[DisneyToon/Planes #1] Planes

Prequel, sequel, midquel e spin-off: simbolo di un'epoca a basso costo fortunatamente conclusa. Eppure anche in questo mare un tesoro risplende, fatto di avventure paperose e di radure incantate. A cui aggiungere l'ottima, recente animazione stilizzata pronta a traghettarci verso un futuro luminoso...
  • gli aerei della Disney, come salta agli occhi, vengono dall'officina dalle macchine della Pixar
    Vabbè questo può voler dire tutto e il contrario di tutto.
    PRODUZIONE: DisneyToon Studios
    Qui almeno sono stati onesti.

    Boh, per adesso ho visto di peggio. Ai tempi di Ralph Pixar, specialmente.
  • Immagine Immagine

    La storia di questo tipo di produzioni è ben nota, ma vale sempre la pena ripassarla. C'era una volta il reparto televisivo Disney, che negli anni novanta venne incaricato di realizzare i sequel a basso costo dei Classici Disney, i cosiddetti "cheapquel". Dopo alcuni anni di produzioni dalla qualità irregolare, lo staff ad esse adibito venne reso un'entità autonoma: i DisneyToon Studios. Sotto questa etichetta uscirono numerosissimi lungometraggi, produzioni che a volte osavano fare il grande passo dal mercato direct to video al grande schermo, dato il progressivo aumento qualitativo: i cheapquel stavano diventando sempre meno cheap. Questa pratica alimentava però una certa confusione presso il pubblico generalista, che portò a gravi danni d'immagine agli studi che invece producevano i veri film animati appartenenti al canone Disneyano: i Walt Disney Animation Studios. Così, quando John Lasseter e soci staccarono la spina ai cheapquel, come prima mossa della loro carriera gestionale, toccò trovare un modo per riciclare l'etichetta DisneyToon. La soluzione venne trovata grazie ai film di Trilli: questi semplici filmetti, dal target più basso ma realizzati con una certa classe, simboleggiarono una svolta per i DisneyToon Studios. Non più seguiti a basso costo dei Classici Disney, bensì franchise derivativi da sviluppare attraverso cicli di film. Era stato trovato un modo per restituire un po' di dignità creativa agli studi, e allo stesso tempo non privarli del loro originario ruolo di "mungitura" che la company aveva affidato loro.

    Dopo quattro lungometraggi ambientati nella Radura Incantata, i DisneyToon hanno allargato il loro campo d'azione, presentando il loro secondo franchise spin-off. Planes è però un'anomalia, rispetto ai film di Trilli, visto che le sue radici sono ben piantate all'interno della tradizione...pixariana! E per giunta un franchise Pixar che i suoi seguiti e spin-off ufficiali già li aveva: con all'attivo due lungometraggi e una serie di corti, il brand Cars ha già visto espansioni di ogni tipo, e per mano dei suoi stessi autori. Se consideriamo i piani per il futuro, con Cars 3 in arrivo, e l'accoglienza abbastanza tiepida che i veicoli di Lasseter hanno avuto in passato presso la critica, lascia un po' perplessi la scelta di insistere su questa strada. Perplessità che scompaiono non appena ci si ricorda che il vero successo del brand in questione è arrivato solo con il merchandising. Insomma, stiamo parlando di un mondo, quello di Cars, che nasce come un giocattolone nella testa del suo creatore, e come tale giunge in mano al pubblico. I film sono solo anelli intermedi della catena.

    Non va presa sotto gamba però la questione legata al marchio del film, ai suoi problemi di attribuzione e soprattutto alla discutibile scelta (che parrebbe essere venuta proprio da Lasseter) di farlo uscire nelle sale cinematografiche. Con tutto il lavoro fatto in questi anni dai Walt Disney Animation Studios per rendersi nuovamente riconoscibili presso il grande pubblico, e con tutto l'impegno di Pixar per mantenere una personale identità stilistica, sembra quasi una beffa del destino che la company produca un film ispirato ad un brand Pixar, realizzato dai DisneyToon e pubblicizzato con un generico marchio Disney, lo stesso che viene riservato alle produzioni WDAS. Sono riusciti nell'intento di ingarbugliare ancor più la situazione, mischiando assieme non due ma ben TRE studi differenti. Se anche l'uomo della strada potrà fare quel passettino in più e accorgersi della mancanza sui manifesti del marchio Pixar, di certo non arriverà mai a fare una distinzione tra DisneyToon e WDAS, riservando quindi il grosso del danno d'immagine proprio agli studi più importanti e nel contempo meno valorizzati del colosso multimediale. La decisione di dirottare il film dal mercato home video al grande schermo fa poi il resto, ponendolo nell'immaginario popolare sullo stesso piano di un qualunque film animato WDAS o Pixar, senza alcun riguardo per la sua differente natura, che per quanto camuffata, alla prima visione salta inevitabilmente fuori.

    Ma com'è Planes? E' carino. Niente di più, niente di meno. La prima cosa da considerare è che è blando. Lo stile dei DisneyToon Studios dovrebbe essere ben noto, e infatti ogni aspetto è come una lontana eco di quanto fatto dalla Pixar. La storia è formulaica, i personaggi sono caratterizzati in modo assai convenzionale, l'umorismo non è particolarmente brillante ma neanche invasivo. E' come se, conscio dei suoi limiti, desiderasse "volare basso", preferendo la semplicità e un atteggiamento garbato, anziché sfoderare forzatamente guizzi, col rischio di risultare goffo. E il rischio era tangibile, come dimostrano l'umorismo imbarazzante de La Sirenetta 3 o certe scene non particolarmente divertenti viste anche nei film di Trilli.
    La sua natura di spinoff permea ogni aspetto del film, derivativo come non mai. Non ci sono elementi in Planes che non siano già stati utilizzati nei primi due Cars. La storia racconta di Dusty Crophopper, un aereo agricolo, che sogna di gareggiare in una grande competizione tutto attorno al mondo: dal primo Cars è stata presa di peso la tematica delle corse e la contrapposizione tra uno scenario agricolo/periferico e il mondo dei lustrini, dal secondo arrivano invece le tappe intorno al mondo, e gli svariati personaggi/stereotipo che omaggiano il Messico, l'Italia, l'Inghilterra, l'Oriente e così via. Sono presenti persino la figura del campione scorretto e sbruffone (colorato di verde!) e quella del mentore tormentato che nasconde dei segreti. Insomma, si è giocato sul sicuro, puntando tutto sulla variante aerea di quanto già fatto dalla Pixar. Piuttosto strano che in questo florilegio di deja-vu non ci sia stato modo di inserire un cameo di Saetta e Cricchetto, ma probabilmente questo è avvenuto per rispetto all'originale. In compenso un personaggio di Cars 2 è presente e si tratta del cronista tv che torna a commentare in diretta la gara. Per quanto riguarda la colonna sonora, di certo non stiamo parlando di un musical: durante le gare è possibile sentire in sottofondo alcuni stralci di canzoni, ma l'unica che sembra esser stata scritta apposta per il film è la serenata del Chupacabra, suonata alla finestra dell'affascinante aereoplanina italiana, un momento tutto sommato simpatico. Il meglio però è nelle strumentali, composte con una certa abilità dal bravissimo Mark Mancina, già autore di quelle di Tarzan e Brother Bear.

    Planes è un film scritto con un certo mestiere. Perché pur non facendo granché per rimanere impresso nella mente, riesce ad intrattenere per tutta la sua durata lo spettatore, senza annoiarlo mai. Dice quel poco che vuole dire, scegliendosi un buon ritmo, infilando un paio di scene davvero riuscite (bella la [spoiler]finta morte[/spoiler] di Dusty, mentre il flashback di Skipper ricorda Porco Rosso!), il tutto senza mai sbavare. E considerando il target leggermente diverso da quello di una produzione WDAS o Pixariana, questo è un risultato notevole. Una delle cose che tengono l'attenzione ben desta è la struttura stessa della gara. Non è come Cars 2, il cui tour mondiale ha come scopo il correre su dei grigi circuiti, qui si tratta di volare da una meta all'altra, il che regala al film una dimensione avventurosa, un respiro differente e soprattutto un certo appeal visivo. Un occhio ben allenato riconoscerà le lievi differenze nell'animazione dei volti: le parti "molli" come le labbra appaiono un po' diverse, e questo si nota soprattutto nell'illuminazione. Ma per quanto riguarda i fondali ci troviamo davanti ad un lavoro veramente da applausi. Il film sballotterà lo spettatore portandolo sopra gli oceani, in mezzo ai canyon, tra i monti innevati (e sarà impossibile non ripensare al Pedro di Saludos Amigos), senza mai perdere un briciolo di quella splendida resa visiva che avevamo già apprezzato nei film di Trilli. Merito dei Prana Animation Studios, lo studio indiano che è il vero responsabile dell'animazione firmata DisneyToon Studios negli ultimi anni. Con la fine dell'epoca dei cheapquel, infatti, ogni studio satellite che faceva capo a quest'etichetta è stato chiuso, lasciando in piedi quindi solo la sede di Burbank, in cui ci si occupa della preproduzione dei vari lungometraggi, salvo poi affidare il compito ai Prana.

    Planes: Fire & Rescue viene annunciato già a partire dai credits del primo film. Il futuro è già scritto, e adesso sarà su questo nuovo brand che gli studios si concentreranno. E' recente inoltre la notizia che il ciclo di Trilli verrà sospeso dopo la fine della produzione dei prossimi due titoli, per cui Dusty dovrebbe avere totalmente campo libero nei prossimi anni. Mettendo da parte i dubbi già espressi sulla riconoscibilità dei rispettivi marchi Disney, il guazzabuglio e il calo d'immagine che la circolazione di prodotti come questo possono provocare, specialmente se mandati nelle sale, non rimane che chiedersi se davvero alla Company converrà ancora a lungo tenere in piedi una realtà produttiva, nata per occupare un settore di mercato minore, e allargatasi così tanto. Non sembra esserci veramente bisogno di un terzo studio d'animazione, impegnato ad alimentare uno o due franchise alla volta, quando ormai la Pixar di Emeryville con i suoi cortometraggi spin-off sembra star facendo lo stesso in maniera più efficiente ed economicamente contenuta. Non è che i DisneyToon Studios sono solo un ridondante retaggio di un'epoca produttiva che non ha più ragion d'essere?
  • Perfettamente d'accordo Valerio!
    Permettimi un piccolo appunto: parlavi della resa grafica attribuendola ai Prana animation studios... Se hanno realizzato questo film come Trilli, tutta la produzione del film (quindi modelli, lighitng e render) è interna ai DisneyToon, solo l'animazione dovrebbe essere stata "outsourcata" in India.. E l'animazione non ha nulla a che vedere col comparto grafico, e quindi col look finale.

    Controllando il sito dei Prana, vedo che si occupano anche di VFX, ma citano Trilli solo per quanto riguarda l'animazione.
    http://www.pranastudios.com/

    Stranissimo che non citino Planes!
    Comunque la questione andrebbe approfondita, perché online non trovo nulla. Posso provare a scrivere a un amico che lavora li per fare chiarezza sul tutto!
  • Nei credits al cinema i Prana c'erano. Però se è come dici tu e viene fatto tutto a Burbank, modellazione, fondali, luci, rendering tranne la semplice operazione di muovere il burattino...a me sinceramente pare un po' strano. Se sono in grado di fare tutto ciò, ha senso affidarsi a uno studio esterno per un qualcosa che dovrebbe essere parte integrante del processo? Non è dispersivo? Non sono capaci già loro di farlo, se in fin dei conti si tratta unicamente di muovere qualche labbro, pupilla o ruota? O non è forse più semplice che ai DisneyToon il film venga concepito, sceneggiato, e via dicendo, mentre ai Prana avvenga la sua "realizzazione concreta"?
  • Valerio ha scritto:Nei credits al cinema i Prana c'erano. Però se è come dici tu e viene fatto tutto a Burbank, modellazione, fondali, luci, rendering tranne la semplice operazione di muovere il burattino...a me sinceramente pare un po' strano. Se sono in grado di fare tutto ciò, ha senso affidarsi a uno studio esterno per un qualcosa che dovrebbe essere parte integrante del processo? Non è dispersivo? Non sono capaci già loro di farlo, se in fin dei conti si tratta unicamente di muovere qualche labbro, pupilla o ruota? O non è forse più semplice che ai DisneyToon il film venga concepito, sceneggiato, e via dicendo, mentre ai Prana avvenga la sua "realizzazione concreta"?
    Sisi l'ho letto anche io.Sicuro i Prana almeno l'animazione l'hanno fatta!
    il motivo me lo sono chiesto anche io infatti! Probabilmente per risparmiare! Io ho un amico che era animatore ai Prana quindi per certo li l'animazione la fanno. E ricordo che nei contenuti speciali di Trilli veniva detto che concezione e modellazione di abiti e quant'altro veniva fatto all'interno. Comunque mi informo!
  • Molto più semplicemente ai DisneyToon hanno gli artisti che concepiscono il film a livello di idea, disegnano i personaggi, fanno bozzetti, storyboard, concept art, modelli, progettazioni...e poi il resto viene mandato a fare in India, dove danno "corpo" alle idee.
  • Yep, ho avuto conferma!E' come dici tu ;)
  • Non è piaciuto molto a quei simpaticoni del Nerdsrevenge:
    http://www.nerdsrevenge.it/2013/11/14/c ... ojbnMRyEzQ
    :asd:
  • A surclassare una Disney con il fiato corto e senza più idee né arte.
    Nel 95? Chi l'ha scritta sta stronzata di articolo?
    Poi tutto è precipitato.
    La Disney ha comprato la Pixar, ti ha blindato dietro una scrivania come direttore creativo e tutto è precipitato.
    Bella la ripetizione, soprattutto.
    Sono andato a vedere quella troiata di Bolt perché c’eri tu come produttore esecutivo, e benché mi abbia fatto schifo ho voluto dare la colpa al fatto che fosse un prodotto Disney su cui tu non avevi potuto mettere troppa mano.
    il tizio non è di parte, nooo :mah:
    Mi sono sforzato anche di apprezzare il primo Cars solo perché l’avevi scritto e diretto tu, con tanto amore. Qualcosa di carino ce l’avevi messo messo dentro e io, da bravo, me l’ero fatto bastare.
    Che è stato realizzato prima dell'acquisizione.
    Ti ho visto produrre quella stronzata di Ralph Spaccatutto. Anche se l’hai camuffata da roba per nerd, con tutti quei personaggi dei videogiochi, io non ci sono cascato, ho soffiato via il fumo che hai buttato negli occhi di tutti e ho visto lo spudorato product placement, il riciclo di idee trite e ritrite, i buchi di sceneggiatura e il messaggio finale completamente sbagliato. Un film vergognoso, fatto senza vergogna alcuna.
    .
    Quasi come Brave. Ah, beh, quello sì che è proprio una roba alla maniera peggiore della Disney.
    Eh, infatti è Pixar.
    Meno male ho tutti i vecchi film, quelli belli
    Per fortuna.

    Il tizio in questione mostra un'ignoranza e una grossolanità abissale nel modo in cui fa un casino assoluto, mischiando Disney, Pixar, ToonStudios, credendo che dietro di essi ci sia sempre la stessa gente. E dimostra pure una quintalata e mezza di pregiudizi/paraocchi/disinformazione varia su quello che è LA Disney, i WDAS e via dicendo.

    Però non me la sento di non pensare che una reazione simile se la siano chiamata. E' quello che succede a non valorizzare il proprio studio principale, il proprio marchio, a gettare fumo negli occhi della gente di continuo vendendogli prodotti diversi come se fossero la stessa roba, permettendo che tutto venga giudicato alla stessa stregua. Se già mi preoccupavo per quello che un'uscita come questa poteva fare alla percezione generale dei tre marchi, a uscirne ancora peggio sono le persone coinvolte. E sarà sempre così, purtroppo, sin dal 1995, quando iniziò questo conflitto d'interessi interno, che ha indebolito la percezione del marchio Disney.
  • Comunque è scritto con i piedi e questo tipo di articoli sono quelli che fanno male all'umanità che pensa di trovare la cultura in ogni angolo di internet.
  • E intanto ha più repliche di qualsiasi mio articolo o recensione in questo forum. Meditiamo, gente.

    Il tizio in questione non fa niente di troppo diverso di qualsiasi altro blogger in rete. Fa la stroncatura buffa basandosi su sue opinabilissime opinioni, si becca il plauso dei suoi fan che servirà ad autoalimentare la macchina psicologica che porta a postare ancora roba, poi si becca la smerdatina di quello che lo contraddice, ma che si sente rispondere che "le sue opinioni sono solo sue, e non pretende di imporle etc".

    E la cosa paradossale è che il succo del suo discorso è demolire qualcosa che è perfettamente comprensibile che non gli sia piaciuto. Basandosi su ignoranze e incomprensioni varie che è perfettamente legittimo si porti dietro, per colpa della pessima gestione che la company ebbe dei suoi marchi.

    Sto signore qui è più un sintomo che una causa del problema.
  • Valerio ha scritto: Nel 95? Chi l'ha scritta sta stronzata di articolo?
    MrCheaddy, c'è anche il nome nell'articolo.
    il tizio non è di parte, nooo
    Per il nerd di internet Disney uguale a roba scadente,sdolcinata e infantile. Purtroppo è un concetto troppo radicato.
    .
    Questa gli è l'hanno contestata però, tanto che poi nei commenti ha espresso il suo parere completo sul film.
    Eh, infatti è Pixar.
    Brave non è piaciuto neanche agli altri tizi del sito.
    :LOL:
    Se volete lamentarvi potete postare qualche commento suls ito, io l'ho fatto una volta. :)
  • Don Homer ha scritto: Per i cazzari di internet Disney uguale a roba scadente,sdolcinata e infantile. Purtroppo è un concetto troppo radicato.
    Fixed.


    Comunque non ha ovviamente alcun senso andare a lamentarsi su un blog. I blog li tengono soprattutto persone che hanno voglia di dire la loro, sotto scroscianti applausi. E se uno li critica la risposta è sempre "questo è il mio blog, e queste sono le mie opinioni personali che non pretendo di spacciare per verità assolute etc etc".

    Per discutere e contaminarsi esistono i forum. Tipo questo. Ecco perché ormai nessuno li frequenta più :P
  • Neanche a farlo apposta, nerdsrevenge ha scoperto che ho postato l'articolo di Planes sul forum, e hanno preparato un articolo apposta. :D Mi sento orgoglioso......
  • Questi hater Disney non riescono mai a uscirsene con uno straccio di argomentazione valida per giustificare il loro odio poer tali film... quando uscì Ralph io altri pochi che sostenevamo il film venimmo bombardati di critiche, da nerdofili che si aspettavano un catalogo di videogiochi, senz'anima... ricordo bene che un tizio lo paragonò ad un Dreamworks di quelli blandi... gli chiesi chiesi di motivare ciò... mi rispose testualmente che mi bruciava solo il sedere perché lui aveva insultato il film che tanto ho adorato e scomparve della discussione, senza rispondere alla domanda... Un altro fece un esilarante filippica sul fatto di essere fiero di non essere cresciuto non essere cresciuto a pane e Disney come noi "pecoroni" e "infantili"...

    Questi hanno bisogno solo di essere presi per mano, è gente infelice, infelice non perchè odiano Disney ma perchè sono convinti che questo li elevi a persone mature...
  • Qui c'è l'articolo comunque:
    http://www.nerdsrevenge.it/2013/12/07/n ... so-niente/

    Non mi aspettavo questa reazione ad essere sincero, era solo per farsi quattro risate.... di solito si lascia correre. Si chiaro che non volevo certo scatenare una guerra, ma solo confrontare opinioni diverse.[spoiler]Spero che Valerio non lo legga comunque potrebbe non piacergli.....[/spoiler]
  • Che bello, mi sono letto tutto in due pezzi, inizialmente gli ho persino dato ragione perché, diciamocelo, Don Homer è troll inside. E mica poco. Ma poi proseguendo nella lettura sono emerse cose bellissime.

    Innanzitutto che scrivo male, in modo noiosissimo, che il fatto che io abbia compilato la filmografia Disney significa che non ho una vita, che sono un frustrato etc etc, che questo forum è popolato di bimbiminkia, e che ci sono gli estremi per una causa, in quanto abbiamo riprodotto materiale protetto da copyright. Ma la cosa che mi ha fatto morire dal ridere è che gli scroscianti applausi indiscriminati che sono apparsi sotto non fanno che confermare la mia ipotesi sulle naturali dinamiche di un blog.

    C'è persino un utente che dice che i blog sono l'evoluzione dei forum, perché l'admin di un forum sarebbe equiparabile ad un blogger. Ecco, di tutte le cose stupidine che ci hanno piazzato direi che questa le batte tutte. Non ci vuole un genio per rendersi conto che un forum è un luogo dove l'utenza si confronta alla pari, mentre un blog è totalmente incentrato sullo show che fa una persona imbastisce.

    Se scrivi una cosa sul web è pubblica. Ed è naturale che il pezzo poi dilaghi e la gente ne parli a casa propria. Figuriamoci in un luogo a sua volta pubblico. Per cui se si vuole imbastire un dialogo alla pari tutti insieme con proficuo scambio d'idee, a rigor di logica dovrebbe avvenire proprio su un forum, non nei commenti di un blog.

    Lolle per il fixed cmq.

    Ah, per concludere: Un'imprecisione è un'imprecisione. Anche se in post precedenti l'imprecisione non c'era.

    E per riconcludere: non hai nemmeno capito che in definitiva...su Planes e il calo d'immagine di Lasseter gli stavo pure dando ragione.

    Ma forse per concludere ancora meglio ci vuole un bello

    STACCE

    [spoiler]Immagine[/spoiler]
  • Non penserò piú alla parola "fixed" nello stesso modo. Peccato non abbia notato il "Walter Elias Disney" sotto al nick, per dire direttamente che ti credi Disney stesso. (che, in effetti...)
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Quest'uomo è un comico, no seriamente, sto soffocando qualcuno mi aiuti...XD Il suo commento al fixed di Valerio mi ha fatto ribaltareXD
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