L'affondamento del Titanic, da cui parte la vicenda, è solo uno dei molti sconvolgimenti della prima metà del '900 che andranno a trasformare completamente la vita della ricchissima e nobile famiglia Crowley, conti di Grantham e proprietari dell'immensa tenuta di Downton Abbey. Come è possibile per una famiglia di latifondisti non essere spazzati via dalla modernità? E le vicende dei "piani alti" si intrecciano inevitabilmente con quelle della servitù.
Drammone familare in costume, con il grande pregio di non cadere mai e poi mai nel melenso o nel soap, ma di riuscire a mantenere sempre in modo mirabile un tono in delicato equilibrio tra l'ironico e il tragico, mostrandogli spesso entrambi. E pur mantenendo uno stile raffinato, l'autore Julian Fellows non esita a trattare temi all'epoca tabù come l'omosessualità o le relazioni fuori dal matrimonio.
Formidabile il cast, con una straordinaria Maggie Smith a giganteggiare nel ruolo dell'anziana contessa madre; e con Michelle Dockery e Dan Stevens nei ruoli dei protagonisti, anche se in realtà un po' tutti i personaggi sono importanti. 6 stagioni di una decina di episodi l'una: anche in questo caso una stagione in meno sarebbe stata preferibile.
Merita una visione, pur se come genere può apparire lontano dalla sollazzata media. Ma la qualità è altissima.
Bonus: Hugh Bonneville, l'attore che interpreta il Conte di Grantham, è il
capo dei pirati di Galavant