[Topolino] Annata 2008

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • No, comunque, per dire. In Paperino Consulente del Concorrente c'è Rockerduck che propone il riconoscimento legale delle coppie di fatto, e sono tutti contenti? Arrivano un uomo e una donna e "Viva gli sposi", poi due uomini e "Viva i fratelli"? Com'è passata questa cosa alla censura? :D

    I danesi poi ci hanno abituato alle loro stranezze, ma le "burle" dei massoni mi sono sembrate un po' curiose... "Ho fatto bene a rifornirmi in quel negozio di giocattoli"; poi però il proiettile passa il vetro e l'ascia si pianta in un muro... Traduzione edulcorata?
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • Forse non c'entra niente, ma a bocce ferme e a europeo quasi terminato, vorrei segnalarvi questa cazzatina qui:
    http://www.disney.it/publishing/topolin ... s/sberlon/
    È abbastanza sollazza, secondo me.
    NB: Per leggere tutti i post basta cliccare sulle stelline che vedete sul calendario a sinistra.
    Questa precisazione è per gli utenti meno rapidi e astuti. Tipo Grrodon.
    Fausto
  • Fausto ha scritto:Forse non c'entra niente, ma a bocce ferme e a europeo quasi terminato, vorrei segnalarvi questa cazzatina qui:
    http://www.disney.it/publishing/topolin ... s/sberlon/
    È abbastanza sollazza, secondo me.
    NB: Per leggere tutti i post basta cliccare sulle stelline che vedete sul calendario a sinistra.
    Questa precisazione è per gli utenti meno rapidi e astuti. Tipo Grrodon.
    Si, credo sia decisamente sollazzo! :asd:
    Che ridere...rivive tutte le partite degli europei con lo stile che caratterizza i fumetti disney. Decisamente da leggere, se non altro per ridere un po' delle "nostre" ultime disgrazie sportive!!! ;)
  • "Inoltre, la partita è stata alquanto bruttarella, tanto che a un certo punto mi sono chiesto se per errore non fossi andato a vedere una partita della Nazionale Cantanti, quelle in cui alla fine Pupo canta “Gelato al cioccolato” e tutti gli spettatori scappano via terrorizzati. Invece, no. Era proprio Italia-Spagna di Euro 2008. " (dal post del 23 giugno, quello su Italia-Spagna)

    MA ROTFL MAXIMO!!! :P
    Per chi come me segue la dannata pelota saltuariamente (in occasione di qualche semifinale/finale di champions league + le competizioni internazionali) gemme come il blog di Fab Sberlon sono un toccasana di sano umorismo e dosata ironia. :clap:

    Insieme alla lettura de "L' EUROINTESTA" di Vittorio Zucconi su repubblica.it, il simpatico blog di Faustone sarà una delle cose migliori che ricorderò di questo Europeo (vabbò, mettiamoci anche Chiellini e Pirlo, và!).
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • La giovane e vivace squadra russa, allenata dal “mago” Gus Hiddink, non ce l’ha fatta a fermare le Furie Rosse (che, però, giocavano indossando una maglietta color antibiotico chiaro )
    Ma lol! (E se vogliamo, anche color Be-Total)
    Mitico Sberlon!
  • Tyrrel ha scritto: La Vera Storia di Novecento (Baricco-Faraci/Cavazzano): chiariamo subito un aspetto: io il monologo non l'ho mai letto, non ho mai assistito ad una sua rappresentazione teatrale, ma ho visto il film di Tornatore. Almeno un paio di volte, forse tre. Ebbene, questo non mi è stato di nessun disturbo, anzi casomai mi ha permesso di apprezzare maggiormente alcuni aspetti della storia. Non ho pensato neanche per un momento di trovarmi dinnanzi alla parodia del film o del libro, per il fatto che questo è chiaro sin da subito. Dalle prime vignette di quel nuovo inizio, con il Virginian al largo e Topolino e Minni, scritto direttamente da Alessandro Baricco, e dal titolo; non "Topolino e Pippo in..." o "La leggenda di Pippo sull'Oceano" ma "La Vera Storia di Novecento".
    E questo indica una cosa sola: questo è il fumetto di un'opera fortunata che ha avuto modo di essere rappresentata con vari linguaggi: la letteratura, il teatro, il cinema. E ora il fumetto. Interpretato da attori straordinari, i characters disneyani. E lì dove nel film c'erano Tim Roth e Pruitt Taylor Vince, qui ci sono Pippo e Topolino. Mai scelta fu più azzeccata.

    Perchè Pippo in particolare, per il suo "pensiero laterale", per il suo essere un "genio nell'ombra", è un Novecento perfetto! E anzi, mi viene da pensare che in fondo Pippo lo sia sempre stato Novecento.
    Però Topolino non è da meno. Perché dopo il lavoro fatto dallo stesso Tito e da autori come Casty, per levare al personaggio l'errata immagine di perfettino e primo della classe, è anch'egli perfetto nel ruolo di controparte e miglior amico di Novecento.
    C'è poi Macchia Nera: sceglierlo come antagonista di Novcento se la storia fosse stata fatta alcuni anni fa, non avrebbe avuto senso. Fortuna che Casty insieme a Savini e Cavazzano hanno recuperato il personaggio, trasformandolo in un pericoloso criminale dandy; perché così Faraci ha avuto l'antagonista perfetto per Novecento, che ha preso vita grazie alla maestria di Cavazzano, che da quanto fatto in precedenza è partito per realizzarne una versione davvero sublime.

    Ci si faccia un favore: non la si chiami parodia, o Grande Parodia Disney; qui siamo oltre. Perchè questa non è una parodia, questo è il fumetto di Novecento. Punto. E' come in Casablanca; anzi di più. Perchè qui non solo non si tratta di parodia, ma per la prima volta l'autore del testo letterario collabora alla realizzazione della storia. Non solo coadiuvando lo sceneggiatore, ma dando il suo contributo fondamentale scrivendo un nuovo inizio e un nuovo finale. Che pur essendo differenti da quelli del film, e quindi del monologo, ho apprezzato moltissimo, per il fatto che calzano a pennello con la storia. Per il ruolo svolto nella realizzazione della storia e per l'apprezzamento e il rispetto che prova per il fumetto Disney, Alessandro Baricco meriterebbe un grosso abbraccio da parte di ogni lettore e fan che si consideri tale.
    Chiedo venia a perdono per l'interrompere la sequenza dei numeri di Topolino commentati con questo post che si rifersice a una storia del numero 2737... ma dato che l'unico Topo del 2008 che ho acquistato è stato questo e solo per la storia di apertura, acquisto fatto il giorno stesso dell'uscita per godermi il giorno successivo, con calma, la degustazione (lettura sarebbe stato troppo poco) del capolavoro in questione, vorrei comunque dare un mio piccolo commento a "La vera storia di Novecento" (in realtà ero convinto di averlo fatto subito dopo averla letta, e solo adesso controllando mi sono accorto che mi dimenticai... era un periodo un po' pieno, quello di un mese e mezzo fa... )
    Ho citato in apertura quanto scritto da Tyrrel perchè è in linea praticamente completa con quello che penso io... e ha affrontato la lettura col mio stesso bagaglio culturale, cioè avendo visto il film un paio di volte ma senza avere letto il libro... bene, anch'io ho visto il film e mi ha colpito fin dalla prima volta per la poesia, la colonna sonora e le emozioni narrate...
    Per quanto riguarda la storia, è semplicemente perfetta... oltre a tutto quello che è stato scritto nella pagine precedenti, cioè che Pippo è perfetto nei panni di Nocevento, che Macchia Nera è perfetto come caratterizzazione, che la copertina è una figata ecc., tutte cose che condivido totalmente, volevo porre l'accento sui tempi della storia, su alcune finezze di scrittura e sui temi, che sono tre elementi che mi hanno colpito.
    I tempi della storia secondo me rasentano la perfezione; nonostante alcuni abbiano detto che la storia avrebbe potuto essere più lunga (e come ha scritto da qualche parte Tito stesso, il numero di tavole per questa storia è comunque molto buono per "Topolino"), in realtà io non ho avvertito una sensazione di mancanza di qualcosa, bensì quella contraria, di completezza, di perfetto sviluppo temporale tra le tappe della storia che si voleva raccontare. Gli episodi importanti dal film sono stati inseriti con naturalezza e senza forzarli in un'accozzaglia di momenti attaccati con lo sputo, come poteva facilmente capitare. La perizia di grandi narratori di Baricco e di Faraci è riuscita a dare i tempi giusti a tutto, armonizzando l'arrivo di Topolino sulla nave, la conoscenza con Novecento, il danzare con l'oceano, la sfida con Macchia, il voler andare sulla terraferma e il finale. IL tutto con un susseguirsi delle situazioni il più naturale possibile, con la tempisticas giusta che rende la storia molto molto verosimile proprio per la naturalezza dell'evolversi di una vita comunque così fuori dagli schemi.
    Le finezze di scrittura sono tante e presenti, ma non in modo per forza citazionistico in un modo fastidioso e pesante per chi non cnosce l'opera e anche per chi la conosce... proprio perchè il fumetto può essere fruito e gustato anche da chi non ha mai incontrato Novecento su pagine o su pellicola, le didascalie virgolettate fanno sognare con la musicalità delle parole e del significato, e nel dialogo tra Topolino e Pippo-Novecento di pag. 62, con l'inserimento del "perchè, perchè..." detto da un Pippo con l'espressione più giusta che si può per quell'occasione si vede tutta la poesia dello spirito di questa storia sui volti dei protagonisti disneyani. Non mancano poi tante battute in stile faraciano, che contraddistinguono l'opera senza certo rovinarla, anzi la valorizzano perchè come sempre funzionali alla storia e gustose (il leit motiv lungo una tavola su Topolino che cerca di capire l'origine del nome di Novecento con le risposte più improbabili è splendido, così come l'aspirazione metafumettistica a diventare commissario del capitano Basettoni). Tutto questo entra in quella che io chiamo effervescenza della scrittura, ed è un godimento per la mente.
    Sui temi ha già paralto qualche pagina fa Tito stesso, ma mi piace ribadirli velocemente perchè importanti e significativi: il senso di distanza da qualcosa, da qualcuno e dal passato così bello che però non torna più... la nostalgia, quindi... l'amicizia, il sapere vedere il mondo da una prospettiva poetica e nuova, la volontà di vedere il mondo da un nuovo punto di vista e nello stesso tempo la paura di farlo...la potenza del mare e dell'arte (visualizzata nella forma della musica)... tutte cose che qualunque lettore di Topolino ha potuto, volendo, leggere tra le righe di questa storia, sia esso abituale, saltualrio, amante della Disney, lettore di Baricco, amanrte del film di Tornatore, adulto o bambino o adolescente... e volendo si può anche solo venire catturati dalla storia ed è già bello solo così...
    In sostanza: questa storia restituisce smalto a personaggi troppo spesso banalizzati, riportando a una dimensione più umana e "sua" Mickey e lo stesso va detto di Macchia Nera e di Pippo, soprattutto, come già ampiamente detto, e non resta che ringraziare questi due grandissimi narratori italiani per averci regalato questo gioiellino. Che, ad onor di cronaca, mi ha spinto pochi giorni dopo, a comprarmi il libro di Baricco, e appena avrò un po' di tempo lo leggerò... guizzo che mi è venuto proprio grazie alla lettura di questa storia, può essere un merito aggiuntivo!
    ps: ho taciuto sui disegni perchè se nè ampiamente parlato nelle pagine precedenti; basti qui dire che tutto quello che ho scritto sopra è stato valorizzato e portato a un livello di perfezione che rasenta l'assoluto proprio grazie a disegni e colori. In sostanza, Cavazzano the best!!!
    Ultima modifica di Bramo il martedì 01 luglio 2008, 20:04, modificato 1 volta in totale.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Fausto, ma Sgrizzo è proprio defunto, o abbiamo qualche speranza? :re:
  • ok... Letto il n.2745...
    Nella storia "Il giorno del drago", della nuova saga "Topolino il signore dei cerchi", che ci porterà sino alle olimpiadi, ho trovato molto buoni i disegni di Roberto Vian sui testi di Marconi, come buonissima è la storia, collegata molto bene con il futuro evento sportivo. Speriamo che la storia continui in questo modo, e non si perda per strada a causa della lunghezza della saga... chi vivrà vedrà.
    Nella normalità le altre storie, per quanto riguarda i "Gulp", ho trovato sopra la media "Che aria tira..." della Ziche, mentre mi ha lasciato piuttosto perplesso "Idee geniali" di Salvagnini e Asaro... qualcuno me la spiega? :???: :???:
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • E Marconi non deluse. Il primo episodio di "Topolino il signore dei cerchi" si dimostra valido sin dalla pirma tavola, complice un Roberto Vian (a tratti molto cavazzanesco) da sbavo.

    L'impostazione della storia fa si che ci sia ben poca azione e molto dialogo, ma del resto succede in molte saghe che il capitolo iniziale appaia più come una presentazione di ciò che avverrà in seguito. Mi ha colpito il fatto che sia stato toccato, seppur in modo lieve, il tema della Prima Guerra Mondiale. Lollosa la motivazione che rende papabile Topolino come prescelto ("non è colpa mia se somigli alla bandiera olimpica!"). Bello l'articolo introduttivo. Oltre a parlare un po' del passato, ci informa che, di qui alla fine, le matite all'opera saranno solo due: Vian e Mottura (due capitoli ciascuno, immagino). E meno male, dico io, perchè cambiare disegnatore ad ogni puntata l'ho sempre trovato penalizzante. Qui almeno la rotazione è ridotta al minimo.

    Purtroppo, dopo aver letto la storia, è evidente che la trasferta Paperopolese che avevo auspicato non ci sarà, anche se l'incontro con Paperino potrebbe sempre avvenire in una delle prossime tappe (nello spot Paperino è dentro un cerchio verde), chissà.

    Mi domando, infine, come si comporteranno in futuro quelli della redazione, quando sarà il momento di un eventuale ristampa, visto e considerato il preciso riferimento temporale contenuto (vedi la fatidica data 08/08/08) su cui si basa tutto. Almeno in queste occasioni, legate ad appositi "eventi", dovrebbero lasciare tutto così com'è, senza combinare pastrocchi.
  • Eccoci al n°2746...

    Continua alla grande la saga Topolino il signore dei cerchi, questa volta disegnata da Paolo Mottura, sui testi di Marconi, che in questa puntata complica un pò le cose, e rilega, per adesso, Indiana Pipps a un ruolo solamene marginale (scelta strana, visto che questa saga ci era stata presentata come se Indiana dovesse avere un ruolo da protagonista), ma per il resto speriamo solo che continui così...

    Per quanto riguarda il resto, grandioso il "Che aria tira" della Ziche, e buona tutte le altra storie, anche se "Topolino Kid e la carovana al veleno" (di Andrea Ferraris che occupa sia del testo, sia dei disegni), ha un finale un pò prevedibile...
    Da notare la apparizione di un supereroe stile superman che esce dal piano superiore la redazione del papersera in
    Paperino, Paperoga e l'indispensabile pausetta (testo di Badino, disegni di Mangiatordi).
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • Ho letto in questi giorni i primi due episodi diTopolino il signore dei cerchi; ebbene, la sensazione è stata è quella di un atteso e apprezzato ritorno. E mi riferisco a Marconi e alle sue storie. Inizialmente il prologo disegnato da Dalla Santa, per via della presenza del Topo-Hovercraft (o come accidenti si chiama), mi aveva riportato alle belle storie estive sui gadget; invece nella storia del gadget manco l'ombra, ma ci sono le Olimpiadi, evento sportivo ormai alle porte, ma sopratutto c'è una bella storia di avventura, con spruzzate di fantasy. Una storia di ampio respiro, ben sceneggiata e nella quale non si ha paura di alzare il tiro e toccare questioni adulte e/o d'attualità come la Grande Guerra, o i tentativi dei clandestini messicani di arrivare in terra statunitense. E dove Indiana Pipps, sebbene non tra i protagonisti, viene raffigurato com'era il personaggio in origine.
    Nella storia c'è spazio anche per elementi del mondo odierno e che anche i bambini conoscono bene, come i videogames e Internet, inserendo il tutto in maniera intelligente e sensata; e questo non può che fare piacere dopo tante storie dove abbiamo sentito parlare di Toponet e Papernet o di Magic Station.
  • Siamo al n°2747, e che numero...

    Prosegue grandiosamente la saga "Topolino il signore dei cerchi", questa volta disegnata da Vian, che con uno splendido uso delle ombre (soprattutto nei primi piani dei personaggi) dà ancora più spessore alla storia. Per non parlare dei sempre buoni testi di Marconi, che questa volta diverte con Topolino e Mei Mei che viaggiano insieme ai "cattivi" per evitare intoppi; e con i cugini inglesi di Gamba...
    Le altre storie segnano il ritorno degli agenti GNAM, una spedizione di Zio Paperone e una buonissima storia con Topolino e Pippo che viaggiano nel tempo, che si distingue soprattutto per bell'esempio di sportività descritto nella storia...
    Ma certamente la parte più bella del numero è la storia di Carl Barks, sulla prevenzione degli incendi, preceduta da una piccola (ma esauriente) presentazione... Veramente da premiare la strada intrapresa da Topolino negli ultimi mesi, che prima con "Paperino e il natale a monte orso", poi con questa "Paperino in vacanza", ristampa le grandi storie dell'uomo dei paperi... speriamo che non si fermino qui e continuino... :sbav:
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • # 2744

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    Un numero particolare, vista la presenza di Indiana Pipps in ben due storie, una danese con delle censure assurde, l'inizio della saga di Marconi in forma di Prologo e una storia filler che tanto filler non è...

    Indiana Pipps e la Tigre dagli Occhi di Fuoco (Panaro/De Vita): Benché occupi la cover, non è certo granchè. Anzi, è la solita storiella Topolinesca che si legge in dormiveglia, senza attenzione, coi fatti che accadono a cento all'ora. Per carità, professionale come prodotto, ma è il tipo di storia che fa iniziare a pensare che dopo anni e anni il fumetto Disney inizia ad aver bisogno di una svecchiata, prima che autori e lettori cadano addormentati in preda ai soliti soporiferi cliché.

    Paperino Consulente del Concorrente (Muzzolini/Urbano): Ha fatto parlare di sé sia per il riferimento ai DICO, peraltro riuscito, sia per una certa profondità e umanità nel rapporto tra i personaggi. Niente di che, intendiamoci, è la solita storia filler dove i personaggi stanchi dei loro ruoli si scambiano le parti, tipologia che di per sé sarebbe irritante. Eppure qui l'espediente, altrimenti di cattivo gusto, viene "spiegato" con una certa tridimensionalità.

    Indiana Pipps e il Soffio Che Vola (Marconi/Dalla Santa): Molto particolare questa cosa. Come già per Ultraheroes, la nuova saga viene annunciata con una sorta di episodio zero, di poche tavole. Qui a esser diverso è inoltre il titolo e il disegnatore utilizzato. Pollice in alto, perchè come storia a sé è graziosa, ma prepara bene il terreno per la nuova saga.



    # 2745

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    Niente di rilevante nel numero a parte il primo episodio del Signore dei Cerchi e un bell'articolo che la introduce, spiegando chi è Marconi.

    Topolino e il Signore dei Cerchi - Il Giorno del Drago (Marconi/Vian): Che Marconi operasse negli anni 80, quando il Topo era tutto saghe, iniziative e manifestazioni sportive si sente. E ora che il Topo della gestione De Poli è tornato ad essere così, un suo ritorno era auspicabile. E ovviamente Marconi ha un certo stile, una certa serietà e onestà di fondo nel raccontare la sua storia che spesso e volentieri non si trova altrove. E la storia che mette su è anche molto buona, a mio avviso, con quell'andamento un po' didascalico con cenni di epicità. Molto meglio dello strapompato Wizards of Mickey, a mio avviso. Insomma, mi sono sentito trattato bene come lettore.



    # 2746

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    Toh un trafiletto sul matrimonio di Bertoni. Per il resto continua la saga dei cerchi, e pure Ferraris autore completo torna a fare capolino...

    Topolino e il Signore dei Cerchi - Primo Cerchio, Il Rosso (Marconi/Mottura): A differenza dell'ottimo Vian, a Mottura questa saga non deve piacere granchè...altrimenti non si spiega il perchè di una prestazione tanto sottotono. Disegni tirati via e paesaggi vuoti che non sembrano neanche appartenere allo stesso tizio che ha disegnato la castyana Valle del Picchio Gigante. Quanto alla storia, rappresenta il passaggio del testimone da Indiana Pipps a Topolino, e d'ora in avanti si concentrerà più sulla rivalità con Gambadilegno. Il che è senza dubbio interessante, anche se con questa "ricerca" c'è il rischio che la struttura diventi fin troppo episodica e schematica. Ah, sono tra quelli che hanno apprezzato la scenetta alla Guido Martina...

    Topolino Kid e la Carovana al Veleno (Ferraris): Urgh, ci risiamo. Dopo la pessima riesumazione della scorsa storia, riecco i due antenati tornare in pista per mano di Ferraris, con una storia a tratti migliore della prima, ma che continua a soffrire della scontatezza e della prevedibilità della precedente. Indovinare il finale alla sesta tavola, non è bello per il lettore, né gratificante per lo sceneggiatore. Ma forse non è neanche colpa di Ferraris, forse è il tema che ormai mostra la corda, forse è il fumetto Disney che per un pubblico smaliziato ormai non ha più nulla da dire. Veeero che mi smentite?



    # 2747

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    Toh, ripubblicano Barks. Non che se ne sentisse un gran bisogno visto che i volumi della Dinastia continuano ad accumularsi ad una velocità incontrollabile sul mio comodino, ma è sempre meglio così. Almeno vengono centrati parecchi obiettivi: si riempie spazio, si fa conoscere l'Autore, si pubblicizza la Dinastia, si fa denuncia sociale, si fa evitare al povero Grrodon di leggersi una storiellina filler che gli darà il maldipancia. Senza contare che Paperino in Vacanza è un capolavoro già di suo, visto che coniuga alla perfezione le atmosfere leggere delle tenpages vacanziere, a quelle di ampio respiro delle lunghe. E le scene durante l'incendio sono da inchino. E' così che si fa fumetto Disney, sono questi i modelli a cui ispirarsi, non è certo copiando e riesumando cliché già visti che si potrà mai rendere interessante la rivista.

    Topolino e il Signore dei Cerchi - Secondo Cerchio, Il Blu (Marconi/Vian): Vian supplisce alle mancanze di Mottura, riportando alto il registro. E Marconi supplisce all'inevitabile struttura episodica della Saga inserendo qua e là trovatine, frasette e battute che tengono alta l'attenzione. Forse non sarà ricordata come una grande storia, ma sicuramente rappresenta un mirabile esempio di quale sia la qualità media che dovrebbe avere sempre il Topo.



    # 2748

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    Altro numero loffietto, che mi ha messo dentro parecchio scranfo e poca voglia di leggere Topolino. Forse sono io che mi sto disamorando del fumetto Disney, ma l'impressione che la formula "saga portante + monnezza filler" stia mostrando un po' la corda. servono incentivi diversi che spingano ad arrivare fino in fondo all'albo. E io, personalmente, lettore adulto del 2008, se si esclude la saga di turno (che non è sempre bella) non ne sto trovando. Continuo a pensare che andrebbe riconsiderato un po' tutto l'affare fumetto Disney italiano...

    Topolino e il Signore dei Cerchi - Terzo Cerchio, Il Nero (Mottura/Vian): A questo punto della storia tutte le carte "stilistiche" Marconi le ha già giocate, ed è quindi naturale un calo d'interesse. La serie si conferma molto buona però, anche se per giudicarla appieno bisogna aspettare le ultime due puntate.

    In appendice una storia di PP8 parecchio acclamata ma che a me ha detto ben poco e un Paperut che tratta di temi che sarebbe impossibile trattare se questi paperi non fossero degli alter ego dei soliti personaggi.



    2749

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    Un numero più leggibile del solito, devo dire. Oltre ad una degna prosecuzione della saga c'è Savini che fa capolino, una puntata del manuale di Bosco e una danese disegnata da Andersen assolutamente cortometraggistica e sfiziosa.

    Topolino e il Signore dei Cerchi - Quarto Cerchio, Il Verde (Marconi/Vian): si continua ad un ottimo livello. La struttura generale sarà anche schematica, ma è ottimo come Marconi la infarcisca di trovatine, gag, scambi di battute per niente banali e approfondimenti sui personaggi. E' un modo corretto di intendere Disney questo.

    Topolino e Pippo e i Misteri di Gold City (Savini/Soldati): Che sorpresa questa. Non mi risulta che nel fumetto Disney sia mai stato fatto niente di simile. Savini compie un'operazione decisamente curiosa, ripercorrendo e omaggiando la saga di Topolino Kid e Pippo Sei Colpi dal punto di vista di chi è vissuto un secolo dopo. La vicenda non è mirabolante, ma l'idea alla base la nobilita non poco. E' la prima volta che gli alter ego passati dei personaggi vengono effettivamente trattati da antenati e non come incarnazioni occasionali.
  • Grrodon ha scritto: [...]
    Per carità, professionale come prodotto, ma è il tipo di storia che fa iniziare a pensare che dopo anni e anni il fumetto Disney inizia ad aver bisogno di una svecchiata, prima che autori e lettori cadano addormentati in preda ai soliti soporiferi cliché.
    [...]
    Ma forse non è neanche colpa di Ferraris, forse è il tema che ormai mostra la corda, forse è il fumetto Disney che per un pubblico smaliziato ormai non ha più nulla da dire. Veeero che mi smentite?
    [...]
    Forse sono io che mi sto disamorando del fumetto Disney, ma l'impressione che la formula "saga portante + monnezza filler" stia mostrando un po' la corda. servono incentivi diversi che spingano ad arrivare fino in fondo all'albo. E io, personalmente, lettore adulto del 2008, se si esclude la saga di turno (che non è sempre bella) non ne sto trovando. Continuo a pensare che andrebbe riconsiderato un po' tutto l'affare fumetto Disney italiano...
    [...]
    Sbaglio o c'è una certa insofferenza?

    Comunque concordo con buona parte di quello che ho quotato. Non credo che il fumetto Disney stia mostrando la corda, anzi ritengo che per le sue stesse caratteristiche potrà sempre (e dovrà) avere qualcosa di nuovo da dire, però è indubbio che della svecchiata ci sia bisogno. A dire la verità qualcosa sotto la nuova direzione si è tentato di fare, vedi ad esempio Ultra Heroes e Double Duck che hanno proposto, soprattutto a livello di layout delle tavole, uno stile inedito nel Topo. Certo non è che si possa andare avanti a colpi di saghe, e piacerebbe se tale voglia di innovare (e rinnovare) ci fosse anche al di fuori di esse.
    Questo stato di "torpore" incide non solo sul lettore (capisco perfettamente la questione degli incentivi che spingano ad arrivare in fondo all'albo, visto che, ahimè, ultimamente il tempo per leggere in generale è poco e il risultato è che di ogni Topo leggo subito le storie che mi ispirano di più, rimandando le altre a più tardi, con il risultato che ho sparsi tra comodino, tavolo e scatole vari numeri da recuperare che non so proprio quando riuscirò a leggere...), ma come hai notato anche sul lavoro degli autori, che spesso si ritrovano a realizzare un buono e onesto lavoro ma nulla di più.
    Il punto è che se si analizza bene la questione, non mi sembra che la situazione sia molto diversa da 10-15 anni fa. Ok, allora c'erano ancora in pianta stabile grandi autori tanto apprezzati dalla stragrande maggioranza degli utenti del forum, ma fondamentalmente il problema svecchiamento già esisteva (per non parlare che fu proprio allora che vennero poste le basi di alcune scelte discutibili tipo "più storie ma più corte" che ci si è trascinate sino ad oggi). E infatti 12 anni fa arrivò Pkna, un progetto senza precedenti che rinnovò lo stagnante fumetto Disney (e aldilà della bontà delle storie, è anche a questo che si deve il suo successo).
    Non voglio dire che lo svecchiamento debba passare per forza per una nuova testata "alla pkna", anzi i cambiamenti debbono iniziare dal Topo, magari proponendo un nuovo modo di realizzare storie Disney e pianificando un attento e serio "recupero" di molti personaggi ormai vittima di cliché stantii e abusati (eh si, Topolino non è il solo...).
    Quale possa essere la ricetta ovviamente non lo so, e non posso inventarmela in 10 minuti, però io non escluderei a priori anche un cambio nel formato della testata. Si lo so, dopo decenni di tradizione e quant'altro sembra una follia, ma se proprio si deve ballare...

    In merito alle storie (a quelle che ho letto, intendo) dei numeri recensiti da Grrodon, sono sempre più soddisfatto del ritorno di Massimo Marconi. Speriamo non si tratti di un evento ma di un ritorno in grande stile. La storia realizzata è gradevole e intelligente, superiore alla media solita del Topo. Sul succitato prologo, al di là dell'interessante esperimento (già visto in HU), in realtà sembra essere servito principalmente per introdurre il Gadget dell'Estate, l'Hovercraft di Topolino (e finalmente un gadget che si riesce a montare in meno di 5 minuti!). Strepitosi i disegni di Vian, evidentemente particolarmente ispirato dalla sceneggiatura marconiana.
    Sul recupero di Topolino Kid e Pippo Sei Colpi, a me personalmente ha fatto molto piacere. Ok, le storie sono sempliciotte confrontate a quelle martiniane, ma sicuramente sono gradevoli e il Ferraris autore completo mi convince sempre di più.
    Inoltre le due storie si inseriscono perfettamente come prologo per la storia di Savini, assolutamente da elogiare per la geniale idea di omaggiare il duo di pistoleri creati da Martina e Carpi proponendoli come Bis-Bis di Topolino e Pippo.
  • N°2749

    Vista la copertina, mi sarei aspettato grandi cose, l'entrata in scena nella saga olimpica di Indiana Pipps, finalmente come ruolo attivo (e non come spalla introduttiva), addirittura il contatto Topolino-Paperino...
    Invece non è così... Nonostante la saga (questa volta con i disegni di Vian) continui perfettamente (in questo episodio è stato mostrato il pericolossissimo viaggio intrapreso da Topolino e Mei Mei nello scorso episodio), con grandi battute (come l'incontro con i nani di gesso in canottiera con l'alitosi, descritti come nemici terribili) e colpi di scena, non si vede nemmeno l'ombra di Indiana Pipps, tantomeno di Paperino... Inoltre, cercando il pelo nell'uovo, ecco il primo errore (in spoiler, in quanto riguarda un colpo di scena) [spoiler]Gamba che lancia un sasso che, non si sa come, entra nel costume di Topolino[/spoiler]...
    Per il resto, concordo con Grrodon: l'esperimento fatto in "Topolino e Pippo e i misteri di Gold City" è davvero degno di nota: un bel collegamento tra passato e presente...
    Ho notato l'ennesima mini-storia estiva a tema, che all'inizio potevano essere anche divertenti, ma adesso suonano sempre uguali... speriamo in un futuro rinnovamento...
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • Arrivati al N° 2750

    Siamo giunti alla fine della saga "Topolino il signore dei cerchi"... Buonissima saga, buoni i colpi di scena, azzeccatissima la scelta di alternare Vian e Mottura nei disegni (Mottura disegnatore di quest'ultimo episodio), e con un finale inedito... Anche se dalla copertina sembra un finale "alla Ultra Heroes", con i cattivi che si alleano con i buoni per preservare il "bene nel mondo", leggendo l'episodio si rimane stupitidai grandi colpi di scena, che smentiscono questo pensiero [spoiler]Gamba infatti non diventa effettivamente buono, e non consegna i cerchi per preservare "il bene supremo[/spoiler]... Un difetto? Indiana Pipps, che nella presentazioni della saga sembrava dover esserne protagonista, si vede impiegato solo come spalla, e non come personaggio importante...
    Per quanto riguarda le altre storie, divertentissima "Paperino nella zattera" (testi di Salvagnini, disegni dell'eccezionale Ziche), un pò caotiche "Paperino e l'atletica spasimante" (testi di Halas, disegni di Fecchi) e "Paperino e Paperoga agenti PIA- il caso acquabang", mentre mi ha lasciato un pò spaesato il Dinamite Bla non più misantropo in "Dinamite Bla e il muflone cotonato" (disegni di Dalla Santa, testi di Vitaliano), anche se moltocuriosa e divertente la vignetta in cui Paperoga si rivolge direttamente ai lettori.
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • # 2750

    Conclusasi la saga di Topolino e il Signore dei Cerchi, non posso che ritenermi soddisfatto dal ritorno in grande stile di Massimo Marconi. La saga nel suo complesso mi è piaciuta e mi ha appassionato davvero tanto, una storia intelligente e realizzata in modo intelligente. Venendo all'ultima storia, ho apprezzato molto la dinamicità degli eventi sino al momento dell'evocazione del Drago e conseguente spiegazione dei fatti accaduti. Anch'io ero fra quelli che fin dall'inizio aveva subodorato che Di Di fosse un finto antagonista, ma Marconi è stato bravissimo a non lasciare intendere nulla sino alla fine, per cui il colpo di scena c'è stato eccome, incluso quello relativo al vincitore della competizione. :D
    Se proprio devo trovare un neo alla saga, avrei gradito maggiormente un ruolo più attivo per Indiana Pipps, visto anche il ritorno sugli schermi cinematografici di Indiana Jones ma soprattutto vista l'ottima caratterizzazione del personaggio.
    Tra i due disegnatori che si sono susseguiti nella saga, Vian è quello che ho apprezzato di più ma il Drago/Balrog di Mottura è fantastico!

    Dinamite Bla e il Muflone Cotonato non raggiunge i livelli di comicità delle precedenti, ma Vitaliano con il buzzurro abitante del Cucuzzolo del Misantropo (e ovviamente con Paperoga) ci va sempre a nozze. Interessante poi l'aspetto caratteriale di Dinamite: sempre pronto a sparare su chiunque sia a portata di spingarda, ma quando tutti (anche il buon Fiuto Joe) partono per le vacanze si accorge di aver necessità della presenza degli altri, arrivando al punto di accogliere (senza salare) due estranei. Buoni anche i disegni di Della Santa, probabilmente a suo agio con la sceneggiatura vitalianica.

    Per il resto, carine la storia di Cabella sulla P.I.A. e la straniera, mentre non ho trovato niente di ché la breve Paperino nella zattera, fatto salvo per i fantastici disegni della Ziche.
  • Contento per il prossimo numero con un inedito Gambadilegno facciniano in Gambadilegno furfante troppo curioso.. :)
    Vedo che praticamente le saghe hanno ormai invaso da cima a fondo il topo, cosa molto fastidiosa ma comunque indifferente per me, visto che ormai ho deciso di prendere soltanto pochissimi numeri di Topolino...
    Ne approfitto per salutare alcuni paperseriani, ma preferisco non tornarci prima dei ritorni ufficiali di Sgrizzo Papero e di Bum Bum Ghigno...commenterò ogni tanto qua le storie di Faccini che di sicuro comprerò. ;)
  • Supersgriz ha scritto:Ne approfitto per salutare alcuni paperseriani, ma preferisco non tornarci prima dei ritorni ufficiali di Sgrizzo Papero e di Bum Bum Ghigno...commenterò ogni tanto qua le storie di Faccini che di sicuro comprerò. ;)
    Cos'è? una rimostranza nei confronti della redazione del topo? una sorta di sciopero? :P
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