[Jiro Taniguchi] La Montagna Magica
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Letto in un primo momento a scrocco da Icnarf e poi subito acquistato. E così ho avuto modo di conoscere Jiro Taniguchi, il più occidentale dei mangaka. Il metodo occidentale, quello francese per la precisione, può suscitare un certo interesse, nell'immaginario di un mangaka, dal momento che in Giappone è molto raro il materiale fumettistico non giapponese. Come abbiamo avuto modo di vedere pure nel caso di Witch remakato, in Giappone si è infatti molto cauti nel propinare qualcosa di estero al pubblico, le frontiere artistiche sono parecchio chiuse quando si tratta di fumetti, non stupisce quindi che quando di sfuggita qualcosa di occidentale coi suoi colori e il suo formato autoconclusivo sia capitato tra le mani di Taniguchi la cosa abbia lasciato il segno e una certa voglia di produrre qualcosa di analogo. E così abbiamo oggi questo ibrido, questo "manga francese" di 64 coloratissime tavole che racconta una storia molto semplice, ma anche parecchio suggestiva e nostalgica: si tratta infatti della magica estate di un bambino vissuta nel suo villaggio natale, all'ombra di una montagna boscosa. Le atmosfere estive e intimiste sfociano nel fiabesco quando, per salvare la mamma bloccata all'ospedale da una malattia, il ragazzino deciderà con la sorellina di stringere un patto con una salamandra parlante e aiutarla a tornare a casa, attraverso le grotte della montagna. Una lettura tanto minimalista, quanto epifanica, che trasmette sicuramente un certo senso di magia e nostalgia grazie alle sue atmosfere profondamente miyazakiane (gli spiriti shinto della Città Incantata, il setting alla Totoro) supportate però da uno storytelling più sobrio. Il volume, oltre alla fusione dei due linguaggi con vignette rimontate all'occidentale e colori vibranti, è caldamente consigliato proprio per l'esperienza che propone, che non potrà non carezzare il senso estetico di chiunque da bambino abbia sognato la propria personale avventura boschiva. Deliziosamente rassicurante e malinconico al tempo stesso.
Non sapevo t'interessasse Taniguchi, Grrodon. E' uno dei miei mangaka preferiti in assoluto.
La montagna magica è indubbiamente una storia d'effetto, e Taniguchi in effetti non delude mai, ma altre sue opere con una tematica molto simile gli sono riuscite un pò meglio, data anche la maggior lunghezza.
La montagna magica è indubbiamente una storia d'effetto, e Taniguchi in effetti non delude mai, ma altre sue opere con una tematica molto simile gli sono riuscite un pò meglio, data anche la maggior lunghezza.
Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
Non l'avresti mai notato senza di me, ti consiglio anche "l'uomo della tundra" dello stesso autore, appena posso col danaro me ne prendo degli altri.
Compratelo, anche solo per "la strega succhiona", il nuovo incubo Grrodonico.
Compratelo, anche solo per "la strega succhiona", il nuovo incubo Grrodonico.
L'Uomo della tundra è ugualmente molto bello. Sullo stesso genere (rapporto uomo-natura/animali) consiglio anche Seton, in tre volumi (ma in prosecuzione in patria), biografia a fumetti del naturalista, pittore e romanziere Ernest Thompson Seton, che mi ha veramente colpito nel profondo.
Poi altri capolavoroni di Taniguchi che consiglio a chiunque sono L'uomo che cammina, In una lontana città e Al tempo di papà.
Poi altri capolavoroni di Taniguchi che consiglio a chiunque sono L'uomo che cammina, In una lontana città e Al tempo di papà.
Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".