[Disney] Le Cronache di Narnia: Il Principe Caspian
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Secondo film del ciclo delle Cronache di Narnia, famosa serie di libri fantasy scritti da C.S.Lewis. Dopo il buon successo della prima pellicola "Il leone, la strega e l'armadio" ecco che tornano i fratelli Pevensie e le avventure nella terra fantastica di Narnia.
Dico subito che io sono tra quelli ai quali il primo film è piaciuto, non eccessivamente ma l'ho trovato un onesto film molto ben fatto. Dopo averlo visto, infatti, presi il librono della Mondadori con tutti e sette i libri del ciclo. Aggiungo che sono anche tra quelli che non hanno trovato noioso il libro del Pricipe Caspian.
Infine, dico che il film del Principe m'è piaciuto, e molto. Sicuramente, più del primo.
Gli eventi, a differenza del libro, sono riportati in ordine cronologico, partendo cioè con la prima scena con la nascita del figlio di Re Miraz, che nel libro era raccontata in forma di flashback dal nano. Idea corretta e perfetta per evitare complicazioni di comprensione. Così vediamo solo qualche minuto dopo le strade d'Inghilterra e i fratelli Pevensie. Cresciuti il giusto, direi, e con una caratterizzazione parzialmente mutata in ciascuno dei quattro, come da maturazione legittima dei loro caratteri, dovuta alla crescita e che decreterà, come da libro, l'addio per i due più grandi alle terre di Narnia. Comunque, i nostri tornano a Narnia richimati dal corno d Susan, rimasto a Narnia e suonato da Caspian per richiedere aiuto. Infatti sta fuggendo da Miraz che, ora che ha un erede che potrà governre sul suo trono (che ha usurpato) vuole uccidere Caspian, che non solo succederebbe a Miraz ma sarebbe il legittimo re di Narnia.
I quattro arrivano dunque a Narnia, e decidono di aiutare Caspian a riconquistare il trono sconfiggendo Miraz. Mirabili le scene centrali del film, dove c'è lo scontro tra Peter e Caspian, diverse strategie e diverse "scuole di pensiero", e mi era piaciuta fin dal libro l'idea della "vecchia Narnia", dove vivono gli animali parlanti, e nella nuova abitata dagli uomini che hanno dimenticato la magia. Senza contare le due scene di guerra, perfette e meravigliose dal punto di vista visivo.
La scenggiatura è abbastanza fedele, specie all'inizio (poi a dire il vero la mia memoria sul finale del libro vacilla un po' ), ma quel che è certo è che le colonne della trama del libro sono rispettate, e al di là dei soliti fastidiosi confronti tra i due medium, dal punto di vista registico è ben curato. Per non parlare della perfezione che offre la Nuova Zelanda per ambientare film fantasy.
Sugli attori, ribadisco che i fratelli Pevensie sono bravi nel loro ruolo, in una continuazione caratteriale giusta, frutto di una maturazione iniziata nello scorso libro/film.
Il Principe Caspian (Ben Barnes, reduce da "Stardust") è credibile, e l'attore riesce a dare il tocco caratteriale giusto al personaggio, che non è un character scontato perchè è buono ma cn un carattere particolare, ribelle, acceso.
Plauso (e non solo per motivi patriottici ) a Sergio Castellitto e a Pierfrancesco Favino. Il primo è stato davvero magistrale e bravissimo nel ruolo di Miraz, cattivo al punto giusto, splendidamente perfido. Perfetto anche il secondo, nei panni di Lord Glozelle, generale di Miraz: la sua espressione è da antologia, dura e diffidente allo stesso tempo, e verso tutti, quasi impassibile. Bravi bravi, e quando si dividono la scena la recitazione si fa sublime.
Nota di merito anche alla colonna sonora, curata da Harry Gregson-Williams, davvero splendida e azzeccata durante tutto il film, e anche le due canzoni dei titoli di coda sono davvero meravilgiose (Regina Spektor - The Call e Switchfoot - This is home).
In sostanza, un film che ho gradito assai, migliore del precedente e spettacolare dal punto di vista visivo e di effetti speciali, e con una trama ben costruita. Da vedere, 2 piacevoli ore al cinema.
PS: in tutto ciò non ho accennato ad Aslan, il leone. Qui compare meno che nel primo film, ma va segnalato perchè è comunque il fulcro di Narnia, il "Jacob" (Lost docet) di Narnia, e qui ha anche un paio di scene toccanti in cui interagisce con Lucy. Mantiene (anche se forse solo per chi conosce i libri) persino quella simbologia con Cristo che ha nei libri, che in generale in tutto il film è del tutto e bellamente tralasciata in favore dell'azione e dello sviluppo della trama.Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Uhm, decisamente niente male.
Bramo ha sottolineato gli aspetti positivi del film, con i quali in massima parte concordo. Ben gestito, e migliore del precedente. Notevoli i trucchi/effetti (a parte l'acqua, sinceramente), buona la recitazione media, anche se tra gli attori protagonisti la piccola Henley [Lucy] è, come del resto nel precedente capitolo, migliore degli altri in maniera piuttosto imbarazzante. Ottimi gli italiani.
Ma, seppur meno influenti e in minor numero, ci sono anche elementi negativi.
A parte la già citata acqua, c'è in particolare il doppiaggio. Penalizzante soprattutto per la (già autopenalizzata) Popplewell [Susan] e per Keynes [Edmund]. Se solo avessi tempo, considerando che al Warner lo danno, lo rivedrei in inglese. Poi ci sono alcune stranezze, come le scene in cui Susan, con la faretra semivuota, accerchiata dai nemici, continua a scoccare frecce su frecce in modalità munizioni infinite. [spoiler]Quando le sono finite ho tirato un sospiro di sollievo, non le escono dalla schiena.[/spoiler] Accidenti, riempitela un po' di più quella faretra.
Non concordo con Bramo dove dice che Aslan non mantiene il suo valore simbologico. Seppur poco presente fisicamente, Aslan è la storia. Moti degli eventi dipendono dal seguirlo o meno, che si faccia vedere o no. E i personaggi esprimono tutti i dubbi e tutte le questioni che nel nostro mondo vengono espresse riguardo Dio.
Ah, bellissima la chiusura sul cartello "way out". E le musiche che seguono (ma anche quelle che precedono, ovviamente).
Dimenticavo: ho visto, per la prima volta, il trailer di WALL•E sul grande schermo. E quello della sala 3 del Warner Village Moderno di Roma non è un "grande schermo" solo per modo di dire. Wow. Lo voglio.
Bramo ha sottolineato gli aspetti positivi del film, con i quali in massima parte concordo. Ben gestito, e migliore del precedente. Notevoli i trucchi/effetti (a parte l'acqua, sinceramente), buona la recitazione media, anche se tra gli attori protagonisti la piccola Henley [Lucy] è, come del resto nel precedente capitolo, migliore degli altri in maniera piuttosto imbarazzante. Ottimi gli italiani.
Ma, seppur meno influenti e in minor numero, ci sono anche elementi negativi.
A parte la già citata acqua, c'è in particolare il doppiaggio. Penalizzante soprattutto per la (già autopenalizzata) Popplewell [Susan] e per Keynes [Edmund]. Se solo avessi tempo, considerando che al Warner lo danno, lo rivedrei in inglese. Poi ci sono alcune stranezze, come le scene in cui Susan, con la faretra semivuota, accerchiata dai nemici, continua a scoccare frecce su frecce in modalità munizioni infinite. [spoiler]Quando le sono finite ho tirato un sospiro di sollievo, non le escono dalla schiena.[/spoiler] Accidenti, riempitela un po' di più quella faretra.
Non concordo con Bramo dove dice che Aslan non mantiene il suo valore simbologico. Seppur poco presente fisicamente, Aslan è la storia. Moti degli eventi dipendono dal seguirlo o meno, che si faccia vedere o no. E i personaggi esprimono tutti i dubbi e tutte le questioni che nel nostro mondo vengono espresse riguardo Dio.
Ah, bellissima la chiusura sul cartello "way out". E le musiche che seguono (ma anche quelle che precedono, ovviamente).
Dimenticavo: ho visto, per la prima volta, il trailer di WALL•E sul grande schermo. E quello della sala 3 del Warner Village Moderno di Roma non è un "grande schermo" solo per modo di dire. Wow. Lo voglio.
Lorenzo Breda
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Vuoi mettere con quello del Romics l'anno scorso?LBreda ha scritto:Dimenticavo: ho visto, per la prima volta, il trailer di WALL•E sul grande schermo. E quello della sala 3 del Warner Village Moderno di Roma non è un "grande schermo" solo per modo di dire. Wow. Lo voglio.
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Sul doppiaggi non mi sono espresso e non mi esprimo perchè in realtà...non ci ho proprio fatto caso, non mi è sembrato così male...
Per il resto
Per il resto
L'avevo notato anch'io quel particolare (o me l'aveva fatto notare Minnie)...ma pensavo fosse una prorpietà magica del faretra, quella di ricreare sempre frecce quando finiscono...mi sembrava di ricordarlo dal libro. Ma forse è una castroneria bella e buona.LBreda ha scritto: Poi ci sono alcune stranezze, come le scene in cui Susan, con la faretra semivuota, accerchiata dai nemici, continua a scoccare frecce su frecce in modalità munizioni infinite. [spoiler]Quando le sono finite ho tirato un sospiro di sollievo, non le escono dalla schiena.[/spoiler] Accidenti, riempitela un po' di più quella faretra.
Infatti io non ho detto che non mantiene il suo valore simbologico. In realtà ho detto che è proprio la sua figura l'unico elemento in tutto il film che riconduce alla religiosità. Avevo solo espresso il dubbio che potessi essere io, che ho letto i libri di Narnia e ne apprezzo la metafora religiosa, a vederlo, e che invece non risultasse evidente per chi si vede il film senza conoscere il libro. Se mi sbaglio, tanto meglio! Quoto le impression di Breda.LBreda ha scritto:Non concordo con Bramo dove dice che Aslan non mantiene il suo valore simbologico. Seppur poco presente fisicamente, Aslan è la storia. Moti degli eventi dipendono dal seguirlo o meno, che si faccia vedere o no. E i personaggi esprimono tutti i dubbi e tutte le questioni che nel nostro mondo vengono espresse riguardo Dio.
Anch'io...preceduto da quello di High School Musical 3 ...è veramente bellissimo vederlo sul grande schermo (anch'io avevo visto il trailer solo su Internet) e non ved l'ora che sia il 17 ottobre!LBreda ha scritto:Dimenticavo: ho visto, per la prima volta, il trailer di WALL•E sul grande schermo. E quello della sala 3 del Warner Village Moderno di Roma non è un "grande schermo" solo per modo di dire. Wow. Lo voglio.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Deliziosamente misterioso.Elikrotupos ha scritto:Vuoi mettere con quello del Romics l'anno scorso?
'nsomma, la Popplewell aveva dei momenti di crollo totale, specie se stupita o se imperativa.Bramo ha scritto:Sul doppiaggi non mi sono espresso e non mi esprimo perchè in realtà...non ci ho proprio fatto caso, non mi è sembrato così male...
Non vorrei sbagliarmi, ma l'unico potere dell'arco era quello di non perdersi o perdere le frecce. Ma potrei benissimo star dicendo una fesseria, l'unico libro che ho letto più di due volte e recentemente è "Il Cavallo e il suo Ragazzo", che adoro.L'avevo notato anch'io quel particolare (o me l'aveva fatto notare Minnie)...ma pensavo fosse una prorpietà magica del faretra, quella di ricreare sempre frecce quando finiscono...mi sembrava di ricordarlo dal libro.
Boh, secondo me l'elemento religioso c'è ed è forte. Certo, forse in maniera un po' inferiore rispetto al libro, ma neanche poi tanto. Le scelte vincenti sono quelle fatte con Aslan, in fondo.Infatti io non ho detto che non mantiene il suo valore simbologico. In realtà ho detto che è proprio la sua figura l'unico elemento in tutto il film che riconduce alla religiosità. Avevo solo espresso il dubbio che potessi essere io, che ho letto i libri di Narnia e ne apprezzo la metafora religiosa, a vederlo, e che invece non risultasse evidente per chi si vede il film senza conoscere il libro. Se mi sbaglio, tanto meglio!LBreda ha scritto:Non concordo con Bramo dove dice che Aslan non mantiene il suo valore simbologico. Seppur poco presente fisicamente, Aslan è la storia. Moti degli eventi dipendono dal seguirlo o meno, che si faccia vedere o no. E i personaggi esprimono tutti i dubbi e tutte le questioni che nel nostro mondo vengono espresse riguardo Dio.
ROTFL per la tizia che sbuca tra le lastre rosse e si mette a cantare.preceduto da quello di High School Musical 3
Lorenzo Breda
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Ciao a tutti, chissà se qualcuno si ricorda ancora di me (o meglio: chissà se qualcuno ha fatto in tempo a crearsi un'idea di chi io sia, visto che non è che abbia mai partecipato troppo). Per riassumere, io sono quello difficile a cui non piace mai niente...e il principe Caspian non fa proprio eccezione.
Innanzitutto, la recitazione: Castellitto a parte (che effettivamente è stato gigantesco, specialmente nella scena del duello), *tutti* gli altri attori principali, i quattro Pevensie e Caspian, sono stati di una piattezza imbarazzante. I Pevensie in particolare: il compito non era facile, interpretare delle persone adulte in corpi di adolescenti, ma non è che non ci sono riusciti in pieno...per me neanche ci hanno provato. Rimangono le stesse quattro macchiette del primo film: il nerd, il belloccio carismatico e coraggioso, la sorella minore che rompe e la ragazza. Non ho trovato il benchè minimo sviluppo, come se fra la fine del primo film e l'inizio di questo fossero passati giorni, non anni. Caspian...ehm, Bramo, per citarti, Caspian *è* un personaggio scontato proprio perchè è buono ma con un carattere ribelle e acceso...E poi, santo cielo, OGNI SINGOLA SCENA in cui Caspian è sullo schermo con Peter è ridotta a un siparietto dove ogni pretesto è buono per vedere chi ce l'ha più lungo. Non c'è nient'altro! Non è una cosa che ho visto volentieri.
Poi passiamo alle scene: a fianco di *alcune* sensate e piacevoli c'era una sequela di assurdità una più grande dell'altra...di cui l'esempio sublime è la scena dell'assalto al castello, un concentrato di banalità, di clichè, di pure e semplici scempiaggini (sai che l'intero piano dipende dal tuo segnale con la torcia? Non ti metti a giocarci sul parapetto di una torre! / una porta che può essere tenuta sollevata da UN minotauro CRIVELLATO DI FRECCE non può, sillogisticamente, tenere imprigionato mezzo esercito composto grandemente da minotauri / potrei anche continuare ma il senso dovrei averlo dato), praticamente al livello di Eragon. Ma ce ne sono molte altre: nell'altra battaglia, caro generale nonsochi, devi essere un vero e proprio imbecille per fare fuoco con l'artiglieria e poi ordinare una carica di cavalleria proprio dove stai facendo fuoco con la suddetta artiglieria...specialmente quando a disposizione hai almeno venti fanti per ogni cavaliere; e, caro generale nonsochi, spiegami in cosa consiste la tattica geniale del "retrocedere al fiume"...impantanarcisi dentro sperando che i centauri non vogliano bagnarsi gli zoccoli? Oh, e un'altra perla: i due soldati che portano il nano in barca per affogarlo dicono esplicitamente "bene, qui siamo abbastanza al largo", e nel *fotogramma dopo* si vede che sono a neanche tre metri dalla costa! Sembrava una gag in stile Benny Hill!! E non è un'impressione mia, visto che poi Peter si tuffa dalla costa, lo raggiunge e lo riporta a riva nel giro di una manciata di secondi. Scegliete voi: o è il soggetto ad essere cretino, o è la scena montata peggio da Eragon a questa parte.
Passando avanti, ho altre due cose da dire: lo stile grafico di tutto il progetto mi sembra, così come mi era sembrato nel primo film, per dirla in maniera gentile *indeciso*. Cioè, mi sembra che visivamente si sia cercato di riprodurre i canoni classici del fantasy più per una...inerzia creativa che non per una precisa e consapevole scelta artistica. In questo film la sensazione si è acutizzata nel vedere Castellitto vestito da re (giuro che ho pensato "quello è il re di picche!"), le armature dei cattivi strappate a forza da 300, e in generale nessun tentativo di dare un tocco un po' personale a quanto di visivo Narnia offre.
Seconda cosa: Aslan. Premetto che io personalmente non ho letto il libro, tuttavia conosco piuttosto a fondo simbologia e metafore, quindi nel vedere il film ho seguito la vicenda di Lucy e Aslan in maniera piuttosto consapevole. Bè, francamente se non avessi saputo che Aslan è un'allegoria di Cristo e che simboleggia ciò in cui bisogna aver fede, non avrei minimamente trovato niente del genere nel film. Non so se sono io, ma io tutto questo l'ho trovato ridotto alla bambina che nessuno ci crede che però poi ci ha ragione lei e poi alla fine salva tutti così gli alberi ballano e lei è contenta e i fratellini si scusano. In tutta onestà, che Aslan compaia alla fine come il deus ex machina che è non mi basta per veicolare questo genere di messaggio.
Innanzitutto, la recitazione: Castellitto a parte (che effettivamente è stato gigantesco, specialmente nella scena del duello), *tutti* gli altri attori principali, i quattro Pevensie e Caspian, sono stati di una piattezza imbarazzante. I Pevensie in particolare: il compito non era facile, interpretare delle persone adulte in corpi di adolescenti, ma non è che non ci sono riusciti in pieno...per me neanche ci hanno provato. Rimangono le stesse quattro macchiette del primo film: il nerd, il belloccio carismatico e coraggioso, la sorella minore che rompe e la ragazza. Non ho trovato il benchè minimo sviluppo, come se fra la fine del primo film e l'inizio di questo fossero passati giorni, non anni. Caspian...ehm, Bramo, per citarti, Caspian *è* un personaggio scontato proprio perchè è buono ma con un carattere ribelle e acceso...E poi, santo cielo, OGNI SINGOLA SCENA in cui Caspian è sullo schermo con Peter è ridotta a un siparietto dove ogni pretesto è buono per vedere chi ce l'ha più lungo. Non c'è nient'altro! Non è una cosa che ho visto volentieri.
Poi passiamo alle scene: a fianco di *alcune* sensate e piacevoli c'era una sequela di assurdità una più grande dell'altra...di cui l'esempio sublime è la scena dell'assalto al castello, un concentrato di banalità, di clichè, di pure e semplici scempiaggini (sai che l'intero piano dipende dal tuo segnale con la torcia? Non ti metti a giocarci sul parapetto di una torre! / una porta che può essere tenuta sollevata da UN minotauro CRIVELLATO DI FRECCE non può, sillogisticamente, tenere imprigionato mezzo esercito composto grandemente da minotauri / potrei anche continuare ma il senso dovrei averlo dato), praticamente al livello di Eragon. Ma ce ne sono molte altre: nell'altra battaglia, caro generale nonsochi, devi essere un vero e proprio imbecille per fare fuoco con l'artiglieria e poi ordinare una carica di cavalleria proprio dove stai facendo fuoco con la suddetta artiglieria...specialmente quando a disposizione hai almeno venti fanti per ogni cavaliere; e, caro generale nonsochi, spiegami in cosa consiste la tattica geniale del "retrocedere al fiume"...impantanarcisi dentro sperando che i centauri non vogliano bagnarsi gli zoccoli? Oh, e un'altra perla: i due soldati che portano il nano in barca per affogarlo dicono esplicitamente "bene, qui siamo abbastanza al largo", e nel *fotogramma dopo* si vede che sono a neanche tre metri dalla costa! Sembrava una gag in stile Benny Hill!! E non è un'impressione mia, visto che poi Peter si tuffa dalla costa, lo raggiunge e lo riporta a riva nel giro di una manciata di secondi. Scegliete voi: o è il soggetto ad essere cretino, o è la scena montata peggio da Eragon a questa parte.
Passando avanti, ho altre due cose da dire: lo stile grafico di tutto il progetto mi sembra, così come mi era sembrato nel primo film, per dirla in maniera gentile *indeciso*. Cioè, mi sembra che visivamente si sia cercato di riprodurre i canoni classici del fantasy più per una...inerzia creativa che non per una precisa e consapevole scelta artistica. In questo film la sensazione si è acutizzata nel vedere Castellitto vestito da re (giuro che ho pensato "quello è il re di picche!"), le armature dei cattivi strappate a forza da 300, e in generale nessun tentativo di dare un tocco un po' personale a quanto di visivo Narnia offre.
Seconda cosa: Aslan. Premetto che io personalmente non ho letto il libro, tuttavia conosco piuttosto a fondo simbologia e metafore, quindi nel vedere il film ho seguito la vicenda di Lucy e Aslan in maniera piuttosto consapevole. Bè, francamente se non avessi saputo che Aslan è un'allegoria di Cristo e che simboleggia ciò in cui bisogna aver fede, non avrei minimamente trovato niente del genere nel film. Non so se sono io, ma io tutto questo l'ho trovato ridotto alla bambina che nessuno ci crede che però poi ci ha ragione lei e poi alla fine salva tutti così gli alberi ballano e lei è contenta e i fratellini si scusano. In tutta onestà, che Aslan compaia alla fine come il deus ex machina che è non mi basta per veicolare questo genere di messaggio.
"Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do." -Isaac Asimov
Ora, che il film non sia un capolavoro assoluto siamo anche d'accordo, ma paragonarlo con Eragon mi pare più che un'esagerazione. Mi si potrà dire che Eragon partisse svantaggiato, considerato il romanzo, ma per dirne una a caso, almeno nelle Cronache i nani sono nani.
Detto questo, tra le scene menzionate, il "retrocedere al fiume" appare dovuto al fatto che quello è il confine della foresta, considerata "magica", e d erano sotto l'attacco di alberi saltellanti. E riguardo la scena del nano, _non_ erano abbastanza a largo, avevano semplicissimamente paura.
Sarà che le mie aspettative erano né più, né meno del livello del primo film, ma la visione è stata decisamente godibile.
Certo, se, che so, Lo Hobbit sarà qualcosa del genere, la reazione sarebbe tutt'altra.
Detto questo, tra le scene menzionate, il "retrocedere al fiume" appare dovuto al fatto che quello è il confine della foresta, considerata "magica", e d erano sotto l'attacco di alberi saltellanti. E riguardo la scena del nano, _non_ erano abbastanza a largo, avevano semplicissimamente paura.
Sarà che le mie aspettative erano né più, né meno del livello del primo film, ma la visione è stata decisamente godibile.
Certo, se, che so, Lo Hobbit sarà qualcosa del genere, la reazione sarebbe tutt'altra.
Lorenzo Breda
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Visto il Principe Caspian.
Dunque il film mi è piaciuto, molto anche se con una piccola riserva dovuta però non al film in sè quanto (forse) al libro.
Mi mette anche in difficoltà il paragone stesso tra il film e il suo predecessore, perchè sono essenzialmente due film profondamente diversi. E questo spiega anche la accoglienza più fredda che PC ha avuto nelle sale. Credo che i due film possano essere paragonati soltanto sul piano delle interpretazioni (per le quali non ho visto chissà quali miglioramenti)
e su quello tecnico. E in quest'ultimo PC la spunta nettamente. Non solo Adamson dirige con polso molto più sicuro e meno ingenuo, ma costumi, fotografia e CGI sono nettamente migliori.
Il problema (se così lo vogliamo chiamare) è che PC è essenzialmente un film di guerra. La guerra era presente anche nel primo, ma ora il nemico non è più una strega crudele, ma un re assetato di potere alla guida di un immenso esercito di soldati.
PC è epico e maturo laddove il primo era magico e fiabesco. E' molto più dark, "pesante" (passatemi questo termine) parlando infatti di intrighi di corte, tentati omicidi, regicidi e cospirazioni... E non che questo sia un male... semplicemente è ... diverso.
La sensazione era quella di guardare un remake odierno dei classici di fantascienza anni 80 piuttosto che un seguito de "Il Leone, la strega e l'armadio".
Infatti credo che difficilmente coloro che hanno amato il primo possano abbracciare PC fino in fondo ( e fanno male). Sicuramente una seconda visione per loro è d'obbligo.
Il fatto è che gli spettatori che tornano per un seguito lo fanno soprattutto perchè vogliono riassaporare un gusto familiare pur vivendo una esperienza totalmente nuova. Ed in questo la saga di HP è maestra. L'autrice ha saputo far evolvere e maturare i toni in maniera esemplare. Se paragone il primo episodio all'ultimo c'è una differenza abissale per stile e trama eppure questo passaggio è avvenuto gradualmente.
Proprio per questo motivo se ho avuto qualche riserva durante la visione non le attribuisco al film, quanto piuttosto al libro (sempre che siano stati fedeli ad esso). E mi rammarico di ciò perchè secondo me questo impedisce alla gente di godersi appieno il film influenzandone irrimediabilmente il giudizio.
E secondo me è proprio questo che è successo. Lo slogan del film, questa volta, non era ingannevole. Davvero è cambiato tutto a Narnia.
Con la conseguenza che ora il film non ha più un pubblico. Non perchè non lo abbia nelle intenzioni (il film è molto più coerente con sè di quanto non lo fosse il primo) ma perchè viene rifiutato dai più.
Il primo era un film perfettamente visibile anche da un pubblico di under 10. Questo NO. E non perchè sia violento o roba del genere, quanto piuttosto perchè è troppo maturo. Pochi sono i siparietti comici degli animali (il signore e la signora Castoro erano fantastici in questo) e l'elemento più ingenuo e dolce che nel primo era rappresentato dal rapporto tra Lucy e il signor Tumnus è sparito.
E con esso tutto l'elemento magico. Ora il film è epico, appassionante, si rivolge agli adolescenti che però lo snobbano avendo considerato il primo troppo infantile.
Concludendo PC è un ottimo film, finemente realizzato (dimenticavo... Castellitto è un grande!!!!!!) ma molto (forse troppo) distante per toni e stile dal primo. L'impressione è che Narnia abbia perso un pò la sua identità (o per lo meno quella che aveva imposto nel primo film), tentando di assomigliare a LOTR senza esserlo fino in fondo (e come potrebbe?). Ma, ripeto, secondo me questo è un difetto da imputare al libro.
Personalmente avrei gradito un passaggio molto più graduale e sfumato e non nascondo che vedere Edmund e Lucy (soprattutto lei) così cresciuti mi ha fatto un pò rimpiangere la spontaneità del primo. Fortuna che il film ha tanti altri elementi a suo favore (la scena dell'evocazione della Strega Bianca è straordinaria... ma avete visto quanto è dark?).
PS: Per tutti coloro che sostengono che **SPOLIER**[spoiler]il salvataggio in extremis da parte degli alberi sia un omaggio a Tolkien[/spoiler]**SPOILER**.
Per me si tratta di PLAGIO a tutti gli effetti e non so da parte di quale dei due autori... Le dinamiche sono ESATTAMENTE le stesse.
Anche la scena del fiume è praticamente identica a quella nella "Compagnia dell'anello". Chi a copiato chi non è dato sapere.
Dunque il film mi è piaciuto, molto anche se con una piccola riserva dovuta però non al film in sè quanto (forse) al libro.
Mi mette anche in difficoltà il paragone stesso tra il film e il suo predecessore, perchè sono essenzialmente due film profondamente diversi. E questo spiega anche la accoglienza più fredda che PC ha avuto nelle sale. Credo che i due film possano essere paragonati soltanto sul piano delle interpretazioni (per le quali non ho visto chissà quali miglioramenti)
e su quello tecnico. E in quest'ultimo PC la spunta nettamente. Non solo Adamson dirige con polso molto più sicuro e meno ingenuo, ma costumi, fotografia e CGI sono nettamente migliori.
Il problema (se così lo vogliamo chiamare) è che PC è essenzialmente un film di guerra. La guerra era presente anche nel primo, ma ora il nemico non è più una strega crudele, ma un re assetato di potere alla guida di un immenso esercito di soldati.
PC è epico e maturo laddove il primo era magico e fiabesco. E' molto più dark, "pesante" (passatemi questo termine) parlando infatti di intrighi di corte, tentati omicidi, regicidi e cospirazioni... E non che questo sia un male... semplicemente è ... diverso.
La sensazione era quella di guardare un remake odierno dei classici di fantascienza anni 80 piuttosto che un seguito de "Il Leone, la strega e l'armadio".
Infatti credo che difficilmente coloro che hanno amato il primo possano abbracciare PC fino in fondo ( e fanno male). Sicuramente una seconda visione per loro è d'obbligo.
Il fatto è che gli spettatori che tornano per un seguito lo fanno soprattutto perchè vogliono riassaporare un gusto familiare pur vivendo una esperienza totalmente nuova. Ed in questo la saga di HP è maestra. L'autrice ha saputo far evolvere e maturare i toni in maniera esemplare. Se paragone il primo episodio all'ultimo c'è una differenza abissale per stile e trama eppure questo passaggio è avvenuto gradualmente.
Proprio per questo motivo se ho avuto qualche riserva durante la visione non le attribuisco al film, quanto piuttosto al libro (sempre che siano stati fedeli ad esso). E mi rammarico di ciò perchè secondo me questo impedisce alla gente di godersi appieno il film influenzandone irrimediabilmente il giudizio.
E secondo me è proprio questo che è successo. Lo slogan del film, questa volta, non era ingannevole. Davvero è cambiato tutto a Narnia.
Con la conseguenza che ora il film non ha più un pubblico. Non perchè non lo abbia nelle intenzioni (il film è molto più coerente con sè di quanto non lo fosse il primo) ma perchè viene rifiutato dai più.
Il primo era un film perfettamente visibile anche da un pubblico di under 10. Questo NO. E non perchè sia violento o roba del genere, quanto piuttosto perchè è troppo maturo. Pochi sono i siparietti comici degli animali (il signore e la signora Castoro erano fantastici in questo) e l'elemento più ingenuo e dolce che nel primo era rappresentato dal rapporto tra Lucy e il signor Tumnus è sparito.
E con esso tutto l'elemento magico. Ora il film è epico, appassionante, si rivolge agli adolescenti che però lo snobbano avendo considerato il primo troppo infantile.
Concludendo PC è un ottimo film, finemente realizzato (dimenticavo... Castellitto è un grande!!!!!!) ma molto (forse troppo) distante per toni e stile dal primo. L'impressione è che Narnia abbia perso un pò la sua identità (o per lo meno quella che aveva imposto nel primo film), tentando di assomigliare a LOTR senza esserlo fino in fondo (e come potrebbe?). Ma, ripeto, secondo me questo è un difetto da imputare al libro.
Personalmente avrei gradito un passaggio molto più graduale e sfumato e non nascondo che vedere Edmund e Lucy (soprattutto lei) così cresciuti mi ha fatto un pò rimpiangere la spontaneità del primo. Fortuna che il film ha tanti altri elementi a suo favore (la scena dell'evocazione della Strega Bianca è straordinaria... ma avete visto quanto è dark?).
PS: Per tutti coloro che sostengono che **SPOLIER**[spoiler]il salvataggio in extremis da parte degli alberi sia un omaggio a Tolkien[/spoiler]**SPOILER**.
Per me si tratta di PLAGIO a tutti gli effetti e non so da parte di quale dei due autori... Le dinamiche sono ESATTAMENTE le stesse.
Anche la scena del fiume è praticamente identica a quella nella "Compagnia dell'anello". Chi a copiato chi non è dato sapere.
Tolkien e Lewis erano amici, si scambiavano idee, facevano parte dello stesso circolo letterario e si leggevano a vicenda i rispettivi manoscritti. Più che di plagio, parlerei di basi comuni.Scissorhands ha scritto:PS: Per tutti coloro che sostengono che **SPOLIER**[spoiler]il salvataggio in extremis da parte degli alberi sia un omaggio a Tolkien[/spoiler]**SPOILER**.
Per me si tratta di PLAGIO a tutti gli effetti e non so da parte di quale dei due autori... Le dinamiche sono ESATTAMENTE le stesse.
Anche la scena del fiume è praticamente identica a quella nella "Compagnia dell'anello". Chi a copiato chi non è dato sapere.
Ah, e non hai letto la creazione in Narnia. È il riassunto di un intero libro del Silmarillion, anche se con differenze di mitologia.
Lorenzo Breda
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If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
Hobbes, Calvin&Hobbes
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Addirittura!!!!!!!!!!LBreda ha scritto: Ah, e non hai letto la creazione in Narnia. È il riassunto di un intero libro del Silmarillion, anche se con differenze di mitologia.
Io non escludo una bella scazzottata tra amici... "Come hai potuto. SBANG.... io mi fidavo e tu mi pugnali alle spalle..." e roba del genere...
Visto nel fine settimana scorso.
Il Principe Caspian è un film notevole. Un film che osa rinnovarsi e cambiare, pur restando nella traccia del suo predecessore. La produzione ha in parte fatto tesoro della precedente esperienza, e realizzato un film che ne è la naturale e più adulta evoluzione. Le maggiori critiche portate al Leone, la Strega e l'Armadio nel 2005 furono una certa infantilità di fondo, nel tono narrativo e nelle soluzioni trovate, e l'impressione che la produzione stessa fosse indecisa se essere un film epico, sulla traccia del Signore degli Anelli, o un racconto per bambini e ragazzi con numerosi intermezzi comici, figure da commedia e un tono a metà tra il racconto di avventura e quello fantastico.
Il Principe Caspian ha le idee più chiare. Gli intermezzi comici e i personaggi pensati per il pubblico più giovane sono ridotti al minimo, e quei pochi divertono senza risultare stucchevoli (abbastanza lol quelli che io ho soprannominato i "mouschettieri", nome di waltdisneyana memoria ). L'impressione generale è quella di un film più cupo, deciso e adulto (nonostante dopo il primo capitolo mi aspettassi meno scene di guerra et similia), anche se sempre nella traccia Disney, che pur sa stupire quando ci si mette: le battaglie sono decisamente realistiche, e il senso di incertezza che avvolge i protagonisti, impegnati in una guerriglia contro le forze del male, è credibile e palpabile.
Buona parte della riuscita del film si deve alla sceneggiatura, che ha aggiornato il racconto originale in qualcosa di più articolato e, soprattutto, cinematico. Si pensi solo che nel romanzo di C.S.Lewis Susan e Lucy incontrano Caspian solo poco prima della conclusione e, soprattutto — e questo è uno spoiler — [spoiler]che nel libro non c'è traccia dello splendido attacco notturno al castello[/spoiler]. Forse i fan dell'autore inglese non saranno entusiasti degli interventi apportati, ma su grande schermo funzionano magnificamente.
Della prova discreta degli attori è stato detto abbastanza. La Popplewell continua a dare la prova di recitazione più debole (e la doppiatrice italiana non migliora di certo la situazione). Un plauso particolare, invece, va a Sergio Castellitto, che ha giustamente avuto buone critiche anche oltreoceano per il suo lord Miraz, un cattivo che riesce a non diventare la caricatura di se stesso, e che nelle scene "clou" mostra il meglio di sè. Sotto il profilo tecnico, il film è semplicemente un piacere per gli occhi; l'aspetto grandioso e epico del suo predecessore si conserva interamente, grazie agli scenari mozzafiato della Nuova Zelanda e a un uso attento degli effetti speciali. La colonna sonora, poi, è un ottimo ritmo di fondo per le scene più epiche.
Un film lungo ma non troppo lento, nel quale qualche sbadiglio può scappare. Nel complesso è un racconto di ampio respiro che ha comunque qualche pecca passabile, se non si guarda al microscopio ogni dettaglio. in conclusione, poteva andare meglio, così come poteva andare peggio del primo film. Non resta che aspettare il prosieguo.
Il Principe Caspian è un film notevole. Un film che osa rinnovarsi e cambiare, pur restando nella traccia del suo predecessore. La produzione ha in parte fatto tesoro della precedente esperienza, e realizzato un film che ne è la naturale e più adulta evoluzione. Le maggiori critiche portate al Leone, la Strega e l'Armadio nel 2005 furono una certa infantilità di fondo, nel tono narrativo e nelle soluzioni trovate, e l'impressione che la produzione stessa fosse indecisa se essere un film epico, sulla traccia del Signore degli Anelli, o un racconto per bambini e ragazzi con numerosi intermezzi comici, figure da commedia e un tono a metà tra il racconto di avventura e quello fantastico.
Il Principe Caspian ha le idee più chiare. Gli intermezzi comici e i personaggi pensati per il pubblico più giovane sono ridotti al minimo, e quei pochi divertono senza risultare stucchevoli (abbastanza lol quelli che io ho soprannominato i "mouschettieri", nome di waltdisneyana memoria ). L'impressione generale è quella di un film più cupo, deciso e adulto (nonostante dopo il primo capitolo mi aspettassi meno scene di guerra et similia), anche se sempre nella traccia Disney, che pur sa stupire quando ci si mette: le battaglie sono decisamente realistiche, e il senso di incertezza che avvolge i protagonisti, impegnati in una guerriglia contro le forze del male, è credibile e palpabile.
Buona parte della riuscita del film si deve alla sceneggiatura, che ha aggiornato il racconto originale in qualcosa di più articolato e, soprattutto, cinematico. Si pensi solo che nel romanzo di C.S.Lewis Susan e Lucy incontrano Caspian solo poco prima della conclusione e, soprattutto — e questo è uno spoiler — [spoiler]che nel libro non c'è traccia dello splendido attacco notturno al castello[/spoiler]. Forse i fan dell'autore inglese non saranno entusiasti degli interventi apportati, ma su grande schermo funzionano magnificamente.
Della prova discreta degli attori è stato detto abbastanza. La Popplewell continua a dare la prova di recitazione più debole (e la doppiatrice italiana non migliora di certo la situazione). Un plauso particolare, invece, va a Sergio Castellitto, che ha giustamente avuto buone critiche anche oltreoceano per il suo lord Miraz, un cattivo che riesce a non diventare la caricatura di se stesso, e che nelle scene "clou" mostra il meglio di sè. Sotto il profilo tecnico, il film è semplicemente un piacere per gli occhi; l'aspetto grandioso e epico del suo predecessore si conserva interamente, grazie agli scenari mozzafiato della Nuova Zelanda e a un uso attento degli effetti speciali. La colonna sonora, poi, è un ottimo ritmo di fondo per le scene più epiche.
Un film lungo ma non troppo lento, nel quale qualche sbadiglio può scappare. Nel complesso è un racconto di ampio respiro che ha comunque qualche pecca passabile, se non si guarda al microscopio ogni dettaglio. in conclusione, poteva andare meglio, così come poteva andare peggio del primo film. Non resta che aspettare il prosieguo.
Paradossalmente devo riconoscere di essermi appassionato di più durante la visione del primo, pur ammettendo che questo Principe Caspian è senza dubbio un lavoro migliore. Alcuni problemi di fondo tuttavia rimangono, come lo scarso appeal dei Pevensie, che più antipatici e banali di così non so proprio dove li si potesse trovare. D'altro canto va rispettata l'abilità degli autori di aver dato mordente ad un libro tanto moscio. Si vede proprio che alla base c'è un lavoro di epicizzazione e reinterpretazione del testo mica da ridere. Tuttavia mi chiedo proprio se abbiano scelto la fonte giusta per realizzare quello che inizialmente si pensava potesse raccogliere il testimone del Signore degli Anelli di Peter Jackson. E infatti già questo saltare libri su libri, questo cercar di rendere adulto quello che adulto non è mostra una certa forzatura di base che durante la visione non può non stonare. Un esempio su tutti la mancanza della patetica scena di Aslan e l'inserimento dell'altrettanto patetica love story tra Susan e Caspian. Buonissimi i cattivi invece, Miraz a differenza del libro è qui un personaggio che rimane in mente, e lo stesso vale per animali parlanti, esseri mitologici e più generalmente le atmosfere, che da sole valgono il prezzo del biglietto. E un plauso anche alla versione italiana del film che dona finalmente una voce decente ad Aslan.
Voce che è quella di Alessandro Rossi, il doppiatore chE tra i tanti, presta la sua voce anche per Liam Neeson, cioé l'attore che nella versione originale interpreta Aslan. Con questa scelta quindi è stato chiuso il cerchio e ripristinato l'equilibrio nella Forza.Grrodon ha scritto:E un plauso anche alla versione italiana del film che dona finalmente una voce decente ad Aslan.
Massimo rispetto per un attore del calibro di Omar Sharif, ma la sua versione di Aslan era inudibile. Mentre invece sentire Aslan in Caspian è stata una piacevole (e sperata) sorpresa.
Riguardo il film, l'ho apprezzato parecchio. La svolta epica impressa dagli autori è notevole e ben riuscita, risultanto quasi una mezza rivoluzione se confrontata con il primo film. E forse questa è la cosa che lascia un po' perplessi; da un lato la bella fiaba de Il Leone, la Strega e l'Armadio, dall'altro il racconto epico-avventuroso de Il Principe Caspian. Ci ritroveremo quindi con un'opera disomogenea dal punto di visto del taglio del racconto, con una fiaba iniziale e una serie di storie epiche. La causa di ciò è probabilmente dovuta al fatto che all'epoca di girare il primo film ancora non si sapeva se sarebbero stati realizzati altri film, e che quindi gli autori avessero preferito realizzare un film quanto più fedele possibile allla storia originale.
Riguardo ai personaggi e all'interpretazione degli attori, non ho trovato male Caspian anche se mi sarei aspettato qualcosina in più; dei Pevensie, i maggiori se la cavano con una sufficienza, come nel primo film, meglio invece Edmund e in particolare Lucy (molto brava la piccola attrice, e se il buongiorno si vede dal mattino...); eccezionali le interpretazioni di Re Miraz e Lord Glozelle, merito della bravura di Castellito e Favino, che dimostrano come i bravi attori italiani possano puntare anche ad altro che non sia il cinema di casa nostra (notariamente restio all'intrattenimento fantastico e al sense of wonder).