[BBC Drama] Luther (BBC)
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Se c’è un’altra serie del 2010 che mi sentirei di consigliare per la sua grande qualità, ebbene questa è LUTHER, sempre della BBC.
Luther affronta ancora una volta il genere drammatico-poliziesco con grandi risultati riuscendo a essere originale e di impatto anche utilizzando questo genere canonico e ormai abusato. Il formato è, come per Sherlock, adattissimo per chi cerca una bella serie tv compatta, senza fronzoli e che si sviluppi in poco tempo. Ad oggi è composta da un’unica stagione di sei puntate, ognuna della durata di circa 60 minuti. Io mi sono preso una sera libera apposta in tranquillità e sono riuscito a vederla tutta in una volta.
La sua breve durata è davvero ancora una volta un grande punto a favore, non c’è tempo per sottotrame inutili, divagazioni, perdite di ritmo. L’azione avanza inesorabile verso un obiettivo preciso, e gli autori hanno sempre saldo il timone della serie, verso l’ultimo episodio che lascia col fiato sospeso e dal quale inizierà poi la seconda stagione, attualmente in produzione.
John Luther (Idris Elba, nella foto) è un ispettore della squadra omicidi di Londra. E’ un uomo problematico da gestire, sia per i suoi superiori che per sua moglie. E' testardo, duro e violento, e ha anche un grandissimo talento nello svolgere il suo lavoro, tanto che con le sue intuizioni degne di Sherlock Holmes o se vogliamo, del Tenente Colombo, riesce a essere sempre un passo avanti rispetto ai ricercati di turno. Va spesso contro i regolamenti che il suo mestiere gli impone, agendo spesso ai confini (e in alcuni casi proprio fuori) della legalità per ottenere quello che vuole. Il suo lavoro naturalmente avrà delle grandi ripercussioni anche sulla sua vita privata.
Come faceva notare lo sceneggiatore Stefano Piani sul suo blog (occhio agli spoiler!) gli autori sono abili a sorprendere lo spettatore cambiando strada nello svolgimento delle situazioni che si sono create, concentrandosi su un rapporto davvero particolare e ben riuscito tra Luther e il personaggio di Alice, una specie di sua nemesi (come invece fa notare Tito Faraci qui) in cui ritrova inizialmente una sfidante, e poi una ambigua aiutante.
Come al solito non entro nei particolari delle trame, ma tutti e sei questi primi episodi hanno davvero qualcosa da dire, e soprattutto le ultime due puntate concatenate sono avvincenti e mozzafiato.
Idris Elba è davvero bravissimo e riesce a sorreggere la serie gran parte sulle sue spalle, grazie alla bravura sua e di quella degli sceneggiatori. Ma tutti gli interpreti sono davvero notevoli, a partire da Ruth Wilson (Alice) e Steven Mackintosh (Ian, collega di Luther che entrerà prepotentemente in scena nel finale di stagione).
Consigliata anche questa, dunque!
(Aggiungo solo agli eventuali interessati di non sbirciare le schede dei personaggi su wikipedia, piene di spoiler maledettissimi!)
La sigla dei Massive Attack:
Visti i primi tre episodi.
Mah, boh. La serie è sicuramente ben scritta, e per questa prima metà viene portata avanti in modo anche abbastanza convincente.
Ma devo dire che non mi ha preso più di tanto.
Luther è un personaggio interessante e ben interpretato da Idris Elba, ma alla fine non è altro che il prototipo dello sbirro duro e puro che va contro i regolamenti pur di catturare il criminale. Prototipo già visto, e anche spesso volte. Anche le dinamiche all'interno della stazione di polizia e delle indagini compiute non offrono spunti particolari nè nei rapporti tra colleghi nè coi superiori. Inoltre è più etichettabile come poliziesco/thriller come come giallo, dato che gli spettatori (e spesso anche Luther stesso) sanno già entro il primo quarto d'ora chi è il colpevole e il resto dell'ora è incentrata a mostrare come Luther incastrerà l'assassino.
Dice allora bene Faraci quando nel suo blog osserva che non è all'originalità che bisogna guardare in questo telefilm, ma nella scrittura e nello stile. E ammetto che quelli sono buoni. Ovviamente la cosa principale che mi ha colpito, banalmente, è lo stranissimo rapporto che si instaura tra il protagonista e Alice, ambiguo e affascinante per come è impostato. Mi piace anche che permanga come filo rosso che unisce in una continuity ben precisa tutta la stagione (in una miniserie di tale durata e impostata così mi pare necessario, e non mi sarebbe bastata la barbosa querelle sul matrimonio fallito) nonostante i casi diversi di ogni episodio.
Ho apprezzato il primo, che riesce a presentare bene Alice e Luther nei suoi modi di agire e nell'avvenimento del suo passato che lo perseguita trasversalmente nella serie, al pari di Alice. Bene anche il secondo, interessante l'idea di base e anche lo "scontro" finale tra Luther e il colpevole. Il terzo mi ha fatto pensare nelle prime scene "ma che mi sta facendo guardare Bacci?", per via del tema satanista che aleggia come movente del caso su cui indagare. Per questo e anche per come viene condotto negli eventi della continuity è quello che mi ha convinto meno.
Domani penso di vedere le altre 3... per ora c'è una fredda sufficienza da parte mia, la serie non mi ha conquistato e nemmeno esaltato. Però qualche pregio ce l'ha e si fa vedere, tutto sommato.
Mah, boh. La serie è sicuramente ben scritta, e per questa prima metà viene portata avanti in modo anche abbastanza convincente.
Ma devo dire che non mi ha preso più di tanto.
Luther è un personaggio interessante e ben interpretato da Idris Elba, ma alla fine non è altro che il prototipo dello sbirro duro e puro che va contro i regolamenti pur di catturare il criminale. Prototipo già visto, e anche spesso volte. Anche le dinamiche all'interno della stazione di polizia e delle indagini compiute non offrono spunti particolari nè nei rapporti tra colleghi nè coi superiori. Inoltre è più etichettabile come poliziesco/thriller come come giallo, dato che gli spettatori (e spesso anche Luther stesso) sanno già entro il primo quarto d'ora chi è il colpevole e il resto dell'ora è incentrata a mostrare come Luther incastrerà l'assassino.
Dice allora bene Faraci quando nel suo blog osserva che non è all'originalità che bisogna guardare in questo telefilm, ma nella scrittura e nello stile. E ammetto che quelli sono buoni. Ovviamente la cosa principale che mi ha colpito, banalmente, è lo stranissimo rapporto che si instaura tra il protagonista e Alice, ambiguo e affascinante per come è impostato. Mi piace anche che permanga come filo rosso che unisce in una continuity ben precisa tutta la stagione (in una miniserie di tale durata e impostata così mi pare necessario, e non mi sarebbe bastata la barbosa querelle sul matrimonio fallito) nonostante i casi diversi di ogni episodio.
Ho apprezzato il primo, che riesce a presentare bene Alice e Luther nei suoi modi di agire e nell'avvenimento del suo passato che lo perseguita trasversalmente nella serie, al pari di Alice. Bene anche il secondo, interessante l'idea di base e anche lo "scontro" finale tra Luther e il colpevole. Il terzo mi ha fatto pensare nelle prime scene "ma che mi sta facendo guardare Bacci?", per via del tema satanista che aleggia come movente del caso su cui indagare. Per questo e anche per come viene condotto negli eventi della continuity è quello che mi ha convinto meno.
Domani penso di vedere le altre 3... per ora c'è una fredda sufficienza da parte mia, la serie non mi ha conquistato e nemmeno esaltato. Però qualche pregio ce l'ha e si fa vedere, tutto sommato.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
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Eheheh! Mi spiace quasi di averti fatto perdere tempo, ma ti ringrazio per la fiducia A me tutta la prima stagione è piaciuta, e in difesa di questa serie posso dire che le ultime due puntate sono le migliori, perché come scriveva Faraci gli autori hanno il coraggio di "portare tutto sino in fondo, alle estreme conseguenze, senza compromessi". Migliora il pathos, il ritmo, e non mancano le sorprese. Poi oh, ci sta che ti possa piacere poco
Visti gli ultimi 3 episodi.
E migliora nella seconda parte, migliora davvero
Il quarto episodio è interessante... strutturalmente e narrativamente è affine ai primi 3, soprattutto al secondo e al terzo, ma la psicologia dell'essassino è ben presentata anche se non originalissima. Merito IMHO soprattutto dell'attore che interpreta il criminale, decisamente bravo nel caratterizzare il personaggio. Noto che, come nel secondo episodio l'assassino assomigliava molto a Cassano, qui il cattivo è simile a Lele Mora
Il quinto e il sesto, come preannunciato, sono un blocco unico. E sono questi due che innalzano il valore della miniserie. Si parte da un caso che pare sulla falsariga dei precedenti, ma si intuisce presto che l'indagine in questione è importante fino a un certo punto ai fini della storia da raccontare, mentre quello che si vuole sottolineare è un sottotesto che esploderà negli ultimi venti minuti e che collega senza soluzione di continuità il penultimo episodio all'ultimo. L'episodio finale diventa infatti una frenetica caccia all'uomo dove molti ruoli si ribaltano e molti schemi cambiano. Anche qui, niente di particolarmente originale ma è pur sempre uno smuovere le acque non scontato (anche se in qualche modo "dovuto" considerata la formula della miniserie) e che porta a una conclusione cliffhagerosa che inevitabilmente sarà ripresa nella seconda stagione. Quello che mi piace è che il cliffhanger in questione ci lascia davvero in una situazione parecchio sospesa e del tutto fuori dallo status quo dei protagonisti, il che lascia aperte molte porte interessanti per la continuazione della serie.
L'unica vera nota dolente per me in queste due puntate conclusive è il ruolo di Alice: [spoiler]speravo si approfondisse qualcosa sull'omicidio da lei compiuto nel primo episodio mentre invece vi si accenna di sfuggita, pensavo che il suo ambiguo rapporto con Luther evolvesse in maniera decisa invece continua a rimanere sospeso, immaginavo che il suo carattere potesse evolvere invece la sua ultima azione denota che la sua freddezza è rimasta intatta[/spoiler]... peccato, ma in fondo c 'è tutta una nuova stagione per parlarne. Comunque la scena finale è costruita decisamente bene
Una nota positiva della serie, che mi ero dimenticato di scrivere l'altro giorno, sono i titoli di coda: intanto si alternano a immagini della puntata successiva, ma soprattutto ogni volta presentano come sottofondo una canzone rock perlopiù inglese e sempre decisamente azzeccata al clima di fine episodio e alle immagini di preview. Cioè, mi hanno messo Feeling Good nella versione dei mitici Muse alla fine di una puntata, questi sono sporchi trucchetti per conquistarmi
Detto questo... la serie può avere buone potenzialità per essere un bel prodotto. Sicuramente professionale, godibile, ben scritto e ben diretto e con attori sempre in gamba. Quel che più conta, ha la possibilità di essere un telefilm buono anche al di fuori dei prodotti di genere, può anche diventare una bella serie non solo poliziesca affrontano temi morali e psicologici in ampio spazio... di sicuro in modo migliore e meno banale di tanti altri vari telefilm gialli.
Ma sono perlopiù potenzialità... il rapporto tra Luther e Alice, alcuni guizzi di scrittura a inizio serie e soprattutto il finale... occorrerebbe vedere come verranno coltivate certe intuizioni nella seconda stagione, e non è detto che non le dia una chance quando la manderanno in onda
E migliora nella seconda parte, migliora davvero
Il quarto episodio è interessante... strutturalmente e narrativamente è affine ai primi 3, soprattutto al secondo e al terzo, ma la psicologia dell'essassino è ben presentata anche se non originalissima. Merito IMHO soprattutto dell'attore che interpreta il criminale, decisamente bravo nel caratterizzare il personaggio. Noto che, come nel secondo episodio l'assassino assomigliava molto a Cassano, qui il cattivo è simile a Lele Mora
Il quinto e il sesto, come preannunciato, sono un blocco unico. E sono questi due che innalzano il valore della miniserie. Si parte da un caso che pare sulla falsariga dei precedenti, ma si intuisce presto che l'indagine in questione è importante fino a un certo punto ai fini della storia da raccontare, mentre quello che si vuole sottolineare è un sottotesto che esploderà negli ultimi venti minuti e che collega senza soluzione di continuità il penultimo episodio all'ultimo. L'episodio finale diventa infatti una frenetica caccia all'uomo dove molti ruoli si ribaltano e molti schemi cambiano. Anche qui, niente di particolarmente originale ma è pur sempre uno smuovere le acque non scontato (anche se in qualche modo "dovuto" considerata la formula della miniserie) e che porta a una conclusione cliffhagerosa che inevitabilmente sarà ripresa nella seconda stagione. Quello che mi piace è che il cliffhanger in questione ci lascia davvero in una situazione parecchio sospesa e del tutto fuori dallo status quo dei protagonisti, il che lascia aperte molte porte interessanti per la continuazione della serie.
L'unica vera nota dolente per me in queste due puntate conclusive è il ruolo di Alice: [spoiler]speravo si approfondisse qualcosa sull'omicidio da lei compiuto nel primo episodio mentre invece vi si accenna di sfuggita, pensavo che il suo ambiguo rapporto con Luther evolvesse in maniera decisa invece continua a rimanere sospeso, immaginavo che il suo carattere potesse evolvere invece la sua ultima azione denota che la sua freddezza è rimasta intatta[/spoiler]... peccato, ma in fondo c 'è tutta una nuova stagione per parlarne. Comunque la scena finale è costruita decisamente bene
Una nota positiva della serie, che mi ero dimenticato di scrivere l'altro giorno, sono i titoli di coda: intanto si alternano a immagini della puntata successiva, ma soprattutto ogni volta presentano come sottofondo una canzone rock perlopiù inglese e sempre decisamente azzeccata al clima di fine episodio e alle immagini di preview. Cioè, mi hanno messo Feeling Good nella versione dei mitici Muse alla fine di una puntata, questi sono sporchi trucchetti per conquistarmi
Detto questo... la serie può avere buone potenzialità per essere un bel prodotto. Sicuramente professionale, godibile, ben scritto e ben diretto e con attori sempre in gamba. Quel che più conta, ha la possibilità di essere un telefilm buono anche al di fuori dei prodotti di genere, può anche diventare una bella serie non solo poliziesca affrontano temi morali e psicologici in ampio spazio... di sicuro in modo migliore e meno banale di tanti altri vari telefilm gialli.
Ma sono perlopiù potenzialità... il rapporto tra Luther e Alice, alcuni guizzi di scrittura a inizio serie e soprattutto il finale... occorrerebbe vedere come verranno coltivate certe intuizioni nella seconda stagione, e non è detto che non le dia una chance quando la manderanno in onda
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Sono contento che tu abbia apprezzato di più il finale di stagione. A me è piaciuto tutto questo primo blocco, forse perché l'ho visto senza aspettarmi chissà che cosa, , ma non cercavo una cosa originale a tutti i costi, ma mi auguravo di trovare semplicemente una buona storia di genere, solida, compatta e coinvolgente. E in questo modo poi e da un certo punto di vista sono stato piacevolmente sorpreso dalla qualità e ho trovato anche alcuni spunti davvero notevoli, che come dici tu non aspettano altro che poter essere migliorati e approfonditi in futuro.