[Shorts] Donald Duck

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
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    1942


    Paperino Fabbro del Villaggio (The Village Smithy)

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    Un corto molto strano, cromaticamente parlando. Nell'officina di Paperino predominano infatti colori rossastri e questo conferisce al piumaggio di Donald una coloritura giallognola per tutta la durata del corto. Corto che mischia un po' l'umorismo assurdo da "oggetti che si ribellano" a quello classico da animaletti, ponendo a confronto Paperino prima con una ruota da carro a cui non riesce ad applicare il cerchione e poi con una somarella da ferrare. Somarella che tornerà (lei o un suo corrispettivo maschio identico) questo stesso anno in Donald's Gold Mine. Caruccio, divertenti specialmente i ferri di cavallo femminili che Paperino le propone, con tanto di tacco. Ma al di là di questo, interessante più per l'estetica che per lo humor. Qui in versione originale e qui in italiano.


    Paperino e le Palle di Neve (Donald's Snow Fight)

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    Ecco Qui Quo e Qua, ormai ridotti ad una sola apparizione annuale, e quasi sempre nel ruoli di antagonisti dello zio in schermaglie divertentissime che anticipano moltissimo ciò che i lettori americani avrebbero trovato di lì a poco sulle pagine di Walt Disney Comics and Stories grazie al mitico Carl Barks. La schermaglia in questione si ha sulla neve, con Paperino e nipotini che si costruiscono rispettivamente due fortini ghiacciati per darsi battaglia a colpi di palle di neve e pezzi di ghiaccio modellati a forma di bomba. Tutto molto divertente anche se il meglio si ha all'inizio col casus belli che consiste nella "depilazione" dell'enorme giaccone invernale di Paperino, temibile affronto per Paperino che fino a poco prima lo sfoggiava ridicolo e orgoglioso. Il meglio coi nipotini si avrà in seguito con capolavori del calibro di Donald's Crime o Donald's Off Day, anche se già dall'ottimo Truant Officer Donald si assiste ad una forte evoluzione nell'uso dei paperotti, fino a poco prima molto meno interessanti. Qui in originale e qui in italiano.


    Paperino Sotto le Armi (Donald Gets Drafted)

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    "L'esercito è cambiato credi a me, adesso è molto meglio e sai perché" al ritmo di questa buffa canzoncina Paperino, che qui scopriamo avere il nome completo di Donald Fauntleroy Duck, si arruola nell'esercito tutto speranzoso di diventare un grande aviatore. La guerra inizia a farsi sentire negli studios Disney che di lì a poco convertiranno molta della loro produzione in animazione a scopo propagandistico. Eppure accanto ai corti sponsorizzati e commissionati dai vari committenti continueranno ad essere prodotti corti d'intrattenimento, dove la guerra è solo uno sfondo attuale per raccontare storie buffe, esattamente come prima. Questo nuovo corso coinvolgerà pure Pluto (con due corti creati ad hoc) e persino in tono minore Pippo, anche se sarà Paperino il mattatore che in questo periodo farà conoscere al pubblico un elemento del tutto nuovo in ambito cortometraggistico: la continuity. Viene quindi creato un ciclo apposito in cui Paperino è un soldato agli ordini del sergente Pietro, ciclo che avrà addirittura in più di un caso un logo diverso dal solito: in questo caso viene aggiunta alla celebre figura con la faccia di Paperino un cappellino a tesa larga da soldato, che verrà però sostituito già dal prossimo corto con un berretto diverso. Per il resto il corto si compone di due atti: nella prima c'è il processo di arruolamento con tanto di pubblicità ingannevole che descrive l'esercito come una sorta di paradiso terrestre, e una visita medica assurdamente facilona, nella seconda parte invece si torna ad un umorismo più slapstick con Paperino che deve marciare agli ordini del sergente e si imbatte in un formicaio che gli renderà piuttosto difficile stare sull'attenti. Ovviamente il meglio viene all'inizio, anche se si rimane piuttosto sconcertati dalla satira anche graffiante che in tempo di guerra Walt si era permesso di fare. Insomma questo ciclo è molto poco propagandistico, a dispetto da quel che si dichiara quando se ne parla. Va ricordato anche che questo è l'unico cartoon del ciclo bellico paperinesco ad aver goduto di un doppiaggio nuovo, con notevole beneficio della canzoncina, mentre i restanti sono stati lasciati col doppiaggio precedente, ad opera di Franco Latini. Qui in italiano col nuovo doppiaggio e qui in originale.


    Il Giardino di Paperino (Donald's Garden)

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    Il fatto che Paperino in questo periodo sia impegnato nel ciclo bellico non toglie niente alla produzione di classicissimi cortometraggi gaggosi in cui se la vede coi vari animaletti. Il che è un male nel caso gli animaletti siano brutti e irritanti come il gopher esordito in Canine Caddy che qui tradisce Pluto per diventare un contraltare di Paperino e rubargli tutti i cocomeri del suo orto. Uno spunto inutile e irritante che per fortuna viene attenuato da una buffa prima parte in cui il citello è assente e ci si concentra sull'altro tipo di humor più surreale, con Paperino che non riesce a riempire un secchio d'acqua. Quando però il roditore entra in scena il corto scade non poco, pur non annoiando mortalmente come certi corti precedenti. Peccato. Qui in originale e qui in italiano.


    La Miniera d'Oro di Paperino (Donald's Gold Mine)

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    Molto buono. Pur essendo presente la somarella di The Village Smithy (qui molto poco femminile, però), il corto non è certo incentrato sui dissapori animaleschi, ma sull'umorismo surreale che troveremo in Donald's Tire Trouble l'anno seguente, e ciò è evidente specialmente nella scena in cui Paperino si incastra all'interno del suo stesso piccone, o ad esempio nel finale in cui finirà in mezzo all'oro passato al setaccio e verrà sballottato all'interno del macchinario fino a trasformarsi in una specie di lingotto. Insomma un corto che pur essendo basato sulle gag fisiche non annoia grazie al suo ritmo. Qui in italiano e qui in originale.


    Segreto Svanito (The Vanishing Private)

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    Ed ecco il secondo cortometraggio del ciclo bellico di Paperino. Il logo viene sostituito nuovamente ma il berrettino stavolta è diverso: il corto è però ambientato nello stesso contesto visto che non solo è presente il sergente Pietro ma Paperino all'inizio canticchia la canzoncina beffarda sull'esercito con cui si apriva il corto precedente. Il cortometraggio è davvero valido e stavolta non ha parti deboli ma una vera e propria trama che vede nella prima parte Paperino dipingere un cannone con una mimetica vernice invisibile e nella seconda rendersi invisibile lui stesso per sfuggire ad un Pietro che folle di rabbia inizierà a tirare bombe a mano a destra e a manca, finendo per risultare pazzo di fronte al generale. L'interazione tra i due ufficiali nel climax finale è veramente divertente (oltre a presentarci una volta tanto un personaggio diverso in queste dinamiche slapstick), e l'esito della faccenda una volta tanto è felice per Paperino. Un ottima prosecuzione di un ciclo che continuerà ad assestarsi su livelli altissimi. Da notare il mancato ridoppiaggio in tempi moderni di questo corto che ha fatto sì che nel Treasure inserissero la versione doppiata da Franco Latini. Qui in versione originale.


    Paperino Paracadutista (Sky Trooper)

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    Il terzo cortometraggio del ciclo bellico sarebbe stato sicuramente meglio come secondo, visto che riprende esattamente dove il primo era terminato, con Paperino intento a pelar patate frignando di voler volare, come da proposito iniziale. Pietro lo accontenta con un pizzico di sadismo, senza dirgli che gli toccherà paracadutarsi, e il cortometraggio si svolge tutto su questo equivoco, con Paperino che prima fa una visita medica per testare l'equilibrio e poi una volta a bordo dell'aereo si rende conto della verità e si rifiuta con tutte le forze di buttarsi giù. E da lì parte il divertimento più totale, con Pietro che cerca di scaraventarlo giù in tutti i modi, e Paperino che pur di rimanere aggrappato sgancerà una bomba e coinvolgerà il sergente nella sua caduta. Insomma il ciclo bellico di Paperino prosegue con una qualità elevatissima senza troppe gag slapstick (forse per il fatto che era diretto ad un pubblico più adulto?). Stranamente per questa volta ritorna il logo standard di Paperino, senza berrettini di sorta. Qui in originale.


    Paperino Fattorino (Bellboy Donald)

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    Dopo tanto esercito si torna ad un corto standard con Paperino che fa il ragazzo d'albergo al servizio del senatore Pietro e del suo figlioletto (dalle fattezze piuttosto Lupettiane). Tra pasticci combinati da Paperino per via della sua natura, interazioni servili con il boss e soprattutto dispetti gratuiti ad opera del figlioletto di Pietro, caratterizzato come un vero bullo, il corto scorre frizzante e divertente, senza momenti noiosi. Il meglio è ovviamente dato dall'autolimitazione che Paperino si impone dovendo dare di default sempre ragione al cliente. Molto buono, anche se dopo tanto esercito e gag più adulte lo stacco si sente. Qui in originale e qui in italiano.


    1943


    Der Fuehrer's Face

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    Capolavoro. Questo corto di propaganda vincitore di un Oscar come miglior short del '43 riesce ancor'oggi a farci sbellicare, dimostrando quanto il buon umorismo non abbia età. Chiamato in origine Donald Duck in Nutzi Land e rinominato quasi immediatamente Der Fuehrer's Face, dato il successo che la canzoncina di Oliver Wallace, colonna sonora del corto, remixata da Spike Jones, stava avendo in tutta America, il corto riscuote un successo incredibile. E i motivi sono lampanti: un'orchestrina demenziale composta da sosia degli esponenti di spicco dell'Asse introduce una Germania caricaturalissima dove ogni elemento è a forma di svastica o di faccia di Hitler, persino la facciata della casa dove abita Paperino riprende le fattezze del fuehrer. Paperino è immerso in un contesto estremamente satirico e surreale (ma purtroppo non troppo surreale) in cui gli viene fatto leggere il Mein Kampf, gli viene imposto di fare colazione con pane raffermo e di salutare Hitler sempre e comunque, in ogni momento della giornata. La cosa viene portata ovviamente ai massimi livelli, specie sul posto di lavoro, una catena di montaggio in cui Paperino costruisce bombe su bombe fino a sbroccare completamente in un vaneggio comico e demenziale, prima di risvegliarsi nel suo letto e constatare di essere ancora nella sua vecchia cara e rassicurante America. Ogni saluto fuori contesto che si ritrova a dover fare Paperino è assolutamente esilarante e la canzoncina che sfotte il nazismo ha seriamente del geniale. Un gioiello di rara bellezza, capace di far divertire in continuazione con ogni singola gag. Una bomba comica che purtroppo non esiste doppiata in Italiano ma che in America è stata inserita sia nel Treasures di Paperino Vol. 2 che in On the Front Lines. Peccato che l'uscita nostrana del primo sia stata mutilata oltre che di questo corto anche di Commando Duck e Donald's Crime, mentre quella del secondo semplicemente non sia prevista. Per cui l'unico modo di poterlo visionare è andare su youtube. Qui il corto e qui la versione remixata da Spike Jones della canzone.


    Paperino e la Ruota (Donald's Tire Trouble)

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    Se alcune gag di Donald's Gold Mine erano parse un po' estreme ecco un corto fatto esclusivamente di gag del genere. Un tale delirio non si era mai visto: Paperino buca una gomma e per cambiarla combina mille disastri, uno più assurdo dell'altro, arrivando addirittura alla deformazione corporale. Il ritmo è travolgente, le gag visionarie, la musica allucinata e il senso di straniamento sempre dietro l'angolo, impossibile annoiarsi. E una tale genialità si ha fino alla fine quando gli scoppiano tutti e quattro gli pneumatici e Paperino dallo snervo decide di tirare dritto muovendosi come in cingolato. Insomma, non si capisce bene cosa possa aver provocato le circostanze che hanno fatto di questo corto una simile anomalia nel panorama cortometraggistico Disneyano del periodo, ma si apprezza il risultato, rimpiangendo che sia rimasto, con Donald's Gold Mine, praticamente un unicum. Qui.


    Il Macinino Volante (Flying Jalopy)

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    Un corto con una trama, che prescinde dalle gag, per quanto assurda sia. Un personaggio nuovo, per certi versi Barksiano, per altri molto in stile Walter Lantz, Ben Buzzard, avvoltoio semiantropomorfo ma con la capacità di volare, vende ad un Paperino campione di dabbenaggine un rottame spacciandoglielo come aereo usato. La vera truffa sta nel fatto che gli faccia firmare un'assicurazione molto particolare di cui il beneficiario sarebbe il venditore e non l'acquirente. Segue un volo ricco di gag in cui l'aereo che cade già a pezzi di suo riceve i continui sabotaggi dell'uccellaccio, intenzionato ad intascare i soldi dell'assicurazione. Molto divertente, anche se piuttosto assurdo il fatto che Ben Buzzard faccia il comodo suo pretendendo di darla a bere a Paperino persino durante la battaglia aerea. Ma si apprezza la voglia di dare una trama al cortometraggio e di inserire nuovi personaggi parlanti, e non solo quindi piccoli comprimari animaleschi. Qui in originale e qui in italiano.


    Fall Out - Fall In (Fall Out - Fall In)

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    Dopo una parentesi più spensierata si ritorna ai corti bellici, questa volta portando avanti il ciclo di Paperino soldato, con tanto di loghetto apposito. Siamo al quarto episodio del ciclo (Der Fuherer's Face non va considerato) e il primo e unico in cui non appare il sergente Pietro. Il corto è una divertentissima marcia forzata di Paperino con una seconda parte in cui la truppa si accampa e Paperino ha dei problemi a montare la tenda. la parte migliore è la prima, con tanto di musichetta trionfale e gag che "marciano" a tempo di musica, con un Paperino assolutamente sfavillante e col quale non si può fare a meno di empatizzare. Insomma il ciclo bellico di Paperino prosegue nel migliore dei modi, con corti sempre all'altezza e un umorismo molto adulto. Il corto non è mai stato ridoppiato, motivo per cui nel treasure di Paperino uscito in Italia come nei due precedenti a tema bellico, è presente il vecchio doppiaggio con Franco Latini. Qui.


    Il Vecchio Gioco delle Armi (The Old Army Game)

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    Un bellissimo e divertentissimo cortometraggio, il quinto del ciclo di Paperino soldato (anche se il logo è inspiegabilmente assente), che non solo rimette in scena il sergente Pietro più in forma che mai, ma lo fa creando una trama niente male, in cui lui scopre alcune fin troppo libere uscite di Paperino e nell'inseguirlo provoca quello che lui crederà essere un tragico incidente. Per un equivoco sia Paperino che Pietro crederanno che la metà inferiore del corpo di Paperino sia stata segata via da una rete di sicurezza e si metteranno a piangere per l'orrorifica mutilazione, un situazione che ha del disturbante ma anche dell'esilarante. Con questo felice epilogo si congeda per sempre il personaggio del sergente Pietro, mentre la serie di Paperino soldato proseguirà e culminerà con la sua prima e unica missione in Commando Duck l'anno seguente. Ultimo corto presente col doppiaggio di Franco Latini all'interno dei Treasures. Qui.


    Proteggendo la Città (Home Defense)

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    E per finire ecco che il 1943 di Paperino si chiude con un altro corto bellico, che però col ciclo di Paperino militare non ha proprio niente a che fare. Anzi, non si capisce neanche bene quale voglia essere il significato di questo scenario, in cui Paperino e i nipotini, utilizzati per la prima volta per la causa bellica, inscenano una sorta di pattuglia nei dintorni della città, probabilmente improvvisatisi soldati (con le divise dell'aeronautica?). Ovviamente il tutto andrà a parare in una schermaglia tra i due, visto che utilizzeranno prima il rumore di un aereo giocattolo e poi il ronzio di un'ape, amplificato con delle apparecchiature, per dare e ricevere falsi allarmi. Un corto piuttosto noiosetto che mischia un po' la tematica dei nipotini monelli con quella dei nipotini sottoposti, con spruzzi di animalettismo senza convincere troppo. Qui.


    1944


    Guai col Trombone (Trombone Trouble)

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    Un cortometraggio bellissimo apre il 1944, presentandoci la versione papera nientepopodimenoche degli dei romani Giove e Vulcano, ritratti con maestria estetica ed umoristica mentre si preoccupano dei rumori molesti emessi da un Pietride qui improvvisatosi trombonista nonché vicino di casa di Paperino. Per farlo tacere dotano di superpoteri proprio Paperino, che trasformatosi così in un semidio dà vita a delle gag assolutamente esaltanti. Tra nuovi e riuscitissimi personaggi paperi, un Paperino in formissima e la presenza di una trama, viene da chiedersi perché non si sia insistito di più su questa tipologia di corti. Ad ogni modo il corto è una sorta di prova generale per un leit motiv, quello delle lotte col vicino, che verrà sfruttato poi da Barks e Chierchini, con la creazioni dei personaggi di Jones e Anacleto. Qui il personaggio del vicino ha le fattezze di Gambadilegno, però, come avverrà anche nel corto del The New Neighbour. Sfortunatamente il doppiaggio nuovo del corto è stato da poco perduto, ed è il motivo per cui la Rai, il Disney Channel e persino il secondo volume dei Treasures dedicato a Paperino lo propone col doppiaggio arcaico dei tempi della sua uscita americana. Qui in originale, qui nella versione italiana di tanto tempo fa.


    Paperino e il Gorilla (Donald Duck and the Gorilla)

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    Sulle note del precedente tema di Paperino (che verrà ripescato ancora questo stesso anno in Commando Duck) si apre uno dei corti migliori di sempre, che riesce a reinventare il rapporto tra Paperino e i nipotini (qui colorati diversamente per l'utima volta) affrancandolo dai soliti due schemi di contendenti/sottoposti. Tra i due è un continuo farsi scherzetti, ma con bonarietà, e al momento giusto il rapporto si fa collaborativo. L'occasione è la fuga dallo zoo di un gorilla, minaccia evidentemente molto in voga a quei tempi (basta ricordare The Gorilla Mistery), che manderà nel panico Paperino, quando se lo vedrà comparire nel suo villino montano. Villino montano che esordisce qua e diventerà lo scenario di molti corti successivi quali Soup's On e Lion Around, ma che qui ci appare enorme e quasi disabitato da molto tempo. Un po' di questo effetto è dato da ragioni sceniche, infatti serve un setting che permetta a Paperino di percorrere chilometri per cercare di fuggire al bestione. E le fughe in questione sono davvero una genialata e donano al corto uno humor davvero frizzante e un ritmo turbolento che non annoia neanche un secondo. Davvero stupendo. Qui in originale, qui in italiano.


    Un Condor per Amico (Contrary Condor)

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    Ed ecco il secondo dei tre cortometraggi che entrano a pieno titolo nel programma di buon vicinato con l'America Latina, ma mai inseriti in nessuno dei due lungometraggi sudamericani. Il motivo dell'esclusione è abbastanza evidente, visto che questo è forse il più debole di tutte le produzioni del periodo e sicuramente piuttosto inferiore sia a Pluto and the Armadillo che a The Pelican and the Snipe. O forse molto più semplicemente, essendo stato concepito inizialmente come un normalissimo corto di Paperino e solo successivamente incluso nel programma, non c'è stato il tempo di integrarlo in nessun lungometraggio. E' ambientato sulle Ande dove Paperino fa l'ornitologo cercando di impadronirsi dell'uovo di un condor gigante, ma finendo per essere scambiato per un cucciolo di condor. Ovviamente quest'equivoco darà modo al corto di proseguire con gag anche carucce, ma che inserite in questo contesto di produzione di corti molto adulti, con trame graffianti e originali, stona non poco, finendo per annoiare un po'. Niente di drammatico comunque, siamo distanti anni luce da un certo tipo di humor che riguardava Paperino nei primissimi anni '40 (e in fondo abbiamo pur sempre un narratore), ma pur sempre non all'altezza dei capolavori che questa stessa annata avrebbe presto portato. Da notare lo starnazzamento del cucciolo di condor, rivale di Paperino, suono che sarebbe stato campionato e riutilizzato più volte in futuro. Qui in originale e qui in italiano.


    Commando Duck

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    Ed ecco concludersi più che felicemente il ciclo di Paperino soldato con un sesto episodio assolutamente all'altezza, dove Paperino per la prima volta va in missione per sbaragliare una base giapponese nella giungla. Niente sergente Pietro stavolta, Paperino si fa valere con un cortometraggio d'azione surreale e spettacolare in cui si paracaduta nella giungla e alla fine viene inseguito dal suo stesso gommone, che finisce per gonfiarsi a dismisura come una bomba d'acqua, spazzando letteralmente via con una fortuita esplosione l'intera base nemica. Il corto coglie l'occasione per mostrarci esplicitamente il nemico con una certa dose di humor, stereotipizzandolo all'estremo (e facendo apparire i giapponesi come se fossero dei cinesi), con gag fulminanti. Insomma, se Pluto si era limitato a fare la mascotte e Pippo e Minni si erano occupati del fronte interno questo corto dimostra che dopo un po' di gigionamento da caserma alla fine il buon vecchio Donald in guerra ci era andato davvero, riscuotendo un notevole successo. Ecco che per l'ultima volta è possibile sentire il primo dei temi musicali di Paperino, presente anche in Donald Duck and the Gorilla, inoltre viene vista per l'ultima volta la series card in cui Paperino ha il berrettino militare, segno che la guerra stava ormai volgendo al termine. Purtroppo questo corto, insieme a Donald's Crime e Der Fuehrer's Face non è stato incluso nella versione nostrana del Treasure di Paperino Vol. 2, ed è quindi reperibile oltre che nella versione originale solo in On The Front Lines. Qui.


    Paperino Inventore (The Plastics Inventor)

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    In tempo di guerra è noto che bisogna fare economia sui materiali, ma questo corto prende in giro l'usanza mostrandoci Paperino che seguendo i consigli della radio esagera arrivando a costruirsi addirittura un aeroplano di plastica. Insomma la premessa è già di per sé geniale e il corto, riuscitissimo, diverte in entrambi i suoi atti: nel primo viene mostrato Paperino che si costruisce l'aeroplano cucinandolo in forno, con tanto di stampini per biscotti per fare il motore, mentre nel secondo sperimenta l'aereo arrivando a scoprire durante un temporale che la plastica si scioglie a contatto con l'acqua. E da lì parte il delirio, con Paperino che letteralmente nuota all'interno del suo stesso aereo che si trasforma gradualmente in melma. Insomma un corto che esprime lo spirito Disney più genuino in modo magnifico prendendo in giro gli eccessi della società dell'epoca, la mania per il fai da te e condendo il tutto con gag surreali. Insomma altro gioiello, per un periodo che vede Paperino maturare come personaggio sempre di più. Qui in originale e qui in italiano.


    Una Giornata Sbagliata (Donald's Off Day)

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    Ed ecco il capolavoro dei capolavori che evolve Paperino in senso prettamente fumettistico, parlando finalmente di pura sfortuna, non solo legata a gag fisiche, e che trasforma le burle dei nipotini in qualcosa di più frizzante, scorretto e soprattutto finissimo. Un dramma psicologico che sembra preso pari pari da un fumetto di Carl Barks in cui un Paperino più esaltato che mai si prepara per andare a giocare a golf ma viene sbeffeggiato dal tempo, che si trasforma in tempestoso non appena esce di casa. Tornato a casa e caduto in depressione diventa ipocondriaco e si convince di star morendo dando modo ai nipotini di giocargli scherzi crudelissimi. Il meglio viene ovviamente quando gli mettono sotto le coperte un coniglietto giocattolo che saltella spacciandoglelo per un attacco cardiaco, e quando poi il coniglietto salta fuori e Paperino crede di avere in mano il suo stesso cuore la cosa diventa così estrema da meritare gli applausi. Insomma un corto fuori parametro che non potrà non far nascere l'amore verso il mondo Disney verso chiunque inizia a seguirlo da qui, e lo dico perché è ciò che mi è successo. Infine da notare come il doppiaggio italiano ci presenti un Eliani ancora molto acerbo, i cui starnazzamenti sembrano la conseguenza dell'agonia di Paperino. Qui.


    1945


    Una Lunga Giornata di Lavoro (The Clock Watcher)

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    Ed ecco il corto aziendale. Paperino è in un periodo molto felice in cui vive cortometraggi ricchi di trama o di gag basate più sui rapporti con le altre persone e con le paranoie della società moderna rispetto a qualche tempo prima dove imperversavano le gag fisiche con animaletti. Filone che verrà riportato alla ribalta da Jack Hannah poco tempo dopo, ma il 1945 è ancora sbilanciato verso questi corti "più adulti". Qui Paperino interpreta l'uomo medio, che sul posto di lavoro (fa l'impacchettatore) se la prende comoda e se ne frega degli annunci del tubo parlante, volti a richiamare all'ordine i dipendenti. Molto divertenti ovviamente le fantozziane esaltazioni dell'azienda che si accompagnano con gag fisiche più surreali per un mix davvero riuscito. Qui.


    Paperino Ipnotizzatore (The Eyes Have it)

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    Per l'ultima volta viene riproposta la coppia Paperino e Pluto come all'inizio degli anni 40. Se però le loro prime collaborazioni tendevano al soporifero qui si vede che è passato del tempo, l'umorismo e lo storytelling si sono evoluti e i due personaggi oramai sviluppatisi al loro meglio, ognuno grazie alla propria serie. La coppia infatti offre un corto divertentissimo in cui Paperino si compra un kit da ipnotismo e trasforma Pluto (anche fisicamente!) in vari animali coprendolo di ridicolo, e subendone le conseguenze quando per sbaglio lo tramuterà in un leone inferocito. Surreale e assolutamente godibile. Qui in originale e qui in italiano.


    Il Reato di Paperino (Donald's Crime)

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    Capolavoro. Ed è una vergogna che questo stupendo cortometraggio sia stato escluso dal secondo Treasure italiano di Paperino per un semplice errore commesso dai tedeschi, i quali mentre toglievano Der Fuehrer's Face e Commando Duck hanno per svista rimosso anche questo. D'accordo era sbagliato togliere anche quei due, ma qui manca anche solo il pretesto, e si finisce per lasciare ulteriormente incompleta l'opera, priva tralaltro di uno dei corti più riusciti e per questo giustamente celebri. C'è però una speranza, e infatti il corto è stato inserito come bonus nel dvd di Basil l'Investigatopo, magra consolazione, ma perlomeno in questo modo chiunque si voglia fare una collezione essenziale dell'animazione canonica Disney (Classici + Treasures) si ritrova a possederlo. Detto questo i motivi per cui il corto è un capolavoro sono molteplici: appartiene al filone (tipico di Jack King rispetto a Jack Hannah) dei corti di Paperino con trama, basati sulle relazioni con la società e i suoi stessi parenti. Ci sono infatti i nipotini, ma soprattutto torna dai tempi del suo esordio finalmente Paperina con un ruolo attivo, una presenza predominante che metterà in moto gli eventi: Paperino ruba infatti i risparmi dei nipotini per portarla in discoteca salvo poi pentirsene e cercare in tutti i modi di rimediare al suo errore. Niente gag fisiche, niente animaletti, ma situazioni interessanti e graffianti, accompagnati dalla voce di un narratore beffardo che funge da coscienza al povero Paperino che non sa proprio che pesci pigliare. Fantastico in ogni minuto e in ogni aspetto, questo corto porta avanti il filone più felice della carriera di Paperino che continuerà in seguito con pezzi da novanta quali Cured Duck, Donald's Double Trouble e Donald's Dilemma. Qui in originale, qui in italiano.


    I Brividi della Lettura (Duck Pimples)

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    Un cortometraggio assolutamente assurdo e fuori di testa che ci mostra un Paperino appassionato lettore di gialli, attorniato da umani immaginari che inscenano delitti e colpi di scena davanti ai suoi occhi, in un'atmosfera assolutamente onirica. Il filo conduttore è il delirio puro e i personaggi sono tutti ben riusciti, caricaturali al punto giusto, inclusa una bella in pericolo che è un perfetto archetipo per la futura Jessica Rabbit. Tra un cliché e l'altro sfilano di fronte a Paperino, coinvolgendolo oltremisura, tutti gli sterotipi di quel tipo di letteratura rendendo questo atipico cortometraggio una sorta di manifesto parodico del mistery. Da notare in particolar modo l'inquietante e pazzo venditore, che scompare davanti agli occhi di Paperino, pur dovendo essere teoricamente reale! Bellissimo e originale. E per certi versi pure un po' inquietante. Qui in originale e qui in italiano.


    Paperino e la Pazienza (Cured Duck)

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    Altro capolavoro, un po' come tutti i corti che lasciano da parte le semplici gag per raccontare un po' della vita sentimentale di Paperino. Dopo un'assenza tanto lunga abbiamo quindi ben due volte Paperina nella stessa annata (stavolta tutta vestita di giallo), che inizia qui uno dei suoi leit motiv più celebri invitando Paperino a non perdere la pazienza, salvo perderla lei stessa a sua volta quando nel finale le verrà criticato il cappellino nuovo. Da rotolarsi per terra dal ridere lo sbrocco assurdo di Paperino quando all'inizio non riesce ad aprire la finestra e distrugge la casa della sua fidanzata preso da un immotivatissimo impeto di rabbia, e da morire del ridere la terapia a cui si sottopone per curarsi i nervi, con tanto di macchina da offese. Quando poi si sente cambiato vediamo Paperino parlare per un attimo con voce maschia, altro leit motiv di questa serie di corti più psicologici che verrà ripreso con espedienti diversi nei corti successivi (che si tratti di un sosia, di una botta in testa o di una pillola per la voce). Bellissimo. Qui in originale e qui in italiano, ma tagliato ai lati.


    Paperino e la Sequoia (Old Sequoia)

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    Ed ecco che in mezzo a questo florilegio di capolavori Paperiniani si ritorna all'antico con il filone dedicato alle schermaglie di Paperino con gli animaletti. E' però un filone molto migliore di quel che si ricordava, e infatti d'ora in avanti verranno contrapposti a Paperino comprimari migliori e canovacci più seguibili. Qui Paperino è un ranger incaricato di difendere una gigantesca sequoia millenaria da due castori, che sembrano una variante di quei Cip e Ciop incontrati due anni prima di Private Pluto e da qui a poco in fase di rilancio. Sarà il loro parlottare fitto fitto, riciclato dai due chipmunk, saranno i loro musetti ma pare davvero di trovarsi di fronte a due loro antenati, se non fosse per il fatto che i veri Cip e Ciop erano già comparsi. Ad ogni modo il tocco nuovo di vede subito, e infatti le gag sono più estreme, il corto si segue meglio, specie alla fine, quando si precipiterà in uno humor assolutamente catastrofico. Bello. Qui.


    1946


    Il Sosia di Paperino (Donald's Double Trouble)

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    Capolavoro. Come sempre del resto quando ci si imbatte in queste purtroppo rare perle incentrate sul rapporto tra Paperino e Paperina, e non sulle gag fini a sé stesse. Oltretutto è presente pure una trama articolata, con Paperino che corrompe un suo raffinato sosia per riconquistare Paperina al suo posto, andando incontro ovviamente a un bel triangolo e a tanta gelosia. Le gag ci sono ma sono psicologiche e assolutamente irresistibili con un Paperino invidioso che scruta dall'angolo il suo sosia intento a fregargli la ragazza, senza poter far niente dal momento che l'ha assunto lui. La caratterizzazione del finto Paperino, dell'ingannata Paperina sono superbe, con animazioni, comportamenti che altro non sono che il vero corrispettivo animato delle personalità che Barks stava definendo in quegli anni nelle pagine a fumetti. Ecco ciò che avrebbero potuto essere i cortometraggi se si fosse continuato su questa strada, sfruttando appieno il potenziale di questi meravigliosi personaggi. Qui in originale e qui in italiano.


    Vernice Fresca (Wet Paint)

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    E invece ecco cosa sarebbero stati in futuro i cortometraggi. Niente male ovviamente, in questo caso particolare abbiamo un Paperino intento a pitturare la macchina che ingaggiando una lotta contro un uccellino si ritrova a danneggiarla involontariamente dipingendola con ogni tipo di colore. Le gag sono molto godibili, e siamo ben distanti dalle schermaglie noiose dei primi anni 40, ci si diverte sul serio, anche se rimane un piccolo rimpianto nel vedere accostati questi semplici gioiellini con i capolavori di trama come Donald's Double Trouble o Donald's Dilemma. Pazienza, ben presto questo tipo di impietosi confronti lascerà il posto ad una sana affezione nei confronti dei comprimari che verranno creati ad hoc per Paperino, e ci si ritroverà addirittura a parteggiare per loro in più di un'occasione. Qui in originale, qui in italiano (ma col formato errato).


    Un Regalo per Paperina (Dumb Bell of the Yukon)

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    A dispetto della sua presenza nel titolo italiano, qui Paperina è usata solo come pretesto per mandare Paperino nel Klondike a caccia di orsi, per procurarle una pelliccia. Paperina appare solo per iscritto, su una lettera, e nell'immaginazione di Paperino, mentre il resto del corto è dedicato alle schermaglie di Paperino prima con un orsacchiotto, e poi con la sua enorme madre. Niente di particolarmente originale, tranne un paio di gag in cui Paperino si dimostra crudelissimo immaginando per l'orsacchiotto delle morti orrende, specialmente perché poi si sfocia nel solito tormentone del finto cuccioletto già visto in Contrary Condor con Paperino travestito da orsacchiotto per farla franca. Si poteva senza dubbio fare di più, per un corto che così ha il sapore un po' troppo antico. Va notato che l'ambientazione, e il design degli orsi rimandano direttamente alla celeberrima storia coeva Paperino e il Natale sul Monte Orso, in cui Carl Barks avrebbe fatto esordire Zio Paperone. Qui.


    Paperino Guardiano del Faro (Lighthouse Keeping)

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    Ed ecco Jack Hannah prendere definitivamente le redini del filone Paperino contro gli animaletti presentandoci un divertentissimo cortometraggio in cui un Paperino guardiano del faro ingaggia una lotta contro un pellicano che vuole dormire e a cui dà fastidio la luce. Non è la solita schermaglia con animaletti più piccoli di lui, stavolta il pellicano è bello grosso ed essendo bipede si dimostra un avversario quasi alla pari per Paperino. Ecco quindi un bel po' di gag che non sanno di già visto e dei buonissimi ritmi che rendono il corto esilarante. Simpatico poi il finale, che ha un sapore a dir poco warneriano. Qui in originale, qui in italiano.
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    1947


    Tiro al Bersaglio (Straight Shooters)

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    La celebre sigla di Paperino con la canzoncina che ne descrive il carattere viene per la prima volta presentata al pubblico con questo cortometraggio, in cui viene mostrata una simpatica scaramuccia tra Qui Quo Qua e un Paperino giostraio. Interessante notare che lo sfondo del parco divertimenti verrà riciclato molto spesso in cortometraggi di Pippo quali Hold That Pose e Father's Week-End. Molto divertente e ricco di ottime trovate, che culminano nella scena in cui Paperino entra nella bottega del medium e viene beffato dai nipotini travestiti da signorina e poi da mummia. Si segnala che i nipotini vengono ormai utilizzati al ritmo di un cortometraggio all'anno, forse per non inflazionarli troppo, e che adesso sono ormai indistinguibili, tutti e tre vestiti di rosso. Qui in italiano.


    Paperino Sonnambulo (Sleepy Time Donald)

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    Altro gioiello appartenente al filone dei rapporti tra Paperino e Paperina. Quest'ultima viene messa sotto una luce assolutamente positiva, dal momento che pur non rinunciando ad essere vanitosa e civettuola, si dimostra molto comprensiva nei confronti del fidanzato, che sonnambulo la va a trovare e che con fare inquietante monopolizza il corto a suon di gag surreali. Il Paperino addormentato pretende di uscire con Paperina e la fidanzata si adegua, cercando di assecondarlo per quanto possibile, anche nei momenti più folli in cui verranno sfidate le leggi della fisica. Un corto singolare ma assolutamente irresistibile, fatto di silenzi, e ottima caratterizzazione dei personaggi. Rappresenta inoltre un'ottima preview dell'imminente capolavoro Donald's Dilemma in cui la protagonista assoluta sarebbe stata finalmente Paperina. Da notare che il vecchio tema di Paperino che aveva predominato finora viene qui inserito per l'ultima volta, mentre dal corto successivo in poi la canzoncina di Paperino sarebbe diventata definitiva. Qui in originale, qui in italiano.


    Il Clown della Giungla (Clown of the Jungle)

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    Ecco il personaggio dell'uccello Aracuan venir utilizzato per la seconda volta, dopo il suo esordio nel lungometraggio I Tre Caballeros, e il suo congedo ne Lo Scrigno delle Sette Perle. E' l'unico cortometraggio in cui apparirà, se si escludono le sue apparizioni televisive in Mickey Mouse Works e House of Mouse, e non è difficile capire perché. Lo stile estremo del suo umorismo, le trovate geniali ma assolutamente folli e sregolate fanno assomigliare il cortometraggio a un episodio dei Looney Toons, lontano anni luce dallo stile più composto (e purtroppo anche un po' noioso) che avrebbe predominato nel corso degli anni successivi. Questa apparizione cortometraggistica di Beckett rimane così un gustoso unicum, una curiosità godibile nel suo essere sperimentale, ma che non avrà seguito. Qui in originale, qui in italiano. Qui in italiano, qui in originale.


    Il Dilemma di Paperino (Donald's Dilemma)

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    Ed ecco il Capolavoro dei Capolavori, il corto con Paperina protagonista assoluta. Mai nella produzione cortometraggistica si era arrivati al punto di osare così tanto, mai avevamo avuto un tale utilizzo del parlato, un così sapiente utilizzo dei personaggi e soprattutto una trama tanto articolata ed esposta con tecniche all'epoca per niente ovvie, come l'uso massiccio del flashback. Paperina è infatti nell'ufficio di uno psichiatra a narrare la triste storia di come perse il suo amore, e con tragicità e malinconiche parole racconta di come un anno prima Paperino era stato colpito da un vaso, perdendo la sua memoria e diventando per magia un fantastico cantante. Interessante notare come il Paperino cantante qui raffigurato altro non sia che la parodia di Frank Sinatra, e la canzone una reinterpretazione di When You Wish Upon a Star, e assolutamente comico il fatto che praticamente tutti i corti di questo filone, per un motivo o per un altro ci mostrino Paperino che cambia voce. Ma è il personaggio di Paperina che fa la differenza e ci viene descritto con una grazia e una bellezza assoluta: è veramente innamorata del suo Paperino, e il fatto che la si veda tentare addirittura il suicidio porta il pubblico a simpatizzare incredibilmente con lei, dimenticando ogni caratterizzazione troppo frivola possa esserle stata appioppata in passato. E se non bastassero la sceneggiatura, il registro e la qualità della trama a rendere questo cortometraggio un capolavoro assoluto, il suo finale col ripristino dello status quo e il bruschissimo ritorno della voce paperosa durante un'esibizione è da oscar della risata. Si raggiunge qui l'apice espressivo dei cortometraggi, dopodiché purtroppo un tale livello non verrà mai raggiunto. Ci si potrà avvicinare molto con corti divertentissimi quali Soup's On o Donald's Dream Voice, si potranno tentare strade simili con il delirante Donald's Diary, ma un tale registro narrativo e uno stile classico tanto raffinato non combaceranno mai più. Qui in italiano, qui in originale.


    Paperino Collezionista d'Insetti (Bootle Beetle)

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    La tecnica del flashback vista nel corto precedente viene qui ripresa, applicandola però all'altro filone Paperinesco che sta nascendo in questi anni, quello dei nuovi animaletti, caratterizzati occasionalmente anche meglio di Paperino. In questo caso ci viene presentato il personaggio di Bootle Beetle, un vecchio insetto che racconta ad un giovane pivellino una sua esperienza giovanile che lo vide fronteggiare un Paperino entomologo. La storiella è simpatica e inaugura la tradizione (alquanto fuori continuity) di mostrarci alla fine la situazione attuale di un Paperino invecchiato quanto Bootle Beetle. Il vecchio insetto, uno dei migliori "nuovi avversari" di Paperino, sarebbe poi tornato con le stesse modalità (ogni volta rebootate) in Sea Salt e The Greener Yard, per essere poi promosso a narratore protagonista nello special cartoon Morris, the Midget Moose. Qui in originale e qui in italiano.


    Riposo, Dolce Riposo (Wide Open Spaces)

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    Paperino che cerca di dormire ma non ci riesce si era già visto in Early to Bed e sarebbe stato poi ripreso con successo nell'ottimo Drip Dippy Donald. Neanche stavolta ci si delude, e infatti il corto ci mostra un Paperino che cerca di prendere sonno all'aria aperta, in un ambiente montano ma viene turbato da casistiche sempre più assurde e improbabili, che finiscono per riportarlo al motel che aveva deciso all'inizio del corto di boicottare, per via dei prezzi troppo alti. Surrealissimo il sasso che sotto il materassino forma un bozzo nel torace di Paperino, bellissima la trasformazione della sua auto e soprattutto il voletto finale. E' uno degli ultimi cartoni dove la sfortuna di Paperino viene mostrata in modo così puro, senza interferenze animalettistiche, ma il picco qualitativo l'avremmo avuto solo con il fantastico Drip Dippy Donald. Qui in originale e qui in italiano.


    Cip e Ciop (Chip an' Dale)

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    Dopo esser stati contrapposti a Pluto in Private Pluto e Squatter's Rights, i due chipmunk trovano qui la loro consacrazione al fianco di Paperino di cui diventeranno gli avversari preferenziali, e quelli meglio caratterizzati di tutti. Il loro battesimo avviene qui, con un titolo che stabilisce finalmente i loro nomi. Cip e Ciop si ritrovano a doversi contendere con Paperino un tronco d'albero che per loro è una casa mentre per lui un semplice ciocco da bruciare per scaldarsi nella sua baita montana. Una situazione che detta il tono che avranno in futuro le loro scaramucce. Ottima l'atmosfera e bello il modo in cui i due iniziano a differenziarsi: Cip viene dipinto come quello intelligente mentre Ciop come il tontolone in vena di buffonerie. Anche graficamente comincia la loro differenziazione, con Ciop che viene dotato di un paio di dentoni alla Pippo e di un nasone che per ora è ancora nero ma già dalla title card assumerà il colore che avrà poi: il rosso. Qui.


    1948


    La Goccia di Notte (Drip Dippy Donald)

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    Ed ecco per l'ultimissima volta Paperino alle prese con la sua semplice sfortuna in uno di quei corti in cui non ha a che fare con animali o con altre persone ma in cui gli oggetti si ribellano a lui in maniera surreale. Lo humor dell'esagerazione rende questo corto, che ci mostra Paperino incapace di prendere sonno per colpa di un rubinetto gocciolante, un vero capolavoro dell'assurdo con gag esagerate e situazioni sublimi sia dal punto di vista dello humor slapstick che da quello psicologico. Un Paperino insonne l'avevamo già visto sia in Early to Bed che in Wide Open Spaces, ma qui la cosa viene portata all'estremo giocando sulla nevrosi che gli fa sembrare il rumore della goccia quello di un bombardamento. Mitica la scena in cui le gocce diventano bombe, o in cui la casa si mette a saltare, e terribilmente contorte le soluzioni che escogita Paperino prima di gioire per il paradossalissimo finale. Un gioiello che saluta degnamente questo filone, prima di lasciare definitivamente Paperino nelle capaci mani di parenti e animaletti. Qui in originale, qui in italiano.


    Professione Papà (Daddy Duck)

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    E riecco gli animaletti. Stavolta si tratta di un cangurino che Paperino decide di "adottare", anche se il corto pur mostrandocelo come un vero e proprio animale, insiste a volerlo considerare un "bambino adottivo". Ovviamente poi il tutto è giocato sulle gag in puro stile Jack Hannah che salteranno fuori tra i due, specialmente quando Paperino deciderà di fargli un bagnetto. Niente di troppo memorabile, un corto piuttosto banalotto anche se ha i suoi momenti felici come quando Paperino si traveste con un tappeto d'orso per fare uno scherzo al piccolo fingendo di essersi fatto mangiare. Poi c'è dell'altro di notevole, come una certa bonarietà ingenua nell'indole di Paperino che sembra esser stata aumentata apposta in questo periodo per riequilibrare il fatto che i suoi ruoli attuali lo vedranno sempre in veste di "antagonista". Da notare la base musicale completamente diversa nella versione italiana all'inizio del corto e la presenza di un narratore posticcio che dice una sola battuta. Qui in originale e qui in italiano.


    La Voce Magica di Paperino (Donald's Dream Voice)

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    E rieccoci al filone di platino della carriera di Paperino, quello delle interazioni con le persone e dei corti dotati di una certa trama. Qui è l'ultima volta che lo vediamo interagire "classicamente" con Paperina, che dopo i fasti di Sleepy Time Donald e Donald's Dilemma è ormai un personaggio completamente positivo, una fidanzata dolce, gentile, comprensiva, l'ideale per motivare un Paperino frustrato dal fatto che la sua carriera di venditore porta a porta non decolla a causa dell'incomprensibile voce. Un vero gioiello che ci mette sul piatto finalmente il problema della voce di Paperino, che nei corti precedenti come Cured Duck, Donald's Double Trouble e Donald's Dilemma era sempre stato accennato con espedienti umoristici. Qui la voce diventa effettivamente un problema serio sia per la sua bruttezza, che per la sua incomprensibilità al punto di spingere Paperino a far uso di alcune pillole per cambiarla. L'effetto che ne consegue è esilarante, e il fatto che se ne vada in giro urlando "Posso parlare!" ci suggerisce che normalmente lui non ci riesca per chissà quale handicap. Ovviamente si tornerà repentinamente allo status quo, non prima di aver visto gag e situazioni buffe che impediscono a Paperino di fare il fatale passo chiedendo la mano di Paperina. Una Paperina che sospende qui le sue apparizioni, riservandosi altri due ritorni di un certo peso negli anni 50 (Crazy Over Daisy e Donald's Diary) in cui però ci apparirà in costume o comunque radicalmente diversa dall'eccezionale papera dei favolosi anni 40. Qui in originale.


    Paperino in Tribunale (The Trial of Donald Duck)

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    Ed ecco il corto atipico per eccellenza, un ottimo lavoro che inserisce per forza di cose Paperino all'interno di una trama. Il motivo è presto detto: si trova in tribunale, accusato da un ristoratore, tale Pierre, di aver combinato nel suo ristorante francese un incredibile numero di scorrettezze. La vicenda ci viene narrata tramite flashback, espediente ormai collaudato, e ci racconta in maniera inizialmente piuttosto parziale e poi via via più neutra di come accadde che Paperino per ripararsi da un acquazzone sia entrato nel suddetto ristorante per consumare il proprio pranzo al sacco, di come Pierre abbia provato a metterglielo in conto indispettito dal fatto che Paperino abbia consumato un caffé lamentandosi delle scarse dimensioni della tazzina e di come questo abbia portato ad una causa tra i due. La cosa bella è che questa reazione a catena di microscopiche scorrettezze ci viene raccontata mostrando il torto e la ragione da entrambe le parti, con una sapienza narrativa e uno humor raffinato che ha dell'incredibile. Insomma, veramente raro trovare tutto questo in un corto. Qui in originale.


    Paperino Imbianchino (Inferior Decorator)

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    Ed ecco fare il suo trionfale esordio l'ape Buzz-Buzz (o Spike) che avrà modo di apparire per ben sette cortometraggi di cui uno con Pluto. E' uno dei personaggi più usati in questo periodo e forse, Cip e Ciop a parte, il più famoso di questa ondata di animaletti nuovi, firmati Jack Hannah. Il corto in questione altro non è che una semplice scaramuccia tra l'ape e un Paperino impegnato a mettere la carta da parati in casa sua. Le gag si potrebbero definire interessanti, fatte di azione e reazione, incentrate sulle leggi della fisica, ma complessivamente il corto non è che sia memorabilissimo. E' comunque un buon esordio per un personaggio che in futuro avrà modo di dare qualche soddisfazione. Qui.


    Tutti a Tavola (Soup's On)

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    Ed ecco finalmente i nipotini, nuovamente in vena di scherzi macabri, come accaduto del resto in Truant Officer Donald e Donal'd Off Day, che dopo una scaramuccia con lo zio degna delle tenpages di Barks si ritrovano a fargli credere di esser morto per evitare lo spauracchio dell'andare a letto senza cena. Un capolavoro di divertimento estremo, con gag fuori dalle righe e tanta bella atmosfera: l'esterno della casa di Paperino è infatti un ambientazione boscosa, e crea quindi un collegamento con Donald Duck and the Gorilla e con molti corti successivi che manterranno questo setting. Simpatico che Paperino all'inizio di tutto citi Song of the South canticchiando Zip-A-Dee-Doo-Dah, ed esilarante la scena in cui vede un fantoccio scambiandolo per la sua spoglia mortale. Ma in realtà è l'intera sequenza funeraria ad essere malignamente irresistibile, culminando con la scoperta della verità e la trasformazione di Paperino in un demonio. Insomma un gioiello imperdibile. Qui in originale.


    Colazione per Tre (Three for Breakfast)

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    Ed ecco Cip e Ciop alla loro quarta apparizione, seconda con Paperino, ormai nella loro forma definitiva. I nomi sono stati dati, le sembianze diversificate, Ciop è stato reso più tonto, mancava solo il naso rosso che viene colorato a dovere solo qui. Graficamente ogni tanto appariranno un po' sgraziati, ma sono fluttuazioni stilistiche che si attenueranno col tempo. Ad ogni modo il corto è molto buono, vede i due chipmunk introdursi in casa di Paperino per rubargli le frittelle della prima colazione ma il tutto è condito con gag simpatiche, frizzanti che tengono ben desta l'attenzione. Molto di questo è merito delle buffonate di Ciop ma anche Paperino fa il suo lavoro mettendo in mezzo una frittella falsa fatta di gomma elastica che verrà allungata e deformata in mille modi. Curiosamente nella versione italiana dei treasures, l'audio italiano di questo corto è saltato ed è stata proposta la sola versione originale con sottotitoli. Qui in originale e qui in italiano.


    Picnic con le Formiche (Tea for Two-Hundred)

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    Ed ecco entrare in scena un altro elemento da contrapporre a Paperino. Stavolta si tratta delle formiche africane, che poca fortuna avranno dal momento che riappariranno soltanto un'altra volta in Uncle Donald's Ants, per poi essere obliate. Sono delle lontane parenti delle formiche indiane che si erano viste nel Beach Picnic del 1939, ma qui la caratterizzazione è assolutamente esilarante, e si può ben comprendere il motivo per cui siano state messe da parte quasi subito, trattandosi oramai di un'epoca molto meno improntata su questo genere di umorismo etnico. Tutto ciò che fanno è disturbare il picnic di Paperino trasportando qua e là il suo cibo e alla fine pure il suo stesso corpo. E l'effetto è assolutamente godibile, e riesce a non annoiare. Qui in originale, qui in italiano.


    1949


    Il Compleanno di Paperino (Donald's Happy Birthday)

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    Stupendo. Messa un po' da parte Paperina, rimangono i nipotini a tenere alta la bandiera del filone dei rapporti coi parenti e così ecco una serie di gioielli quali Soup's On o questo corto sul compleanno di Paperino, che ci mostra una situazione paradossale in cui, per fare un regalo allo zietto, Qui Quo Qua cercano in tutti i modi di combatterlo prima estirpandogli un po' di paghetta, e poi impedendogli ad ogni costo di tenerla nel loro salvadanaio. Oltre a questo ci sono due scene comiche che da sole valgono l'intero corto, ovvero il jingle ridicolo che emette il salvadanaio e ovviamente lo strepitoso finale in cui Paperino equivoca le intenzioni dei nipotini e vedendoli con una scatola di sigari in mano decide di obbligarli a fumare per far passare loro la voglia di certe marachelle. La scena è molto forte, e per questo è stata frequentamente rimossa nei passaggi televisivi, mutilando il corto del suo senso, della sua morale e della sua parte più brillante. Peccato, anche perché è uno dei corti più intelligenti, educativamente parlando, che siano mai stati prodotti. Qui in originale, qui in italiano.


    Una Pesca Acrobatica (Sea Salts)

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    E riecco apparire Bootle Beetle dopo il suo cortometraggio omonimo, che porta avanti il suo solito canovaccio raccontando, stavolta al pubblico e non ad un discepolo, un episodio della sua gioventù che lo lega al vecchio compagno Paperino. Ovviamente per loro stessa natura questi flashback non collimano tra loro, visto che ogni volta ci vengono presentati un nuovo Paperino anziano e una nuova biografia per l'insettino. Stavolta il dubbio non viene neanche, visto che si parla di un Capitan Paperino, si citano datazioni improbabili ed è palese trattarsi di un corto in costume. Si parla del rapporto tra i due, un'amicizia nata durante un naufragio, in cui tra un dispetto e l'altro era nato un buon rapporto. In effetti è un po' strano che Paperino ne esca bene dopo tutte le carognate egoistiche che combina, il fatto che le faccia con una certa dabbenaggine e il sorriso sulle labbra aiutano però a classificare il papero come ingenuo bambinone piuttosto che come una persona meschina, e probabilmente è per questo che Bootle Beetle lo perdona. Un corto molto bello e nostalgico, come spesso accade quando appare questo strano personaggio, più votato alla narrazione sentimentale che alla normale gag slapstick. Qui in originale, qui in italiano.


    Provviste per l'Inverno (Winter Storage)

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    Ecco per la quinta volta gli scoiattoli, alla loro terza scaramuccia con Paperino, stavolta ambientata in un parco naturale che Paperino cerca di ripopolare di querce. Ovviamente il motivo della contesa stavolta saranno le ghiande, che i due cercano di accumulare per l'inverno. Stavolta il pretesto è deboluccio, ma il corto grazie ai due riesce comunque a serbare molti buoni momenti come il loro litigio, origliato e fomentato nascostamente da Paperino o il finale con l'improvvisata competizione "sportiva". Da notare che la qualità del disegno dei chipmunks sia molto discontinua, passando da momenti in cui sono perfetti a momenti in cui appaiono rozzi e sgraziati. Da notare come la caratterizzazione di questi nuovi animaletti avversari di Paperino spinga più a farceli considerare personcine, mostrandoci tutto il loro mondo fatto di valori, contrasti ed emozioni. E' un diverso tipo d'approccio che funziona e regala a Paperino una degna conclusione della sua carriera cortometraggistica. Qui in originale, qui in italiano.


    Paperino e il Miele della Discordia (Honey Harvester)

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    Ed ecco toccare anche all'apetta Buzz Buzz (o Spike) un ritorno, dopo l'esordio in Inferior Decorator. Di sicuro della nuova ondata di piccoli personaggi è quello che meno occasioni ha avuto di mettersi in mostra e a cui ci si è meno affezionati, eppure avrà modo di resistere più a lungo di molti altri e sicuramente più di Bootle Beetle, che ha già quasi concluso la sua carriera, e a cui tre anni dopo in Let's stitck Together Buzz Buzz avrebbe soffiato il ruolo di anziano narratore. In questo caso abbiamo l'ape impegnata a fare il miele all'interno dell'auto di Paperino, razziando il nettare dai fiori della sua serra. Paperino cercherà di approfittarsi della situazione, ma l'ape non glielo permetterà vincendo la guerra. Niente di che, per quanto questo nuovo metodo di narrazione riesca a rendere maggiormente digeribili anche i canovacci più deboli. Qui in originale.


    Tutto in un Guscio di Noce (All in a Nutshell)

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    Bellissimo, il miglior corto con Cip e Ciop realizzato finora. Già di per sé il pretesto visivo di Paperino che fa il burro di noci all'interno di un chiosco a forma di noce gigante è assai caruccio, se a questo aggiungiamo due chipmunk dalle personalità sempre più marcate, con un Ciop irresistibile, delle gag validissime e un inseguimento finale assolutamente ritmato, otteniamo un gioiello del genere. Alcune finezze sono Ciop che come se niente fosse si improvvisa barattolino di burro di noci, o quando cede al suo vezzo maniacale raddrizzando un barattolo dalla parte dell'etichetta per allinearlo agli altri e causando per questo una mezza catastrofe. Bella anche la colonna sonora con il motivetto del burro di noci che passa dal leggero al pomposo a seconda del registro. Veramente fantastico, e fa persino venire appetito! Qui in originale, qui in italiano.


    Il Recinto Verde (The Greener Yard)

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    Ed eccoci all'ultimo corto di Paperino in compagnia di Bootle Beetle, che come gli altri due è una sorta di grosso flashback sulla vita dell'insetto. Stavolta lo rivediamo in compagnia di un discepolo come nel primo corto, anche se la sua abitazione è una discarica e non più un fungo, mentre invece abbiamo per la prima volta una differenza nel canovaccio: pur raccontando un episodio della sua gioventù, il Paperino del presente che ci viene mostrato per un attimo non appare minimamente invecchiato. Non che la cosa non possa avere un senso, trattandosi di due specie differenti, ma è un po' incoerente con gli intenti degli altri due corti. Ad ogni modo è chiaro che si tratta di un canovaccio sperimentale, che infatti viene qui utilizzato per l'ultima volta, forse perché stava iniziando a diventare abusato, anche se in Let's Stitck Together verrà riadattato al personaggio di Buzz-Buzz. Ad ogni modo forse stavolta il racconto in sé è deboluccio, dal momento che vede semplicemente l'insetto da giovane introdursi all'interno dell'orto di Paperino in cerca di fortuna salvo poi venirne scacciato malamente tra un pericolo e l'altro, ma la cornice è molto valida con il discepolo che attraversa una fase adolescenziale che lo porta a sognare quel che c'è oltre il recinto. Il vecchio insetto ci appare saggio e carismatico anche se il suo insegnamento a non osare troppo sembrerebbe contrastare un po' con i valori Disneyani. Per fortuna che c'è una gag sul finale che sembra invalidare parzialmente questo atteggiamento consegnandoci un Bootle Beetle più tridimensionale di quel che sembrerebbe. Va anche detto infine che pur essendo l'ultimo corto di Paperino appartenente al filone, Bootle Beetle non ha finito le sue apparizioni: verrà infatti l'anno successivo utilizzato come narratore per una fiaba all'interno dello special cartoon Morris, the Midget Moose. Qui in originale, qui in italiano.


    Musica e Baseball (Slide, Donald, Slide)

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    Ed ecco che l'ape Buzz Buzz (o Spike) viene utilizzata un po' meglio. Le viene dato un ruolo migliore, e un motivo per bisticciare con Paperino un po' più alto. Nel corto in questione i due si sfidano cercando di imporre la propria volontà sul programma da seguire alla radio. L'ape dimostra una certa sensibilità inebriandosi con un concerto di musica classica mentre Paperino incarna l'americano medio che invece vuole ascoltare la partita di baseball. Il corto è molto godibile, con un finalone in cui Paperino viene chiuso nella doccia e l'apetta gioca a fare il direttore d'orchestra dirigendo le urla forsennate di Paperino come se si trattasse di un qualunque strumento musicale. Veramente bello. Qui in originale, qui in italiano.


    Paperino Ancora nei Guai (Toy Tinkers)

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    Cip e Ciop sono gli animaletti più famosi e utilizzati del periodo, e infatti ecco che vengono usati per la terza volta nella stessa annata. Sono loro che concludono gli anni 40 per Paperino, con un corto natalizio, in cui si ritrovano ad esplorare la sua casa e si intrufolano tra i giocattoli. L'atmofera è grandiosa e ci sono molte trovate carucce, come Ciop che imita il Grillo Parlante di Fun and Fancy Free gingillandosi coi giocattoli, ma la cosa viene interrotta da Paperino che si comporta in maniera un po' maligna, rispetto a quello a cui si è abituati. Vederlo seminare zizzania tra i due vestendosi da Babbo Natale è divertente, vederlo tirare fuori una pistola è invece un po' out of character, persino il finale a suon di telefonate dinamitarde è molto più vicino agli atteggiamenti di uno squallido Daffy contro Speedy Gonzales, piuttosto che alla caratterizzazione bonaria di Donald. Ma non c'è niente di cui preoccuparsi, è solo una piccola parentesi, passata la quale Paperino tornerà ad essere più mite. Qui in originale, qui in italiano.


    1950


    Il Leone Goloso (Lion Around)

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    Gli anni 50 iniziano per Paperino con l'esordio di un nuovo animale, Louie il puma, stavolta non più un piccolo avversario ma un grosso leone di montagna apparentemente assai feroce ma in realtà alquanto comico. Ispirato graficamente alla tigre di Tiger Trouble, Louie apparirà per tre volte al fianco di Paperino e per due al fianco di Pippo/George salvo poi sparire dalla circolazione per lasciare la scena totalmente ad Humprey, personaggio dalle maggiori possibilità. In questo primo corto il personaggio viene ritratto come parecchio minaccioso, per quanto buffo, ma andando avanti col tempo si prenderà sempre meno sul serio. Curioso che Lion Around stia a metà strada tra un corto di schermaglie con animali (anche se di diverse dimensioni) e un corto con Qui Quo e Qua. I nipotini sono infatti presenti e lo scenario è la stessa casa nel bosco vista in Soup's On. Veramente gradevole, divertente e dalla grande atmosfera. Qui.


    Pazzo per Paperina (Crazy Over Daisy)

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    Il corrispettivo paperiniano di The Nifty Nineties ne riprende ambientazione, atmosfere e ci scappa pure una citazione diretta quando appaiono Topolino e Minni, inoltre ci offre una godibile canzoncina che ci accompagna sin dai titoli di testa. A differenza dello sperimentale corto con Topolino del 1941, la trama di Crazy Over Daisy è ovviamente modellata su quella che è la consuetudine del periodo, con un Paperino impomatato che mentre va a trovare la sua Paperina viene sbeffeggiato e infastidito da Cip e Ciop. Il corto ci mostra negli ultimissimi momenti una Paperina in costume che interagisce ineditamente con i due chipmunk, prendendo le loro difese, spunto che verrà ripreso più volte nei fumetti americani. Molto bello e ben ritmato, meritevole anche solo per la sua colonna sonora, questo corto è uno dei pochi che nell'edizione italiana dei Treasure ha visto inspiegabilmente perdere il doppiaggio italiano. Qui.


    Paperino e la Roulotte (Trailer Horn)

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    A dispetto della roulotte del titolo che potrebbe far pensare a ben altri fasti, il corto è forse il più debole di quelli con Cip e Ciop. I due trovano Paperino in vacanza e si intromettono nelle sue cose dandogli fastidio piuttosto gratuitamente. Non che sia brutto, in fondo propone gag anche piuttosto buone, ma mancando un sopruso vero e proprio alla base si tende a dimenticare i motivi del bisticcio e a perdere attenzione. Una cosa va notata, ed è come ancora il disegno di Cip e Ciop sia molto altalenante passando da momenti di perfezione grafica ad altri in cui il tratto peggiora di molto e i due chipmunk appaiono deformi. Fortunatamente dal prossimo corto in cui i due appariranno le cose cambieranno e le loro fattezze si stabilizzeranno. Qui in originale, qui in italiano.


    Paperino, i Leoni e la Pesca (Hook, Lion and Sinker)

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    Ecco tornare dopo poco tempo Louie, che non incontrerà più Paperino fino al 1954. E' già più mansueto, visto che il suo obiettivo è quello di fregare dei pesci che Paperino nella sua casetta montana (anche se non sembra la stessa vista di recente) sta cucinando. E' pure accompagnato dal figlioletto, una sorta di piccolo puma ingenuo ma più sveglio di lui. La struttura del corto "a tentativi" ricorda un po' quella dei Looney Toons, e la coppia padre/figlio è assai simile allo schema narrativo che vedeva SIlvestro dare dimostrazioni al figlioletto. E in fin dei conti dal momento che non succede granché e le gag sono pure debolucce ciò che si ricorda più volentieri sono le espressioni buffe del puma, che passa dalla configurazione padre frustrato a quella del bambinone gioioso. Qui in originale e qui in italiano.


    Ape Dispettosa (Bee at the Beach)

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    Dopo il breve duetto con Pluto, l'ape Buzz Buzz (o Spike) torna a bisticciare con Paperino. Come in Slide, Donald, Slide il pretesto non è più il miele o altre cose animalesche ma semplici questioni di quieto vivere. Qui il torto ce l'ha Paperino che in ambiente balneare rende particolarmente difficile rilassarsi alla povera ape, senza curarsi del fastidio arrecatole coi suoi starnazzi e i suoi schizzi. La vendettà arriverà in alto mare, quando Paperino si ritroverà il suo materassino bucherellato e in balia di un branco di squali. Il tutto è davvero molto divertente, specie nel finale con Paperino che cerca di scappare addirittura svolazzando qua e là con ciò che rimane del suo ombrellone. Qui


    Lassù tra i Rami (Out on a Limb)

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    Ed ecco un corto dallo stile grafico e cromatico davvero splendido e che finalmente ci presenta Cip e Ciop disegnati a meraviglia, senza momenti di scadimento. Si svolge tutto tra le fronde degli alberi, con tanto di tetto verde di foglie che aiuta a dare l'idea di un mondo vegetale a sé. Paperino in tutto questo si inserisce come elemento di disturbo con una lunga cesoia a forma di pappagallo, che dall'alto i due chipmunk scambieranno per uno strano animale. Gag simpatiche, ma soprattutto tante belle trovate visive e d'atmosfera, alcune delle quali verranno riprese anche in Donald Applecore, che presenterà anche altri punti di contatto con questo corto. Qui in originale, qui in italiano.
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    1951


    Dude Duck

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    Tanto per rompere un po' i soliti schemi ecco che viene affiancato a Paperino un cavallo scalmanato (un antenato del Buck di Home on the Range?), astuto e nel contempo ingenuo che, desideroso di essere montato dalle avvenenti ragazze del ranch, cerca in tutti i modi di evitare Paperino. Da qui in poi parte una sequela di gag che ha del meraviglioso, un delirio dopo l'altro dove il cavallo le escogita tutte ma proprio tutte, al punto di far sembrare il corto un Looney Toons. Anche Paperino non è da meno e l'interazione fra i due è infatti fenomenale (e il cavallo all'occorrenza parla pure!). Insomma un gioiello, peccato che il cavallo non sia stato ripreso come invece accaduto ad altri comprimari del periodo. Qui.


    Corn Chips

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    Dopo Out on a Limb indietro non si torna: Cip e Ciop, graficamente maturati, sono oramai due personaggi ben definiti, due beniamini del pubblico. Hanno surclassato gli altri piccoli comprimari animali e si preparano ad esordire in una miniserie di corti tutta per loro. Non è quindi un caso che su sei corti di Paperino prodotti nel 1951, i due chipmunks siano protagonisti di tre. Il primo è una graziosa scaramuccia condotta con un buon ritmo: lo scopo è accaparrarsi i popcorn di Paperino in un freddo pomeriggio invernale. Ovviamente lo scoppio dei popcorn sarà fonte di gag divertenti e piuttosto surreali. Da notare come qui e in altre occasioni Paperino, fischiettando allegramente, adotti il tema di Crazy Over Daisy. Qui in originale, qui in italiano.


    Test Pilot Donald

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    Ecco il primo di due corti in cui Paperino si rivela fanatico di modellismo, e in entrambi offrirà terreno fertile a Cip e Ciop per delle gag a loro misura. Qui si parla di aeromodellismo, e l'aeroplanino monoposto di Paperino è l'occasione per fare una cosa che fino ad adesso non si è mai fatta: focalizzarsi solo su un chipmunk. Ciop infatti, in ossequio al suo carattere irruente e un po' irresponsabile già visto in precedenti corti, si intrufola nell'aeroplanino per dare il via ad una scaramuccia, mentre il suo compagno, più cauto e realista, rimane invece a terra e in secondo piano. Sta succedendo qualcosa che nei precedenti corti con animaletti non è mai successa: non solo lo spettatore si interessa in egual modo alle azioni di Paperino e a quelle del suo rivale di turno, innovazione già di per sé piuttosto recente, ma stavolta si ritrova ad avere a che fare con addirittura tre personalità ben distinte. E' chiaro che a livello di interazioni cambia tutto e si possono trovare idee sempre nuove. Non è quindi un caso se tra api e coleotteri siano stati proprio questa coppietta di scoiattoli a spuntarla. Qui.


    Lucky Number

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    Ormai i nipotini vengono utilizzati una volta sola all'anno. Nel 1951 però il corto che li riguarda è molto particolare: la struttura è la stessa di Donald's Happy Birthday, con Paperino che crede che Qui Quo Qua stiano facendo qualche marachella quando in realtà stanno solo preparandogli una sorpresa, in questo caso un'automobile vinta alla lotteria senza che lui lo sappia, solo che stavolta abbiamo dei nipotini molto diversi dal solito. Hanno l'aspetto di giovanotti, con sopracciglie nere più folte, guidano l'auto e hanno un abbigliamento in stile college. L'idea di mostrarci i nipotini cresciuti verrà poi ripresa negli anni '90 nella serie televisiva Quack Pack, con Qui Quo Qua adolescenti, ma per adesso si tratta di un caso isolato e infatti dal loro prossimo corto Trick or Treat si ritornerà al loro aspetto infantile. Lucky Number rimane un gran bel corto, divertente e ricco di gag, e soprattutto dotato di una valida trama, che rimanda non poco alle scaramucce narrate dalle tenpages di Barks. Qui in originale, qui in italiano.


    Out of Scale

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    E riecco il modellismo, che stavolta sortisce effetti ancora migliori che in Test Pilot Donald. Cip e Ciop si infiltrano all'interno di un plastico realizzato minuziosamente da un Paperino appassionato di trenini, più preciso e fissato che mai: i due hanno perso il proprio albero perché "fuori scala" e si adattano a vivere felicemente all'interno di una casetta artificiale mentre Paperino, colpito dalla cosa, un po' li aiuta e un po' li tormenta con scherzetti innocui. Insomma l'idea alla base è vincente e il vedere Cip e Ciop nella loro domestica quotidianità è tenerissimo, come tenero è anche Paperino che tra un dispetto e l'altro li accudisce e ha cura di loro. E' bello anche che una volta tanto il tutto non si concluda con ostilità ma con un punto d'incontro che mette d'accordo tutti. Insomma si tratta forse del migliore corto con i chipmunks realizzato fin qui, anche se non c'è da meravigliarsi che molti in questo corto abbiano voluto intravedere un rapporto omosessuale tra i due scoiattoli. Qui.


    Bee on Guard

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    L'apetta Buzz Buzz (o Spike) è alla fine del suo ciclo vitale ed è per questo che qui e nel prossimo corto Paperino ne incontrerà versioni "alternative" o comunque differenti dal solito. In questo caso il design dell'ape viene applicato ad un intero squadrone di api vichinghe che lasciano di guardia all'alveare un Buzz-Buzz grassottello e in buona fede, che Paperino provvederà a truffare per impadronirsi del miele. La storia poi ovviamente seguirà lo schema del protagonista infangato che cerca riscatto e si concluderà con un bel lieto fine, penalizzato non poco dall'edizione originale del Treasures dove mancano gli ultimi cinque secondi, che mostrano l'ape di guardia seduta a capotavola dopo un bel brindisi. La ragione di questa omissione non è chiara ma fortunatamente la Disney ha poi sostituito agli acquirenti il disco fallato. Ad ogni modo si tratta di un corto molto valido, dotato di trama e di una bella caratterizzazione dei personaggi (il re delle api è spettacolare!), anche se risulta strano che Paperino utilizzi per la prima volta il nome Buzz-Buzz proprio qui in riferimento ad un clone imperfetto della classica ape. Qui in originale, qui in italiano, entrambe in versione integrale.


    1952


    Donald Applecore

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    Ora che sono delle star vere e proprie, con una serie personale e svariate apparizioni in serie altrui, Cip e Ciop possono permettersi di non essere più gli avversari preferenziali di Paperino, limitandosi ad apparire nella sua serie al ritmo di un solo cortometraggio all'anno. Nel 1952 è la volta del surreale Donald Applecore che riprende musiche e ambientazioni stilizzate da Out on a Limb, inscenando una contesa tra Paperino e i chipmunk che ha come oggetto le mele, che lui coltiva sistematicamente nella sua piantagione. Belle atmosfere e simpatico anche il tormentone del torsolo che finisce sempre in faccia a Paperino dopo che lui e Ciop hanno uno scambio di battute che cita una filastrocca infantile, ma il meglio ovviamente arriva quando Paperino preso dalla furia inizia a sparare pillole atomiche a destra e manca causando effetti devastanti e divertentissimi. Godibilissimo. Qui in originale, qui in italiano.


    Let's Stick Together

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    L'ape Buzz Buzz, qui rinominata definitivamente Spike, chiude davvero in bellezza la sua carriera permettendosi nella sua ultima apparizione di rubare lo schema narrativo che fu di Bootle Beetle, e presentandosi al pubblico con un bel po' di anni sulle spalle mentre racconta la storia della sua amicizia con Paperino. Ed è una gran bella storia, che anticipa per temi addirittura il mediometraggio Ben & Me dell'anno successivo: i due in gioventù misero in piedi una collaborazione proficua, cimentandosi in svariate attività e raggiungendo la ricchezza e il successo grazie al pungiglione di Spike e alle capacità imprenditoriali di Paperino. Il tutto ovviamente fino a che non si mise in mezzo un'ape femmina a dividere la loro amicizia. Molto bello, e pure toccante nel finale quando i due si concedono un ultimo momento di cameratismo. Un gioiello preziosissimo. Qui.


    Uncle Donald's Ants

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    Ed ecco il secondo e ultimo corto con le formiche africane, che chiudono una fin troppo corta carriera dopo l'esordio avvenuto in Tea for Two-Hundred. Loro sono sempre loro, squisitamente irriverenti, politically uncorrect e foriere di gag assolutamente surreali, e il corto è riuscito pure meglio del precedente. Stavolta si svolge tra le mura domestiche della casa del povero Paperino che aiuta una di loro a portare il suo peso e ci guadagna un'invasione in piena regola. Bellissime le gag come gli spaghetti usati come tubi, la forza sovrumana delle formiche, il modo in cui si introducono in casa eludendo gli sbarramenti di Paperino. Qui in originale, qui in italiano.


    Trick or Treat

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    Nocciola. Quel personaggio che sarebbe stato poi trasposto su carta stampata da Barks con uno degli adattamenti più riusciti di sempre, quel personaggio che sarebbe poi stato adottato in Italia da Luciano Bottaro per venir messa a confronto con l'incredulo Pippo e che avrebbe partecipato a fior fior di Grandi Parodie quali il Dottor Paperus, ha qui nell'animazione le sue radici, in un corto firmato da Jack Hannah che segna la sua unica apparizione animata. Un corto molto particolare a partire dai credits iniziali, una variante macabra dei loghi della serie, e proseguendo con la colonna sonora composta da una manciata di canzoncine godibilissime anche prese a sé. E' anche l'unica apparizione dei nipotini per quest'anno, che per l'occasione tornano al consolidato status quo che li vuole ragazzini, con tanti saluti a quell'accenno di crescita che si era visto in Lucky Number. La trama è molto semplice, ma assolutamente godibile, e vede Nocciola, accompagnata dalla scopa Belzebù, aiutare i nipotini a spillare i dolcetti ad un Paperino infantilmente ritroso. Molte sono le scene indimenticabili, dalla preparazione del filtro magico con tanto di citazioni al Macbeth di Shakespeare, al burlesco sabba invocato da Nocciola ai danni di Paperino sulle note di Trick or Treat, il tema principale, per finire con una versione personale della popolaresca Cricket On The Frying Pan. Insomma, come fu per Donald's Cousin Gus, al di là del piacere provato nel vedere l'unica apparizione animata di un personaggio molto attivo nei fumetti, non si può negare di aver di fronte un corto veramente eccellente. Qui in originale, qui in italiano.


    1953


    Don's Fountain of Youth

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    Bellissimo corto coi nipotini, che ultimamente hanno incrementato le loro apparizioni, pur essendo colorati quasi sempre tutti e tre di rosso. Paperino per punirli della loro apatia nerd (hanno i becchi immersi nella lettura di un comic book) mentre lui li porta a spasso per i fortini spagnoli in Florida, decide di far loro uno scherzo e far credere di essere cascato nella fontana della giovinezza con devastanti conseguenze. E da lì in poi il corto indugia su un umorismo godibilissimo, che non viene scalfito neanche quando poi entra in scena una mamma coccodrillo desiderosa di recuperare le sue uova. Pur centrando poco col tema del corto la parentesi coccodrillo è molto valida e permette una gag strepitosa nel finale, con la mamma che cerca di riconquistare l'affetto dei suoi pargoli starnazzando come Paperino, su cui loro hanno avuto l'imprinting. Qui in originale, qui in italiano (col formato sbagliato).


    The New Neighbor

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    Gambadilegno era stato reintrodotto l'anno precedente in Two-Gun Goofy e torna adesso con uno dei suoi numerosissimi alter-ego a far da rivale a Paperino, tirando in ballo un argomento che è stato creato e sviscerato nei fumetti dal buon Carl Barks: quello dei contrasti con il vicino di casa. In questo senso possiamo ritrovare in questo Pietro una versione cinematografica di Mr. Jones, che avrebbe potuto benissimo essere inserito direttamente, senza scomodare superflui alter-ego di Pietro. Ad ogni modo il corto affronta questo tipo di scaramucce per la prima volta e lo fa con uno humor sopraffino: la finta buona fede iniziale del vicino nel suo chiedere a Paperino mille favori ha dello straordinario, come anche la scena in cui gli fa assaggiare la zuppa del cane per convincere il cane a mangiarla. Il tutto poi si conclude con una seconda parte più esplicita dove il contrasto giunge ai massimi livelli e si trasforma in una surreale competizione sportiva con tanto di vicinato sugli spalti ad assistere e un telecronista (che probabilmente è una caricatura di un vip del periodo) a commentare. Qui.


    Rugged Bear

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    Dopo aver messo Paperino a confronto con un microcosmo fatto di teneri animaletti è il momento di far entrare in scena un comprimario grosso, buffo, sgraziato, perdente: esordisce in questo capolavoro di corto l'orso Humprey. Humprey, che sarà tradotto in italiano nei modi più svariati, da Gelsomino a Onofrio, è l'orso del parco nazionale di Brownstone e verrà spesso accompagnato nelle sue apparizioni dal ranger Ocarina, che per il momento è ancora assente. Rugged Bear presenta l'orso nel modo migliore possibile, rendendolo protagonista di una storia surreale e divertentissima: per nascondersi dai cacciatori si infila nella casetta di Paperino sostituendosi ad un tappeto d'orso e dovendo subire, fingendosi inanimato, angherie di ogni tipo. Ci sono gag davvero fulminanti ed estreme, che maltrattano e deformano il povero Humprey in modi impensabili e persino il finale ha del surreale. E' nato un nuovo grandissimo personaggio, che accompagnerà Paperino in altri tre corti, prima di esordire come protagonista assoluto di due Special Cartoon a lui dedicati. Qui in originale, qui in italiano.


    Working for Peanuts

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    In questo corto che viene realizzato in un rudimentale 3D (e che in virtù di questo è stato abbinato alla versione 3D di Meet the Robinsons, per celebrare il nuovo sistema), vengono affiancati Cip e Ciop e Paperino all'elefantessa Dolores, che aveva esordito in The Big Wash al fianco di Pippo. Il personaggio è innegabilmente lo stesso, sia graficamente che nei comportamenti, e persino la canzoncina che le cantava Pippo viene qui ripresa e messa in bocca a Paperino. Per il resto, a parte la stranezza di questo ritorno e la cosa del 3D, non c'è niente di troppo rilevante: trattasi di una semplice scaramuccia che vede schierati i chipmunks da un lato e Dolores e il suo guardiano allo zoo Paperino dall'altro, per contendersi le arachidi dell'elefantessa. Buone gag ovviamente che raggiungono il loro apice nel finale quando Cip e Ciop per farsi accettare si spacciano per chipmunks albini e Ciop pur bagnandosi e perdendo metà del suo travestimento riesce a ingannare Paperino con la surrealissima gag delle bretelle. Qui in originale, qui in italiano.


    Canvas Back Duck

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    Una serata al luna park che finisce in sfida per Paperino che viene costretto con l'inganno a mettersi sul ring per sconfiggere un certo Peewee Pete. Oltre al ritorno nello stesso anno una seconda volta di un Pietro, abbiamo di nuovo Qui, Quo e Qua. Il corto è molto godibile, con molte gag estreme che attirano l'attenzione e che sono un po' una caratteristica dell'umorismo anni '50. E' triste però vedere come pur migliorando sempre più l'espressività di Paperino, i comprimari minori, come l'arbitro (che vuole essere una versione riveduta e "corrotta" di quello di Toby Tortoise Returns) si facciano sempre più poveri e graficamente sgradevoli. Un Paperino in formissima ad ogni modo che si contrappone ad un Pietro che corto dopo corto sembra non trovare mai una fisionomia definita, cambiando sempre stile. Qui.


    1954


    Spare the Rod

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    E' con questo corto che possiamo salutare i nipotini, che qui hanno la loro ultima vera interpretazione cortometraggistica. Certo, appariranno in versione alternativa come fratellini di Paperina in Donald's Diary, faranno un cameo in The Litterbug e avranno poi una carriera piuttosto vasta nei mediometraggi e nelle serie tv, ma è questo il corto che chiude il periodo classico delle schermaglie animate tra zio e nipoti. Ed è una bella conclusione che tira in ballo la psicologia infantile, come accadrà in alcune storie brevi di Carl Barks: Paperino è infatti educato da uno spiritello a risparmiare il battipanni e prender parte ai giochi dei nipotini quando per un fatale equivoco tre selvaggi cannibali fuggiranno da un circo e si sostituiranno a Qui Quo Qua. Molto divertente, il corto si distingue per la strana scelta di narrare la vicenda facendo uso di strani cartelli che segnalano il passare del tempo. Qui in originale, qui in italiano.


    Donald's Diary

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    Ecco per l'ultima volta Paperina in un corto che con humor e stilizzazioni tipiche del periodo racconta per esteso il suo primo incontro con Paperino, l'evolversi del loro rapporto e persino una disastrosa onirica parentesi matrimoniale che spaventerà Paperino al punto di spingerlo ad arruolarsi nella legione straniera pur di non farla accadere. Si tratta però di una storia "parallela" quasi fosse in costume, Paperina infatti sfoggia un aspetto del tutto diverso, quasi aggiornato, ma con la stranissima piumagione giallastra, e Paperino non è da meno visto che legge al pubblico il suo Diario con una virile voce fuori campo che al personaggio non compete proprio. Se poi si considera che appaiono anche Qui Quo e Qua nelle vesti di fratellini di lei, e che la stessa Paperina sembra recitare il ruolo della accalappiatrice di uomini che fa andare allo sbando il proprio matrimonio rimane un divertente esperimento che trasforma Paperino nell'uomo medio di Georgiana memoria...e il regista di tutto questo infatti è proprio il Jack Kinney dei cartoni di Pippo. Godibilissimo, anche se ovviamente da prendere un po' con le pinze. Qui in originale, qui in italiano.


    Dragon Around

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    Cip e Ciop al loro terzultimo scontro con Paperino. Da quando il duo di chipmunk si è guadagnato una serie propria infatti gli scontri con Paperino sono diminuiti sensibilmente e adesso procedono al ritmo di uno all'anno. Nel 1954 va ricordato, esce anche l'ultimo dei corti a solo di Cip e Ciop, The Lone Chipmunks, dopodiché però i due scoiattoli non torneranno a fronteggiare Paperino con la frequenza di un tempo proprio a causa della fine dell'era cortometraggistica, ormai alle porte. Questo corto è parecchio surreale visto che è una sorta di battaglia medioevale improvvisata: il tronco dove abitano i due, che Paperino vuole abbattere, assomiglia infatti ad un castelletto, la ruspa di Paperino ad un dragone, e ovviamente i contendenti si lasciano suggestionare e giocano al medioevo. Caruccio. Qui in originale, qui in italiano.


    Grin and Bear It

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    L'orso Humprey introdotto l'anno prima in Rugged Bear esplode qui in tutta la sua incontenibile comicità, mentre cerca in tutti i modi di elemosinare da Paperino un po' di cibo, in onore al luogo comune che vuole che i visitatori di un parco giochino con gli orsi e li sfamino. Per l'occasione ecco che viene creato un microcosmo intorno ad Humprey, che adesso risiede ufficialmente nel parco nazionale di Brownstone insieme ad un manipolo di altri orsi e che come un esercito risponde agli ordini del calvo e autoritario ranger Audubon Woodlore, da noi ranger Ocarina. Ocarina accompagnerà d'ora in poi Humprey in ogni cortometraggio, persino quando gli verranno dedicati due Special Cartoon personali, (e in un caso, Grand Canyonscope, apparirà anche da solo con Paperino e il puma Louie) con una serie di interazioni così azzeccate che saranno la base su cui poi Hanna e Barbera svilupperanno il loro orso Yogi. Grin and Bear It rimane comunque il corto in cui più di tutti viene esplorato il parco di Brownstone e il suo buffo codice di regole esplicite e implicite, con un Humprey al suo meglio che si diletta in versetti, balletti e altre animazioni grottesche e ridicole che non potranno non farlo amare. Qui in originale, qui in italiano.


    The Flying Squirrel

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    Ecco un surrogato di Cip e Ciop, un pucciosissimo scoiattolo volante che si ispira a loro per lo stile ma conserva i tratti distintivi della sua specie. La schermaglia che intraprende con Paperino è l'ultima della serie di scaramucce autoconclusive con animali che non godranno di alcuna ripresa, d'ora in poi infatti gli ultimi corti di Paperino saranno dedicati ai collaudatissimi Cip e Ciop e al nuovissimo Orso Humprey quando non a trame del tutto originali. Il corto è molto divertente anche se si rifà ai cliché degli anni appena passati, va però detto che la motivazione alla base del litigio, una singola nocciolina, è alquanto debole e non basta da sola a reggere il corto, facendo apparire la cattiveria di Paperino piuttosto gratuita. Molto strano il contrasto tra la caratterizzazione elegante e ricca dello scoiattolino e gli sfondi, che continuano inesorabilmente la loro marcia verso la stilizzazione estrema. Qui in originale, qui in italiano.


    Grand Canyonscope

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    Con una buffa gag all'inizio il cartone rende esplicita la sua natura di corto spettacolare: si tratta del primo corto di Paperino in Cinemascope. La resa è stupenda, l'impostazione delle scene e il modo in cui i personaggi si muovono all'interno è davvero suggestivo, e pure le animazioni sembrano aver acquisito una marcia in più, rendendo Paperino ancora più espressivo. Persino gli sfondi, che solitamente mostrano una certa povertà stilistica sono di quello stilizzatore nobile che è Eyvind Earle. E' questo il corto che vede per l'unica volta il ranger Ocarina agire indipendentemente dall'orso Humprey: qui si mette a fare la guida turistica nel Grand Canyon dovendo tenere a bada i turisti, tra cui l'indisciplinato Paperino. E c'è pure un crossover visto che presto ai due si affiancherà per l'ultimissima volta Louie il puma, che chiude la sua carriera interpretando il ruolo di un leone che è lì sin dai tempi della guerra di secessione. Da lì in poi il corto si trasforma in una delirante girandola di gag in cui succede di tutto di più e il Gran Canyon finisce addirittura demolito: memorabile il fugone generale con tanto di tirannosauro uscito da chissà quale anfratto e la punizione finale a Paperino e Louie, costretti da Ocarina a ricostruire tutto sasso dopo sasso. Capolavoro. Qui in originale, qui in italiano, purtroppo entrambi nella versione quattro terzi.


    1955


    No Hunting

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    Un altro ottimo corto risalente al periodo conclusivo della serie di corti dedicati a Paperino, No Hunting viene realizzato anch'esso in Cinemascope, sfoderando quella spettacolarità apprezzata l'anno precedente in Grand Canyonscope. Stavolta si fa una satira graffiante sulla stagione della caccia mostrandoci un Paperino, che spinto dallo spirito pionieristico di suo nonno (Humperdink? :P) si reca con il buffo fantasma nei boschi americani...salvo ritrovarsi in trincea. Gag veloci, ritmi incalzanti, delirio a tutto spiano: sono lontani i tempi in cui si rideva guardando Pluto rimuginare, e la rivisitazione in chiave bellica dell'arte venatoria sarebbe stata poi riciclata persino in Fantozzi. Memorabile l'irriverente cameo di Bambi e sua madre che di fronte ad una discarica pronunciano la celebre frase "l'uomo è nella foresta", ma ancor più memorabile - soprattutto graficamente - è il personaggio del nonno di Paperino e le relative animazioni che grazie al nuovo formato rendono ancora di più. Qui in italiano, qui in originale.


    Bearly Asleep

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    Il Cinemascope sembra oramai essersi affermato come formato standard per la serie di Paperino, che in quest'anno vede le ultime due delle quattro apparizioni di Humprey in quest'ambito, prima di essere lasciato come star a solo. Il personaggio sembra crescere ad ogni corto mostrando tutte le sue potenzialità: la sua goffaggine pagliaccesca e il suo essere un animale che tende a perdere nel confronto con Paperino crea una bella variazione dopo anni e anni di animaletti minuti ma vincenti. E poi a differenza di loro Humprey è intrinsecamente buffo, non è "carino", né odioso. Qui lo troviamo immerso nel suo ambiente nel parco naturale di Brownstone a prepararsi per il letargo da cui però gli altri orsi lo esiliano a causa del suo russare. Humprey cercherà in tutti i modi di contrabbandarsi nella baita del ranger...che curiosamente stavolta è Paperino e non Ocarina, creando quindi uno strano precedente che verrà "spiegato" forzatamente in un futuro special della serie Disneyland con Ocarina che utilizzando il trucchetto che Humprey aveva escogitato in Grin and Bear it si finge investito, malconcio e bisognoso di una vacanza a tempo indeterminato. Al di là di queste particolarità il corto è ancora una volta molto valido, con gag deliranti e scene memorabili, come ad esempio il buffissimo finale. Qui in originale, qui in italiano.


    Beezy Bear

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    Ed ecco l'ultimo confronto tra Paperino e quel buffone di Humprey, ancora in Cinemascope. Qui fortunatamente viene reintrodotto il ranger Ocarina andando a formare quel triangolo di rapporti che aveva funzionato molto bene in Grin and Bear It con Humprey nel ruolo del bambinone monello, Paperino in quello del defraudato e Ocarina in quello del genitore severo che però cerca di mantenere una certa facciata con gli esterni e far fare bella figura al suo parco. In tutto questo si nota come Paperino sia il personaggio più monodimensionale del terzetto e infatti verrà l'anno prossimo messo da parte per lanciare Humprey e Ocarina all'interno degli Special Cartoon come solisti. Il corto è come al solito molto divertente e vede Paperino come un apicoltore, confinante con il parco di Brownstone: oltre al comportamento interessante di Ocarina è notevole il tormentone di Humprey che finisce sempre in acqua e copre la cosa fingendo di starsi lavando. Qui in originale, qui in italiano.


    Up a Tree

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    Curiosamente tutti i corti che precedono questo erano stati girati sia in Cinemascope che in 4:3, ma per questo si ricorre solo ed esclusivamente al 4:3 interrompendo sia pur provvisoriamente il nuovo corso. Si torna a Cip e Ciop dopo un anno di assenza in cui ormai Humprey ha usurpato il loro spazio ed ecco infatti i due apparirci piuttosto limitati nel loro setting arboreo da preservare ad ogni costo. Gli sfondi del periodo hanno trovato il giusto equilibrio tra la stilizzazione voluta dai tagli di budget e la resa artistica grazie all'intervento massiccio di Eyvind Earle, e il corto si difende bene pur collocandosi nel periodo più crepuscolare della storia produttiva dei corti. Cip e Ciop rimangono però degli ottimi personaggi, che abbinati a questa nuova tendenza umoristica più cinetica e in linea con le nuove sperimentazioni, rendono molto bene. E il corto in particolare è fra quelli più dinamici e divertenti di sempre, specialmente la seconda parte con la casa di Paperino che rischia di essere spazzata via dalla dinamite per una sorta di legge del contrappasso. Qui in originale, qui in italiano.


    1956


    Chips Ahoy

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    Siamo giunti alla fine della produzione regolare di cortometraggi e il 1956 è l'ultimo anno in cui ne viene prodotto un numero rilevante. Chips Ahoy riporta la morente serie di Paperino agli splendori del Cinemascope congedando in modo degno i due chipmunk, suoi comprimari per molti anni. Grazie a un modellino di barca a vela rubata a Paperino i due cercano di raggiungere un isolotto al centro del laghetto, pieno di ghiande, ma Paperino come già in Out of Scale cercherà di alterare la loro esperienza sfruttando le sue dimensioni. Le gag sono molto felici ma il meglio arriva quando viene mostrato di che pasta è fatto Ciop con quel delizioso e surreale siparietto in cui Cip si allarma per ogni cosa senza accorgersi che il fratello ha già provveduto in ogni modo a fermare Paperino. Veramente bello. Qui.


    How to Have an Accident in the Home

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    La carriera di Paperino si conclude con questa deliziosa bilogia sugli incidenti in cui Charles Nichols (alla regia) e Jack Kinney (alla storia) trasformano Paperino in una sorta di George Geef per riportare in vita la formula How To. A svolgere il ruolo del narratore in entrambi i cortometraggi (il secondo arriverà solo nel 1959) è il personaggio di J.J. Fate, un delizioso spiritello con la forma di un papero barbuto, che si lamenta di venir spesso chiamato iella da persone che dovrebbero invece prendersela con sé stesse. E' proprio vero che siamo ormai agli sgoccioli e infatti il corto, in Cinemascope, nella sua versione in 4:3 per sale non attrezzate, ha dei credits che riportano la series card di Paperino ma il logo Cartoon degli Special, segno che molto probabilmente la serie era stata appena chiusa e proseguiva in maniera non ufficiale negli Special. A parte tutto il corto mischia la mimica Paperinesca all'umorismo apprezzato nei corti di Pippo e quindi è veramente ottimo. Qui.


    1959


    How to Have an Accident at Work

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    Idem come per il precedente, con la non tanto piccola differenza del Cinemascope. Dopo tre anni da How to Have an Accident in the Home viene riesumato Paperino, prima per il mediometraggio Paperino nel Mondo della Matemagica, e poi per questo sequel che chiude gli anni 50. Ma non la produzione cortometraggistica Disney che si permetterà un piccolo revival nel 1961, due anni dopo, con The Litterbug e Acquamania in cui si tenterà di far tornare al cinema i corti di Paperino e Pippo. Ad ogni modo questo secondo corto sugli incidenti rimette in scena il valido J.J.Fate come narratore, lasciando la situazione piuttosto invariata. Gag divertentissime e demenziali, di uno slapstick ben riuscito e sostanzialmente molto intelligenti, mescolate ad un Paperino sempre più uomo medio che qui addirittura appare sposato con Paperina e padre di un paperotto. Peccato per il 4:3, anche se si può ben capire che oramai non si poteva più dedicare il Cinemascope ad un settore così in calo. Qui in originale, qui in italiano.


    Paperino nel Mondo della Matemagica (Donald in Mathmagic Land)

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    Finita l'era dei cortometraggi ecco Paperino tornare grazie all'ascesa delle featurettes in un ciclo di due mediometraggi "d'intrattenimento didattico". La filosofia dell'edutainment Disneyano si esprime pienamente in Paperino nel Mondo della Matemagica e in Paperino e la Ruota dove un Paperino, sempre più amato dal pubblico, viene chiamato a istruire le platee. Ovviamente non si va certo out of character, e a svolgere il ruolo del maestro è il narratore con Paperino a far da interlocutore un po' distratto e superficiale. Il primo dei due dura una mezz'ora e illustra al pubblico i pregi della matematica cercando di uscire dal luogo comune che la vede come noiosa materia scolastica, ma facendo capire che altro non è che il codice con cui gli scenziati "leggono" il mondo. Un Paperino in tenuta da esploratore si avventura in un mondo misterioso, ispirato non poco al bosco di Tulgey di Alice nel Paese delle Meraviglie in cui i numeri nuotano nei fiumiciattoli e gli alberi hanno le radici quadrate. Dopo questa prima parte, visivamente interessante, entra in scena la voce fuoricampo che spiega a Paperino dove si trova e alla reazione scocciata di Donald decide di aprirgli gli occhi e far piazza pulita dei pregiudizi. Inizia quindi un viaggio discorsivo alla scoperta di principi matematici e geometrici che regolano il mondo, il tutto spiegato in maniera abbastanza semplice e con frequenti inserti di live action e schemi Disneyani per far capire meglio i concetti. Si potrebbe suddividere il mediometraggio in tre tronconi: nel primo Paperino viene trasportato nel tempo dell'antica Grecia a conoscere Pitagora, padre della matematica. Viene detto che la matematica è alla base della musica e che la stella a cinque punte, simbolo dei pitagorici, contiene in sé il principio matematico della proporzione aurea che si trova assai frequentemente in natura. La digressione sul rettangolo aureo e le frequenti immagini in live action riescono a far capire bene il concetto, dimostrando una volta di più come Walt Disney sapesse mescolare divertimento e cultura. C'è poi il secondo troncone in cui viene spiegato che la matematica e la geometria entrano anche nei giochi, e vi è una simpatica scena animata con Paperino che entra nella scacchiera di Alice. Peccato che poi ci si dilunghi un po' quando si tratta di spiegare nel dettaglio come giocare a "carambola a tre sponde" sul tavolo da biliardo, ma poco importa perché subito dopo inizia la terza e ultima parte in cui si analizza l'astrazione mentale. Si gioca con le forme geometriche e a dar loro volume nella mente, provando a vedere cosa si ottiene impiegando queste stesse forme nella tecnologia moderna. Una parte affascinantissima, valorizzata da una colonna sonora ipnotica e a tratti inquietante, che conferma una volta di più quanto questo sia il miglior cartone animato a sfondo educativo (e addirittura non sponsorizzato!) mai realizzato. E il finale con le porte ancora chiuse sulle invenzioni del domani e la citazione finale di Galileo è poesia pura. Non stupisce il successo riscosso, tanto da meritare un albo a fumetti dedicato, due o più doppiaggi italiani (quando ci sono corti e mediometraggi che non ne hanno avuto nessuno), e la sua presenza nell'ambito dei Miniclassici e delle Fiabe Disney. Qui, qui e qui in italiano.


    1961


    Paperino e la Ruota (Donald and the Wheel)

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    Di durata minore (soli diciotto minuti) ma con le stesse finalità di edutainment, esce nel 1961 una sorta di seconda parte del progetto iniziato con Paperino nel Mondo della Matemagica. Il team di autori è lo stesso, le canzoni di Mel Leven e non di Bruns, e il feeling che si respira è quello del mediometraggio di un paio d'anni prima (la xerox c'è ma si nota poco). Donald and the Wheel non raggiunge le vette educative e d'intrattenimento del predecessore, un po' per via dell'argomento limitato, un po' per via di qualche scelta stilistica meno felice che rende il tutto più datato. Principalmente si tratta del fatto che il cartone animato è presentato da due silohuette in live action, un giovane e un vecchio, che rappresentano gli spiriti del progresso e che cantano e ballano in maniera un po' stucchevole trascinando un Paperino cavernicolo e ancora all'oscuro della scoperta della ruota, avanti e indietro per le epoche mostrando con una serie di animazioni divertenti e esplicative l'importanza della forma geometrica e le sue innumerevoli applicazioni. E' un vero e proprio viaggio nel tempo a suon di geometria, con rime simpatiche e persino un po' di scrittura mista a ricordarci dei Tre Caballeros, ed è divertente anche se un po' svilente che al termine di tutto il cavernicolo in questione non dimostri di aver imparato alcunché. Insomma, un bel po' di cose buone, ma non stupisce che questo secondo e ultimo capitolo della saga divulgativa di Paperino non sia stato diffuso e tradotto quanto il predecessore. Qui e qui.


    The Litterbug

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    Ed ecco che dopo i due mediometraggi divulgativi Paperino torna ad essere usato nella sua dimensione originaria, quella dei cortometraggi. Avverrà solo per una volta, con questo corto che esce nel 1961, lo stesso anno in cui anche per Pippo avviene con Acquamania il canto del cigno, dopodiché l'era dei cortometraggi sarà terminata per sempre e gli studios presenteranno solo ed esclusivamente featurettes dai quindici minuti in su. L'approccio rimane però lo stesso usato di recente, con un Paperino che interpreta ciò che una voce narrante descrive sullo schermo, molto in stile George Geef, ma del resto era già accaduto nei due corti sugli incidenti domestici e lavorativi. Inoltre anche questo come Paperino nel Mondo della Matemagica e Paperino e la Ruota presenta lo stesso staff creativo, cosa che lo ha fatto spesso e volentieri classificare come corto educativo, quando i suoi fini sono ovviamente esclusivamente umoristici. Molto curioso l'inizio in cui vediamo tonnellate di spazzatura in live action, e si presenta così la figura del "litterbug", dello sporcaccione americano, che in quei tempi in cui l'ecologia stava facendosi notare agli occhi del grande pubblico americano veniva così identificato come una delle calamità moderne. Si conclude così la serie di Paperino, con un Donald in xerox che ha quindi modo di mostrarci virtuosismi grafici davvero insoliti: un'espressività e un'animazione davvero sopra lo standard, dovuta alla maggior cura che adesso era possibile tornare a metterci, una volta abbattuti i costi dell'inchiostrazione. Un Paperino così bello sarebbe stato visto anche in Steel and America e Donald's Fire Survival Plan, due corti sponsorizzati, ma è un vero peccato che proprio all'apice dell'evoluzione stilistica del protagonista, questa gloriosa serie di corti fosse giunta al suo capolinea. Qui in originale, qui in italiano.
  • Paperino è IMHO la serie migliore di tutte, però che odio quel mezzo miliardo (per difetto) di corti in cui è alle prese con animaletti dispettosi... proprio non li sopporto, mi stanno antipatici. alle volte vorrei avere un fucile per uccidere Onofrio, Cip, Ciop e tutti quei personaggi che sono sadici e ci rendono un Paperino che non è quello che amo.

    E quei babbasoni che hanno prodotto i "Mickey Mouse Works" naturalmente non hanno che preso queste trame odiose e ricreate, aggiungendo al pantheon di animali da affogare anche quell'odiosissima baby-tartaruga!
  • 1) Non capisco come tu faccia a considerare Paperino la serie migliore di tutte, dato che i corti che tu biasimi tra Cip, Ciop, Onofrio, Bootle Beetle, Buzz-Buzz etc sono praticamente il 90%, mentre quelli con Paperina, nipotini e un briciolo di trama saranno sì e no una decina. Non trovi che questo dovrebbe farti abbassare un po' la media, secondo i tuoi canoni?

    2) Onofrio non è esattamente un animal"etto". E non rientra negli stilemi delle altre piccole pesti. E Cip e Ciop presi in sé non sono male, sono belli come personaggi, ed è bella la loro interazione.
  • Grrodon ha scritto:1) Non capisco come tu faccia a considerare Paperino la serie migliore di tutte, dato che i corti che tu biasimi tra Cip, Ciop, Onofrio, Bootle Beetle, Buzz-Buzz etc sono praticamente il 90%, mentre quelli con Paperina, nipotini e un briciolo di trama saranno sì e no una decina. Non trovi che questo dovrebbe farti abbassare un po' la media, secondo i tuoi canoni?
    semplicemente perchè, tolti questi cartoni che aborro, gli altri sono di altissimo livello!
    C'è modo e modo di fare gag "fisiche": una cosa è "Il Cugino Ciccio" o "I Nipoti di Paperino", un'altra è vedere il nostro pennuto preferito che vorrebbe solo fare un picnic, ma questo non va bene alla cattivissima formica che gli vuole rubare il cibo. sono più gag alla Tom & Jerry! ed è in questi momenti che se fossi Paperino userei direttamente il gas nervino e, in seguito, una passata di napalm!
    Grrodon ha scritto:2) Onofrio non è esattamente un animal"etto". E non rientra negli stilemi delle altre piccole pesti. E Cip e Ciop presi in sé non sono male, sono belli come personaggi, ed è bella la loro interazione.
    A proposito: tra Onofrio e Yogi, chi copia chi?
  • Credo sia Yogi. Cmq prendi la listina e fai un conteggio: prendi la serie di Paperino e detrai tutti i corti con animaletti. Quanto ti rimane? Meno della metà?
  • Uhm... non quoto Andrea87 quando dice che questa è la miglior serie (direi che forse è la peggiore), e proprio a causa di questa miriade di corti con animaletti disturbatori. E' un peccato perché quei corti "realistici", dove compaiono Paperina e i nipotini, sono davvero eccellenti. C'é comunque da fare un distinguo: gli animaletti creati introdotti da Jack Hannah saranno sì rompiballe perché non permettono la creazione di trame più corpose, ma sono sicuramente più interessanti di quegli anonimi mosconi o ciuchi anni '40. E comunque, alcuni corti interessanti ci sono usciti lo stesso: penso allo splendido "Crazy over Daisy".
    Onofrio invece tenderei ad escluderlo da questa classificazione, è un'idea ben più interessante, (che purtroppo Hanna e Barbera hanno soffiato a Walt e sfruttato in modo lucroso via tv) che ha creato alcuni dei corti più belli e divertenti: "Grand canyonscope" e "Rugged bear", ad esempio.
    I Mickey Mouseworks purtroppo riprendono questo tipo di comicità (o anche quella di altro tipo, penso a un episodio dove Pippo toglieva una macchia da un auto, scompariva dal cofano e compariva sul guanto, scompariva dal guanto e passava sulla tuta -_- ), che è un po' vecchio stile e che credo oggi pochi apprezzano.
    Comunque, parlando della miglior serie, per me Pippo sta al posto più alto del podio.

    Passando ai quattro corti commentati finora, sono tutti abbastanza soporiferi, ad esclusione di "Modern inventions".
    "Donald's ostrich" è affossante. "Don Donald" mi sembra disegnato peggio rispetto agli altri, possibile?

    Comunque, suona strano pensare che alcuni tra i peggiori cartoni di Paperino siano stati ideati da Carl Barks!
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Quoto in toto Paper Yoda. Ma proprio in toto, eh. Tranne che su Grand Canyonscope: c'è il ranger Ocarina ma senza Umphrey, bensì con Louie, il puma.
  • Grrodon ha scritto:Quoto in toto Paper Yoda. Ma proprio in toto, eh. Tranne che su Grand Canyonscope: c'è il ranger Ocarina ma senza Umphrey, bensì con Louie, il puma.
    Ah, vabbé, quando parlavo di Onofrio intendevo lui e il "suo mondo". :)
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Cioè siete d'accordo a definire Paperino la PEGGIORE? Paperino, il re del comico e dell'espressività fisica, il personaggio più acclamato dal pubblico che ci ha anche regalato perle come lo "spinoff" militaresco?
    Meglio quindi i sonnolentissimi cartoni di Pluto?

    Ma friggetevi! :muori:
  • No bé. Magari peggiore no, su. Però è un giudizio dato alla serie non certo al personaggio e alle sue potenzialità. Fa rabbia che ci siano solo una ventina di corti con vere e proprie trame, quando invece altre serie come quella di Topolino di corti narrativi ne ha avuto molti di più.
  • Vito ha scritto:Cioè siete d'accordo a definire Paperino la PEGGIORE? Paperino, il re del comico e dell'espressività fisica, il personaggio più acclamato dal pubblico che ci ha anche regalato perle come lo "spinoff" militaresco?
    Meglio quindi i sonnolentissimi cartoni di Pluto?

    Ma friggetevi! :muori:
    Per quanto riguarda le potenzialità che la serie avrebbe potuto avere, IMHO direi proprio di sì. Paperino è adatto a corti intrigantissimi, Pluto invece è diretto ad un pubblico più infantile, e, in ogni caso, è un personaggio ben diverso, è normale aspettarsi qualcosa di meno.
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Grrodon ha scritto:No bé. Magari peggiore no, su. Però è un giudizio dato alla serie non certo al personaggio e alle sue potenzialità. Fa rabbia che ci siano solo una ventina di corti con vere e proprie trame, quando invece altre serie come quella di Topolino di corti narrativi ne ha avuto molti di più.
    Io invece concordo con Vito, la serie di Paperino, epurata dai corti pessimi, è MITICA! Ripeto: c'è modo e modo di fare gag fisiche!


    Quella di Topolino invece ha delle trovate -_- : esemplificante è il corto "The Mad Doctor", dove, a coronamento di un'avventura :adore:, gli autori non sono riusciti ad andare oltre il brutto sogno... e, scusate, ma in questi casi mi cadono la palle! Al contrario, "Il Reato di Paperino" è IMHO uno dei migliori (sicuramente tra i top 5) per come viene sviluppata la storia e come viene approfondita la psiche di Paperino!
  • Andrea87 ha scritto: Quella di Topolino invece ha delle trovate -_- : esemplificante è il corto "The Mad Doctor", dove, a coronamento di un'avventura :adore:, gli autori non sono riusciti ad andare oltre il brutto sogno... e, scusate, ma in questi casi mi cadono la palle! Al contrario, "Il Reato di Paperino" è IMHO uno dei migliori (sicuramente tra i top 5) per come viene sviluppata la storia e come viene approfondita la psiche di Paperino!
    A parte il fatto che da "The mad doctor" e "Il reato di Paperino" sono passati un bel po' di anni, non ha molto senso ragionare corto per corto: allora io ti potrei citare "Mickey's good deeds", che è un vero capolavoro, e "Donald's garden", dove Paperino è intento a evitare che un citello gli freghi la roba dall'orto, con tanto di finale sul singhiozzo dell'animale.
    Bisogna fare una valutazione generale sull'intera serie.
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • No dai rotfl, come esempio dei corti di Topolino imperfetti non puoi prendermi proprio Mad Doctor, è da pazzi (aggettivo super-calzante in questo caso)! ;)
  • Vito ha scritto:No dai rotfl, come esempio dei corti di Topolino imperfetti non puoi prendermi proprio Mad Doctor, è da pazzi (aggettivo super-calzante in questo caso)! ;)
    io ho comunque citato un corto :adore: di Topolino che però ha un finale di merda :P
  • Lol ma che finale e finale di merda, stiamo parlando del 1933, lol, dove era già tanto che passasse un corto senza che ci fossero balletti e suonatine al pianoforte. E magari per quei tempi "era tutto un sogno" era pure una trovata nuova :asd:
    Se però depuriamo Topolino da balletti, plutate e roba noiosa rimane comunque molta roba pregevole, tipo tutto il materiale sul trio, i corali, i celebrativi, gli avventurosi, le cose un po' particolari e quasi ogni corto prodotto nella seconda metà degli anni 30. Se depuri Paperino dall'animalettume oltre a segare via praticamente tutto il materiale anni 50, anni 30 e primi anni 40 ti rimangono le storie con i nipotini e quelle con Paperina, più qualche eccezione come il macinino volante o la manciata bellica. E concordo che sono CAPOLAVORI, ma sono veramente gemme rare, rarissime. Le apparizioni di Paperina e dei nipotini si possono contare sulle dita di una mano e questo fa un po' rabbia e fa scendere un po' la media della serie (che a mio parere rimane alta, perché i corti con gli animaletti specialmente quelli di Jack Hannah sono validi).
  • Grrodon ha scritto: Paperino e il Diavolo (Donald's Better Self)
    Bellissimo.

    Ricordo che in una videocassetta dedicata al compleanno di Paperino (mi pare dell'84, e quindi 50 anni del papero) c'era addirittura Nonna Papera che ricordava questa avventura poiché Paperino ai tempi della scuola abitava con lei, lasciando intendere che il corto si svolgesse nei pressi della fattoria.

    Per chi ricordasse meglio, questo special fu realizzato per un annivesario più remoto, no? E come si chiamava? Io ricordo qualcosa come "Questa è la tua vita, Paperino!", dove il Grillo Parlante leggeva il Diario di Donald ricordando vecchi corti.

    Sapevo qualcosa di più sull'argomento, anche per via della pubblicazione su Zio Paperone dell'adattamento Strobliano dello special, ma ora ammetto di aver perso dei tasselli.
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