[Federico Fellini] 8 1/2
-
Ho visto questo film quasi per caso un paio di giorni fa, dopo che me l'aveva prestato un mio amico già da un po' di tempo... in pratica, l'ho guardato solo per quel motivo. Non avevo particolari aspettative, Fellini lo conoscevo solo di fama e per la sua amicizia con "Topolino", ma nulla più.
E' stata la sorpresa più bella di tutta la mia estate. Sarà per il mio particolare periodo, per l'umore di questa settimana, per l'atmosfera del film, per la mia indole caratteriale o semplicemente perchè è oggettivamente un capolavoro, ma a me 8 1/2 ha lasciato dentro qualcosa di profondo e importante, che non preventivavo e che anche per questo mi è rimasto dentro.
E' una delle poche volte in cui perfino dall'alto della mia immodestia riconosco di non essere degno di parlare di un'opera, mi limito quindi a cercare di mettere per iscritto le sensazioni che mi ha lasciato.
Intanto, osservando solo il modo in cui viene condotta la narrazione, noto come abbia un tagli inaspettatamente moderno e stuzzicante, per niente lineare ma anzi volutamente confusa nel modo che ha di mischiare scene del presente con flashback con scene dell'immaginazione.
Poi nel suo essere totalmente metanarrativo: solo il fatto che sia un film che parla della realizzazione di un film, con un regista come personaggio principale, è emblematico di questo. Scoprire poi che nella realtà di Fellini la scrittura e produzione del film è stata quella che si vede nella narrazione rende il tutto doppiamente e deliziosamente metanarrativo.
Ma tutto questo a mio parere fa solo da cornice - splendida, ricca, elaborata cornice - a quell'intreccio di emozioni, rimpianti, solitudini, mal di vivere e amori passati che sono la vera forza della pellicola.
Il protagonista, Guido Anselmi - interpretato da uno strabiliante Marcello Mastroianni, qui in una grandissima prova di attore - come detto prima è un regista, un regista che nella fattispecie sta portando avanti un film per il quale non ha però uno straccio di idea, e cerca di non farlo capire a produttori e attori. I giorni passano, la sua confusione aumenta e la confusione per il film si fonde a quella della sua vita, che lui vede instabile e senza senso, soprattutto sentimentalmente parlando, diviso tra la moglie, l'amante e le amanti del passato.
Cerca di esorcizzare tutto questo inserendo le sue inquietudini nella sceneggiatura del film, ma ogni volta non riuscirà, e il film continua ad affondare nella psiche di Guido offendoci seguenze oniriche assurde a sequenze reali opprimenti.
Mi sono immedesimato tremendamente nel personaggio di Guido: Mastroianni porta sullo schermo una persona credibile, con cui si tende a riconoscersi, tridimensionale. Un uomo afflitto della vita in tutti i sensi possibili, un uomo che nel grande circo della vita non trova pace. Ma paradossalmente proprio in una situazione circense il finale del film offre un tenue spiraglio di ottimismo, in una delle conclusioni più liberatorie e catartiche che possa ricordare.
Il prodotto finito è qualcosa di unico, irripetibile, perfetto. Qualcosa che mi fa riconsiderare il termine "capolavoro" e molti film visti recentemente.Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Io l'ho recuperato poco tempo fa e devo dire che non mi ha fatto impazzire, anzi.
Avevo sentito parlare fin troppo della trama, la storia della narrazione che corrispondeva all'effettiva produzione, tutti i retroscena amorosi autobiografici... e una volta arrivato vedere la pellicola non mi ha detto granché. Sicuramente l'idea alla base è stato qualcosa di rivoluzionario, ne capisco la forza innovativa, ma nel XXI secolo non mi ha colpito, e soprattutto sono rimasto un po' deluso dal "come" tutto ciò è stato portato su schermo, con un "cosa" così intelligente.
Sinceramente (qui sento il rumore di un esercito di cinefili che affila le scimitarre) preferisco il musical che ne è stato tratto, "Nine".
Però vabbè, premetto che non sono un fan a tutto tondo di Fellini, mi piacciono giusto 4-5 sue opere, per il resto vago tra la noia e l'irritazione.
Avevo sentito parlare fin troppo della trama, la storia della narrazione che corrispondeva all'effettiva produzione, tutti i retroscena amorosi autobiografici... e una volta arrivato vedere la pellicola non mi ha detto granché. Sicuramente l'idea alla base è stato qualcosa di rivoluzionario, ne capisco la forza innovativa, ma nel XXI secolo non mi ha colpito, e soprattutto sono rimasto un po' deluso dal "come" tutto ciò è stato portato su schermo, con un "cosa" così intelligente.
Sinceramente (qui sento il rumore di un esercito di cinefili che affila le scimitarre) preferisco il musical che ne è stato tratto, "Nine".
Però vabbè, premetto che non sono un fan a tutto tondo di Fellini, mi piacciono giusto 4-5 sue opere, per il resto vago tra la noia e l'irritazione.
Intanto mi consolo di non essere l'unico che recupera "in ritardo" certe pietre miliariDeborohWalker ha scritto:Io l'ho recuperato poco tempo fa e devo dire che non mi ha fatto impazzire, anzi.
Avevo sentito parlare fin troppo della trama, la storia della narrazione che corrispondeva all'effettiva produzione, tutti i retroscena amorosi autobiografici... e una volta arrivato vedere la pellicola non mi ha detto granché.
Poi... io come detto non sapevo praticamente nulla del film o della trama, ma per come mi ha compito penso che anche con qualche coordinata in più prima della visione il mio giudizio sarebbe rimasta ottimo.
Mmm... in che senso? Il "cosa" è sicuramente intelligente, ma a me anche il "come" non ha deluso: la confusione a cui facevo cenno nel mio commento, quell'assenza di limiti precisi tra scene del presente, immagini del passato e visioni oniriche dell'immaginazione mi è parsa una commistione azzeccata per restituire allo spettatore l'animo disturbato del protagonista. E come sottolineato, anche il finale positivo con tanto di scena circense e liberatoria mi è sembrato ottimo come modo di concludere la parabola di Guido.DeborohWalker ha scritto:Sicuramente l'idea alla base è stato qualcosa di rivoluzionario, ne capisco la forza innovativa, ma nel XXI secolo non mi ha colpito, e soprattutto sono rimasto un po' deluso dal "come" tutto ciò è stato portato su schermo, con un "cosa" così intelligente.
Su Nine non mi esprimo, non l'ho visto... ma comunque lascio da parte la sciabola Solitamente sono il primo a sostenere che ci sono molti validi film moderni che sono migliori di quelli antichi, che però magari ricoperti dell'aura di miticità e intoccabilità vengono esaltati.
Anche se per me questo non è il caso, come dicevo sopra
Per me invece era la prima cosa che vedevo del regista. Presto spero di aver l'occasione di vedere altre delle sue opere più celebri, visto il riscontro positivo che 8 1/2 ha avuto in meDeborohWalker ha scritto:Però vabbè, premetto che non sono un fan a tutto tondo di Fellini, mi piacciono giusto 4-5 sue opere, per il resto vago tra la noia e l'irritazione.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Non è tanto la confusione strutturale a infastidirmi, anzi: però al suo interno sono le singole scene che non mi hanno catturato, dopo un po' la mia testa partiva per altri lidi, complice forse anche un Mastroianni che col suo Guido non mi ha catturato, a differenza di altri suoi personaggi.Bramo ha scritto:Mmm... in che senso? Il "cosa" è sicuramente intelligente, ma a me anche il "come" non ha deluso: la confusione a cui facevo cenno nel mio commento, quell'assenza di limiti precisi tra scene del presente, immagini del passato e visioni oniriche dell'immaginazione mi è parsa una commistione azzeccata per restituire allo spettatore l'animo disturbato del protagonista. E come sottolineato, anche il finale positivo con tanto di scena circense e liberatoria mi è sembrato ottimo come modo di concludere la parabola di Guido.
Per esempio, "Nine" nonostante riprenda tutte le situazioni e l'alternarsi di realtà/sogno/flashback è più comprensibile e si segue meglio, al di là delle sequenze musical, forse per via dello stile di narrazione moderno.
Il finale circense invece mi è piaciuto, ma quando c'è di mezzo il circo, di solito Fellini mi piace.