[Steven Spielberg] Hook: Capitan Uncino
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La mamma di baby-Spielberg gli leggeva spesso "Peter e Wendy"; il giovane regista a 11 anni diresse una rappresentazione scolastica della storia e crescendo continuò a sentirsi Peter Pan, afflitto dall'omonima sindrome. Sembra quasi naturale che un giorno dirigesse il film: all'inizio degli anni '80 cominciò a sviluppare con la Disney un film che sarebbe stato una versione live-action del celebre Classico animato, per poi prendere in considerazione un musical che avrebbe avuto Micheal Jackson come protagonista.
Poi Spielberg ebbe il suo primo figlio e decise di dedicarsi a progetti meno impegnativi per stare più vicino alla sua famiglia, così il progetto passò ad altre persone che lo trasformarono nel sequel della storia originale; questa operazione durò diversi anni, periodo sufficiente per far tornare Spielberg al timone, attratto dalla piega che aveva preso il film.
Il setting iniziale del film è spiazzante: siamo nel mondo reale (un mondo dove la storia di Peter Pan è conosciuta, dato che viene anche messa in scena a uno spettacolo scolastico) e Peter Pan è diventato un avvocato quarantenne troppo impegnato col lavoro per dedicarsi a moglie e figli, addirittura terrorizzato all'idea di volare su un aereo.
La performance di Robin Williams è davvero buona e soprattutto sorprendente, riuscendo a mantenere una recitazione più composta fino a due terzi del film esplodendo solo quando riacquista la sua identità di Peter Pan; è un bel risultato per l'attore, che fino a quel momento era abituato a interpretare personaggi eccentrici coi quali poteva sfoggiare le sue doti da mattatore.
Il vero talento del film è però Dustin Hoffman, assolutamente irriconoscibile nei panni di Hook, un pirata divertente e soprattutto davvero pericoloso, più di quanto non fosse nell'incarnazione disneyana: la vera minaccia non consiste tanto nel catturare i bambini e infilarli in una rete, ma nelle doti da seduttore proprie del personaggio che finora erano state trascurate, ora sfruttate da Capitan Uncino per abbindolare il figlio più grande di Peter e prenderlo sotto la sua ala come un'accattivante figura paterna. La figura del villain ne esce ancor più affascinante, anche per come la sua "fobia" del ticchettio dell'orologio viene elevata da semplice terrore collegato al coccodrillo a una vera e propria paura dello scorrere del tempo; non manca però la componente action del personaggio, protagonista di un duello finale che continua a più (forse troppe) riprese. Al suo fianco c'è un altrettanto bravo Bob Hoskins nei panni di Spugna, buffo e truffaldino quanto basta.
E' sufficiente il ritorno di questi personaggi sfruttati in modo soddisfacente per fare di Hook un gran film capace di far sognare il pubblico, facendolo viaggiare fino all'Isola Che Non C'è immergendolo in bellissime scenografie che ricostruiscono il villaggio dei pirati e il rifugio dei bimbi sperduti. E' qui che Peter Banning deve cercare di riacquistare la memoria e le abilità della sua identità sopita aiutato dai suoi vecchi amici, ora capeggiati dal carismatico Rufio; i loro giochi, i loro segnali e le loro abitudini danno vita a una credibile società creata solo dai bambini, così ben rappresentata che le si perdona qualche faciloneria figlia del tempo in cui è girato il film (vedi gli skateboard). I bambini sperduti poi sono fenomenali nella loro vivacità, in primis Carambola e il marmocchio che per primo riconosce Peter smanacciandogli la faccia.
Tutto ciò è arricchito da un qualche inspiegabile sortilegio per il quale sull'Isola Che Non C'è il piccolo Jack si scorda di suo padre e a un certo punto pure Peter Pan si dimentica di avere dei figli, in soli 3 giorni. Però la piccola Molly no, si ricorda della madre. Ma non di Peter. Uhm. Forse qualche spiegazione in più a riguardo sarebbe stata utile.
Inoltre Peter riacquista memoria della sua famiglia "terrestre" solo quando Campanellino si ingigantisce per dichiarare il suo amore e baciarlo... Mah. Forse un tentativo di giustificare con sentimenti sopiti quella gelosia che era evidente nel racconto originale, scelta a mio parere discutibile. Tra l'altro la fatina è il personaggio reso peggio di tutto il cast, con una Julia Roberts impegnata per lo più a rendere l'aspetto da principessina, quasi solo in funzione della scena del bacio, trascurando il carattere più peperino della fata.
Meravigliose le musiche di John Williams, che non mi erano rimaste particolarmente impresse durante le numerose visioni del film da bambino, ma rivisto in questi giorni ho potuto notare che sono davvero eccezionali nel sottolineare ogni singola scena, da annoverare tra le migliori performance del compositore.
Da segnalare che ad oggi è il quarto film piratesco col maggior incasso, dietro i tre Pirati dei Caraibi (bella forza, direte voi, non è che ci sia altro granchè...)
Ebbi la fortuna di vederlo al cinema quando uscì e mi affascinò tantissimo: trovo che l'idea di far crescere Peter e di "integrarlo" nel mondo reale sia stata assolutamente geniale.
Più che ad un sortilegio ho sempre associato questo fatto al potere di plagio di Capitan Uncino, che su Jack, a differenza che su Molly, ha avuto successo, senz'altro perché era jack che ce l'aveva tantissimo con suo padre.DeborohWalker ha scritto:Tutto ciò è arricchito da un qualche inspiegabile sortilegio per il quale sull'Isola Che Non C'è il piccolo Jack si scorda di suo padre e a un certo punto pure Peter Pan si dimentica di avere dei figli, in soli 3 giorni. Però la piccola Molly no, si ricorda della madre. Ma non di Peter. Uhm. Forse qualche spiegazione in più a riguardo sarebbe stata utile.
Al contrario, le musiche mi colpirono molto fin dalla prime visione (avevo 11-12 anni) e da allora sono diventati alcuni dei motivi che canticchio più spesso.Meravigliose le musiche di John Williams, che non mi erano rimaste particolarmente impresse durante le numerose visioni del film da bambino, ma rivisto in questi giorni ho potuto notare che sono davvero eccezionali nel sottolineare ogni singola scena, da annoverare tra le migliori performance del compositore.
Non l'avrei mai detto: quando lo vidi al cinema, una domenica pomeriggio al mio paese di 7000 anime, la sala da 250 posti era quasi vuota.Da segnalare che ad oggi è il quarto film piratesco col maggior incasso, dietro i tre Pirati dei Caraibi (bella forza, direte voi, non è che ci sia altro granchè...)
Decisamente uno dei miei film preferiti di sempre! Mi sono dovuta addirittura comprare la versione doppio disco. Da bambina ero innamorata della figura di Peter Pan e la ricercavo in tutto, mi sono anche fatta fare un costume una volta!!
Questo film in particolar modo mi rendeva felice... Il cast è stellare e la trama diversa dal solito...Peter nvece di essere il solito bambino (anche un po' scorbutico) che non vuole crescere è un adulto che fa fatica a ricordarsi come si usa la fantasia. La mia scena preferita? Quella della cena! Dove finalmente la fantasia ha il sopravvento!
Questo film in particolar modo mi rendeva felice... Il cast è stellare e la trama diversa dal solito...Peter nvece di essere il solito bambino (anche un po' scorbutico) che non vuole crescere è un adulto che fa fatica a ricordarsi come si usa la fantasia. La mia scena preferita? Quella della cena! Dove finalmente la fantasia ha il sopravvento!
Di questo film ho sempre trovato particolarmente emozionante la scena in cui Peter ridà le biglie all'ex bimbo sperduto che vive con Wendy, ormai invecchiato, e trovata la felicità, spicca anche lui il volo.
E' indescrivibile la sensazione che mi ha fatto provare quella scena, che associo sempre a una mia sensazione di benessere e euforia.
Lode a Spielberg, anche solo per avermi fatto provare questa emozione.
E' indescrivibile la sensazione che mi ha fatto provare quella scena, che associo sempre a una mia sensazione di benessere e euforia.
Lode a Spielberg, anche solo per avermi fatto provare questa emozione.