[Tim Burton] Sweeney Todd: Il Diabolico Barbiere di Fleet Street

Una cartella dedicata a quel grande magico calderone che è il cinema e al fascino magnetico che lo schermo gigante continua ad esercitare ancora oggi.
  • joe mango ha scritto:Diciamolo: Tim Burton supera ogni suo precedente lavoro
    E non è necessariamente totalmente un bene perché nel farlo ci presenta un film testamentario che più non si può, quasi un "un'opera ultima"
    Il film è fantastico e fra i migliori di Tim Burton, ma non sarei così apocalittico. Di film belli come e più di Sweeney Todd Burton ne ha fatti. La differenza fra questo e gli altri, secondo me, sta nella performance di Johnny Depp (lui sì al suo meglio fra tutti i film di Tim Burton) e nell'impatto visivo di una Londra terrificante, firmata da Dante Ferretti, appena premiato con l'Oscar per questo film. Un impatto visivo, infatti, differente da tutti gli altri film di Tim Burton, che erano visionari sì ma non visivamente stupefacenti come questo.
    Tim Burton ha trovato un musical che rispecchia completamente la sua poetica: atmosfera gotica, sentimenti maligni (vendetta, in questo caso), humor nero, personaggi amici e traditori, amori perversi; e in tutta questa atmosfera tremenda, germoglia il seme di un evento positivo, l'amore puro fra un principe azzur.. ehm, marinaio squattrinato e una fanciulla prigioniera, l'unico evento che sopravvive all'inevitabile corruzione del resto.

    Scena preferita: il finale, l'ultimo tagliamento di gola...

    Ovviamente non sarà il suo ultimo film (il titolo provvisorio del prossimo è Ripley's Believe it or not)
    ti devo correggere, Ripley's sarà prodotto da Tim Burton, ma la regia è ancora incerta, si parla di Spike Jonze. Il prossimo film di Tim Burton regista è il disneyiano Frankenweenie, in stop-motion, remake del suo cortometraggio live action (sempre disneyiano).
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto: ti devo correggere, Ripley's sarà prodotto da Tim Burton, ma la regia è ancora incerta, si parla di Spike Jonze. Il prossimo film di Tim Burton regista è il disneyiano Frankenweenie, in stop-motion, remake del suo cortometraggio live action (sempre disneyiano).
    Ah ok, io mi rifacevo a MyMovies e Wikipedia. :)
  • io IMDb. non è che siano fonti ufficiali nessuna delle tre, però delle italiane non mi fiderei :P anche perchè la wiki inglese concorda con IMDb.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Noonostante il trailer non mi attirasse granchè, e mi aspettassi una caduta di stile, il film mi è piaciuto.
    La fotografia è un'eccezionale cupezza darkeggiante dalla quale Burton sembra non poter più uscire, la recitazione di Depp e della Bonham Carter è affascinante, scenografie e costumi altrettanto.
    Il soggetto e la sceneggiatura sono semplici, con pochi snodi narrativi e colpi di scena, ma assolutamente perfetti, in grado di sostenere le due ore di durata.
    Assolutamente fantastici la rivelazione sull'identità della vecchia e le ultime inquadrature.

    Come film quindi, impeccabile.
    Forse non il migliore di Burton, ma forse anche sì.

    Il problema, per quanto riguarda la mia classificazione, e il mio gusto personale, sta nella componente musical dell'opera; non conoscendo però l'opera generale, forse il difetto sta però nella rappresentazione teatrale originale.
    Per come io concepisco il musical, e per come io l'ho studiato, le canzoni in un musical devono porre l'accento sui momenti della storia più importanti, o più emozionanti. Bè, in particolare nella prima parte del film, mi è sembrato che le canzoni fossero messe un po' ovunque, quasi senza battute di parlato per "prendere respiro", vanificando la funzione stessa dell'elemento "canzone".
    Poi, in effetti, mi ha stupito il fatto che i testi delle canzoni fossero in effetti i dialoghi veri e propri dei personaggi, inseriti pienamente nel contesto; in tutti gli altri musical che mi vengono in mente, le canzoni sono una sorta di "monologo in proscenio", oppure un duetto tra un paio di personaggi, scene che è come se fossero in una bolla poco al di sopra dell'universo della storia, pur sviluppandola. Insomma, qui mi sono sembrati dialoghi messi in musica, in più occasioni senza neanche una musicalità o una sonorità pienamente riuscita in canzone, ma qui è gusto personale.
    Inoltre, le canzoni non mi pare siano poi così fantastiche, o memorabili, uscito dalla sala me ne ricordavo giusto un paio, le più vivaci; e non sono l'unico, ho sentito diversi commenti del tipo "gran bel film, ma le canzoni non mi sono piaciute". Bè, è un musical, secondo me non si possono scindere i due elementi. E' come se andassi a vedere un film d'azione e dicessi "sì, bella trama, ma le scene d'azione non mi sono piaciute". Sarebbe un film riuscito a metà.

    Quindi Sweeney Todd è un buon film ma che, a mio parere, sarebbe stato ancor migliore gestendo meglio la componente musicale, o magari abolendola e trasformandolo in un film "normale".
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  • Ma perché nella RL sento solo ed esclusivamente commenti negativi?
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  • qualunque cosa sia la RL l'unica spiegazione possibile è che siano dei fessi prevenuti contro Johnny Depp o contro i musical o persino contro Tim Burton (quest'ultima cosa fatico ad immaginarmela...)
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  • DeborohWalker ha scritto:Per come io concepisco il musical, e per come io l'ho studiato, le canzoni in un musical devono porre l'accento sui momenti della storia più importanti, o più emozionanti. Bè, in particolare nella prima parte del film, mi è sembrato che le canzoni fossero messe un po' ovunque, quasi senza battute di parlato per "prendere respiro", vanificando la funzione stessa dell'elemento "canzone".
    beh ma di musical che sono SOLTANTO cantati ce ne sono a bizzeffe, è per il cinema che di solito vengono inseriti dialoghi (anche se Evita mi pare che non ne avesse). E comunque le canzoni ce l'hanno il loro ruolo: l'arrivo a londra, il flashback con la spiegazione, l'incontro con Mrs. Lovett, i suoi vecchi "friends" ("My friends" è forse la più bella), e così via... non è che se non lasciano spazio al parlato vuol dire che sono messe alla rinfusa, anzi definiscono proprio i vari momenti. Che poi nei testi delle canzoni ci sia un abuso di discorsività è un altro discorso, e infatti è vero, ma la musica è eccezionale.
    DeborohWalker ha scritto:Inoltre, le canzoni non mi pare siano poi così fantastiche, o memorabili, uscito dalla sala me ne ricordavo giusto un paio, le più vivaci; e non sono l'unico, ho sentito diversi commenti del tipo "gran bel film, ma le canzoni non mi sono piaciute".
    mah, la ggente... io avevo già sentito le canzoni senza immagini e in effetti non mi piacevano, ma dopo il film è stata tutta un'altra storia, non smetto di riascoltarle. E uscito dal cinema io canticchiavo "My friends" e la mia amica (più romantica...) "Joanna"... senza contare la scena della sfida col barbiere italiano Pirelli è per me già un cult, grazie alla canzone.
    DeborohWalker ha scritto:Quindi Sweeney Todd è un buon film ma che, a mio parere, sarebbe stato ancor migliore gestendo meglio la componente musicale, o magari abolendola e trasformandolo in un film "normale".
    ARGH! io sono del parere che senza musica non avrebbe senso, o non sarebbe interessante
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  • Elikrotupos ha scritto:qualunque cosa sia la RL
    Real Life, o !internet, insomma.
    Elikrotupos ha scritto:l'unica spiegazione possibile è che siano dei fessi prevenuti contro Johnny Depp o contro i musical o persino contro Tim Burton (quest'ultima cosa fatico ad immaginarmela...)
    Nessuna delle tre cose. È questo che mi stupisce.
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  • boh, gusti allora... io ero partito prevenuto (il soggetto era ovviamente molto burtoniano, ma lo sviluppo della storia mi sembrava poco interessante) e sono stato felicemente sorpreso, la mia amica di cui sopra è burtonomane come me e ne è rimasta soddisfattissima tanto da rivederlo di nuovo. Ok, il campione non è rappresentativo, però indicativo sì :P
    Tu comunque vallo a vedere, che è l'unica cosa da fare quando senti pareri non superficiali discordanti :P
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    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:beh ma di musical che sono SOLTANTO cantati ce ne sono a bizzeffe, è per il cinema che di solito vengono inseriti dialoghi
    Guarda, sono reduce or ora dal Romeo & Giulietta di Cocciante, che è proprio così.
    Boh, forse è un preconcetto mio, ma non riesco a concepirli come musical, ma più come "opera", come può essere la Tosca o chessoio.
    Sarà un idea sbagliata che ho io del musical, ma ritengo debba esserci una costruzione particolare.
    E comunque Sweeney Todd non è nemmeno quello, almeno sarebbe una scelta ben precisa, rimane con un piede in due scarpe.
    Elikrotupos ha scritto: ma la musica è eccezionale.
    Degustibus ^^
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  • Un capolavoro. Non so se il miglior film di Tim Burton, ma sicuramente uno dei più importanti della sua carriera.

    Anche io non capisco le critiche, negative ma anche positive, che circolano tra internet e quotidiani. Johnny Depp sì, Johnny Depp no, la musica, Ferretti, la fotografia... Certe cose che vengono dette sono pure interessanti, certe meno ma...

    Io ho avuto un'impressione diversa, e non capisco, a questo punto, quanto possa essere giusta. Quello che mi ha colpito enormemente in Sweeney Todd dipende da qualcosa di simile a quello che descriveva joe mango. Ma questo è un film definitivo, un manifesto di poetica! Una dichiarazione d'intenti violentissima e... incomprensibile, perché viene da un regista che ha la rara fortuna di poter esprimersi con uno stile personale ed eccentrico all'interno della conformista industria hollywoodiana.

    [spoiler]Sweeney Todd mi è sembrato un film sulla ribellione dell'innocenza corrotta e perduta. Sweeney, sua moglie, sua figlia, il garzone... Tutte figure tragiche il cui mondo di pacifiche illusioni viene annientato dalla crudezza e dalla presunzione del reale. Sweeney rimpiazza allora la sua "favola dorata" con una favola nera, in cui i "cattivi" sono soprattutto gli uomini al servizio delle istituzioni, le basi di quella società che non ha saputo accogliere la sua visione "diversa" dell'esistenza. Preti, giudici, avvocati, soldati, borghesi e nobili: tutti ad alimentare il forno di una versione vittoriana della strega di Hansel e Gretel, dopo essere precipitati giù per la tana del bianconiglio fracassandosi la testa e rimbalzando come pupazzi (giocattoli) rotti...
    Ma anche Sweeney e Mrs. Lovett, alla fine, compiono lo stesso atto infame con cui la società ha tolto loro l'innocenza, varcando una soglia che, nel mondo del film, non concede redenzione. Sweeney uccide una pazza, Mrs. Lovett mostra l'orrore ad un bambino: l'assassinio del candore esige il massimo della pena. Così, la pazza si rivela essere la moglie di Sweeney: il valore catartico della classica agnizione favolistica viene beffardamente annientato dal suo accadere post mortem. La strega finisce nel suo stesso forno e l'orco viene ucciso dall'ex-innocente, il cui gesto finale -altrimenti inspiegabile- pare mosso da una necessità sovrumana. O troppo umana, forse: perché il bambino vedeva in Sweeney e Mrs. Lovett dei sostituti dei propri genitori. Per questo, egli riversa su di loro alcune delle pulsioni inconscie tipiche ed esclusive dell' infanzia: dalla "fantasia del salvataggio", quando si offre di proteggere la vita di Mrs. Lovett da oscuri pericoli, all'atto edipico della "uccisione del padre". Tocchi psicanalitici ovvii, ma efficaci, che sembrano far dire al finale del film: il mondo avrebbe voluto fare del bambino un cinico adulto, ma il bambino è rimasto bambino, benché ferito dal tentativo di violenza che è stato compiuto nei suoi confronti. Così, il bambino sfida il mondo tramite il suo essere infantile... e vince.[/spoiler]

    Sweeney Todd pare il proclama di un regista che dice: io desidero raccontare favole bizzarre. Ma il mondo (il cinema) non le vuole, non le sa accettare liberamente, vorrebbe che io cambiassi stile. Io mi rifiuto: continuerò imperterrito per la mia strada. Chi non mi vorrà, soccomberà.

    E, in effetti, sono in arrivo Frankenweenie e Alice nel paese delle meraviglie. Ritorni alle origini, in Disney, alla giovinezza.

    Ma chi ha messo in discussione la libertà di Tim Burton, almeno fino ad un punto tale da giustificare una rivendicazione così feroce? Chi dice che Tim Burton dovrebbe "crescere"? Un film del genere avrebbe forse avuto senso dieci anni fa, quando Burton era reduce dalle frustrazioni de Il Pianeta delle scimmie e del mancato Superman...

    Incomprensibile. E bellissimo.
  • Mh, nella RL ciò che più mi infastidisce sono i paragoni con Edward mani di forbice... insomma, non c'entra nulla con Sweeney Todd, non si possono cercare punti di congiunzione tra i due o dare definizioni azzardate del tipo "Sweeney è la versione cattiva di Edward" solo perché hanno entrambi la faccia di Johnny Depp, le ciocche dei capelli all'insù e una lama (o le lame, nel caso di Edward) come oggetto caratteristico. Certo, l'accostamento mentale, date le peculiarità fisiche, può venire spontaneo, ma sono due cose completamente differenti.
    Sweeney mi è piaciuto molto, ma non lo considero il miglior film di Burton. Mi ritrovo moltissimo nell'interpretazione data da Rebo. In più, una considerazione sul contesto: tratto da un racconto del XIX secolo, il soggetto non può che far riferimento (come almeno l'80% degli scritti di quell'epoca, da Dickens a Stevenson) ad una critica metaforica alla società vittoriana, ed in particolare al cosiddetto "victorian compromise", ossia al velo di ipocrisia, sottile ma netto, che separava la vita pubblica della medioalta borghesia da quella privata, e agli orrori e alla corruzione che si celavano dietro un presunto governo moralmente impeccabile e filantropico. Ecco dunque giudici che non esitano a sfruttare la loro posizione per il proprio tornaconto, bambini poveri a cui apparentemente è stato offerto un posto in cui stare, una "famiglia", e che invece vengono solo sfruttati, malvagità operate da chi, in pubblico, appare "rispettabile" al di sopra di ogni sospetto. E il forzare il concetto con i look cupi, la città semimorta pullulante di persone-zombie, funziona, specie nello stile personale di Burton.
    Depp, con le sue espressioni digrignate, le sue perfette dentali, è ottimo nel ruolo di Sweeney. La Carter è sicuramente molto brava, e le sfaccettature del suo personaggio incredibilmente interessanti: passa dal sognare un futuro colorato (a suo modo) e di glassa al cucinare tortini di carne umana. Tuttavia ho trovato migliore la sua versione Brodwayana: in questo caso c'era qualche eccesso fuori posto. Coen nel ruolo di Pirelli è a suo modo esilarante.
    Su Ferretti, una piccola nota: bravissimo a ricostruire interamente un set del genere, però non mi sono piaciuti certi "inserti" di carrellate della città di Londra vista dall'alto... interamente in digitale. Cioè, al di là dei titoli di testa, che ho trovato assolutamente azzeccatissimi, non c'entravano molto a mio parere in un contesto così, o alternate a scene in cui la scenografia era "reale". Specie se si ingaggia Ferretti appunto per un lavoro del genere. Vabbè. Il rosso come unico colore al di là del nero e dei grigi cupi di Londra e del bianco cadaverico della pelle delle persone convince. Visivamente è dunque assolutamente affascinante, nonostante la -per me- piccola "macchia" suddetta. Sullo script, invece, non saprei: le canzoni sono sicuramente belle, ma non memorabili, a parte qualcuna (tipo Joanna o Epiphany), e non riescono a convincere molto, nonostante la bravura inaspettata di Depp nel canto. I dialoghi un po' troppo sintetici, privi di pathos (di cui tutto il resto è pregno), ma da una parte ben si adatta alla freddezza acquistata col tempo da Sweeney, un montecristo assetato di vendetta.
    Insomma, bello, ma non leggendario.
  • Vendetta
    Cosa non si arriverebbe a fare per vendicare un torto subito.
    La vendetta è un piatto da servire freddo, dice, più o meno, un vecchio adagio. In questo caso, si può ben dire che il piatto sia congelato, tant'è la furia che accompagna come una dama il Sig. Todd.

    Ma la vendetta ti si può ritorcere contro. Può farti perdere il lume della ragione, può colpire persone innocenti, che non hai mai visto o guardato negli occhi. Puoi uccidere per errore, accecato dalla benda della dea sfortuna.

    Ultimo lavoro di tim burton, vincitore dell'oscar per la sceneggiatura.

    Sebbene la partenza del musical sia per un il pubblico italiano un pò difficile, in quanto la sottotitolatura scorre seguendo l'incalzare della musica e del cantato e quindi sia quasi impossibile da leggere (oltre a distrarre inevitabilmente l'occhio da tutto il resto, come capita a me [in questi casi una seconda visione, a maggior ragione, è d'obbligo]), dopo poco i testi delle canzoni tornano quasi a sottolineare e a descrivere i personaggi. Le atmosfere e il colore della pellicola sono subito riconoscibili in quello che è lo stile Burtoniano , per non parlare delle due figure centrali del film, baluardo di recitazione del cinema di tim burton: la moglie Helena Bonnan-Carter e il figlio spirituale Johnny Depp. la storia scorre cantata tra flash-back che precisano gli avvenimenti successi in passato e i delitti commessi dal barbiere di Fleet Street.

    C'è da dire i più attenti capiranno subito, dalla strana macchina precedente al titolo, che fine faranno i corpi degli sventurati/o meno che finiranno sotto i rasoi di todd-deep ([spoiler]e purtroppo devo aggiungere che personalmente ho identificato subito nella pazza la moglie di Swenney, Il colpo di scena per eccellenza del film[/spoiler]).

    Tutti gli attori, pur non essendo cantanti, ci offrono un'ottima performace recitativa e musicale. Depp non ha preso lezioni di canto e riesce ad eseguire le arie da operetta in modo impeccabile. L'attore ci conferma ancora l'alto livello di professionalità e talento.

    Il personaggio di Mr. Todd entra a far parte della lunga serie di figure lunari nate dalla mente di Burton: in lui si scorge una somiglianza inversa col l'outsider Edward: l'uno tanto umano quanto deformato nella sua anatomia, alla ricerca di "disfarsi" delle sue forbici; l'altro uomo impazzito, serial killer per amore e vendetta, che ritrova la sua completezza solo con gli amici rasoi: "And finally my arm is complete again " sussura nel solaio, tendendo alla luce fosca il braccio che termina con la bramata estensione luccicante.
    Durante la sfida con Pierelli, barbiere italiano, Mr. Todd sbarba alla Edward un cliente stupefatto. Le movenze e le riprese ricordano "il mani di forbice" metre pota piante, cespugli o cani.
    Burton affronta Todd in modo tale che lo spettatore non possa non partecipare con simpatia, comprensione alla seppur sanguinolenta vicenda. Credo esista un una voglia di vendetta in tutti noi, voglia che riusciamo a proiettare su questo personaggio odioso ma così umano; una rivincita per il suo amore perduto, per la sua innocenza rubata e che lo porterà alla fine.

    Una nota doverosa ad un irriconoscibile ed esilarante Sacha Baron Cohen (il barbiere italiano Adolfo Pirelli) che dopo il dj Ali G e Borat, veste i panni di un odioso truffatore, con tanto di bandiera italiana a far da telo durante una mitica sbarbata. :D

    In conclusione, un bellissimo musical-thriller-horror, una combinazione inedita quanto affascinante e di fortissimo impatto, dove non mancano l'humor nero e i momenti leggeri, con un finale spiazzante ([spoiler]ma neanche tanto, seppure molti commenti che ho letto in rete si aspettassero il lieto fine degli innamorati, giustamente lasciato in sospeso a favore di quella scena[/spoiler]).

    Insomma, la prova più grande, l'ennesima dell'autorialità (ma era necessario?) del cineasta statunitense.
  • A proposito della controversa convergenza Sweeney Todd-Edward, c'è un intrigante parallelo nei dialoghi dei due film...

    Edward: [mostrando le sue mani] I'm not finished.
    Sweeney: [protendendo il suo rasoio con una mano] At last, my arm is complete again.
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