[L'Osservatorio #1] I forum e la critica ai tempi del web

Se trovate i post del forum prolissi, aspettate di vedere cosa succede quando ci viene in mente di scrivere dei veri e propri articoli approfonditi, o delle interviste ai limiti del terzo grado. Mettetevi comodi...
  • Sono felice di vedere che il progetto di cui si parlava da tempo è venuto alla luce e mi pare davvero un ottimo inizio!

    In effetti l'idea di un "editoriale" per un forum sembra un po' strana, tuttavia trovo che, specialmente per questo spazio virtuale, sia abbastanza appropriato, soprattutto dopo i mille discorsi sull'esistenza stessa del sollazzo e sulla sua natura, che in effetti ha l'ambizione (non velleità di certo) di abbracciare tutti i campi dell'arte mediatica in modo abbastanza completo!

    Da persona che ha soprattutto un approccio, per citarti, goliardico, ho potuto imparare e confrontarmi su molti argomenti all'interno di questo forum, che ben presto è diventato un punto di riferimento per quello che riguarda la critica, non intesa come sterile e fredda opinione analitica di un prodotto mediatico, ma come argomentazione costruttiva ed interessante, nonché competente e, per l'appunto, trasversale riguardo collegamenti, riferimenti ed influenze.
    Oltretutto sono anche una novellina nei forum e trovo che il fatto di poter parlare di una propria passione con chi la condivide e magari ne ha una conoscenza più o meno approfondita sia veramente magnifico!

    Sperando che la realtà dei forum e in particolare di questo riceva l'attenzione giusta,
    attendo i prossimi articoli de "l'osservatorio" ;)
  • Diciamo che era una rubrica dovuta, ecco. E il motivo per cui ho commissionato al bravo Bramo un primo articolo atto a definire il Sollazzo, è perché ritengo che ce ne fosse bisogno. Perché questo forum è più un qualcosa che si impara a conoscere e amare dall'interno, mentre dall'esterno...bé, possono sorgere perplessità.

    Che poi è anche la sua croce e delizia: l'attività c'è, senza dubbio, anche se di gran lunga minore rispetto ad altri forum specializzati in un singolo argomento, eppure in confronto ad essi la qualità degli interventi è maggiore. Chi si iscrive al Sollazzo lo fa perché già iscritto altrove, e successivamente attirato qui dalla presenza di alcuni utenti che già conosce là e che hanno una buona nomea. Ma per tutti quanti il Sollazzo è una sorta di "secondo step", nessuno se l'è mai andato a cercare in prima battuta. Perché quando si googla qualcosa, si mira a qualcosa nello specifico, non certo un forum multiargomento (considerando che di forum multiargomento ne esistono di pessimi, e assolutamente non esaurienti).

    Eppure questa cosa del "secondo step", con tutto quello che comporta in termini di affluenza, si è rivelata nel corso degli anni una maledizione/benedizione. Benedizione perché filtra i troll e perché chi approda qui si ritrova per forze di cose ad avere una mentalità più aperta, e meno focalizzata su un'unica cosa, con tutto ciò che questo comporta in termini di discussione sana. Maledizione perché a occhio nudo, non sempre questo viene colto. E non sono state poche le persone, anche tra gli addetti ai lavori, che nel corso degli anni si sono dimostrati scettici o poco rispettosi nei confronti di questo spazio. Commenti quali "Ah, ma di preciso a che servirebbe un Papersera 2?" "Ah, ma esistete ancora? Non eravate morti? O siete sempre i soliti quattro gatti che ve la cantate e suonate da soli?" me li ricordo bene, e non ci hanno certo fatto piacere.

    Essere una realtà piccola, una sorta di giardinetto/salottino ci ha permesso per ben otto anni di mantenere alta la bandiera della qualità, ma penso che ormai questa qualità faccia parte di questo posto in maniera tanto profonda che possiamo anche pensare ad espanderci ulteriormente senza il timore di snaturarci. Perché penso che un po' di considerazione in più questo posto la meriti. Ecco perché quest'estate ho avviato un restyling totale e completo del Sollazzo. Oltre alla presenza di questa rubrica, ideata assieme a Bramo, adesso abbiamo una nuova grafica, per gentile concessione di Isa, che ha realizzato i magnifici banner dinamici con i personaggi, e di Vito che si è invece occupato di rifare il look alle immagini delle cartelle. Inoltre è stata rilanciata a pieno regime la pagina facebook del Sollazzo, che grazie a Breda funziona in pieno sincrono con gli account di G+ e Twitter, e che ho riconcepito però come una sorta di vetrinetta per i migliori contenuti forumistici, con lo scopo di condurre lì l'avventore, evitando in questo modo che il social network fagocitasse il forum. Insomma, è un continuo work in progress fatto di piccoli accorgimenti e grandi ristrutturazioni, mirate a migliorare l'esperienza che questo centro di discussioni vuole offrire.

    Detto questo, spero che tutte queste novità vi piacciano, ecco.
  • In un momento in cui il Sollazzo sta cercando di far notare un po' di piú la sua essenza, necessariamente evolvendo qualcosa, anche attraverso questa nuova rubrica, iniziare con un editoriale come questo mi è parsa un'ottima idea.

    Perché mai come ora il Sollazzo sembra, anche dall'interno, poter rischiare di snaturarsi, di diventare qualcosa che non è e che non voleva essere. Il lanciarsi potentemente sui social necessita di aggiornamenti continui, che corrono il rischio di sacrificare la qualità per la quantità. Il cercare di farsi conoscere su larga scala rischia di trasformarci in un forum generalista di quelli che tanto non ci piacciono. La creazione di una rubrica come L'Osservatorio rischia di farci sembrare un sito di critica, pure piuttosto bloggheggiante, cosa che a nessuno di noi interessa essere.

    Descrivere ora cosa sia il Sollazzo, questo sito cosí strano che ha la forma di un forum ma non ne ha la sostanza, è qualcosa di davvero necessario. Necessario per far capire a chi ci trova cosa siamo, necessario per tranquillizzarci sul fatto che la direzione che stiamo prendendo è quella giusta: non stiamo perdendo nulla di quel che ci ha portati qui, e sappiamo ancora benissimo chi siamo.

    In una Internet popolata di siti di critica che raramente sono fondati su qualcosa che non siano i due estremi del vendersi e del cercare il pelo nell'uovo, in una Internet popolata da forum, come detto nell'editoriale, che sono poco piú che luoghi di chiacchiere da bar, noi ci distinguiamo con la nostra identità tutta particolare.

    Non un sito di critica, perché quando facciamo critica lo facciamo senza smettere di amare profondamente ciò di cui stiamo parlando. Non un bar, poiché cerchiamo di dire qualcosa, quando scriviamo.

    Siamo La Tana del Sollazzo, un gruppo fatto di persone piú che di nick. Persone che hanno una passione per quelle che qui sono state definite "arti mediatiche", passione abbastanza forte da farli incontrare (e scontrare) davvero. Persone per le quali il forum e la chat sono strumenti utili per confrontarsi (e, perché no, far conoscere anche in giro questi confronti: è leggendoci che ci siamo trovati, e che altri si uniscano a noi allo stesso modo è cosa auspicabilissima) e per le quali stanno diventando strumenti utili anche i social network. Persone che sono però legate da qualcosa di diverso dalle tecnologie che usano, qualcosa che non rischia minimamente di venir cambiato da una modifica di paradigma online.

    Non siamo migliori di altri, anzi, ciò che ho descritto crea forse fin troppi problemi (si tende a parlare real life piuttosto che qui col rischio di impoverire le discussioni, e le cose che altrove si risolvono con un ban qui si risolvono con tutta la difficoltà dei rapporti personali). Siamo semplicemente diversi. Diversi in un modo che, nonostante tutto, ci piace un sacco.

    Ecco, mi auguro che questo tentativo di pubblicizzazione ci faccia conoscere per quello che siamo. Una realtà cosí strana che spesso lascia interdetti, ma una realtà che non si trova altrove. E che merita di essere non tanto conosciuta, quanto vissuta.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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