Ce ne vuole per rendermi entusiasta di un gioco di sport, io che avevo giocato pochissimo pure al primo Wii Sports, eppure Nintendo ci è riuscita. E ci è riuscita adottando più o meno lo stesso sistema a mille modalità che mi ha fatto innamorare di
Smash Bros, ma ovviamente c'è dell'altro. Uno dei motivi che rendono questo
Wii Sports Resort molto più del seguito di quella che era una specie di demo è senza dubbio il Wii Motion Plus, quell'aggeggino che viene regalato con il gioco e che serve, una volta attaccato al Wiimote, a replicare i nostri movimenti con precisione stratosferica. La cosa funziona, anche se i maligni diranno che era una delle cose che ci si aspettava che il Wii facesse già al lancio. Un altro elemento che rende questo gioco molto più che un sequel è il numero degli sport presenti: se il primo
Wii Sport aveva solo cinque sport (Tennis, Golf, Bowling, Baseball e Pugilato) qui le specialità sono ben dodici, ognuna della quali a sua volta suddivisa in modalità e tipologie che sono dei giochi a sé. E' il caso della Chambara, la disciplina con la spada, che oltre alla semplice modalità uno contro uno ha anche la gara di velocità nel tagliare alcuni oggetti e una modalità specialissima in cui si dovranno affrontare alcuni percorsi mandando ko uno stuolo di mii che ci si avventa contro. Il baseball, il pugilato e il tennis della vecchia edizione sono invece scomparsi...o quasi, visto che l'ultimo è stato letteralmente sostituito dal Tennis da Tavolo, Golf e Bowling invece sono rimasti. Le altre otto discipline variano letteralmente: ce ne sono tre di acquatiche: il Wakeboard, sorta di sci d'acqua in cui contano i salti che si fanno, il Motosurfing e il Canottaggio, c'è il Frisbee Dog, una tipologia di lancio del Frisbee che si fa collaborando con un cane, e ci sono poi altre tipologie più classiche come il Tiro con l'Arco, la Pallacanestro e il Ciclismo. Per ultima viene la modalità Sport in Quota che presenta una modalità stramba in cui si fa paracadutismo e quella ormai famosa dell'aeroplanino, ormai un gioco nel gioco, di cui tornerò a parlare in seguito. Queste mille modalità si possono affrontare in mille modi diversi, utilizzando Wiimote e Nunchuck in modo fantasioso e sempre immedesimante (fantastica la pedalata del ciclismo!), inoltre non ci sono soltanto obiettivi sportivi ma anche una serie di sfide nascoste che fanno guadagnare timbri, come il riuscire a trovare i bersagli nascosti nel Tiro con l'Arco, riuscire a riunire una famigliola di anatroccoli nel Canottaggio, trovare cinque palle nascoste nelle grotte del Motosurfing, fare un giro completo seguendo l'aereo di un tale Miguel nella modalità Ricognizione.
Ma ancora una volta non è nessuna di queste cose ad aver fatto la differenza da un comune gioco di sport, bensì l'elemento che considero il vero tocco di stile dell'intera faccenda: l'isola di Wuhu. Bisogna fare un passo indietro: tempo fa Shigeru Miyamoto si chiedeva come espandere ulteriormente il mondo Nintendo. Aveva creato personaggi forti come Mario, Luigi, Link, Donkey Kong, che si erano trasformati in icone e in brand amatissimi, ma non era ancora riuscito a dare la stessa fama ad una location. Certo il Regno dei Funghi e Hyrule erano conosciuti e amati tra gli appassionati, ma non avevano certo una conformazione stabile e precisa. Invece sarebbe stato bello creare un posto con connotazioni ben precise, da poter utilizzare in più occasioni, trasformandolo in location ufficiale per tutti quei giochi che non ne avevano una, come i giochi di sport e quelli della serie Wii. Inoltre se il posto fosse stato sufficientemente apprezzato dai giocatori sarebbe potuto essere concesso in licenza alle terze parti. Prese così alcuni posti visti nel primo
Wii Sports e nella modalità footing di
WiiFit e li integrò, con un po' di retcon e qualche limatura, in una location unica, chiamata Arcipelago di Wuhu, che sarebbe stato ufficialmente lanciato nel sequel di
Wii Sports. E possiamo dire adesso che Miyamoto ci ha visto giusto: l'Isola di Wuhu è ormai una realtà ludica a tutti gli effetti. Una realtà che fa da sfondo ad ogni modalità, e che gradualmente diventa sempre più riconoscibile fino a far affezionare il giocatore ad ogni metro quadro virtuale di questo paradiso delle vacanze. Un luogo di vacanza sognante dove si possono affrontare giochi, sport, avventure, visto che non sono stati programmati soltanto posti adatti a questo scopo ma un sacco di altri posticini pittoreschi che potranno essere sfruttati in futuro in chissà quanti altri giochi di tipologia diversa. Il modo migliore per conoscerli tutti è l'opzione aeroplanino, nella modalità Ricognizione. La sfida sta nel percorrere in maniera assolutamente libera l'intero arcipelago trovando tutti i punti d'interesse turistico presenti: sono ben nascosti e in tutto sono ottanta, ognuno con una descrizione diversa, che varia a seconda dalla parte del giorno in cui si effettua la ricognizione. Trovare gli 80 punti e ripetere la cosa in versione giorno, notte e tramonto (per non parlare degli obiettivi secondari e dei palloncini da far scoppiare) è un'impresa, ma ha un'atmosfera fantastica, che fidelizza non poco, inoltre ogni luogo ha una descrizione diversa in ogni parte del giorno, con battute e easter eggs continui. L'isola infatti ha un vulcano, molti promontori, spiagge, una cittadina, un villaggetto sperduto (in cui qualcuno sta giocando col NES!), un castello, delle rovine, gli alberghi, le strutture in cui si compiono i vari sport, persino quelli dove si compivano gli sport del titolo precedente, e inoltre c'è l'isola gemella, quella di Wedge, non vicinissima e adibita al gioco del golf. Ma non si tratta di trovare solo i punti fermi, ci sono anche aerei, personaggi, turisti buffi che costituiscono elementi di folklore, tutte cose che lasceranno traccia di sé nell'esperienza di gioco e che valorizzeranno ulteriormente le sessioni nelle altre discipline, una volta appresa la geografia del luogo. Ecco quindi il motivo di tanto entusiasmo, la Nintendo Difference si è perpetuata ancora una volta riuscendo a trasformare un gioco di sport, che per molte software house è un'esperienza terra terra, in un'esperienza magica e poetica, fruibile a più livelli e capace di trasformare un'isola, in una star del firmamento Nintendo.