[Azuma] Yotsuba&!
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Faccio sempre lo schizzinoso quando si tratta di manga. E così finisce che mi perdo cose belle come questa. Che per fortuna ora, anche se in ritardo, ho scoperto.
Yotsuba&! è una meraviglia. Si tratta di una serie fatta di brevi episodi, in cui si racconta per l'appunto di Yotsuba Koiwai, bizzarra bambina di cinque anni che si trasferisce in una nuova casa assieme al suo papà. La storia inizia dal suo incontro con la famiglia dei suoi vicini di casa, gli Ayase, che hanno tre figlie: Asagi, una studentessa universitaria, Fuka, che va al liceo, ed Ena, che frequenta le elementari. Dopodiché, non succede più nulla. Ovvero, non ci sono linee narrative ampie (gli episodi sono quasi tutti autoconclusivi, al limite si sviluppano in coppie - ma c'è una continuity, comunque), nè grandi eventi, aspettative, svolte. Si parla tutt'al più di Yotsuba e la cena, Yotsuba e i fuochi d'artificio, Yotsuba e la pesca, e via dicendo (da cui il titolo complessivo Yotsuba&!... ) : eventi quotidiani, potenzialmente insignificanti, in cui s'inseriscono le stramberie una bambina che, per qualche ragione, non sa nulla del mondo e si stupisce per ogni minima cosa, vivendo una serie interminabile di "prime volte". In effetti, Yotsuba sembra una piccola "aliena", e non solo in quanto a comportamento: ha infatti gli occhi e i capelli verdi (acconciati con quattro codini, non a caso: Yotsuba vuol dire "quadrifoglio"), e sin dal primo episodio viene scambiata dalle sorelle Ayase per una straniera. Forse lo è, visto che in realtà è stata adottata in circostanze non chiare da suo padre, in un luogo imprecisato: quando interrogata sull'argomento, Yotsuba risponde: «Io vengo da sinistra».
Gli stilemi del disegno manga umoristico che Kiyohiko Azuma usa per definire i personaggi (goccioloni di sudore, nasi che spariscono e momenti super deformed) contrastano a volte in maniera eccessiva con gli sfondi dettagliati e curati... ma che importa! Le storie sono scritte con levità ed inventiva inarrestabile, riuscendo a trarre da ogni minimo spunto un'occasione di divertimento. "Enjoy everything", è il motto di questo manga, e direi che non si tratta di un'esagerazione. Azuma poi è abilissimo nel dare ritmo alle sue tavole, rendendo in maniera semplice ma efficace i tempi comici. Il suo espediente preferito è quello delle vignette ripetute con minime variazioni (un po' come spesso si diverte a fare Jeff Smith), che descrivono lo stupore inebetito dei personaggi, oppure il lento degenerare di una situazione iniziata in maniera del tutto normale...
Non avrei paura nell'accostare Yotsuba&! a titoli come i Peanuts o, soprattutto, Calvin & Hobbes. Non arriva -ancora- a tali altezze, per carità: ma a volte si aggira da quelle parti, in quanto a trovate surreali. Trovate surreali che tra l'altro, va sottolineato, non fanno mai ricorso a rappresentazioni dell'immaginario dei piccoli protagonisti (a parte qualche rarissimo sogno...). Niente astronauti Spiff o Baroni Rossi, insomma: tutto quello che si vede nelle tavole appartiene al mondo "reale". Che basta ed avanza per ridere e rimanere affascinati.
In Italia, di Yotsuba&! sono stati pubblicati 5 volumi da Dynit, poi la pubblicazione si è definitivamente interrotta (dal 2007, se non erro). Prosegue però in Giappone (dove è iniziata nel 2003 ed ora si è al nono volume) e in lingua inglese. Io ho recuperato i volumi italiani ad un buon prezzo (15 € complessivi, ed il prezzo di copertina era in origine di 6,50 € l'uno), ed ho ordinato i restanti volumi inglesi. Esistono inoltre due CD (due "Image Album"), ispirati al fumetto, contenenti musiche di Masaki Kurihara che descrivono una giornata estiva (CD 1) ed una invernale (CD 2) della protagonista. Le musiche sono gradevoli, dominate dal suono del flauto dolce, e descrivono molto bene l'atmosfera del fumetto. L'uscita di tali dischi ha fatto supporre che potesse essere in cantiere un adattamento animato di Yotsuba&!, ma non è così. Di Azuma era già stata trasformata in serie televisiva un'opera precedente (Azumanga Daioh!, un manga yonkoma, ovvero fatto di "strisce" di 4 vignette, di cui ho letto rapidamente qualcosa, mi pare pure carino ma meno ispirato) ma per Yotsuba&! l'autore ha proibito ogni animazione, dicendo che il modo in cui sono raccontati gli episodi non può essere ben riprodotto al di fuori del fumetto. (Il che mi ha ricordato un po', in forma meno drastica, il "purismo" di Watterson...)
Una lettura piacevolissima, per niente banale o stucchevole. Se siete curiosi, per iniziare date un'occhiata qui---> http://koiwai.biz/ (in inglese). Io intanto concludo con la mia mezza tavola preferita sinora, quella che secondo me rappresenta meglio di tutte lo spirito di questo fumetto.
Fenomenale, uno dei manga che mi dispiace di più sia stato interrotto qui in Italia.
Appena me lo rileggo commento con più dovizia di particolari e magari ne approfitto per sfruttare il sito linkato per proseguire la lettura con i volumi che non vedremo qui in Italia, sigh.
Direi che il paragone con i Peanuts e C&H è azzeccato solo in parte, dato che qui siamo alle prese non con strip ma con episodi della lunghezza standard per un manga, il ritmo assolutamente estemporaneo ha un peso molto più rilevante, è quasi l'elemento più ingombrante del fumetto.
Paragonerei più Yotsuba&! al carattere strampalato di Arale, anche se meno fracassone e più "silenzioso", con un ritmo rarefatto decisamente naif.
E concordo con l'autore sul fatto che un cartone sarebbe impensabile, a meno che trovassero un modo di far avviare la produzione di corti animati da 5 minuti privi di una trama standard, la "non narratività" degli episodi difficilmente potrebbe essere affrontato dagli studi giapponesi.
Appena me lo rileggo commento con più dovizia di particolari e magari ne approfitto per sfruttare il sito linkato per proseguire la lettura con i volumi che non vedremo qui in Italia, sigh.
Direi che il paragone con i Peanuts e C&H è azzeccato solo in parte, dato che qui siamo alle prese non con strip ma con episodi della lunghezza standard per un manga, il ritmo assolutamente estemporaneo ha un peso molto più rilevante, è quasi l'elemento più ingombrante del fumetto.
Paragonerei più Yotsuba&! al carattere strampalato di Arale, anche se meno fracassone e più "silenzioso", con un ritmo rarefatto decisamente naif.
E concordo con l'autore sul fatto che un cartone sarebbe impensabile, a meno che trovassero un modo di far avviare la produzione di corti animati da 5 minuti privi di una trama standard, la "non narratività" degli episodi difficilmente potrebbe essere affrontato dagli studi giapponesi.
Il sito che ho linkato, tra l'altro, permette di leggere quella che dev'essere stata la prima edizione giapponese, perché nei primi capitoli i personaggi (soprattutto Yotsuba) appaiono differenti... Nella versione italiana sono stati evidentemente ritoccati a posteriori per assomigliare alle loro versioni definitive.
Diavolo, quant'è bello questo fumetto.
Nei volumi inediti in Italia (6-8, il 9 esce in inglese a dicembre), lo stile di Azuma evolve: mentre la protagonista si fa sempre più tondeggiante e stilizzata, gli altri personaggi iniziano ad essere disegnati con dettaglio crescente, esattamente come accade agli sfondi. Certe tavole a tutta pagina o doppie sono sconcertanti, per la rifinitura dell'insieme. Mi sento solo di criticare la crescente pesantezza delle ombreggiature e delle textures rese a tratteggio, che rendono a volte le pagine piuttosto scure a prima vista. Allo stesso tempo, però, questo conferisce ai personaggi e all'ambiente una grande solidità.
La storia continua secondo i ritmi già visti sino al vol. 5... Le novità più importanti sono l'introduzione di nuovi personaggi destinati a diventare fissi. Innanzitutto Shimau, compagna di classe di Fuka (ben tradotta in inglese come "Miss Stake", visto che "shimau" è un soprannome legato ad un pasticcio linguistico che la ragazza aveva fatto quando si era presentata a scuola la prima volta. In inglese è stato reso come "Nice to miss you" al posto di "Nice to meet you"). E poi "Shaggy Beard", il proprietario di un negozio di biciclette. Si scopre poi qualche dettaglio in più su Miura, e si ripropone più volte il catastrofico rapporto tra Yotsuba e Yanda. Due gli archi narrativi più importanti: la prima "avventura" di Yotsuba con la sua bicicletta, e la visita ad una fattoria. Particolarmente sontuoso, al termine del vol. 8, è l'episodio del festival cittadino, in cui Azuma sfoggia il meglio del suo virtuosismo grafico.
Nient'altro... continua a non succedere nulla. Un bel nulla
Nei volumi inediti in Italia (6-8, il 9 esce in inglese a dicembre), lo stile di Azuma evolve: mentre la protagonista si fa sempre più tondeggiante e stilizzata, gli altri personaggi iniziano ad essere disegnati con dettaglio crescente, esattamente come accade agli sfondi. Certe tavole a tutta pagina o doppie sono sconcertanti, per la rifinitura dell'insieme. Mi sento solo di criticare la crescente pesantezza delle ombreggiature e delle textures rese a tratteggio, che rendono a volte le pagine piuttosto scure a prima vista. Allo stesso tempo, però, questo conferisce ai personaggi e all'ambiente una grande solidità.
La storia continua secondo i ritmi già visti sino al vol. 5... Le novità più importanti sono l'introduzione di nuovi personaggi destinati a diventare fissi. Innanzitutto Shimau, compagna di classe di Fuka (ben tradotta in inglese come "Miss Stake", visto che "shimau" è un soprannome legato ad un pasticcio linguistico che la ragazza aveva fatto quando si era presentata a scuola la prima volta. In inglese è stato reso come "Nice to miss you" al posto di "Nice to meet you"). E poi "Shaggy Beard", il proprietario di un negozio di biciclette. Si scopre poi qualche dettaglio in più su Miura, e si ripropone più volte il catastrofico rapporto tra Yotsuba e Yanda. Due gli archi narrativi più importanti: la prima "avventura" di Yotsuba con la sua bicicletta, e la visita ad una fattoria. Particolarmente sontuoso, al termine del vol. 8, è l'episodio del festival cittadino, in cui Azuma sfoggia il meglio del suo virtuosismo grafico.
Nient'altro... continua a non succedere nulla. Un bel nulla
È arrivato il volume 9 in inglese. In Giappone invece è appena uscito il 10.
Stavolta, tra gli eventi più rilevanti c'è acquisto del primo peluche per Yotsuba, un orsacchiotto chiamato prontamente "Giuralmin" dopo che Ena ha proibito di usare ancora quel nome assurdo per il suo orsetto Giulietta. Altri avvenimenti comprendono l'acquisto di una macchina per fare il caffè, con conseguenti disastrosi tentativi di Yotsuba di offrirne una tazza a Fuka, ed un pranzo in un ristorante con specialità carne grigliata alla coreana (dove Yotsuba conferma il suo apprezzamento per la lingua alla griglia... ugh). Anche l'arrivo della nuova palla ginnica di Fuka non manca di causare i dovuti scompigli (si veda la mia firma), finché non si approda al maestoso capitolo doppio che conclude il volume: un'avventurosa gita di Yotsuba, suo padre, Asagi ed Ena in un grande campo da cui partono decine di mongolfiere.
sembra molto interessante!!! ne avevo sentito parlare in passato ma non pensavo fosse così carina!! cercherò di procurarmi i primi volumi in una delle mie prossime battute di caccia in fumetteria...dopo aver finito di comprare i 28 numeri di Tsubasa delle Clamp