[WDTA] Topolino e la Magia del Natale
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In un periodo di serie televisive dominate da adolescentucoli con problemi di brufoli e bimbetti che salvano il mondo, Mickey Mouse Works fu una sorpresa non da poco. Per la prima volta dal periodo d'oro dei cortometraggi, il cosmo dei personaggi standard veniva finalmente esplorato senza ricorrere ad aggiornamenti o spin-off. Duck Tales, Cip & Ciop Agenti Speciali, Darkwing Duck, Ecco Pippo e Quack Pack avevano portato gli animatori della Disney Television nuovamente faccia a faccia con topi e paperi, ma ogni volta qualcosa era andato "storto", e a una narrazione in linea con i progressi compiuti in questi anni nel campo dei fumetti si era sempre sostituita la voglia di innovare, finendo per realizzare universi narrativi collaterali o il più delle volte inconciliabili con la concezione classica dei personaggi. Vi era stato un uso molto parco del cast disneyano principale pure in ambito cinematografico e sebbene Pippo nel Pallone e Topolino e il Cervello in Fuga avessero mostrato una visione del mondo disney coerente coi fumetti, in film come Canto di Natale di Topolino, Il Principe e il Povero e Fantasia 2000 si sarebbe aggirato l'ostacolo mostrando i personaggi come attori che recitano una parte.
Con Mickey Mouse Works e il successivo House of Mouse si ebbe finalmente il mutamento. Pur partendo da un approccio poco realistico, più simile alle gag dei Looney Toons che allo spirito Disneyano, il mondo dei personaggi standard venne finalmente canonizzato. Non bisogna dimenticare che anche nei cortometraggi classici più strutturati, si erano viste ben poche trame complesse e spesso e volentieri gli short erano composti da una serie di gag legate tra loro da un tenue filo conduttore. L'intento di Mickey Mouse Works fu quello di prendere questo universo narrativo fermo agli anni 50 e "scongelarlo" arricchendolo gradualmente con personaggi provenienti dai fumetti. Il tutto in maniera molto soft, non calcando mai la mano su trame troppo complesse, e non spingendosi mai oltre il limite della tenpage barksiana. Ecco quindi finalmente venir lentamente introdotti Zio Paperone, Basettoni e Macchia Nera, al fianco di personaggi dimenticati come l'orso Humprey e il ranger Ocarina, o come il caro vecchio Mortimer/Topesio. Lo show aveva un menu ricco ed episodico, che poteva alternare una parodia corale in costume ad un how to di Pippo, una Silly Simphony ad un'avventura del Trio. Così, quando venne il momento di realizzare un nuovo lungometraggio natalizio, si decise di lasciar riposare in pace i personaggi classici, evitando forzature galattiche come La Bella e la Bestia - Un Magico Natale e di usufruire dei personaggi standard rimessi finalmente a nuovo e perfettamente capaci di reggere sulle loro spalle trame più evolute.
Mickey's Once Upon a Christmas è un film ad episodi. Non ne producevano da molto tempo, se si escludono alcuni prodotti di natura dubbia e di dubbio gusto come Tarzan & Jane o Il Mondo Incantato di Belle, che univano episodi di serie televisive con interstitials pretestuosi. I tre episodi che compongono Topolino e la Magia del Natale sono invece nuovi di zecca e vedono come protagonisti, nell'ordine, Paperino, Pippo e Topolino, i componenti del Trio basilare, intorno a cui si articola l'intero mondo Calisotiano.
Graficamente parlando non si può certo dire di trovarci ai livelli de Il Re Leone 2. Ma è anche vero che trattandosi di scenari urbani, una certa semplicità nei fondali e nei colori è tollerata. Sono semplici anche i disegni, ma in questo caso non si tratta certo di un difetto, visto che i personaggi non tradiscono la loro natura fumettistica e, salvo rarissimi casi, mantengono uno stile delicato e abbastanza omogeneo. C'è un momento però in cui lo stile si innalza incredibilmente, è la sequenza notturna d'apertura in cui una telecamera in soggettiva segue il percorso che porta da una stradina innevata fin dentro una casa addobbata a festa, e gradualmente la illumina. Il tepore sprigionato da quella scena comunica fin da subito la sensazione di trovarsi davanti a un prodotto ispirato, forse proprio perchè nato per essere un film con personaggi adattabili a miriadi di storie diverse, e non per essere un forzatissimo sequel. Sotto l'albero sono presenti tre regali, e la voce del narratore spiega che rappresentano tre diversi ricordi di natali passati. Si inizia con una barchetta:
Donald Duck - Stuck on Christmas
Un po' perchè meglio si adattano alla storia raccontata, un po' per gli evidenti limiti dati dalla voce di Paperino, sono i nipotini i veri protagonisti di questo gioiellino che li vede desiderare che sia Natale tutti i giorni. Quando la stella dei desideri avvera il loro sogno, Qui, Quo e Qua si ritrovano intrappolati in una dimensione temporale assolutamente ripetitiva, costretti a subire ogni giorno pranzi coi parenti e la noia che ne scaturisce. Tratto da una storia di William Dean Howells e arricchito dalla regia ispirata di Bradley Raymond, questo spezzone vede oltre ai nipotini e a Paperino anche la partecipazione di Paperina, Cip & Ciop e uno Zio Paperone insolitamente buono. E' infatti questa la sua prima apparizione in un lungometraggio dai tempi di Zio Paperone alla Ricerca della Lampada perduta, e si nota come gli animatori abbiano voluto portare indietro le lancette dell'orologio presentandocelo col look tipico dei suoi tre mediometraggi classici. Stranamente però il suo temperamento è alquanto addolcito, e al pubblico italiano, abituato alle cattiverie martiniane, fa un certo effetto vederlo andare pazzo per i canti di natale. Oltretutto poi nella versione italiana, Paperone perde la sua storica voce Gigi Angelillo, venendo rimpiazzato da Giorgio Lopez con una voce forse più fedele all'originale di Alan Young ma assai stonata per le orecchie italiane. Il segmento è ambientato in una baita montana (ricorda un po' il monte orso) e purtroppo ha il difetto di presentare un personaggio nuovo, zia Gertie, laddove ci sarebbe una caterva di personaggi sottoutilizzati o addirittura mai apparsi nell'animazione che avrebbero potuto sostituirla perfettamente. Ma pazienza, con Stuck on Christmas vengono fatti i primi passi per ricreare il cosmo paperesco nel modo meno anomalo possibile, e chissà che un giorno si possa finalmente vedere usati personaggi come Brigitta o Paperoga anche in quest'ambito. Manetta e gli Ultimi dell'Anno di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano avrebbe poco tempo dopo utilizzato lo stesso spunto per narrare la stessa storia ma con personaggi assai diversi.
A Very Goofy Christmas
Quando si pensa al mondo Disney solitamente lo si tende a dividere in Topi e Paperi. Se però si pensa alle origini, si noterà come i componenti primari della banda siano in realtà tre, e che di questi Pippo sia un caso leggermente atipico. Rimasto al fianco di Topolino, dopo il grande scisma operato prima da Gottfredson, e poi da Taliaferro e Barks che avrebbe separato l'universo Paperopolese dal resto, questo personaggio è stato per molto tempo (e per molti autori) semplicemente una spalla stupida, prima che alcuni autori imparassero a riscoprirne le geniali caratteristiche. Solo con la serie televisiva Goof Trop si diede a Pippo la dimensione privata che gli spettava, snaturandone però le caratteristiche. In Viaggio con Pippo avrebbe riportato il personaggio sui giusti binari, e avrebbe lanciato il figlio Max nel cosmo dei personaggi più importanti del mondo Disney.
Il secondo regalo sotto l'albero è un orsetto di peluche e introduce il secondo segmento del film, che come logico dovrebbe riguardare Pippo. Ed ecco che per incanto gli autori decidono di ripescare Max, lanciandolo in questo modo nel mondo Disney "normale", standardizzandolo e permettendogli di interagire finalmente con Topolino & co. nello stesso universo narrativo. A dire il vero non era la prima volta che succedeva, dal momento che, pur escludendo i camei di Topolino in A Goofy Movie, Max e il Topo si erano incontrati negli interstitials della videocassetta I Capolavori di Pippo, in cui Mickey cercava di convincere il ribelle Max a stimare quel grande attore di suo padre. Quello però era un videomontaggio con animazioni riciclate da In Viaggio con Pippo e cortometraggi vari, e la prima testimonianza di un Max "classicizzato" rimane quindi questa. Ma il Max di Topolino e la Magia del Natale non è certo il ribelle conosciuto quattro anni prima bensì un bambino, ancora più giovane di quello visto nella serie televisiva. Il segmento è da collocarsi qundi molto indietro, e prova che Max a differenza di Qui Quo e Qua, è un personaggio che "cresce". A Very Goofy Christmas e forse il brano più debole dei tre: il voler a tutti costi portare la sua durata a venti minuti ha forse determinato l'eccessiva decompressione narrativa, e si nota quindi come molte scene avrebbero potuto essere tagliate o scorciate. La storia è semplice infatti e ruota sui continui tentativi di Pippo di dimostrare ad un Max sempre più disincantato l'esistenza di Babbo Natale. Strano a dirsi, anche questo spunto era già stato trattato nei fumetti in Pippo e l'Ultimo Viaggio di Babbo Natale in cui nella parte dell'incredulo c'era invece Gilberto. Nello spezzone ha modo di apparire tuttavia un ultimo residuo della serie televisiva Ecco PIppo, il signor Pietro, non accompagnato però dal figlio P.J., fa però un cameo un ladro non meglio identificato ma molto somigliante a un bassotto. A Very Goofy Christmas segna il passaggio del testimone tra Amendola e Pedicini alla voce di Pippo, e inizialmente la cosa è traumatica dal momento che Pedicini si dimostra spesso impacciato e fuori tono, mantenendo quindi ampi margini di miglioramento (come si vedrà in seguito).
Mickey & Minnie's Gift of the Magi
Il terzo regalo, uno slittino, annuncia infine il turno di Topolino, impegnato a reinterpetare insieme a Minnie la celebre storia di O.Henry, in cui due innamorati pur di farsi un regalo finiscono per vendere la loro cosa più cara, salvo poi scoprire che il regalo altro non era che un accessorio per ciò a cui hanno rinunciato. Una storia triste quindi, che per esigenze narrative non esita a mostrarci un Topolino squattrinatissimo e una Minnie piena di bollette da pagare. E un altro gioiellino, che aiuta ad amare il personaggio di Topolino come non mai, mostrandocelo al massimo della sua simpatia e vulnerabilità, come quando perde il lavoro per aiutare una famiglia in ristrettezze economiche o quando aiuta la banda dei pompieri a fare un concerto di beneficenza, in cui esibirà in un medley sfrenato e ricco di citazioni al balletto di Mickey's Birthday Party. Oltre a Topolino e Minni, sono presenti Paperina, Orazio, Clarabella, Pluto e il gattino Figaro, trapiantato nel mondo dei personaggi standard negli anni 40, dopo esser stato nel cast di Pinocchio. Compaiono anche un paio di cloni: si tratta di Crazy Pete e il signor Mortimer, copie rispettivamente di Gambadilegno e Topesio, che dimostrano ancora una volta come le sembianze di alcuni personaggi in Disney (tra cui lo stesso Pippo) possano di volta in volta esser prestate a personaggi diversi per esigenze narrative. Il delizioso e ispirato Gift of the Magi è un inno all'ottismo, da preservare sempre e comunque anche in tempo di magra.
Topolino e la Magia del Natale, ha una ricca colonna sonora priva però di brani originali. Citate, canticchiate o sempicemente accennate strumentalmente vi compaiono quasi tutte le canzoni natalizie più famose come We Wish You a Merry Christmas cantata dai Paperi, Santa Claus is Coming to Town, cantata da Pippo a Max o Deck the Halls, remixata in versione pop nei titoli di coda. Ma senza dubbio il pezzo più bello è il finale in cui ci si allontana dalla casa e si torna sul viale innevato dove arrivano Topolino, Pluto, Minni, Paperino ,Paperina, Pippo, Max e i nipotini che per la prima volta riuniti concludono il film con un numero musicale, un medley che comprende più o meno tutte le più famosi canzoni, e in occasione del quale pure la qualità del comparto grafico si innalza eccezionalmente, elevandosi sulla (pur buona) qualità media del resto del film.
Quando nel 1999 Mickey's Once Upon a Christmas uscì seppe allietare con le sue atmosfere natalizie molte collezioni dimostrando che era finalmente stata imboccata la strada giusta che avrebbe portato i futuri Toon Studios a realizzare periodicamente lungometraggi con Topolino & co. Estremamente Pippo e I Tre Moschettieri sarebbero arrivati solo pochi anni dopo, mentre un MIkcey in Space sembra essere stato messo da poco in produzione. L'esperimento festivo venne ripetuto cinque anni dopo con il sequel Mickey's Twice Upon a Chritmas, che avrebbe fornito un delizioso bis, questa volta a base di animazione 3d.Ultima modifica di Valerio il venerdì 29 giugno 2007, 01:15, modificato 2 volte in totale.
Appena visto in tv. Special natalizio che ho gradito, buone animazioni, storie carucce, e personaggi che escono dalla loro caratterizzazione "moderna" di Goof Troop e Quack Pack
Donald Duck - Stuck on Christmas
Qui, Quo e Qua, dopo un fantastico Natale, chiedono ad una stella di far sì che sia sempre Natale, tutti i giorni dell'anno. Ovviamente, come in ogni storia di fantasia che si rispetti, il loro desiderio viene esaudito e si ritrovano a rivivere la stessa identica giornata, ogni volta che si risvegliano, ma sono gli unici ad accorgersi di quello che sta avvenendo. Insomma, una sorta di remake di Ricomincio da Capo in chiave disneyana.
Confermo quanto detto da Grrodon su Zia Gertie, magari si sarebbe proprio sfruttare la Tata dei DuckTales... Ma quando il tacchino vola per il tavolo rovinando i regali e Paperone esclama "Il mio canto di Natale!" è un palese inside-jokes che si riferisce al mediometraggio di cui è protagonista?
A Very Goofy Christmas
Fa' un certo effetto vedere Max in versione bambino, dopo averlo visto in versione "adolescente arrabbiato" in In viaggio con Pippo; tra l'altro qui mi pare ancor più giovane rispetto alla serie tv, ma non potrebbe essere altrimenti ai fini della trama, sarebbe parso strano vedere un Max disilluso come quello che conosciamo, credere a Babbo Natale. E infatti quando scopre che Babbo Natale è in realta Pippo travestito, possiamo rivedere alcune delle sue espressioni "scontrose" che lo caraterizzeranno in futuro. Quindi consideriamo questo episodio come una sorta di Prequel...
Afascinante come Max dimostri la sua "maturità" (per certi versi superiore a quella di Pippo) quando anche lui si traveste per continuare a far credere al padre dell'esistenza di Babbo Natale. Interessante corto sul rapporto padre/figlio, che riesce a sviscerare il tema in modo intelligente e non troppo retorico.
Sinceramente è stato strano sentire Roberto Pedicini doppiare Pippo: certo, fa il suo lavoro bene, ma è impossibile per me non riconoscere la sua voce con la quale ha doppiato Kevin Spacey e Jim Carrey... Confesso di aver scoperto solo dalla recensione qui sopra di Grrodon che lui è diventato il suo nuovo doppiatore ufficiale, bof.
Mickey & Minnie's Gift of the Magi
Il terzo corto è forse quello che mi è piaciuto meno, anche se ho apprezzato il finale (dato che non conoscevo il racconto dal quale è stato tratto...) e vedere due persone fare tanta fatica per fare obbligatoriamente un regalo all'altro, per poi scoprire che è stato tutto "inutile"...
Boh, personalmente l'ho vista una sorta di critica al consumismo natalizio.
Comunque ben caratterizzato il Gambadilegno particolarmente cattivo, e il Topolino squattrinato che si accompagna sempre con la sua armonica.
Donald Duck - Stuck on Christmas
Qui, Quo e Qua, dopo un fantastico Natale, chiedono ad una stella di far sì che sia sempre Natale, tutti i giorni dell'anno. Ovviamente, come in ogni storia di fantasia che si rispetti, il loro desiderio viene esaudito e si ritrovano a rivivere la stessa identica giornata, ogni volta che si risvegliano, ma sono gli unici ad accorgersi di quello che sta avvenendo. Insomma, una sorta di remake di Ricomincio da Capo in chiave disneyana.
Confermo quanto detto da Grrodon su Zia Gertie, magari si sarebbe proprio sfruttare la Tata dei DuckTales... Ma quando il tacchino vola per il tavolo rovinando i regali e Paperone esclama "Il mio canto di Natale!" è un palese inside-jokes che si riferisce al mediometraggio di cui è protagonista?
Che sarebbero? Il Canto di Natale e...?E' infatti questa la sua prima apparizione in un lungometraggio dai tempi di Zio Paperone alla Ricerca della Lampada perduta, e si nota come gli animatori abbiano voluto portare indietro le lancette dell'orologio presentandocelo col look tipico dei suoi tre mediometraggi classici.
A Very Goofy Christmas
Fa' un certo effetto vedere Max in versione bambino, dopo averlo visto in versione "adolescente arrabbiato" in In viaggio con Pippo; tra l'altro qui mi pare ancor più giovane rispetto alla serie tv, ma non potrebbe essere altrimenti ai fini della trama, sarebbe parso strano vedere un Max disilluso come quello che conosciamo, credere a Babbo Natale. E infatti quando scopre che Babbo Natale è in realta Pippo travestito, possiamo rivedere alcune delle sue espressioni "scontrose" che lo caraterizzeranno in futuro. Quindi consideriamo questo episodio come una sorta di Prequel...
Afascinante come Max dimostri la sua "maturità" (per certi versi superiore a quella di Pippo) quando anche lui si traveste per continuare a far credere al padre dell'esistenza di Babbo Natale. Interessante corto sul rapporto padre/figlio, che riesce a sviscerare il tema in modo intelligente e non troppo retorico.
Sinceramente è stato strano sentire Roberto Pedicini doppiare Pippo: certo, fa il suo lavoro bene, ma è impossibile per me non riconoscere la sua voce con la quale ha doppiato Kevin Spacey e Jim Carrey... Confesso di aver scoperto solo dalla recensione qui sopra di Grrodon che lui è diventato il suo nuovo doppiatore ufficiale, bof.
Ma LOL, che bello! ^__^Max e il Topo si erano incontrati negli interstitials della videocassetta I Capolavori di Pippo, in cui Mickey cercava di convincere il ribelle Max a stimare quel grande attore di suo padre.
Mickey & Minnie's Gift of the Magi
Il terzo corto è forse quello che mi è piaciuto meno, anche se ho apprezzato il finale (dato che non conoscevo il racconto dal quale è stato tratto...) e vedere due persone fare tanta fatica per fare obbligatoriamente un regalo all'altro, per poi scoprire che è stato tutto "inutile"...
Boh, personalmente l'ho vista una sorta di critica al consumismo natalizio.
Comunque ben caratterizzato il Gambadilegno particolarmente cattivo, e il Topolino squattrinato che si accompagna sempre con la sua armonica.
Anch'io l'ho appena visto! Per niente male, anzi.
Particolari come Topolino squattrinato che lavora per Pietro prendono serenamente a schiaffi la mia idea sincretistica del mondo Disney, ma chiudo un occhio. Alla base ci sono sceneggiature ben fatte, e di un sapore agrodolce che mi farebbe impazzire sulla carta stampata.
Particolari come Topolino squattrinato che lavora per Pietro prendono serenamente a schiaffi la mia idea sincretistica del mondo Disney, ma chiudo un occhio. Alla base ci sono sceneggiature ben fatte, e di un sapore agrodolce che mi farebbe impazzire sulla carta stampata.
A presto,
Michele
Michele
E' una buona caratterizzazione infatti, molto sincretistica, che prende dall'animazione antica e la fonde armoniosamente con la moderna (Max) usando come collante un pizzico di feeling fumettistico (Zio Paperone) che però non è mai abbastanza.DeborohWalker ha scritto: e personaggi che escono dalla loro caratterizzazione "moderna" di Goof Troop e Quack Pack
Vade retro, cioè perchè non mettere Nonna Papera...La Tata dei DuckTales...
Sai che non saprei? In fondo il Paperone dei Toon Studios è un mollaccione buonissimo...Ma quando il tacchino vola per il tavolo rovinando i regali e Paperone esclama "Il mio canto di Natale!" è un palese inside-jokes che si riferisce al mediometraggio di cui è protagonista?
Zio Paperone e il Denaro (1967) e Pippo nel Pallone (1987). Mi sbagliavo però su quest'ultimo, in cui le basette sono in realtà bianche come in Duck Tales e in Zio Paperone alla Ricerca della Lampada Perduta. Per la cronaca, in Mickey Mouse Works, House of Mouse e in Topolino - Strepitoso Natale tornano grige.Che sarebbero? Il Canto di Natale e...?
Sì, la cronologia completa dovrebbe essere Topolino e la Magia del Natale, la serie Ecco Pippo, In Viaggio con Pippo, Estremamente Pippo, la serie House of Mouse e Topolino - Strepitoso Natale. Anche se sinceramente ho i miei dubbi sul considerare Goof Troop.Quindi consideriamo questo episodio come una sorta di Prequel...
No, calma. Lo è ma non così come lo hai sentito. Qui era la sua primissima volta, poi si è assestato, infatti se noti in Estremamente Pippo, MMW e HoM è pure ascoltabile. Nei Tre Moschettieri e in Strepitoso Natale è invece perfettamente in linea (anche se ovviamente non identica) a quella amata di Amendola.Sinceramente è stato strano sentire Roberto Pedicini doppiare Pippo: certo, fa il suo lavoro bene, ma è impossibile per me non riconoscere la sua voce con la quale ha doppiato Kevin Spacey e Jim Carrey... Confesso di aver scoperto solo dalla recensione qui sopra di Grrodon che lui è diventato il suo nuovo doppiatore ufficiale, bof.
No, no, è una fiaba classica, antichissima. Sul fatto del finale amarotico ti dò ragione ma tanto dopo c'è la scenetta musicale con tutti i personaggi insieme e il cor si rinfranca.Il terzo corto è forse quello che mi è piaciuto meno, anche se ho apprezzato il finale (dato che non conoscevo il racconto dal quale è stato tratto...) e vedere due persone fare tanta fatica per fare obbligatoriamente un regalo all'altro, per poi scoprire che è stato tutto "inutile"...
Boh, personalmente l'ho vista una sorta di critica al consumismo natalizio.
E perchè mai? Il fatto che nello stesso film compaiano due Gambadilegno in ruoli diversi e con nomi diversi non ti dice niente sul fatto che la figura di Gambadilegno è replicare quanto quella di Pippo? Esattamente come per i pippidi ci sono anche i pietridi, villain standard con le fattezze di Gambadilegno. Ne trovi a bizzeffe anche nelle storie di Barks o nei cortometraggi anni 40, ma quello vero è solo quello dei fumetti e il criminale dei cortometraggi anni 30.Particolari come Topolino squattrinato che lavora per Pietro prendono serenamente a schiaffi la mia idea sincretistica del mondo Disney
Nel dicembre del 1999 su "Topolino" vidi la pubblicità di un vhs a tema natalizio, dal titolo Topolino e la Magia del Natale. Probabilmente i miei genitori si accorsero di quanto mi tentava e attirava quella videocassetta, perchè puntualmente la ricevetti in regalo a Natale.
Da quell'anno ogni Natale mi rivedo questo film, che considero una delle cose più belle e natalizie che abbia mai visto. E così ho fatto anche oggi.
Il film non perde nulla ad ogni visione. Mi commuovo sempre negli stessi punti, rido sempre negli stessi punti, e anche se so a memoria le trame degli episodi non manca mai di appassionarmi alle vicende narrate. Probabilmente l'episodio che preferisco dei tre è il primo, quello con Paperino e Qui, Quo, Qua, per la trama fantastica e perchè mi immedesimavo nel desiderio dei tre paperotti. Ma anche il racconto triste, malinconico e romantico con Topolino e Minni è qualcosa di fantastico devo dire, capace di segnarmi sempre profondamente a ogni visione. Infine anche l'episodio di mezzo è notevole, Pippo in splendida forma, che fa le "pippate" (come direbbe Grrodon) e che svela tutto il suo animo generoso e altruista, al di là delle ingenuità; Max, di contro, è caratterizzato molto bene e in tema con tutte le sue altre apparizioni. Non capisco perchè Grrodon sia propenso a non considerare Ecco Pippo! nella cronologia di Max, comunque il raccontino è molto ben scritto anche se l'allungamento effettivamente si sente.
Molto bella comunque è la cornice che lega i tre racconti natalizi, con un narratore esterno che ci porta dentro una casa addobbata a festa e che ci porta alla fine a vedere la riunione di tutto il cast che canta in un magnifico paesaggio innevato celebri canzoni di Natale.
Già dalle prime visioni riconoscevo la fluidità delle animazioni, che aveva su di me un appeal estetico di poco inferiore all'attrazione per le bellissime trame. Fin da subito amavo la canzone dei titoli di coda, e riconobbi la faccia "sguaiata" del Mickey ballerino. E ogni anni riscopro qualcosa di nuovo, di bello, di festoso in questo bellissimo film.
Un must del mio Natale, all'insegna dei buoni sentimenti ma senza essere stucchevole
Da quell'anno ogni Natale mi rivedo questo film, che considero una delle cose più belle e natalizie che abbia mai visto. E così ho fatto anche oggi.
Il film non perde nulla ad ogni visione. Mi commuovo sempre negli stessi punti, rido sempre negli stessi punti, e anche se so a memoria le trame degli episodi non manca mai di appassionarmi alle vicende narrate. Probabilmente l'episodio che preferisco dei tre è il primo, quello con Paperino e Qui, Quo, Qua, per la trama fantastica e perchè mi immedesimavo nel desiderio dei tre paperotti. Ma anche il racconto triste, malinconico e romantico con Topolino e Minni è qualcosa di fantastico devo dire, capace di segnarmi sempre profondamente a ogni visione. Infine anche l'episodio di mezzo è notevole, Pippo in splendida forma, che fa le "pippate" (come direbbe Grrodon) e che svela tutto il suo animo generoso e altruista, al di là delle ingenuità; Max, di contro, è caratterizzato molto bene e in tema con tutte le sue altre apparizioni. Non capisco perchè Grrodon sia propenso a non considerare Ecco Pippo! nella cronologia di Max, comunque il raccontino è molto ben scritto anche se l'allungamento effettivamente si sente.
Molto bella comunque è la cornice che lega i tre racconti natalizi, con un narratore esterno che ci porta dentro una casa addobbata a festa e che ci porta alla fine a vedere la riunione di tutto il cast che canta in un magnifico paesaggio innevato celebri canzoni di Natale.
Già dalle prime visioni riconoscevo la fluidità delle animazioni, che aveva su di me un appeal estetico di poco inferiore all'attrazione per le bellissime trame. Fin da subito amavo la canzone dei titoli di coda, e riconobbi la faccia "sguaiata" del Mickey ballerino. E ogni anni riscopro qualcosa di nuovo, di bello, di festoso in questo bellissimo film.
Un must del mio Natale, all'insegna dei buoni sentimenti ma senza essere stucchevole
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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