[Rob Reiner] Stand by Me: Ricordo di un'Estate

Una cartella dedicata a quel grande magico calderone che è il cinema e al fascino magnetico che lo schermo gigante continua ad esercitare ancora oggi.
  • Gran film. Anch'io l'ho sempre collegato ai Goonies, considerandoli praticamente lo stesso film, uno più profondo, l'altro più leggero.
    Ed entrambi, per le persone estremamente nostalgiche come me, legate all'infanzia e alla memoria dei bei momenti del passato, è sempre una discreta botta allo stomaco.
    Ma oltre allo sguardo sul passato, il film è in realtà rivolto al futuro, perchè tutta quest'avventura ha senso solo perchè dopo la conclusione di essa ognuno prenderà la sua strada e proseguirà la vita a modo suo. In particolare viene sviluppato il sogno di Gordie, le sue potenzialità e il modo in cui dovrebbe affrontare la cosa; una dialogo di Chris a riguardo lo trovo incredibilmente efficace, è riuscito a dare una spinta al sottoscritto in un momento di incertezza.

    Ah, e continuo a pensare che Stephen King dia il meglio di sè nelle storie non horror.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • DeborohWalker ha scritto:Gran film. Anch'io l'ho sempre collegato ai Goonies, considerandoli praticamente lo stesso film, uno più profondo, l'altro più leggero.
    Ed entrambi, per le persone estremamente nostalgiche come me, legate all'infanzia e alla memoria dei bei momenti del passato, è sempre una discreta botta allo stomaco.
    Stessa cosa, stessa cosa.
    DeborohWalker ha scritto:Ah, e continuo a pensare che Stephen King dia il meglio di sè nelle storie non horror.
    Quoto anche questo. Non capisco perché si ostini a scrivere, per la maggior parte, storie horror. Il Corpo è meraviglioso.
  • In realtà etichettare King come scrittore horror è molto limitativo.
    L'horror fa da cornice, ma non è mai l'elemento fondamentale.
    Il suo unico romanzo completamente horror è Pet Semetary.
    Tutti gli altri, pur avendo anche elementi horror, sono storie di amicizia, amore, ricordo dell'infanzia.
    I romanzi di King sono romanzi psicologici prima di tutto.
    La gente quando pensa a King, ancor prima dei suoi romanzi, pensa alle trasposizioni cinematografiche.
    Questo film è tratto indubbiamente da un racconto privo di elementi horror nel comune senso della parola.
    Leggetevi It, ad esempio.
    I capitoli horror sono quelli meno interessanti.
    E lasciate perdere che troverete questo romanzo, in libreria, nella sezione horror...
    Questa notte non andare via
    cadono le stelle giù, cadono le stelle
    e va bene resterò un po’ qui
    ti racconterò della neve blu
    che cade sulle case in estate
    ma ogni mille anni è solo in un posto
    e non si sa quale, non si sa dove
    è sempre diversa, è una magia dell’universo
    e quando cade i sogni sono veri
    se i sogni, se i sogni, i sogni sono veri

    (Neve Blu, Francesco Tricarico)
  • Bender l'Esoterico ha scritto:In realtà etichettare King come scrittore horror è molto limitativo.
    L'horror fa da cornice, ma non è mai l'elemento fondamentale.
    Il suo unico romanzo completamente horror è Pet Semetary.
    Tutti gli altri, pur avendo anche elementi horror, sono storie di amicizia, amore, ricordo dell'infanzia.
    I romanzi di King sono romanzi psicologici prima di tutto.
    La gente quando pensa a King, ancor prima dei suoi romanzi, pensa alle trasposizioni cinematografiche.
    Questo film è tratto indubbiamente da un racconto privo di elementi horror nel comune senso della parola.
    Leggetevi It, ad esempio.
    I capitoli horror sono quelli meno interessanti.
    E lasciate perdere che troverete questo romanzo, in libreria, nella sezione horror...
    Beh.. dipende anche un po' da cosa si intende per horror. Io per esempio non intendo solo teste mozzate, sangue a fiumi, serial killer, eccetera... è vero che etichettare King SOLO come scrittore horror è limitativo. Però l'horror, nei suoi romanzi, non ce lo vedo solo come cornice... permea anche l'inconscio e la psicologia dei personaggi, e credo sia questo ciò che abbia contribuito di più al suo riconoscimento come "maestro" del genere. E' infatti verissimo ciò che hai detto sulla psicologia, appunto... ma in moltissimi suoi romanzi sono proprio certe atmosfere da incubo ad influenzarla, o far venire a galla cose sopite. Queste atmosfere tendono in genere, infatti, a ripetersi in sequenze ossessive, sciogliendosi solo alla fine del racconto e, psicologicamente, si riflettono con situazioni come l'impossibilità di muoversi, l'impotenza e la paralisi di chi ha scarse possibilità di reazione ed è costretto passivamente a subire. In questa condizione, tipica dell'incubo, si materializzano gli orrori della mente, e al sopraggiungere di questi eventi inesplicabili corrisponde in genere la loro interiorizzazione da parte dei protagonisti, che vivono le loro allucinazioni come voce sprigionata dai fantasmi dell'inconscio. Al di là delle sue storie sull'amicizia, l'infanzia, ho trovato questi come elementi comuni nella psicologia dei personaggi dei suoi romanzi.. Quindi io considero horror IT, Carrie (uno dei miei preferitissimi di King), Pet Sematary, Misery, Shining, e tre quarti dei libri di King. L'elemento psicologico è perciò sì portante... ma fa parte anche del suo voler descrivere atmosfere macabre e raccapriccianti, quindi la considero un'ottima e sofisticata tecnica narrativa.
    E, non fraintendermi, è bravissimo in questo: proprio per questo motivo ho detto come, paradossalmente, a volte trovo gli riesca meglio scrivere di storie come quella de Il corpo, in cui la psicologia dei personaggi fa da padrona senza cornici o altri elementi che la influenzino..
    Questo volevo dire col mio intervento di prima, perlopiù, e adesso con questo intendo solo dare una spiegazione alla mia definizione di "horror" per King, e una motivazione al mio commento precedente. :D
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