[Radice & Turconi] Viola Giramondo

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Uno si fa un mazzo così per tenere attivo il forum, e poi l'utenza si scusa quando apre un topic. :asd:

    Ovviamente questo tuo libro è fra le opere che noi del Sollazzo abbiamo amorevolmente adottato, ergo te lo rimbalzo pure sulla pagina facebook.
  • E che dire?
    Anche noi vi abbiamo adottato come nostri supporter preferiti! :D
    Io qui dentro ho pure trovato dei fratellini... :ammore:

    GRAZIE. Davvero.
  • happyhippy ha scritto: Ecco, ho pensato che questo potesse diventare un luogo di incontro e discussione per quanti avranno voglia di avventurarsi nel libro e chiacchierarne con chi l'ha fatto :)
    Che bello! Ci hai visto giusto, Teresa, se c'è un luogo adatto per poter discutere e parlare della vostra prima graphic novel, quello è il Sollazzo! :)
    Cavoli, sembra ieri che avevate iniziato a parlarci di questo progetto, e a farci vedere le prime bozze... e sembra ieri che eravamo a Lucca, a dirci "fra un anno avremo in mano il volume stampato"... e ora quell'anno è già passato, e Viola Giramondo è praticamente una realtà, su cui non vedo l'ora di mettere le mani!
    happyhippy ha scritto:In attesa di incontrarvi numerosissimi a Lucca per dediche e disegni allo stand Tunué...
    Non vedo l'ora! :sbav:
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Quotone per Bramo parola per parola, è stato bello veder "crescere" in parte questo progetto tramutato in realtà. Inutile dire che tra gli acquisti obbligatori di Lucca Viola Giramondo è in cima :)
  • Guarda, caro il mio Bramo: per non fare torto a nessuno (spero non mi biasimerete, ma abbiam bisogno di parlarne con più persone possibili), io ne chiacchiero di qua e di là.
    Resta il fatto che i fratellini li ho trovati al Sollazzo :LOL:

    Non vediamo l'ora di riabbracciarvi a Lucca, mannaggia a voi che non c'eravate a Milano!
  • Eh lol quel giorno stavamo a Padova per la festa di compleanno mia e di Isa, mannaggia a te che non sei venuta :P

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  • Porkamiseria come siete belli!
    Non vedo l'ora di farmi una foto con voi :clap:

    (adesso, però, torniamo in topic... se no i moderatori ci cancellano :martel: ) :LOL:
  • Il tizio con la maglietta verde (l'unico ad avere un'espressione più scorbutica di quella di Valerio :-P) è Zangief?

    (Non sono troppo sicuro di sapere chi siano anche la ragazza con Bramo e la persona più a destra nella prima foto)
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Di sicuro qualcuno di poco raccomandabile.

    Non preoccuparti per l'off topic, Tere: i moderatori sono inflessibili, ma tanto sono gli Amministratori (maiuscola enfatica) che detengono il vero Potere.

    Detto ciò, la copertina del vostro volume mi fa venir voglia di fargli le coccole. Un'edizione limitata in panno lenci pensi sia fattibile?
  • ... tanto per darvi un'idea di cosa troverà chi deciderà di seguirci anche in questa avventura:

    http://stefanoturconi.blogspot.it/2013/ ... poste.html
  • Io mi sono avventurata in giro per il mondo con la piccola Viola non appena sono tornata da Lucca con la mia bella dedicuccia muscolosa e devo dire che già mi manca!

    Non vorrei fare un gran commento, solo dirvi che ho sorriso e mi sono anche commossa e tra le gradevolissime citazioni storiche e letterarie ho trovato belle storie, belle riflessioni e bellissime immagini (in senso letterale e non).
    Come dicevamo con Isa è meraviglioso l'effetto della linea fluida a delineare personaggi e paesaggi...

    Bellissimo
  • Finito. Meraviglia assoluta, e non lo dico solo perché vi conosco e vi voglio bene. Una storia evocativa, poetica, raffinata, delicata e persino profumata: durante la lettura mi è parso di respirare a pieni polmoni gli odori dei boschi, delle carovane, della natura e delle spezie, degli animali e della neve.

    Ma avete creato qualcosa che a mio avviso meriterebbe una continuazione: troppi bei personaggi, troppa curiosità su di loro e sulle loro storie (Sinead :gh: )... pare quasi un inizio di una serie animata multicentrica! Ne vorrei ancora, è un mondo troppo ricco e colorato che avrebbe bisogno di approfondimento. Vorrei che Viola Giramondo girasse davvero il mondo, in un'infinità di tappe... E se non succederà, bè, ci avremmo guadagnato ugualmente un libro eccezionale. :)

    Sui disegni c'è poco da dire: non mi era mai capitato di trovarmi davanti un fumetto ANIMATO... Siamo dalle parti del sovrannaturale, mi sa. :adore:

    Grazie per permettermi di essere vostro FAN, parola che mi è un po' antipatica ma che in questo caso calza a pennello: i vostri sono lavori che meritano di essere seguiti con passione e ammirazione, soprattutto perché traspare un amore e un rispetto tali che li rendono sempre credibili.

    Continuate così: io sono con voi.

    Vito
  • Ma quale fan! Tu sei prima di tutto il mio fratellino :)

    E stavolta sei riuscito a farmi commuovere :gh:

    Non vedo l'ora di avervi qui sabato 30!! E... GRAZIE!! :ammore:
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    C'era una volta una piccola poetessa bionda che si chiamava Teresa Radice. Questa ragazza lavorava in un giornalino chiamato Witch. Era un buon giornalino, ma non sempre dava modo ai suoi autori di mostrare tutto il potenziale che avevano. Alla piccola Teresa però questo non importava, e ci provava lo stesso. Le piaceva l'idea di inserire un po' di sé stessa e della sua sensibilità nelle storie, perché ciò che la muoveva era la voglia di regalare qualcosa al lettore. Teresa amava donarsi, che è la prima regola per essere una brava cantastorie.

    C'era una volta un barbuto disegnatore che si chiamava Stefano Turconi. Il suo stile piaceva molto ai suoi lettori, perché i suoi personaggi si muovevano anche quando stavano fermi. Aveva uno stile di disegno molto espressivo e dinamico, che anno dopo anno puntava dritto verso una meta precisa: la sintesi grafica. Eppure, benché le linee diminuissero, il suo stile non accennava a impoverirsi, ma si arricchiva sempre più, esplorando frontiere espressive sempre diverse, sempre migliori.

    Poi la cantastorie e il disegnatore si conobbero, si innamorarono e si sposarono. Fecero due figli, e generarono una terza cosa, difficile a definirsi, come tutte le cose più belle. Combinando insieme il desiderio di donarsi di Teresa con l'incontenibile energia cinetica nascosta nelle linee di Stefano, era stato ottenuto un qualcosa che valeva di più della somma delle parti, una concentrazione di talento tale da scaldare il cuore di chiunque si avvicinasse alle loro opere. Fu su Topolino che gli effetti di questo connubio si fecero notare per la prima volta: vecchi paperi brontoloni che si ammutolivano sorseggiando un caffè al tramonto, topini che si innamoravano viaggiando nel deserto, strambi tontoloni capaci di attraversare vicende di ogni tipo con serafica indifferenza. Personaggi antichi, ma nel contempo vitali e versatili, che finalmente lasciavano Teresa libera di parlare attraverso loro, mentre Stefano come un esperto burattinaio ne rinverdiva i fasti, trasformando ogni loro posa in un ipotetico frame animato.

    E poi venne Viola Giramondo, lo step definitivo che avrebbe portato Teresa e Stefano a trasferire completamente anima e corpo all'interno di un oggetto cartaceo. O quasi, perché sembra che nel nostro mondo i due artisti esistano ancora, ma probabilmente si tratta di ombre residue, lontani echi, ologrammi programmati per fingere di continuare la loro esistenza intorno a noi, per non farci accorgere della verità.

    Dico questo perché in questa graphic novel lunga più di cento pagine ed edita da Tunuè c'è tutto quello che costituisce la poetica dei due autori, portata ai massimi livelli. Si tratta di tre storie autoconclusive, eppure tra loro collegate, che ci raccontano tre importanti fasi dello sviluppo di Viola, ragazzina nata e cresciuta all'interno di un circo itinerante di inizio secolo. L'aria che si respira lungo tutto il volume è estremamente positiva: la famiglia di Viola è piuttosto atipica, allargata ma amorevole, piena di figure strampalate ma incredibilmente costruttive, che la aiutano a crescere, facendole compiere un percorso di accettazione. Infatti nel primo episodio Viola riesce ad accettare sé stessa e la sua vita un po' atipica, nel secondo impara ad accettare il prossimo, mentre nel terzo a venire accettata è la vita in tutte le sue sfaccettature, compreso il fatto che sia un percorso con una sua conclusione. Queste lezioni di vita vengono impartite a Viola non soltanto dai bizzarri componenti della sua famiglia ma anche da alcune figure storiche realmente esistite come Henri de Toulouse-Lautrec o Antonín Dvořák, che si inseriscono nella narrazione in modo naturale, confermando il trend iniziato dai due artisti nel ciclo Pippo Reporter, in cui questi incontri particolarissimi erano frequenti.

    Alla poesia dei testi di Teresa, fa da contraltare il comparto grafico. Stefano Turconi ha superato sé stesso, proponendo una carrellata di magnifiche vignette, ognuna delle quali potrebbe benissimo essere un quadretto. Lo stile si è fatto ancor più sintetico che in passato, e come si diceva sopra, in questa sintesi ha trovato una rinnovata ricchezza. Le meravigliose colorazioni fanno il resto, e la resa finale...è quella di uno strepitoso film d'animazione. E neanche uno qualsiasi, ma un film dei Walt Disney Animation Studios al loro meglio. Difficile non ripensare agli orsi di Brother Bear osservando il grizzly incontrato da Viola in Canada, o all'isterico Mr. Darling di Peter Pan guardando certe movenze dello zio Arséne, e c'è anche qualcosa del pixariano Brave nei cuccioli di orso e in una certa violinista dai ricci rossi. Chiunque abbia mai avuto passione per la buona animazione, si è senza dubbio soffermato a guardare i concept art presenti nelle gallerie d'immagini dei dvd, sognando di veder un giorno sopravvivere certi capolavori in un'opera finita. Viola Giramondo è una risposta perfetta a queste preghiere.

    E poi finisce. In un mondo in cui ogni franchise viene munto fino allo stremo, e in cui gli stessi personaggi tendono a rispuntare fuori ogni due per tre, è disorientante rendersi conto che con lo staff di girovaghi del circo di Viola abbiamo invece concluso il viaggio. Ma l'abbiamo concluso davvero? Un cast così variegato e ampio ha infinite possibilità, e se di storie di crescita dobbiamo parlare, una come Viola ne ha ancora tante di esperienze di fronte a sé da vivere. Il potenziale che hanno dimostrato questi tre episodi autoconclusivi è immenso, e sebbene il terzo episodio fornisca ai personaggi più importanti una storia di origini, ci sarebbe ancora tanto da dire su molti di loro. Ma se mai questo avverrà è agli autori che lo dobbiamo chiedere, autori che, ricordiamolo, si sono totalmente fusi con l'opera. Per cui forse, è proprio leggendo, rileggendo e consigliando questo magnifico volume, che si potrà manifestare loro l'affetto e il desiderio di continuare a viaggiare con loro sul carrozzone del Cirque de la Lune.
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  • vabbè... poi, quando chi canta le storie e chi le disegna trova un lettore tanto appassionato e partecipe... è davvero il massimo della vita!

    e in quel momento lì ti sussurri segretamente: YEAH, EVVAIII!! Forse questa è proprio proprio la strada giusta...

    GRAZIE per il dono di quel momento prezioso! :gh:
  • Uno ve lo dovevo, dopo le cento e passa tavole che a me ne hanno portati altrettanti.
  • Letto anch'io Viola Giramondo.
    Più che letto, dovrei dire amato: vissuto, goduto e abbracciato.
    Vito e Valerio hanno già espresso molto bene le sensazioni che quest'opera regala al lettore, emozioni sensoriali che partono dalla lettura per arrivare a toccare tutti gli altri sensi, fino a parlare direttamente all'anima e al cuore di chi ha la fortuna di imbattersi in questo fumetto.
    Io posso solo aggiungere che mai come ora, nemmeno nelle vette raggiunte col Mare di Sabbia di topolinesca memoria, la coppia ha costruito una sinergia così riuscita e percepibile dall'esterno: sparisce il confine tra testi e disegni, perché gli uni sono al servizio degli altri e viceversa, in un continuo scambio di atmosfere, istante e obiettivi che portano tutti al risultato comune di ottenere un prodotto finito che racconta una storia bella e sentita.
    Sentita dagli autori, che partendo dal nome dato alla figlia producono un fumetto che è riduttivo definire tale, una narrazione per immagini che dice esattamente quello che Teresa e Stefano volevano comunicare.
    Sentita dai lettori, che sfogliando il volume avranno gli occhi pieni di colori pastellosi, di riccioli biondi, di abbigliamenti fantasiosi, di sfondi meravigliosi, e che leggendo i ballooon e le didascalie si troveranno con frasi e citazioni capaci di commuovere e far riflettere.
    E sentita dai personaggi, che sono descritti così bene che sembrano molto più reali della carta su cui recitano, e capaci quindi di provare davvero quello che la sceneggiatura gli fa vivere.

    I disegni sono una festa per gli occhi: Valerio ha ragione da vendere quando sottolinea la componente "animata" del tratto di Stefano, visto che il suo stile è davvero effervescente e dinamico, che pare far saltare fuori dalla pagina i protagonisti. Oltre ai personaggi, comunque, anche gli sfondi e gli ambienti sono qualcosa di meraviglioso, capace di entusiasmare anche il lettore più superficiale. La cura per ogni dettaglio e "pennellata" è palese.

    Per essere perfetta, un'opera deve avere anche dei difetti: ed effettivamente in alcuni punti la storia diventa forse troppo smielata. Nel complesso Teresa è abile a non oltrepassare la linea che divide la dolcezza del racconto dall'eccesso di "buoni sentimenti", ma in alcuni punti questo confine viene superato, con il risultato di avere delle situazioni un po' meno credibili.
    Altra piccola smagliatura si può riscontrare in alcuni dialoghi, quando Teresa mette in bocca a Viola alcune frasi forse un po' troppo complesse, articolate e altisonanti perché possano effettivamente essere pronunciate da una ragazzina di 12 anni.
    Piccole osservazioni che non minano comunque la verità ultima su quest'opera, che racconta in modo formidabile e con una sensibilità spiccata la formazione di una giovane ragazza, che grazie agli incontri che fa e alle esperienze che vive cresce, capisce e matura in un'atmosfera ideale e idilliaca. Una sorta di versione dolce dell'Emilio di Rousseau, dove i BigTurks al contrario del filosofo svizzero puntano sull'importanza della positività degli insegnamenti, invece che sulla necessità di fortificare l'individuo. Molto azzeccati, poi, i riferimenti e i personaggi storici e le citazioni, sempre calzanti con il racconto.

    Difetti, infine, che sono assolutamente giustificabili con l'atmosfera eterea e sognante che permea tutte le 3 parti in cui si articola la storia, e che l'ambiente del circo è particolarmente adatto a veicolare.
    In fondo, trovare un racconto che nel 2013 ci parli di una storia che trasmette valori e sentimenti in modo così marcato e senza filtri non può che far bene e non può che essere una cosa assolutamente positiva e da incoraggiare, perché trovi sempre più artisti in grado di perseguirla e perché possa ritornare il gusto di narrare cose belle e ottimiste.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Ragazzi... GRAZIE davvero per il bellissimo pomeriggio di oggi!
    E' stato un vero piacere avervi qui, nella Casa Senza Nord :)
  • Grazie dai Nerd! :P

    Valerio, Isa & Vito in pieno pigiama party ^^
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