[Allegati RCS] Le Grandi Storie Disney (Scarpa)

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Preso e in pronta lettura
    Contento anche che non sia più incellophanato, evita eventuali pieghe, sfaldamenti, ecc... il primo volume ne ha un po' risentito, le ondine sono presenti anche in questo ma in forma minore, niente che un po' di aria secca e non umida e una tosta pigiatura sugli scaffali non potranno rimediare
  • Leggendo Tapioco Sesto e Amùndsen si vede come abbia voluto emulare i rispettivi stili di Gottfredson e Barks, non c'è che dire :P

    Bella coppia di storie, molto.


    L'Ora dell'Oro, non dico niente, tanto so già che Valerio ne dirà peste e corna... no ma davvero? Ho pensato fino all'ultimo di essere stato condizionato dai post della volta scorsa, ma poi mi sono arreso all'evidenza: qui i difetti della trama sono così evidenti che li vedo perfino io :asd:

    Le successive storie mi sembra seguino già uno stile più personale, o sbaglio?

    Il Pippo-Tarzan mi è piaciuto molto,

    Campionissimo e La Nave del Microcosmo carine, ma minori.

    Per l'Antidollarossera un giudizio a parte, è una storia che conosco a memoria, avendola letta da piccolo in una raccolta di Zio Paperone, e di conseguenza ho avuto almeno otto anni di tempo per farmela piacere. È ancora una bella storia, of course.

    Lo Scozzese Volante anche lei bellissima, chiusura tanto bella quanto l'apertura.


    Aggiunta finale, in queste prime storie ad ampio respiro di Scarpa si vede uno schema fisso: l'inizio della storia presenta un mistero, che viene svelato solo alla fin fine per risolversi in una manciata di pagine. O no?
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Letto il secondo volume per intero e la mia mascella si è slogata dall'esalto. Conoscevo già tutto ma rileggere in ordine, col senno di poi non ha fatto altro che far risaltare l'immensa qualità del tutto. La storiella di Martina, L'Ora dell'Oro ficcata lì in mezzo, vicenda poco credibile dove tutti i personaggi si comportano male e alla fine nessuno ottiene nulla tranne Gastone è il modello della storia sbagliata all'italiana per eccellenza, dove alla fine è lo stesso lettore a uscirne inappagato e stona un sacco confrontata con i capolavori scarpiani in cui i perosnaggi sono vivi, animati, tridimensionali.

    Direi che i tre capolavoroni del volume sono Tapioco, Il Pippotarzan e lo Scozzese Volante. Non solo tre belle storie, ma tre meravigliosi filmoni animati, simpatici, dinamici, umoristici. L'umorismo walshano di Tapioco con lui che chiede "le caramelle col buco", o le stramberie del Pippotarzan con il tour del suo mondo, lui che cambia idea all'ultimo o che se ne va per cercare noci di cocco più buone, e vogliamo parlare del Kaibì che fa lo schizzinoso davanti alla sardina elettrificata? Scarpa si era fatto portatore di una Disney che faceva ridere davvero, e che dopo tanti anni è ancora freschissima. Per non parlare poi delle animatissime sequenze action, le lotte con Gambadilegno che durano pagine e pagine e si possono leggere come uno storyboard. Che meraviglia!

    In fascia medioalta stanno invece Amundsen, simpatica avventura e niente più, il Campionissimo che ha belle dinamiche ma uno svolgimento un po' prevedibile e già visto, e il Microcosmo che non raggiunge il livello di altre gambadilegnate. L'Antidollarossera invece mi ha lasciato stranito, ci sono cose molto belle dentro ma...lo svolgimento è un po' sconclusionato, con la storia che si prende frequenti parentesi (Paperino a scuola di volo piazzato lì?) e alla fine non è neanche chiaro se la malattia del titolo esistesse veramente. Attacco di martinite?
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    Arriva oggi il terzo volume. Che è imperdibile esattamente quanto il secondo, perché contiene due fra i più grandi capolavori del fumetto Disney, "L'Unghia di Kalì" che è il giallo perfetto e la "Dimensione Delta" momento di massima esplosione dell'epopea topoliniana di Scarpa, in cui viene dato inizio al cosiddetto ciclo di Atomino (che troverà conclusione nel quinto volume della collana). Perdersela è assolutamente fuori discussione, chiaramente.

    VOLUME 3 - PAPERINO E LA “FONDAZIONE DE’ PAPERONI” E ALTRE STORIE

    I Sette Nani e il trono di diamanti (Scarpa)
    Topolino e l’unghia di Kalì (Scarpa)
    Paperino e la “Fondazione De’ Paperoni” (Scarpa)
    Paperino e la scuola dei guai (Martina)
    Topolino e la Dimensione Delta (Scarpa)
    Paperino e l’uomo di Ula-Ula (Scarpa)
    Lo storyboard di Paperino e l’uomo di Ula-Ula
  • Valerio ha scritto:Letto il secondo volume per intero e la mia mascella si è slogata dall'esalto. Conoscevo già tutto ma rileggere in ordine, col senno di poi non ha fatto altro che far risaltare l'immensa qualità del tutto.
    Concordo. L'unico difetto di questi volumi da 300 pagine è che, avendo poco tempo per leggere durante la settimana, ci metto tutti i 7 giorni di tempo per terminarne uno :P
    Vabbè, e le censure non decensurate, ma quelle personalmente mi interessano fino ad un certo punto, quando c'è l'occasione di avere riunite e ordinate storie così belle e significative.
    La migliore del numero, di Scarpa, delle Disney italiane... e una delle migliori storie a fumetti Disney di sempre è Zio Paperone e la Leggenda dello Scozzese Volante, un capolavoro senza dubbio, con un grande Paperone, meraviglioso negli atteggiamenti e nelle intenzioni, accompagnato dal quartetto di nipoti più in forma che mai. L'avventura, il viaggio, il mistero buffo, la caratterizzazione umana dei personaggi, ivi compreso MacPaperon, fanno di questa storia una pietra angolare per questo tipo di narrativa.
    D'altro canto, il Mickey Mouse di Topolino e il Mistero di Tapioco Sesto è un altro monumento al fumetto Disney, con quello spirito prettamente gottfredsoniano che permea ogni tavola, e che vede nel protagonista e nel vecchietto molla dell'azione due caratteri davvero riusciti, in un racconto avvincente.
    Un altro grande Topolino comunque io lo vedo anche nella Nave del Microcosmo, anche se molti la definiscono un'avventura minore: secondo me ha il solo difetto di essere troppo breve per l'afflato che ha, per il resto un'ottima storia mistery, ottimo modo di presenta Pietro e un buon uso di Eta Beta.
    Amo molto anche l'Antidollaròssera, che trovo funzioni bene nella sua apparente discontinuità. Peccato davvero che non si capisca, alla fine, se la malattia è vera oppure no, unica vera pecca narrativa.
    Le due "pippate" (Pippotarzan e Campionissimo) sono degne di nota: la prima è un vero gioiello, dove tutto funziona perfettamente, dove le gag sono funzionali al racconto e dove Pappo rappresenta quasi un modello di vita alternativo e fantastico dove rifugiarsi, ricorrendo a quel sense of wonder a me tanto caro. La seconda è meno d'effetto, ma è comunque un bellissimo Pippo quello che viene lì rappresentato, e tanto mi basta. Del resto, anche Amùndsen non tocca le vette di quanto Scarpa ci ha regalato, ma è una storia dove il carattere dei protagonisti (in questo caso i Paperi) viene esaltato, dove si può toccare con mano l'umanità degli standard character.
    Spezzo una lancia in favore dell'unica martiniana del volume: L'Ora dell'Oro m'è piaciuta! Certo, lo stacco con le altre storie del volume è lampante a discapito di questa, e la trama ricorre alle solite assurdità tipiche del Professore, oltre che alla consueta dose di cattiveria gratuita e inappropriata. Però boh, non mi è spiaciuta, non la vedo come il male e anzi ha saputo intrattenermi abbastanza.

    Due parole sul disegno di Scarpa, che appare decisamente migliore di quanto visto sul primo tomo, dove comunque era già evidente l'abilità grafica dell'autore. Ma basta confrontare il Topolino del Doppio Segreto con quello di Tapioco per rendersi conto dei passi in avanti fatti da Scarpa nel disegno. Nei Paperi forse quest'evoluzione è meno evidente, per ora, anche se comunque si vede una maggior cura nella rappresentazione di becchi e corpi. In generale si tratta di un'evoluzione notevole, considerando il lasso di tempo in cui accade. La stessa cosa si può osservare per la sceneggiatura, dove comunque è evidente la "nutrizione" a suon di Barks e Gottfredson per l'invenzione e la strutturazione dei proprio plot.

    La cura editoriale dell'edizione è buona. Mi piace osservare come il limite di una facciata per introdurre le storie non sia vincolante, potendo allargarsi a tre nel caso del Pippotarzan e delle storielline inglesi. La scheda sull'autore (Martina) e sul personaggio (Trudy) sono fatte con la consueta cura, ma non aggiungono nulla di nuovo all'appassionato.
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  • Mi limito a quotarvi tutti. Questi volumi al momento sono la manna, con dentro capolavoroni assoluti. Dà proprio una bella soddisfazione portarsi settimanalmente a casa il buon fumetto Disney puro, quello autentico, in questi tomoni colorati. E anche qui ribadisco che Lo Scozzese Volante è la mia storia disneyana preferita in assoluto, la trovo proprio perfetta nei rapporti tra i personaggi, nell'uso della commedia e dell'avventura. Oh, bravo Scarpa. Se continuavi ad essere autore completo forse era meglio però. :P
  • Ho concluso solo ieri la lettura del terzo volume e l'ho trovato - che novità - assolutamente imperdibile e magistrale. C'è dentro praticamente l'ABC di Scarpa...che è anche l'abc non solo del buon fumetto ma di come dovrebbe essere un fumetto Disney, per emozionare e rimanere nel cuore.

    Ovviamente c'è in mezzo pure un Martina, con La Scuola dei Guai che bof, sto giro ho trovato anche spassoso da leggere, ma che al termine della lettura non ha potuto fare a meno di lasciarmi in bocca quel sapore sconclusionato, di una storia che parte da un presupposto, procede in modo completamente random senza ragione alcuna e poi si ricollega in modo forzato al tema di fondo, con tocchi umoristici un po' eccessivi. Bello il "NO" urlato in differita, che sarà ripreso poi decenni dopo anche nelle storie diaboliche di Paperinik, ma ad esempio il Paperino che non sa quanto fa 2 + 2 è la classica trollata gratuita martiniana poco credibile.

    Poi prendi in mano uno Scarpa puro e noti l'abisso. Narrativo, recitativo, psicologico.

    La Fondazione, pur essendo una delle "deboli" del volume, presenta un Paperone davvero unico, nelle pose, nelle espressioni. Persino l'ingenua storia con il Grillo e i Sette Nani riesce a trasmettere un calore e un amore per la disneyanità più genuina che nelle storie del periodo firmate da Martina non si trovava. I pezzi da novanta però arrivano dopo e sono L'Unghia di Kalì, che è il Giallo per eccellenza, con tutti gli ingredienti classici di questo genere letterario al posto giusto, i colpi di scena, le gag, le trovatine moderne (la dissolvenza di Purcell nel flashback) e un'ultima vignetta che mette quasi i brividi. Poi c'è La Dimensione Delta che è...forse la più bella storia di Topolino di sempre? Sul serio, una tale strutturazione a mo' di kolossal dove la troviamo? L'inizio tranquillo con l'indagine, le gag (Ma sì, Manetta! Arrestami pure! Solo questo ti mancava di combinarmi, nella tua carriera!), il reprise del materiale gottfredsoniano reimpastato con roba nuova, i flashback che raccontano la storia dei due atomi e per finire uno dei climax più potenti di sempre con una luuuuunga lotta fisica, divertentissima con Gambadilegno. Meglio di così? Meglio di così c'è forse L'Uomo di Ula Ula, una storia che a distanza di tanti anni mi ha nuovamente colpito per la sua immensa sensibilità, tenerezza e umorismo dissacrante. Il computer che ti risponde solo se gli sei simpatico penso sia un'ideona degna di un gigante del fumetto umoristico e le gag relative ("chiedilo a tua nonna!" "i tipi grassi fanno allegria!") penso siano al top dell'ironia Disneyana. Se ci aggiungiamo il comparto grafico salta fuori che Scarpa in questa particolare fase della carriera era...meglio di Barks? Oh.
  • Ho scritto per Milanofree ( sito su Milano e dintorni in cui lavoro come blogger) un articolo su Scarpa e la sua opera:

    http://www.milanofree.it/milano/persona ... aperi.html

    Leggete e condividete con gioia.....
  • Ahem...


    Ma Guido Martina è il padre segreto di Dario Argento?


    No, leggete la Fata Incatenata. Poi ditemi. :asd:
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
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    Ebbene sì, sempre meglio. E' arrivato il quarto numero e la qualità è salita ancora. Stavolta c'è dentro l'Avventura Scarpiana più magica (Le Sorgenti Mongole), l'ottimo Paperin Hood, l'immaginifica Collana Chirikawa in cui debuttano Trudy e Zia Topolinda e persino l'esordio di Brigitta con l'Ultimo Balabù. Inoltre ci sono ben due storie con i Sette Nani, una di Scarpa e una di Martina. E, udite udite, stavolta quello da tenere d'occhio è proprio Martina, che firma la storia Disney più brutale, angosciante, spaventevole e traumatizzante di sempre. A me causò un serio trauma da bambino, che mi fece provare spavento per il numero di Topolino che la conteneva. L'albo, intendo. Lo vedevo lì sul tavolo e temevo che aprendolo avrei rivissuto tale terrore. Attenti a non morirne, come i Sette Nani.


    VOLUME 4 - TOPOLINO E BIP BIP ALLE SORGENTI MONGOLE E ALTRE STORIE

    Topolino e Bip Bip alle Sorgenti Mongole (Scarpa)
    I Sette Nani e la fata incatenata (Martina)
    La leggenda di Paperin Hood (Scarpa)
    Topolino e la collana Chirikawa (Scarpa)
    I Sette Nani e l’anello di betulla (Scarpa)
    Zio Paperone e l’ultimo balabù (Scarpa)
    Storyboard de La “Fondazione De’ Paperoni”
  • Leggendo I Sette Nani e il Trono di Diamanti, che alla fine come storia non è così male, mi sono domandato perché la Disney Italia non fa qualcosa di simile anche oggi (ovviamente non coi nani) coi personaggi dei Classici moderni.
    All'epoca lo potevano fare liberamente, ora invece c'è una sorta di embargo dai WDAS che ci permette di realizzare in casa storie solo con gli standard characters?
    Eccezioni "recenti" ci sono state, mi viene in mente la trilogia di Atlantis in una miniserie a parte, ma così come i Boom Studios fanno serie a fumetti coi personaggi PIXAR, la scuola italiana non potrebbe realizzare, qualche mese dopo l'uscita del film, qualche one-shot legato ai film, su Topolino, come avveniva per i nani?
    E' solo un vago "non si fa più perché disonora il film" ideologico, o sapete se c'è un vero e proprio veto dall'America?
    Ad esempio immaginatevi quanto schizzerebbero le vendite di 2-3 numeri di Topolino in questo momento, con un'avventurina di Frozen...
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Ma lo sai quanto gliene frega dell'animazione a chi oggi si occupa di fumetto?

    Dai, realismo. Mondi separati. Non narrativamente, ma ideologicamente e produttivamente. Irrimediabilmente, oserei dire.
  • Boh.
    Alla fine sì, capisco che ormai sono distanti, ma se alla Disney "possono", così come facevano le storie dei Nani, 2-3 storielle su Ralph Spaccatutto o Frozen nei mesi successivi al film sarebbero un buon traino per la testata, e sono sicuro che autori validi sarebbero stuzzicati dal poter creare per una volta qualcosa in un universo narrativo differente dal mondo topi/paperi, pur nelle miriadi di incarnazioni diverse che ci sono.
    E se non sul Topo, fare degli one-shot a parte come fu per Atlantis? Avendo il traino credo che venderebbero di default un tot, come gli albi da colorare o gli adattamenti romanzati...
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  • Dovresti prima trovare qualche autore Disney che se li veda, questi film :P
  • E' veramente un'ottima iniziativa, questa di RCS.
    I primi 4 volumi sono spettacolari, per qualità delle storie, abbiamo probabilmente alcune fra le migliori storie italiane di sempre, sicuramente le migliori di Scarpa, come sceneggiatore.
    Ottimo anche ai disegni, ma, paradossalmente, preferisco di più il suo tratto tardivo, quello degli anni '90 per intenderci.

    Peccato solo per la mancata riproposizione di certe storie decensurate, come era stato promesso all'inizio...ma pazienza. A chi mancano certi capolavori, l'acquisto è consigliatissimo.
    Buoni anche i redazionali e certe chicche come lo storyboard dell'uomo di Ula-Ula.
  • Forse il tratto anni 90 è più preciso e perfetto, ma di sicuro perde molto di quel dinamismo, di quel movimento dovuto all'amore per l'animazione che troviamo nelle prime storie, dal tratto ancora acerbo. Di cero la fase peggiore è quella centrale, in cui lo stile è cavazzaniano (gliele chinava lui) e un po' tirato via...
  • Terzo e quarto volume costituiscono una doppietta bellissima.
    Inizia il ciclo di Atomino, infatti, che vede nella splendida Topolino e la Dimensione Delta la sua genesi. La storia è solida, divertente, fantascientifica, avventurosa e presenta un Topolino meraviglioso, capace di essere un fine indagatore quanto un ragazzotto pronto alla pugna. L'azzurrino alleato è un buon personaggio, che soffre le troppe similitudini con Eta Beta e che ha il "difetto" di essere troppo perfetto, ma c'è da dire che come spalla funziona bene per quel limitato numero di avventure in cui Scarpa lo utilizza, e in cui i suoi poteri sono utili allo scioglimento degli intrecci. Così anche la splendida Sorgenti Mongole e la prettamente gialla Collana Chiricawa sono dei veri e propri gioielli, pezzi fortissimi nella carriera dell'autore e nel fumetto disneyano in generale.
    Altro filone che arricchisce questi tomi è quello di Biancaneve, che a fumetti non mi ha mai fatto impazzire. Tuttavia Il Trono di Diamanti è una storia davvero bella, e anche l'Anello di Betulla. Meno interessante è La Fata Incatenata, davvero un po' troppo cupa: lo stillicidio dei Nani è angosciante a dir poco! Bella la tavola finale, però.
    Tornando a parlare di Mickey, L'Unghia di Kalì è un capolavorone che non ha bisogno certa delle mie lodi: il giallo per eccellenza. Mentre su Paperone l'autore veneziano lavora con ottimi frutti in storie come La Fondazione de' Paperoni (che è più un insieme di gag tenute insieme dalla cornice "sentimentale", piuttosto che il contrario, ma è comunque bel costruita), l'ottima Uomo di Ula-Ula (anche per la tecnica di narrazione sofisticata) e L'Ultimo Balabù, dove Scrooge dimostra che la sua parola vale fortissimamente e che ha un cuor d'oro verso i più indifesi, siano anche animali.
    Decisamente riuscita è Paperin Hood, che amo fin da quando uscì nel primo SuperMiti Mondadori dedicato alle parodie Disney, e che si dimostra anche molto profonda e attuale nella sua risoluzione finale.
    La martiniana Scuola di Guai invece mi ha convinto poco, soffrendo degli stessi nei di altre opere del Professore di quel periodo: storia che parte da un punto per svolgersi in modo decisamente differente, caratterizzazioni estreme e sballate, poco appeal.

    I redazionali continuano ad essere buoni, anche se finora non c'è nulla che un appassionato, anche nella media, non sappia già. Siamo di fronte a storie che, in virtù della loro bellezza e importanza, sono effettivamente già state ristampate in albi per collezionisti, e i vari dietro le quinte hanno già avuto modo di emergere in precedenti occasioni. Niente di male, chiaramente, visto che la collana in questione si rivolge ad un pubblico potenzialmente più ampio di quello che può aver già letto certe informazioni e considerando che in un'opera omnia definitiva ci vanno certe informazioni.
    Apprezzabile che si confermi non solo per la storia di apertura di ogni volume l'introduzione boschiana di 3-5 pagine, ma che questa sia dedicata anche ad almeno un'altra storia di peso presente. Dimensione Delta e Collana Chiricawa meritavano tale trattamento.
    Per carattere personale, invece, mi esaltano poco gli storyboard completi che vengono pubblicati (per l'Uomo di Ula-Ula e per la Fondazione), che costituiscono sì documenti interessanti e storicamente rilevanti e preziosi, ma che sono anche pagine che non mi metterò mai a leggere una per una, conoscendo già la storia nella sua veste finale.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Letto questo quarto volume, e l'ho trovato delizioso. Magari meno picchi rispetto al precedente, ma anche maggior omogeneità. Chiaramente la storia shock dell'albo, come si diceva, è La Fata Incatenata di Guido Martina, una storia che non capisco come sia potuto essere stata pensata. Il sapore non è quello Disney bensì quello delle più cupe fiabe dei Grimm, cruda e spaventosa. Da bambino mi traumatizzò, e rileggerla ora qualche brivido lungo la schiena l'ho avvertito. E' utile invece la contrapposizione con l'altra storia dei Sette Nani, questa volta coi testi di Scarpa, in cui troviamo Zenzero l'ottavo nano. Scarpiana fino al midollo, nella sua pazzerella bonarietà, nel suo caratterizzare i personaggi in modo assai morbido. Due sapori diametralmente opposti.
    Poi continua il ciclo di Atomino con due storie che sono rimaste nella Storia del fumetto Disney: La Collana Chirikawa è molto bella, e tra il flashback, i traumi, e l'esordio di Trudy e Topolinda è ovviamente indimenticabile. Peccato solo che la parte finale non sia all'altezza di quanto venga prima. Al contrario, la precedente è molto più omogenea: Le Sorgenti Mongole è un'avventura come si deve, che restituisce al lettore un sense of wonder e un'eccitazione crescente. Wow!
    E non dimentichiamo i paperi con il tentativo di parodia/trasposizione scarpiana Paperin Hood, gradevolissima, e l'interessantissimo Balabù che indugia sul carattere bonario di Zio Paperone presentandoci un personaggio nuovo, Brigitta. Lo storyboard alla fine occupa spazio, è vero, ma è anche una cosa gradita, perché le smatitate di Scarpa non fanno altro che trasmettere la spontaneità con cui si approcciava a questo lavoro, e a dirci molto della sua visione disneyana.
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    E' arrivato il quinto Scarpa! E dentro ci sono Le Lenticchie di Babilonia! Una storia che nessun disneyano che si rispetti dovrebbe ignorare. Oltre a questo abbiamo il Bip Bip 15, la Calidornia e Shan-Grillà che concludono il ciclo di Atomino, poi l'F.B.I. e Il Ratto di Brigitta in cui assistiamo all'esordio di Filo Sganga! Meno uno alla conclusione dello Scarpa aureo.

    VOLUME 5 - PAPERINO E LE LENTICCHIE DI BABILONIA E ALTRE STORIE

    Paperino e le lenticchie di Babilonia (Scarpa)
    Topolino e il Bip Bip-15 (Scarpa)
    Zio Paperone e il ratto di Brigitta (Scarpa)
    Topolino imperatore della Calidornia (Scarpa)
    Paperino agente dell’F.B.I.! (Scarpa)
    Topolino nel favoloso regno di Shan-Grillà (Scarpa)
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