da Tyrrel » domenica 08 dicembre 2013, 10:48
Con quest'articolo gli amici de Lo Spazio Bianco hanno, a mio avviso, centrato il segno: assistiamo spesso alle reazioni stizzite e infastidite di alcuni addetti ai lavori del fumetto-mondo, che bollano le critiche come inefficaci/inutili/dannose perché chi le scrive non conosce appieno queste o quelle dinamiche produttive. Si dice spesso che una delle cose che manca al settore fumettistico italiano per diventare adulto è lo sviluppo di una critica competente e matura che non sia più d'elite ma mainstream, individuando il problema nella critica stessa; se è vero che esistono taluni casi di "critica" troppo amatoriale o al servizio del fandom, è anche vero che tanta buona critica esiste già e che il problema è il mancato riconoscimento da parte degli autori che continuano a infastidirsi e a snobbarla. La comparazione con il cinema, la musica e le altre arti mediatiche la trovo azzeccatissima, e personalmente l'ho sempre fatta ogni volta che mi è capitato di leggere queste critiche alla critica: siamo tutti fruitori di film, musica, letteratura, e tutti noi esprimiamo un giudizio su questa o quell'opera, la gran parte delle volte ignorando tutti i vari elementi produttivi che stanno alle spalle della stessa (si pensi al cinema e alla miriade di settori e figure coinvolti); questo vale per i semplici fruitori, ma anche per i critici/divulgatori. E allora, perché per le altre arti mediatiche sì, e per il fumetto no?
-- Imagine the impossibilities.