[J.K. Rowling] Il Richiamo del Cuculo

Qui è dove si parla di storie, di storie che parlano di cose che magari non sono successe davvero ma che potrebbero anche o che sono successe tanto tempo fa. Quel che è certo è che spesso ci toccano più di quanto non facciano le storie vere di cui siamo testimoni tutti i giorni.
  • Il punto è proprio che NON è un cesso di libro. La sua critica sarebbe ragionevole se il libro fosse stato recepito male dalla critica e lei ne avesse comunque rivelato la reale la maternità, aumentando allo stesso modo le vendite ma unicamente grazie al traino del suo nome; invece il libro è stato accolto più che favorevolmente, anche se non ha venduto granchè (e questo ci sta perfettamente) per cui che voglia prendersi il merito E aumentare le vendite è pienamente condivisibile.
  • Dapiz ha scritto:Il punto è proprio che NON è un cesso di libro...
    Che ne sai tu?
    Sei uno dei 1500 che lo ha letto e giudicato PRIMA di essere sputtanato?
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • FaGian ha scritto:Ha usato uno pseudonimo, per vedere se era lei a vendere o il suo nome, e ha scoperto che era il nome.

    Come questo possa mascherare la mediocrità del gialletto da due soldi che ha scritto, proprio non lo capisco.

    Ma non è una mia lacuna nella conoscienza della Natura Umana; che HP sia una buona saga non l'ho mai messo in dubbio (a me sono piaciuti tanto i libri e poco i film).
    Che un giallo non abbia avuto lo stesso successo, dimostra che come giallista non è valida.
    Naturalmente ti sbagli. Dimostra solo che di gialli ce ne sono a MILIARDI a sgomitare nel settore è un'impresa MOLTO difficile. Ciò che tu ti ostini a non capire è che la grande rivelazione che il suo nome vende di più di quello di Ignoto Chiloconosce non vale nulla alla luce del fatto che ANCHE SE NON HA VENDUTO IL LIBRO è STATO RECENSITO BENISSIMO, NONOSTANTE PORTASSE UN NOME SCONOSCIUTO, IL CHE SIGNIFICA CHE COSì MALE FORSE NON ERA.

    A scanso di equivoci comunque io non voglio insegnarti a vivere: così mi diverti di gran lunga di più.
  • FaGian ha scritto:
    Dapiz ha scritto:Il punto è proprio che NON è un cesso di libro...
    Che ne sai tu?
    Sei uno dei 1500 che lo ha letto e giudicato PRIMA di essere sputtanato?
    Cito wikipedia:

    The book received almost universal critical acclaim despite not being a huge commercial event

    Per inciso le detective story mi fanno sbocco per cui non è detto che il libro mi piaccia, ma non sono così limitato da pensare che siccome potrebbe non piacere a me chi l'ha letto e gradito sia un decerebrato. Se è stato così ben recepito un motivo ci sarà.
  • Se non era tanto male, perchè non ha aspettato di scrivere il millantato sequel e di provare ad avere successo con lo pseudonimo?

    Se avesse raggiunto NUOVAMENTE il successo, come Robert chiccavoloera, avrebbe avuto tutto il diritto di rivelare lo "scherzo".

    Averlo fatto alla prima delusione, dimostra che nemmeno lei stessa era convinta della bontà del suo lavoro ed è ricorsa al marketing del nome, per risollevare le vendite.

    Scorretta, vigliacca e avida

    EDIT:

    Van Gogh ha firmato col proprio nome tutta la vita, i propri quadri, non è che al primo rifiuto ha cominciato a firmarsi "Michelangelo Buonarroti", per farsi rivalutare alla prima difficoltà.

    Lei invece si
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  • E' proprio questo che non capisci, che è perfettamente comprensibile che uno scrittore che ha avuto un successo cosmico con la sua prima opera sia intimorito all'idea di rimettersi in gioco con una seconda e che preferisca presentarsi sotto pseudonimo. E' una scelta umana pienamente comprensibile e condivisibile. Ma la cosa ironica è che la Rowling NON LO HA FATTO: si è subito messa in gioco con un romanzo slegato da Harry Potter, Il Seggio Vacante, rischiando il tutto per tutto e vincendo. Che si sia sentita meno sicura della sua terza opera è altrettanto ragionevole, ma senza motivo: la critica l'ha recepita bene e il pubblico non ha potuto fare lo stesso non per la qualità del romanzo ma per ragioni di mercato, così come non può e non potrà riconoscere le miriadi di ottimi scrittori (e cineasti, e game designer, e pittori, scultori e così via) che non conoscono fama mondiale per mille motivi ma che non per questo devono essere bistrattati.

    Che, dopo le buone recensioni ricevute, si sia sentita in dovere di dare una spinta alle vendite non è certo qualcosa di cui incolparla. Chi non l'avrebbe fatto?
    Per cui tu non solo la accusi di un crimine che non è un crimine, ma la accusi di un non-crimine che non ha commesso. Hai mai pensato di darti TU al giallo? :)

    Con ciò ho terminato la pazienza e le parole da spendere con te, d'ora in poi disquisirai con altre anime pie disposte ad ascoltarti. Passo e chiudo.
  • Cioè?
    Esattamente come la Rowling stai pestando i piedi e dicendo "il pallone è mio e me lo porto via!"

    Nessuno l'ha obbligata a fare questa stronzata dello pseudonimo, ma visto che lo ha fatto, avrebbe dovuto avere l'onestà di andare fino in fondo e giocare il tutto e per tutto, tanto non è che le scarse vendite le avrebbero impedito di mangiare o di pagare il mutuo della casa.

    Ha cominciato a giocare e avrebbe dovuto andare avanti, pubblicando un altro libro, e un altro, fino a raggiungere il successo senza "aiutini", oppure gettare la spugna e riconoscendo il suo fallimento, perchè sono queste le regole del giochetto che lei si è scelta.

    Invece ha rinunciato a lottare alla prima difficoltà.

    Per te è umano?
    Si, come la vigliaccheria, ma non è certo un pregio di cui andare fieri, o da difendere a spada tratta.
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  • Sinceramente a me fa sorridere questa dietrologia. La Rowling ha, semplicemente, voluto tastare la critica (che è stata buona) e i feedback senza esporsi: perché si sa, si perdona tutto tranne che il successo (cit.). E' una cosa già fatta in passato da altri e non vedo come questo possa inficiarne la qualità del libro. Mi sembra anche ovvio e scontato che qualità e successo non vanno sempre d'accordo. Capita che porcate vendano e capita che ottimi scrittori non raggiungano il successo planetario. E' la vita.

    Che poi alla fine chi se ne frega (a parte gli haters) dello pseudonimo, delle scarse vendite o del marketing; l'importante é che sia un bel libro. Io preferisco sbilanciarmi DOPO averlo letto.
    Il mio Twitter!
  • FaGian ha scritto: Fosse stata onesta avrebbe tenuto il becco chiuso, invece ha dovuto scaricare il SUO fallimento, incolpando i lettori che non l'hanno riconosciuta.
    Lol, ma stai dicendo che è stata disonesta per aver detto la verità?
    Non mi pare abbia scaricato il suo fallimento (commerciale), anzi se ne è presa la responsabilità ammettendo di essere l'autrice.
    Il fatto che abbia incolpato i suoi lettori è una supposizione tutta tua.
  • La Rowling, nella sezione Faq di www.robert-galbraith.com, risponde ad un po' di domande su The Cuckoo's Calling.
  • Immagine

    Il Richiamo del Cuculo è il titolo italiano del romanzo, pubblicato da Salani (che "conferma" lo pseudonimo) e disponibile nelle librerie a partire dal 4 Novembre (ma fin da ora prenotabile online). Varato per l'occasione anche un sito apposito: http://www.ilrichiamodelcuculo.it/
  • È stato il mio Rowling dell'epifania, l'ho iniziato a piccoli morsichini e ho finito per trangugiarlo senza nemmeno masticare. All'autrice bastano solo poche parole ben scelte per dar vita ad un mondo a cui si sente di appartenere dopo sole poche decine di pagine e stavolta il suo stile è al servizio di un genere che ha sempre costeggiato, dai tempi dell Pietra Filosofale, e sul quale è finalmente approdata. Proprio un gran bel lavoro, un giallo COME SI DEVE, costruito con la cura meticolosa per cui la Rowling è ben nota e arricchito da personaggi tratteggiati con la sua consueta abiità, assolutamente vivi, concreti e credibili. E ora occhio che si scende in zona spoiler:

    [spoiler]se l'identità dell'assassino è essenzialmente la prima cosa a cui si pensa (perchè bisogna, ma senza crederci sul serio, intendiamoci) e la conferma può inizialmente far storcero il naso non si può non rimanere piacevolmente interdetti dalla maestria con cui la Rowling ha disseminato tutto il romanzo di bricioline di pane, svelandoci colpevole, mezzi e movente praticamente in OGNI pagina del romanzo e riuscendo comunque a stupire ed esaltare con uno spiegone finale degno di Silente, anche se a onor di vero qualcosina di un po' tirato per i capelli lo si trova[/spoiler]

    Insomma, ne voglio ancora. E ne avrò ancora: sul sito sulinkato la Rowling ha già confermato un sequel per quest'anno :fire:
  • Uau Dapiz! Che commento entusiasta! Mi sa che devo correre in libreria XD
  • Finito di leggere poco fa.

    Bel libro, e concordo con Dapiz sul fatto che questo genere si addica tantissimo alla Rowling e al tipo di trame che ama sviluppare, ma... c'è un ma. Il libro mi ha preso mooolto di meno rispetto ad HP e al Seggio Vacante e la motivazione principale penso che sia dovuta principalmente ai personaggi, che sono sì tratteggiati benissimo e credibili (e ci mancherebbe altro, sempre della Rowling parliamo), ma devo dire che alla fin fine non sono riuscita ad empatizzare a pieno con nessuno di loro. Con questo non voglio sminuire troppo l'opera, che è pur sempre un ottimo romanzo giallo che consiglio, ma se confrontato con i lavori precedenti dell'autrice, IMHO, ne esce un po' male.

    Leggerò comunque il seguito (la Rowling non si abbandona), ma non fremo dall'attesa.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Io penso che Cormoran Strike sia uno dei personaggi meglio riusciti della Rowling e ho trovato il suo rapporto con Robin divertente e interessante tanto quanto quelli descritti in Harry Potter (specie se si parla di personaggi adulti) e nel Seggio Vacante, ma è un'impressione che posso capire. Non è però che più che ai personaggi in sè questo senso d'inferiorià che si può percepire in questo romanzo è dovuto più al fatto che si tratta tutto sommato di una "semplice" detective story a base di modelle produttori e rapper, di per sè decisamente meno intrigante di una saga fantasy o di uno spaccato su una comunità di Dursleydi?
  • Sì, può anche darsi che sia così come dici tu. Fatto sta che ho trovato Strike e Robin interessanti, ma non eccezionali. Se questo dipenda anche dal tipo di storia non lo so, queste sono state le mie impressioni a caldo.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Letto anch'io :)
    Da vecchio appassionato di gialli, cresciuto con zia Agatha, mi ero approcciato con serenità e curiosità ad una detective story fatta e finita scritta da una dei miei scrittori preferiti in assoluto.
    E non sono affatto rimasto deluso: Il Richiamo del Cuculo è un solido romanzo giallo, una lunga investigazione portata avanti dall'archetipo più classico del detective privato, valorizzato però dalla scrittura fresca e avvincente della Rowling, che dimostra di saper descrivere pienamente i propri personaggi, anche e soprattutto attraverso le loro azioni e il loro passato.
    Cormoran Strike in questo senso è un capolavoro: all'autrice non serve raccontare per filo e per segno i suoi trascorsi, la sua esperienza in Afghanistan o come ha perso la gamba, le bastano poche pennellate, alcuni accenni a questi aneddoti per connotare il carattere del protagonista. La cosa non avviene, per ragioni narrative, per gli altri personaggi dell'intrigo che, tra vittima e sospettati, necessitano di vedere la propria vita sviscerata. Ma la Rowling è brava a farlo piano a piano, sbloccando rivelazioni nel momento giusto e passando allo step successivo solo quando è necessario.
    Robin è un altro caso ancora: la segretaria di Cormoran non viene approfondita più di tanto, e quel poco che c'è bisogno di conoscere lo si apprende subito all'inizio, senza che quanto accada in seguito approfondisca il carattere di questo personaggio. Ma se vogliamo, questa situazione è anche figlia di come la scrittrice inglese ha deciso di impostare il romanzo: pur introducendo la coppia di protagonisti che comparirà ancora nel "sequel" (e chissà se in altri romanzi in futuro), nel corso del libro la componente personale di Cormoran appare per un decimo delle pagine complessive. Certo, quegli sprazzi sul suo passato non mancano di connotare il protagonista come un tipo tosto, e la rovinosa fine della sua relazione sentimentale non manca di rendercelo simpatico. Ma appunto sono cose di contorno, la cornice entro cui muovere gli avvenimenti del romanzo, cioè le indagini. E se le caratteristiche dei personaggi sono importanti, lo sono quando questi personaggi fanno parte dell'indagine, per spiegare eventuali motivazioni, conseguenze delle azioni etc. Abbiamo in questo modo un giallo che si appoggia unicamente sulle caratteristiche di genere, e quindi sullo sviluppo dell'indagine, ma nel contempo abbiamo anche un detective carismatico, con tanti micro-input che lo rendono riconoscibile e differente rispetto alle decine di altri suoi simili di romanzi/serie tv/film.
    E l'indagine è scritta bene. La soluzione finale presenta un colpevole forse intuibile anche un po' prima della rivelazione finale (anche se, per quanto qualche sospetto lo avessi, la rivelazione mi ha sorpreso comunque), ma resta affascinante rivedere tutti gli indizi tirati su durante in libro esposti in modo ordinato, per vedere il piano che la Rowling, prima ancora del colpevole, aveva ideato nella sua testa. Certo, il tutto avviene tramite lo spiegone, ma in un giallo non mi aspetto nulla di diverso. :)

    La Rowling ha vinto, in un genere che come avete già fatto notare non le è estraneo, visto che i romanzi di Harry Potter contengono tutti la loro dose di giallo e di mistero da svelare, ma che comunque impostato nella maniera classica e ambientato nella realistica realtà è un esordio. E l'autrice ha dimostrato di sapersela cavare molto bene, di trovarsi a suo agio anche in questa nuova incarnazione autoriale, per la quale ha coniato uno pseudonimo e una probabile nuova serie, che promette di regalare molte soddisfazioni agli amanti del genere, ma anche a chi ha amato l'autrice per quel che ha scritto in passato e per gli amanti della buona letteratura.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Lo lessi in inglese mesi fa, e ho completato pochi giorni fa la rilettura in italiano. Mi trovo cosí a parlarne, se non sono cambiati i piani, a quattro giorni dall'uscita del suo seguito.

    Lo ho trovato ottimo. Con poche pennellate mi ha fatto amare dei personaggi, soprattutto attraverso la descrizione di un sistema di relazioni davvero molto credibile. e il giallo è ben costruito. Sí, si intuisce il colpevole prima della fine, ma non prima del dovuto. Arrivare al finale senza aver capito nulla toglie metà del divertimento. Ma in fondo la Rowling è sempre stata un'autrice di gialli :P

    Non vedo l'ora che esca questo secondo, che molto probabilmente prenderò in inglese in eBook (meraviglioso vantaggio dell'eBook il poterlo fare senza spedizione :P)
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • Il colpevole è sì facilmente intuibile, ma secondo me a sorprendere davvero è il classico momento in cui congiungi tutti i puntini e capisci ciò che davvero lo muove. Non avesse fatto la scrittrice la Rowling sarebbe un'ottima prestigiatrice: con una mano cattura l'attenzione e con l'altra fa i suoi magheggi/etti :clap:
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