[Il Pitore di Santini] Omino Bufo
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Comprato quasi a metà prezzo grazie ai supersconti di agosto, ho letto finalmente questo benemerito volumazzo del 2005, di grande formato e dalla rilegatura buona ma che temo non durerà troppi anni.
Perché, conoscendomi, questo è un volume che aprirò almeno una volta al mese (e 'almeno una volta al mese' è un palese eufemismo) e già oggi mentre lo leggevo la prima volta ho cominciato a notare filo e colla.
Pazienza: d'altronde la confezione è solo un mezzo per valorizzare i contenuti e questo mai troppo celebrato fumetto.
Come dice l'Artibani nel libro, "questo è l'unico fumetto al mondo che fa sentire il lettore intelligente"; sicuramente è l'unico che genera innumerevoli tentativi non di emulazione ma di vero e proprio plagio (anch'io mi sono cimentato e ancora mi cimenterò nell'ardito revival, ne ho bisogno).
Ci sono, infatti, un paio di sezioni dedicate alle strissie dei lettori, alcune sono quelle girano su internet (ad es. sul sito unofficial dell'Omino), alcune sono state riciclate dal Pitore di Santini lui medesimo e pertanto nel libro si trova anche qualche doppione (il volume è curato da Laura Scarpa, ma probabilmente Castelli l'ha tenuta col fiato sospeso fino all'ultimo, come sua abitudine, e come ravvisabile da qualche imperfezione qua e là, indice di una mancata revisione finale prima della stampa).
Il piatto forte, però, è ovviamente l'opera 'quasi omnia' del Pitore di Santini, anche se secondo me quel "quasi" è un altro eufemismo: credo che le strissie presenti siano più che altro una cospicua selezione.
Sicuramente è una selezione la sezione dedicata ad Artibani (manca la strissia pubblicata su PKNA n.47 e comunque si parla di 9 anni di materiale), ed è un peccato, perché trovo le sue strissie e il Martin Mystère Bufo anche più divertenti delle singole strissie del Pitore, che invece è fondamentale sul meraviglioso Tilt (vedi il calendario 1975, da leggere in orizzontale, cosa che, parentesi nella parentesi, spiega i cedimenti di cui scrivevo all'inizio).
Come mai oso proferire tali eretiche parole? Direi per il linguaggio utilizzato da Artibani, e per il suo tratto più pulito (ma comunque bufo): certe strissie di Castelli sono disegnate e scritte talmente male (a livello di calligrafia, intendo) che a volte bisogna rovinarsi la vista per apprezzarle del tutto (dell'Omino Bufo va letta ogni singola lettera!). Insomma, Castelli scrive come un medico
A corredo di tutto 'sto ben di dio, qualche prefazione di vari membri della compagnia del CdR e uno scoop sensazionale del Silver, che rivela come il BVZA sia, in realtà, morto quasi trent'anni fa (e quindi quello che conosciamo noi è il suo clone): Castelli come Paul McCartney. Che bufo!
Chiusura alla Bramo: Omino Bufo: 33 anni per niente, edito da Coniglio Editore. Euri 20,00.
Ottimo lavoro.
Grazie per avermelo segnalato dopo che ho già sprecato il mio buono di 16 euro dalla Coniglio (il rimborso per il Makkox incompiuto).
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
è del 2005 . Credevo di essere rimasto l'unico a non averlo ancora comprato
Ottimo lavoro.
Io lo presi appena uscì, ma sono un fiero possessore dell'intera collezione di Cattivik, dove l'Omino Bufo è un fumetto che mi attirava all'acquisto tanto quanto la melanzana nera.
In un numero pubblicarono pure un paio di mie strisie bufe, tra quelle inviate dai lettori! Mamma mia, ero un pupattolo...
In un numero pubblicarono pure un paio di mie strisie bufe, tra quelle inviate dai lettori! Mamma mia, ero un pupattolo...
Nel frattempo a Lucca uscì questa raccolta della Panini, che mi pare di aver capito dovrebbe essere il primo di due volumi (o almeno spero): abbiamo strissie di Castelli, strissie di Artibani, Martin Mystere Bufo, l'oroscopo dell'Omino Bufo
Assurancetourix