[Allegati RCS] Le Grandi Storie Disney (Scarpa)

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Mason ha scritto:
    I dialoghi sono stati “decensurati” per riportarli a prima dell’intervento del politically correct abbattutosi sui fumetti italiani popolari, soprattutto a partire dal 1961.
    Ho notato solo ora questa frase nell'articolo, ed è bellissima :clap:
    Già, peccato che - primo volume alla mano - ho appurato che non è vero per niente :stronk:

    Comunque a parte questo, il primo volume mi è sembrato molto bello e ben fatto, forse un po' carente nell'apparato critico rispetto alle collane precedenti (c'è comunque la classica paginetta introduttiva per ogni storia, ma per il momento nulla di veramente interessante, vedremo nei prossimi numeri). Ho deciso che farò tutta la collana, visto che come disneyofilo sono tutt'altro che schizzinoso, e anche le storie che Scarpa ha solo disegnato mi fanno impazzire anche solo per i disegni :sbav:
    Primo volume imperdibile perché contiene ben due Capolavori: Paperino e i gamberi in salmì e Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera (che è scritta da Guido Martina ma è da leggere assolutamente). inutile dire che i prossimi saranno di qualità molto, ma molto superiore :)
  • E' oggi il primo numero. Qualcun'altro l'ha già tra le grinfie?
  • IO! :ciao:
    Devo dire che si presenta molto bene: iniziamo con un articolo by Luca Boschi, poi una pagina introduttiva per ogni storia,una paginetta su Luciano Gatto (ai tempi di inchiostratore di Scarpa) e infine una scheda su Gedon de' Paperoni. In pratica questi volumi saranno identici a quelli su Barks.
    Inoltre mi ha stupito il numero delle pagine, ben 360! :fire:
    Comprerò probabilmente i primi 6 volumi in cui, come dite giustamente, si trovano le storie dello Scarpa completo :clap:
  • Ne ho gusto!
  • Una domanda: voi come vedete l'utilizzo di personaggi tratti dai Classici Disney all'interno del mondo a fumetti?
    Non mi riferisco alle storie di Biancaneve ambientate nel suo mondo, lì può starci, e nemmeno ai cross-over improbabili tra Biancaneve e Dumbo... ma, ad esempio, il fatto che il Cappellaio Matto gestisca tranquillamente un negozio a Topolinia.
    Solo a me sembra una cialtronata tanto quanto i crossover Biancaneve/Dumbo?
    Cos'è, per un po' si era cercato di riunire tutti i personaggi animati Disney in un unico mondo, à la Once Upon a Time?
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Mai vista L'House of Mouse? :P
  • DeborohWalker ha scritto:Cos'è, per un po' si era cercato di riunire tutti i personaggi animati Disney in un unico mondo, à la Once Upon a Time?

    Immagine
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Eh, ma, seriamente, la scuola Disney italiana dei fumetti di quel periodo stava davvero, più o meno tacitamente, cercando di mettere in piedi la possibilità di interagire liberamente come nella House of Mouse?

    O erano solo tanti cameo ad cazzum tanto per far vedere qualche faccia nota?
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  • La scuola Disney Italiana all'epoca = Guido Martina.

    Guido Martina era chiamato, con tanta ingenuità, a realizzare quelli che sarebbero dovuti essere i fumetti italiani di Walt Disney.

    Walt Disney = tutta quella roba li.

    Ne consegue che...
  • Ad ogni modo ieri ho iniziato a leggere il volume e mi sono (ri)letto Biancaneve e Verde Fiamma nonché le tavole dell'almanacco. E mi è venuto un colpo pensando a cosa possa possa pensare di questo primo volume il lettore non addentro, quello che non ha ben chiaro che c'è differenza tra le storie sceneggiate dallo stesso Scarpa e quelle di Martina. In effetti un volume come questo costituisce un biglietto da visita un po' perplimente, per l'opera. E non vorrei depistasse.

    Guido Martina, per quanto fosse stato un pezzo grosso, grossissimo del fumetto Disney italiano, dalle innegabili qualità (rimava benissimo) è infatti piuttosto ridondante, strampalato, e leggerone sia sul piano narrativo sia su quello della caratterizzazione dei personaggi.
    Le storie di Martina in genere appaiono datate, invecchiate maluccio, e prive di quella freschezza universale che invece le storie di Barks e Gottfredson mantengono intatte. Il loro valore è più filologico che altro, insomma.

    Chiaramente la ragione d'acquisto della collana è lo Scarpa autore completo, cioè su testi propri. Quello che inizia con i Gamberi in Salmì, l'ultima storia. A occhi, e anche a naso, c'è proprio un abisso stilistico. Si respira l'aria del buon fumetto Disney classico (cioé ancora valido). Non fatevi depistare dallo stile di Martina, presente in dose massiccia solo in questo volume, perché nei prossimi cinque a farla da padrone sarà ben altro materiale. Ben altra Disney.
  • Non sarei così poco generoso con Martina. Se certe sue storie sono invecchiate male, non è il caso del DOppio Segreto o delle Delizie, oppure del Carnevale. le ultime due sono commedie degli equivoci frizzanti e dinamiche, con un po' di scene davvero ad effetto.
    Il doppio segreto invece, al di là di qualche zeppa nella sceneggiatura (che ne guadagna in fascino) presenta dei twist narrativi favolosi. Su biancaneve, infine, deve piacere il genere. Scarpa su testi propri farà buone cose con i personaggi, ma allo stesso livello di martina.

    Ne approfitto per postare la mia recensione del primo volume: http://www.tempi.it/blog/fumetto-paperi ... t5a3NIuK71

    Resta comunque un'iniziativa importante, da sostenere e valorizzare. NOn capita spesso, e non ha precedenti.
  • Vii ha scritto:Non sarei così poco generoso con Martina. Se certe sue storie sono invecchiate male, non è il caso del DOppio Segreto o delle Delizie, oppure del Carnevale. le ultime due sono commedie degli equivoci frizzanti e dinamiche, con un po' di scene davvero ad effetto.
    Il doppio segreto invece, al di là di qualche zeppa nella sceneggiatura (che ne guadagna in fascino) presenta dei twist narrativi favolosi. Su biancaneve, infine, deve piacere il genere. Scarpa su testi propri farà buone cose con i personaggi, ma allo stesso livello di martina.
    Questo non si può proprio dire. C'è un motivo se Scarpa è a tutti gli effetti considerato la terza colonna, l'erede ufficiale della tradizione USA iniziata da Barks e Gottfredson, autori che non sentono minimamente il peso degli anni, mentre Martina questi "onori" non li riceve. Aveva i suoi pregi (adoro sia le terzine dell'inferno sia il suo periodo tardo con il Paperinik più cattivo), e un valore anche letterario, ma a conti fatti con lo spirito vivace e disneyano di Scarpa non ha assolutamente niente a che vedere. E' un dato di fatto.

    Il Doppio Segreto è sicuramente una storia importantissima e da avere, dato il respiro e l'atmosfera cupa, ma, esattamente come le delizie e il carnevale, presenta interazioni tra personaggi un po' strampalate, con balzi di registro, dialoghi e scambi parecchio discutibili e fuori luogo, legati più all'Italia del tempo che all'essenza di questi personaggi. Martina prendeva il teatrino disneyano e lo piegava a quella che era una sua visione personalissima e anche un po' ingenua del fumetto disneyano, visto come letteratura per ragazzi al tempo stesso pedagogica e dissacrante, laddove invece Scarpa scelse di farsi portavoce di ben altro spirito Disney, quello universale che ci portiamo dietro ancora oggi, capace di andare oltre il target e le epoche e di meritarsi il tanto abusato aggettivo "classico".
  • Valerio ha scritto:
    Vii ha scritto: Il Doppio Segreto è sicuramente una storia importantissima e da avere, dato il respiro e l'atmosfera cupa, ma, esattamente come le delizie e il carnevale, presenta interazioni tra personaggi un po' strampalate, con balzi di registro, dialoghi e scambi parecchio discutibili e fuori luogo, legati più all'Italia del tempo che all'essenza di questi personaggi. Martina prendeva il teatrino disneyano e lo piegava a quella che era una sua visione personalissima e anche un po' ingenua del fumetto disneyano, visto come letteratura per ragazzi al tempo stesso pedagogica e dissacrante, laddove invece Scarpa scelse di farsi portavoce di ben altro spirito Disney, quello universale che ci portiamo dietro ancora oggi, capace di andare oltre il target e le epoche e di meritarsi il tanto abusato aggettivo "classico".
    Sono d'accordo con te, nel senso che paragonare Martina a Scarpa, specialmente il primo Martina, non è affatto corretto. Ma ci sono sue storie che reggono meglio di altre, come queste commedie degli equivoci, frizzanti e disincantate. Che poi Scarpa, sin dai gamberi, sia molto più attuale, questo è innegabile. Diciamo che non sarei così critico su questo primo volume, e i giudizi negativi li riserverei a volumi futuri, con Barosso, Catalano, Chendi, Cimino e altri, in un'accozzaglia un po' caotica e disordinata. QUi, tutto sommato, c'è "solo" Martina.
  • Ora come ora, che guardo il mondo con occhi più adulti (seh...) tutta l'ultima parte del Doppio Segreto con Eta Beta sbucato pfuori dal pnulla mi guasta un po' la storia :P
    Gastone e l’eclissi di fortuna (Barosso)
    NO, la prima storia con Gastone che perde la fortuna? Quasi quasi il settimo volume sarebbe da comprare solo per questa :asd:
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Credo che la primissima sia Paperino e il Fortunato Sfortunato di Barks. Del '51. Sessanta e passa anni dopo... si usa ancora la STESSA trama. Sigh.
  • Oh, gente. Io non mi capacito. Ho appena letto Paperino 3D, per la prima volta in vita mia e sono rimasto di stucco. Ma come lavorava Martina? La storia è totalmente sconclusionata, senza senso alcuno. Inizia in un modo, con Paperone e l'affarone, e va a parare in tutt'altro, senza più riprendere in mano la questione. Paperone si augura per ben due volte che Paperino finisca bruciato vivo, e ok. Ma quello che non tollero è Paperino che finisce su Saturno...e poi no, non era davvero su Saturno, ma sulla Terra. Peccato però che se lo sia inventato a metà strada che era sulla Terra, visto che tra alieni e vegetazione, nelle prime vignette su Saturno c'eravamo veramente.

    Dai, no.

    Rispetto per le vecchie glorie, per la contestualizzazione, però no. Questo si chiama lavorare alla carlona.






    P.S. E se invece la colpa fosse di Scarpa che ha letto solo il primo pezzo della sceneggiatura disegnandolo di getto? :P
  • Valerio ha scritto:Oh, gente. Io non mi capacito. Ho appena letto Paperino 3D, per la prima volta in vita mia e sono rimasto di stucco. Ma come lavorava Martina? La storia è totalmente sconclusionata, senza senso alcuno. Inizia in un modo, con Paperone e l'affarone, e va a parare in tutt'altro, senza più riprendere in mano la questione. Paperone si augura per ben due volte che Paperino finisca bruciato vivo, e ok. Ma quello che non tollero è Paperino che finisce su Saturno...e poi no, non era davvero su Saturno, ma sulla Terra. Peccato però che se lo sia inventato a metà strada che era sulla Terra, visto che tra alieni e vegetazione, nelle prime vignette su Saturno c'eravamo veramente.

    Dai, no.

    Rispetto per le vecchie glorie, per la contestualizzazione, però no. Questo si chiama lavorare alla carlona.






    P.S. E se invece la colpa fosse di Scarpa che ha letto solo il primo pezzo della sceneggiatura disegnandolo di getto? :P
    Ebbi lo stesso dubbio quando la lessi per la prima volta anche io tempo fa (credo su un Grandi Classici la ristamparono nel 2012, forse?)
    Martina va davvero preso così come viene, amava giocare col linguaggio, ma mancava molto per molti verso di capacità strettamente narrative e sì, va dannatamente contestualizzato nella sua epoca.
    Io lo vedo come un "tuttofare" che doveva ingegnarsi a riempire pagine su pgine, con sceneggiature anche spesso abbozzate e molte facilonerie dettate un po' dall'epoca un po' dal non pensiero di essere rilette a chissà che distanza di anni (del tipo "E qui facciamo che Paperino finisce di lì e poi va di lì e poi così e cosà" )

    In Scarpa c'era sicuramente più consapevolezza quando narrava una storia

    Comunque dei casini filologici sulle traduzioni, rimaneggiamenti, "E voglio il dannato e non il malnato" me ne sbatto, dopo un po'

    Boschi ha risposto sul blog (pare la colpa non sia sua, dato che dice che "girerà le critiche" a chi di dovere) e sicuramente potremmo vedere migliorie.
    Comunque, e lo dico da scribacchino in erba, non è un "malnato" al posto di un "dannato" che mi rovina una storia

    Personalmente, comunque, seguo anche molto l'evoluzione del tratto di un autore, e come dissi sicuramente Scarpa sarebbe orgoglioso anche di tavole nelle peggiori storie che si è trovato a disegnare, che magari però hanno permesso un determinato cambiamento nel suo tratto o nel suo metodo di lavoro (ha anche sicuramente rimaneggiato sceneggiature in opere non sue, reintepretandole), e da buon ammiratore completista, la farò TUTTA, dato il prezzo sicuramente abbordabile soprattutto in termini di offerta di pagine, e anche la possibilità di avere il corpus di un artista (e appunto una cronistoria della disney Italiana, grossomodo) per intero, nel bene e nel male, inedite e rare comprese.
    Bramo è un po' che non viene a casa mia, ma prossimamente sarà testimone del disagio che questi 48 volumi creeranno in termini di spazio nel già mare di fumetti xD
    Ma è un "dolore" che sosterrò volentieri
  • Valerio ha scritto:Oh, gente. Io non mi capacito. Ho appena letto Paperino 3D, per la prima volta in vita mia e sono rimasto di stucco. Ma come lavorava Martina? La storia è totalmente sconclusionata, senza senso alcuno. Inizia in un modo, con Paperone e l'affarone, e va a parare in tutt'altro, senza più riprendere in mano la questione. Paperone si augura per ben due volte che Paperino finisca bruciato vivo, e ok. Ma quello che non tollero è Paperino che finisce su Saturno...e poi no, non era davvero su Saturno, ma sulla Terra. Peccato però che se lo sia inventato a metà strada che era sulla Terra, visto che tra alieni e vegetazione, nelle prime vignette su Saturno c'eravamo veramente.
    Beh, chi ha letto il Cobra Bianco o la Valle dell'Incanto già lo sapeva...
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    Ottimo lavoro.
  • Bé, sì. E la cosa bella è che da quando analizzo il Martina per le rubriche di Appgrade, in qualche modo certi strafalcioni riesco anche a farli notare, sia pur con indulgenza. Ma sta roba lascia sconvolti, lol. :asd:
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