Titolo:
Praticamente Innocuo
Titolo originale:
Mostly Harmless
Autore:
Douglas Adams
Traduttore: Laura Serra
Anno: 1992
Pagine: 246
Prezzo: 9.50 euro
Editore: Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar)
Alla fine, Ford Prefect ride come un matto.
L'ultimo romanzo della "
Guida Galattica per gli Autostoppisti" firmato da Douglas Adams, nella sua conclusione (che fino a un anno fa era la conclusione definitiva del ciclo) mi ha colpito soprattutto Ford in questa posa... me lo immagino seduto su un gradino a spanciarsi, a ridere a crepapelle, a ridere dell'assurdità - pur logica - a cui erano giunti lui, Arthur, Trillian... dopo tutte le loro avventure, anche solo dopo quelle descritte in questo libro.
Per buona parte seguiamo infatti almeno 3 linee narrativa parallele: Arthur Dent che, di nuovo solo (l'amore della sua vita Fenchurch viene liquidata in due parole) cerca un pianeta tranquillo dove abitare, e alla fine lo trova. Ford Prefect che scopre che è cambiata la gestione della casa editrice della Guida Galattica e scopre che c'è del marcio. In una dimensione parallela a questa, Tricia McMillan non ha mai seguito Zaphod nello spazio e non è mai diventata Trillian, ma è una giornalista col pallino degli alieni.
Le tre trame si intrecceranno poco dopo la metà del romanzo, ovviamente, e attraverso varie vicissitudini porterà tutto il cast su questa Terra parallela, che mai è stata distrutta dai Vogon.
A me ha soddisfatto. Leggo in giro che il romanzo ha generato malcontento, mentre a me è parsa una buona conclusione, per quanto il finale messo in tal modo potrebbe essere accusato di faciloneria. Trovo che le modalità che hanno condotto a quella fine siano state sapientemente coltivate fin dalla prima pagina di
Praticamente Innocuo e che in questo caso tutto sia sensato, che addirittura il cerchio si chiuda in modo perfetto contando anche tutto il resto della saga.
Continuo a ritenere i primi due libri i migliori in assoluto, il terzo il peggiore, il quarto un po' migliore e questo infine lo ritengo un ulteriore passo in avanti rispetto al precedente. I colpi di scena come la nuova Guida o come [spoiler]la figlia di Arthur[/spoiler] sono ben raccontati, e tutti i casini di viaggi nel tempo piuttosto che di dimensioni parallele piuttosto che di retroingegneria temporale piuttosto che di Grabulon senza più senno e memoria sono orchestrati in maniera chirurgica, perchè ciascuno abbia un senso nel disegno generale. Perfino l'avvertimento di Agrajag dal terzo libro acquista qui un senso. Peccato solo per la totale assenza di Zaphod...
L'ironia... l'ironia c'è ancora, ma a mio parere è diminuita in concomitanza con lo sviluppo di trame più articolate, cioè dal terzo libro. Satira, leggi fisiche sbeffeggiate e grandi battute e gag ci sono sempre, ma secondo me meno d'impatto di un tempo.
Due delle cose migliori del libro sono le Bestie Perfettamente Normali e la verità sul destino di [spoiler]Elvis[/spoiler]!
Conclusione brutale? Conclusione spiazzante? Conclusione scazzata? Certo è che gli ultimi due libri sono stati scritti su pressanti (a dir poco) spinte dei fan e dell'editore, e quindi risultano forse un po' meno spontanei. Ma devo dire che anche se minore, la qualità rimane e il finale, ribadisco, a me ha garbato nella sua preparazione costante che c'è in tutto il romanzo.
In generale, tutto il ciclo orchestrato da Adams mi ha soddisfatto, mi ha fatto ridere e anche riflettere, e mi ha offerto della fantascienza di tipo inedito e gradito.
Le avventure di Arthur, Ford e degli altri comunque hanno conosciuto in tempi recenti un nuovo capitolo, come accennavo sopra, ad opera di Eoin Colfer. Sono proprio curioso di leggere come l'autore di Artemis Fowl avrà fatto a far proseguire le vicende e come userà i personaggi di Adams...
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