[Shorts] Mickey Mouse

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Beh il punto non è che si ripetano le gag è COME si ripetono, la parte divertente in senso ampio non è la gag in sé, ma l'espediente dello schermo e il gioco di "metacinema".

    Purtroppo non ho ancora potuto vederlo in 3D (leggisi intro al commento su Frozen), ma finalmente ho capito di cosa parlavate tutti quando descrivevate il corto XD è veramente sorprendente e trovo anch'io che sia azzeccatissimo l'abbinamento a questo film!
    Non ho riso di gusto, ma mi sono divertita tanto e l'ho trovato geniale e...necessario, sì.
  • Daria ha scritto:Beh il punto non è che si ripetano le gag è COME si ripetono, la parte divertente in senso ampio non è la gag in sé, ma l'espediente dello schermo e il gioco di "metacinema".
    Ok, la prima volta, quando sono tornati indietro e si sono ripetute le gags ho pensato: "geniale!" Poi purtroppo l'hanno fatto ancora, aizzati dalla vocetta stridula di minni. Come rovinare uno splendido cortometraggio.
    Devo ammettere che vederlo in 3d è stato più interessante (anche io sono dovuta andare fuori città per potermelo gustare, non capisco perchè abbiano fatto ciò, forse temevano che le persone se ci fosse stato il 3d anche in città avrebbero preferito frozen ai vari cinepanettoni italiani? A proposito, oggi al mio maneggio mi dicono: "andiamo tutti insieme a vedere un bel film! - io:c'è frozen che è un film davvero notevole - loro: no va bè ci sono anche i bambini quindi è meglio un colpo di fortuna, così piace a tutti - io: appunto, cosa mai può insegnare ai bambini questo filmaccio? - loro: eh già però.. fine argomentazioni).
  • Icnarf ha scritto:
    Daria ha scritto:Beh il punto non è che si ripetano le gag è COME si ripetono, la parte divertente in senso ampio non è la gag in sé, ma l'espediente dello schermo e il gioco di "metacinema".
    Ok, la prima volta, quando sono tornati indietro e si sono ripetute le gags ho pensato: "geniale!" Poi purtroppo l'hanno fatto ancora, aizzati dalla vocetta stridula di minni. Come rovinare uno splendido cortometraggio.
    Devo ammettere che vederlo in 3d è stato più interessante (anche io sono dovuta andare fuori città per potermelo gustare, non capisco perchè abbiano fatto ciò, forse temevano che le persone se ci fosse stato il 3d anche in città avrebbero preferito frozen ai vari cinepanettoni italiani? A proposito, oggi al mio maneggio mi dicono: "andiamo tutti insieme a vedere un bel film! - io:c'è frozen che è un film davvero notevole - loro: no va bè ci sono anche i bambini quindi è meglio un colpo di fortuna, così piace a tutti - io: appunto, cosa mai può insegnare ai bambini questo filmaccio? - loro: eh già però.. fine argomentazioni).
    La ripetizione è una cosa funzionale all'intento del corto (per come l'ho percepito io) fosse stata una volta sola non sarebbe stata incisiva magari, poi non so, alla fine proprio questo aspetto è soggettivo.
    (guarda 'sciamo stare questo discorso di cinema e pubblico che potrei non rispondere più di me >_<)
  • ATTENZIONE!!! CONTIENE SPOILER!!!

    Finalmente l'ho visto tutto, su grande schermo, in 3D! Avevo gli occhi luccicanti di emozione dal primo all'ultimo fotogramma.

    Chi è nato dopo il 1952 non ha avuto molte possibilità di vedere Topolino SU GRANDE SCHERMO in qualcosa di completamente inedito: praticamente queste occasioni si contano sulle dita di una mano, inclusi anche i camei.
    Già solo per l'eccezionalità dell'evento il corto merita tutta la mia stima. Anzi, la MIA. Ci tengo a sottolinearlo, per specificare che tutto ciò che sto per scrivere è mia personalissima opinione (ho visto guerre nei forum- e ne ho fatto parte- nate per non averlo specificato). Ma parliamo del corto.

    Sì, perchè questo è il corto degli ossimori: non ho mai visto tante anime, tanti argomenti, tante intenzioni, incontrarsi e scontrarsi in una manciata di minuti come per "Tutti in scena!"
    Da un lato abbiamo la suddetta importanza di un Mickey inedito al cinema, dall'altra abbiamo una pseudo-incazzatura per il fatto che sia stato ripreso non con l'aspetto con cui l'avevamo lasciato (Il cameo in "Fantasia 2000"), ma con l'aspetto che aveva quando tutto è partito, nel 1928.
    E' chiaro che un Topolino disegnato alla Iwerks non potesse beneficiare del carattere da eroe o perfettino che tutti noi conosciamo, e quindi lo troviamo bello ruspante nella sagra campagnola delle risate grasse; a fare da contraltare a questa natura 'grezza', sempre secondo la mia teoria dell'ossimorità del corto, troviamo IL COLPO DI SCENA che ormai conosciamo bene: dalla trivialità del topo del '28, passiamo alle nuovissime tecniche di animazione in CGI e 3D. Molti penseranno 'sai che guadagno, è animato come un prodotto prescolare!' Ma non si può pretendere un Mickey alla Iwerks animato in CGI come se fosse uscito da "Fozen": lo stesso Iwerks disse che i personaggi dei cartoons anni '20, tra cui lo stesso Topolino, non erano altro che un insieme di cerchi e tubi gommosi; quindi, se era un voluto passo indietro l'animare il Topolino anni '20, perchè non avrebbe dovuto rappresentare un passo indietro anche l'animazione computerizzata? Ricorda quasi l'animazione di Andrè e Wally B... Del resto non c'è da stupirsi: tutto cominciò con un topo da una parte, tutto cominciò con "Andrè e Wally B" dall'altra. ;)
    Parliamo ora della trama, se così si può chiamare: scaramucce tra Topolino e Gambadilegno che si litigano Minni. Niente di più classico ed elementare. Ma, sempre secondo la teoria dell'ossimoro, cosa troviamo poco dopo l'inizio del corto? Una delle cose più alte mai prodotte dall'Arte: il METALINGUAGGIO! E così Topolino non solo disvela il trucco, il cinema che parla di sè stesso, ma interagisce anche con esso, e come un deus ex machina manda a Pietro tutte le sciagure possibili e immaginabili.
    Dell'animazione in 2D avevo già parlato in precedenza proprio su questo forum, quindi non mi dilungo. Parlare della qualità dell'animazione 3D invece non ha senso, vuoi perchè c'è già così tanta carne al fuoco che, personalmente, me ne sbatte una cippa di vedere virtuosismi in pixel, vuoi perchè credo che l'utilizzo di una CGI povera faccia parte dell'operazione stessa.

    Che altro dire? Probabilmente niente, anzi, scusatemi se posso avervi annoiato. Ma non è cosa da tutti i giorni vedere un cortometraggio tanto alto per un topo così piccolo! Applausi e lucciconi!

    PS: alla proiezione dove sono stato io hanno riso tutti dall'inizio alla fine, bambini e adulti.
  • A me è piaciuto, l'ho trovato di un umorismo molto genuino. Certo, non tutte le gag erano al top, e non lo metterei fra i migliori corti della storia Disney, ma penso che i realizzatori meriterebbero un encomio solo per l'idea geniale di fondo. Anche se mi sarebbe piaciuto vedere un pianoforte, avrebbe reso l'omaggio all'epoca ancora più completo. :P
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Get a Horse nominato come miglior cortometraggio animato, contro :

    Feral
    Daniel Sousa and Dan Golden

    Mr. Hublot
    Laurent Witz and Alexandre Espigares

    Possessions
    Shuhei Morita

    Room on the Broom
    Max Lang and Jan Lachauer

    http://www.badtaste.it/articoli/oscar-2 ... nomination
  • Tutti in Scena! (Get a Horse!) 2013

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    1. La Costante Disneyana

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    Nell’ultimo secolo molti hanno cercato di codificare le regole che potessero definire lo spirito Disney, fallendo clamorosamente. Novant’anni di storia sono tanti, e in questo lungo periodo il marchio è stato associato ai prodotti più disparati, rendendo difficile stabilire una costante. Eppure una regola d’oro c’è, che ci portiamo avanti sin dal tempi di Walt: andare sempre avanti, ma nel rispetto della tradizione. La storia disneyana è la storia della ricerca di un giusto compromesso tra antico e moderno, studiando il modo migliore per ottenere quel delicatissimo equilibrio che permetta ai prodotti con questo marchio di diventare dei veri e proprio classici universali. Nel 2012 l’uscita del rivoluzionario corto “Paperman”, realizzato con una tecnica d’animazione ibrida, capace di fondere insieme computer grafica e disegno a mano, sbalordisce il pubblico, dandoci il punto di vista dei Walt Disney Animation Studios sullo spinoso problema della rivalità tra le due tecniche. Ma ancora prima che lo scenario cinematografico metabolizzi questa rivoluzione, ecco che i WDAS l’anno seguente propongono “Get a Horse!”, bizzarro cortometraggio che pone in relazione le due tecniche in modo ancora diverso e assolutamente originale. E non è l’unica sua particolarità, dal momento che il corto in questione segna il ritorno sul grande schermo del Mickey Mouse dei Walt Disney Animation Studios, nel suo primo cortometraggio “ufficiale” da molti anni a questa parte.

    2. Un Topo WDAS

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    Per capire il significato di questo ritorno di Topolino nelle mani dello studio che l’ha inventato bisogna ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera. Dopo i ruggenti anni 30, il Topo era andato incontro ad un lento declino. Il mondo del dopoguerra non aveva più bisogno dell’entusiasta eroe del “New Deal”, e così furono proprio i suoi stessi comprimari a scalzarlo dai cuori di un pubblico sempre più disincantato: nel 1953, con il corto “The Simple Things”, la serie venne brutalmente interrotta. Ci vollero ben trent’anni e una nuova generazione di animatori per far vivere a Topolino delle nuove avventure sul grande schermo: il capolavoro “Canto di Natale di Topolino” (1983), il delizioso “Il Principe e il Povero” (1990) e l’adrenalinico “Topolino e il Cervello in Fuga” (1995) costituirono un ritorno in grande stile per il caro vecchio Mickey Mouse. Eppure, se escludiamo il breve cameo in “Fantasia 2000”, gli studios non toccarono più il personaggio di cui furono i creatori.

    3. Un Topo TV

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    Topolino però non sparì davvero dalla circolazione. Il buon Mickey venne invece “ereditato” dai reparti televisivi, pronti ad impiegarlo in una moltitudine di progetti diversi. Uscirono infatti alcuni lungometraggi direct to video a lui intitolati, come il riuscitissimo “I Tre Moschettieri” e due film a tema natalizio. Vennero inoltre realizzate alcune serie televisive con lui protagonista: la deliziosa “Mickey Mouse Works”, la bizzarra "House of Mouse” e infine la svilente serie prescolare “Mickey Mouse Clubhouse”. Quest’ultima causò a Topolino un danno d’immagine notevole, collegandolo per anni ad un prodotto dal target basso e invalidando quell’idea di intrattenimento per tutti tanto cara a Walt. Ci voleva un forte scossone per togliersi di dosso questa cattiva fama. Neanche a farlo apposta, fu proprio dalla Disney Television che questo scossone arrivò. L’arrivo della recente serie di corti televisivi animati in flash fu un vero e proprio shock: i personaggi vennero ridisegnati con uno stile più moderno e nel contempo ispirato agli anni 30, e l’umorismo era qualcosa di veramente nuovo. Moderni, dinamici, irriverenti ma nel contempo rispettosi dei personaggi, questi corti televisivi aiutarono Topolino a risalire la china nel corso del 2013, stimolando un po’ di sana rivalità anche dalle parti dell’hat building. Potevano i WDAS restare a guardare mentre qualcun’altro rilanciava il loro personaggio?

    4. Antico per Finta

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    Fu proprio quando venne proposto ai WDAS di dare qualche idea ai loro colleghi del reparto televisivo all’opera sulla nuova serie, che la regista Lauren MacMullan decise invece di fare di testa sua, proponendo a John Lasseter di realizzare “Get a Horse!”. Esattamente come nella serie di corti televisivi, anche qui il modello di riferimento di Topolino sarebbe stato quello anni ‘30, amatissimo dalla MacMullan per la sua freschezza. Lo scopo sarebbe stato camuffare il più possibile il cortometraggio, spacciandolo per un corto antico, ritrovato fortuitamente in una collezione privata. Per ottenere l’effetto vintage si è infatti cercato di riprodurre il più possibile lo stile fatto di cerchi e tubi di gomma, tipico di Ub Iwerks, mentre con dei filtri speciali è stata appositamente invecchiata la pellicola, in modo da aumentare l’illusione. Il corto è stato fatto precedere dal classicissimo “Minnie’s Yoo-Hoo”, tema musicale che apriva ogni episodio della gloriosa serie, e il doppiaggio è stato affidato a… Walt Disney! Questa si è rivelata l’impresa più ardua. Walt aveva doppiato Mickey lungo tutta la prima fase della sua carriera, per cui c’era una gran disponibilità di suoni e vocalizzi già campionati, ma per ottenere alcune esclamazioni completamente nuove come “Red?” è toccato lavorare di fino, mixando e combinando altri suoni. Responsabile dell’animazione tradizionale presente nel corto è il veterano Eric Goldberg, già animatore del Genio di “Aladdin”, della “Rapsodia in Blu” in “Fantasia 2000” e uno degli ultimi numi tutelari del disegno a mano rimasti ai WDAS. Goldberg ha riportato sulla scena Topolino e Minni così come apparivano nel 1928, aggiungendo al cast anche Orazio, Clarabella e ovviamente Pietro Gambadilegno, il quale, sbraitando l’esclamazione del titolo contro il carrozzone su cui danza e balla la gang di Topolino, li invita a farsi da parte, cercando di sorpassarli con la sua primitiva automobile.

    5. Oltre la Quarta Parete

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    E’ solo quando Pietro afferra Topolino e lo scaraventa contro lo schermo, rompendo letteralmente la quarta parete, che il trucco viene svelato. Mickey approda dall’altro lato… a colori e in CGI, e da quel momento in poi si scatena un putiferio di creatività: separati dalla “quarta parete”, Topolino e Pietro si danno battaglia ricorrendo a trucchi di ogni tipo, in un continuo crescendo di follia. CGI e animazione tradizionale si scambiano di posto, l’intero cast fa continuamente avanti e indietro tra i due lati dello schermo, strapazzandolo di continuo e giocando con lo stesso formato panoramico. Si tratta quindi di un magnifico virtuosismo meta-cinematografico, un vero e proprio “dialogo” tra le due tecniche di animazione, messe finalmente faccia a faccia. Per supervisionare l’animazione CGI è stato chiamato Adam Green, già noto ai WDAS per aver lavorato a “Bolt” e “Ralph Spaccatutto”. Il lavoro svolto da Green è magnifico nella sua semplicità: di certo la sua CGI non ha la sofisticatezza dell’animazione umana vista in “Rapunzel” e “Frozen”, ma è una perfetta trasposizione tridimensionale dello stile minimalista e gommoso tipicamente Iwerksiano. E c'è anche un cameo di Oswald!

    6. Tutti in Scena, per Davvero

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    “Get a Horse!” è stato presentato in anteprima ad Annecy, dove è stata colta l’occasione per amplificare in grande stile lo scherzetto alla base del progetto, annunciando il ritrovamento di quello che in origine era il quarto corto di Topolino, uscito nel 1928 e da collocarsi tra “Steamboat Willie” e “The Barn Dance”. La regista si è spacciata come restauratrice, e il pubblico non ha potuto fare a meno di stupirsi quando, grazie alla stereoscopia, si è trovato di fronte all’inaspettato colpo di scena. L’ottimo successo di critica e di pubblico è poi continuato qualche mese dopo con l’uscita ufficiale nelle sale abbinato a “Frozen”, confermando l’ottima abitudine, iniziata con “la Ballata di Nessie” e continuata con “Paperman”, di sfruttare l’uscita nei nuovi lungometraggi come vetrina per queste piccole perle, come da anni fa la Pixar. La carriera cinematografica del figliol prodigo Mickey Mouse, tornato protagonista di un corto WDAS dopo ben diciott’anni, sembra non fermarsi qui. All’hat building qualcos’altro bolle in pentola. Che sia arrivato il momento di lasciarsi alle spalle esercizi di stile e nostalgie per iniziare una nuova stagione di avventure?
  • Valerio ha scritto: La carriera cinematografica del figliol prodigo Mickey Mouse, tornato protagonista di un corto WDAS dopo ben diciott’anni, sembra non fermarsi qui. All’hat building qualcos’altro bolle in pentola.
    Cosa intendi dire con questo? C'è qualche altro progetto in arrivo?
  • Sì, la regista ha affermato che vogliono fare altri corti con Topolino. Non si sa per quando ma ci stanno lavorando.


  • Guardate che meraviglia questo test d'animazione!
  • Valerio ha scritto:
    Guardate che meraviglia questo test d'animazione!
    Davvero bello e simpatico! :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Hanno realizzato alcune clip di making of per Get a Horse. Considerando che sul BD di Frozen non troveremo nulla di tutto ciò, è un bene che le abbiano diffuse via web:







    E c'è pure una sorta di brevissimo making of dell'animazione.
  • Belli belli gli speciali di Goldberg!
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