[WDAS #48] Bolt - Un Eroe a Quattro Zampe

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Elik, perchè nel conto alla rovescia hai messo il "Bolt" di Sanders? Vuoi proprio farmi piangere? ;_;
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  • Aggiorna di continuo, è randomico ;)
  • Ah, ok.
    Però così mi deprimo comunque, perchè penso a quello che poteva essere e non sarà. :(
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  • E' la pena che dobbiamo espiare per i peccati commessi dalla Disney.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Eh, ma in questo modo andrò al cinema continuando a pensare a Sanders, sarò maldisposto col film, lo criticherò malamente e voi sarete arrabbiati perchè lo maltratterò.
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  • DeborohWalker ha scritto:
    Elikrotupos ha scritto:Twilight è una concorrenza fortissima (credo abbia superato anche 007)
    Bè, ovvio. 007 non condivide lo stesso target, di sicuro le famigliole che accompagnano i bambini non vanno sicuramente a vedere le gesta del James Bond più violento di sempre.
    Mentre invece, un fantasy che al cinema segue la scia dei vari HP, Narnia, Eragon e compagnia bella è ciò che vanno a vedersi gli adolescenti e i pre-adolescenti, ed è perfettamente fruibile anche dai marmocchi, che si trascinano in sala i genitori col loro bel biglietto pagato.
    Allora Twilight NON è un fantasy... Ha per protagonisti esseri che si spacciano per vampiri ma che hanno in comune con loro solo le abitudini alimentari, e qualche gene.
    E' sostanzialmente un romance alla Romeo e Giulietta ed è indirizzato a ragazzine adolescenti al massimo accompagnate dalle loro mamme, o dai loro fidanzati!!

    Bolt si rivolge alle famiglie!! Certamente un piccolo overlap c'è ma è roba di poco. Le famiglie con i bimbi piccoli (almeno fino ai 7-8 anni) di certo non vanno a vedere Twilight dato che, si spera, i loro figli non abbiano ancora gli ormoni in festa...
    Detto questo a mio avviso i due film potrebbero benissimo convivere, e una previsione di 40 e 65 era più che condivisibile....
    Qualcosa è andato storto....

    C'è chi sostiene che Bolt possa strappare la corona a Twilight nel prossimo week-end... Magari!!! Ma la vedo dura!!

    Sex & the City e HSM3 hanno provato che nel secondo week end il film crolla, dato che le ragazzine e signorine scatenate si scapicollano i primi (se non il primo) giorni. Tali film possono continuare a piazzarsi bene nei week end successivi, ma il crollo nel secondo week end è quasi inevitabile!!!

    :OFFT: OFF TOPIC: Questo mi permette anche di offendere la Disney relativamente alla straordinaria scelta di far uscire HSM3 la settimana prima di halloween!! Complimenti davvero! Ma pensate che le ragazzine non vadano in giro a chiedere dolcetto o scherzetto?
    Ma una, dico una data decente quest'anno l'avete azzeccata????????????? Avete letteralmente perso il momento col film, perdendo le ripetute visioni del pubblico femminile. Andava fatto uscire d'estate o in periodo di festa.
    Aggiungo anche un' altra cosa, visto che ci sono. La scelta della Disney di fare solo 12 film l'anno quasi tutti per famiglie si è revelata vincente.. come no!!... :umh: Si tratta di film che devono essere quasi tutti piazzati in prossimità di festività e o d'estate. Ovvio che non riesce a trovare un buco decente per i propri film, considerando anche la sempre più agguerrita concorrenza... Tra l'altro non ho capito perchè ma sia l'anno scorso che questo e i prossimi, il mese di Agosto non è affatto contemplato nella agenda Disney... E' sempre estate, i ragazzini sono in vacanza e almeno fino al 20 gli incassi sono ottimi (vi ricordare Freaky Friday, The Princess Diaries 1 e 2?). Perchè non fare uscire HSM3 ad Agosto? Il film non ha ancora raggiunto i 100 milioni... Complimenti!!!
    Che anno di m**a...
    Scusate, chiudo l' OT
  • Scissorhands ha scritto:Bolt si rivolge alle famiglie!! Certamente un piccolo overlap c'è ma è roba di poco. Le famiglie con i bimbi piccoli (almeno fino ai 7-8 anni) di certo non vanno a vedere Twilight dato che, si spera, i loro figli non abbiano ancora gli ormoni in festa...
    Sì, ma si sono ben guardati di promuoverlo come tale. Dal trailer si intuisce la storia d'amore, ma viene comunque fatta pesare la componente fantasy della vicenda, che essa sia poi presente o meno nella medesima quantità nel film (cosa che sinceramente mi interessa poco e niente)
    Insomma, perchè fare un trailer facendo capire che è SOLO storia d'amore, precludendosi così un pubblico più giovane e meno smielato? Dai, facciamo credere sia qualcosa di fantasy, così vengono anche i marmocchi.
    Il reparto marketing di Twilight è più furbo del reparto marketing della Disney, punto.
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  • Intervista a John Lasseter
    Capperoni, ci crede proprio in Bolt. Vuoi vedere che non è una merda?
  • Rinumerazione effettuata. Mi accingo a vedere il prossimo CLASSICO Disney.
  • Visto Bolt, con Icnarf, Dapiz, Bordy, Lighting & co. Gradito tutti.
    Ma mai più le clip. Seriamente, aveva ragione Deboroh, porca miseria. Il film non è altro che una serie di interstitials tra materiale già visto nei filmati, nei trailer, nelle immagini promozionali. E' indegno pubblicizzare un film smerciandolo gratis.
  • Bolt incassa meno di 700 mila euro in due giorni, al terzo posto dopo Twilight, che fa ancora faville (), e il nuovo film di Ridley Scott, entrambi esorditi la settimana scorsa. Raggranellerà qualcos'altro col ponte dell'immacolata la settimana prossima, ma poi amen, è finito.
    Insomma, poteva essere peggio, ma non è un gran risultato, per essere l'ultima speranza disney di fronteggiare l'uragano Panda-Madagascar. L'unica consolazione è che almeno ha superato Boldi, sceso in quinta posizione.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
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    Bolt è un plagio semi-spudorato di Toy Story: la cosa potrebbe essere voluta o fatta inconsapevolmente, già dal trailer sembrava il clone di Buzz Lightyear, ma una volta visto il film si può notare che gli sviluppi e gli elementi in comune con l'opera prima della PIXAR sono fin troppi.
    Come Buzz Lightyear, anche Bolt è il protagonista di una serie televisiva, è convinto di avere poteri che in realtà non ha, e una volta catapultato nel mondo reale si troverà in difficoltà per questo motivo; col tempo Bolt capirà di non essere un vero supercane, ma accetterà il fatto comprendendo l'importanza di essere anche "solo" un cane, così come Buzz accetterà il suo ruolo di giocattolo, importante agli occhi di Andy.
    Anche i comprimari sembrano essere prelevati direttamente dal film di Lassater: c'è il nerd che stravede per il protagonista della serie tv (come Rex), c'è la padroncina tanto fedele (come Andy) e c'è la spalla che cerca di far realizzare al personaggio di non avere alcun superpotere (come fa Woody).
    Una volta accettata questa somiglianza di fondo nel soggetto, che trasla molti concetti dal mondo dei giocattoli a quello degli animali domestici, si può mettere tutto da parte e godersi Bolt, un film Disney che riesce a intrattenere con personaggi divertenti, una trama interessante, e sentimenti intensi ad un livello superiore rispetto a tutte le produzioni post-Stitch.
    Ciò che più mi ha sorpreso di questo film è il suo cuore, la sua anima, toccanti al di là di ogni mia aspettativa, e io ero tra gli ottimisti: già dopo un minuto ero nel buio della sala cinematografica con i lucciconi agli occhi, guardando BabyBolt approcciare per le prime volte con Penny. In tutta la pellicola sono presenti diversi momenti toccanti: inprimis la costante determinazione di Bolt nel voler salvare Penny, la sua graduale educazione alla vita di cane, il racconto della triste storia di Mittens, e la scena durante l'incendio in cui Bolt si accoccola vicino alla sua padroncina priva di sensi... Tutte sequenze in cui è presente una forte componente emotiva, che dimostra una ferrea volontà di tornare a realizzare "quelle belle storie di una volta", come già mostrato nei Robinson, pur se con risultati un po' più altalenanti dal punto di vista della qualità dell'opera.
    Anche come comicità pollice su: dai trailer avevo temuto che Rhino e vari picciotti fossero personaggini buffi Dreamworks-style, irritanti dopo poco tempo, e invece no: Rhino è veramente divertente, una spalla molto gradevole, così come tutti gli animali che compaiono qua e là per la storia, in primis i due gatti cattivi e i primi cani che Bolt incontra nel mondo esterno.
    I personaggi sono estremamente espressivi; soprattutto Bolt, che riesce ad accattivarsi il pubblico fin dai primi minuti, per poi farlo sciogliere definitivamente quando si lascerà andare e impara a fare la faccia da cane per procacciare cibo. Un po' deludenti ho trovato invece i modelli degli umani (esclusi Penny, suo padre e Calico) non all'altezza degli altri personaggi e inferiori ad altri film in CGI, tra cui I Robinson.
    Ah, tra l'altro ho potuto vedere il film in Digital 3D, qui veramente sfruttato nel pieno delle sue potenzialità, isivamente impressionante sia nelle scene più concitante che in quelle più tranquille ma comunque strutturate anche sul piano della profondità.
    Molto interessante il punto di partenza del film, che approfondisce la figura di Bolt, rendendolo non un folle esaltato come può essere Buzz Lightyear, o come i protagonisti di Tropic Thunder, bensì una sorta di Truman Show canino, nel quale la povera bestiola è sempre stata tenuta sotto una cupola di cristallo per il bene dello show.
    Bella anche la puntata del telefilm che viene mostrata all'inizio, che potrebbe sembrare fin troppo lunga nell'economia del film, ma la cui lunghezza è giustificata dal voler mostrare elementi della serie che poi saranno riutilizzati sapientemente nel proseguimento della storia nel mondo reale.
    Ah, promosso anche il doppiaggio, soprattutto Raoul Bova che tanti timori mi aveva suscitato; mi convinco sempre più che raggiunga risultati migliori come doppiatore che come attore... Stesso discorso anche per tutti i comprimari, e in cima al podio ci va la voce di Rhino.
    Peccato per la canzone Barking at the Moon, che col suo tono country a mio parere poco si adatta al processo di "canizzazione" in atto sullo schermo, e forse qualcosa di più ritmato e "sbarazzino" avrebbe accompagnato meglio le immagini.
    A sorpresa, mi sono ritrovato a non rimpiangere Sanders, anzi; ripensando al suo character design confesso di aver gradito più questa impronta da Disney vecchio stampo, visti i risultati. Certo, il suo film era sicuramente qualcosa più fuori dagli schemi e rimarrà sempre la curiosità su quale sarebbe potuto essere il risultato, ma confesso che quel cane con gli occhioni disneyani che all'inizio mi è parso così banale, è poi riuscito a regalarmi emozioni come forse non ci sarebbe riuscito il botolo grottesco di Sanders.
    Insomma, un bel film Disney, nel senso più profondo e positivo del termine, che dimostra di saper mescolare vecchio e nuovo mettendo in scena dei veri sentimenti; forse sarà il terzo ed ultimo film in 3D realizzato dagli Studios, e nel caso potrà bullarsi di essere il punto più alto di una parabola ascendente, nella sua categoria.

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  • Visto anch'io, e ne sono rimasto soddisfatto. E sebbene negli ultimi tempi fossi diventato ottimista in merito a questo titolo, sono ugualmente rimasto sorpreso positivamente. Perché i trailer, gli spot e le (assurdamente) lunghe clip promozionali puntavano tutto sull'azione, la comicità di alcune scene e le espressioni di Rhino, e il remix della Little Less Conversation di Elvis, inducendo ad accostare il titolo al dreamworksame vario che tanto diverte e riempie le sale, mentre fortunatamente di tutto ciò non c'è nemmeno l'ombra, ma in compenso c'è una storia 100% Disney, fatta di cuore, emozioni, sentimenti e momenti toccanti e commuoventi. Aspetti fondamentali nella storia, ma per nulla pubblicizzati nei vari promo, quasi fosse qualcosa da nascondere, e sponsorizzando il film come qualcosa che non è. Bah...
    Al parallelismo con Toy Story non avevo pensato (mi era saltato in mente quello con The Truman Show); a mio avviso non va considerato un plagio, ma trattasi piuttosto di una variazione sul tema.
    Confermo quanto detto da Deboroh sull'espressività del protagonista e sul suo effetto tra il pubblico, visto che anche dove ho visto io il film nel momento in cui Bolt si approccia per la prima volta alle espressioni e ai comportamenti canini sono partiti i boati di una vasta porzione del pubblico con tanto di risate a crepapelle e piedi pestati sul pavimento (ma niente al confronto dell'ilarità generale e delle reazioni spropositate che prima del film ha scatenato il trailer del nuovo film Disney-Buena Vista, Beverly Hills Chihuahua...). Sull'esperessività dei personaggi, quoto Deboroh ma tra i personaggi meglio animati aggiungo l'agente di Penny.
    Su alti livelli il doppiaggio, in particolare per quanto riguarda Rhino, Mittens, Penny e Bolt, quest'ultimo doppiato da un Roul Bova molto bravo che è riuscito a dare la giusta profondità al personaggio, senza che si intuisse a chi appartenesse la voce (spesso durante la visione del film mi sono trovato a chiedermi se fosse veramente la voce di Bova).
    Un plauso a parte poi meritano i titoli di coda, e la scelta di utilizzare per essi l'animazione tradizionale, seguendo il recente stile Pixar.
    Sul rimpiangere Sanders, il suo character design è fantastico, ma non sappiamo che film sarebbe potuto essere American Dog; forse un capolavoro, conoscendo l'autore, ma allo stato in cui si è interrotto il suo lavoro, non lo si può certo dire con certezza matematica. Quel che conta è che la Disney è rientrata nei binari della sua identità, e il se il buongiorno si vede dal mattino, non si può che guardare con ottimismo con questo nuovo corso dei Walt Disney Studios firmato John Lasseter.
  • Tyrrel ha scritto:sono partiti i boati di una vasta porzione del pubblico con tanto di risate a crepapelle e piedi pestati sul pavimento
    :oO: Nel tuo cinema ci vanno i personaggi di Tex Avery?
    Sull'espressività dei personaggi, quoto Deboroh ma tra i personaggi meglio animati aggiungo l'agente di Penny.
    Di lui non ho parlato nel commentone, ma è tra i personaggi che meno mi ha convinto; secondo la mia percezione si muove continuamente sul filo del divertente e del troppo esagerato, è l'unico personaggio che potrei accusare di dreamworksosità. Non completamente negativo, ma secondo me c'è qualche sprazzo qua e là che poteva essere smussato.
    Un plauso a parte poi meritano i titoli di coda, e la scelta di utilizzare per essi l'animazione tradizionale, seguendo il recente stile Pixar.
    Già. E in 3D, bello l'effetto di profondità, che come avevo previsto dona al 2D l'effetto di un libro pop-up per bambini.
    Spero tanto che la stessa atmosfera ci sia anche con film 2D da vedere con gli occhialini con tratti più ricchi.
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    Moltissimi progressi sono stati fatti dalla WDAS dai tempi in cui per uno sciagurato scherzo del destino il capo di allora, il mefitico Eisner, giunse alla conclusione che il 2d era morto e che bisognava acchiappare il nuovo pubblico proseguendo sulla scia dei Dreamworks CGI. Certo poi avvenne la fusione con la Pixar, l'arrivo di Lasseter, la fine dei sequel, la ripresa dei corti, del 2d, e tutto ciò che viene considerato un abbozzo di rinascita, compresa la scelta di non chiudere definitivamente con il 3d una volta tornati sui giusti binari ma avvalersi di volta in volta della tecnica più adatta al tipo di storia da raccontare. Quel che è certo è che se si esclude il procrastinatissimo e almeno sulla carta rivoluzionario Rapunzel, è con Bolt che possiamo considerare definitivamente chiusa la parentesi CGI "forzata", il famoso strascico eisneriano da cui bisognava aspettarsi il meno possibile, incrociando le dita e pregando. Con Chicken Little si era avuta una mezza roba, un prodotto indeciso a metà tra il Disneyano e il trendy, incapace di accattivarsi alcun pubblico, perfetto sintomo di una Disney allo sbando senza una direzione precisa, con I Robinson avevamo invece avuto un film salvato in corner dalla nuova gestione, ricco di ottimi elementi e una storia trasudante emozioni, ma ancora troppo pasticciato per poter essere minimamente competitivo, ma con Bolt gli effetti di questa nuova direzione iniziano a vedersi al 100%. E dispiace molto per il creativo Sanders e il suo diverbio con la Disney che l'ha portato alla concorrenza ma non c'è alcuna garanzia che il suo attraente American Dog avrebbe potuto iscriversi come invece fa Bolt in un progetto preciso. I tempi del re travicello, delle cellule impazzite e dei loro personalissimi progetti come Lilo & Stitch o Atlantis sono ormai lontani, ora che alla Disney c'è John Lasseter, pronto a dirigere ogni lavoro e a mettere il suo zampone anche nelle produzioni più infime, come i direct to video.
    In Bolt non esistono personaggi che chissà che belli che sarebbero stati in 2d, ognuno ha un certo appeal visivo e un'espressività molto convincente che li rende adatti alla tecnica utilizzata, i tempi comici sono finalmente tutti al punto giusto, non ci sono pause imbarazzanti, battute poco divertenti, sbalzi di registro come avveniva nei due Classici precedenti (e soprattutto nell'apocrifo The Wild, prodotto dalla CORE ma marchiato Disney). Persino Rhino, che dai trailer sembrava il personaggio più sguaiatamente dreamworksiano, riesce a trovare una collocazione senza interferire troppo. Finalmente quindi si ha una ferrea direzione, consapevole del tracciato in cui ci si sta muovendo, che sa quello che vuole e come raccontarlo. Certo il pretesto di base può sembrare già visto, e in questo campo Bolt è sicuramente un mix di situazioni già utilizzate. Il protagonista ha infatti la sindrome di Buzz Lightyear, e si muove in un contesto simile al Truman Show, il road movie con animali domestici è inoltre un topos spesso utilizzato sia nell’animazione di questi anni che nel periodo xerox (corsi e ricorsi storici), infine l’estetica dell’intero film fonde lo stile Disney con quello visto negli anni ‘90 negli Animaniacs. Alcuni personaggi di quella mitica serie tv Warner trovano qui infatti delle controparti, la coppia Bolt/Mittens infatti non può non ricordare Rita e Runt, vista anche la caratterizzazione disincantata e malinconica di lei, che sembra esser stata graficamente concepita da Chuck Jones. Per non parlare poi del terzetto di piccioni che Bolt incontra, dallo spiccato accento siciliano, uno dei quali si chiama per giunta Bobby, plagio/citazione dei warneriani Picciotti (ed è così che si autodefiniscono!). Ma anche in quel caso Bolt si dimostra un film ben scritto, visto che a differenza di quanto accadeva in The Wild, qui i vari gruppetti di piccioni non sono solo uno strambo incontro occasionale ma un leit motiv del film, che accompagna Bolt attraverso l’intero suo percorso facendolo incontrare con terzetti sempre diversi. Per giunta sono molto divertenti e chiosano con una certa arguzia l’intera pellicola, visto che è con una loro battuta che il film finisce.
    Il film sfocia nel classico viaggio di maturazione, con buoni sentimenti ed elogio dell'amicizia, tematiche tanto care allo stile Disney che non potranno non esser prese di mira dai soliti detrattori intellettualoidi, che riconosceranno in queste i soliti punti deboli della produzione DIsneyana: la punta di diamante di tutto questo è la canzone Barking at the Moon, cantata fuoricampo mentre il terzetto attraversa l'America, momento musical veramente azzeccato viste le sonorità country del brano. E' l'unica in tutta la pellicola, se si esclude I Thought I Lost You piazzata nei titoli di coda (peraltro con stilizzazioni 2d, molto carine), per il resto c'è una colonna sonora di John Powell non memorabilissima.
    Molto buono e assolutamente originale è invece a mio avviso la rappresentazione del mondo dello spettacolo, con degli umani molto ben riusciti sia sotto il profilo grafico che sotto quello caratteriale. Penny non è granché (ma del resto credo che debba incarnare per esigenze di copione il suo stereotipo), ma il suo irritantissimo agente, il regista invasato, la tipa del network sono tutte figure riuscitissime e perfettamente degne di Bolt, Mittens & co, che in quanto animali partono già avvantaggiati. Il fittizio telefilm è tralaltro un bellissimo esempio di versione moderna di quelle vecchie serie tipo Lassie o Furia, ripiene in modo quasi grottesco di cliché e stereotipi. L'unico rimpianto lo si ha con l'Uomo dall'Occhio Verde, il malvagio Dottor Calico che non viene mai utilizzato fuori dal set, quando invece sarebbe stato gustoso approfondirlo e magari ottenere l'effetto Laurie Brick (che in PKNA #15: Motore/Azione di Faraci e Ziche era l'attrice buonissima a cui toccava interpretare un personaggio cattivissimo, con le conseguenze comiche che questo comportava).
    Due parole vanno spese per la tecnologia 3d a base di occhialetti che dopo esser stata sperimentata in patria su Chicken Little e qui da noi con I Robinson approda finalmente in un gran numero di cinema, per esser poi riproposta anche dalla concorrenza in salse sempre diverse. L'effetto è buono, davvero, anche se in mezzo a tanta azione e spettacolarità mi sono un po' mancati quegli effetti estremi che nei Robinson facevano "bucare" lo schermo al cattivo o al burro d'arachidi. Andrebbero però alleggeriti gli occhiali, visto che dopo un po' danno fastidio al naso, e magari bisognerebbe togliere quel filtro grigiastro (poca cosa, specifichiamo!) che penalizza leggermente i colori originali del film.
    Invece un appunto molto polemico va fatto alla promozione del film. Lasciando perdere i trailer che puntano tutto su Rhino, personaggio che appare solo dopo la metà, e la mancata promozione su Topolino (niente cover dedicata e all'interno un servizio che proponeva una trama inventata), punterei l'accento sulle millemila clip con parti anche ingenti di film rilasciate sul web e sulla mole di informazioni e di elementi spoilerata anche solo da trailer e immagini promozionali. E' la prima volta che mi capita, ma l'impressione che ho avuto è di star vedendo brevi interstitials che facevano da ponte tra una scena già vista e l'altra. E anche mettendo da parte la clip iniziale, quella dei piccioni e quella del canile, il resto delle ambientazioni e delle situazioni, meno un paio verso il finale, erano già apparse in qualche modo. Gioie e dolori di internet, che giustifico solo pensando al fatto che non c'era tempo di lavorarsi il pubblico visti i tempi record per rimettere in sesto il progetto dopo i problemi avuti con Sanders.
    Ciò non toglie che Bolt da tutti questi problemi ne esce a testa alta, solido e senza falle. Di certo non sarà il film della rinascita, per quello c'è The Princess and the Frog che se l'anno prossimo farà buoni risultati potrebbe rilanciare il 2d definitivamente. Da Bolt ci aspettavamo tutti poco e abbiamo avuto abbastanza, siamo usciti abbastanza indenni dal più buio periodo per la storia Disney e di questo dobbiamo ringraziare quel pacioccone di John Lasseter.
  • E alla fine è arrivato. Cosa? Un Classico Disney che si merita senza riserve la C maiuscola e l’ho capito subito dalle prime immagini, dopo l’allegro Mickey dello Steamboat Willie che segue il nuov fantastico Castello. Un Classico senza se e senza ma, che mi ha ricordato alla fine della proiezione quelli del periodo Xerox, forse per via dei protagonisti animali. Fatto sta che l’atmosfera è proprio quella di film scanzonati come La Carica dei 101, Gli Aristogatti e Oliver & Co., grazie al fatto che il protagonista anche se non rapito nel senso stretto del termine è comunque allontanato da casa e dai suoi affetti, vale a dire dalla padroncina Penny, proprio come nei film sopra citati. Ma il bello e l’originalità rispetto a quelle gloriose pellicole è che Bolt viene allontanato dal suo mondo, ovvero quello del set del telefilm che lo vede protagonista, ma lui crede di essere stato allontanato dal mondo fittizio della finzione narrativa del telefilm stesso. Questo è fonte ovviamente di gag e di equivoci che se da una parte riconducono a Buzz Lightyear (ci ho pensato anch’io in sala, collegamento mentale palese) dall’altro portano più all’estremo questa situazione fondendola con contorni malinconici e riflessivi. Il tutto aiutato dai due co-protagonisti che incarnano due ruoli opposti e necessari per far progredire la vicenda: la gatta Mittens e il criceto nella palla Rhino.
    Insomma, il nostro Bolt, che nella prima parte ci è stato ben presentato nella sua vita quotidiana sul set (con una lunga sequenza presa dalla registrazione di una puntata dello show) e che viene catapultato nella vita reale senza nemmeno accorgersene, ha trovato dopo lo smarrimento iniziale un appiglio dal quale partire per muoversi, la gatta Mittens, riconducendola a un emissario dell’uomo dall’occhio verde cioè a elementi a lui familiari in un luogo che inizia a capire essere diverso dal solito. Il rassegnarsi al fatto che la sua realtà non era reale è un cammino lungo e tortuoso, proprio come in The Truman Show (che invece io non avevo ricollegato sul momento, ma il richiamo è d’obbligo), tanto che Bolt dà la colpa al polistirolo per la perdita dei suoi poteri. Mittens cerca di fargli capire come stanno le cose, e non è solo un personaggio comico nel suo non essere ascoltata ogni volta e nel suo essere trascinata per l’America, dimostra la sua profondità con il triste racconto del suo passato, accennato in forma falsificata precedentemente, che mi ha ricordato quello di Jessie, la bambola di Toy Story 2.
    Ma se da un lato c’è bisogno di qualcuno che faccia capire a Bolt che lui ha vissuto da sempre nella finzione, dall’altro c’è bisogno di qualcuno che creda in Bolt, di modo che lo possa incitare nel momento in cui c’è bisogno che lui un eroe lo sia davvero: chi meglio di un nerd, cioè di un criceto che abbia seguito tutte le puntate dello show e reputi il suo mito proprio lui? Rhino è perfetto, è geniale, esaltato anche da un doppiaggio italiano molto buono e convincente, dimostra come una spalla comica non debba per forza essere stupida ma possa far ridere e di gusto per battute, gag e situazioni ma nello stesso tempo possa dare svolte e stimoli alla trama e al protagonista… insomma, essere necessaria alla narrazione ed essere allo stesso tempo divertente e non demenziale a tutti i costi. Rhino motiva Bolt quando capisce che non è un super cane, facendogli capire che crede in lui e che lui può farcela comunque. Il bello di Rhino è che non si riesce mai a capire se lui è conscio del fatto che Bolt non è l’eroe del telefilm, ma anche se non lo èp gli piace crederlo perché gli fa bene farlo. Ed è bellissimo.
    Questo terzetto va a spasso per l’America, per tornare agli studios dalla sua Penny, classica padroncina di animali da film Disney, dapprima per trovare il Dottor Calico, unico vero cattivo del film che, ironia della sorte, è solo il cattivo della serie, poi per ricongiungersi a Penny. E la narrazione è sempre fluida, solo in pochi punti mi ha forse un pochino stancato, ma con scene spettacolari come quando saltano sul treno in corsa, quando vanno al canile a liberare Mittens e la scena finale in cui Bolt si lancia al salvataggio della sua Penny, veramente magistrale e (almeno per me) commovente. Classica chiusura da Classico, i Nostri si ritrovano a vivere tutti insieme insieme a Penny.

    Il terzetto protagonista si amalgama bene che meglio non si può, in virtù del fatto che ciascuno ha il suo ruolo e lo ricopre senza stonature. Pollice alzato anche per il doppiaggio di Raul Bova, perfetto come a suo tempo lo fu per Hercules.
    Questo terzo Classico in 3d è sicuramente il migliore, molto molto migliore di Chiken Little (che ho visto per la prima volta poche settimane fa e non ho apprezzato quasi per niente) e anche migliore dei Robinson che pure ho apprezzato. Qui ci sono delle marce in più e sono quelle di essersi rifatti direttamente al modo di raccontare storie in animazione dei bei film Disney, e questo non vuol dire che sono un sentimentalone conservatore che ritiene che solo quello è il Bello, ma che sentimenti ed emozioni semplici e forti sono stati la ricetta del successo di grandissimi film d’animazione e negli ultimi anni (Pixar a parte) è una scia quasi considerata fuori moda. Che poi si possa fare anche diversamente (Pixar innalzandosi o Dreamworks scegliendo la stile comico-demenziale a tutti i costi) sono d’accordo, ma è bene che ci sia sempre riattualizzazione di questo modo di concepire l’animazione, al di là della tecnica.
    Bolt è un film molto bello, e contrariamente a ciò che pensavo prima di vederlo mi prenderò pure il dvd, quando uscirà!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Grrodon ha scritto:Per non parlare poi del terzetto di piccioni che Bolt incontra, dallo spiccato accento siciliano, uno dei quali si chiama per giunta Bobby, plagio/citazione dei warneriani Picciotti (ed è così che si autodefiniscono!).
    Bè, il gioco di parole Piccioni/Picciotti è naturale, quindi può benissimo non esserci l'intenzione di plagio; lo stesso dicasi per il nome Bobby, il più naturale per un personaggio simile, considerando che in italiano gli hanno anche molto intelligentemente appioppiato il doppiatore che da' la voce a Robert De Niro.
    Grrodon ha scritto:L'effetto è buono, davvero, anche se in mezzo a tanta azione e spettacolarità mi sono un po' mancati quegli effetti estremi che nei Robinson facevano "bucare" lo schermo al cattivo o al burro d'arachidi.
    Bè, un paio di quegli effetti mi pare siano stati inseriti, e comunque io sono dell'idea che non si debba strafare; quelli sono virtuosismi legati alla tecnica degli occhialini 3D, e il fulcro principale dell'esperienza dev'essere la storia, quelle "esagerazioni" le lascerei ai cinema 3D presenti nei vari Mirabilandia/Gardaland/Disneyland.
    Grrodon ha scritto:punterei l'accento sulle millemila clip con parti anche ingenti di film rilasciate sul web e sulla mole di informazioni e di elementi spoilerata anche solo da trailer e immagini promozionali.
    Bastava non guardarli, è ovvio che guardando in anteprima 20 minuti del film, poi in sala avresti visto ben poco di nuovo.
    Un conto è un trailer, che è un montaggio piuttosto frenetico di scene di massimo 20 secondi l'una, ma se mi viene mostrato di più, è ovvio che poi al cinema mi riannoierò quando vedrò quella sequenza.
    Quindi la prima visione viene inevitabilmente falsata, in un'altalena di accensione/spegnimento dell'interesse, a seconda di cosa è nuovo e cosa no.
    Bramo ha scritto:Il bello di Rhino è che non si riesce mai a capire se lui è conscio del fatto che Bolt non è l’eroe del telefilm, ma anche se non lo è gli piace crederlo perché gli fa bene farlo. Ed è bellissimo.
    A me era sembrato evidente che Rhino fosse convinito della natura supereroistica di Bolt, ci furono anche un paio di sue battute che me ne diedero la certezza, anche se non lo ricordo.
    Rilancio con un altro dubbio: secondo voi il flashback iniziale (dopo il quale compare immediatamente la scritta 5 anni dopo) è una scena del mondo reale, o appartiene comunque al telefilm di Bolt?
    Insomma, è il Bolt cane, o il Bolt supercane?
    Non è ben chiaro, e non si capisce se la piccola Penny ha comprato di sua volontà Bolt, che poi è divenuto la star del programma, oppure se ci è entrata in contatto solo nella finzione scenica.
    Bramo ha scritto: e questo non vuol dire che sono un sentimentalone conservatore che ritiene che solo quello è il Bello
    A chi alludi? :omg:
    Bramo ha scritto: ma che sentimenti ed emozioni semplici e forti sono stati la ricetta del successo di grandissimi film d’animazione e negli ultimi anni (Pixar a parte)

    EH? :oO:
    Quali film Pixar hai visto privo di emozioni semplici e forti?
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • DeborohWalker ha scritto: A me era sembrato evidente che Rhino fosse convinito della natura supereroistica di Bolt, ci furono anche un paio di sue battute che me ne diedero la certezza, anche se non lo ricordo.
    Rilancio con un altro dubbio: secondo voi il flashback iniziale (dopo il quale compare immediatamente la scritta 5 anni dopo) è una scena del mondo reale, o appartiene comunque al telefilm di Bolt?
    Insomma, è il Bolt cane, o il Bolt supercane?
    Non è ben chiaro, e non si capisce se la piccola Penny ha comprato di sua volontà Bolt, che poi è divenuto la star del programma, oppure se ci è entrata in contatto solo nella finzione scenica.)

    No, no, come tu sei sicuro che Rhino abbia la certezza che Bolt è un super cane io ho la certezza matematica che la scena iniziale sia nella realtà vera! Penny compra un cane per sè, perchè si è affezionata a prima vista, e anni dopo gli ideatori del telefilm hanno fatto sì che l'accoppiata Bolt-Penny fosse protagonista del telefilm. Mi pare infatti che l'affetto che Penny prova per il suo cane durante tutto il film possa essere dovuto solo da una conoscenza che precede l'esperienza delle riprese.
    DeborohWalker ha scritto:
    Bramo ha scritto: ma che sentimenti ed emozioni semplici e forti sono stati la ricetta del successo di grandissimi film d’animazione e negli ultimi anni (Pixar a parte)

    EH? :oO:
    Quali film Pixar hai visto privo di emozioni semplici e forti?
    No, Deboroh, rileggi bene quella frase nel post-commentone: io sostengo che in questi ultimi anni il raccontare certi sentimenti con cuore e passione e delicatezza non lo fa nessun film d'animazione a parte la Pixar, vale a dire che la Pixar è l'unica che negli ultimi anni ha realizzato film d'animazione in questa direzione. ;)
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  • In breve: idea di partenza poco originale (ricorda molto il periodo dell'animazione xerox), ma sviluppata bene.
    Mi hanno dato abbastanza fastidio alcune battute di Rhino che strizzavano l'occhio allo stile dreamworksiano e che alla fine non facevano ridere.
    Molto ben realizzata e godibile la parte iniziale di "pura" azione.
    I Robinson aveva una trama piu' complessa e su questo è sicuramente superiore a Bolt, che ha una trama molto lineare, ma il design dei personaggi è decisamente migliore in quest'ultimo. Riguardo agli occhiali 3D concordo in toto con le impressioni di Grrodon.
    Insomma un film consigliato alle famiglie e agli appassionati di animazione, in attesa del ritorno della "vera" Disney, quella che ci sapeva emozionare davvero con storie di piu' ampio spessore e originalità, nel 2009 con The Princess And The Frog.
    "L'umanità deve porre fine allo spoiler, o lo spoiler porrà fine all'umanità."

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