[Jon Favreau] Zathura: Un'Avventura Spaziale
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Dieci anni fa uscì nei cinema Jumanji, gran bella commedia arricchita da un quartetto di attori protagonisti notevoli, in primis un Robin Williams in forma smagliante, ed una giovane Kirsten Durnst.
Zathura è tratto da un libro dello stesso autore del romanzo che aveva ispirato Jumanji, sfruttando un meccanismo narrativo identico; infatti, questo film inizialmente era stato pensato proprio come sequel ufficiale del Jumanji, ma poi si pensò di lasciar perdere e di inserire solo qualche accenno nei trailer e nei poster del tipo "Dallo stesso autore di Jumanji...".
Il meccanismo come già detto è identico a quello di Jumanji: due fratelli trovano in cantina un vecchio gioco di società (Zathura, appunto) e decidono, purtroppo per loro, di iniziare a giocare. Ma non si ritroveranno invasi da belve feroci, piante esotiche e altre amenità dalla giungla amazzonica; questa volta la casa dei ragazzi verrà trasportata nello spazio e i guai sono di stampo fantascientifico: astronavi aliene, piogge di meteoriti, robot assassini...
Il film però non raggiunge il livello di Jumanji per due motivi fondamentali: l'originalità, visto che ripercorre pedissequamente la struttura già vsta nel suo predecessore, e il quartetto di attori protagonisti, che più mediocri non si può, e che non riescono minimamente a raggiungere la qualità di Robin Williams and company.
L'attore famoso del cast in questo caso è Tim Robbins, il cui ruolo è però quello del padre dei ragazzi e quindi si vede solo all'inizio e alla fine del film, e anche in queste poche scene non ci mostra un interpretazione particolarmente memorabile...
Nonostante ciò bisogna però apprezzare il merito del film di essere strutturato bene, con una sceneggiatura carina e che si rivaluta sul finale, grazie ad un colpo di scena davvero intelligente. Forse alcune scene e certi passaggi del film sono prevedibili (bisogna considerare che il film è rivolto comunque ai bambini) ma si riesce a creare una sottostruttura che indaga, a volte banalmente, a volte con furbizia, nelle meccaniche familiari. Peccato che questa struttura e queste battute, che sono l'ideale per un film per famiglie come questo, siano recitate DA CANI.
La fantascienza che vediamo in tutto il film ricorda certe "ingenuità" del cinema qualche decennio fa, e si può apprezzare il fatto che la storia non sia in funzione degli effetti speciali, ma che giochi di più su certi stereotipi classici della fantascienza che danno al film un'atmosfera "retrò" gradevole.
Gli effetti speciali sono ben riusciti, di sicuro non fanno gridare al miracolo ma non stonano mai; le uniche creature che non mi sono piaciute sono i Zorgon, razza aliena lucertolesca la cui realizzazione è un po' dozzinale. Ma per il resto tutto è al punto giusto (tranne gli attori che avrebbero dovuto stare a casa)
Un film per famiglie ben riuscito, che si merita sicuramente almeno una visione, forse non al cinema ma magari a noleggio o quando passerà in tv. Non è minimamente all'altezza di quella bellissima commedia che era Jumanji, ma ha comunque una sua dignità (cosa che invece non hanno gli attori)
Sì insomma, parmi di capire dalla tua recensione che gli attori sono dei cani. Ma forse mi sbaglio.
Peccato però, Jumanji l'avevo adorato...
Peccato però, Jumanji l'avevo adorato...
Comunque il film, nonostante gli attori, si merita veramente di essere visto, soprattutto per il colpo di scena che h citato, che riesce a ricombinare un elemento della trama dando uno spessore maggiore a tutto il film.Grrodon ha scritto: Peccato però, Jumanji l'avevo adorato...
Peccato per gli attori.
l'ho visto oggi per caso, notando che è del regista di Iron Man e questo non deponeva a suo favore.
Invece è stato un film che mi ha tenuto incollato allo schermo sin dai momenti iniziali, prima del gioco. Le dinamiche familiari, e soprattutto quelle fra fratellini, potevano essere banali e invece, proprio per i due attorini imho, sono divertenti e ritmate quasi come una coreografia. Quando si entra nel vivo del gioco, poi, ancora di più. Il piccoletto è davvero adorabile e è lui che tiene vivo il film. Quantomeno è un bambino che si incazza, non che piange
L'idea della plancia di gioco che simula l'universo vero e che "diventa" l'universo vero è affascinante.
E poi c'è l'aspetto educativo della storia, ossia come si può vivere un'avventura solo con l'immaginazione mettendo insieme un paio di frasi scritte sulle carte.
E poi quella plancia di gioco è bellissima, la voglio.
Invece è stato un film che mi ha tenuto incollato allo schermo sin dai momenti iniziali, prima del gioco. Le dinamiche familiari, e soprattutto quelle fra fratellini, potevano essere banali e invece, proprio per i due attorini imho, sono divertenti e ritmate quasi come una coreografia. Quando si entra nel vivo del gioco, poi, ancora di più. Il piccoletto è davvero adorabile e è lui che tiene vivo il film. Quantomeno è un bambino che si incazza, non che piange
L'idea della plancia di gioco che simula l'universo vero e che "diventa" l'universo vero è affascinante.
E poi c'è l'aspetto educativo della storia, ossia come si può vivere un'avventura solo con l'immaginazione mettendo insieme un paio di frasi scritte sulle carte.
E poi quella plancia di gioco è bellissima, la voglio.
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”