[Bonelli] Martin Mystère

Editore che ha dato i natali ad alcuni dei personaggi più iconici della tradizione fumettistica italiana, toccando tanti generi diversi ma con uno stile unico e inconfondibile.
  • Tyrrel ha scritto:Mi hai convinto, mi prenoto per il 29! :D
    Spero che, dato che esce il 27 (coff coff, pardon), ne troverai ancora qualche copia :P

    Intanto
    Fuori serie: Gli Aristocratici & MM: Il prigioniero del Titano (Castelli/Tacconi-Filippucci)
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    max brody ha scritto: E mi sta snervando abbastanza anche l'albetto uscito in occasione del RiminiComix di Luglio, Gli Aristocratici & Martin Mystère: Il prigioniero del Titano (Castelli/Tacconi-Filippucci). Un po' perchè è uno di quegli esperimenti fini a sè stessi di cui parlavo sopra, essendo una vecchia storia degli Aristocratici (Gefangen in San Marino, uscita in tedesco su Zack #23 del 1977) smembrata e ricucita con l'aggiunta di Martin. Un team-up fatto a posteriori e senza il coinvolgimento di uno degli autori (Tacconi è morto nel 2006). Ma non posso giudicare il risultato perchè non ce l'ho, in quanto nessuno lo vende. Sono passati due mesi e nessun sito, nemmeno il sito ufficiale di Cartoon Club, vende questo albetto, che finora è comparso solo a prezzi maggiorati sulla baia. Vergogna alle facce di tolla che lo vendono a prezzi assurdi e vergogna ai rivenditori ufficiali capaci solo di lamentarsi del mercato di contrabbando.
    ho finito di snervarmi, dato che ho avuto l'albetto. Certo, ho dovuto IMPLORARE e FARMELO COMPRARE come facevo quand'ero pimpo, ma almeno la catarsi è stata degna di menzione. Anche perchè l'albetto è scritto da un Castelli divertito e che ha fatto quel che sa fare meglio, ovvero sfidare sè stesso. In questo caso, ha preso una brillante storia degli Aristocratici, l'ha rimontata e smembrata, ci ha cucito intorno un prologo ed un epilogo con Martin e ha sputato un'ennesima storia breve gioiellina. Che dimostra come Castelli, quando ne ha voglia, sappia gigioneggiare con intelligenza e sappia cucire satire al passo coi tempi. Vedasi quello che fa col piano di Derek Collins: nel '77, quando uscì la storia originale, faceva perno sul monopolio Rai, prevedendone lo sfacelo una volta sopraggiunta la concorrenza; nel '96, quando uscì la versione aggiornata per Il Giornalino, l'Europa era nel pieno del periodo neobellico, e il San Marino che dichiarava guerra all'Italia per essere sconfitto e ricevere aiuti internazionali era una trovata sopraffina. La doppia assurdità imbastita da Collins si fa oggi tripla, ma rimane sempre quella tipica assurdità castelliana, presunta, che potrebbe anche accadere, non si sa mai. E così, l'idea degli attentati ai luoghi simbolo (che fa molto V for Vendetta, opera tornata in auge fra l'11/09 e Occupy WS) di Rimini, condita dall'azione di disturbo mediatico nei confronti dell'Italia, dall'inazione delle Nazioni Unite e dalla lotta fratricida fra forze politiche - un intricato e razionale mix che dovrebbe portare l'Italia allo sbando con conseguente uscita dalla zona Europa - è il frutto di un uomo sagace, che sa come funziona il mondo in cui vive. Il miglior Castelli, senza dubbio.
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:
    Tyrrel ha scritto:Mi hai convinto, mi prenoto per il 29! :D
    Spero che, dato che esce il 27 (coff coff, pardon), ne troverai ancora qualche copia :P

    Lol, allora mi tengo pronto per il 27. :D
  • Storie da Altrove #15: La dama che incantò Arsenio Lupin (Recagno/Giardo)
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    Allora forse Congiura nei cieli è stato un esperimento isolato? Aspetto il prossimo numero per decidere.
    Nel frattempo Recagno torna quello di sempre, e sforna un storia ottima che, dopo altre 14 storie ottime, rende
    questa collana un vero e proprio Capolavoro, che dovrebbe essere conosciuta e venerata in tutto il mondo, e di cui
    gli italiani dovrebbero vantarsi a colazione, pranzo e cena.
    Cos'ha infatti in meno della Lega degli Straordinari Gentlemen o di Hellboy? Qualcuno me lo dica. Eppure tLoEG e
    Hellboy sono ottimo fumetti che godono dello status che meritano, mentre SdA è un ottimo fumetto conosciuto a stento persino dai lettori bonelliani. Che mondo ingiusto.
    Non sto neanche a descrivere la trama o ad elencare le mille geniali citazioni (le più esplicite riguardano
    ovviamente il Dottore e Monkey Punch) perchè temo di rovinare quest'opera sopraffina che ogni sollazziano dovrebbe leggere e imparare a memoria. Forse qualcuno potrebbe trovare il finale affrettato, con quello stacco così netto, ma sono quasi convinto che sia un voluto ricalco del ritmo telefilmico. Testi, disegni... non c'è neanche da commentare, solo da rimanere incantati come davanti ad uno script di Moffat. Anzi, di più.

    E da mysteriano dico pure che lo spirito di MM è presente più qui che nella serie madre. Da lettore fedele di MM l'inside joke del prologo mi ha shockato, mentre mi ha ammaliato la questione della [spoiler]Grande Opera[/spoiler], che pensavo sarebbe stata LA trama definitiva. Doppio ribaltone, wow. Non capisco perchè sulla serie regolare queste cose non si facciano più.
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    Ottimo lavoro.
  • Fermo, aspetta un attimo.
    "La donna che incantò Arsenio Lupin" è un bellissimo feuilleton, un omaggio, una nerdata, ma da qui a definirlo capolavoro ce ne corre.

    La trama è banale, senza guizzi, la narrazione talmente lineare da sembrare più breve di quello che è, il tutto è stiracchiato, i disegni poi, molto belli, sono rigidi e ingessati, con i personaggi che non recitano, nemmeno nei (pochi) momenti frenetici

    Si, sono molto somiglianti a George Decriere e Basil Ratbone, e a tutti gli altri, ma a me è parso proprio che questa ricerca della "mimesi" fosse un tantinello fine a se stessa.

    Come Fujiko/Occhi di Gatto, che diventerà chiaramente la nonna di Lupin III, in una serie di indizi così telefonati e avulsi dalla storia, da essere quasi odiosi.

    In uno dei primi numeri di questa collana, dedicato a Sherlock Holmes, c'era almeno lo sforzo di fare disegni in stile '800esco, cosa che dava alla trama (e allo sviluppo) retrò tutto un altro sapore.

    In questa storia invece l'apparato grafico è così "plasticoso", da risultare fasullo, e trascinandosi dietro anche il piacere della trama.

    E poi BASTA con Atlantide, è diventato più di un "tormentone" è un vero "tormento" ormai.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • L'albo è ottimo, la collana nel complesso è un capolavoro. Non c'è nient'altro come Storie da Altrove nel panorama fumettistico italiano, e nemmeno in quello mondiale: tutto quel che assomiglia alle Storie da Altrove è nato dopo e non ha la densità che ogni singolo numero di SdA possiede. Scrivere una storia di questo tipo è una fatica immane, un lavoro di documentazione maniacale, roba che altri avrebbero sfruttato con cazzottoni e mostri che fanno "raagh" (è già faticoso scrivere MM, con SdA è anche peggio). Tu dici che la trama è banale: ma cosa c'è di originale a questo mondo? No, io dico che è logica. Questa trama poteva avere solo questo svolgimento, perchè la [spoiler]Grande Opera[/spoiler] quello è, un viaggio interiore volto a migliorare chi lo compie, cosa che tutti i personaggi principali sperimentano nella storia, non riuscendoci appieno perchè la [spoiler]Grande Opera[/spoiler] è storicamente una chimera, fuffa che ha dato un senso alle esistenze di individui altrimenti patetici, e il fatto che qui sia [spoiler]il risultato della quest dei sette oggetti[/spoiler], oltre ad essere una gradevole citazione di una saga della serie madre (citazione che forse è anche un'aggiunta alla continuity, così da solleticare il senso di nerd), rinsalda il suo ruolo di deus ex-machina, che non si può neanche considerare mcguffin per la solleticazione della parentesi di cui sopra.
    La bellezza di Storie da Altrove, e della maggior parte delle storie di Recagno e Castelli in generale, è che non sono semplici giochini. Sono anche dei giochini, ma considerarli solo tali è commettere lo stesso errore che molti fanno con la Lega di Moore, quando si concentrano sul cast famoso e non sulla trama (e soprattutto sul significato della trama, Lost insegna) al cui servizio è quel cast.

    Poi è vero che a molti non piace Giardo, che è considerato legnoso, statico... mah. A me piace moltissimo. E' espressivo, le anatomie sono gradevoli e funzionali alla vignetta di turno, gli sfondi sono pazzeschi... è uno dei pochi a cui non riesco proprio a spaccare il capello.

    Quanto ad Atlantide, beh, sarà stata usata due volte negli ultimi dieci anni, non è proprio una presenza fissa.
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto: In allegato: MM presenta: Mystery Movie
    Al riguardo, vi linko una pagina che avevo scritto sul "Papersera" parecchio tempo fa: http://www.papersera.net/cgi-bin/2009/Y ... 1247425836
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Ma le Storie da Altrove sono sempre di questo livello? No, perché io ho letto una storia davvero piacevole e di un livello qualitativo, sia per quanto riguarda la sceneggiatura che per quanto riguarda i disegni, davvero eccelso. La dama che incantò Arsenio Lupin è una vera e propria graphic novel (che al prezzo al quale viene proposta è praticamente regalata), una storia a sè stante e con una valenza propria anche presa singolarmente, ma contemporaneamente inserita in un discorso più ampio.
    Recagno ha imbastito una sceneggiatura davvero notevole, in cui non mancano flashback e colpi di scena, piena zeppa di informazioni e richiami a fatti storici o mysteriosi (per non parlare delle numerose nerdate di livello eccelso), e s'intuisce l'enorme lavoro di documentazione che c'è stato alle spalle, tantè che sarei davvero curioso di sapere quanto tempo è stato necessario per poter realizzare la storia. L'idea del "team-up" tra due icone leggendarie, poi, non sarà completamente nuova ma qui è stata sviluppata benissimo (sia Holmes che Lupin sono... loro, e nessuno dei due prevale sull'altro), e, sarà anche per gli scenari parigini o per l'ambientazione storica (personalmente adoro entrambi), ma durante la lettura mi sono ritrovato più volte a pensare quanto la storia sia adattissima ad una trasposizione cinematografica.
    Ma una gran bella fetta di merita sulla riuscita della storia spetta a Giardo, disegnatore che io già apprezzavo, e che qui ha fatto un lavoro squisito sia per quanto riguarda i personaggi che le ambientazioni. E' vero che in certe scene ho avvertito anch'io un po' di legnosità nei personaggi, ma il modo in cui riesce a rappresentarne l'aspetto è davvero fantastico, e in generale stiamo parlando di disegni di alto livello.
    In definitiva, se invitandomi a provare una storia di Altrove, Max voleva instillarmi la voglia di approfondire la mia conoscenza dell'universo mysterioso, devo dargli atto di esserci riuscito: qualità della storia a parte, nella stessa emergono diversi aspetti legati alla base Altrove e ai mysteri sui quali si ritrova ad indagare il BVZM, e devo dire che mi hanno stuzzicato parecchio. Di certo è mia intenzione proseguire l'approfondimento dell SdA, sia con i prossimi numeri che con il recupero di alcuni precedenti (a proposito, che mi consigliate?), e magari provare poi a fare un salto verso la serie regolare.
  • Personalmente ti consiglio il primo numero dedicato a Sherlock Holmes, disegnato in stile "vittoriano" (degno delle illustrazioni dello strand magazine) ottocentesco.
    "La cosa che vive nella nebbia"
    http://www.sergiobonellieditore.it/auto ... =2&subnum=

    Il secondo di Palumbo mi ha fatto onco, ma il primo è stato per me davvero inarrivabile.

    Quest'ultimo albo, invece, continua a sembrarmi farraginoso, come se prendere tanti elementi citazionistici, abbia indebolito il collante che li tiene insieme.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • FaGian ha scritto:Personalmente ti consiglio il primo numero dedicato a Sherlock Holmes, disegnato in stile "vittoriano" (degno delle illustrazioni dello strand magazine) ottocentesco.
    "La cosa che vive nella nebbia"
    http://www.sergiobonellieditore.it/auto ... =2&subnum=

    Il secondo di Palumbo mi ha fatto onco, ma il primo è stato per me davvero inarrivabile.
    Grazie, prendo appunti.
    FaGian ha scritto:Quest'ultimo albo, invece, continua a sembrarmi farraginoso, come se prendere tanti elementi citazionistici, abbia indebolito il collante che li tiene insieme.
    Per me tutto fila bene; di certo però la storia chiede che le venga data una continuazione.
  • MM #323: I Trentasei Giusti(Recagno/Torti)
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    E da mysteriano dico che lo spirito della serie è presente più nello spin-off che nella serie madre. Il che è balzano, considerato che, in questo caso, lo sceneggiatore è lo stesso. Invece qui Recagno ha le mani legate, ma non capisco se gliele abbia legate qualcuno o se se le sia legate da solo. Perchè questo plot aveva (ha) un potenziale enorme, ma lo si spreca con una sceneggiatura alla Morales, con killer e ragazze tormentate. E con in più i ricalchi delle gag di Castelli. Groan, un tema come Agarthi che rischia l'infiltrazione dal "Male", perdipiù con l'approssimarsi del 21/12 e di un albo ad esso dedicato, meritava uno svolgimento diverso, più ampio ed epico.
    Invece ciccia: viene introdotto un ennesimo personaggio che prima o poi dovrà tornare - e che va ad aggiungersi alla lunga lista di personaggi che prima o poi dovranno tornare (come Jaspar, Greg, Jinx, ecc.) -, e l'albo si rivela essere fine a sè stesso, e come esso il prossimo, quindi con una potenziale saga (l'ennesima) che sfuma sul nascere. Mah.
    C'è comunque del buono, in tutto questo stizzicume. "Bene" e "Male" non sono raccontati secondo una prospettiva manichea, ma giustamente sono quasi indistinguibili. E il grande gioco dei Trentasei Giusti, le trentasei persone che fanno più cose giuste che cose sbagliate e che, senza saperlo, tengono vivo il pianeta, è un'ennesima, eccellente metafora recagnana. Qualcuno - me compreso - sostiene che Martin debba essere uno di questi inconsapevoli Trentasei. Tuttavia mi sembra che l'albo faccia pensare il contrario. Il fatto che Martin ripeta continuamente di non cercare mysteri e avventure, ma di esserne travolto involontariamente, non è soltanto lo sbeffeggiamento di una delle critiche dei lettori (ovvero che Martin subisce passivamente e non agisce più), ma può essere interpretato sotto questa nuova luce. Anzi, sotto quest'ombra: uno che non si sbatte ma si limita a controllare quel che gli accade intorno non può essere un Giusto con la maiuscola. Una considerazione che, sommata alle contraddizioni di Congiura nei cieli, dà un'ulteriore connotazione negativa, o comunque non proprio positiva, a un personaggio che una volta faceva veramente più cose giuste che sbagliate, e che oggi si limita a non fare. E così, il sussulto che il nostro ex eroe ha verso la fine di questo numero mi sembra ancor di più improvvisato e tardivo.

    Tyrrel ha scritto:Ma le Storie da Altrove sono sempre di questo livello?
    Sì.
    Tyrrel ha scritto: (a proposito, che mi consigliate?),
    Tutti e 15. Tutti indipendenti. A livello di comprensione c'è da tenere presente soltanto tre cose: nel n.1 la base viene fondata, quindi è il n.1 anche in ordine cronologico (mentre nei successivi si fa avanti e indietro nel tempo). I nn.2,3,5 costituiscono una trilogia (con Sherlock Holmes; il n.2 fu votato, all'epoca, miglior apocrifo holmesiano italiano), anche se sono leggibili anche a sè stanti. Nel n.7 una minuscola sottotrama prosegue in un albo gigante di Martin, ma anche quello è godibilissimo di per sè.
    Tyrrel ha scritto:e magari provare poi a fare un salto verso la serie regolare.
    A questo proposito, e per chiudere circolarmente il post, dico che, in fondo, io mi lamento del #323 perchè... non è rivolto a me, ma al lettore nuovo e/o occasionale. Reintroduce, infatti, concetti abbandonati da un po' di tempo, ma già noti al fan storico (e teoricamente apre anche un nuovo scenario), che dunque si lamenta perchè sa già e vorrebbe sapere altro; ma il lettore nuovo, che non sa, potrebbe apprezzare un albo comunque buono e autoconclusivo (come tutti gli albi della serie regolare da qualche anno a questa parte).
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    Ottimo lavoro.
  • Diavolo di un Max, già avevo l'idea di prendere MM questo mese ma così tu mi tenti... Va bene, ho capito... :P
  • Max, ma che diavolo sta succedendo?! Franz su Twitter mi dice che nella mailing list di Ayaaaak si dice che MM chiuderà presto i battenti: sai qualcosa di più? Pare si citino i Maya e non si capisce se possa essere uno scherzo o meno.
  • Tyrrel ha scritto:Max, ma che diavolo sta succedendo?! Franz su Twitter mi dice che nella mailing list di Ayaaaak si dice che MM chiuderà presto i battenti: sai qualcosa di più? Pare si citino i Maya e non si capisce se possa essere uno scherzo o meno.
    Non sta succedendo niente, è una burla che da dieci anni spunta ciclicamente. -_-
    MM chiuderà, o verrà ridisegnato editorialmente (come quando passò dalla mensilità alla bimestralità), probabilmente entro il decennio, ma non subito. Per inciso, per me cambiare foliazione è quasi auspicabile. Ma direi che per almeno un paio d'anni (ma anche per di più) lo status quo verrà mantenuto. Diciamo che dopo il n.100 di Brendon (fine 2014) MM sarà l'ultimo nella classifica delle vendite SBE e allora sì, penso che Castelli rimuginerà sul da farsi.
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    Ottimo lavoro.
  • Si, poi lo stesso Franz aveva intuito potesse essere una burla. Interessante il discorso di rivisitazione della testata prossimo venturo (ma quindi Brendon chiude con il 100?), tra l'altro in questo MM è stato sempre all'avanguardia tra i Bonelli.
    Comunque, bufala o non bufala, io l'ultimo numero me lo son preso. :P
  • Tyrrel ha scritto:Comunque, bufala o non bufala, io l'ultimo numero me lo son preso. :P
    :clap:
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    Ottimo lavoro.
  • Ho letto I Trentasei Giusti, storia buona indubbiamente, ricca di tanti argomenti interessanti, almeno per chi si avvicina a MM senza il background delle storie passate. Però, però... quello che dice Max in parte percepibile anche da un neofito. Insomma, l'importanza di Agarthi nel mondo del BVZM credo sia cosa nota a più, e il fatto che il male riesca ad infiltrarsi nel suo sistema di equilibrio delle sorti del pianeta avrebbe dovuto essere una vera e propria svolta, mentre l'impressione è che si proceda con il freno a mano, e alla fine non si osa più di tanto.
    Inoltre, a differenza di quanto avvenuto con La Dama che incantò Arsenio Lupin, trovo che la sceneggiatura di Recagno non fili proprio liscia; forse dovrei rileggere la storia, ma durante la lettura ho avuto l'impressione che di alcuni passaggi si sarebbe potuto benissimo fare a meno, e che siano invece stati inseriti per fare numero. Ad ogni modo, ripeto, un buon numero, e una lettura piacevole e interessante che svela diverse cose del vasto mondo del BVZM.
    Sulla possibilità che anche Martin possa essere uno dei trentasei, ad un certo punto l'ho pensato pure io, e anzi pareva che tutto portasse a questa rivelazione, che sarebbe stata davvero interessante. Comunque, non escluderei che la cosa possa saltare fuori in futuro, in fondo Martin è sempre stato legato ad Agarthi, e i Giusti spesso non sanno di esserlo (un po' come i Maestri de I Signori della Galassia di Pezzin); sul fatto che egli sia disincantato e svogliato, e che questo lo connoterebbe non proprio positivamente, va detto che il candidato Giusto non era proprio uno stinco di santo, ergo l'ipotesi a mio avviso è ancora valida.
  • Tyrrel ha scritto:Sulla possibilità che anche Martin possa essere uno dei trentasei, ad un certo punto l'ho pensato pure io, e anzi pareva che tutto portasse a questa rivelazione, che sarebbe stata davvero interessante. Comunque, non escluderei che la cosa possa saltare fuori in futuro, in fondo Martin è sempre stato legato ad Agarthi, e i Giusti spesso non sanno di esserlo (un po' come i Maestri de I Signori della Galassia di Pezzin); sul fatto che egli sia disincantato e svogliato, e che questo lo connoterebbe non proprio positivamente, va detto che il candidato Giusto non era proprio uno stinco di santo, ergo l'ipotesi a mio avviso è ancora valida.
    Sono convinto quasi al 100% che uno dei Giusti sia Diana. Non era uno stinco di santo (negli anni '80 era gelosa e isterica), ma ha sempre fatto del bene, sia pubblicamente col suo lavoro di assistente sociale, sia privatamente quietando Martin in diverse circostanze. Lei sì che ha fatto più cose giuste che sbagliate. Martin, invece, non fa proprio una mazza, per cui per me non può essere un Giusto. Il mafioso è uno dei Giusti, per cui, oltre alle cose mafiose, deve aver fatto anche qualcosa di giusto che noi non conosciamo. Di Martin conosciamo pressochè tutto, e sappiamo che ha fatto tante cose giuste, ma anche tante sbagliate - ultimamente, poi, le seconde prevalgono. Insomma, non ce lo vedo proprio come uno dei Giusti. Per me è il "Campione Terrestre" assieme a Orloff (ma qui dovresti conoscere la continuity della serie per capirmi).
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    Ottimo lavoro.
  • Almanacco del Mistero 2013: I cavalieri di Oz (Castelli/Cardinale-Orlandi)
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    Il restyling dell'Almanacco!! Che coinvolge solo la copertina, groan. All'interno non cambia nulla, infatti. Ecco allora la solita sezione Film mysteriosi, in cui Colombo pensa di essere su un forum, ed ecco le sezioni Libri e Telefilm, che, poracce, fanno quel che possono ma potrebbero anche fare di più. Ecco i consueti dossier, che da un paio d'anni sono tornati ad essere vagamente complementari al fumetto. Già, i servizi su Jodorowski e sugli onironauti sono anch'essi figli di mamma Fantasia e papà Sogno al pari del dossier su Oz, ufficiale appendice alla storia di Castelli. Una storia che confesso di non poter valutare obiettivamente. Perchè è la consueta storia di Castelli, sceneggiata a blocchi, dalle linee guida ben salde ma dallo svolgimento improvvisato, e anche come al solito un po' affrettata. Ma allo stesso tempo, pur con tutti i suoi difetti, è una storia che dà i punti a tutte le storie dell'anno, Altrove escluso. Anzi, Altrove inclusa, dato che qui ha un ruolo fondamentale nella persona del mio alter ego, con il quale torno ad identificarmi dopo parecchio tempo. E qui casca l'asino, perchè se già Castelli mi commuove con questo mix fra realtà e fantasia puramente mysteriano, in cui la seconda vince sulla prima grazie ai Real Life SuperHeroes e all'influsso di Oz, le versioni di Aldous e di Max Brody che compaiono nella storia non possono non farmi pensare ad un Castelli che legge il forum di MM e si fa un'opinione sui suoi utenti. Insomma, il nerd sognatore (ma comunque dotato di buon senso), anche se non si maschera è comunque un "supereroe" in questi tempi grigi ed omologati, e io, senza falsa modestia, mi sento esattamente come il SuperBrody che salva Oz e Altrove :P .
    Vabbè, dai. Obiettivamente questa è una storia che ha quasi tutto quello che deve avere una buona storia di Martin Mystère (manca solo un po' di equilibrio fra sequenze d'azione e dialogate), ed è un peccato che storie così escano ormai solo sugli almanacchi. Un ennesimo paradosso mysterioso, dato che l'almanacco è l'unica pubblicazione che non è curata da Castelli, ma dalla redazione generale Bonelli. Paradosso che raddoppia se si considera che la Collana Almanacchi, pur con dei bei pregi sostanziosi, a causa del materiale sempre più scarso con cui riempire i dossier è da tempo alla frutta e si avvicina sempre più a caffè e sorbetto. Tuttavia, pur senza piramidi nascoste, Atlantide o Morgana, con questo Castelli fedele ai suoi principi gli ultimi almanacchi possono chiamarsi, se non proprio Almanacchi del Mystero, almeno Almanacchi di Martin Mystère.

    Come ho già detto più volte quest'anno, lo spirito di MM sopravvive più al di fuori della serie madre che all'interno di essa. Ad esempio, a Lucca, oltre alla "pucciosa" (e tutta al femminile) parodia Martin e la pietra dodecaedrica di Cronaca di Topolinia, è uscito il volume (edito dal MuF) Mysteri diabolikamente lucchesi, crossover incrociato di MM e Diabolik scritto da Castelli su spunti del direttore del MuF Nencetti e seguito di una storia di Dago di Wood e Gomez ristampata in un altro volume abbinato al primo in un elegante e costoso cofanetto. Il volume ristampa anche una vecchia storia breve ambientata a Lucca, La spada nella roccia, in cui Martin fa una virtuale conoscenza con Mark Merlin, vecchio personaggio di Castelli creato per Zack. Cofanetto elegante e costoso, dicevo, dunque non ce l'ho: per motivi di bilancio ho rinviato il suo acquisto al 2013. Mi sono invece buttato su Get a Life!, fanfiction gratis e divertente. Ultimamente sono usciti i #9 e #10, prima e seconda parte della tripla Il ragno che fu cavato dalla Terra Cava, e il #11, Incubo nei cieli, su spunti del sottoscritto (che firmerà altri episodi in futuro).
    Nel frattempo, su Zagor prosegue la saga atlantidea: in Spedizione all'inferno (Zenith #616-7-8) Mignacco e Ferri omaggiano Mister No in una storia di passaggio fra la precedente ambientata a Cuzco e la successiva, ovvero Sulle rive del grande fiume, iniziata lo scorso Ottobre (su Zenith #618) e ancora in corso: in questa storia di Burattini e Laurenti, che si concluderà sul numero del prossimo Gennaio, Zagor trova le Amazzoni, atlantidee in via d'estinzione. Passato mysterioso, futuro idem: su Agenzia Alfa nn.24,26 e 27 è evoluto in una trama indipendente un filone inizialmente collegato ad una storia di MM del 2003 incentrato sulla città perduta di Laputa, nel 2115 Secondo Nuova Datazione casa di allucinate creature mutanti. Sempre su Agenzia Alfa n.27, come ho scritto nel topic di NN, Legs Weaver ha incontrato l'Imperatrice di Mu Amaterasu e ha trovato la prima katana, ovvero un'arma atlantidea o muviana molto simile a quella che usava Java ai tempi della Città delle Ombre Diafane.
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    Ottimo lavoro.
  • Novità dal fronte digitale: sono in vendita, per i possessori di cose Apple, i nn.100, 200 e 300 di MM. Ma, soprattutto, è disponibile come omaggio natalizio la storia Il virus elettronico/Santa Claus 9000 del 1988, che casualmente ho riletto una settimana fa. Chi può non se la faccia scappare, è una bella fiaba di Natale.

    Non è, invece, una fiaba di Natale (nonostante la vignetta finale),
    MM #324: La fine del mondo (Mignacco/Tuis-Romanini)
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    il numero della profezia Maya. O meglio, il numero della sprecata profezia Maya. Ambientato nella settimana corrente (la storia inizia lo scorso lunedì 17 e si conclude il prossimo venerdì 21), l'albo vede Martin, Diana e Java venire rapiti dall'esercito assieme ad altri tre illustri esperti (di medioevo, antropologia e matematica) allo scopo di formare una squadra in grado di evitare la fine del mondo: il sole, infatti, non sta molto bene e rischia di distruggere l'umanità! Peccato che sia tutta una balla e che dietro che losche trame della branca deviata dell'esercito vi sia un misero cannoncino dalla foggia antiquata (un altro "raggio di Marconi"?). Il risultato è una storielletta di poche pretese, che tuttavia qualche pregio ce l'ha: è sceneggiata con un gradevole stile anni '80, svolge una minima funzione informativo-educativa, alcuni primi piani di Tuis sono belli a vedersi, è una storia "americana" e la cosa non mi dispiace. Purtroppo è anche pregna di strafalcioni lessicali e in un paio di casi persino concettuali. Inoltre, seppure svolga tutto sommato bene il compito di mostrare l'involuzione della civiltà in casi di emergenza, non si può dire che Mignacco si sia sprecato nel concepire una simile storia. Io l'avevo tanto lodato (e ancora lo faccio) per Magico Natale e La marea grigia e mi piace il fascino che i fumetti di Milani e Castelli usciti sul Corriere dei ragazzi trasmettono, fascino che Mignacco aveva recuperato e adattato a MM. Tuttavia, leggendo prima I pensieri degli altri e ora questa storia ho l'impressione che quei due numeri da me apprezzati siano venuti così per puro caso, e che pure Mignacco non abbia nessuna intenzione di interessarsi all'universo narrativo della serie, ma che gli stia bene andare avanti per filler dallo scarso appeal. Soprattutto ho l'impressione che questa cosa vada bene anche a Castelli, il quale cita Get a Life! nella pagina della posta (grazie!) quasi come una liberazione, mentre l'intento mio e degli altri fan è di fornire spunti e materiale narrativo. Perchè in fondo ormai si sa cosa Castelli e la redazione pensano dei mysteri, in particolare di quelli 'strillati' da stampa e tv, e il fatto che un evento 'mitico' come la profezia Maya sia stata regredita - e proprio dal Detective dell'Impossibile! - a bluff di poco conto non può essere dovuto a mancanza d'idee. Per il capodanno 2000 fu approntata una spettacolare saga fitta di rimandi incrociati, il cosidetto 'ciclo del countdown', lungo quasi 2 anni, che ancora troneggia nelle menti dei lettori. La critica web di allora, che - come quella di oggi - si eccitava solo con le telenovelas di Morales, la stroncò abbastanza. Il risultato di ciò è che dodici anni dopo Castelli e soci non hanno più voglia di impelagarsi in trovate di quel tipo, capaci di coccolare lo zoccolo duro. Il che è un enorme peccato. Perchè in fondo certe avventure sono anche una testimonianza storica, e se è vero che comunque questo #324 è e rimarrà sempre il "numero della profezia Maya del 21/12/2012", è vero altresì che tale testimonianza avrebbe potuto essere anche un qualcosa da rivivere ad ogni rilettura. E così non è stato e probabilmente non sarà.
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    Ottimo lavoro.
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