Future Film Festival 2008

Disney sovrana, ma anche la nuova concorrenza hollywoodiana, gli anime, i corti, i lunghi, gli stop motion... e tutto ciò che da fermo magicamente si muove!
  • Chissà che quest'anno non riesca finalmente a farci un salto...

    Hols lo consiglio, è un film fondamentale che tentò di essere esplicitamente una rivoluzione. Fallita, tuttavia, a causa dell'incomprensione del pubblico e di restrizioni della produzione, che portò il film dai previsti 95 minuti a soli 80 (molte sequenze -dispendiose- progettate da Takahata non poterono essere animate, e sono presenti nel film sotto forma di serie di immagini fisse) Dopo quest'esperienza, Takahata non potè dirigere lungometraggi sino ai primi anni '80.
  • Mumble, sto vedendo se riesco a farmi il prossimo week-end al FFF. Non sono ancora sicuro, però.

    Deboroh, avrei un'informazione da chiederti: io sarei orientato a comprarmi 2 biglietti giornalieri da 4 proiezioni l'uno. Solo che ho letto che poi bisogna comunque andare a ritirarsi i singoli biglietti agli sportelli, e se lo spettacolo che ti interessa è esaurito, nisba.
    Che speranza c'è, mediamente, di trovare biglietti disponibili il giorno stesso delle proiezioni?

    Io, molto indicativamente, mi sarei fatto questo programma:

    Sabato

    Cinema Manzoni
    12:00 Furusato Japan (Japan, Our Homeland) di Akio Nishizawa
    17:00 Film Noir di Jud Jones e Risto Topaloski
    19:00 Evento Pixar Animation Studios: Il nuovo corto
    Pixar, Your Friend the Rat

    Europa Cinema
    23:30 Strip Screen – Super Heroes Against the Screen
    Programma 4
    A seguire:
    Omaggio a Toei Animation – L’età d’oro dell’animazione giapponese
    Taiyô no Oji: Hols no Daiboken (La grande avventura di Hols: la Spada del Sole) di Isao Takahata

    Domenica

    Cinema Manzoni
    10:00 Piano No Mori (Piano Forest: The Perfect World of Kai) di Masayuki Kojima

    Cinema Jolly
    18:00 La Reine soleil (La Regina del sole) di Philippe Leclerc

    Più altri due spettacoli che devo ancora definire...
  • Boh. A mio parere i biglietti si dovrebbero sempre trovare.
    Gli eventoni grossi sono stati messi quest'anno al teatro cinema Manzoni, che ha 1200 posti, quindi non dovrebbero esserci problemi, salvo affluenza straordinaria senza paragoni rispetto agli anni passati.

    Per gli eventi che hai scelto, io vado solo all'incontro PIXAR per Your Friend the Rat e per La Grande Avventura di Hols; Piano no Mori e Furusato Japan li vedo in altre proiezioni per favorire certi incastri di programmazione, e le altre cose non mi interessano...

    Per il week-end, mi permetto di consigliarti Nasu: a Migratory Bird with Suitcase, filmetto di un'ora sequel di un opera a mio parere stupenda; ma forse l'hai già visto... Altrimenti non c'è un granchè, potresti rischiare con qualche maratona di cortometraggi, ma è una lotteria: possono capitarti sequenze di obbrobri come sequenze di capolavori, in effetti se non entri a scrocco in qualunque proiezione, è un rischio.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Eh, Nasu l'avevo notato e volevo vederlo, ma lo fanno alle 20. Per la notte di domenica non avrei calcolato di fermarmi a Bologna, e l'ultimo treno per me utile parte alle 21:40 dalla stazione centrale... Se il film iniziasse alle 20 in punto al limite ci riuscirei anche (dura meno di un'ora, mi pare), ma in caso di ritardi la cosa potrebe farsi difficile...

    Cmq grazie, poi posterò di nuovo qui quando avrò deciso definitivamente.
  • Ok. Però nella stessa sala, la proiezione precedente termina con 50 minuti di distacco, quindi non dovrebbero esserci grandi ritardi dovuti allo slittamento delle proiezioni precedenti.
    Al massimo ci sono 10 minuti per l'ingresso del pubblico ritardatario, e comunque tieni conto che dal cinema Manzoni a piedi in massimo massimo 20 minuti sei in stazione. Se poi corri, e fai il biglietto prima... ^^

    EDIT: Ops non è al Manzoni, è all'Europa che è un po' più lontano. Mh, in effetti sono 10-15 minuti in più, saresti stretto coi tempi.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Ok, ho preso la mia decisione: vengo al FFF, ma solo sabato.
    Ed ecco il programma con cui arrostirò i miei bulbi oculari.

    Cinema Manzoni
    12:00 Furusato Japan (Japan, Our Homeland) di Akio Nishizawa
    17:00 Film Noir di Jud Jones e Risto Topaloski
    19:00 Evento Pixar Animation Studios: Il nuovo corto
    Pixar, Your Friend the Rat
    21:00 Piano No Mori (Piano Forest: The Perfect World of Kai) di Masayuki Kojima

    Europa Cinema
    23:30 Strip Screen – Super Heroes Against the Screen
    Programma 4
    A seguire:
    Omaggio a Toei Animation – L’età d’oro dell’animazione giapponese
    Taiyô no Oji: Hols no Daiboken (La grande avventura di Hols: la Spada del Sole) di Isao Takahata
  • Breve aggiornamento in corso d'opera, il mega-commentone day-by-day lo rimando alla prossima settimana.


    Per ora, tanti tanti corti, pochi veramente interessanti.
    Molta roba spagnola/sudamericana, di cui solo qualcosina si salva in mezzo alla massa.
    Visto The PIXAR Story, ed è fantastico.
    E sono reduce dalla visione di un film di Gamera al cinema, esperienza che consiglio a chiunque.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • nell'attesa dei resoconti di Rebo e Deboroh, qui c'è quello di AWN.com.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Eccomi. Lo so, in ritardo come al solito, ma finito il Festival c'è stata una valanga di esami, ma ora eccomi qui.


    Quest'edizione del Festival, non è stata un granchè. Cioè, no, dai, è comunque stata una bella esperienza, ma ormai le cose da guardare sbadigliando sono più di quelle che mi appassionano, e da qualche anno mi sembra la qualità stia un po' scemando. Non drasticamente, ma un po' alla volta. Quest'anno è stato minato anche da una serie di errori tecnici abbastanza imbarazzanti in 3/4 occasioni, come DVD che si bloccano, opere che vengono proiettate senza l'audio, proiezioni che si bloccano per mezz'ora per poi riprendere ed essere re-interrotte perchè il DVD scattava; e in un paio di occasioni questo è capitato con gli autori presenti in sala, venuti appositamente dall'estero.
    Altro punto negativo è stata la perdita del Cinema Capitol, un multisala con 4 sale posizionato in centro, attaccato alla stazione, che era comodissimo; c'è stato un cambio di gestione e non è più stato concesso, e così gli organizzatori hanno dovuto spartire il Festival in tre cinema, a dieci minuti di distanza l'uno dall'altro. Nulla di grave, ma comunque per uno come me che salta da una proiezione all'altra, è stato un po' più scomodo.
    Comunque ci sono state diverse soddisfazioni sparse come al solito: incontri interessanti, proiezioni di opere che attendevo da tempo, e anche qualche sorpresa che non conoscevo ma che mi ha piacevolmente stupito.
    As usual, posterò il resoconto diviso in giornate.

    MARTEDI' 15 GENNAIO
    Quest'anno il Festival inizia di Martedì. Un giorno in più, e già mi preoccupo per avere un giorno in più di privazione del sonno, ma in fondo non è così.
    Per promuovere il Festival, prima dell'inizio vero e proprio è stata organizzata una proiezione serale, aperta a tutto il pubblico con ingresso libero.
    Bè, potevano scegliere di meglio, si sono accontentati di mostrare alle masse il cartone volgare e trasgressivo per dimostrare che l'animazione può essere anche adulti, blablabla... Ma ce n'è ancora bisogno?
    Non conviene fare vedere qualcosa di qualità?

    ImmagineImmagine
    Wood & Stock: Sesso, Origano e Rock’n’ Roll
    Un gruppo di hippy, dopo l'epoca d'oro degli anni '70, si ritrova vent'anni dopo a condurre una vita dissoluta, dopo aver visto l'illusione della sua generazione trasformarsi in un sudicio appartamento e una famiglia disastrata. Nonostante ciò cercheranno di rivivere i bei tempi andati, lasciandosi andare ad un'esplosione di eccessi, linguaggio volgare, droghe e sesso. Rimetteranno insieme anche lo scalcinato gruppo musicale di un tempo, trascurando però il figlio, che non si trova per nulla a suo agio nell'ambiente hippy.
    I disegni sono piacevoli, mi hanno ricordato lo stile di Bonfatti; peccato che le animazioni siano grezze, mi hanno ricordato i corti dei Simpson nel Tracey Ullman Show. Tutto il film è permeato di scene di sesso e volgarità piuttosto gratuite, e anche la trama non ha nulla di speciale, lasciando lo spettatore osservare i protagonisti che trascinano le proprie vite nell'accidia più sfrenata. E a dirla tutta, c'è anche poco di realmente divertente, l'unica cosa che mi ha strappato un sorriso sono le trashissime mutande con su Elton John che cantano.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Le Tueur de Montmartre
    Bah.
    Un mediometraggio noir in animazione 2D di fattura piuttosto scialba, sia per la realizzazione tecnica, che per la vicenda soporifera. Un pittore in crisi creativa è vessato dall'oppressiva madre e decide di liberarsene uccidendola; sarà il primo di una serie di omicidi che effettuerà, partendo da un testimone del primo assassinio, fino a spezzare le vite di chiunque lo irriti minimamente. Incontrerà poi la Morte, che gli racconterà aneddoti e chiacchiereranno del più e del meno...
    Le animazioni erano limitate, era qualcosa di vicino al "Supergulp - fumetti in tv", e a lungo andare diventava pesnate da guardare.

    Immagine
    La crisis carnívora
    In una foresta, una comunità di animali ha stipulato un patto vegetariano per il quale nessuno avrebbe mangiato altri animali; non sopportando questa situazione, la tigre e il leone cominciano a rubare cadaveri animali con cui nutrirsi Un leone e una tigre rubano cadaveri di animali da mangiare, e incolpano la iena di questo comportamento disdicevole.
    Divertente? Mah, la gente in sala di tanto in tanto rideva, io no; il film fa' largo uso di una scurrilità e un'irriverenza forzate e assolutamente gratuite, (non usate a dovere, South park è chilometri più avanti), con tanto di karaoke finale sulla canzone "Hijo de Puta" -_-
    E poi tutta la trama era decisamente confusionaria... bah.
    Il film comunque merita di essere messo agli atti unicamente perchè è il primo lungometraggio interamente realizzato in Flash, e le animazioni non sono neanche tanto male, considerando il mezzo sfruttato.


    Immagine Immagine
    La Antena
    In un regime totalitario che controlla le masse, in modo simile a quanto avviene in 1984 di George Orwell, un intero paese è stato privato della voce, per mano di un malvagio dittatore, Mr.Tv. Ma la Voce, una cantante che lavora per il dittatore, è ancora dotata di voce e attraverso programmi trasmessi in tutto il paese, è vista come una figura leggendaria degna di essere adorata a tutto il popolo.
    Un ex dipendente della stazione televisiva scoprirà il modo per mettere un freno ai piani di Mr.Tv; in questa missione sarà aiutato da sua figlia, che farà la conoscenza del figlio della Voce, e che avrà un ruolo fondamentale nel ribaltamento del sistema.
    La pellicola argentina in live action, girata completamente in bianco e nero, ricorda i film degli anni '20, in particolare quelli dell'espressionismo tedesco dal quale riprende la fotografia e lo stile di recitazione degli attori. Alcune scenografie di località esotiche sembrano invece ripescati dal cinema delle origini, e in particolare da Mèlies, che viene anche omaggiato con una luna dotata di volto che si fuma un bel sigaro.
    Tutte le persone, prive di voce ma non di parole, sono costrette a comunicare con i sottotitoli, che sono a tutti gli effetti l'elemento più interessante dell'opera. Il testo non è presentato attraverso quadri indipendenti, come nei film di inizio XX secolo, ma sono inseriti nelle stesse immagini, vicino al personaggio che le pronuncia (in modo simile a quanto avviene per i sottotitoli di Hiro nella versione originale di Heroes). Ma l'originalità sta in come i sottotitoli siano implementati nel film: i personaggi sono in grado di vederli proprio come noi, e quindi ecco il protagonista sollevare lo sguardo verso la scritta per accertarsi di aver capito bene, oppure cercare di coprirla con un cappotto per evitare che un personaggio non capisca cosa stiano dicendo. E in più ogni scritta è inserita nelle inquadrature con una posizione e un font adeguato a trasmettere il messaggio. Un esempio di dove si spinga questa volontà è nella scritta "Dobbiamo andare! E' tardi!" presentata nell'inquadratura di un braccio con l'orologio al polso; la seconda metà della scritta si "spezza" cominciando a scendere a scatti, proprio come se fosse la lancetta dei secondi.
    Un film interessante, vivace nonostante gli echi "primitivi" e che vuole far riflettere sulla libertà di parola, tema che sicuramente si ricollega al passato dell'Argentina.

    Immagine Immagine
    Shaun the Sheep + Purple & Brown
    Qualche episodio dei due prodotti Aardman più recenti.
    Shaun the Sheep, con episodi da 7-8 minuti, è una piacevole serie tv con toni molto vicini a quelli di Wallace & Gromit, anche perchè i protagonisti sono animali non parlanti, ed il loro padrone spiccica qualche parola di tanto in tanto. Ogni puntata è ambientata in una fattoria dove un contadino bifolco e un cane forte e rude cercano di tenere a bada un gregge di pecore molto più furbe di loro.
    Divertente proprio come W&G, la serie può godere di musiche davvero azzeccate, in particolare la sigla tormentone, che non mi sono tolto dalla testa per 2 giorni dopo averla ascoltata solo 3 volte.
    Purple & Brown invece è composto da sketch di 30-60 secondi, in cui questi due esserini comunicano con suoni privi di senso, ma che esprimono unicamente la loro emozione (alla Pingu, per intenderci). Non eccezionale come Shaun the Sheep, ma va anche considerato che questa serie è sicuramente rivolto ad un target da età pre-scolare, anche se qualche sorriso lo strappa pure agli adulti.
    Ultima modifica di DeborohWalker il domenica 29 giugno 2008, 14:32, modificato 1 volta in totale.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto: Tutte le persone, prive di voce ma non di parole, sono costrette a comunicare con i sottotitoli,
    Ma questa è una piucchegeniale genialata! Spero di avere occasione di vederlo.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Ok, lo so, sono passati mesi, ma ora recupero tutto quanto vidi al Festival e ho lasciato in sospeso.

    Immagine
    Byousoku 5 Centimeters
    Da Makoto Shinkai, autore in passato de La Voce delle Stelle (un OAV celebre in Giappone per essere stato realizzato INTERAMENTE da una sola persona, mantenendo una qualità elevata), questo film ha conquistato il Premio principale di questa edizione del FFF. Meritato? Sì.
    Takiki e Akari sono due ragazzi delle elementari, abituati a trasferirsi continuamente per via delle loro famiglie, che si ritrovano a condividere la stessa classe per l'intero sesto anno delle elementari. Progressivamente tra i due si sviluppa un sentimento di affetto reciproco, che però i ragazzi non riusciranno ad esprimere; tutto questo fino a quando le distanze non li separeranno nuovamente, costringendoli a una vera e propria dissea per potersi incontrare un'altra volta. E poi, continuare la propria vita l'uno distante dall'altro.
    Il film è diviso in tre episodi, ognuno ambientato in un diverso periodo, sviluppando la storia con un intreccio narrativo particolare che si diverte a viaggiare avanti e indietro nel tempo.
    Buona parte della vicenda è narrata attraverso i pensieri e le sensazioni dei due protagonisti, che riflettono in voice-off su quanto stanno vivendo, dando così un accento particolare all'introspezione emotiva dei due.


    Immagine
    The Pixar Story
    Documentario sulla PIXAR che tratteggia tutto quanto serva per effettuare un dipinto dello studio d'animazione, non limitandosi solo a una cronaca degli eventi, ma catturandone anche il lato umano grazie a una regia dotata di cuore e capace di catturare diverse sfaccettature.
    Il documentario si divide sommariamente in tre parti.
    La prima è un accenno di storia, dagli albori del cinema d'animazione, passando poi allo sviluppo della tecnologia che permetterà la nascita della computer graphic.
    La seconda parte ripercorre i primi esperimenti di Lassater, le fatiche, i licenziamenti, le collaborazioni e i primi risultati ottenuti: interessante la presenza di due cortometraggi realizzati da Lassater alla Cal Arts, uno su una lampada che rompe la lampadina e la sostituisce (forse anteprima di Luxo Jr.?) e l'altro su un bambino che ha incubi sui mostri (puzza di Monsters. & Co.?). Folgorato da Tron, Lassater cominciò un progetto su un film in CG di un tostapane coraggioso, ma dato che costava come un film in 2D, il lavoro fu bloccato: i produttori infatti vedevano l'animazione al computer unicamente come un modo per risparmiare. Ma grazie al cielo c'è papà George Lucas, che crede nellla fusione tra arte e tecnologia, e finanzia gli studi sulla CGI.
    La terza parte va da Toy Story in poi ed è una sorta di summa dei contenuti speciali dei DVD, con qualche retroscena sulle realizzazioni dei film, dei cortometraggi, ma soprattutto sul modo di lavorare alla Pixar, sempre ricco di entusiasmo e in un ambiente serio ma estremamente gioviale. Si toccano anche i momenti di crisi, la riscrittura di Toy Story 2 praticamente daccapo, arrivando fino alla fusione Disney/Pixar.
    Un buon documentario, che si focalizza più sul lato umano che su quello tecnico, testimoniando che sono ancora le macchine ad essere al servizio dell'anima, e non viceversa.


    Immagine Immagine
    Nocturna
    Una delle proiezioni migliori del Festival: un lungometraggio d'animazione in 2D come non se ne vedevano da tempo, con animazioni molto buone e dei personaggi straordinari. Il character design è eccezionale, al livello dei film Disney: ogni personaggio ha una gamma di espressioni veramente impressionante, sfortunatamente escludendo il protagonista.
    La storia è quella di Tim, un bambino che vive in orfanatrofio e ha paura del buio; una notte Tim si sveglia e scopre che tutte le stelle sono scomparse, proprio per colpa della sua paura. Per cercare di superarla, Tim dovrà combattere contro tizi malvagi, troverà compagni che lo aiuteranno, e scoprirà una città notturna con un'atmosfera caratteristica, popolata da spiriti rubacalzini, spettinatrici di bambini, e altri che inducono i bambini a fare la pipì a letto nel sonno. Ma l'amico più grande per Tim sarà il pastore di gatti, una sorta di mentore/geniodellalampada di turno, che si occupa di gestire i felini sui tetti, animali che hanno un ruolo importante nei meccanismi della città notturna.
    Davvero una gradita sorpresa, un riuscito tentativo di rendere credibile una città così particolare, di cui si percepisce la vitalità anche al di fuori delle vicende del lungometraggio.
    Date un'occhiata al trailer


    ImmagineImmagine
    Gamera The Brave
    Gamera ha sempre sofferto della sindrome del fratello minore. Godzilla è stato il primo, Godzilla è più forte, Godizilla è più amato, Godzilla ha più film all'attivo, Godzilla ha avuto il suo bel remake hollywoodiano.
    Gamera deve quindi cercare di riprendersi, e per differenziarsi dal bestione verde, il bel tartarugone pone l'acceleratore su ciò che l'ha sempre caratterizzato, ovvero il rapporto coi bambini.
    Gamera infatti è considerato il paladino dei bambini. Sì, davvero.
    Nonostante sia un mostro distruttivo, ha sempre legato con la popolazione giapponese infantile, fin dai primi film: eccolo quindi in questa nuova incarnazione, ch più di ogni altra assomiglia a ET. Un bambino infatti trova l'uovo di Gamera e quando questo si schiude, decide di allevare personalmente la tartarughina; come avviene per Elliot e l'extraterrestre di Spielberg, anche il piccolo Toru troverà sempre più difficile celare il suo nuovo amico, soprattutto con l'aumentare delle dimensioni e la comparsa dei suoi poteri.
    Il film, anche se rivolto a un target giovane, si lascia vedere piacevolmente: alcune scene coi bambini risultano melense, senza mai eccedere, anche se per noi occidentali qualche trashata qua e là fa capolino. Non mancano però momenti divertenti, e la battaglia finale, per un nerd che non aveva mai visto al cinema un film di mostri giapponesi, è stata più esaktante di quanto potessi mai credere, nonostante gli effetti speciali dozzinali.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Ma quelli di Nocturna sono mica gli stessi tizi di El Cid?
    Certe braccia non si scordano.
  • :D
    E gli stessi di Pinocchio 2000, e altra robetta spagnola.

    Ma quei film, che avevo visto sempre a edizioni passate del festival, erano al massima qualcosa di carino perchè visto aggratis in mezzo ad altra roba da festival, questo è proprio un signor film d'animazione, per certe cose ti farebbe tornare alla mente i Classici Disney 2D.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto:Folgorato da Tron, Lassater cominciò un progetto su un film in CG di un tostapane coraggioso, ma dato che costava come un film in 2D, il lavoro fu bloccato: i produttori infatti vedevano l'animazione al computer unicamente come un modo per risparmiare.
    Quindi questo film (che da piccolo ho adorato) sarebbe uno "scarto" pixariano? Non sapevo...
  • Sì, se n'era accennato rapidissimamente (molto tempo fa) anche qui sul Sollazzo: http://www.elikrotupos.com/sollazzo/vie ... ster#p6603
  • Filminutos
    Una serie di corti umoristici da 1 minuto. Animazione cubana piuttosto grezza (sono stati realizzati negli anni '80 da uno studio indipendente), ma la "messa in scena" della battute, spesso simili a semplici barzellette, mi è parsa buona. Mi hanno ricordato i vecchi cartoni animati di Mordillo.

    ImmagineImmagine
    Tekkonkinkreet
    Il film rivelazione del festival, a detta di tutti. Quello che ha attirato e incuriosito più gente.
    Personalmente mi ha annoiato, e tanto, al punto che mi sono appisolato in più di un'occasione.
    L'inizio è interessante: i protagonisti sono una banda di ragazzi che se ne vanno in giro per la città saltando da un tetto all'altro (un po' alla Yamakasi) e sfidando le bande rivali. La presentazione del contesto è affascinante, con questa città degradata che in fondo assomiglia quasi a un parco di divertimenti.
    Poi, la noia.
    Combattimenti bizzarri, trama confusionaria, un finale che degenera immotivatamente verso il fantasy. (vabbè, dicono che questo film è una fiaba, ma secondo me stona con tutto il resto)
    Le animazioni e i disegni sono particolari, diverse dalla maggior parte delle altre produzioni, quindi almeno questo si apprezza... però è davvero dura arrivare a fine film.

    Immagine
    Dennô Coil
    Serie Anime alla quale mi sono approciato con molto interesse, a causa del post di Rebo fatto proprio poco prima del Future Film Festival. Dai tre episodi proiettati, non sono affatto rimasto deluso: una serie sicuramente intrigante fin da subito, complici situazioni misteriose sapientemente snocciolate e personaggi simpatici.
    Nelle puntate che ho visto, più che sviluppare una trama vera e propria, gli autori riescono furbescamente a snocciolare uno dopo l'altro nuovi elementi dell'universo cybernetico, senza trasmettere l'impressione che sia solo una spiegazione.
    Interessante e ben gestita la presenza di un lato più serio e la presenza di un sacco di personaggi Kawaii (ad esempio i batuffoli neri identici a quelli di Spirited Away)
    Attendo con ansia che qualcuno lo editi in italiano.

    Evento Blue Sky Studios - Horton Hears a Who!
    Presentazione in Anteprima al Festival di alcune scene del film. L'impressione che ho avuto non è stata delle migliori, mi aspettavo qualcosa in stile ice Age, lontana da quello che apprezzo in un film.
    Poi vabbè, ormai i mesi sono passati, il film è uscito al cinema e l'ho apprezzato più di quanto pensassi, ma rimane comunque un film che va visto massimo una volta e poi più.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine
    Furusato Japan
    Un film particolare, soprattutto per ciò che siamo abituati a vedere noi come "film d'animazione". Furusato Japan racconta una storia semplice e delicata, con un ritmo posato, tale che la storia avrebbe benissimo potuto essere raccontata in uno sceneggiato live-action.
    E' la storia di un bambino delle elementari e dei suoi compagni, componenti di un coro scolastico nel Giappone degli anni '50; si avvicina un concorso col quale tutte le scuole potranno presentare le loro canzoni, brani patriottici che hanno il compito di esaltare la grandezza della patria e dei soldati che hanno combattuto la Guerra Mondiale appena conclusasi.
    Tutto prosegue con calma (salvo un evento shockante che influenzerà tutta la seconda metà della trama) e, se tutta la parte di presentazione dei personaggi e del contesto storico e sociale può essere interessante, la gara canora risulta piuttosto ostica, dato che il regista si ostina a far sentire le canzoni di molti gruppi: forse ai giapponesi hanno un impatto differente di quello che può avere per noi italiani.

    Immagine Immagine
    Black Sheep
    Un piccolo gioiellino del cinema trash.
    Henry Oklfield, ossessionato da una fobia per gli ovini, torna alla fattoria di famiglia per vendere il terreno al fratello Angus; Henry è completamente all'oscuro del fatto che Angus sta però effettuando esperimento genetici sulle pecore del luogo.
    Quando un gruppo di ambientalisti libera una pecora dal laboratorio, questa comincia a mordere umani e altre pecore, creando un esercito sempre più numeroso di pecore sanguinarie. Henry dovrà riuscire a salvare i pascoli della Nuova Zelanda, scampando ai morsi infetti delle pecore-zombie.
    La componente horror del film (sono presenti diverse scene spaventose e splatter) è accompagnata da un irresistibile black humor di fondo, e da qualche dialogo azzeccato tra personaggi caratterialmente grotteschi.
    Tra l'altro, il 19 Settembre esce nei cinema in italiano, non perdetevelo.
    Fantastiche le nostre locandine con geniali slogan come "Questa volta a pecora ci stai tu!", "Contare le pecore ti toglierà il sonno!", "PaURA LANA VERGINE!", "Cielo a pecorelle, sangue a catinelle!".

    Evento Pixar Animation Studios: Your Friend The Rat
    La PIXAR quest'anno era presente per mostrare in anteprima il corto Your Friend the Rat, prima in lingua originale, con tutte le spiegazioni e i making of del caso, e a sorpresa a fine incontro anche in lingua italiana; dal che ho potuto evincere che i doppiatori italiani di Remy ed Emile sono mooooooolto meglio dei corrispettivi americani.
    I video dietro le quinte hanno dimostrato una passione per il lavoro all'interno degli studi PIXAR, soprattutto nel voler sperimentare anche tecniche d'animazione nuove per loro, come il frammento in stop-motion o quello disegnato coi gessetti sulla lavagna.
    A riguardo ho potuto fare una domanda a Jim Capobianco: finora la PIXAR ha sempre realizzato film e corti in 3D, la presenza di animazione 2D, gessetti e stop-motion potrebbe essere il sintomo che in futuro la PIXAR utilizzerà altre tecniche anche nei film? La risposta è stata piuttosto vaga: fino a 4 anni fa lo stesso Capobianco si sarebbe giocato una mano sul fatto che la PIXAR non avrebbe mai realizzato animazione 2d, mentre ora ecco Your Friend The Rat, quindi chissà che questo corto non sia stato solo un esercizio di stile...
    La seconda domanda che ho posto è stata riguardo alle differenze di Ratatouille prima dell'arrivo di Brad Bird al timone: anche qui, risposta piuttosto diplomatica, dicendo che Brad Bird ha rivoluzionato il film, pur trovando una storia già avviata non affine alla sua sensibilità.


    Immagine Immagine
    Piano No Mori
    Shuhei è un bambino di quinta elementare, appena trasferitosi in una città rurale dalla grande città; in questo paesino cercherà di portare avanti il suo sogno di diventare un abile pianista. I suoi nuovi compagni gli rivelano che nel bosco c'è un piano considerato magico: Shuei non ci crede e va a controllare coi propri occhi e trova soltanto un pianoforte rotto. In realtà però lo strumento musicale può essere suonato solamente da Kai, un bambino che lo suona fin dalla nascita. I due ragazzi diventeranno amici, condividendo la passione per il pianoforte fino a doversi fronteggiare l'un l'altro, secondo i differenti stili con i quali suonano.
    La prima parte del film si segue con interesse, ma il lungometraggia da' il meglio di sè durante la competizione musicale finale, che riesce a restituire alla perfezione le sensazioni di un'audizione artistica come quella, inserendo anche elementi comici veramente spassosi. Particolarmente interessante anche la riflessione che si fa sul rapporto tra la rigorosa disciplina accademica e il talento personale, spesso già realizzato in altre storie anche se con esiti meno realistici e profondi.
    Un riuscitissimo lungometraggio dello Studio Mad House, che produce un film che forse non riesce ad eguagliare l'ultimo successo de La Ragazza che Saltava nel Tempo, ma comunque regala allo spettatore risate, emozioni e una qualità di realizzazione elevatissima.

    Immagine Immagine
    La grande avventura di Hols: la Spada del Sole
    Il primo film realizzato da Isao Takahata in collaborazione con Hayao Miyazaki. Uhm.
    Le animazioni sono interessanti, con buone trovate registiche nelle scene più movimentate.
    Buona la prima parte nella quale Hols, novello Ulisse, deve affrontare ogni tipo di difficoltà, con sequenze d'azione strutturate in maniera avvincente; sono rimasto sorpreso dall'inizio del film che catapulta il personaggio nel bel mezzo dell'azione, accorgimento che ho trovato davvero innovativo per un film degli anni '70.
    Poi vabbè, verso la metà del film Hols si ferma in un villaggio, incontra una ragazza che non è quello che sembra di essere, la trama si ferma e tutto diventa sbadiglievole.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto: Piano No Mori
    [...]
    La prima parte del film si segue con interesse, ma il lungometraggia da' il meglio di sè durante la competizione musicale finale, che riesce a restituire alla perfezione le sensazioni di un'audizione artistica come quella, inserendo anche elementi comici veramente spassosi.
    Confermo: ho visto pochi film in cui l'atmosfera di un concorso musicale "per ragazzi" fosse ricostruita con tanta precisione e partecipazione. Per questo ho apprezzato moltissimo la seconda parte del film che pure, a livello di trama, non è sempre brillante allo stesso modo. Degne di nota, a livello tecnico, sono anche le animazioni delle esecuzioni al pianoforte: sinora non ne ho mai trovate di meglio realizzate e sincronizzate con la musica.

    E poi c'è una gag-tormentone, nella seconda parte, che da sola merita la visione del film. Il bello è che pare demenziale, ma in realtà simili follie non sono rare tra i pianisti novellini che stanno per andare in scena... :LOL:
  • Torna a “Cinema D'Animazione”