Knights of the Old Republic, che però tutti abbreviano con Kotor, è una serie, piuttosto lunga (una cinquantina di numeri), nata sulla scia dell'omonimo e celebre videogioco. Ne costituisce un prequel, e nel contempo una storia indipendente, incentrata su un personaggio diverso, che nel videogioco non appare, il padawan imbranato Zayne Carrick, che assieme ad un allegro furfante si dà alla macchia per sfuggire ad un complotto ordito dai suoi maestri, rei di aver ucciso tutta la sua classe di compagni per impedire l'avverarsi di una profezia. Una premessa senza dubbio intrigante, che va a intrecciarsi con un'epoca storica della galassia risalente a 4000 anni prima l'Esalogia cinematografica: le guerre mandaloriane. Storicamente si colloca subito dopo la celebre Le Cronache dei Jedi, che fino a quel momento costituiva il punto più lontano nel tempo a cui ci si era spinti con l'EU. E' solo di recente che si è andati ancora più alla fonte, con l'uscita della serie Dawn of the Jedi che racconta il vero inizio di tutto. Kotor in italia è diventato il pezzo d'apertura del mensile di Star Wars edito dalla Panini. Questo significa che viene editato al ritmo di un episodio per volta, stillicidio a cui noi italiani, abituati ai volumi che raccolgono archi completi non siamo certo abituati. Proverò a commentare qui ogni arco, solo una volta che ne viene portato a compimento uno.
Kotor # 1-2-3-4-5-6: Inizio (Miller/Ching-Foreman): Un inizio dirompente, poco da dire. Viene presentato il personaggio di Zayne facendo in modo che il pubblico familiarizzi con lui...e poi ZAC il fattaccio. Poi inizia la sua fuga, l'incontro con nuovi amici, la scoperta del motivo per cui i suoi maestri hanno complottato, e infine il confronto con loro, che spalanca le porte verso una nuova frontiera narrativa. L'unico problema sono i disegni di Ching (e di Foreman in un episodio). Sono belli, bellissimi, ma il loro realismo stona un po' con il registro scanzonato che la serie vorrebbe avere. Inoltre la colorazione spesso è pesante e impedisce di capire bene cosa succede in alcune sequenze d'azione.
Kotor # 7-8-9-10: Flashpoint + Interludio (Miller/Weaver-Ching): La fuga di Zayne e dei suoi compagni è iniziata, e ci si prende un ciclo per illustrare lo scenario in cui l'azione si svolge: le guerre mandaloriane. Vengono presentati i mandaloriani, i loro piani, e fra loro c'è uno "scienziato pazzo" e pure un ribelle. Tutto materaile narrativo che servirà in seguito. Ma che non ha un grosso impatto sul lettore. Di bello c'è l'Interludio, collocato come penultimo episodio, che tralascia l'azione al presente e ci racconta la storia delle origini del maestro complottista Lucien Dray.
Kotor # 11-12: Riunione (Miller/Ching-Tolibao): Altro stacco. Zayne e i suoi amici visitano un pianeta bancario (che sarà teatro anche del nuovo volume di Dark Times, 4000 anni dopo) e incontrano...il padre di Zayne. La storia sembra una fillerata, visto che lo scopo è salvarlo da un paio di cacciatroi di taglie, ma si vedono già elementi che saranno ripresi in seguito: il rapimento è infatti stato commissionato dalla Jedi complottista togruta, che di tutto il gruppo a cui Zayne ha giurato vendetta diventa quindi la più odiata.
Kotor # 13-14-15: Giorni di Paura (Miller/Weaver-Ching): Si ripiomba nell'occhio del ciclone: le guerre mandaloriane. Il gruppo all'inizio della storia si divide, e Zayne e il furfantello Marn arrivano...al fronte, dove si fingono cuochi. Il tutto fino a che Zayne non ha una visione di un'apocalisse nucleare imminente. Questo è drammatico, e parecchio, e riscatta la serie dalla sensazione di fillerosità data dagli ultimi cicli.