[Imagi Studios] Astroboy
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Imagi Studios ha fatto il suo esordio sul grande schermo con "TMNT", film che si contraddistingueva per un'impronta action più spiccata rispetto allo standard dei blockbuster animati; una traccia di questo percorso rimane anche in "Astroboy", altro film su licenza che adatta uno dei personaggi più celebri del fumetto giapponese, protagonista del primo manga della storia.
La creatura di Osamu Tezuka si presta ad un processo di occidentalizzazione, nel quale le origini sono ri-narrate attraverso una struttura più canonica per un lungometraggio animato americano, pur conservando gli elementi principali dell'opera originale. In particolare la vicenda tragica alla base della nascita del bambino-robot è uno degli elementi più riusciti della pellicola, spiccando per l'originalità di una vicenda tanto drammatica; gli eventi sarebbero sicuramente potuti essere affrontati con maggiore sensibilità o approfonditi
Gli Imagi Studios hanno fatto il loro esordio sul grande schermo con "TMNT", film delle Tartarughe Ninja che si contraddistingueva per un'impronta action più spiccata rispetto allo standard dei blockbuster animati; una traccia di questo percorso rimane anche in "Astroboy", altro film su licenza che adatta uno dei personaggi più celebri del fumetto giapponese, protagonista del primo manga in assoluto mai realizzato.
La creatura di Osamu Tezuka si presta ad un processo di occidentalizzazione nel quale le sue origini sono ri-narrate attraverso una struttura più canonica per un lungometraggio animato americano, pur conservando gli elementi principali dell'opera originale. In particolare la vicenda tragica alla base della nascita del bambino-robot è uno degli elementi più riusciti della pellicola, spiccando per l'originalità di una vicenda tanto drammatica; gli eventi sarebbero sicuramente potuti essere affrontati con maggiore sensibilità o approfonditi meglio, ma ne è comunque apprezzabile l'inserimento all'interno di un prodotto che è chiaramente rivolto ad un pubblico più giovane.
Tra piccoli rimaneggiamenti della trama per adattarla al formato lungometraggio e altri accorgimenti per modernizzare il tutto, la storia del piccolo Tobio (o Astro che dir si voglia) prosegue preservando lo spirito dell'originale che i fan possono comunque ritrovare: un esempio è il personaggio di Hamegg, il proprietario di un circo che qui diventa gestore di un'arena dove i robot lottano all'ultimo sangue, cambiamento funzionale al desiderio di inserire scene un po' più movimentate.
Novità inserita per l'occasione è il personaggio di Cora, amichetta del protagonista che in realtà fa ben poco; lo stesso si può dire per tre robot scalcagnati, figure comiche in grado di strappare giusto un paio di risate... forse il film sarebbe più riuscito se si fosse osato in una direzione più Astroboy-centrica, senza dover per forza aggiungere comprimari poco ispirati e sacrificabili nell'economia della storia.
Il film dà il meglio di sè nelle scene d'azione: quando Tobio scopre i suoi poteri, i combattimenti con altri robot e lo scontro finale sono momenti più che riusciti, nei quali la regia riesce a trasmettere il senso di dinamismo e quel minimo di epicità che la situazione richiederebbe. In realtà nel corso di tutta la pellicola ci sono molte scene che, prese singolarmente, sono ben realizzate e presentano idee ispirate, ma è il quadro complessivo a convincere meno, a causa di alcune banalità di fondo ed elementi decisamente stereotipati: il principale tra questi è di certo il cattivo, uno spietato politico che vuole diventare il padrone del mondo, senza una minima sfaccettatura che lo potrebbe rendere più interessante.
L'ambientazione a Metro City, una città galleggiante sopra la superficie terrestre abbandonata a causa dei troppi rifiuti, è lo spunto per affrontare una tematica ambientalista che potrebbe essere una buona trovata, ma purtroppo è inevitabile il confronto con "Wall-E" che aveva un messaggio simile ma sviluppato in modo più approfondito.
Un buon esperimento nato col tentativo di sdoganare un personaggio cardine dell'immaginario nipponico; il risultato presenta qualche pecca, ma potrebbe soddisfare i fan di Tezuka che non ricercano un'eccessiva fedeltà e gli spettatori più piccoli che rimarranno affascinati dal protagonista.
Concordo in generale con Deboroh...
Per quanto mi riguarda è stata davvero una gradita sorpresa, soprattutto considerando il suo predecessore TMNT che giudicai quasi inguardabile.
Un mix di Pinocchio, Oliver Twist, passando per AI (l'arena con i robot), Il gigante di ferro e Asimov, oltre che ovviamente il manga originale.
E il cattivo del film è addirittura il presidente Bush...
Insomma un mix che poteva risultare indigesto, ma fatto con una certa sensibilità.
Peccato che l'Imagi avrà vita breve...
Per quanto mi riguarda è stata davvero una gradita sorpresa, soprattutto considerando il suo predecessore TMNT che giudicai quasi inguardabile.
Un mix di Pinocchio, Oliver Twist, passando per AI (l'arena con i robot), Il gigante di ferro e Asimov, oltre che ovviamente il manga originale.
E il cattivo del film è addirittura il presidente Bush...
Insomma un mix che poteva risultare indigesto, ma fatto con una certa sensibilità.
Peccato che l'Imagi avrà vita breve...