[Millar & Yu] Superior

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Superior # 2

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    Letto il secondo numero.
    Continuo ad essere soddisfatto di questa serie. A ben vedere, nei due albi raccolti non succede molto, più che altro servono a mostrare l'atteggiamento del protagonista nei panni di Superior, che è quello più candido e puro che potrebbe avere: si comporta da supereroe. Il che, in un mondo come il nostro che Millar ha dimostrato di voler in qualche modo ritrarre all'interno delle sue storie a fumetti, non è assolutamente scontato. Ma essere un fanboy del personaggio evidentemente aiuta l'immedesimazione anche di valori.
    E' comunque stupendo vedere la nonchalance con cui l'eroe soccorre un sottomarino, piuttosto che le emozionantissime prime tavole, dove buona parte del merito è da attestare a Leinil Yu che alle matite fa un lavoro egregio a dir poco.
    Nella seconda storia contenuta nel volumetto Panini la fanno da padrone 3 elementi alquanto interessanti: la giornalista disposta a tutto pur di avere l'intervista esclusiva a Superior, un personaggio che necessariamente attira l'attenzione dei media, specie di quelli con pochi scrupoli; l'intervento di Superior in difesa del suo unico amico; e ovviamente gli scorci di verità che Millar inizia a farci vedere riguardo la misteriosa scimmia spaziale che ha dato il via a tutto quanto.

    Un mix di spettacolari disegni, amore per il supereroismo più puro e una sceneggiatura interessante rendono questo fumetto qualcosa di decisamente significativo nel panorama recente dei comics americani.
    Sempre utili, infine, le note di Marco Ricompensa che chiosano l'albetto.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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    Letto il terzo albetto Panini.
    Sempre più contento di aver deciso di seguire anche questa serie di Millar, sull'onda dell'acquisto di Kick-Ass.
    E' sicuramente un lavoro differente, questo, rispetto alle avventure di un ragazzino che decide di diventare un giustiziere mascherato nel mondo reale. Se alla base di entrambe le opera c'è la volontà di approfondire la figura del supereroe, il metodo con cui tale analisi è compiuta è diametralmente opposto, e dove c'era la violenza della realtà contro l'assurdità di un tizio che va in giro mascherato a menar le mani, qui c'è la poesia e il sense of wonder che i supereroi hanno sempre ispirato nella gente, in particolar modo nella Golden Age.
    Gli omaggi al classico Superman cinematografico continuano ad essere ben presenti, in una storia che inizia a farsi più appassionante ora che il giro di boa è stato superato. Dopo che nei primi due albi sono semplicemente rimasto con un sorrisone addosso nel vedere il giovane Simon amministrare i suoi poteri seguendo l'esempio di Superior - e in questo senso vedere in questo numero Superior combattere in Afghanistan per gli USA, diventare un idolo e un simbolo, risolvere il problema della fame in Africa ecc è stupendo - si scopre finalmente che c'è un prezzo da pagare per tutto questo... e si sfocia in un campo sovrannaturale che non mi aspettavo, nemmeno dall'indizio dello scorso numero.
    Finale ottimone, che prepara ad una resa dei conti affascinante e che non vedo l'ora di gustarmi.
    Rischia fin d'ora di essere uno dei fumetti migliori che leggerò nel 2012.

    Continua ad essere molto buona la fattura del prodotto Panini, e sempre interessanti introduzione e post-fazione di Marco Ricompensa: in questo particolare caso, condivido l'analisi della fanciullezza del protagonista che si evince sia dal modo "immediato" di risolvere i problemi del mondo sia dalle ricompense che chiede in cambio.
    Unico appunto che invece mi sento di fare alla storia: [spoiler]mi pare poco credibile che la giornalista creda senza battere ciglio ad una storia tanto assurda come quella che gli racconta Simon. Questa ha leggermente minato la mia sospensione d'incredulità.[/spoiler]
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Superior # 4

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    La conclusione della graphic novel di Mark Millar e Leinil Yu va interpretata, per essere davvero apprezzata.
    Per certi versi, il finale non è IMHO all'altezza di quanto costruito negli scorsi albi, e quindi in qualche modo non ha del tutto soddisfatto le attese che mi ero fatto.
    Non so bene cosa mi aspettassi, in realtà, ma la conclusione in poche parole consta di uno scontro tra Superior e il nemico pseudo-robottone e nella risoluzione del dono/maledizione di cui Simon si è fatto carico per altruismo. La prima parte non è certo il massimo dell'originalità, ma ci sono ben 2 motivi per apprezzarla: intanto collocandola nell'ottica del continuo e persistente omaggio di Millar al Superman classico e a quello dei film di Donner, presente in tutta la serie e che qui prosegue in modo logico; ma poi anche per come la battaglia viene messa in scena dall'autore, coadiuvato dagli ottimi disegni di Yu. C'è classe e maestria nel raccontare in modo classico ma allo stesso tempo fresco e coinvolgente un tipico scontro tra un supereroe e un super-cattivo.
    Sulla seconda parte... può piacere o non piacere la risoluzione del patto tra Simon e la scimmia spaziale, può essere visto come un cavillo infame, come una scorciatoia per chiudere la storia in modo veloce... ma in realtà, è comunque coerente con tutto quanto è stato mostrato prima, il ragionamento fila logicamente e come tale direi che si può accettare, anche se pecca un po' di faciloneria.
    Ad ogni modo, quello rientra tra i dettagli: nel complesso abbiamo una chiusura che dà a tutti gli interpreti una degna conclusione della storyline del personaggio, da Simon alla giornalista, dalla scimmia al bulletto, e che come tenore e atmosfera è coerente con la miniserie nella sua interezza, la quale come toni si pone in antitesi con quanto lo stesso Millar fa con i due Kick-Ass regalando toni più da sense of wonder tipici del fumetto supereroistico della golden e silver age.

    In generale stiamo parlando di una piccola gemma nell'attuale panorama a fumetti, un elogio al mondo classico degli eroi in costume, meno dark e più genuino, dove aiutare il mondo è facile se hai superpoteri e dove il bene e il male sono sempre ben distinti. Millar riesce a scrivere il "suo" Superman con tocchi gotici/demoniaci, spruzzate d'attualità e con un cuore insospettabile rispetto alla fama dello sceneggiatore.
    Una storia interessante, quasi vintage nello spirito, ma scritta con piena coscienza del mezzo fumetto e dei toni che si volevano citare ed andare a toccare.
    Disegni magistrali.

    L'edizione Panini ancora una volta non delude: a dispetto del suo essere una versione economica da edicola, gli albetti sono sempre di buona fattura ed esteticamente accattivanti. Il contenuto di questo albo conclusivo presenta, oltre ai come sempre interessanti interventi di Marco Ricompensa prima e dopo la storia, anche una bella post-fazione di Millar, il passaggio dagli schizzi alle matite e alle chine di alcune tavole di Superior, le biografie di chi ha lavorato su questo fumetto e una bella pin-up che raccoglie insieme i protagonisti delle 3 opere del Millar-World più recenti e di successo.
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