[DC] Batman

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Batman # 46 - Il Ritorno di Bruce Wayne, parte 4: Notte Oscura, Cavaliere Oscuro (Grant Morrison/George Jeanty)

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    Continua il viaggio nel tempo di Bruce Wayne, e stavolta tocca al periodo storico del far west, dove una Gotham da film western fa da sfondo a un'avventura certamente molto significativa.
    Potrei dire che questo è il mio episodio preferito del Ritorno, insieme al secondo, e questo per una serie di fattori: i disegni di George Jeanty, intanto, che sanno essere tanto discreti quanto ottimi, costituiti da un tratto nitido e pulito che è proprio una gioia per gli occhi. Adatto alla notte piovosa in cui è ambientata gran parte dell'avventura.
    Ma anche il fatto che Bruce non parli mai, limitandosi a qualche grugnito ogni tanto, è una scelta strana ma vincente per quanto concerne l'atmosfera. Molto buona poi è anche l'idea di inserire Savage (l'immortale di casa DC, già apparso nel Ritorno # 1) e Jonah Hex, il pistolero western della DC.
    Ma è la componente di continuity presente in questo numero ad attirarmi soprattutto: vediamo il buon Thomas Wayne (non il padre di Bruce, ovviamente, ma il Thomas che diventerà il Dottor Hurt) alle prese coi misteri della demonologia di cui vuole impossessarsi tramite l'ormai famosa scatola che i Wayne si tramandano e che sembra collegata alla fine del mondo. Questo rimanda ai timori della Justice League, espressi negli scorsi episodi, sul fatto che il ritorno di Bruce nel presente possa rappresentare "la fine di tutto". Fatto sta che tra Thomas, Bruce che nei panni di un simil-Zorro combatte in modo figo e l'avere tasselli in più sulla genealogia dei Wayne (come la costruzione della Villa) l'episodio è pieno di chicche e inizia a far intravedere quello scopo ultimo che la miniserie si propone. Se tanto mi dà tanto, ora con gli ultimi due episodi si dovrebbe continuare su questa falsariga e quindi si dovrebbe andare in crescendo.
    Io, nel frattempo, mi fido di Morrison.
    Il resto del numero è occupato dalle analisi del solito blogger Rickdad che analizza prima nel dettaglio questo episodio e poi la genealogia dei Wayne e dei Van Derm, entrambi i contributi molto interessanti.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Vista la big news degli ultimi giorni sul reboot dell'universo DC a partire da settembre, le mie antenne erano puntate sul destino di Batman e della gestione di Grant Morrison sul personaggio.
    Oggi arrivano le parole di Morrison stesso a dipanare alcuni dubbi:
    Grant Morrison ha scritto:Batman, Incorporated will continue through to Issue #10 and August’s shocking season finale that changes the Batman status quo yet again. The series will take a brief hiatus while I work on a major new project to be announced shortly. Batman, Incorporated returns next year with me, Chris Burnham and Batman: Leviathan, the epic 12 part conclusion to my 6 year Batman saga. Don’t miss it!
    Mi sembra un bel progettino :)
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  • Batman # 47 - Il Ritorno di Bruce Wayne, parte 5: Mascherata (Grant Morrison/Ryan Sook-Pere Pérez)

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    Il numero finora migliore del Ritorno di Bruce Wayne, IMHO. Anche meglio del secondo episodio. E meno male che è così, che man mano che ci avviciniamo alla fine della miniserie morrisoniana le cose inizino a farsi più appetitose.
    Questo penultimo capitolo vede Bruce arrivare in un'epoca temporalmente a noi più vicina rispetto alle precedenti: sono gli anni '70, siamo poco dopo l'omocidio di Thomas e Martha Wayne.
    Bruce viene ingaggiato da Marsha, un'amica di Martha, perchè interpreti la parte di un investigatore e la aiuti così da una parte a tranquillizzare la madre dell'amica e dall'altra a scoprire ciò che si cela dietro il delitto.
    Bruce dopo l'ultimo sbalzo temporale non ricorda niente di sè, ma avverte che questa vicenda non gli è per niente estranea, e sta al gioco per vedere a cosa lo condurrà la mascherata.

    Le simbologie nell'episodio si sprecano, ovviamente, a partire dal costume che viene fatto indossare a Bruce, quello da Zorro che indossava il padre la notte della sua morte. Inoltre vari sono i riferimenti alla famiglia Wayne e Van Derm, senza contare la parte preponderante che recita il caro Dottor Hurt, la cui presenza qui è ancora più significativa che nello scorso episodio. Iniziamo a capirci qualcosa in più dell'intreccio, anche se molti punti restano ancora oscuri e fumosi. Però c'è quel sentore di pezzi che vanno a ricomporsi pian piano. E ciò mi garba parecchio.

    Per quanto riguarda la storia in sè e per sè, l'ho trovata molto valida: Morrison adegua il suo registro narrativo e i suoi dialoghi all'atmosfera noir da poliziesco in cui questa Gotham di qualche decennio fa è immersa. Batman ha sempre avuto una componente detective nella sua figura, qui la cosa viene portata in primo piano e quest'atmosfera particolare (che io personalmente amo molto) ci viene restituita anche grazie agli azzeccati dialoghi, oltre che alla riproposizione di certi stilemi di questo genere narrativo (la femme fatale, l'investigatore che va a casa dei parenti a fare domande, la trappola...).

    I disegni sono fantastici, forse i migliori di tutto il Ritorno, almeno finora. Una linea pulita, un tratto nitido e chiaro che è ottimo tanto nei paesaggi quanto nelle figure umane.

    E ora, tutti pronti per il gran finale, dove Bruce torna nel presente (come vediamo nell'ultima tavola), vedremo se davvero rappresenta un pericolo per il mondo come teme la Justice League e e forse capiremo qualcosa di più di tutto l'intreccio morrisoniano.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman # 48 - Il Ritorno di Bruce Wayne, parte 6: La Fine di Tutto (Grant Morrison/Lee Garbett-Pere Pérez)

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    Sconvolgente.
    Se dovessi trovare una parola sola per definire il capitolo conclusivo della mini Il Ritorno di Bruce Wayne, quella più adatta sarebbe "sconvolgente".
    I lettori più attenti che in un modo o nell'altro hanno iniziato a capire un po' che tipo di autoria sia Grant Morrison sanno che spesso e volentieri nelle sue storie si possono rintracciare elementi magici, inserti cabalistici, simbolismi più o meno astratti ecc... lo stesso R.I.P. alla fine altro non è che l'esaltazione delle storie soprannaturali di cui Batman è stato protagonista negli anni '50-'60 e il mettere in contrapposizione l'eroe contro il diavolo (o quel che più gli ci va vicino).
    Il Ritorno, con il viaggio nel tempo che Bruce è costretto a compiere per colpa della Sanzione Omega che ne aveva sancito la morte apparente alla fine di Crisi Finale, alla fine sembrava sì un progetto ambizioso, che voleva in qualche modo dimostrare che l'archetipo dell'eroe, il simbolo del pipistrello e il male sono elementi insiti in Gotham City nei secoli dei secoli, e che quindi il mito di Batman va rintracciato ben prima della notte a Crime Alley. Ma per quanto per molteplici e lampanti motivi un tale progetto fosse chiaramente interessante e importante, poteva essere visto in maniera abbastanza lineare.
    Già nel numero scorso si poteva intuire che c'era di più; ma anche dal secondo numero della mini, con l'episodio nel Punto di Fuga, forse. Fatto sta che la cosa esplode totalmente solo in quest'ultimo numero, dove Batman torna finalmente nel presente passando prima per il Punto di Fuga in cui l'abbiamo visto nel Ritorno # 2.
    I timori che aleggiavano non erano infondati: il ritorno di Batman costituisce un pericolo enorme, grazie alla trappola mortale costruita da Darkseid, l'iper-adattatore. Ma grazie all'intervento della Justice League e soprattutto alla grande forza d'animo di Batman, le cose prenderanno una piega imprevista rispetto al piano dell'alieno.

    Le tavole sono piene zeppe di simboli, riferimenti, rimandi... specie le ultime, dove a Batman ne succedono di ogni. Ma i tantissimi spunti convergono quasi tutti nella tesi di Morrison secondo cui Bruce Wayne non ha fatto nascere Batman quando ha deciso di vendicare la morte dei suoi genitori, ma quando ha deciso di chiedere aiuto ad Alfred, suonando la companella (scena che vediamo anche in Anno Uno). Si ribalta il concetto (il ribaltamento delle cose è un altro tema della storia) del vigilante solitario, sottolineando invece come Batman sia tale perchè non è mai stato solo.

    Una fine di saga epica, profonda e importante. L'ho molto apprezzata. Reputo però che per comprenderla appieno andrebbe letta nell'ordine corretto, cioè alternandola ai numeri di Batman & Robin usciti da noi prima ma in America in contemporanea. Presto quindi rileggerò nell'ordine corretto per gustare al meglio questa seconda tranche della run di Morrison su Batman, e magari poi scriverò qualche riga sul disegno complessivo dell'autore.

    Per quanto riguarda il mensile Planeta italiano, invece, nel numero del prossimo mese ci saranno Batman # 701 e #702, che narrano i "capitoli mancanti" di R.I.P. collegando la saga a Crisi Finale. Il numero 50 invece conterrà il # 700, una storia speciale e celebrativa sempre scritta da Morrison per il numero importante raggiunto dalla testata.
    E poi, comincerà Batman Inc. :) Stay tuned, che continua ad esserci tanta bella roba :)
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  • DeborohWalker ha scritto:Immagine
    La vicenda anche in questo caso è incentrata su un serial killer che uccide ogni mese.
    E tutto prende vita proprio dai fatti narrati ne Il Lungo Halloween: gli omicidi di Holiday e la trasformazione di Harvey Dent in Due Facce.
    Gli omicidi seriali stavolta non colpiscono mafiosi, bensì agenti della polizia di Gotham, che vengono ritrovati impiccati con misteriosi messaggi in codice legati al gioco dell'impiccato.
    Tutto prosegue in maniera molto simile a quanto avveniva ne Il Lungo Halloween, con Batman che nel corso delle indagini si trova ad affrontare buona parte del pantheon dei suoi nemici di sempre; inoltre, Bruce Wayne dovrà affrontare la sua relazione con Selina Kyle, alias Catwoman.
    Dopo essermi goduto Il Lungo Halloweeen, a stretto giro ecco che ho acquistato e letto il suo sequel.
    Bellissimo.
    Per quanto riguarda la trama, ci ha già pensato Deb qui sopra e non mi ripeto.
    Anche perchè la trama qui è importante fino a un certo punto: non fraintendete questa frase, però. L'intreccio da giallo classico è sicuramente tra i punti di forza come lo era per la storia precedente, così come scoprire il colpevole nel finale tra tutti i vari personaggi del cast è una delle attrattive principali dell'avventura. E' il Batman detective allo stato puro, in fondo, quello che Loeb mette in scena ed è normale quindi che certe caratteristiche siano importanti.
    Ma quello che risalta in questa graphic novel e che la distingue maggiormente da Long Halloween è l'indagine del carattere di Batman. Ancora più che nella prima storia di Loeb e Sale trovo che l'Uomo Pipistrello qui venga esplorato in modo massiccio nella sua anima oscura, ma questo non solo fossilizzandosi sul trauma della morte dei genitori come spesso vediamo, ma approfittando del drammatico evento che concludeva LH, la trasformazione di Harvey Dent in Due Facce. La perdita un amico e di un collaboratore fidato nell'amministrare la città è un segno profondo lasciato in Bruce, che deve farci i conti continuamente specie dopo la fuga di Harvey da Arkham.
    La solitudine, caratteristice dell'animo di Batman (che cerca di essere smentita da Morrison nella sua recente run) viene qui accentuata ed indagata, per poi trasformarla nel suo opposto con l'arrivo di Robin.
    La spalla di Batman viene introdotta con garbo nel bat-universe dalla bella sceneggiatura di Loeb, in modo non invasivo ma anzi funzionale alle caratteristiche che ho scritto sopra.
    E sulla stessa falsariga, la Catwoman che vediamo qui è ottima, una delle migliori versioni del personaggio probabilmente, che nel suo rapporto (in borghese) con Bruce altro non fa che offrire un ulteriore punto di vista per riflettere sulla solitudine nella vita di Bruce/Batman.

    Che altro dire, se non che i disegni di Tim Sale sono qualcosa di goduriosissimo, a parte il suo Joker che ha una faccia che proprio non mi convince, ma per il resto ci dona una serie di tavole capolavorose, specie nelle splash-page.
    Jim Gordon è descritto benissimo.
    Un bel finale.

    Preferisco ancora Il Lungo Halloween, ma comunque Vittoria Oscura è una delle migliori letture su Batman che abbia mai fatto.
    Ora la mia scaletta di recuperi prevede primariamente il resto del materiale Loeb: When in Rome, Haunted Knight, Hush. :)
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  • Catwoman: Vacanze Romane (When in Rome)

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    Questa storia è l'ideale terzo capitolo della "saga" scritta da Jeph Loeb e disegnata da Tim Sale iniziata con Il Lungo Halloween e proseguita con Vittoria Oscura. Più corta delle due precedenti opere, più che un sequel questa When in Rome può essere considerata un midquel, dato che Loeb decide di esplorare quello che succede a Catwoman quando a un certo punto di Dark Victory sparisce dalla scena, per poi ricomparire successivamente prima della conclusione dell'avventura.
    Occorre aspettare fino al 2004 perchè il duo Loeb/Sale decida di raccontare del viaggio che Selina Kyle decide di intraprendere alla volta delle origini della famiglia mafiosa dei Falcone, cioè nel nostro Bel Paese, ma proprio noi italiani dobbiamo attendere fino al 2009 per leggerla, quando viene pubblicata per la prima volta nel numero 46 della collana "La Leggenda".

    Che dire di quest'opera? Sicuramente è inferiore alle due graphic novel da cui ha origine, non solo per la lunghezza. Ma secondo me è una storia da avere e da leggere, intanto perchè è un tassello importante per quanto riguarda le dinamiche mafiose che si svolgono a Gotham City nel thriller orchestrato dagli autori.
    Ma soprattutto perchè la storia è piena di colpi di scena, di gran gusto della narrazione, di stravolgimenti che si alternano sapientemente a momenti divertenti quasi sempre dovuti a Edward Nigma (aka l'Enigmista), compagno di viaggio che Catwoman si sceglie perchè la possa aiutare a sbrogliare la matassa.
    Sì, perchè Selina non si reca a Roma per incontrare le fondamenta del clan dei Falcone per il puro gusto di aiutare lo sradicamente della mafia a Gotham; la signorina ha anche forti sospetti [spoiler]di essere la figlia segreta di Carmine Falcone[/spoiler], e vuole capire quanto c'è di vero in questa ipotesi.
    La sceneggiatura ci restituisce una Roman molto stereotipata, mutuata soprattutto da certi film come l'introduzione di Di Nocera si premura di specificare: poco male, la cosa non mi infastidisce giacchè l'atmosfera che viene data alla città eterna è funzionale alla storia e ai personaggi che la vivono, oltre che essere dannatamente attirevole.
    Il personaggio di Catwoman viene esplorato benissimo, è probabilmente la miglior performance del personaggio tra le storie che ho letto, in cui vediamo la gatta al massimo delle sue condizioni psicofisiche, per quanto il suo lato vulnerabile sia svelato pià volte tramite l'inquietudine dell'indagine che sta compiendo in Italia e anche attraverso i sogni ricorrenti che fa, in cui è sempre presente Batman.
    Batman, che in virtù di come è costruita la storia dovrebbe essere il grande assente di Vacanze Romane, fa pesare la sua stessa assenza trasformandola in presenza onirica che fa sentire Selina non così lontana da Gotham.

    Una storia che ha sì componenti avventurose, thriller e divertenti, ma che non manca di stupire a più riprese (specie nel finale) e che soprattutto ha una forte componente umana, sentimentale e sensibile che fa empatizzare molto il lettore con Selina e i suoi sentimenti.

    Tim Sale dal canto suo torna a consegnarci quasi un capolavoro a tavola, creando delle splash-page ottime e iconiche, un Batman imponente e autoritario e soprattutto una Catwoman sensualissima, Selina così disegnata e spesso e volentieri poco vestita è un gran bel vedere che difficilmente lascia indifferente il lettore maschio.

    Grande storia. Consigliata.
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  • Ho trovato Catwoman: Vacanze Romane un perfetto ciclo complementare alle due macro-saghe Il Lungo Halloween e Vittoria Oscura: tanto complesse ed epiche sono quelle storie, così questa è leggera e divertente.
    Ma occhio, non significa che sia una storiellina da poco, tutt'altro. Graficamente vabbè, Tim Sale per me è lo stato dell'arte, c'è poco da ribadire sulla sua bravura. Ma narrativamente Loeb riesce a rendere imponente una storia "da poco" come questa (perchè è una side story che sappiamo già come andrà a finire e che non sconvolgerà lo status quo) grazie a due stratagemmi: le visioni di Selina con Batman, e la presenza di un nemico che usa le armi dei principali freak di Gotham City. Il party con tutti i cattivoni al gran completo che arricchiscono il cast è un'orgia nerd, potrebbe essere un fanservice gratuito ma Loeb l'aveva già usato alla perfezione nelle precedenti graphic novel, ma qui riesce a sfruttarlo in un contesto improbabile (siamo a Roma, di sicuro non sono venuti in gita col pullmino da Gotham) e con una spiegazione finale convincente.
    A stuzzicarmi di più sono stati i rapporti tra Catwoman e i suoi due compagni d'avventura: una vera dominatrice sadica (e spassosa) con l'Enigmista, una donna attratta dal Biondo ma comunque all'erta per le sorprese che potrebbe riservare il gangster. Mi ha lasciato indifferente [spoiler]il colpo di scena finale sulle origini di Selina[/spoiler] (indifferente nel senso che non mi ha fatto urlare al miracolo narrativo ma neanche mi è sembrato folle, ci può stare) mentre invece mi è piaciuta la disquisizione sul togliersi la maschera e i riferimenti a Bruce Wayne al circo, tutti rimandi a cosa sta succedendo nel frattempo e a cosa succederà in Vittoria Oscura.
    E se il personaggio di Catwoman/Anne Hathaway facesse presa sul pubblico, questa storia sarebbe ottimo materiale per uno spin-off che non vada troppo a intaccare la mitologia creata da Nolan...

    P.S. Bramo, se sei nella fase Loeb/Sale, sai che ora ti toccano Spiderman: Blue, Devil: Giallo, Hulk: Grigio, vero?
    Corri.
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  • DeborohWalker ha scritto:Ho trovato Catwoman: Vacanze Romane un perfetto ciclo complementare alle due macro-saghe Il Lungo Halloween e Vittoria Oscura: tanto complesse ed epiche sono quelle storie, così questa è leggera e divertente.
    Ma occhio, non significa che sia una storiellina da poco, tutt'altro. Graficamente vabbè, Tim Sale per me è lo stato dell'arte, c'è poco da ribadire sulla sua bravura.
    Concordo. La storia è sicuramente lontana dalla complessità e dalla maestosità di quelle due storie, ma essendo una specie di midquel è più che giustificato il non creare un colosso che si incastri in mezzo a un altro colosso.
    In più, come dici te, pur non essendo una storia imponente è un piccolo gioiellino, anche grazie ai da te giustamente lodati disegni di Sale.
    DeborohWalker ha scritto: A stuzzicarmi di più sono stati i rapporti tra Catwoman e i suoi due compagni d'avventura: una vera dominatrice sadica (e spassosa) con l'Enigmista, una donna attratta dal Biondo ma comunque all'erta per le sorprese che potrebbe riservare il gangster. Mi ha lasciato indifferente [spoiler]il colpo di scena finale sulle origini di Selina[/spoiler] (indifferente nel senso che non mi ha fatto urlare al miracolo narrativo ma neanche mi è sembrato folle, ci può stare) mentre invece mi è piaciuta la disquisizione sul togliersi la maschera e i riferimenti a Bruce Wayne al circo, tutti rimandi a cosa sta succedendo nel frattempo e a cosa succederà in Vittoria Oscura.
    Concordo. Il comportamento che Selina tiene nei confronti di quei due personaggi è ottimo e molto ben descritto, fa capire l'abilità di Loeb nello scrivere di un personaggio e dei seuoi sentimenti/emozioni/caratteri. Selina qui è caratterizzata ottimamente, e questo si nota anche in una cosa che non ho sottolineato nel mio commento: i bellissimi monologhi interiori di Catwoman, profondi e molto sentiti.
    Ottimi i riferimenti a quello che accade parallelamente in Dark Victory, sicuramente, ma a me è anche piaciuto molto il senso di straniamento del vedere armi e caratteristiche gothamite in un contesto diverso come quello di Roma.
    DeborohWalker ha scritto:P.S. Bramo, se sei nella fase Loeb/Sale, sai che ora ti toccano Spiderman: Blue, Devil: Giallo, Hulk: Grigio, vero?
    Corri.
    Ho letto a distanza ravvicinata Il Lungo Halloween, Vittoria Oscura e Vacanze Romane.
    Ora, dico io, come potrei non essere nella fase Loeb/Sale? :P
    Intanto mi godrò Haunted Knight, che ho già acquistato. Poi passerò ad Hush (anche se lì Loeb è accompagnato ai disegni da Lee, ma mi sembra che anche in quel caso graficamente ci sia da leccarsi i baffi).
    Poi sì, ammetto che ero attirato dalle storie "colorate" realizzate in Marvel dal duo delle meraviglie: approfitto allora per chiederti se sono storie comprensibili e godibili anche per un neofita/niubbo di tutti e tre i personaggi come lo sono io e se sono facilmente recuperabili in un'edizione italiana :)
    Ma poi non doveva uscire anche Captain America: White?
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  • Captain America: White è in programma da una vita, sembra che sarà ultimato in concomitanza col prossimo anno giubilare.
    Le altre 3 storie sì, sono perfettamente comprensibili anche per un neofita. Come nelle due graphic novel di Batman si tratta di riscritture di una fase particolarmente importante per i 3 personaggi, quindi se conosci gli eventi (che comunque ormai sono di nerdominio pubblico) cogli più riferimenti, altrimenti ti leggi comunque un'ottima storia.

    Spiderman: Blue lo trovi raccolto nel volume 13 della collana di allegati della Gazzetta dedicata tutta a Spiderman, Devil: Giallo lo trovi come volume 100% Marvel oppure il volume 81 di Supereroi: Grandi Saghe, mentre Hulk: Grigio è stato pubblicato solo su un volume 100% Marvel di 7-8 anni fa quindi forse è il più tosto da trovare.
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  • Batman: Halloween a Gotham (Haunted Knight)

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    Prima del trittico di storie dedicate a Batman, Catwoman e alla mafia gothamita, Jeph Loeb e Tim Sale si erano fatti notare in ambito batmaniano per tre storie brevi uscite in coicidenza con tre Halloween e ambientate durante la popolare festa americana. Ho finalmente letto il # 45 de "La Leggenda" che le contiene tutte e tre, compreso un bell'articolo introduttivo del sempre bravo Di Nocera e pure la postfazione dell'editor Archie Goodwin presa dal volume americano che unisce queste tre storie.
    Mamma mia che bellezza!
    Batman per tre Halloween consecutivi affronta in modo profondo e drammatico il suo passato che, con poche pennellate, il duo di autori gli fa rivivere grazie ad alcuni escamotage d'effetto e intelligenti.
    La solitudine sentimentale e l'impegno che l'eroe si è preso nei confronti di Gotham City emergono in Scelte, dove Bruce Wayne viene circuito da una bellissima donna che gli fa rimettere in discussione l'urgenza della sua missione. Loeb è abilissimo nel mostrarci la differenza tra Gotham che ha scelto Batman come protettore o Bruce che ha scelto di proteggere la città. Una differenza non da poco la cui soluzione verrà trovata dal protagonista verso la fine, non senza un aiuto del buon Alfred, qui vicino come non mai a Bruce.
    Ottima è poi la caratterizzazione di uno Spaventapasseri più folle che mai.
    A proposito di persone folli, Follia è il secondo racconto di Halloween. Il freak di turno è il Cappellaio Matto, e Loeb ne approfitta per citare a piene mani dai racconti di Lewis Carrol su Alice. Veniamo così a sapere che Alice nel Paese delle Meraviglie è un racconto importate nell'infanzia di Bruce, che gli ricorda in modo fortissimo la madre, e questo connota in maniera ancora più disturbante il criminale che si traveste come il personaggio di Carrol. Se poi pensiamo anche al personaggio della dottoressa che aiutò Bruce in passato non si può non dire che l'atmosfera di questa avventure ci restituisce un Batman raramente così umano e vulnerabile dal suo passato.
    Il cerchio si chiude con Fantasmi, che cita in modo diretto e inequivocabile Il Canto di Natale di Charles Dickens. Se l'indagine psicologica su Batman, attraverso soprattutto il proprio passato, era una parte importante degli altri due racconti ma tutto sommato faceva da cornice alla trama, stavolta Loeb esplora la mente del Cavaliere Oscuro in modo palese, in una lunga notte in cui Bruce osserva il suo passato, il suo presente e il suo futuro capendo che la sua crociata è una cosa importante e giusta, certo, ma che questa non deve fargli dimenticare che anche altre cose importanti ci sono nella vita da coltivare, se non si vuole rischiare di essere dimenticati o di trascurare i nostri simili.

    In tutto questo i disegni di Tim Sale continuano a capolavoreggiare, e ho notato quasi una piccola evoluzione di stile anno dopo anno che lo portano nell'ultimo racconto ad avere un tratto molto più simile a Long Halloween che alla prima storia di questo volume. Ma il bello di questo artista è che in ogni caso è sempre una goduria per gli occhi, un bellissimo Batman e un'interpretazione sempre brillante anche per i cattivi: il suo Pinguino è strambo ma spaventoso e riuscito, il suo Joker qui l'ho apprezzato maggiormente rispetto a come appare in LH e DV, e sono molto raffinate le sue versioni dello Spaventapasseri e del Cappellaio Matto. Ah, e non dimentichiamoci la sensualità della sua Poison Ivy.

    Tre bellissime storie che trasudano amore per Batman e per ciò che rappresenta, tre meravigliosi affreschi di "quello che è e come lo è diventato" ;)
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  • Batman # 49 - R.I.P. Il Capitolo Perduto: Il Foro nelle Cose, L'Ultimo Caso di Batman (Grant Morrison/Tony Daniel)

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    Conclusosi il lungo cammino attraverso il tempo che ha riportato Bruce Wayne nel presente, è tempo di dare un'occhiata in un'intercapedine negli eventi recenti della vita di Batman, un piccolo spazio temporale lasciato in ombra da Morrison... potremmo definirlo, con un termine scelto assolutamente a caso, un foro nelle cose ;)
    L'autore decide di riempire questo foro, quei 30 giorni che si pongono tra la fine della saga R.I.P. e il cross-over Crisi Finale... di fatto, senza aver molto da dire. Stringi stringi, infatti, non è che sia materialmente successo chissà cosa tra Bruce che riemerge dall'acqua e Bruce che indaga insieme alla JLA sui Nuovi Dei. E quel che accade e che Morrison ci racconta in quelli che in originale sono Batman # 701 e 702 sono cose che pur non esplicitamente dette, si potevano desumere dagli avvenimenti di contorno, e da Ultimi Offici.
    E allora? Morrison ci vende aria fritta? No. Uno allora sarebbe portato a pensare che l'autore approfitti della situazione per raccontare qualcosa in maniera lineare, invece ci riesce solo nella prima parte della storia. Nella seconda parte ritorna quella narrazione ermetica, complessa, su più piani di lettura e con riferimenti multipli.
    A che gioco gioca, Mr Morrison?
    A quello che più gli piace, direi. E che piace anche a me.
    E' vero, se dovessimo fermarci a guardare esclusivamente quello che sul piano dell'azione avviene in questo capitolo perduto potremmo pensare che non si fosse perduto chissà cosa, e quindi che utilizzare due numeri del mensile americano sia una trovata esagerata e ridondante.
    Invece Morrison si prende lo spazio che gli serve per andare più a fondo della sua indagine psicologica di Batman. Perchè un conto è condurra un progetto del genere in mezzo ai misteri e agli intrighi di RIP e del Ritorno di Bruce Wayne, un altro è farlo in una situazione tutto sommato meno concitata, in cui si può dare ampio spazio ai pensieri di Bruce che popolano le didascalie della storia. La paura di Bruce verso Simon Hurt, la cui minaccia invisibile è ancora avvertibile nel cuore del più grande detective del mondo, l'inquietudine verso le debolezze attraverso le quali i nemici sono arrivati al suo cuore, la necessità di ricominciare e poi il pensare a come debellare i Nuovi Dei, a come aiutare Superman & co. a fermare Darkseid... questo, oltre a fornirci comunque elementi utili di raccordo tra i vari archi narrativi della gestione Morrison, ci fa entrare in modo profondo nella mente di Batman, in modo più tranquillo rispetto a quando lo facevamo in RIP dove tutto era tensione.
    Lo scozzese coglie quindi questa opportunità per spiegare, pur nel suo modo sibillino, la potenza e l'iconicità di Batman, questo uomo migliore di tutti gli uomini senza essere super-uomo, ma anzi confermandosi come quintessenza dell'umanità. Un uomo difficilmente vincibile, ma tutto sommato vincibile; una persona cupa e schiva, ma in cui i sentimenti non sono estranei; un essere umano estremamente coraggioso e forte, ma non per questo ignaro di quel sentimento chiamato paura.
    Il Batman fortemente introspettivo di questa storia ci viene restituito così, un uomo che si è spinto oltre in tutti questi anni della sua missione, ma senza perdere la sua umanità, croce e delizia ma sicuramente elemento importante dell'essenza di Batman/Bruce e di ogni essere umano che cammina su questa Terra.

    I disegni che accompagnano questo elogio del personaggio, questa visione che Morrison ha di Batman, sono affidati all'artista che già disegno RIP, Tony Daniel. La cosa è giusta, e io apprezzai molto il lavoro di Daniel su RIP. Qui forse leggermente meno, anche se non saprei dire perchè, di certo però alcune tavole restano straordinarie, epiche, visivamente bellissime e convincenti restituendo tutta l'iconicità della figura di Batman e la cupezza del suo volto.
    Ottima è la copertina dell'albo, per esempio, ma ci sono anche numeroso tavole da incorniciare. Un buon lavoro.

    In chiusura d'albo, tre facciate fitte fitte prese sempre dal blog di Rikdad che dovrebbero aiutare nella comprensione dell'albo, e che in parte ci riescono anche ma secondo me in generale IMHO confondono le idee. Preferivo quando gli approfondimenti li curava il tipo della Planeta :P
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman: Hush

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    Poche settimane fa è uscito il volume Planeta (di cui ho messo la cover qui sopra) che raccoglie i 12 episodi di Batman: Hush, saga scritta da Jeph Loeb e disegnata da Jim Lee. Io mi sono recuperato però i numeri 19 e 20 de La Leggenda, ottenendo la stessa storia con un risparmio di 10 euro :P

    Gran bella avventura, non c'è che dire! Sicuramente la trovo inferiore ai grandi affreschi che Loeb ha realizzato per Batman precedentemente, ma ciò non toglie che la storia sia davvero interessante. Il meccanismo è simile a quello di The Long Halloween e di Dark Victory: si mette Batman di fronte a un caso complesso per il quale passa in rassegna l'intero pantheon dei suoi nemici storici. Solo che stavolta, invece di avere a che fare con la mafia o coi suoi primi anni di attività, l'Uomo Pipistrello è in una fase avanzata della sua carriera e si trova di fronte ai freaks di Gotham che sono ancora più strani del solito. Seguono modus operandi diversi dai loro, agiscono in maniera fuorviante, e così facendo destabilizzano Bruce.
    Ma c'è anche altro che destabilizza il protagonista: Selina Kyle. Loeb decide di dare una svolta al tormentato rapporto tra Batman e Catwoman, anche se solo all'interno di questa storia, e dopo anni di ammiccamenti e tira e molla i due eroi decidono di provare a intrattenere una relazione a tutti gli effetti. Il che non è detto che faccia solo bene a Bruce...

    Da questi spunti parte una storia con molta azione, molti scontri di vario tipo (a seconda del nemico da combattere) che porta Bruce anche a ritrovare un suo vecchio amico d'infanzia e perfino ad andare a Metropolis, dove per una serie di coincidenze dovrà combattere addirittura con Superman. Non stupisce che una storia così "totalizzante" sia stata quella che nei primi anni 2000 ha rilanciato il personaggio di Batman e le sue testate, ponendosi a mio parere come ideale starting point per eventuali neo-lettori. Allo stesso modo, anche a un fan navigato come a un normale appassionato e conoscitore del bat-universe Hush può dare grandi soddisfazioni, in primis negli ottimi dialoghi scritti dal sempre bravo Loeb, che sforna una sceneggiatura di tutto rispetto. In secondo luogo per una trama comunque coinvolgente e "gialla" al punto giusto, per vedere in azione tutti i criminali di Gotham e per conoscerne uno nuovo, quello che dà il nome alla storia, un cattivo che dopo l'esordio avuto qui ha continuato a insidiare la vita di Bruce Wayne/Batman in altre storie scritte da altri autori.
    Menzione a parte meritano i disegni: Jim Lee è un mostro di bravura, davvero, solo con questa storia è diventato uno dei miei disegnatori preferiti in assoluto, è il Claudio Sciarrone della DC; veramente, sono rimasto a bocca aperta per metà storia, ci sono tavole meravigliose, vignette perfette, tutti i personaggi sono raffigurati in modo eccellente ed eccezionale; bello anche lo stile utilizzato per i falshback. Davvero, sono colpitissimo, quasi quasi mi vien voglia di comprarmi All Star Batman e Robin solo per i disegni. :P Mi piace molto la sua versione del costume di Catwoman, poi, che a mio parere non sfigurerebbe affatto nel terzo film di Nolan.

    In sostanza si tratta di una storia decisamente bella e profonda, interessante anche perchè Loeb non perde occasione per approfondire la psiche di Batman, la sua lotta contro al crimine ma anche la sua solitudine/non solitudine che mi pare sia un po' il leit-motiv di questa saga. Non capisco come su altri lidi (Comicus Forum) sia così schifata, giacchè se anche può essere una storia inferiore ad altre anche dello stesso autore, come io stesso ho rilevato, è comunque una storie di tutto rispetto con un intreccio non banale e un ottimo Batman.
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  • Batman: Città Spezzata (Batman: Broken City)

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    Inizio con l'informare che a ottobre la Planeta farà uscire in Italia il volume cartonato di questa storia di Batman, la cui cover è quella inserita qui sopra, che finalmente ripristina nella traduzione italiana un titolo più fedele all'originale rispetto a quello conosciuto finora, Città Oscura.
    Io però non avevo voglia di spendere 15 euro e, per risparmiare in fumetteria ho trovato e comprato la vecchia edizione di "Dark Side", la collana della "Gazzetta dello Sport" di 5 anni fa:
    DeborohWalker ha scritto: Immagine
    Batman: Città Oscura ( Batman: Broken City; Azzarello, Risso)
    La storia è ottima, davvero. Un'atmosfera fortemente hard-boiled permea l'avventura, che inizia subito in medias res: Batman sta indagando su l'assassinio di una ragazza, ed è determinato a scoprire chi è il colpevole. Nel frattempo, due coniugi muoiono in un vicolo mentre il loro figlioletto rimane in vita, traumatizzato. La cosa, come è ovvio, tocca personalmente l'animo del Cavaliere Oscuro che si butta anima e corpo nelle indagini per cercare di risolvere entrambi i casi, che secondo l'eroe sono collegati.

    I punti di forza della storia sono tre, in ordine crescente: la trama, innanzitutto. Un thriller/giallo dove anche quando sembra che tutto sia chiaro è sempre in agguato il ribaltone di certezze, da manuale. Inoltre la storia è ben scritta e si vede chiaramente, la trama viene portata avanti con sicurezza e Azzarello sa sempre dove sta andando. E' bello inoltre vedere l'inserimento dei nemici di Batman come Killer Croc o come Scarface.
    Il secondo punto a favore dell'avventura sono i disegni: Eduardo Risso è veramente un talento, il suo tratto forse non fa istintivamente gridare al miracolo come potrebbe fare quello di Jim Lee o anche quello maggiormente raffinato di Tim Sale, eppure c'è un qualcosa di particolare dentro lo stile di Risso, il suo Batman visivamente è spettacolare tanto quando lo ritrae a figura intera tanto quanto c'è un primo piano de volto. Risso ci dona delle tavole magistrali, non sempre ricche di particolari ma adattissime all'atmosfera fortemente notturna della storia.
    Il terzo, grande merito di Broken City sta nei dialoghi: Azzarello l'avevo già apprezzato sotto questo punto di vista in Joker, ma qui ancora di più si dimostra abilissimo nell'entrare nella testa dei personaggi e rimpiendo poi balloon e didascalie con quello che pensano steso in modo assolutamente affascinante. E in una storia più riflessiva e profonda di quel che si possa pensare, l'arte di scrivere dei dialoghi e dei pensieri in modo convincente è molto importante.

    Queste tre componenti, tutte ottime, contribuiscono a creare una graphic novel batmaniana veramente bella, una storia ricca di suspence e di profondità, in cui come il titolo stesso suggerisce la vera protagonista è Gotham City più che Batman, che suo malgrado subisce e reagisce come può alla manica di freaks e alle sferzate di dolore che questa città gli butta addosso da anni e anni. Azzarello è bravissimo a restituirci in modo credibile un Batman che continua ad amare e a voler proteggere una città che sembra non volere queste attenzioni, una città cattiva dentro che non può avere una redenzione. Gotham come archetipo del male stesso, Gotham come l'inferno sulla terra, con i vari nemici dell'Uomo Pipistrello a far la parte dei demoni. Eppure, anche se Gotham è irrimediabilmente rotta, spezzata, Batman è troppo legato a lei e al suo giuramento per lasciar perdere tutto. E continuerà a lottare per cercare di far sviluppare il più possibile le cose buone che pure ci sono, qua e là.
    Se non è un grandioso messagggio questo, non vedo quale altro poteva darci il team Azzarello-Risso in una storia che celebra la disperazione umana sotto varie forme.
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  • Batman # 50 - Batman dopo Batman + Il Medaglione (Grant Morrison, Dennis O’ Neil, Frank Quitely, Andy Kubert, David Finch, Tony Daniel, Scott Kolins, Dustin Nguyen)

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    Cifra tonda per il mensile Planeta dedicato all'Uomo Pipistrello, che per l'occasione ospita la storia scritta da Grant Morrison per un altro numero a cifra tonda del Batman americano, il 700.
    Time and the Batman è una storia cervellotica e cerebrale, il cui lo scozzese celebra il mito di Batman con un'avventura ambientata in più livelli temporali. Infatti la storia parla di un caso su cui indagava Batman nel passato, ma che non trovò soluzione e si riverbera nel presente (in cui Batman non è più Bruce, perchè il presente è quello del post-RIP) e nel futuro, dove Morrison ripesca la Gotham City vista in Batman a Betlemme e di conseguenze il Batman visto in quella storia, vale a dire Damian. Cervellotica risulta essere la soluzione del caso, in puro stile morrisoniano, che si diverte a giocare coi paradossi temporali in maniera arzigogolata... il resto della maxi avventure ha davvero il sapore della celebrazione più pura, ed è forse questo il limite di una storia che non mi ha soddisfatto quanto mi aspettassi. Dopo lo straordinario affresco che Morrison ci ha offerto su Batman, che trova in RIP il suo epicentro, in cui lo scozzese è riuscito a esaltare la figura del Cavaliere Oscuro, un numero che pare il more of the same di quanto visto sinora nella sua gestione può apparire poco sorprendente e con scarse novità messe sul piatto. Il concetto che ti ricava dalla storia, cioè che lo spirito di Batman, l'ideale che si è incarnato nel simbolo del pipistrello vivrà per sempre, anche se con incarnazioni leggermente diverse di epoca in epoca, è sicuramente bello e importante. Affascinante. Ma non è forse il messaggio che passava nel Ritorno di Bruce Wayne?
    L'impressione a fine lettura è di aver letto un bignami della gestione Morrison su Batman, e può anche essere giustificata come cosa dal numero 700 per cui è stata scritta l'avventura, ma da uno scrittore come Morrison mi aspettavo forse qualcosa di nuovo.
    Poi tante cose le ho comunque apprezzate: rivedere Damian nei panni di Batman mi ha esaltato molto, e le ultime tavole sul "dopodomani" sono tanto ermetiche e incomprensibili quanto chiare per quel che vogliono indicare. Inoltre aver affidato ogni spezzone a un disegnatore diverso, scegliendoli tra i migliori del parco autori DC (Quitely! Kubert! Finch! Daniel!) è sicuramente un'idea che fa guadagnare punti al progetto.
    Ma non sono soddisfatto al 100%, forse per la prima volta da quando leggo il Batman morrisoniano.
    In coda alla storia, apprezzabili le pagine che ospitano la piantina della Bat-Caverna (paiono gli approfindimenti che mettevano in PK :P ) e soprattutto molto gustose sono le immagini a tutta pagine realizzate dai migliori disegnatori di Batman, in una galleria davvero notevole di prove d'autore di altissima qualità.
    Il resto dell'albo è occupato da una storia della leggenda vivente Dennis O'Neill, che firma un'avventura che ha in comune con la precedente le memoria e il passato. Batman ripercorre uno dei primi casi che ha un inaspettato collegamento con il presente... bello la tecnica di disegno in cui i flashback sono disegnati in uno stile cartoonesco e con i bordi a simulare un vecchio comic book consunto e rovinato. Una storia gradevole e delicata, semplice e anche commovente, graziata da un comparto grafico molto simpatico e adatto.
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  • Batman # 51 - Batman: Il Ritorno (Grant Morrison / David Finch)

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    Dopo i 6 numeri incentrati sul viaggio nel tempo di Bruce e il suo ritorno nella nostra epoca con la sconfitta della diabolica trappola messa a punto da Darkseid, e dopo due numeri interlocutori in cui Grant Morrison ha approfondito ulteriormente la psiche del personaggio e la maestosità dell'icona del Pipistrello, la storia riprende da dove l'avevamo lasciata alla fine di Batman & Robin #16 (cioè nel Batman italiano # 42) dove trovevamo questa scena:

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    l'annuncio di Bruce Wayne sulla nascita di una specie di azienda grazie alla quale dislocare in giro per il mondo un Batman per ogni nazione.
    Ma non è ancora tempo perchè noi lettori italiani possiamo goderci Batman: Inc. Ciononostante la storia contenuta in questo nuovo numero del mensile Planeta si potrebbe tranquillamente vedere come il numero zero di Inc, dal momento che vengono gettate le basi e le premesse per questo nuovo capitolo della vita di Batman secondo Morrison. Qui infatti Bruce torna a vestire i panni di Batman, esce in ricongnizione con Damian nei panni di Robin, inizia a organizzare tutto per questa nuova era, dal contattare Lucius Fox per preparare nuovi gadget e armi al preparare i suoi viaggi di reclutamento.
    Altra cosa importante che emerge da questa storia è la presenza di un nuovo nemico nell'ombra: si fa chiamare Leviatano, ed è a capo di un'organizzazione segreta con oscuri propositi. E conoscendo il titolo della miniserie conclusiva della lunga run di Morrison, che uscirà nel 2012, è facile capire che questo nemico sarà la nemesi di (dei) Batman fino alla fine della gestione dello scozzese.
    Importanti da segnalare sono le prime, tavole, che non esito a definire poetiche e raffinate nel loro lirico simbolismo, che ripercorrono sotto un'ottica inusuale la nascita di Batman.
    La storia, infine, si distingue perchè risulta essere tra le più chiare e lineari tra quelle scritte da Morrison. :P
    Inoltre come non parlare degli splendidi disegni? David Finch ha uno stile peculiare, non immediato forse ma con un effetto travolgente, il suo tratto è elaborato e offre personaggi graficamente ottimi e ricercati. Anche gli sfondi non sono da meno e appagano grandemente l'occhio del lettore. Basterebbe guardare la copertina qui sopra, penso, per rendersi conto di quel che voglio dire.
    Da stanotte combatteremo le idee con idee migliori. L'idea di crimine con l'idea di Batman. Da oggi, Batman sarà ovunque ci siano tenebre. Non sarà possibile nascondersi.
    Si comincia.
    Queste due frasi ben fanno capire la morale di fondo di quello che sarà Inc, che noi italiani potremo gustarci a partire dal prossimo numero.

    Oltre a Il Ritorno, questo numero contiene dei bei contenuti speciali, quali studi grafici di Finch sulla nuova armatura e schizzi relativi alla cover e alla variant cover (ad opera di Gene Ha e presente in tutta la sua mangificenza a fine albo), tavole a matita di Finch e una cosa molto bella: alcune pagine di sceneggiatura scritte da Morrison :)
    E adesso, mettiamoci comodi in attesa di vedere cosa ci riserverà il nuovo e ultimo corso del Batman di Grant Morrison :)
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  • Batman # 52 - Batman Inc. 1-2 (Grant Morrison/Yanick Paquette)

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    Con questo numero inizia finalmente la pubblicazione in Italia di Batman Incorporated, che sancisce la prima parte della corsa conclusiva della run di Grant Morrison su Batman. Dopo le terribili esperienze vissute, prima intrappolato nei complotti di Hurt e poi nel suo viaggio nel tempo, Bruce Wayne decide di dare una spallata decisa al modo in cui il suo alter ego mascherato ha portato avanti la sua crociata contro il crimine.
    Se il modo migliore per risolvere i problemi è attaccarli alla radice, piuttosto che aggredire i sintomi, una soluzione migliore di un Batman potrebbe essere... più Batman, dislocati in varie regioni del pianeta per lavorare su scala mondiale.
    In questi primi due numeri del ciclo, vediamo Batman affiancato da Catwoman recarsi in Giappone dove, cercando di arruolare nel suo "business" un eroe locale, tale Mr Unknown, i due finiscono per scontrarsi con Lord Death Man, sorta di villain soprannaturale autoproclamatosi signore della morte e incapace di morire, che per qualche motivo ha preso di mira l'eroe orientale e che pare essere una vecchia conoscenza di Batman.
    Le due parti di questo inizio di Inc. quindi sono più che altro costituite da Batman vs. Death Man, con in mezzo l'intervento dell'allievo di Mr Unknown che si farà notare da Batman.
    Insomma, la storia sembra offrire poco rispetto a quanto ci ha dato Morrison nelle storie dei mesi precedenti... qui siamo di fronte a due storie scritte sì bene e con padronanza, ma stringi stringi anche sotto a una brillante sceneggiatura si nota che l'avvenntura non è niente di particolarmente originale. Sarà che ormai io da Morrison mi aspetto sempre e solo storie contorte, filosofeggianti e pregne ed è un atteggiamento sbagliato, ma per ora non riesco ancora a vedere il disegno generale di Inc. nè tantomeno il disegno totale che collega quest'ultima saga con tutta la gestione dello scozzese. E forse è normale così.
    Per ora rimango del parere che l'idea di vari Batman sparsi per il mondo è buona e foriera di opportunità narrative interessanti... ma se per ogni nuovo eroe che Bruce arruola ocorre avere una "semplice" storia in cui Batman combatte un nemico particolare/esotico con l'aiuto dell'eroe locale, forse rischia che alla lunga mi annoio un pochino.
    Ma vedremo. Per ora sono soddisfatto con riserva, questo anche grazie a due motivi principali: il Batman mosso da Morrison è sempre ottimo caratterialmente, sia come Pipistrello che come Bruce... e qui la cosa si estende a Selina, che è rappresentata in modo ottimo a mio parere; inoltre, ci sono di disegni di Paquette che per quanto non sia tra i miei disegnatori preferiti rappresenta una Catwoman sensualissima che fa guadagnare punti alla storia :P

    L'albo non presenta nessun tipo di editoriale, e ciò è male.
    Ora, il prossimo mese altra doppietta di Inc. per quello che sarà l'ultimo spillato Planeta. Da gennaio, un episodio solo insieme a due di Tony Daniel per il Batman americano, sotto la gestione RW-Lion.
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  • Batman # 53 - Batman Inc. 3-4 (Grant Morrison/Yanick Paquette-Chris Burnham)

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    L'ultimo spillato batmaniano la Planeta ce lo ha fatto sudare. Dopo la trollata a inizio dicembre scorso in cui pareva che non avrebbe distribuito nulla di quanto programmato per l'ultimo mese della sua attività, ecco che il 23 dicembre c'è stato un brusco dietro front al riguardo e tra le prime cose rilasciate ecco proprio l'albo di Batman, che contiene il terzo e quarto capitolo di Inc. di Grant Morrison.
    Tanto era lineare e nella norma l'albo precedente, quanto questo inizia a presentare alcune "morrisonate" cervellotiche e complesse, a partire dalla narrazione che cambia spesso sia tempo che protagonisti che luoghi spostando l'inquadratura e l'attenzione del lettore in maniere rapida per finire ai temi, che ci presentano un nuovo potenziale nemico dell'Uomo Pipistrello, il misterioso Dottor Dedalus. Egli però rimane per il momento ancora nell'ombra, nel limbo di alcune vignette non chiare che Morrison ci mette sotto il naso; il cuore della storia è la campagna di reclutamento per i Batman nel mondo che Bruce sta portando avanti, stavolta in Messico dove tenta di convincere El Gaucho. Ma una trappola di un nemico redivivo farà tornare alla mente di Batman i vivi ricordi relativi a una certa Batgirl appartenente al suo passato...

    Devo dire di aver apprezzato questo numero rispetto alla tranquillità dei primi due episodi, ad essere onesto. L'idea di Bruce Wayne che gira per il mondo ingaggiando nuovi eroi che portino il marchio di Batman nei propri Paesi può anche essere interessante, ma da sola rischia di annoiare. Ci vuole altro, e quell'altro può benissimo essere rappresentato da Dedalus, da piani misteriosi e grandiosi e da grandi segreti da svelare. Vedremo come prosegue, molto risulta ancora confuso ma confido che si inizi presto a chiarire.
    I disegni di Paquette si attestano nella media dello scorso numero, piacevoli ma non riescono a fare del tutto breccia nel mio cuore. Diverso è la storia per Burnham, che disegna la seconda storia dell'albo: il suo stile è sicuramente versatile, visto come gli riescono bene le tavole in stile retrò che paiono prese di peso da un vecchio albo a fumetti, usate per i flashback. Ma anche nelle tavole normali l'autore sfoggia un tratto davvero interessante.
    Lo spillato si chiude con una paginette di redazione che dice tutto e niente, quindi fondamentalmente evitabile.

    Batman # 54 - L'Occhio del Testimone Parte 1 (Non Sento) e Parte 2 (Non Vedo), Batman Inc. 5 (Superspia) (Tony Daniel-Grant Morrison/Yanick Paquette)

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    Ed eccolo qui, finalmente! Grafica di copertina nuova con tanto di logo rinnovato e sopratto con quel marchietto diverso, al bando il cerchio della Planeta e largo al ruggito del leone! Sì, è il primo numero di Batman pubblicato dalla RW-Lion! E lo stacco è netto rispetto ai numeri planetoidi che l'hanno preceduto. A fronte di mezzo euro in più abbiamo il doppio delle pagine, intanto. Questo consente di avere 3 storie invece di due e quindi di spaziare su due testate americane dedicato al Crociato Incappucciato. Inoltre la cura editoria si nota subito: pagina con il sommario con tanto di credits puntuali, riassunti vari, un articolo che presenta Batman Inc. e infine un articolo ad opera di una illustre utentessa del DC Leaguers Forum relativo alla figura di Batman.
    Insomma, subito i miei complimenti alla Lion che ha confezionato un prodotto come si deve, esteticamente e contenutisticamente vincente per come si presente e per come è strutturato.
    Passando alle storie: Le prime due parti di L'Occhio del Testimone di Tony Daniel ci mostrano un'avventura di Dick Grayson e Damian Wayne nelle vesti di nuovi Batman e Robin di Gotham City. I due incrociano una donna cinese il cui fratello sembra possedere la conoscenza di un qualcosa di molto interessante per certe persone poco raccomandabili. La storia è interessante e ben scritta e coinvolge il lettore anche grazie al fatto che Daniel se la canta e se la suona, nel senso che fa l'autore completo e disegna pure. E i suoi disegni, che già apprezzai molto in RIP, qui mi sorprendono con uno stile che mi appare un po' diverso da quello che ricordavo ma non per questo meno piacevole, anzi. Le tavole sono perfette, vedere le figure di Batman e Robin volteggiare per la città tratteggiati da lui è uno spettacolo, così come altri personaggi e soprattutto nelle scene concitate o di combattimento, in cui l'autore dà il meglio di sè.

    L'ultima storia dell'albo è Superspia, quinta parte del progetto Inc. di Morrison. La storia riprende esattamente da dove si era interrotto il quarto capitolo, e grazie all'incontro tra Batwoman, Batman, El Gaucho e un vigilante di nome Cappuccio radunati per trovare il tanto declamato Dedalus possiamo assistere un tassello importante per la storyline e nel contempo ad una storia molto coinvolgente. Basti pensare alla battaglia tra Scorpiana e Batwoman che in tre tavole offre spettacolo puro, anche grazie all'apporto grafico di un Paquette che qui fuga i miei dubbi manifestati precedentemente e sfoggia un tratto che mi convince.
    Comunque alla fine i nostri non riescono ancora ad avere una resa dei conti con Dedalus, che ancora al sicuro trama contro l'intero mondo, e intanto abbiamo un anticipo del prossimo candidato a Batman nel mondo :)
    Se questo ultimo tassello di Morrison su Batman era partito un po' in sordine, devo dire che sta prendendo quota in questi ultimi capitoli e quindi mi aspetto qualcosa di bello e scoppiettante, tra Dedalus, Leviatano e quant'altro :)
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  • Batman Numero Zero

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    Come pietra angolare delle nuove pubblicazioni in Italia, la Lion ha emesso 5 Numeri Zero per le icone più conosciute del DC Universe, 5 albetti che contenessero alcune chicche e storie particolari e che in qualche modo introducessero ai personaggi.
    Così è stato anche per Batman, ovviamente, per il quale si può dire che la cover spacca, è spettacolare, e la prima storia - Splash - è davvero intrigante, per quanto mi riguarda sia nei testi che nei disegni. La prosa messa in atto da Ron Marz, infatti, si rifà direttamente a quelle influenze noir e thriller che a me piacciono da impazzire, e che qui sono ottimamente coniugate con l'atmosfera fortemente urbana di Gotham City. Batman è descritto poi in modo interessante e azzeccato. Il resto lo fanno le bellissime illustrazioni a tutta tavola di Bernie Wrightston, che non ti permettono di staccare gli occhi dalle pagine tanto sono belle.
    Ottimo l'articolo che spiega un po' chi sia questo bravo disegnatore e la pin-up della storia.
    Ricercato: Babbo Natale, vivo o morto! è invece una storia di tono minore, fin a partire dal titolo.  Adatta allo speciale di Natale in cui era ospitata e agli anni di cui è figlia, il breve racconto di Dennis O'Neil è da ricordare soprattutto per essere il primo approccio ai disegni di Batman da parte di Frank Miller, per il resto la storia è leggibile e carina ma niente di che.
    D'obbligo e comunque interessante l'articolo che illustra la biografia di Miller, che fa il paio con quella di O'Neil.

    Il volume, essendo un'ideale introduzione al personaggio, si chiude con l'articolo "Gotham City: Gothic Boiled" che in tre facciate offre un quadro per forza di cose ampio e sui generis relativo a Batman. Ritengo che l'autore riesca comunque a illustrare in modo abbastanza chiaro e completo la figura dell'Uomo Pipistrello, offrendone una descrizione che tiene conto delle molte sfaccettature a cui è andato incontro il personaggio in 70 anni e più di storie.
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  • Batman # 55 - L'Occhio del Testimone Parte 3 (Non Parlo) e Conclusione (Il Male Dentro), Batman Inc. 6 (Niktomorph) (Tony Daniel-Grant Morrison/Chris Burnham)


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    Ottimo numero, questo! Da un lato abbiamo una buona conclusione di L'Occhio del Testimone (Daniel), che chiude in modo non proprio ineccepibile ma comunque meritorio la storia iniziata lo scorso mese. Se per i disegni non ho mai nulla da eccepire, e infatti anche stavolta li ho trovati davvero ottimi, la trama nelle sue fasi finali incespica qualche volta. Ma nel complesso la storia è più che godibile, un'avventura dove Tony Daniel mostra di trovarsi decisamente a proprio agio con il Batman versione Dick Grayson :)

    Niktomorph è il sesto capitolo di Batman Inc. (Morrison/Burnham), dove la faccenda si fa ancora più misteriosa: Bruce sta portando alle fasi finali il suo nuovo progetto, e la minaccia che deve affrontare si fa più palpabile, il Leviatano è sempre più vicino a concretizzare i suoi scopi. Scopi non ancora del tutto chiari, per quanto par di capire avranno a che fare con dominio e distruzione.
    Ma chi sia veramente il Leviatano, è ancora tutto da capire.
    Cosa che forse accadrà nel prossimo numero, che conterrà gli ultimi due episodi della serie prima della pausa della run morrisoniana pre-reboot, che in America riprenderà tra poco.

    Oltre alla succitate storie, comunque, l'albo offre anche contenuti interessanti. Ben tre articoli, scritti da Gianni Tabaldi e l'ottima Elena Pizzi, approfondiscono la figura di Dick Grayson, di Damian Wayne e di Batwoman, tornante di prepotenza alla ribalta proprio grazie a Inc.
    Una buona carta, il sommario, le cover originali e la foliazione "cicciotta" contribuiscono a rendere ancora degno di nota l'operato della Lion. :)
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