[Rai Fiction] L'Ispettore Coliandro (Rai 2)

Nel nostro piccolo anche noi ci facciamo valere.
  • Lol, è strano vedere la/il tag "Rai Fiction" qui nel Sollazzo :P

    Di Coliandro ho visto solo qualche episodio, e non credo neanche per intero, ma non mi era dispiaciuto. Morelli poi lo trovo adattissimo al personaggio (oltre che un buon attore in generale).
  • Non sono mai stato un gran fan dei vari commissari Rocca, Montalbani e simili, ma un'occhiata a Coliandro l'ho voluta dare, all'inizio.
    Un po' perché conosco metà dei figuranti e ruoli minori che ci recitano, un po' per l'ambientazione bolognese che mi affascina essendo la mia città (ben caratterizzata), poi mi sono ritrovato ad apprezzare i singoli episodi, ma più di tutto il personaggio. Coliandro infatti coi suoi toni da sbruffone, l'atteggiamento e le situazioni volutamente trash in cui si va a cacciare, la simpatica recitazione di Morelli è una buona serie, e anche se alcuni casi sono un po' sottotono come trama, ci pensano le battute e le espressioni del protagonsita a ridestare l'attenzione dello spettatore.

    Per la terza stagione, so che dovrebbero iniziare le riprese nel giro di qualche settimana (sto pure facendo il casting :P); sulla messa in onda però non sarei così sicuro, dato che la prima stagione è stata trasmessa quasi due anni dopo le riprese, la Rai l'ha tenuta in cantiere per un bel po' di tempo... Non vorrei accadesse qualcosa di simile, anche se effettivamente sta avendo un buon consenso di pubblico, e sinceramente credo che se venisse promosso a dovere potrebbe ottenere addirittura un apprezzamento superiore a quello che ha Montalbano.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • @ Tyrrel: anch'io ho notato che una tag del genere non l'avevo mai vista qui... segno che poco di quello che la Rai produce a livello di fiction ha colpito i sollazzatori...
    DeborohWalker ha scritto:Non sono mai stato un gran fan dei vari commissari Rocca, Montalbani e simili, ma un'occhiata a Coliandro l'ho voluta dare, all'inizio.
    Un po' perché conosco metà dei figuranti e ruoli minori che ci recitano, un po' per l'ambientazione bolognese che mi affascina essendo la mia città (ben caratterizzata), poi mi sono ritrovato ad apprezzare i singoli episodi, ma più di tutto il personaggio. Coliandro infatti coi suoi toni da sbruffone, l'atteggiamento e le situazioni volutamente trash in cui si va a cacciare, la simpatica recitazione di Morelli è una buona serie, e anche se alcuni casi sono un po' sottotono come trama, ci pensano le battute e le espressioni del protagonsita a ridestare l'attenzione dello spettatore.

    Per la terza stagione, so che dovrebbero iniziare le riprese nel giro di qualche settimana (sto pure facendo il casting :P); sulla messa in onda però non sarei così sicuro, dato che la prima stagione è stata trasmessa quasi due anni dopo le riprese, la Rai l'ha tenuta in cantiere per un bel po' di tempo... Non vorrei accadesse qualcosa di simile, anche se effettivamente sta avendo un buon consenso di pubblico, e sinceramente credo che se venisse promosso a dovere potrebbe ottenere addirittura un apprezzamento superiore a quello che ha Montalbano.
    E' vero, il Deb è di Bologna! Scordavo! E sono felice che tu possa dire che la città è stata ben caratterizzata. Bologna non è un setting come tanti, tanto nei romanzi quanto negli episodi è quasi vista come un personaggio, come se fosse viva.
    Ovviamente di quoto sul personaggio: quello che ho cercato di far trasparire dal mio post è proprio la caratterizzazione di Coliandro, che come lo ha definito Morelli stesso è "un coglioncione". Morelli è riuscito a incarnare bene tutti i difetti e le caratteristiche che fanni di Coliandro un ispettore diverso da tutti gli altri "televisivi", e che me lo rendono così simpatico, proprio perchè gli vanno tutte storte, perchè si sente Callaghan quando invece combina sempre pasticci...
    Insomma, è una serie innovativa per la Rai, che quando realizza prodotti polizieschi non si discosta molto dala figura dell'eroe integerrimo... Coliandro invece è molto "politicamente scorretto", sia lui sia le situazioni descritte, si rinuncia alla patina forzata delle forze dell'ordine sempre sveglie e attente. Eppure non lo odiamo, anche se la sicurezza dei cittadini è in mano a uno come lui, continuiamo a sorridere, ridere e immedesimarci in lui!
    Proprio per questo, come dici tu, la Rai l'ha tenuto 2 anni nel cassetto...qui in Italia, perchè prima che le prime 4 puntate arrivassero qui quasi 3 anni fa avevano praticamente fatto il giro d'Europa, dato che la Rai lo aveva venduto e in questo modo sperimentato in Germania e da qualche altra parte. Ma mi sembra che il destino delle 4 che sono andate in onda lo scorso gennaio-febbraio fossero invece arrivate sui nostri schermi più velocemente... fatto sta che comunque i primi 4 episodi son già pronti, e quelli ancora da girare sono gli ultimi 2. Pensavo avessero già iniziato dalle notizie che avevo raccolto, ma le tue notizie che sei "sul pezzo" mi fanno ricredere.
    Aspettando di vedere un Deboroh nel cast dei prossimi episodi (ti voglio con la maglietta con scritto "LOL" per riconoscerti!!! :P), spero che invece le mie informazioni sul fatto che arrivino fra pochi mesi su Rai Due siano più fondate!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Bramo ha scritto:(ti voglio con la maglietta con scritto "LOL" per riconoscerti!!! :P)
    Abbiamo avuto quasi la stessa idea, solo che avevo pensato ad una maglietta con su suscritto "Sollazzo". :P
  • La pubblicità vista in TV mi fa gaudire: i nuovi episodi de L'ispettore Coliandro andranno in onda su Rai Due a settembre. Stranamente però annunciano solo 4 episodi, come le prime due stagioni, rimandand quindi a chissà quando il quinto e il sesto che in effetti sono ancora a riprese in corso.
    Poco male, 4 nuovi episodi fra un mese non possono che farmi contento! :stralol:

    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Abbiamo una data! I nuovi episodi in prima tv dell'Ispettore Coliandro (vedi post e spot qui sopra) arrivano su Rai Due a partire dal 1° settembre! Si comincia con "Sempre avanti".
    http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus ... 83483.html
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Terza Stagione

    Immagine

    Durante il mese di settembre del 2009 Rai Due decide di trasmettere 4 nuovi episodi della serie L’Ispettore Coliandro, che vanno quindi a formare la terza stagione di questo innovativo poliziesco televisivo. In realtà questa nuova stagione avrebbe dovuto sfoggiare 2 episodi in più rispetto ai 4 che hanno contraddistinto la durata delle due precedenti stagioni, 2 episodi le cui riprese erano ancora in corso nell’estate scorsa, ma per qualche motivo si è deciso di mandare in onda nuove storie di Coliandro il più presto possibile e quindi ecco che la terza stagione è uniformata alle prime due per numero di episodi.
    L’ambiente di partenza non si discosta molto dalla seconda stagione, molto meno rispetto al passaggio dalla prima alla seconda (anche per maggior vicinanza temporale delle riprese). Coliandro è ancora all’Ufficio Scomparsi e i colleghi e i capi sono gli stessi che abbiamo conosciuto nei precedenti quattro episodi: il commissario De Zan, il sostituto procuratore Longhi, Gargiulo, Gamberoni… unica persona in meno sarà la Balboni, ma lo si vedrà quando parlerò più sotto del primo episodio… al suo posto arriva l’ispettore Bertaccini, agente donna e lesbica.
    Anche la struttura degli episodi non cambia rispetto a quanto abbiamo già visto: ogni storia è come se fosse un film a se stante (anche per la durata, 1 ora e 40 minuti ogni episodio), ogni volta Coliandro è affiancato da una donna/ragazza diversa che lo aiuta nelle indagini e di cui si innamora, ogni storia è guardabile tranquillamente senza problemi di comprensione, e la continuity che pure è presente per i seguaci fedeli del mitico ispettore (e di adepti ormai nel corso dello scorso anno ne ha fatti, la creatura di Carlo Lucarelli interpretata da Giampaolo Morelli) c’è quel tanto che basta, senza essere invasiva (perlopiù i riferimenti agli yogurt! :P )
    In questa stagione, inoltre, ancor più che in passato vediamo il lato nerd di Gargiulo, che ha in camera i poster di Star Wars e indossa in tutte le puntate la maglietta con scritto Marvel bello grosso o quella con lo scudo di Capitan America.
    Per chiudere l’intro, inserisco qui un breve video di interviste in cui vediamo come i Manetti Bros. (registi di tutti gli episodi della serie) e Morelli stesso vedano una buona componente fumettistica nel modo di narrare le avventure di Coliandro e nella figura stessa del protagonista.



    PS: accanto a ogni episodio, il link diretto alla pagina del sito della Rai dove potete vedervi quell’episodio per intero. Stessa cosa l’ho fatta per le prime due stagioni nel primo post.

    Sempre Avanti (Guarda)
    La terza stagione di apre con una storia per buona parte ispirata al primo romanzo di Lucarelli con Coliandro protagonista, cioè Falange Armata. Pur non essendo un adattamento proprio fedele come era stato per Il Giorno del Lupo, elementi importanti come la figura del Professore (che non può non ricordare MMMM), il suo piano criminale, la scena iniziale del servizio fuori dallo stadio con relativa cattura del teppistello Luchino e la spirale di morte che ricorda Dieci Piccoli Indiani.
    Coliandro si trova a indagare (ovviamente di sua iniziativa, come sempre) su questo fantomatico Professore, dal quale sembra provenire morte per tutti coloro che ne hanno sentito parlare da Luchino, delinquente di mezza tacca che voleva venderlo alla polizia. Tra quelli che ascoltavano c’era pure il nostro ispettore, che però non prestava attenzione: per lui sarà difficile quindi capire la questione, quando tutti gli altri sono morti e rimane solo lui…
    [spoiler]Tra gli agenti morti per aver sentito troppo, c’è proprio la Balboni, la mitica Balbo che introdotto nella scorsa stagione era sempre vittima delle battute e degli sfottò che Coliandro le faceva insieme a Gambero. Malefico Nano da Giardino era uno degli appellativi che le rivolgeva, ma la sua morte lo avvicina sicuramente di più alla fu collega[/spoiler].
    Viene introdotta una nuova donna agente in questo episodio, la Bertaccini (“Berta”), pronta a lanciare frecciate al vanaglorioso Coliandro.
    L’episodio è molto buono, certo il colpevole si sa subito ma tutta la storia dietro e gli intrighi sono assai interessanti.
    “Sempre Avanti” è il nome della palestra in cui è ambientata gran parte dell’episodio, ed è una vera e celebre palestra di Bologna (Deb confermerà). Fa una particina anche Francesco Damiani, pugile argento olimpico

    Il Sospetto (Guarda)
    Qui si supera addirittura i livelli già buoni del primo episodio. Un Gargiulo pieno di sangue e ubriaco si presenta alla porta di Coliandro dandogli l’indirizzo dove troverà il cadavere di una ragazza, e l’ispettore in compagnia di Catena, cugina di Gargiulo, indaga per conto proprio, nascondendo Gargiulo man mano che le indagini “ufficiali” proseguono, e seguendo una pista che porta a una sorta di Lele Mora, un press agent interpretato in modo convincente da Nino Frassica. Da qui si arriva a due pazzi scatenati, fratello e sorella proprietari di una discoteca (lui è interpretato da Francesco Facchinetti, da cui mi aspettavo dolori e che invece non se la cava per niente male nei panni del folle fattone; lei sembra le moglie di Tim Burton!).
    Insomma, episodio molto bello e interessante in cui vediamo Coliandro-Gargiulo-Catena in fuga braccati dalla polizia. Anche qui non è un vero giallo, il colpevole è già noto all’inizio, ma le motivazioni che stanno alla base del delitto iniziale sono tutte da scoprire, interessanti per i paralleli che lo spettatore può fare con l’attualità italiana (esplorando il territorio delle ragazze che aspirano a entrare nel mondo dello spettacolo con il personaggio di Frassica).
    Fa un cammeo pure il gruppo dei Lost.

    Sangue in Facoltà (Guarda)
    Le prime due storie erano belle, ma questa è ancora migliore. Sarà l’ambientazione universitaria, sarà che la facoltà che è più dentro ai fattacci è quella di materie filosofiche, sarà che a un certo punto salta fuori come elemento interessante un gioco di ruolo chiamato Cassandra che, partendo da Internet, si sviluppa nel mondo reale con ogni persona che si può scegliere un personaggio di questo mondo virtuale e comportarsi come esso (che mi ha ricordato molto Topolino e le Regolissime del Guazzabù di Casty), o sarà che finalmente abbiamo un giallo “canonico” in cui l’assassino si scopre solo alla fine (anche se io l’avevo intuito fin dall’inizio) – [spoiler]e tra l’altro presentando un finto finale[/spoiler]– ma quest’episodio mi ha conquistato, diventando sicuramente uno dei migliori di tutte e tre le stagioni.
    Oltre che la trama, è apprezzabile poi per l’ironia, che qui mi pare ancora più presente che nei primi due episodi, con un Coliandro che più che mai fa figure di merda a manetta.
    [spoiler]E' inoltre la prima volta in assoluto che la ragazza che aiuta Coliandro, e di cui lui ovviamente di innamora, è la colpevole.[/spoiler]
    Bellissimo.

    Cous Cous alla Bolognese (Guarda)
    Il ruolo di “episodio etnico” della stagione spetta al quarto e ultimo. Amina, una ragazza magrebina molto attraente, si rivolge a Coliandro per la scomparsa del padre, e questo fa sì che il nostro ispettore finisca nel bel mezzo di alcune operazioni dei servizi segreti americani, italiani e islamici, tutti alla ricerca del terrorista Ben Dri Dri. Coliandro dovrà vedersela brutta in più di un’occasione, oltre che non perdere occasione nei rari momenti di tranquillità per fare figuracce con Amina facendo trasparire fin troppo chiaramente i suoi pregiudizi razzisti.
    L’episodio è come sempre divertente e particolarmente thriller per tutto il gioco di spionaggio e controspionaggio che si gioca durante la durata dell’episodio. In particolare Coliandro riesce a farsi fare fesso da due ragazze bellissime che si riveleranno essere del servizio segreto islamico.
    Da segnalare infine Gargiulo che si fa scappare di andarsi a vedere il cofanetto DVD di della serie classica di Star Trek vestito da capitano Kirk!
    Nella parte dell’agente dei servizi segreti americani troviamo Daniel Mc Vicar, volto di Beautiful, che se la cava davvero bene, risulta credibile, e in quella del suo capo abbiamo Dan Peterson.

    Per chiudere, informazioni sul futuro della serie. Dal primo febbraio la prima stagione verrà replicata su Rai Sat Premium alle 21.00, mentre per quanto riguarda i nuovi episodi c’è poco da sorridere: la Rai ha infatti annunciato che per ragioni economiche non ci sarà spazio nel 2010 per L’Ispettore Coliandro. Spero che cambino idea, ovviamente.
    Intanto qualche mese fa l’Einaudi ha pubblicato un libro che raccoglie Nikita (il primo racconto che vede Coliandro protagonista su carta), Falange Armata e Il Giorno del Lupo (i due romanzi con Coliandro), tutto ovviamente scritto da Lucarelli. In pratica l’opera omnia di quello che l’autore ha scritto su questo personaggio, con tanto di copertina in cui campeggia Morelli che punta la pistola.
    Infine, posto qui sotto un corto che ha vinto un Nastro d’Argento, e che – anche se in modo indiretto – c’entra con Coliandro. Godetevelo, che merita.

    http://www.youtube.com/watch?v=axllZI_wNmU
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Quarta Stagione

    Immagine

    La decisione di non trasmettere nessun nuovo episodio de L’Ispettore Coliandro per esigenze di riduzione del budget e di riposizionamento editoriale di RaiDue ha provocato la reazione degli ormai molti fan del serial, che tra mail e telefonate al centralino Rai hanno fatto sentire la loro voce richiedendo prepotentemente il ritorno in TV di Coliandro, di cui Rai Due aveva già comprato due episodi e le sceneggiature di altri due. Ricordo qui che i due episodi già fatti e finiti erano quelli che andavano a completare idealmente la terza stagione e che invece non furono mandati in onda nella wave dello scorso settembre.
    Fatto sta che, al primo buco libero nel palinsesto, l’emittente ha infilato i fantomatici due episodi, che compongo a questo punto una specie di mini-season, la prima parte della quarta stagione. E l’occasione è stata data dall’aver levato dai palinsesti Rai vari talk-show a tema politico a causa della legge sulla par condicio dovuta al periodo di elezioni appena concluso. Ecco che così venerdì 19 e venerdì 26 marzo 2010 Rai Due ha trasmesso in prima TV gli episodi Anomalia 21 e 666. Con ben due inghippi, purtroppo: prima di tutto, hanno mandato in onda prima 666 e poi Anomalia 21, scambiandoli in ordine di produzione, questo perché la tematica anche religiosa di 666 mal si addiceva a essere trasmessa a ridosso della Settimana Santa. Bah, bah e poi bah.
    Secondo, la collocazione di venerdì sera ha scontentato molti, Morelli per primo, dal momento che il target di riferimento della serie (perlopiù giovani tra i 15 e i 28 anni) quella sera esce, facendo calare lo share e fornendo una potenziale scusa per limitare il futuro del telefilm.
    Ad oggi, trasmessi questi due episodi, non si sa bene come continuerà la carriera televisiva dell’ispettore più amato del piccolo schermo, l’unico vero personaggio che con quel suo fare fumettistico e sopra le righe è riuscito a fornire qualcosa di nuovo nel panorama dei telefilm all’italiana sulle forze dell’ordine.

    666 (Guarda)
    Come detto prima, questo sarebbe in teoria il secondo episodio della stagione, ma tant’è, cause di forza maggiore ce lo hanno trasmesso come primo e come primo ce lo prendiamo.
    In questa puntata Coliandro è relegato a un gradino gerarchico ancora più basso rispetto a “Chi l’ha visto” (come soleva chiamare l’Ufficio Scomparsi), cioè all’Unita Cinofila. Ma questo non gli impedisce di trovarsi a seguire un torbido caso ben più grande di lui: la molla iniziale stavolta è la sorella dell’ispettore, preoccupata per le frequentazione della figlia Angelica (già vista in una puntata della seconda stagione), che infatti sta passando la fase balck metal della sua giovinezza. Coliandro inizia così a calarsi nel mondo di questa musica e della realtà che le ruota attorno, soprattutto per quanto riguarda messe nere e riti demoniaci. Specie quando salva da un tentato stupro sacrificale una bellissima ragazza di cui si innamorerà pericolosamente. Il sottobosco delle messe nere, intanto, è guidato da un capo da cui prendono ordini molti affiliati, persone anche di spicco nella società, tra cui il Maestro, un insospettabile prete che vediamo fin da subito essere uno dei principali burattinai della torbida faccenda! Questo il motivo per cui mandarlo in onda poco prima della settimana che porta alla Pasqua sarebbe stato sconveniente.
    Al di là di ciò, l’episodio è veramente ben fatto, lo eleggo come uno dei migliori visti finora: i momenti esilaranti sono storici (Coliandro drogato sul tetto, Coliandro coi cani, Gargiulo che si è comprato su e-bay il cellulare ufficiale di Goldrake e con tanto di suoneria della sigla del cartone animato – confermando la sua vena profondamente nerd, Gargiulo fan del classic metal…) e ben si amalgamano con la tensione dell’episodio, che come già in Magia Nera gioca tutto sull’angoscia e sul mistero della situazione, specie nel finale.
    Nota: le scene in cu vediamo Coliandro drogato e il mondo filtrato dai suoi occhi sono 10 volte più efficaci di quelle rese per Harry Potter sotto Felix Felicitas nel sesto film, di quelle dei tre protagonisti di Percy Jackson sotto l’influsso dei fiori di loto e di Peter Parker figo del terzo film.
    PPS: lunedì scorso in una lezione del corso di Teoria e Tecniche della Comunicazione Mediale il prof ha raccontato d aver visto in televisione questo episodio, conoscendo per la prima volta il personaggio, ha illustrato un po’ quali sono le caratteristiche comunicative che ha evidenziato e ha dato la parola a noi studenti, così che ho dissertato per 10 minuti buoni sulla serie nella sua genesi, sviluppo e peculiarità e non mi si fermava più :P

    Anomalia 21 (Guarda)
    In questo episodio troviamo Coliandro relegato all’Ufficio Passaporti, “l’inferno civile”, dove grazie alla misteriosa Anomalia 21 data dal computer che elabora i dati da inserire nei passaporti rintraccia i dati e l’indirizzo di Jelena, la ragazza protagonista femminile dell’episodio La Pistola nella seconda stagione. I suoi dati dovrebbero essere nascosti, essendo una testimone sotto protezione, ma grazie all’Anomalia 21 Coliandro ha la possibilità di ritrovarla, dato che la tipa sostituiva forse una delle cotte più profonde tra tutte quelle che l’ispettore ha provato nel corso della serie. E arriva giusto in tempo per salvare la ragazza da due finti poliziotti al soldo del camorrista che vuole eliminare la testimone. Una girandola di situazioni porteranno a una fuga di Jelena, un suo veloce ritorno da Coliandro, Coliandro arrestato per presunto favoreggiamento, la Longhi che viene spinta sotto un pullman e finisce in rianimazione, un nuovo giovane sostituto procuratore… tanta carne al fuoco insomma, e tutto gira intorno al temibile capo camorrista e alla sua talpa nella questura di Bologna.
    Da segnalare in questo episodio, come detto all’inizio, un chiaro segno di continuity: come già nella seconda stagione tornava la protagonista femminile di un episodio precedente, così avviene anche stavolta, il che fa sempre piacere agli aficionados della serie, senza peraltro disturbare chi avesse visto solo questo episodio. Inoltre, la maglietta di Gargiulo con il logo di Guerre Stellari (rigorosamente in italiano, come il poster in camera sua) e la suoneria proprio con il theme di Star Wars! Infine scopriamo che Coliandro possiede e ha letto tutti i Tex e tutti gli Zagor! Un nerd Bonelli, insomma!
    Inoltre, come guest star c'è Max Pezzali, che interpreta la guardia del carcere dove viene portato Coliandro quando viene arrestato... Pezzali a cui probabilmente i Manetti Bros (registi di alcuni sii video musicali) dovevano un favore, dato che la sua parte è inutilina e nemmeno esaltante...
    Infine chiarisco che, per fortuna, il senso delle vicende non risente dello scambio d’ordine delle due puntate… anche se alla fine del’episodio mi sembra di notare che l’amico e collega Gamberini imiti il verso dell’abbaiare di cani, in risposta alla domanda di Coliandro su dove verrà trasferito stavolta: ergo, se ho interpretato bene, è un riferimento al fatto che sarebbe stato trasferito alla Sezione Cinofila, come infatti l’abbiamo trovato nell’episodio 666. Ma sono finezze di poco conto, e quindi non me ne lamento eccessivamente.

    Bene, la mini-stagione è già finita, non si sa se e quando manderanno in onda altri 2 episodi formando la seconda parte di stagione, oppure chiamandola direttamente quinta stagione. E’ addirittura in dubbio la disponibilità di Morelli di interpretare ancora Coliandro, visto come la serie è trattata dai vertici Rai, ma per adesso tutto è incerto e sono solo parole. Speriamo in bene.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Immagine
    Bramo ha scritto: Ad oggi, trasmessi questi due episodi, non si sa bene come continuerà la carriera televisiva dell’ispettore più amato del piccolo schermo, l’unico vero personaggio che con quel suo fare fumettistico e sopra le righe è riuscito a fornire qualcosa di nuovo nel panorama dei telefilm all’italiana sulle forze dell’ordine.
    Ma, dopo 6 anni, quando nessuno pensava potesse accadere, Coliandro è tornato!
    Annunciato in sordina, ancora incerto, un annetto fa dallo stesso Giampaolo Morelli, e poi ufficializzato negli scorsi mesi, L'Ispettore Coliandro è finalmente tornato in TV, su Rai 2, venerdì scorso con il primo dei 6 nuovi episodi realizzati, dopo mesi e mesi in cui Morelli attraverso i suoi social ha aggiornato i fan sui progressi delle riprese tramite l'ashtag #ColiandroIsNotDead, video, foto dal set, per tenere vivo il fenomeno e creare attesa.
    Un lavoro encomiabile, migliore di quello dell'emittente: se inizialmente salutavo con favore e speranza questa nuova era in cui la Rai, dopo aver cancellato la serie dai palinsesti in malo modo, torna a dargli fiducia e a produrlo di nuovo, ecco che la collocazione al venerdì sera ripercorre le orme scellerate dell'ultima stagione trasmessa anni fa (bruciando di fatto tutta quella ampia fascia di pubblico di riferimento che il venerdì sera esce): non solo, si tratta di un'idea dell'ultimo minuto, visto che originariamente si era pensato per il mercoledì e solo successivamente è stato ricollocato. Infine è bene ricordare che L'Ispettore Coliandro doveva tornare a ottobre, ma è poi stato fatto slittare a gennaio. Bah.

    Ad ogni modo, inutile lamentarsi quando comunque abbiamo delle nuove storie di Coliandro sullo schermo, quando sembrava impossibile anche solo pensarlo fino ad un anno e mezzo fa.
    Il primo episodio della quinta stagione si intitola Black Mamba: andrà in replica su Rai 4 mercoledì sera alle 21.00, ma potete visionarlo quando volete sul sito Ray.it.
    Lo spunto iniziale e l'ossatura dell'episodio sono analoghi a quanto già visto in passato: Coliandro è delegato a risolvere casi insulsi, ma involontariamente finirà comunque invischiato nella grossa indagine che stanno conducendo i suoi colleghi, non capendoci niente ma finendo per fare la differenza nel corso dell'avventura.
    La differenza la fanno il tipo di storia raccontata, il carisma di Morelli, la caratterizzazione perfetta e assolutamente realistica dei colleghi e quel mix di thriller e umorismo che rende il tutto molto fumettoso.
    La Black Mamba del titolo è una pericolosissima killer internazionale, braccata dai servizi segreti di mezzo mondo, oltre che dalla polizia di Bologna. Ed è la "Coliandro's girl" della settimana. Ovviamente, infatti, ritroviamo anche questa costante della serie, solo che non sempre la tipa in questione è una donzella in difficoltà... anzi!
    Certo, il gioco delle coincidenze dopo un po' inizia un po' a puzzare, ma la cosa accadeva anche nelle stagioni precedenti: che Coliandro finisse per caso a contatto con elementi e persone dell'indagine in cui non è coinvolto è un "patto narrativo" da accettare perché insito nella natura della serie. Quasi un assioma, che dà il via alle storie.
    Tolto questo, non trovo nessun difetto riscontrabile in questo episodio. C'è divertimento, umorismo, cinismo, uno spaccato realistico dell'Italia e della polizia, molto vissuto, molto crudo; c'è il grosso intrigo, le scene d'azione "all'americana" spaccone e più debitrici di un certo cinema che della realtà, ma che ibridano benissimo il tutto; e c'è Giampaolo Morelli, che mette tutta la sua passione verso questo personaggio, ormai cucitogli addosso, restituendoci un Coliandro che non sembra nemmeno portare sulle spalle quei 6 anni in più rispetto all'ultima apparizione. Disilluso, cinico e sbruffone, vagamente razzista e capace di inanellare una figuraccia dietro l'altra, ma dotato di un'onestà e uno spirito di abnegazione di fondo che lo rendono a tutto tondo.
    Molto buona anche l'interpretazione di Weronika Książkiewicz nei panni della ragazza di turno, molto bella, provocante e sexy, ma in grado di sfoderare in modo credibile anche la sua fragilità, al momento opportuno.
    Da segnalare la comparsata speciale di Giancarlo Magalli nei primissimi minuti, e da sottolineare come la regia dei Manetti Bros. per quanto non mi abbia sempre convinto, resti distante dalla regia di qualunque altra fiction italiana.
    Black Mamba non ha nulla da invidiare agli episodi delle prime quattro stagioni, anzi si pone quasi come summa di tutti i pregi della serie, ottenendo un risultato qualitativo che francamente non speravo nemmeno io che attendevo con trepidazione questo ritorno nei palinsesti.
    Fortunatamente, nonostante il posizionamento in una serata disgraziata e con alcuni concorrenti molto forti per quanto riguarda l'attaccamento del pubblico generalista, il primo episodio sembra aver ottenuto dei buoni ascolti, il che mi consola :)
    Venerdì 22 il secondo episodio.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Hanno azzeccato l'intro, non si può negare: quella scena è già culto e lo sarà anche negli anni a venire.
    Divertente la girandola di equivoci che dà il via alla vicenda.
    Poi l'ossatura è quella solita: sembra un albo Bonelli di Cajelli o Recchioni, che vuole provocare tutti ma finisce per provocare solo i democristiani che vogliono essere provocati ma non troppo platealmente.
    Non ho apprezzato molto la ripresentazione del cast e delle situazioni-tipo (pure questo un "lascito" bonelliano).

    Devo dire che della ditta Manetti-Morelli trovo molto più divertente e riuscito Song'e Napule, forse perché dichiaratamente commediante (e autoconclusivo).
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:Hanno azzeccato l'intro, non si può negare: quella scena è già culto e lo sarà anche negli anni a venire.
    :D :D
    max brody ha scritto:Poi l'ossatura è quella solita: sembra un albo Bonelli di Cajelli o Recchioni, che vuole provocare tutti ma finisce per provocare solo i democristiani che vogliono essere provocati ma non troppo platealmente.
    Non ho apprezzato molto la ripresentazione del cast e delle situazioni-tipo (pure questo un "lascito" bonelliano).
    Lol!
    Allora, concordo sul paragone bonelliano che fai, che esplicita con un esempio chiaro quanto dicevo nel commento sopra, la mezza-critica al fatto che la struttura e i personaggi li ritroviamo tali e quali a quanto era nelle precedenti stagioni.
    Però mi pare che tutto funzioni ancora benone, quindi ben venga.
    Concordo anche sul paragone del tipo di scrittura: più Cajelli che Recchioni, per quanto mi riguarda, specie per il tipo di genere narrativo che viene trattato (Cajelli ha spesso bazzicato con il thriller/hard boiled narrato in maniera un po' "spaccona").
    Sulla provocazione che è tale solo di facciata sono meno d'accordo. Non metto bocca nel merito dei due fumettisti, per quanto riguarda Coliandro però io più che una provocazione voluta vedo un modo di fare e raccontare diversissimo da qualunque altro prodotto di questo tipo passi in TV. In tal senso è una "provocazione", ma solo perché ha il coraggio di portare nella televisione italiana un modo di raccontare che prova a distinguersi dal resto. E mi pare che stravinca, sotto questo punto di vista.
    max brody ha scritto:Devo dire che della ditta Manetti-Morelli trovo molto più divertente e riuscito Song'e Napule, forse perché dichiaratamente commediante (e autoconclusivo).
    Song'e Napule di cui ho parlato a suo tempo qui: passa a dire la tua in modo più esteso, se vuoi (invito che estenderei anche a Eddy ;) )
    Ad ogni modo, io non vedo grandi differenze tra i due prodotti: trovo anzi che ci sia una grande continuità, non solo qualitativa ma stilistica, nei lavori dei Manetti, e infatti rilevo gli stessi pregi sia nel film di cui sopra che in Coliandro.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Bramo ha scritto: Concordo anche sul paragone del tipo di scrittura: più Cajelli che Recchioni, per quanto mi riguarda, specie per il tipo di genere narrativo che viene trattato (Cajelli ha spesso bazzicato con il thriller/hard boiled narrato in maniera un po' "spaccona").
    Concordo.
    Bramo ha scritto:Song'e Napule di cui ho parlato a suo tempo qui: passa a dire la tua in modo più esteso, se vuoi (invito che estenderei anche a Eddy ;) )
    Ad ogni modo, io non vedo grandi differenze tra i due prodotti: trovo anzi che ci sia una grande continuità, non solo qualitativa ma stilistica, nei lavori dei Manetti, e infatti rilevo gli stessi pregi sia nel film di cui sopra che in Coliandro.
    Continuità ce n'è sicuramente. Ma ho trovato il film più "libero", più spontaneo. Magari è una mia tara, o l'influenza della mia nota antipatia per i mafiosi simpatici (Eddy saprà dare spiegazioni più tecniche): tutto quel che succede in Coliandro lo avverto come artefatto, esagerato, impossibile, a partire dal protagonista che, in fondo, è una macchietta. E al contempo avverto questa sua voglia di esagerare come frenata, non lasciata completamente libera, i dialoghi sono infarciti di parolacce ma sono comunque tipo "libro stampato", mi sembrano inverosimili. Insomma, ci sento anche la mano di mamma Rai nelle sceneggiature (e non può essere altrimenti, purtroppo).
    Song'e Napule, pur nel suo essere caciarone e melo-drammatico, anzi proprio per quello, mi è sembrato più verosimile (mi risulta che roba tipo Lollo Love esista davvero).
    Mi rendo conto che una fiction per una tv mainstream italiana e un film sono comunque cose diverse.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:
    Bramo ha scritto:Song'e Napule di cui ho parlato a suo tempo qui: passa a dire la tua in modo più esteso, se vuoi (invito che estenderei anche a Eddy ;) )
    Ad ogni modo, io non vedo grandi differenze tra i due prodotti: trovo anzi che ci sia una grande continuità, non solo qualitativa ma stilistica, nei lavori dei Manetti, e infatti rilevo gli stessi pregi sia nel film di cui sopra che in Coliandro.
    Continuità ce n'è sicuramente. Ma ho trovato il film più "libero", più spontaneo. Magari è una mia tara, o l'influenza della mia nota antipatia per i mafiosi simpatici (Eddy saprà dare spiegazioni più tecniche): tutto quel che succede in Coliandro lo avverto come artefatto, esagerato, impossibile, a partire dal protagonista che, in fondo, è una macchietta. E al contempo avverto questa sua voglia di esagerare come frenata, non lasciata completamente libera, i dialoghi sono infarciti di parolacce ma sono comunque tipo "libro stampato", mi sembrano inverosimili. Insomma, ci sento anche la mano di mamma Rai nelle sceneggiature (e non può essere altrimenti, purtroppo).
    La tua analisi mi vece concorde, in effetti. La realisticità nel film era più presente, mentre alla fine in Coliandro le cose vengono trattate con quella "sboronaggine" a cui facevo riferimento nel primo commento che ovviamente rende il tutto meno credibile (e quindi "fumettoso", come dicevo sempre nell'altro post). Si punta all'esagerazione voluta, e alla citazione: quei dialoghi che possono suonare "artefatti" in fondo citano i monologhi interiori da duro di cui il cinema hard-boiled (di cui il protagonista è grande appassionato) è stato ricco. È un continuo rimando tra realtà ed esagerazione tamarra che, mentre a te solleva qualche dubbio, personalmente trovo assolutamente riuscito :)
    Poi che mamma Rai possa averci messo lo zampino per edulcorare qua e là, può anche essere.
    max brody ha scritto:Mi rendo conto che una fiction per una tv mainstream italiana e un film sono comunque cose diverse.
    E purtroppo dobbiamo renderci pure conto che per una TV mainstream italiana già un prodotto come L'Ispettore Coliandro è "oltre" e capace di impensierire qualcuno ai piani alti.
    max brody ha scritto:Song'e Napule, pur nel suo essere caciarone e melo-drammatico, anzi proprio per quello, mi è sembrato più verosimile (mi risulta che roba tipo Lollo Love esista davvero).
    Dici i cantanti neomelodici napoletani che vanno a cantare a matrimoni e altri eventi del genere? Hai voglia, sì sì, "è vero, è tutto vero" (cit.)
    A proposito di Lollo Love, comunque, nel topic del film vado ad infilarti una chicca ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Il secondo episodio della nuova stagione, Testimone da Proteggere, l'ho trovato leggermente meno riuscito di quello di settimana scorsa.
    È però da rilevare che, al contrario del precedente, la formuletta narrativa cambia leggermente: a Coliandro viene assegnato un compito solo apparentemente di rilievo, proteggere un presunto testimone di omicidio. Ma in realtà questo testimone è un giovane con ritardo psichico a cui nessuno crede, se non il don della chiesa in cui vive con la sorella, la "quota figa" della settimana.
    Insomma, una tegola che non poteva che essere rifilata al protagonista, ma che ovviamente si rivelerà essere il primo tassello di qualcosa di ben più serio e pesante.
    Sotto questo aspetto, chiaramente siamo dalle parti del solito andazzo: Coliando si trova invischiato in qualcosa di molto più grosso di lui senza saperlo. Ma stavolta c'è Giacomino, il giovane da proteggere, a modificare leggermente gli assetti dell'episodio. I dialoghi tra i due - con due personalità assai distinte - permettono di far riflettere Coliandro su sé stesso in maniera interessante, e anche su alcuni atteggiamenti che abbiamo conosciuto negli anni scorsi, come il suo andare in giro in macchina da solo la notte.
    Questo mette però troppo a nudo un personaggio che non necessita, IMHO, di uno scandagliamento troppo approfondito: il personaggio interpretato da Giampaolo Morelli funziona con le sue manie non spiegate, con il suo razzismo latente e la sua arroganza e i suoi difetti che non devono per forza essere stimolati in qualche modo. Intendiamoci, i dialoghi con Giacomino non sono lunghi trattati di psicologia, ma aprono finestre forse inopportune sul protagonista.
    Giacomino di per sé, invece, è un buon comprimario: il comico Vito rende molto bene la maschera da "scemo del villaggio" dotato però di grande sensibilità e capacità matematica, ed è uno dei pregi dell'episodio. Il risvolto della medaglia è però che la sua presenza ruba screen time e importanza alla ragazza della settimana, Ilaria, la sorella del ragazzo, interpretata dalla brava Serena Rossi (che ha recitato in Song'è Napule, tanto per tirarlo di nuovo in ballo) che ha però poche occasioni di mostrare le sue qualità.
    Per quanto riguarda l'intrigo, niente da dire: gestito alla solita maniera, quindi soddisfatto :)

    Ne risulta quindi un episodio strano, difficile da giudicare, tra alti e bassi e alcune stranezze. Forse L'Ispettore Coliandro funziona perfettamente quando non si aggiungono troppe cose ma ci si attiene sul canovaccio consolidato, con le variazioni del caso su elementi noti.
    Morelli bravo come sempre, ma forse leggermente frenato nella sua performance da un contesto in cui, tra il candore di Giacomino e la dolcezza di Ilaria, deve mediare i suoi soliti atteggiamenti vuotamente sboroni risultando meno efficace.
    Per ora il 5x01 resta qualche spanna sopra, insomma, pur non essendomi dispiaciuto nemmeno questo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Con Salsa e Merengue si torna ad un andamento più classico per L'Ispettore Coliandro: c'è la bella di turno - Remedios, una ragazza sordomuta interpretata da Mariela Garriga - di cui Coliandro si invaghisce e che finisce poi invischiata in qualcosa di più grosso di lei, coinvolgendo l'ispettore in un caso pericoloso. Nella fattispecie, nella discoteca di latino-americano dove lavora Remedios come barista avviene uno scambio di droga che proviene dalla Colombia. Sono coinvolti, oltre che alcuni spacciatori colombiani, anche alcuni professionisti della Bologna bene e il misterioso General, un anziano colombiano temuto da tutti.
    La trama è impostata sul classico modello da noir metropolitano, e come sempre la scrittura di Carlo Lucarelli funziona bene quando si muove su questi binari. È un peccato che la sceneggiatura in un paio di momenti diventi abbastanza sgamabile, tanto da far capire persino a me (che notoriamente non intuisco mai nulla prima che sia spiegato) i due colpi di scena dell'episodio prima che fossero svelati, cioè [spoiler]il doppio gioco dell'amica trans di Remedios e l'identità del General[/spoiler].
    A parte questo, trovo che la storia sia come sempre coinvolgente e riuscita, a livello di indagine. A livello di caratterizzazione di Coliandro e degli altri personaggi che ruotano attorno a lui, ritengo che si sia riusciti a migliorare rispetto a settimana scorsa, tornando ai fasti del primo episodio della stagione e vicini a quelli dei vecchi episodi. In alcuni punti la leggera "forzatura" di alcuni atteggiamenti che Giampaolo Morelli cuce sul protagonista l'ho avvertita ancora (come nello scorso episodio e al contrario del 5x01), ma in misura minore rispetto alla scorsa settimana, solo in un paio di momenti. In generale invece l'attore mi è sembrato tornare più a suo agio nel ruolo, riuscendo a imprimergli la giusta dose di razzismo latente, menefreghismo, cascamortismo e imbranataggine senza calcare troppo la mano, ma dandogli sostanzialmente le giuste sfumature.
    La scena in cui deve assistere il controllore sull'autobus, il ballare insieme all'attempata ma arzilla collega della scientifica e soprattutto l'ubriacatura che lo stende a inizio episodio restituiscono quell'immagine un po' decadente ma fieramente sbruffona che costituisce da sempre la cifra stilistica del personaggio, e che pareva appannata nel 5x02. Qui viene recuperata a mio dire in modo brillante, unendo anche la rassegnazione dei mancati obiettivi nello "sticazzi" della scena finale, autoironica e allo stesso tempo disillusa.
    Anche la regia dei Manetti Bros. mi è sembrata più vivace dei due episodi precedenti, con alcune trovate interessanti e meno ovvie del previsto.
    Insomma, il mood è quello giusto, e mi ha permesso di ridere tantissimo e di appassionarmi alla trama noir. In più, anche una riuscita scena di scazzottata tra Coliandro e un energumeno girata molto bene e molto d'azione. Che chiedere di più? :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Doppia Identità stravolge di molto la consuetudine narrativa a cui L'Ispettore Coliandro ci ha abituato nel corso degli anni, molto più della blanda variante che rilevavo un paio di settimane fa con il 5x02.
    Coliandro ha infatti perso la memoria e, oltre a non ricordare più chi è, acquisisce una sorta di "lato oscuro" nella sua personalità, che lo rende molto più tosto e molto meno goffo di quanto siamo abituati a vederlo.
    Se di suo lo stratagemma non rappresenta nulla di particolarmente nuovo, serve comunque a Carlo Lucarelli per permettere di mettere in scena una diversa versione del protagonista in modo giustificato (anche se non oso pensare a quanto clinicamente attendibile :P ), cambiando un po' le carte in tavola. Giampaolo Morelli offre una buona interpretazione, dimostrando ancora una volta la sua versatilità di attore riuscendo a distaccarsi dalla maschera di Coliandro dando vita quasi ad un personaggio diverso, viste le caratteristiche così marcatamente diverse da quelle del titolare della serie.
    Il coraggio di questa scelta si ritorce in parte contro all'episodio, per quanto riguarda la mia valutazione: se in generale accolgo sempre con soddisfazione operazioni di questo tipo nelle opere che seguo, devo rilevare (come già feci per il 5x02, ma qui in modo ancora più marcato) come questa serie funzioni davvero bene solo quando segue il proprio canovaccio base con le aggiunte e caratteristiche del caso. Diversamente diventa qualcosa di meno efficace, meno godibile o di "altro da sé".
    Doppia Identità gode di un protagonista in buona forma, di una trama noir maledetta, sporca e solida, di alcuni inserti particolari che la rendono più "borderline", come il trio di scienziati nerd responsabili di tutto il casino. Ma non ha Coliandro, visto che la personalità dell'ispettore è assente e fagocitata dalla sua insospettabile vena da macho. E quindi l'episodio perde molto mordente.
    Peccato, perché la storia filava ed era assai interessante, i Manetti sempre in palla, e il capo degli scienziati è stato caratterizzato in una maniera così stramba da essere più cartoonesca che realistica (a partire dal volto e dall'estetica generale), ma che ho adorato proprio per quello. Non solo, c'è pure la comparsata del fumettista Tuono Pettinato (che aveva già fatto da guest star in un'altra opera dei Manetti, cioè il già citato nelle scorse settimane Song'è Napule, ma che qui recita in modo più attivo, con un certo numero di battute e un ruolo utile allo svolgimento dell'azione).
    Infine non posso che spendere belle parole per Ilaria Giachi, che ho conosciuto e apprezzato nella web-serie Freaks! e che ho ritrovato in altri progettini della Rete come il simpatico Lato D, e che nei panni di Maria, una ragazza apparentemente timida ma attratta dagli uomini misteriosi e pericolosi, offre un'interpretazione davvero riuscita e spontanea.
    Insomma, visione piacevole e gradevole, e come esperimento una tantum ci può stare... ma l'eccezione non è meglio della regola, che continua a dimostrarsi l'unica linea veramente vincente della serie.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Concordo: la tipa è veramente caruccia.
    Discordo: io il tran tran di Coliandro non lo reggo più (lo seguo per gli attori, per Ale Rossi e la Logan). Infatti questa puntata mi è piaciuta molto.
    Concordo: ottimo Morelli in un ruolo insolito per lui e in generale nel panorama italiano (mi viene in mente solo Bova di anni fa). Dizione, inflessione vocale...davvero in palla, ottimo.
    Discordo: voglio ancora tutto questo. Oppure veder morire un comprimario. Insomma, non il tran tran.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto: Discordo: io il tran tran di Coliandro non lo reggo più
    [...]
    Discordo: voglio ancora tutto questo. Oppure veder morire un comprimario. Insomma, non il tran tran.
    E dopo la settimana di pausa sanremese, l'episodio 5x05 propone qualcosa che a mio parere sfugge nuovamente dal tran-tran della serie... dimostrandomi però, stavolta, che se ben scritte e con una buona idea alla base, le variazioni sul tema possono davvero far bene al format de L'Ispettore Coliandro.
    Quindi, max dovrebbe essere contento, e intanto sono molto contento anch'io! ;)
    Insomma, gradito molto questo Tassista Notturno, forse finora il mio preferito della stagione insieme al primo: con la scusa di mettere Coliandro sotto copertura nei panni di un tassista per sventare gli attacchi a base di letame dei quali era oggetto i il proprietario del taxi, abbiamo il 90% dell'episodio che si svolge o a bordo dell'auto o per le strade di una Bologna by night, avvolta nel buio della notte in un'atmosfera fantastica. Certo, non è la prima volta che vediamo la città di notte (spesso proprio attraverso il finestrino dell'auto di Coliandro, peraltro), ma si trattava sempre di singole scene; stavolta invece si tutto l'episodio si svolge nel giro di una notte e quindi per tutti i 90 minuti di durata ci sono solo la macchina e la strada.
    Mi correggo: la macchina, la strada e la ragazza. Chiaro. La gnocca di turno è Lucia Gallo, interpretata da Francesca Chillemi, che offre una buona prova attoriale anche se rappresenta forse la tipa che meno mi ha convinto in questa stagione. Non per colpe dell'attrice, ma per la caratterizzazione che si è voluta darle, troppo isterica e volubile negli atteggiamenti, tutto giustificato dal casino in cui era finita ovviamente, ma la resa del personaggio alla fine non mi ha molto colpito, specie nel climax finale in cui sbrocca del tutto.
    Oltre all'atmosfera vincente e alla gustosissima idea di raccontare "tutto in una notte", anche l'intreccio si rivela interessante e intrattenevole, con tanto di solito criminale sopra le righe, che purtroppo si vede poco e risulta troppo poco sviluppato per quello che poteva offrire.
    Giampaolo Morelli come sempre è molto in parte, e offre ancora una volta un'interpretazione buona... anche se forse, paradossalmente, il setting più limitato e la copertura finiscono per frenare alcuni atteggiamenti tipici di Coliandro, minando leggermente il fascino del suo comportamento.
    Comunque, ad avercene di episodi del genere.
    Mò ne manca solo uno, in onda venerdì prossimo su Rai2, e poi anche questa stagione finirà... e chissà se e quando rivedremo l'ispettore più sgangherato d'Italia in nuove avventure!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Questa quinta, inedita e insperata stagione de L’Ispettore Coliandro si conclude con un episodio a dir poco esplosivo,che ancora una volta scardina lo schema standard degli episodi come l’abbiamo a lungo conosciuto, ma lo fa in maniera ancora più brutale, marcata e coraggiosa. La vittima del caso di turno è infatti Coliandro stesso, che finisce nel mirino di una sexy assassina seriale di poliziotti, la quale lo circuisce e poi lo rapisce, tenendolo prigioniero in un ex mattatoio di maiali e torturandolo con catene e teaser.
    C’è quindi poco spazio per le battute e le gag tipiche del personaggio, relegate alla cornice dei 20 minuti iniziali e dei 5 finali, ma vista la qualità della trama non mi voglio lamentare di questa assenza, che pure si fa sentire ogni tanto.
    Ma immagino fosse il prezzo da pagare per avere una storia così cupa e disperata, claustrofobica e senza apparente scampo. Le umiliazioni, i tentativi di fuga, i fallimenti, le punizioni sono infatti gli ingredienti con cui Carlo Lucarelli e i Manetti Bros. hanno scelto di infarcire questo Copkiller, e il risultato comunica tutta l’angoscia che gli autori volevano raccontare.
    L’episodio è anche disturbante, e tutto grazie all’interpretazione della tipa della settimana: l’attrice Euridice Axen veste i panni di questa sadica, ma la caratterizzazione vincente che la rende un personaggio ipnotico è la sua follia assoluta. [spoiler]Ha uno sdoppiamento di personalità che le fa credere di essere due sorelle, una buona e una cattiva[/spoiler] (colpo di scena geniale, per inciso), nel suo sguardo c’è sempre una vena di instabilità, gli occhi sono sempre agghiaccianti e i suoi sbalzi d’umore e gli scatti di violenza rendono assolutamente bene l’idea della pazzia di cui è preda da tempo. E quando prorompe in risate acute e fuori contesto non fa che completare il disegno complessivo dell’instabilità mentale della quale è soggetta.
    Si tratta di un personaggio scritto in maniera efficace proprio nella pazzia scatenata con cui è caratterizzato, e grazie in particolar modo alla performance dell’attrice.
    Anche Giampaolo Morelli ha fornito un’ottima interpretazione, che per il 90% della durata è stata più seria della media coliandresca, e per questo spicca maggiormente.
    Già, perché una volta tanto Coliandro non risolve la situazione a culo e senza capirci molto: l’inedita situazione da “occhio del ciclone” in cui si trova gli permette di mettere in campo moltissime doti nascoste, da escapista a stratega, e quando alla fine riuscirà ad avere la meglio sulla propria carceriera lo farà grazie alla propria tenacia e abilità.
    Se L’Ispettore Coliandro finisse qui, senza avere ulteriori nuovi episodi in futuro, questo sarebbe un finale di serie perfetto, perché dà finalmente un riscatto al personaggio che, pur avendo comunque già dimostrato in passato di avere meriti e qualità, non ha mai goduto di fama o vantaggi, né gli è mai stato riconosciuto il proprio ruolo all’interno delle operazioni in cui è stato coinvolto suo malgrado. Stavolta, invece, il riconoscimento c’è eccome, e anche i sentimenti del resto del cast quando ad un certo punto si presume che Coliandro sia morto testimoniano comunque l’importanza dell’ispettore nella questura di Bologna.
    Gli ultimi 5 minuti, d’altronde, riportano l’atmosfera ai più consueti sfottò di Gambero, che non stonano comunque in virtù del "more of the same" che in questi casi ci vuole, e il monologo interiore finale del protagonista (“Col cazzo che sono morto, io sono di ferro, minchia, sono l’ispettore Coliandro”) inframmezzato da un "cazzo che botta" dopo aver sbattuto il ginocchio contro una sedia del corridoio offre perfettamente e a 360 gradi la cifra stilistica del personaggio e della serie.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Torna a “Serie ITA”