[Topolino] Annata 2013

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Sapete, il mio emisfero destro aveva scommesso con il sinistro che Topolino avrebbe detto "gli squee sono... incontenibili!". Ha vinto la scommessa. Un dollaro.


    La storia di Paperotto è carina, e Intini mi sembra abbia portato il suo tratto ai massimi livelli di Intinizzazione.


    P.S.
    Troppi anni di brutte storie mi hanno reso insofferente per queste cose: la didascalia sugli ornitorinchi nella storia di Casty e Millicent che parlava di energia pulita alla fine di quella di Savini mi hanno causato profondo disgusto.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • # 3021

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    Numero di livello medio-basso, quasi privo di storie di reale interesse (si salva giusto un po' quella di Paperinik). La copertina conferma il trend "cover pulite" inaugurato dalla Panini, ma è decisamente meno riuscita delle due precedenti: oltre alla posa innaturale di PK, spicca un folto gruppo di volatili meccanici che sembrerebbero avere attinenza con la storia di apertura, e invece no (ne appare giusto uno in appena due vignette dell'avventura, e basta). Poteva venire meglio.

    Paperinik e il vulcano inquina-frittelle (Bianchi/Barbaro): Da un titolo brutto e stupido come questo ci si aspetterebbe una storia altrettanto brutta e stupida, eppure a sorpresa la vicenda si rivela molto interessante, trattando argomenti di attualità anche abbastanza "scottanti" per gli standard del Topo: tra politici corrotti, speculazioni finanziarie, scarichi industriali inquinanti e giornalismo d'inchiesta, l'avventura assume risvolti molto interessanti e maturi e si fa ricordare. Peccato solo che l'intervento dello stesso Paperinik risulti alquanto forzato, e riporti la storia su un binario più banale e scontato: se a risolvere tutto fosse stato il buon vecchio Paperino, l'avrei gradito assai maggiormente. Anche la sottotrama delle frittelle (che dà anche il titolo alla storia) mi è sembrata un po' fuori luogo, ma ci può anche stare. Viste le premesse si poteva osare di più ma Bianchi si dimostra comunque bravo, e anche esperto conoscitore della geografia di Paperopoli con l'inserimento nella storia del fiume Tulebug. Ottimi i disegni di Barbaro: uno stile molto personale e gradevole, illustra la vicenda a perfezione.

    Rockerduck e la scintillante ideona surclassante (Macchetto/Molinari): Come quasi tutte le storie di Macchetto, la vicenda assume contorni delicatamente surreali che la rendono più interessante. Peccato solo che sappia tremendamente di già visto, dato che la trama sembrerebbe una fusione non troppo originale di due storie degli anni '90: Zio Paperone e la filosofale contraria e Zio Paperone e il mondo delle idee. Per quanto la vicenda possa essere ben scritta il senso di déjà-vu rimane, e per di più anche lo spunto iniziale (Paperone commercializza un'invenzione di Archimede che ha grande successo ma rischia di ritorcerglisi contro) è dei più usati e abusati. I disegni della Molinari in passato erano dinamici, espressivi ed "esagerati" (un po' come quelli della Ziche), recentemente mi sembra che il suo tratto si sia addolcito e mi piace di meno.

    Topolino e Gambadilegno nemici per la pelle (Mazzoleni/D'Ippolito): E' ancora una volta il rapporto più che controverso fra Topolino e Gamba l'argomento centrale di questa storia che si sviluppa in modo surreale e paradossale, e potenzialmente molto interessante. Peccato solo che si perda un po' nello svolgimento, con Topolino che come al solito aveva capito tutto e Gamba che come al solito non aveva capito niente. Spunto interessante, ma svolgimento banale. I disegni mi dispiace ma non riesco proprio a digerirli: sì, sono indubbiamente dinamici ed espressivi, ma quel Gambadilegno è veramente molto brutto.

    Quando Pippo... affronta i venditori a domicilio (Bosco/Gatto): Questa miniserie era partita benissimo, con alcune storielle veramente molto divertenti nonostante lo scarso numero di tavole a disposizione. Questa breve invece non è nulla di che, presenta un Pippo simpaticissimo ma manca un po' di gag. Sempre ottimi i morbidissimi disegni di Gatto, ma noto con un po' di dispiacere che il suo tratto si sta sempre più semplificando e banalizzando: più che comprensibile, data l'età del Maestro, ma comunque spiacevole vista la bellezza del suo stile fino a qualche anno fa.

    Zio Paperone e i fagioli ballerini (McGreal/Fecchi): Tipica storia danese, meno sconclusionata e ingenua del solito, si fa leggere anche se risulta alquanto prolissa nello svolgimento (specialmente nel finale). Tutto sommato gradevole, anche grazie ai bei disegni del bravo Fecchi (specialista nel risollevare sceneggiature poco interessanti).
    Ultima modifica di Testaquadramento il mercoledì 23 ottobre 2013, 15:44, modificato 1 volta in totale.
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    Din-don: questo Topo è da prendere a occhi chiusi. C'è dentro una bellissima storia di Faccini autore completo "Topolino e il Mistero di Borgospettro" nonché la quarta storia firmata da quel buffo simpaticone di Vito, al quale tutti qui vogliamo un gran bene. Lo si compri. Sì, pure tu, Eddy.
  • Già già. Faccini già aveva sperimentato qua e là delle storie thriller e qui vi si cementa nuovamente con una storia inquietantissima nonostante l'esito ovvione.
    E la breve di Vito restituisce un po' di dignità ai Bassotti: ormai non possono più sperare di tornare dei villain per essere declassati a Team Rocket, ma almeno qui sono babbei divertenti e credibili con problematiche che manco in How I Met Your Mother. Promossa, indubbiamente niente di clamoroso, ma meglio della Cena con Paperone.
  • Oh, il #3022 è davvero un gran bel numero!
    Faccini domina: Topolino e i Misteri di Borgospettro è una storia davvero ben fatta, che anche se parte da uno spunto non certo originale e vagamente scooby-dooiano, è portata avanti con molta grazia e con una buonissima gestione della parte "spaventosa". Topolino e Pippo sono ben utilizzati, e il mistero su cui indagare è abbastanza inquietante, specie per certe inquadrature. Insomma, niente di che, ma comunque una lettura più che soddisfacente. Bene i disegni, specie per Pippo, Minni e Macchia, mi hanno convinto meno Basettoni e Topolino ma per chi, come me, non è mai stato conquistato dai Topi facciniani (sbavando però per i suoi Paperi), c'è comunque un comparto grafico maggiormente apprezzabile rispetto al passato.
    L'altra storia degna di nota è I Bassotti in... questa roulotte non è un albergo!, una storia a cui mi sono affezionato per diversi motivi. Vito dimostra infatti ancora una volta di cavarsela molto bene con il mood delle brevi, sapendo gestire bene i tempi comici da una parte e il carattere dei personaggi dall'altro. L'operazione attuata su Paperone, visibile nelle precedenti avventure e atta a sottolinearne i lati "umani", viene applicata anche ai Bassotti, che vengono qui esplorati sotto un aspetto differente rispetto a quello solito della missione per svaligiare il Deposito. Sono ricondotti ai criminali di bassa lega, grezzi e e interessati anche ad altre cose, come per esempio far colpo sulle 3 ladre gattine/volpine :) L'idea di base ha quindi dalla sua la forza della novità e della credibilità, che favorisce ancora una volta l'immedesimazione del lettore. Certo, lo sviluppo non è che sia chissà cosa, per quanto sappia gestire molto bene il numero di tavole a disposizione, ma la storia è coerente con se stessa e i suoi presupposti, e non lascia nulla in sospeso. Inoltre non mancano alcune perle di comicità, su tutte lo scambio di frasi su Faceduck :P (ma anche il robot maggiordomo con le fattezze di Paperone). La storia è quindi molto carina e contribuisce a costruire uno stile di sceneggiatura riconoscibile; è inoltre valorizzata dai bei disegni di Lucci, che col suo tratto dinamico rende bene l'avventura, sbizzarrendosi con i vari Bassotti presenti e rendendo ottimamente le 3 tipe.
    Il resto del numero veleggia dal buono al mediocre, dove la storia di Archimede appartiene a questa seconda casistica. La breve di Paperino Paperotto è simpatica, invece, e la paperoniana che chiude il numero ha alcuni echi ciminiani che la rendono apprezzabile.
    Belle le due paginette di hype su Lucca (ma aspetto il prossimo numero perché la presenza di Topolino in fiera sia ben pubblicizzata) e piacevole la citazione al Bertoni dello Speciale 00 di PKNA nell'editoriale della De Poli.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Congratulazioni a Vito e al suo (anche di Valerio a dirla tutta) contributo in Disney. You made it.
    Ragazzi mi state quasi inducendo a tornare a comprare Topolino: sembra che sia in atto una rinascita.
    Tutto ciò conferma quello che già sospettavo:il Topo è molto più sofisticato di quanto appaia e ha probabilmente anche più di una fascia di target
    "Posso cambiare questo finale?" -Madoka Kaname
  • OT lo so, ma on sapevo dove postarlo *___*

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    Canzoni di natale... Mina Christmas Song Book
    24 ottobre 2013

    in uscita il 19 novembre

    « Mina Christmas Song Book »

    Mina reinventa 12 grandi canzoni di Natale, "live in studio".

    Un "morbido ed elegante" disco di ballads come solo Mina sa interpretare.

    Per l'occasione ridiventa "Paperina", anzi Mina Uack, e insieme a The Walt Disney Company Italia, confeziona un "Christmas Song Book" con l'aiuto della prestigiosa matita di Giorgio Cavazzano e della redazione di Topolino.

    Il CD avrà un ricco libretto con una ricerca storica canzone per canzone e con le illustrazioni inedite di Mina Uack che arricchiscono ogni pezzo, disegnate dal Maestro del fumetto disneyano.

    Il CD+Libro potrà contare su un formato decisamente più grande che diventa un prestigioso volume in cui trovare: testi più completi, illustrazioni inedite nelle quali Cavazzano ritrae Mina Uack e 5 storie a fumetti dedicate al Natale, scelte tra le più belle interpretate da Paperino, Zio Paperone e la famiglia dei Paperi.

    Il Box De Luxe conterrà un vinile, un fascicolo con le ricerche storiche, un "sogno diventato realtà", come in ogni bella favola che si rispetti.

    "Mina Christmas Song Book" è un prodotto GSU S.A. Edizioni Musicali che ha ottenuto su licenza di Walt Disney Company Italia la possibilità di utilizzare i propri personaggi e le storie a fumetti.

    In uscita il 19 novembre p.v.

    Questo progetto è distribuito per l'Italia da Artist First.

    GSU S.A. Edizioni Musicali
    Via Ciani, 13
    6900 Lugano Svizzera

    www.minamazzini.com
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Pensavate che il conflitto di interessi mi fermasse? E invece no, ecco i miei due centesimi sulla storia del BUON VITO.

    E' la peggiore che ha fatto, così a occhio. Diciamocelo, il crollo era una buona lunga, lo sclero dell'acqua una OTTIMA breve, e la cena con Paperone un po' troppo scialla ma c'era un guizzo ogni due vignette. Questa la trovo un po' minore rispetto alle altre, più vicina alla cena che allo sclero dell'acqua, anche per via di una risoluzione che mi ha ricordato non poco la precedente, e un po' meno brillante sotto il profilo delle gag.

    Questo la rende brutta? No. Pure stavolta quel dannato MONELLO è riuscito a intrattenermi. Tanto per cominciare ha un po' revitalizzato i Bassotti, personaggi che alla lunga stavano iniziando a diventare BRUTTI. L'idea della famiglia napoletana che arriva in grande stile a spadroneggiare a casa tua, ricorda molto la commedia all'italiana, ed era quello che ci voleva per dare una mano di vernice credibile a quei tre pupazzetti. E comunque qualche guizzone l'ho trovato pure qui, a partire dai proverbi, per finire con Gamba su fb che mi ha fatto piegare in due dal ridere (e i 176 mi piace allo status dei Bassotti, ne vogliamo parlare?). Per cui sì, promosso pure questo Vito. Ora però dacci Amelia.

    La KILLER APPLICATION dell'albo è però Faccini che al netto di uno svolgimento un po' prevedibile, è riuscito a confezionare la storia più inquietante e d'atmosfera vista sul Topo dai tempi di Moby Dick. Il tutto grazie a una padronanza dell'aspetto visivo del fumetto che ha veramente tanto da insegnare.

    Insomma, il numero è da avere per ben DUE ragioni.
  • Valerio ha scritto: per finire con Gamba su fb che mi ha fatto piegare in due dal ridere (e i 176 mi piace allo status dei Bassotti, ne vogliamo parlare?).
    Direi che questa battuta è valsa la storia. :asd:

    E bravo Vito! Per il resto dei complimenti, ci vediamo a Lucca! :)
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • # 3022

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    Bel numero, con un'imperdibile storia d'apertura e una bellissima copertina a tema. Siccome mi son stancato di ripeterlo sempre, lo dico per l'ultima volta: queste copertine semplici e pulite, con sfondo monocromatico e del tutto di prive di strilli e occhielli mi piacciono veramente moltissimo. Questa poi per concept e realizzazione è veramente bella e invitante.

    Topolino e il mistero di Borgospettro (Faccini): Una bellissima storia in cui Faccini sfodera il suo "altro" lato più caratteristico dopo l'umorismo demenziale: quello inquietante e delicatamente horror. Per quanto il giallo che sta alla base dell'avventura possa sembrare scontato e un po' "alla Scooby-Doo", quello che conta è l'atmosfera che pervade il racconto: un'atmosfera rarefatta e decisamente inquietante, capace di stregare il lettore e farlo rimanere col fiato sospeso fino alla risoluzione dell'enigma. Non mancano sequenze e tematiche di forte impatto (tutte quelle che coinvolgono il piccolo spettro/automa) che contribuiscono a rendere quell'atmosfera horror così affascinante, e il fatto che alla fine molti inquietanti enigmi rimangano tali è sicuramente un bel tocco di classe, e un classico espediente (qui usato benissimo) per alimentare l'inquietudine. Sono presenti moltissimi stilemi classici dell'horror (le scene in penombra di non chiara interpretazione, il fantasma che è reso ancora più spaventoso dal fatto di essere apparentemente tenero e innocente, la folla inferocita con forche e bastoni, la razionalità contro la superstizione, il finale inquietante), tutti usati a perfezione da una sceneggiatura sapiente che sa come appassionare i suoi lettori. Graditissimo il ripescaggio di personaggi dimenticati quali Dan & Tappetto di murryana memoria e una Zenhilde che tanto ricorda la scarpiana Zenobia. I disegni di Faccini sono forse migliori con i Paperi, e rendono i Topi un po' spigolosi, ma sono assolutamente perfetti per rendere al meglio le particolari atmosfere della storia.

    Paperino Paperotto in... Una casa tutta per noi (Camerini/Perissinotto): Il primo aggettivo che mi viene in mente per definire questa storia è sicuramente "infantile". Il che in questo caso non è assolutamente un difetto, in quanto l'infantilità nel senso di "visione del mondo tipica dei bambini" è una delle caratteristiche tipiche e più piacevoli delle storie di Paperotto & Co. Questa non è niente di che, ma rende benissimo l'infantilità di cui sopra, caratterizzando i paperotti come bambini credibili e simpaticissimi, il che è un'ottima cosa. I disegni della Camerini perfetti sugli anatroccoli, un po' meno sugli adulti (in particolare Nonna Papera mi convince poco).

    I Bassotti in... Questa roulotte non è un albergo! (Stabile/Lucci): Stavolta il nostro Vito prova ad approfondire un po' le figure dei Bassotti, solitamente personaggi poco interessanti e fin troppo buffoneschi, e per farlo mette in piedi una simpaticissima vicenda ricca di gag e trovate divertenti e intelligenti. La storiella non è nulla di speciale, ma è sicuramente un esempio di breve ben riuscita: i personaggi sono caratterizzati ottimamente e molte gag sono veramente notevoli e originali (su tutte Gambadilegno che scrive su Faceduck "Trolli o sei serio?", quella mi ha ucciso). Stabile dimostra ancora una volta di sapere perfettamente come si usano i personaggi, speriamo di vederlo presto all'opera su una storia lunga. I disegni di Lucci non mi sono mai piaciuti molto, ma qui si adattano bene nel rappresentare i mille vari esponenti della famiglia bassotta.

    Archimede e la fattoria rigenerante (Sarda/Milano): Questa breve invece mi sa fin troppo di già visto. Già lo spunto iniziale è usato e strabusato ("Archimede è stressato e si concede una vacanza, ma durante la vacanza non può fare a meno di inventare cose"... quante ne avremo viste di storie del genere?), se poi aggiungiamo che lo svolgimento è fin troppo simile a quello della classica barksiana Archimede Pitagorico e il regalo della nonna (che però era dotata di un'arguzia che qui manca decisamente), otteniamo una storia decisamente banale e dimenticabile. I disegni di Milano sarebbero anche molto buoni se non fossero così approssimativi e tirati via. Sempre simpaticissime, comunque, le disavventure di Edi sullo sfondo delle varie vignette, di ispirazione chiaramente barksiana.

    Zio Paperone e la serratura tra le rocce (Figus/Amendola): Una storia che si presenta chiaramente come un omaggio a Cimino e alle sue classicissime caccie al tesoro. Le caratteristiche principali ci sono tutte: lo splash-panel iniziale con titolo e "copertina" dell'avventura, un tesoro nascosto in terre lontane e fantastiche, uno strano popolo, un buffo veicolo equipaggiato per la caccia al tesoro, alcune espressioni coniate nell'inconfondibile stile del Maestro (lo "zufolo trimelodico di Zebulon" ne è un esempio lampante). Peccato che oltre a ciò la storia offra ben poco, visto che la caccia al tesoro si rivela scontata e tutt'altro che originale, come se ne sono viste a centinaia. Poteva venire meglio, rimane però piacevolissimo l'omaggio al grande Rodolfo. I disegni di Amendola sono molto "classici" ma fin troppo statici, in molte sequenze mancano decisamente di dinamicità.
  • Breve carina, ma le lunghe, Vito? Ché ci avevi tanto sorpreso con il Crollo, rammentalo.
    Faccini bello, non per la trama ma per come la gestisce.
    Il #2022 fu il primo numero che mi fu comprato su mia espressa richiesta. E sopra c'erano Le fortune scolastiche. Sniff, come passa il tempo, sembra ieri che, ma ora c'è Vito, evviva il futuro.
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    Ottimo lavoro.
  • Le lunghe arriveranno, ne ho in ballo almeno altre 4 non inferiori alle 30 tavole. Però ho anche altre brevi, non ci facciamo mancare niente. ;)
    Grazie a tutti!
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    Ed ecco il Topo lucchese! E sapete cosa contiene? Una storia di Casty. "Topolino e il perplimente Zio Svalvolo"!
  • Vito ha scritto:Le lunghe arriveranno, ne ho in ballo almeno altre 4 non inferiori alle 30 tavole. Però ho anche altre brevi, non ci facciamo mancare niente. ;)
    Ottimo!
    Valerio ha scritto:Una storia di Casty.
    E Sciarrone.
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    Ottimo lavoro.
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    Speciale DarkenBlot 2.0
    In data odierna Lo Spazio Bianco ha pubblicato un'imperdibile anteprima di DarkenBlot 2.0 ad opera del nostro Bramo, completa di bozzetti preparatori, tavole in anteprima e due interessanti interviste agli autori Casty e Lorenzo Pastrovicchio.

    La lettura dell'articolo è assolutamente doverosa, non solo per gli aspetti interessanti sviscerati dallo stesso, ma anche perché avrà un suo seguito proprio qui sul nostro forum!
    Grazie infatti ad una collaborazione tra La Tana del Sollazzo e Lo Spazio Bianco, "l'esperienza DarkenBlot" continuerà tra i post di questa stessa discussione, in cui gli utenti del forum avranno la possibilità di rivolgere delle domande sulla storia direttamente agli autori, i quali faranno pervenire le proprie risposte direttamente tramite il Sollazzo.

    Man mano che la storia proseguirà nell'arco delle 4 settimane, avrete dunque la possibilità di postare in questa stessa discussione i vostri quesiti relativi alla trama, ai disegni, alle sceneggiatura e in generale a quel che vi incuriosisce di più di questo secondo capitolo di DarkenBlot. Una modalità di interazione tra lettori e autori davvero imperdibile, e che può iniziare fin da ora; avete delle domande o delle curiosità relative all'anteprima appena letta? Non esitate a scriverle di seguito a questo stesso post: nei prossimi giorni Casty e il Pastro provvederanno a rispondervi "a mezzo Sollazzo"!

    Non siete ancora utenti della nostra community? Non esitate, iscrivetevi e postate le vostre domande!


    Anteprima DarkenBlot 2.0 su Lo Spazio Bianco: http://www.lospaziobianco.it/95407-dark ... trovicchio
  • # 3023

    Buon numero, ampiamente dedicato a Lucca Comics & Games grazie soprattutto al contributo di Silvia Ziche, che oltre alla bella copertina e al solito vignettone d'apertura firma anche quattro spassosissime pagine di "Che aria tira a... Lucca" dove l'autrice (più spietata che mai!) racconta a modo suo la manifestazione. Ma veniamo alle storie...

    Topolino e il perplimente zio Svalvolo (Casty/Sciarrone): Un classicissimo giallo topolinesco introduce un nuovo personaggio, uno zio messicano di Mickey di nome Svalvolo, dalla passione per i giochi di parole e un passato misterioso. Se la sceneggiatura di Casty è, come al solito, impeccabile per struttura e regia, questa volta è lievemente deludente il soggetto: trattasi infatti di un giallo di stampo classico e un po' stereotipato con il tipico personaggio strampalato che non si capisce se è buono o cattivo (Scarpa docet), i sospetti che portano Topolino sulla strada sbagliata, il solito trasformista che prende le sembianze di chiunque e il classico finale in cui il mistero viene risolto banalmente grazie alla caratteristica del personaggio che era stata rivelata all'inizio ([spoiler]in questo caso, la passione per i giochi di parole[/spoiler]). Insomma, un giallo per certi versi scontato e "telefonato", ma non per questo poco godibile visto che Casty è sempre Casty e con una sceneggiatura sapiente e ben costruita riesce a tener sempre viva l'attenzione del lettore. Il perplimente Svalvolo non è un personaggio particolarmente originale (ricorda il Balantrone di Walsh, ma anche certi parenti di Pippo), ma comunque simpatico e ben caratterizzato. Belli i disegni di Sciarrone (che si diverte a disegnare un doppio Pippo nella quinta vignetta di pag. 19), ma continuo ad aver qualche riserva sull'eccessiva "computerizzazione" del suo tratto.

    Paperinik e Captain Duck in: Il costume fa il supereroe? (Bianchi/Gula): Anche qui è un personaggio nuovo a guadagnarsi gli onori del titolo accanto al protagonista: un anziano supereroe che sembra sapere tutto su Paperinik, identità segreta compresa... cosa che stranamente sembra non turbare affatto il nostro eroe, ma anzi fornisce lo spunto per un'avventura non particolarmente brillante ma dai risvolti piacevolmente malinconici che la fanno sicuramente ricordare. Le figure dei due vecchi nemici, Captain Duck e Bad Bad Boy, per quanto stereotipate, sono molto interessanti e la loro storia è meno scontata di quanto sembri. La storia si fa ricordare se non alto per la sua atipicità (PK agisce senza mascherina per tutta la durata dell'avventura), anche se rimane il solito indigeribile stereotipo della Paperina antipaticissima e [CENSURA -- ma tanto avete capito] che ormai avrebbe pure stancato. Finale cliffangher con l'annunciato ritorno di un vecchio nemico, forse non se ne sentiva il bisogno ma tutto sommato intrigante. Buoni i disegni di Gula, che curiosamente sembra ispirarsi, per il design di BBB, al cattivo degli Incredibili.

    Amazing Papers - La pattuglia spaziale e i ratti talpoidi (Savini/Intini): Secondo episodio della saga "fantascientifica" (le virgolette sono d'obbligo), è una storiella simpaticissima e godibilissima. E' evidente fin dai dialoghi e dalle situazioni che nulla di ciò che si legge va preso sul serio, tutto va ricondotto al magico mondo della fantasia infantile in cui tutto è possibile, e questa è una caratteristica di questa serie che mi piace molto. Intini, con il suo tratto particolare e "bizzarro", continua a trovarsi perfettamente a suo agio.

    Zio Paperone e le spaziali ferie autunnali (Macchetto/Marini): Da uno spunto abusatissimo (Archimede ha bisogno di una vacanza) si sviluppa una tipica storia "alla Macchetto", con tutte le caratteristiche tipiche dello stile dell'autore: titolo in rima, trama surreale, una componente delicatamente poetica e umorismo "bonario" e un po' infantile. Non mancano trovate simpatiche, ma alla fine la storia non aggiunge niente di nuovo a nessuno dei due filoni classici a cui si riallaccia: quello di Archimede-che-va-in-vacanza e quello di alieni-buffi-di-pianeti-bizzarri. I Paperi di Marini, così morbidi, tondeggianti e rassicuranti, mi son sempre piaciuti molto, e li trovo molto adatti ai testi di Macchetto.

    Topolino e il rock del ragioniere (Secchi/Del Conte): Parte come un giallo classico e poi si rivela una storia comica, ricca non tanto di gag quanto di trovate surreali e paradossali, che a volte fanno anche ridere ma il più delle volte "perplimono" e basta (come nel forzatissimo finale): mi ha lasciato un po' freddino la vicenda della rockstar in fuga che vuol fare il ragioniere, vuol far ridere ma non ci riesce appieno. Topolino è più vittima delle situazioni che altro, e Gambadilegno che scarica musica dal web pagando legalmente è una patetica ostentazione di politically correct che avrebbe anche un po' stufato. Del Conte illustra il tutto senza infamia e senza lode.
  • Molto buono Casty, la trama sarà anche prevedibilona ma costruita solidamente e arricchita da buffate castyane assortite. Bravo anche Sciarrone, interessante vederlo lavorare su un personaggio come Svalvolo, abbastanza lontano dalla sua estetica; unico appunto, piuttosto anonimi gli scagnozzi, un peccato vista la varietà e fantasia con le quali vengono ritratte anche le comparse.

    Rotflissima la Ziche su Lucca, non pensavo di leggere una satira così settoriale sul Topo. Spietata&divertente, ottimo.
  • Casty + Sciarrone = *__*

    Spero l'accoppiata possa ripetersi presto.
  • Mai stato un grande fan del primo ciclo di Darkenblot, sia per l'idea di base sia per l'effettiva realizzazione di alcuni passaggi... ma oh, in questo primo episodio di Regeneration pare che il duo Casty/Pastro ce l'abbia messa tutta per farmi ricredere. Grazie al numero di tavole elevato, la sceneggiatura si prende tutto il suo tempo ed introduce la trama in modo davvero magistrale, trovando spazio sia per la componente fantascientifica sia per la trama di fondo. Anzi direi che è proprio questa che, a differenza che nel primo ciclo, la fa veramente da padrone, riprendendo tutti gli inghippi politici ma promuovendoli da pretesto a vero motore della storia e riuscendo anche ad infilarci la problematica ambientalista in modo naturalissimo. Davvero credibile il cast fatto di sindaci, aspiranti tali, consiglieri, incensatori e giornalisti, la satira di Casty non risparmia e non parteggia per nessuno, ed è pure funzionalissima all'esposizione della storia.
    Pastrovicchio ispirato e si vede, sia le scene iniziali che la conclusione sono una gioia anche per chi ha sempre avuto l'orticaria con i ROBBBOTTONI : si nota l'impegno nel ritrarre i Darkenblot, un plauso per il demenzialissimo design di Mister Me (anche se ho idea che sia una trovata di Casty e che si tratti di un tappetto sull'esoscheletro... nel qual caso la satira raggiungerebbe livelli da standing ovation!).


    Ed ora, grazie ai PotentiMezzidelSollazzo©, vediamo di infastidire un po' gli autori:

    -Casty: Topolino si è fatto pagare per quel film? Gli hanno almeno offerto i pop-corn?

    -Casty: Da quel che si evince dalla storia (e ancora meglio dai bozzetti nell'articolo che segue), per fronteggiare Macchia il sindaco ha sostituito i vecchi robopoliziotti con una versione più pericolosa. Ma è stato proprio Macchia a scatenare una rivoluzione di robovigilanti un anno prima, il sindaco è scemo?

    -Casty: a che serve in realtà la parte del razzocottero su cui finisce Topolino? Ci caricano un Giustiziotto?

    -Pastro: il design del sindaco è leggerissimamente cambiato dalla prima serie. Piccola distrazione o necessità grafico/narrativa di renderlo più bonaccione e distinto da Mister Me?

    -Casty/Pastro: alla fine Pippo muore? :solly:
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