Yoshiaki Koizumi, famoso game designer di Nintendo ha una carriera di tutto rispetto. Dopo essersi approcciato sia alla saga di Link che di Mario grazie al grande Tezuka, decide di prendere, per un primo momento, la strada della prima, collaborando in modo stretto con Miyamoto alla realizzazione del leggendario "Ocarina of Time". Proprio in questa occasione il guru di Nintendo avrà modo di notare lui e il suo, quasi coetaneo, Eiji Aonuma, entrambi dediti alla realizzazione di personaggi ed eventi. Il Miya apprezza molto il loro lavoro e dopo aver finito di reinventare in 3D le sue due serie finisce la sua seconda epoca d'oro, ritirandosi nuovamente dalla direzione di un singolo gioco e tornando, come in epoca del Super Nintendo a supervisionare più lavori contemporaneamente. Shigeru affida così le due saghe a questi due più giovani creativi che prima di spartirsi l'eredità decidono di mettere insieme il loro ingegno nel superlativo "Majora's Mask". Anouma avrebbe poi preso in mano la saga di Zelda realizzando il controverso ma poetico "Wind Waker" e il fracassone quanto anonimo "Twilight Princess", non raggiungendo la perfezione della bilogia per Nintendo 64. Koizumi, invece si occuperà per un buon periodo di Mario. I due giochi di cui è direttore, Mario Sunshine e Mario Galaxy, si distinguono per avere una storia più approfondita rispetto alla media dei titoli dell'idraulico in cui il plot narrativo si riduce al solo rapimento della principessa Peach. Ciò è dovuto alla formazione zeldiana di Koizumi che ha cercato in questo modo di dare sfogo alla sua fantasia nell'intrecciarsi d'eventi e personaggi. Ma il progetto di "Super Mario Sunshine" non fu facile e prima di vedere un seguito di "Super Mario 64" i nintendari dovettero rimanere in attesa per ben 6 anni.
Lo stesso Miyamoto aveva cominciato a parlare di un sequel per Nintendo 64, "Super Mario 64 2", ma mai realizzato per ristrettezze tecniche. Il progetto fu quindi dirottato sulla nuova macchina di Nintendo, il GameCube, con il nome di "Super Mario 128". Visto che lo sviluppo era ancora lungo, Shigeru suggerì a Koizumi di realizzare intanto un altro Mario di riempitivo in attesa del boom che ci sarebbe stato con Mario 128. Dopo qualche settimana di brain storming si decise che il gioco sarebbe ruotato attorno a un nuovo accessorio per Mario, lo SPLAC 3000 (una sorta di pistola ad acqua con funzionalità jet-pack), che avrebbe potuto variare il numero di mosse a disposizione dell'idraulico. A causa del continuo bisogno d'acqua per riempire lo SPLAC si decise che il luogo migliore per ambientare la nuova avventura del baffuto italiano sarebbe stata un'isola tropicale, l'isola Delfino. Tutto fu fatto a tempo di record (poco più di un anno) e il lancio avvenne nel 2002 con un generale apprezzamento della critica, anche se ritenuto comunque inferiore e meno rivoluzionario del predecessore Mario 64.
Mario e soci si prendono una vacanza all'isola Delfino, ma quando arrivano il nostro eroe viene accusato di essere il responsabile della diffusione nell'isola di sporcizia e della sparizione dei Soli Custudi (i "Sunshine", appunto, con la stessa funzione delle stelle di Mario 64). Anche se innocente Mario deve pertanto ripulire tutta l'isola e per farlo userà lo SPLAC 3000, utilissimo spruzzatore trovato sul luogo. Nel corso delle sue scorribbande Mario scoprirà che il vero colpevole è un suo sosia, Mario Ombra, che si rivelerà essere [spoiler]l'ottavo figlio di Bowser, Junior[/spoiler] (per chi ancora non lo sapesse
). Lo SPLAC avrà a disposizione quattro modalità: il classico getto d'acqua, un utilissimo jet-pack, un razzo che spedirà Mario molto in alto e un motorino che velocizzerà i nostri spostamenti acquatici.
"Super Mario Sunshine" è un gioco particolare se paragonato agli altri della serie di Mario. Infatti, alle classiche situazioni platform abbina elementi più adventure con luoghi e personaggi più "profondi" che hanno delle, seppur minimalistiche, sottotrame ad episodi. Ciò limita da un lato l'esperienza, costringendo a seguire un ordine ben preciso, perdendo così uno dei punti di forza del capitolo per Nintendo 64, ovvero l'estrema libertà nello scegliere un percorso data al giocatore. Anche le ambientazioni non sono molto varie perché tutte situate nell'isola tropicale, ammazzando così un'altra qualità del predecessore. L'inserimento di Yoshi appare poi un po' forzato, visto che le sue apparizioni sono molto esigue e il continuo doverlo rimpinzare di frutta non è d'aiuto (si dovrà aspettare "Super Mario Galaxy 2" per una buona trasposizione 3D del dinosauro verde). Una degli sbagli più grossi sono sicuramente le monete blu che faranno impazzire nella ricerca più di un giocatore. Koizumi spingendo l'acceleratore sullo story-telling ha quindi perso di vista le caratteristiche che rendono immediati e universali i giochi di Mario, ottenendo un titolo meno affascinante e vario del solito.
Ma non tutto è da buttare, anzi!!! I controlli sono tra i più fluidi e precisi mai visti, anche a confronto dei successivi Mario 3D. Meritevoli sono anche le parti in cui il nostro eroe viene portato in un mondo parallelo dove non può usare lo SPLAC e si può basare solo sulle sue incredibili acrobazie. Le boss fight sono più approfondite ed epiche rispetto a "Super Mario 64" rassomigliando più a boss di Zelda, infatti per sconfiggerli bisogna spesso usare un oggetto o una particolare strategia, piuttosto che saltargli sopra o menargli cazzotti come nella maggior parte dei precedenti (e successivi
) giochi di Mario. Il comparto visivo è molto buono con degli effetti di riflessione e increspamento dell'acqua ancora oggi molto validi. Infine, le musiche sono, come sempre, molto orecchiabili grazie all'immortale maestro, Koji Kondo.
"Super Mario 128" non arriverà mai alla luce, ma servirà da base per la realizzazione di "Super Mario Galaxy", anch'esso di Koizumi. Purtroppo dopo Sunshine, Mario riceverà un level design sempre meno indirizzato all'esplorazione, prima con i due Mario Galaxy fino ad arrivare con Mario 3D Land e World con l'appiattimento totale. Nulla da dire sono tutti giochi davvero ottimi, ma non veri seguiti di quell'incredibile "Super Mario 64". Sunshine, va quindi apprezzato come ultimo esemplare di gioco mariesco a dare più possibilità esplorative e, anche se non riuscitissimo, va sicuramente giocato come merita.