*Contiene spoilers qua e là su Dr. Horrible e sulla 6a stagione di Buffy*
E così, per il dispiacere di chi si era ormai affezionato già ai personaggi della miniserie, nonostante i soli 40 minuti con cui sono stati raccontati, Dr. Horrible si conclude qui.
Ad una prima visione l'Act III, il conclusivo, spiazza completamente. Un po' forse ci si arrabbia per il finale, un po' si rimane shockati, un po' ci si rattrista. Ad una visione successiva lo si assimila meglio, e si capisce che in fondo è perfetto, e non si riesce ad immaginarne uno diverso. Come spesso accade nel Whedonverse (vedi Tara - 6a Stagione di Buffy, o Serenity, o Angel) un innocente perde la vita, ma la sua morte è funzionale al proseguire della vicenda, o all'innesco decisivo di certi moti interiori magari soltanto accennati in precedenza, e che devono per forza di cose, (in seguito ad un evento shockante, appunto) dar luogo ad una brusca svolta psicologica in un determinato personaggio.
Un po' quindi, conoscendo lo stile di Whedon, c'era da aspettarselo, e Dr. Horrible nella prima canzone di questa parte lo aveva annunciato, tra le righe: "There is no happy ending." Però, anche con questo "senno di poi", nulla è scontato, e il finale funziona meravigliosamente bene, considerando il significato di questo episodio -già spiegato da Deboroh-: le origini della trasformazione del villain da scienziatello blogger con qualche mania di grandezza a mente criminale.
Ciò che un pochino mi ha delusa è l'ultima frase di Penny, "It's ok, Captain Hammer will save us": dopo la scena in cui lei attende Dr. Horrible in lavanderia insieme ai due frozen yoghurt comprati per l'occasione (che nell'Act II fanno loro compagnia durante le chiacchierate in attesa che la lavatrice faccia il suo lavoro), ed in cui si rattrista nel non vederlo arrivare, e la scena in cui durante il discorso di Captain Hammer si nasconde letteralmente per le sue parole superficiali e volgarotte, insomma, stona un po'. Certo, non mi sarei aspettata delle parole dolci verso lo scienziato, però nemmeno una frase simile, viste le scene precedenti.
Un aspro cambiamento avviene così nel Dottor Horrible, a causa di questa svolta nella storia: se grazie all'amore per Penny avrebbe potuto redimersi -mi sembra persino che esiti a sparare nel momento in cui punta il Death Ray contro Captain Hammer: chiude gli occhi quasi come a non voler vedere la scena, e non preme il grilletto nel momento a lui più propizio-, la morte di lei uccide il suo lato umano. "I won't feel.. a thing." canta Dr. Horrible e sottolinea "l'uomo" nella scena finale. Otterrà ciò che voleva, l'entrata nel club criminale d'elite della Evil League of Evil, ma non ciò di cui avesse davvero bisogno.
Allo stesso modo, Captain Hammer, anche se in maniera del tutto particolare, "cresce": si rende conto di non essere invincibile e mette in discussione il suo essere supereroe.
Anch'io ho trovato le canzoni qualitativamente inferiori, leggermente, a quelle degli atti precedenti, tranne quella finale del Dr. Horrible, un po' Dannyelfmaniana, darkeggiante alla Burton maniera. Davvero significativa.
Nonostante il tono tragico di questo episodio, però, Whedon inserisce magistralmente delle scene comico-parodiche anche nei momenti più seri o tristi: basti pensare a quando Captain Hammer finisce di cantare il suo pezzo, quando piange come un bambinetto per essersi ferito e quando ce lo si mostra dallo psicanalista, o al fatto che il capo della Bad Horse sia letteralmente un cavallo, e così via.
Adoro il modo -particolare ed unico- in cui Whedon riesce a rendere un villain un semplice antieroe che si accattiva le simpatie del pubblico: lo condisce con una dose di sfortuna, una di ironia, una di simpatia demenziale, ed il gioco è fatto, come era già successo con Spike (riflettendoci, forse è per questo che Dr. Horrible me lo ricorda, come ho scritto in uno degli interventi precedenti). Qualche confronto con Buffy viene naturale quindi, sia per i personaggi che per la scenografia: quelle stradine da provincia americana mi ricordano tantissimo l'angolino del Magic Box di Sunnydale, ed il tocco Whedoniano si avverte in ogni scena. Bello bello per chi, naturalmente, apprezza il Whedonverse.
Elikrotupos ha scritto:sì ma questo è stato fatto apposta per il web, apposta per essere breve, apposta per non essere trasformabile in qualcosa di cinematografico o di lunga serialità. Va preso così com'è, non ci vedo alcun evento (nella modalità di distribuzione sì, nella produzione no perché di robe indipendenti e a basso budget se ne fanno tante, nella qualità men che meno...) è da nerd, è parodioso, è simpatico, ma finisce lì... imho voi (deboroh elaine e minnie) vi state esaltando troppo
Dai, è bello, al pubblico è piaciuto, la storia è originale..
Comunque dopo questo episodio sono sicura di non volerne un sequel, come invece reclamano molti whedonfans su internet: per me la storia deve finire qui, in questo modo. So che essendo fatto apposta per il web non può, ora, essere trasformato in altro. Infatti come miniserie da onlinizzare per i fans mi sta bene, anzi trovo l'idea lodevole. Mi riferivo però al fatto che, con un così valente soggetto tra le mani, avrebbero potuto dare alla storia ed ai personaggi (forse non in un serial quanto in un prodotto cinematografico, rettifico in parte quanto detto prima dopo aver visto quest'ultima parte) -quoto Deb- un maggior respiro narrativo. Avrei dato più spazio ad una eventuale evoluzione del pensiero di Penny nei confronti degli altri due protagonisti (quella parte che, come ho scritto, mi ha un po' spiazzata: se continua a credere in Hammer che senso avevano quelle scene precedenti?) e alla loro storia in generale. That's it.