[Peter Jackson] Lo Hobbit

Perché, come disse un saggio, "tutte le belle storie hanno bisogno di un'infiorettatura". E ce ne sono di cosi belle che una sola non bastava!
  • Facchiù a chiunque dice che è un film fiappo, è BELLO.
    Non ho potuto godermelo in 48 fps, sarebbe significato farmi 3 ore di macchina per raggiungere la sala attrezzata più vicina; in altre circostanze forse l'avrei fatto, ma in questo periodo non ce la facevo proprio.

    Comunque appena sono uscito dalla sala ha cominciato a nevicare, per 2 minuti. Poi ha smesso. Così, giusto per rendere più magica l'esperienza.
    Nei prossimi giorni argomento l'apprezzamento.
    Ultima modifica di DeborohWalker il venerdì 14 dicembre 2012, 00:22, modificato 1 volta in totale.
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  • Visto (col mantello). Una gioia per gli occhi, la mente e il cuore. La combriccola nanesca è ben riuscita e caratterizzata e il "nuovo" Bilbo si fa subito apprezzare. La scena di Gollum è stata resa magistralmente. Chissà come renderanno il drago, spero solo che sarà convincente, i draghi sono personaggi difficili e ingombranti.
  • Visto. Non in 48 fps ma in stereoscopia. Di merda visto che da me c'è l'Xpand che fa schifissimo e mi ha oscurato del tutto le scene cupe.

    Cosa dire...

    Come ho già avuto modo di dire ad altri, questo Hobbit è e rimarrà sempre un'opera controversa, e questo per tanti motivi, che pesano e peseranno per sempre. L'ingombrante eredità del LOTR filmico, tanto per dirne uno. Quella trilogia era una novità per il mondo, adattava un'opera enorme, già suddivisa in tre parti e con un registro epico che poi si ritrovava pari pari nel film. Lo Hobbit è un libro differente, nella lunghezza, nel registro, nelle finalità. Adattare LOTR fu una cosa "spontanea", realizzare Lo Hobbit è un bel casino, intrinsecamente una forzaturona, dato che l'opera originale non è e non vuole essere in continuità stilistica col suo sequel, mentre al cinema questa esigenza c'è. Bissare LOTR con un'opera basata su una forzatura causerà non poche grane al povero PJ, visto che confronti se ne fanno e se ne faranno sempre. E non vorrei che facesse la fine di quel poveraccio di Lucas, odiato dai fan, dopo i suoi prequel dal registro differente. Senza contare poi il fatto che i confronti non si faranno solo con la precedente esperienza cinematografica, ma anche con Lo Hobbit libresco che deve venir per forza "tradito". Infine come non citare le polemiche sulla suddivisione in tre film, anziché due, e tutto quello che comportano in termini di allungamento di brodo?
    Insomma, di certo sognarsi di andare a vedere questo film tenendo conto di tutto questo senza avvertire qua e là qualcosa che scricchiola è pura utopia. Qualche "eccesso di espansione" è impossibile non avvertirlo, e il fatto stesso che la sidequest di Gandalf e il Negromante, nel libro solo accennata e qui per forza di cose portata sulla scena, finisca per far quasi sfigurare l'avventurina di Bilbo e far sembrare la quest dei nani poca cosa, è indicativo della minor spontaneità dell'opera.

    Però al di là di tutto questo, che grande film! PJ ha fatto davvero il meglio che potesse, per caratterizzare i nani, per renderli divertenti, e per restituirci alcune scene assolutamente fedeli, come tutto il famoso spiritosissimo primo capitolo e l'incontro con Gollum, che colgono in pieno lo spirito del libro. In mezzo abbiamo qualche eccesso di epicità forse, e sicuramente qualche scelta dubbia (Bilbo che fugge fuori dalla porta di casa senza che gli venga messa fretta da nessuno, e che poi al termine del film difende Thorin, forse sono sviluppi un po' prematuri del personaggio, che dovrebbe acquisire coraggio solo più in là), ma nel complesso la scena viene dominata da un Martin Freeman veramente da Oscar. Non parliamo poi dei due prologhi del film, del ritorno di Holm e di Wood, dell'incipit del libro, recitato dallo stesso Bilbo. Tutta roba che veramente è stata capace di inumidire i miei occhietti di fan tolkieniano decennale.
  • Io sono riuscito a guardarlo in 48fps, a Roma. So che in mezza Italia (e mezza Europa), anche dove era previsto in HFR hanno annullato la proiezione per un "ritardo" nella consegna dei codici di sblocco. Non oso immaginare se fosse successo a me...
    A me è successo qualcosa di leggermente meno brutto: ho dovuto lasciare la sala 40 minuti prima della fine (titoli inclusi) a causa di 20 minuti di pubblicità all'inizio, cosa che mi ha sfalsato la coincidenza con il bus per tornare a casa (per la cronaca, ieri ha anche preso fuoco la metropolitana proprio in quel momento...). Maledette multinazionali. Rimedierò stasera andando a rivederlo, da capo, in 2D.

    Prima un giudizio sull'alta velocità: non ci vado ancora in brodo di giuggiole come per l'HD, ma è sicuramente un'innovazione più sensata del 3D. Per ora mi viene da dire che non serve. Però se cominciano a farne altri così credo che sarà difficile tornare indietro. L'effetto che fa è quello di una fiction di SuperQuark, va detto. Però a Super Quark c'è Cristoforo Colombo che dà la mano agli indigeni, quà ci sono nani orchi draghi maghi colline montagne castelli elfici tutto fotografato dall'occhio di Dio in persona sceso in Nuova Zelanda a dare pacche sulla spalla a PJ. Quindi, bando al "sembra questo, sembra quello". E' Lo Hobbit di Peter Jackson, Guillermo Del Toro, Howard Shore, Ian McKellen, Martin Freeman, Andy Serkis, della Weta, di Alan Lee e Tolkien, pochi qatsi. Altro che superquark. #superquarkamistoquarzo, come si usa dire su twitter ultimamente (ovviamente ho parafrasato...).

    Poi, il film. Beh, io son qui che ancora stamattina canto "per antri oscuri e deesooolati...". Tanta lagrima, tanta lagrima y yo soy un vaso vacìo... ;_; La colonna sonora in due dischi è già in giro da parecchio, ed è la colonna sonora di questo Natale, ripochi qatsi.

    @icnarf: francamente non ho timore per il drago. Non è mica Enchanted questo :P #frecciatin
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Quasi dieci anni dopo la trilogia dell'anello, la lunga attesa per la travagliata trasposizione de Lo Hobbit giunge finalmente al cinema.
    Per il sottoscritto si tratta del 2° film più atteso dell'anno (dopo Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno) e assolutamente non delude le aspettative. Il ritorno della quasi totalità della troupe garantisce al film una continuità stilistica eccellente con LotR. Mi chiedevo come sarebbe stato possibile spalmare il libro su ben tre film, eppure la notevole durata della pellicola non si avverte minimamente: primo plauso a Peter Jackson!
    Ad ogni modo, diversamente da quanto mi aspettassi, non mi è venuto naturale confrontarlo con LotR, bensì con i libri, questo mi ha aiutato nel mantenere alto il giudizio.
    Si inizia con un doppio (e lungo) prologo che cattura immediatamente l'attenzione, vuoi per il design spettacolare dell'interno di Erebor, vuoi per il gioco vedo/non vedo dell'arrivo di Smaug, vuoi per l'approfondimento del rapporto zio/nipote tra Bilbo e Frodo (sono un po' arrugginito in materia, ma se non sbaglio nella Compagnia non parlavano tra loro fino a Gran Burrone), vuoi infine per il giochetto nerd del cogliere tutti i particolari che si ricollegano a Lotr.
    Poi finalmente si salta indietro di 60 anni per trovare un Martin Freeman perfetto nei panni del Bilbo Baggins che fu. E si parte per un viaggio inaspettato, in tutti i sensi, che stimola all'inverosimile la mia vena tolkeniana. Ho apprezzato molto tutte le scene aggiuntive pescate da appendici e racconti vari, in particolare la battaglia dei cancelli di Moria (sorry, non ne ricordo il nome), anche se a quel punto speravo in un'apparizione lampo del Balrog. Assolutamente intrigante la sottotrama direi "gialla" di Dol Guldur, con un'apparizione del Negromante da brividi, forse la scena più intensa del film. E i conigli di Rosgobel sono già mitici! :LOL:
    Prematuro spendere troppe parole sui personaggi, il cui sviluppo dovrà essere valutato in ottica trilogistica, ma Radagast, Balin e Thorin lasciano già il segno. Più debole invece la figura di Azog, d'altronde non sarà il villain principale ancora per molto.
    Veniamo a quel poco che mi ha dato fastidio (non piaciuto sarebbe esagerato). All'ottima scelta di citare quanto più possibile libro e LotR, si contrappongono alcuni errorini spazio-temporali che solo l'appassionato incallito può notare (tanto per fare un esempio, mi pare improbabile che Frodo vada ad attendere Gandalf nel troppo lontano Decumano Est, semmai potevano fargli dire a Lungacque), comunque cose di poco conto. Ciò che veramente avrei cambiato sono solo due scene. Primo, il ritrovamento dell'anello: nel libro dello Hobbit, nel libro del Signore degli Anelli e nella Compagnia si è sempre detto che Bilbo ha trovato per caso l'anello, qui invece lo vede cadere dalle tasche di Gollum e se appropria, di fatto rubandolo. So che è una sottigliezza insignificante, ma avendolo stampato in mente in altro modo, questo cambiamento mi ha proprio irritato. Secondo, il re orco delle montagne: eccessivamente ridicolo, soprattutto nell'ultima battuta. La maggior ironia nel tono del film si sposa bene con i nani e con il libro, ma sugli orchi non ci sta affatto.
    Sul reparto tecnico, non ho notato eccessivo uso di cgi o effetti di minor fattura rispetto a LotR, come invece letto in qualche recensione. Su hfr e 3d non possono esprimermi, avendolo visto in formato "normale".
    Ultime note riguardo l'edizione italiana. Ottimo lavoro svolto da Gigi Proietti su Gandalf, anche se per abituarsi ala nuova voce ci vuole un po'. Più perplesso mi hanno lasciato alcune scelte di pronuncia: per Smaug si è optato per quella letterale a dispetto del libro (almeno della traduzione che ho io), invece per Thrain si è puntato sull'inglese 'Trein'. In entrambi i casi preferisco la pronuncia opposta, ma almeno avrebbero dovuto essere uniformi.
    In proposito, ci hanno mostrato vita e morte di Thror, mentre Thrain, più volte citato, quasi non si vede... nei seguiti mi aspetto il flashback del suo incontro con Gandalf.
  • Beast ha scritto:si è sempre detto che Bilbo ha trovato per caso l'anello, qui invece lo vede cadere dalle tasche di Gollum e se appropria, di fatto rubandolo. So che è una sottigliezza insignificante, ma avendolo stampato in mente in altro modo, questo cambiamento mi ha proprio irritato.
    Io non ho registrato questa cosa nella mia mente, dal momento che quanta volontà potesse esserci da parte di Bilbo nel mettere le mani su un oggetto caduto, qui sì, del tutto casualmente, mi è parso irrilevante. Sempre di caso, di ironia della sorte si parla. Oppure, di volontà dell'anello, ma il succo non cambia. Quello che mi ha disturbato di più è l'arrivare a Gollum praticamente subito dopo il ritrovamento, quando invece nel libro c'era tutta quella parte in cui si muoveva a tentoni nel buio. Anche questa è una piccolezza, che però va a snaturare l'atmosfera di quello che è il momento chiave di tutta l'epopea.

    Mi lamento però di altre cose, tipo Bilbo che parte da casa sua di proposito, senza che gli arrivi una spinta, o lui che difende Thorin a spada tratta dei mannari. Lo Hobbit è la storia di un cambiamento progressivo, Bilbo all'inizio dev'essere un po' codardo, inetto, e solo più avanti, nel corso dell'avventura, deve sfoderare le palle. Ma anche qui, si tratta di sfumature. Molto più grave è in LOTR il fatto che Gollum venga spinto giù da Frodo anziché cadere mentre esulta per i fatti suoi dopo essersi impossessato dell'anello. La cosa cambia totalmente senso all'esito, dal momento che viene dato un ruolo attivo a Frodo, quando in realtà Gollum avrebbe dovuto fare tutto da solo e dimostrare una volta di più come il caso possa avere in serbo un ruolo decisivo anche per il più insospettabile.
  • Cazzo che film!
  • Sabato scorso mi sono approcciato a questo film con tutte le migliori aspettative di questo mondo. Al contrario dei due amici fan tolkeniani che erano piuttosto scettici, io fin da quando lo scorso anno era stato diffuso il primo trailer ufficiale avevo in cuore un hype tremendo, e questo poteva essere un'arma a doppio taglio per la mia fruizione.
    Fortunatamente, nel corso degli ultimi mesi ho iniziato a prepararmi al fatto che il film avrebbe avuto così tanti aspetti di cui tenere conto e tra cui fare slalom, che inevitabilmente potevano anche esserci cose che non mi avrebbero convinto.
    Le "migliori aspettative di questo mondo", infatti, erano un buon dosaggio di attesa colma di fiducia verso Peter Jackson (meritata con la trilogia di LOTR) e di cauto atteggiamento guardingo, che teneva conto dei vari fattori che intervengono in un'opera del genere e con i suoi vari background di cui tenere conto, tra romanzo di origine, trilogia filmica di LOTR, fan esclusivamente di quest'ultima, fan tolkeniani duri e puri e fan di entrambe le cose.
    E...
    ...
    ... e ho apprezzato! Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato è davvero un signor film, che ripaga di tutte le attese e di tutte le scelte compiute dalla produzione. Perché regista e sceneggiatori riescono a stare in un equilibrio quasi perfetto (quasi, eh) tra fedeltà al romanzo di Tolkien e atmosfere del Signore degli Anelli cinematografico, cosa di per sé nient'affatto semplice vista la natura diversa delle opere in questione. Invece gli autori riescono a dare una continuità narrativa e di clima con quanto precedentemente visto sullo schermo - grazie alla presenza del Bilbo anziano che scrive le sue memorie, della comparsata di Frodo, ma anche di quell'accento posto su alcune battaglie e scene d'azione - senza tradire Lo Hobbit, la cui storia viene pressoché mantenuta invariata salvo alcuni cambiamenti che comunque IMHO non stravolgono il senso della trama, e alla quale vengono però aggiunte scene, quest e side-story prese da altri scritti di Tolkien con il compito di legare maggiormente questa nuova trilogia con la precedente. Tutta la parte sul Negromante, nel libro appena accennata, qui trova grande spazio e attenzione, rubando forse in alcuni punti l'attenzione dello spettatore nei confronti di quella che dovrebbe essere la storia principale ma che, ad essere onesti, per ora non è ancora entrata più di tanto nel vivo.

    Ho apprezzato la ripresa paro paro di alcune cose dal libro (come le prime righe lette da Bilbo stesso, l'arrivo di Gandalf, la scena-chiave con Gollum che ha subito irrisorie modifiche) così come ho trovato ben amalgamate al contesto le aggiunte, che a mio parere non tradiscono la trama (lo spirito originario della fiaba di Tolkien sì, per ovvi motivi, ma altrettanto ovvi sono i motivi per cui non si poteva fare altrimenti... ed è stato fatto benone) ma la integrano in modo sensato con il contesto più ampio. Lamento solo che in alcuni punti forse c'è qualche lungaggine di troppo, e può calare momentaneamente l'attenzione, ma in realtà meno di quello che si potrebbe temere in un film di quasi 3 ore. Che è solo l'intro, di fatto, della trama vera e propria del romanzo.
    Sul versante attori non posso fare a meno di lodare anch'io il giovane Bilbo, un Martin Freeman spettacolare che dimostra ancora una volta di essere un ottimo professionista e di aver colto appieno lo spirito del personaggio interpretato. Sempre ottimo Galdalf, poi, e i nani mi sono piaciuti più o meno tutti, merito della storia è anche quella di non mettere troppo da parte alcuni a discapito di altri, senza rinunciare comunque a sottolineare l'importanza di Thorin.
    E Gollum, è sempre uno spettacolo :)
    A proposito di spettacolo, ovviamente non si può dire niente contro le spettacolari vedute che la Nuova Zelanda ha nuovamente offerto agli spettatori, una Terra di Mezzo perfetta e assolutamente calzante, valorizzata devo dire dal 3D.

    Insomma, un film che partiva con oggettive e numerose difficoltà di gestione della storia se ne esce con un primo capitolo decisamente riuscito, che a mio parere riesce ad accontentare sia i fan dell'opera originale sia coloro che volevano ritrovare il feeling che Il Signore degli Anelli aveva dato loro al cinema. Non con tutti la formula riesce, però, specie dal versante dei fan dei romanzi, e io ne so qualcosa, ma cercando di essere il più obbiettivo possibile direi che i difetti, qui, sono davvero risibili.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Quoto.
  • Mamma mia, fra un impegno e l'altro quasi dimenticavo di commentare...

    Il film è bellissimo, davvero non potevo aspettarmi di meglio. Immergersi nelle magiche atmosfere della Nuova Zelanda/Terra di Mezzo è sempre un'emozione. Gli attori scelti per interpretare i vari ruoli sono azzeccatissimi, in particolare Martin Freeman che ci regala un Bilbo praticamente perfetto. Le mie scene preferite sono, come nel libro, l'arrivo dei nani a casa Baggins (ho ancora in testa le canzoni che cantano) e l'incontro con Gollum.

    Abitando a Roma, ho avuto la fortuna di vederlo in 3D hfr. E' un po' difficile spiegare l'effetto che fa, anche perchè è passato quasi un mese dalla visione, posso solo dire che è qulcosa di unico, che ti avvolge e ti rapisce dal primo all'ultimo fotogramma del film rendendoti veramente partecipe di quello che vedi. E per la prima volta ho visto un film veramente valorizzato dal 3D. Non so se è merito dei 48 fps, del 3D nativo, o di entrambi, ma mai mi era capitato di chiudere ripetutamente gli occhi al cinema per paura di essere colpita da una freccia :P

    Attendo con ansia i seguiti.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Un paio di giorni da l'ho rivisto in un cinema estivo, passo di qua per cosa avevo scritto alla prima visione e... oibò, alla fine mi ero dimenticato di disquisirne in abbondanza.

    Lo Hobbit non è la semplice diretta trasposizione del romanzo, ma nasce come prequel de Il Signore degli Anelli.
    Ossia il processo inverso di quanto è avvenuto nel mondo letterario, dove Tolkien ha evoluto il mondo che aveva utilizzato per la prima volta nel suo "racconto per ragazzi" prendendone alcuni elementi e sviluppandoli in una trilogia epica di ampio respiro.
    Jackson invece ha dovuto fare il contrario: presentare alle platee di tutto il mondo una storia per bambini ambientata nello stesso universo narrativo di quei blockbuster d'azione dall'incredibile successo, senza far ulrlare allo scandalo per l'eccessivo cambio di registro.
    E a mio parere la missione è riuscita, perché Lo Hobbit cinematografico ha una sua personale epicità più "piccola", meno adulta, che invece della battaglia del Fosso di Helm ha uno scontro abbarbicati su degli alberi lanciando pigne infuocate, che riesce ad essere ugualmente emozionante.
    Dove invece il Signore degli Anelli su carta stampata strizzava l'occhio a chi aveva già letto Lo Hobbit, mettendo qua e là citazioni di eventi avvenuti nel libro precedente, Jackson qui fa l'operazione inversa, preparando il terreno per gli eventi che noi sappiamo avverranno poi, e che nemmeno Tolkien conosceva quando stava raccontando questa storia. Ed è qualcosa di cui si ha effettivamente bisogno, la riunione "dei quattro saggi" che discutono sul destino della Terra di Mezzo (ad esempio) trasmette quella sensazione di oscurità incombente che inevitabilmente doveva esserci, sarebbe stato strano vedere un'allegra avventura a caccia di draghi, senza preparare la grande guerra che sarebbe scoppiata qualche decennio dopo.
    Ovviamente contribuisce a collegare il film alla trilogia "successiva" il fatto che il cast e lo staff al lavoro sia il medesimo; sinceramente ho tirato un sospiro di sollievo quando Del Toro ha lasciato il posto a Jackson, non perché non adori il regista messicano, ma perché in questo modo abbiamo una coerenza stilistica perfetta.
    Ottima la scena di Gollum, un dialogo senza interruzioni gestito in modo quasi teatrale, che riesce a dare ulteriore spessore al personaggio nonostante fosse uno dei più amati della passata trilogia. Probabilmente il miglior momento del film.
    Il re dei goblin è strano, ma lo definirei grottesco; è pur sempre un cattivo "di passaggio" di un racconto per bambini, a una prima visione mi era sembrato strano, ma poi ci ho ripensato e mi piace così com'è. Alla fine è come se vedessimo un cattivo uscito da un racconto di Roald Dahl, un personaggio sopra lerighe come Gollum, Radagast o Tom Bombadil... se trascuriamo la patina "cool" che ha rivestito Il Signore degli Anelli, ci può stare anche un personaggio così. Forse lo rende ulteriormente strano il doppiaggio italiano, che mi ha fatto storcere il naso soprattutto nel momento della sua morte.
    In realtà poco prima della metà del film c'è una fase di stanca, ma è qualcosa che si avverte durante la visione; il quadro complessivo è inevitabilmente qualcosa di più episodico di quanto era LOTR, perciò la sensazione che non ci siano collegamenti diretti tra un passaggio e l'altro rende più frammentaria la visione. Ma è così Lo Hobbit, dobbiamo farcene una ragione.
    Ah, se alla prima visione Freeman mi era sembrato meraviglioso, alla seconda visione ho capito che è fon-da-men-ta-le; porta sulle sue spalle il peso di tutta questa trilogia (molto più di quanto aveva fatto Frodo) e se fosse stato solo bravino il film ci avrebbe rimesso un bel po'... ma è perfetto, probabilmente a "esalogia" conclusa si conquisterà il primo gradino del podio di miglior attore della saga.
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  • E' uscito oggi il secondo trailer dello Hobbit: La Desolazione di Smaug, che vi propongo affianco al primo, che non mi sembra fosse stato postato.





    Bé cheddire, sbav. Un Bosco Atro tanto atro non l'avevamo mai visto, e pure rivedere Kate mi ha messo di buonissimo umore.
  • Kate è bellissima *_*

    Comunque sto trailer mi piace un sacco, poi è bello che Smaug non si veda, lascia molta più suspance del teaser, paradossalmente!
  • La versione sottotitolata in italiano, in attesa di quella doppiata:



    Bellissimo, conferma quanto visto nel teaser. E in generale a me questa trilogia de Lo Hobbit sta entusiasmando molto più di quella di LOTR. W i nani, W Bilbo!
  • Con trailer di questo tipo, come si fa a rientrare nelle fila dei detrattori di questa trilogia?
    Meraviglia, non vedo l'ora di godermi al cinema questo secondo tassello di rivisitazione di Lo Hobbit :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • BadTaste ci offre la disamina del trailer.

    E sono emerse cose che mi hanno un po' maldisposto, come ad esempio i nuovi attacchi filler degli orchi, o il ruolo di Legolas che per quanto mi faccia piacere rivedere andrà a sconfinare anche in territori che non gli competono tipo i ragni e Pontelagolungo.
  • Eh, 'sta cosa che gli elfi debbano sboroneggiare sempre e comunque sta un po' sul gozzo anche a me, ma pazienza, me la strozzerò. Piuttosto sono curioso di sapere per quale motivo dovranno entrare nelle botti se appunto non dovranno sfuggire alle prigioni di Thranduil... E di vedere bene Beorn.
  • Zangief ha scritto:Eh, 'sta cosa che gli elfi debbano sboroneggiare sempre e comunque sta un po' sul gozzo anche a me, ma pazienza, me la strozzerò.
    A me sta TANTO sul gozzo, per fortuna che c'è la versione Rankin Bass.
    Zangief ha scritto:Piuttosto sono curioso di sapere per quale motivo dovranno entrare nelle botti se appunto non dovranno sfuggire alle prigioni di Thranduil... E di vedere bene Beorn.
    Questa cosa infatti non la capisco, mi piaceva da morire il fatto che gli elfi fossero antagonisti per una volta (e non mi si dica che tale manovra non arricchisce un personaggio), tuttavia nel trailer si vede bene come gli orecchie a punta inseguano con tanto di colpi di frecce i nani chiusi a fermentare, dunque probabilmente la fuga in botti si rivelerà necessaria. Riguardo a Beorn, mi preoccupa il fatto che, da quanto si vede nei trailer, sembra proprio che gli orsi "attacchino" i nostri durante il rave che mettono su fuori dalla casa...
    Boh?! Tanto io vado a vedermelo solo per "beat my meat" su Cumberbatch :P
  • Immagine

    Ecco Beorn.
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