato un prodotto davvero molto valido.
    A dispetto del mio scetticismo, dettato dalla frustrata ambizione nerd di trovarsi davanti una serie senza una trama orizzontale e – anzi – proprio senza gli stessi personaggi, l’idea di rendere ogni episodio una storia a sé, indipendente in tutto e per tutto dal resto, è la forza del progetto, cioè offrire come comun denominatore un tema invece che una storia unitaria. Gli autori cioè non sarebbero riusciti a raccontare al pubblico quello che hanno raccontato in questi 6 episodi in modo naturale e non forzato, se avessero impostato la serie come un’unica storia. Non avrebbero potuto sviscerare il tema della tecnologia, con la sua pervasività, i suoi rischi e la sua esaperazione, se si fossero legati ad un unico setting, e ad un cerchio di personaggi ricorrenti.
    Così invece abbiamo 6 brevi film, quasi tutti scritti divinamente, e che riescono a sbattere in faccia agli spettatori tutte queste istanze. Intendere il modo al tempo del web 2.0, o dei reality show, o dei tentativi di sostituire la vita con la tecnologia umana è diversissimo da come si “leggeva” il mondo anche solo 20 anni fa. E questa serie lo spiega bene.
    Come dicevo, la scrittura di questa serie mi ricorda una volta di più perché amo le serie british: di per sé la struttura narrativa segue quasi sempre lo schema “situazione di partenza – sviluppo di questa fino alle estreme conseguenze”, ma è come viene portato avanti questo schema che fa la differenza, quali corde si toccano durante lo svolgimento, quali reazioni vengono mostrate. La grandissima solitudine e tristezza della protagonista di Be Right Back commuove davvero, e viene mostrata incolmabile esattamente come sarebbe nella realtà. Poi la storia mostra che si può colmare grazie ai miracoli della tecnologia, ma solo per dimostrare alla fine che non è vero. Ricordi Pericolosi rende chiaro che in una società dove tutti i propri ricordi rimangono registrati, tipo cronologia del proprio browser, avere segreti pericolosi diventa assai più difficile, e le possibilità che si aprono ad un geloso cronico diventano allettanti e devastanti.
    La tecnologia può esasperarsi a tal punto da alienare, o da creare un sistema dal quale è impossibile uscire, una nuova dittatura da cui non ci si può porre fuori perchè “fuori” non c’è più nulla. Il finale di 15 Milioni di Celebrità è quindi l’amara considerazione per cui la ribellione è solo una diversa coniugazione dello stare all’interno del sistema.

    Sono episodi molto d’impatto anche il primo e quello su Waldo: soprattutto quest’ultimo, per gli inquietanti parallelismi con Beppe Grillo, è capace di lasciare il segno in modo non indifferente, mostrando anche qui come una “via alternativa” spesso sia solo uno specchietto per le allodole, che fa rientrare dalla finestra quelli che credevano di essere usciti dalla porta, sbattendola.
    L’episodio che più si distacca dal gruppo, come già osservato qui sopra, è senz’altro White Bear. M’è piaciuto un sacco, comunque, intanto perché m’ha fatto cagare addosso per tutto il tempo in maniera subdola, e poi per il finale a sorpresa, che non avevo subodorato. E che mostra quanto la tecnologia abbia spesso la sola funzione di elevare all’ennesima potenza i vecchi difetti delle persone, come la vendetta in questo caso. Qui c’è da fare 92 minuti di applausi agli sceneggiatori, perché mettere in campo quei fatti riuscendo però a non far pendere lo spettatore né per una parte né per l’altra non era affatto facile. Ci sono riusciti, così da non riconoscere più chi è il mostro e chi il buono. Forse perché il buono, qui, non c’è.

    Una serie ottima, un filotto di storie e di personaggi che non si fanno dimenticare, una lezione di narrativa come se ne vedono poche in giro. Black Mirror, una delle cose migliori che ho visto negli ultimi anni.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Una notizia che probabilmente farà felici Blonde e max brody, ma che sicuramente fa felice il sottoscritto.
    Il prossimo 16 dicembre verrà trasmesso uno speciale di Natale di Black Mirror, della durata di 90 minuti!
    Insomma, pare che la tradizione appannaggio di Doctor Who e fra un anno ereditata da Sherlock, due prodotti made in BBC, anche la rete inglese Channel 4 sfrutti l'idea per una delle serie più interessanti degli ultimi anni :)
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  • Black Mirror Christmas 2014 Special - White Christmas

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    Come annunciato, lo scorso 16 dicembre è andato in onda su Channel 4 lo speciale natalizio di Black Mirror.
    In quanto serie antologica, l'episodio speciale non può fisiologicamente essere - al contrario di quanto accade in Doctor Who - un pezzo fondamentale della serie: le cose che lo rendono speciali sono il fatto di essere "a solo" e non all'interno di una stagione e la durata doppia rispetto alla norma.
    Ma non si creda, da queste parole, che sminuisca questo esperimento, anzi! Non solo siamo di fronte ad un nuovo episodio di una delle serie migliori degli ultimi anni, ma è anche uno degli episodi che mi è piaciuto maggiormente, anche perché gli autori hanno saputo costruire in modo saggio una storia che dovesse sfruttare un minutaggio più ampio dei soliti 40 minuti.
    Il trucco intelligente è quello di raccontare 3 storie distinte, ma unite da una cornice narrativa assai intrigante: due uomini che lavorano a chissà cosa in una baracca lontana da tutto decidono di chiacchierare un po', considerando che nonostante il tempo considerevole in cui sono insieme uno dei due risulti particolarmente taciturno.
    Ovviamente la caratteristica della serie rimane ben presente anche qui: la tecnologia avanzata e futuristica, che arriva a condizionare la vita e la mente delle persone in modo pervicace e perverso. La storia è, come sempre, ambientata in un non meglio imprecisato futuro prossimo, dove tutto appare grossomodo come la nostra realtà ma dove ci sono alcuni elementi tecnologici inediti che destabilizzano il racconto. In questo caso il centro di tutto sono i "cookies", delle sorte di piccoli hard-disk bianchi della forma di uno di quei diffondi-aroma per la casa :P che immagazzinano la coscienza delle persone, e la possibilità di "bloccare" una persona: grazie a dei dispositivi impiantati negli occhi di tutti gli esseri umani, e impossibili da rimuovere, si possono compiere molte azioni, tra cui bloccare la propria immagine a una o più persone.
    L'abuso di questa pratica, durante litigi e situazioni sgradevoli, alimenta chiaramente la facile scappatoia di non voler risolvere dissidi e di non voler chiarire le cose con le persone che ci circondano. È questa la storia drammatica del tizio taciturno, che si scoprirà essere il vero fulcro dell'intera trama quando la vicenda si dirige verso la sua conclusione e, nella miglior tradizione di Black Mirror, nella rivelazione a sorpresa sulla natura di tutto quanto visto sullo schermo.

    Insomma, soddisfatto: il Natale è ben presente sia nella vicenda principale del secondo tizio sia in uno dei due racconti del "chiacchierone", in cui il teatro d'azione è una cena aziendale natalizia. Ma al di là dell'atmosfera di questo periodo, la soddisfazione deriva dal fatto di avere un prodotto molto ben confezionato, che si avvale sì della frammentazione data da 3 racconti distinti ma che rende tutto quanto insospettabile connesso e funzionale al vero racconto dell'episodio, come si apprende al termine dell'episodio. Significativo che il finale sia amaro per entrambi i protagonisti, costretti a vivere un purgatorio immane per le le loro azioni, tanto da creare un parallelo con White Bear, dove la tematica della punizione terribile era centrale. E, a proposito di citazioni, ce n'è pure una a Waldo ;)
    Bello bello, insomma. E speriamo che ci sia presto una terza stagione :)
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  • Non ho notato Waldo, dov'è?

    Bellissimo triplo episodio carpiato con avvitamento. Però avevo capito "tutto" durante il secondo segmento, e per questo ho avuto l'impressione che il vero protagonista fosse il suggeritore.
    Magari se lo vedevo a Natale era meglio -_- , ma anche dopo la Befana funza.
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:Non ho notato Waldo, dov'è?
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    Il nickname del tipo in alto a destra dello schermo ;)

    Per il resto, lieto che ti sia piaciuto :)
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  • Da solo non l'avrei mai notato... ::S:

    grazie!
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    Ottimo lavoro.
  • Nessuno ha ancora segnalato che Netflix ha acquistato la serie e il 21 ottobre verranno ufficialmente rilasciati i primi sei episodi della terza stagione di Black Mirror!



    Fra i componenti del cast ci sono diversi volti noti. L'hype è incontenibile, le aspettative altissime :fire: :fire: :fire:
  • Rankstrail ha scritto:Nessuno ha ancora segnalato che Netflix ha acquistato la serie e il 21 ottobre verranno ufficialmente rilasciati i primi sei episodi della terza stagione di Black Mirror!
    Sapevo ma mi ero dimenticato di scriverlo qui :)
    Hype a mille anch'io, ovviamente!
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    Il timore per questa nuova stagione di Black Mirror era che il cambio di continente e il restart social avrebbero forzato un po' la mano agli autori, come già accaduto ad almeno altre due serie britanniche divenute fenomeni planetari.
    Di contro, rileggendo i vecchi commenti ho scoperto che le due stagioni complete mi avevano lasciato complessivamente freddino, mentre oggi ne ho una opinione decisamente buona (darei loro non meno di 4 stelle) e di un paio di episodi ho un gran bel ricordo (1x03 e 2x01).

    Poste queste premesse assolutamente inutili, passo ai nuovi episodi.

    3x01: Nosedive (Caduta libera)

    I commenti che pregiudiziosamente avevo letto sui siti di discussione nerdistica parevano confermare quei due timori di cui sopra. Per fortuna Galileo aveva ragione: la visione ha smentito tutto e mi sono trovato a gradire non poco questo minifilm dell'orrore ("mini" neanche tanto, considerando i minutaggi cristiani dei film di una volta), eccezion fatta per l'ultima scena nella prigione, abbastanza gratuita e beppegrillesca (vi ho visto la mano di Rashida Jones). Alla fin della fiera mi ha angosciato e intristito molto questo mondo assurdo - per nulla fantascientifico - fatto di casette a schiera e sopraelevate, asfalto e cinismo, e tanta tanta demenzialità grottesca. Un mondo fin troppo vero, nel quale mi sono sentito "a casa" (si fa per dire). Così, pensare al mio punteggio che a stento raggiunge lo 0.2 mi ha divertito e rassicurato parecchio. Questo dovrebbe fare ogni buon film dell'orrore: coinvolgere e suscitare le quattro emozioni cardinali.

    3x02: Playtest (Giochi pericolosi)

    Un altro horror! Questo l'ho trovato carino ma più banalotto. Il primo livello di lettura - la classica storia con i ribaltoni a effetto - mi è sembrato piuttosto ovvio. L'ho gradito più che altro per la naturalezza con cui sono stati modellati i personaggi, abbastanza tridimensionali e verosimili nel loro essere dei semi-autistici in costante imbarazzo che parlano senza sapere cosa dirsi. Morphing realistico. Il secondo livello di lettura - la metafora dell'alzheimer - mi è sembrata un po' tirata per i capelli però nel suo piccolo mi ha abbastanza intrigato.

    Nota del giorno dopo: a mente fredda confesso che il tentativo di fare un horror "nuovo", alla Insidious, mi pare decisamente apprezzabile.

    Nota del giorno dopo ancora: ah no c'era già questo. Quindi boh. Beh, fa niente, mi è piaciuto lo stesso.

    3x03: Shut up and dance (Zitto e balla)

    LOL. Vabbè. The revenge of Aranzulla :P
    Divertente, prevedibile e perverso. Questo tipo di storia funziona sempre.
    Brividino al minuto 44:15, quando mi è arrivato un messaggio.

    3x04: San Junipero (San Junipero)

    Non è che 'sta cosa della nostalgia ci è un po' sfuggita di mano? Da tempo sono per il Sì, e questo episodio pare confermare la mia tesi: ruffiano, dai colpi di scena abbastanza ovvi, eppure coinvolgente e straziante. Troppo, per il mio animo candido e sensibile.

    3x05: Men against fire (Gli uomini e il fuoco)

    Sembra una storia sulla social justice inversa, con un esercito di donne e neri che ammazzano i tedeschi poveri... e invece la morale è la solita sulla guerra fasulla, tipo Orfani. Mmm... l'ho trovato né carne né pesce, onestamente.

    3x06: Hated in the Nation (Odio universale)

    Poliziesco "sociale" nella migliore tradizione inglese, condito di tutti quegli ingredienti che hanno reso la produzione Uk invidiata nel mondo: fantascienza verosimile, umanità variegata, cinismo, qualche hipsterata e accenti deliziosi (la protagonista su tutti). Completa il tutto una spruzzata di horror, a chiudere il cerchio della stagione: la cosa degli insetti meccanici e del complotto non è nuova ma viene usata con profitto. Non mi ha convinto del tutto il finale, dove le conseguenze del gioco della narrazione vengono lasciate all'immaginazione dello spettatore: il maiale, nel suo piccolo, era stato più esplicito.

    Per concludere: i due timori iniziali si sono un pochino confermati ma neanche poi tanto. Volemose bbene, che ce n'è bisogno.
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    Ottimo lavoro.
  • Volevo aprire io le danze per parlare della terza stagione di Black Mirror e, nel giorno in cui avevo intenzione di scriverne un post, mi precede di poche ore max brody ;_;
    Ma si può?!?
    Scherzo, max, non potevi sapere e non possiamo far altro che ammirare questa coincidenza nella comunanza d'intenti, ridendone assieme.
    Ad ogni modo, ciò non mi fermerà dallo scrivere comunque il post che progettavo ;)

    La terza stagione di Black Mirror non ha nulla da invidiare alle precedenti due.
    Se eravate preoccupati dal tempo intercorso dall’ultimo episodio della serie (lo speciale natalizio White Christmas) o da eventuali stravolgimenti dovuti al cambio di “canale di trasmissione”, vi posso assolutamente rassicurare: lo show non ha cambiato pelle e non è sceso a compromessi. D’altronde, la mente dietro al progetto – Charlie Brooker – è sempre al suo posto, a capo della serie e attivo nella sceneggiatura di 5 su 6 episodi totali. Inoltre siamo su Netflix, ora, e ritengo che sia il posto migliore dove una serie potrebbe approdare, per l’attenzione alla cura e la libertà artistica che lascia ai creatori, probabilmente maggiore di quella che concedeva lo stesso Channel 4.
    E a proposito del canale inglese, chissà che prima o poi non approdi su Netflix un’altra serie che andava in onda lì, segata dopo la seconda stagione… sto parlando di Utopia, che avrebbe le carte in regola per fare SFRACELLI con gli utenti-tipo di Netflix.

    Ma torniamo a parlare di Black Mirror: oserei quasi dire che questa terza stagione è addirittura la migliore, se non ricordassi che le precedenti due avevano degli episodi davvero maiuscoli… esattamente come la nuova sestina. Dirò quindi che la terza stagione di Black Mirror è ottima e superlativa tanto quanto le precedenti.
    Episodi più lunghi (sulla media di un’ora ciascuno, a parte l’ultimo che esagera e dura un’ora e mezza, in pratica un film) e un’attenzione maggiore alla varietà di generi narrativi fanno di questa stagione qualcosa di incisivo, che non annoia mai, e che sopperisce presto al fatto di avere protagonisti e ambientazione diversi a ogni storia, grazie a una scrittura veloce e brillante che ci fa affezionare o interessare in fretta a quanto vediamo, già nei primi minuti.
    È lo stratagemma del mistero, ovviamente: non “alla Lost”, bensì quello che ti fa percepire che ti manca qualche tassello per avere il quadro completo della situazione, ma prima che arrivi con il suo significato deflagrante puoi goderti un’avventura quasi sempre ricca di sfumature, impressioni e sentimenti, o azione in alcuni casi.
    Mi sono piaciuti praticamente tutti gli episodi: forse mi ha convinto un po’ meno Men against fire, visto che esplora il genere di guerra che non mi ha mai interessato, ma quando la tematica dei pericoli della tecnologia inizia a scoprirsi allora sì che le cose si fanno interessanti e l’episodio sprigiona un sottotesto così duro, crudele e insopportabile da pensare che rende gli ultimi minuti una delle vette più alte dell’intera serie.
    Anche il conclusivo e ambizioso Hated in the nation non mi è piaciuto in ogni suo passaggio: bella l’atmosfera poliziesca, validissima l’idea delle api meccaniche a sostituire le funzioni di quelle vere, ormai estinte, e assolutamente lodevole la volontà di esplorare il tema quanto mai attuale della macchina del fango sui social. L’omaggio a Uccelli di Hitchcock poi è spettacolare, ma il finale a sorpresa non mi ha molto sorpreso e per quanto l’ultima scena sia carica di significati e inquietudini, alla fine non mi ha scaldato più di tanto, per quanto abbia innumerevoli cose buone a suo favore.
    I primi 4 episodi mi sono invece piaciuti in toto: Nosedive è pazzesco, pazzesco, forse il mio preferito della stagione, con il suo voler raccontare di una società in cui i like di un social network condizionano fattivamente la vita delle persone nella realtà e la loro posizione lavorativa e sociale, focalizzandosi sul punto di vista di una donna che presto affronterà una discesa alienante nel baratro metaforico di questa società. Meraviglioso.
    San Junipero è un capolavoro: negli ultimi anni sto cercando di centellinare questo giudizio, per non darlo a sproposito come mi è capitato di fare in passato, ed è il motivo per cui mi sono astenuto dal darlo all’intera stagione. Ma per questo episodio mi sento di usarlo.
    Raccontato benissimo, toccante, con due protagoniste superbe, un’idea geniale alla base, personalità sfaccettate e la tematica delle opportunità tecnologiche per sopperire a dolore e morte tenuta quasi in sottotesto, ma non per questo meno potente. WOW.
    Shut up and dance vede invece il drammatico viaggio di due persone controllate da misteriosi individui, in possesso di video umilianti che sono pronti a diffondere online rovinandoli. In un’atmosfera da thriller al cardiopalma, li obbligano così a compiere azioni pericolose e ignobili, in un parabola discendente sempre più alienante. Uno dei due tizi è ilo Bronn di Game of Thrones ;)
    Infine Playtest è una centrifuga narrativa e mentale: struttura da horror classico, mi ha fatto cagare addosso in più di un’occasione, e utilizzando la tecnica della storia nella storia nella storia ho potuto apprezzare, alla fine, che l’angoscia vera si trovava fuori dagli incubi che mi hanno propinato durante la parte centrale dell’episodio.

    Black Mirror conserva dunque intatto il suo carattere sovversivo e di forte denuncia sociale, asservendo al meglio uno dei pilastri della fantascienza: parlare del tempo presente attraverso proiezioni ipotetiche nel futuro. La satira è qui tagliente, senza risate, e il futuro è fin troppo prossimo per non esserne spaventati, notando attorno a noi ORA i germi di quello che potrebbe svilupparsi in quelle maniere.
    La serie inquieta, disturba, non lascia in pace lo spettatore, il quale dopo la visione di ogni singolo episodio sarà portato a riflettere su quanto visto, a farsi un’opinione, a porsi delle domande. Non è una serie semplice, non lo è mai stata, ma proprio per questo rappresenta una serie necessaria nel panorama attuale.
    I nuovi episodi confermano e rilanciano la qualità dello show e rappresentano tutti, chi più chi meno, delle gemme di narrativa televisiva difficilmente riscontrabili altrove.
    L’annuncio di una quarta stagione non può che rendermi felice; io intanto vado a rivedermi le prime due, ché mi è venuta voglia di ripassare e inquietarmi di nuovo :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • max brody ha scritto:The revenge of Aranzulla :P

    E infatti:


    :clap:
    Immagine
    Ottimo lavoro.
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