[Moore & Campbell] Un disturbo del linguaggio
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Questo volume edito quest'anno da Edizioni BD contiene due monologhi di Alan Moore illustrati da Eddie Campbell dal titolo Il sacco amniotico e Serpenti e scale. Inoltre alla fine del volume c'è una corposa intervista di 30 pagine fatta da Eddie Campbell a Alan Moore.
Ora, mi piacerebbe tanto raccontare di cosa parlano questi due monologhi, davvero. Mi piacerebbe soprattutto perché significherebbe che i 15 euro di spesa non sono stati vani. Mi piacerebbe anche solo aver capito non tanto la storia, ma *il senso* di questi monologhi, dove vanno a parare. Ogni monologo è diviso in cinque "cosi" che potremmo chiamare "atti" (se ci fosse dell'azione, all'interno di questi "atti", sarei meno restio a usare la parola).
Nel primo monologo, Il sacco amniotico, ogni atto dà un metaforico significato al sacco amniotico e, con la scusa delle superstizioni e delle credenze a riguardo, traccia rapidamente e commenta alcuni momenti o eventi topici della vita di un uomo (l'infanzia, l'adolescenza, il lavoro, ecc...), per finire in un assurdo delirio dove infila il DNA, l'evoluzione, l'universo, scene metafisiche. Il tutto incredibilmente allungato fino allo sfinimento con giri di parole e similitudini pseudopoetiche (raramente d'effetto, più spesso soporiferi).
Il secondo monologo, Serpenti e scale ha leggermente (ma leggermente) più senso, o quanto meno c'è una sorta di continuum narrativo che viene raccontato... no, non è vero, è un delirio anche questo. Sì, c'è un fil rouge fra i vari atti, c'è questo Arthur Machen, scrittore horror a cavallo fra '800 e '900, che impazzisce alla morte della moglie Amy, per cui si perde in oniriche visioni. No, questo è solo il terzo atto. Gli altri atti c'entrano poco e niente con Machen. Il primo non ho assolutamente idea di cosa parli. Il secondo atto è l'unica cosa vagamente narrativa di questo volume e descrive l'esibizione a teatro di una donna con un serpente, e il tutto trattato come metafora del destino, o delle leggi dell'universo, o va' a sapere... Il quarto e quinto atto invece sono un semplice monologo, trattato come tale, dove i disegni sono davvero solo illustrazioni, e non arditi tentativi di fumetto, dove il testo-didascalia serpeggia fra le vignette o le splashpage messe un po' a caso. In questi ultimi due monologhi si dà il significato dell'Arte secondo Moore, e poi si parla di Sion, questa città che è una sorta di meta finale, ma che comunque è già dentro di noi, va scoperta, con l'arte o con la magia o con la follia. Il tutto, come al solito, con giri di parole inutili estenuanti.
L'intervista l'ho iniziata a leggere ora, e parte con il racconto di come Alan Moore sia diventato un mago, e spiega cosa significa essere un mago, cos'è la magia (un "disturbo del linguaggio", da cui il titolo del volume), eccetera. Non so come continuii, si fanno molti riferimenti al lavoro che Campbell e Moore hanno fatto insieme per dieci anni, cioè From Hell. E infine si dovrebbe parlare delle performance teatrali di Alan Moore (fra le quali anche queste due illustrate da Campbell).
A conclusione del volume, schizzi preparatori del solo secondo atto del solo secondo monologo del volume. Una donna nuda in varie pose.
Credo di non averci capito niente, e ammetto di non essermici minimamente impegnato, quindi forse un senso, in fondo, ma in fondo, ce l'ha. Se qualcuno l'ha capito mi faccia un fischio, magari mi sto perdendo qualcosa di grosso.
Sapevo che erano monologhi e sapevo che parlavano dei deliri di Alan Moore. Moore secondo me non ci fa una bella figura, sul piano personale. Sul piano artistico c'è poco da dire su Moore, questo libro è in realtà opera di Eddie Campbell, e i suoi disegni sono effettivamente eccezionali. Non dico che valgano il prezzo del libro, per lo meno per me che le belle immagini mi piace vederle, sì, ma preferisco che servano a una storia. L'essere riuscito a creare una cornice per i deliri di Moore è un conseguimento lodevole, ma non era necessario.
Da questo non-fumetto mi illudevo di trovare un capolavoro di Alan Moore, qualcosa al livello dei suoi racconti nel libro La voce del fuoco (che pure non è privo dei suddetti giri di parole e similitudini pseudopoetiche, ma almeno erano belle storie, e la pseudopoesia diventava poesia bell'e buona in più occasioni). Invece è un pomposo sermone su chissà quale Mistero dell'Universo che lui, il bardo di Northampton, ha capito e noi comuni mortali che viviamo le nostre comuni vite no.
Quindici euro bruciati. Anzi peggio, quindici euro che mi hanno anche messo voglia di procurarmi From Hell, che a quanto vedo non è un economico libricino...“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Ma dai! E dire che da qualche parte ne avevo letto bene, e che anch'io ci stavo facendo un pensierino visto che ultimamente le opere di Moore mi attirano... Però un po' ne sono incuriosito, da tutto il mistero incomprensibile che hai scritto esserci nell'opera... Mah, certo, se però si fissa troppo sulla sua esperienza in qualità di mago unendola alle sua doti di narratore, può venire fuori qualcosa che, dal mio punto di vista, o è un capolavoro assoluto o è un guazzabuglio senza capo nè coda. Tu ci hai visto questo, e magari ci hai preso. Ma prima che me lo procuri io (sempre che mi decida a metterlo nella mia wish list), ne passerà di tempo temo.
Comunque no, non è un libriccino essendo composto di 16 capitoli che spaziano dalle 25 alle 50 pagine l'uno... e non è economico, dato che l'edizione della Magic Press completa è a 35 euro! Ma sono senz'altro soldi ben spesi (almeno dal mio punto di vista, chiaro). Per me è uno dei Capolavori del fumetto mondiale, nella mia personale classifica. Certo, la componente della magia in qualche modo è presente, ma è tutta un'altra cosa dalla confusione descritta da te nella rece qui sopra. Il mio consiglio (a te, a chiunque al mondo) è di leggerselo, la mia rece comunque sta sempre là!
La mia recensione di una settimana fa ti doveva far venire voglia d procurarti From Hell, altro che i quindici euro spesi!!Elikrotupos ha scritto: Quindici euro bruciati. Anzi peggio, quindici euro che mi hanno anche messo voglia di procurarmi From Hell, che a quanto vedo non è un economico libricino...
Comunque no, non è un libriccino essendo composto di 16 capitoli che spaziano dalle 25 alle 50 pagine l'uno... e non è economico, dato che l'edizione della Magic Press completa è a 35 euro! Ma sono senz'altro soldi ben spesi (almeno dal mio punto di vista, chiaro). Per me è uno dei Capolavori del fumetto mondiale, nella mia personale classifica. Certo, la componente della magia in qualche modo è presente, ma è tutta un'altra cosa dalla confusione descritta da te nella rece qui sopra. Il mio consiglio (a te, a chiunque al mondo) è di leggerselo, la mia rece comunque sta sempre là!
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Dovunque giri trovi che parlano benissimo di questo libro. Non so se è per sudditanza psicologica nei confronti di qualcunque cosa faccia Alan Moore o perché effettivamente sono più svegli e attenti di me e hanno capito cosa c'è davvero dentro quel libro. Se fosse per me non lo consiglierei a nessuno.
L'ho vista la tua rece di From Hell e ho visto lì che era troppo corposo perché potessi acquistarlo a breve.
L'ho vista la tua rece di From Hell e ho visto lì che era troppo corposo perché potessi acquistarlo a breve.
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Accidenti! E' sempre più interessante come cosa! Vabbè, non credo che in tempi brevi mi procurerò il volume, non potrò verificare i vaneggiamenti di Moore . Uff. Però mi hai incuriosito...Elikrotupos ha scritto:Dovunque giri trovi che parlano benissimo di questo libro. Non so se è per sudditanza psicologica nei confronti di qualcunque cosa faccia Alan Moore o perché effettivamente sono più svegli e attenti di me e hanno capito cosa c'è davvero dentro quel libro. Se fosse per me non lo consiglierei a nessuno.
L'ho vista la tua rece di From Hell e ho visto lì che era troppo corposo perché potessi acquistarlo a breve.
Per From Hell... immaginavo l'avessi letta, era solo per fare lo spiritoso a buon mercato...
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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