Un tesoro.
Mimsy were the Borogoves è un racconto di "Lewis Padgett" del 1943, che può benissimo essere stato scritto due minuti fa. E' un racconto "basato" su
Attraverso lo specchio ("basato" nel senso che lo rilegge in chiave sci-fi), un po' spiazzante, non solo perché finisce [spoiler]che non finisce[/spoiler] ma anche perché, insomma, non succede granché, è pressoché una sequela di dialoghi.
Nel 2007 viene tratto un film da questo racconto, che subisce una doppia reintitolazione. In ENG diventa
The last Mimzy e in ITA
Mimzy - Il segreto dell'universo. Come se ciò non bastasse, la trama viene stravolta al 99%, mentre nell'1% rimangono un fulmineo riferimento ad Alice e la riflessione sul ruolo dei bimbi nella nostra arretrata società.
Viene estremizzato il concetto di "bimbo normale improvvisamente capace di fare grandi cose", ma se al racconto, di fatto, interessa il significato della metafora (capacità di sognare e di vedere oltre), nel film viene aggiunta la consueta componente action, con i militari cattivi e il bimbo che impara a farcela da solo. Il tono del film è da film disneyano, dunque gradevole, e ha pure un buon cast comprensivo del compianto Michael Clarke Duncan.
Però, ecco, apparentemente viene completamente ribaltato il senso del racconto del '43. In quello [spoiler]i bambini scompaiono in un'altra dimensione, cioè si distaccano completamente dai genitori e dalla banale vita di tutti i giorni (e, d'altro canto, i genitori non accettano e non capiscono i "nuovi" figli): non è certo una prospettiva positiva[/spoiler]; nel film [spoiler]tutto finisce bene, mamma e papà sono buoni e comprensivi, persino Duncan è buono, e tutti rimangono insieme e si accontentano delle piccole cose della vita[/spoiler].
Cioè, per me non è un problema, a me stanno bene entrambi i sensi, però, ecco, sono totalmente opposti.