[Lynch & Frost] I Segreti di Twin Peaks (Showtime)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • SECONDA STAGIONE

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    Dopo il colpo di scena finale ([spoiler]e il colpo di pistola in pancia a Cooper[/spoiler] :P ) nell’ultima scena dell’ottavo e ultimo episodio della prima stagione, la seconda stagione inizia esattamente in quel punto. Una seconda stagione che si può grossomodo dividere in due parti, che non sono distinte, fanno parte dello stesso discorso che David Lynch e Mark Frost portano avanti fin dall’inizio.
    Come avevo accennato nell’introduzione alla serie, infatti, la ABC mise fretta a Lynch nello svelare chi fosse l’assassino di Laura Palmer, che si scoprì prima della metà di questa seconda stagione. Dopo la scoperta, è come se si aprisse un nuovo filone (in realtà le cui basi già erano state gettate fin dal 2X01) in cui gli eventi non girano più attorno alla ricerca dell’omicida, ma attorno a due altri nuclei tematici, che manco a dirlo finiranno per convergere e che comunque possono dirsi legati alla tematica principale di tutta la serie, la grande riflessione di Lynch sul Male. Fare un “prima della scoperta dell’assassino” e un “dopo la scoperta dell’assassino” ha quindi eventualmente senso solo in base alla comodità descrittiva, ma non più di tanta a livello logico, dato che la vicenda di base continua a scorrere in sottofondo prima e dopo. Molti non hanno comunque gradito il dopo, avvertendo come se la serie avesse perso la sua ragion d’essere senza la ricerca dell’assassino di Laura, da qui il calo d’ascolti e la decisione della rete di chiudere la serie con la seconda stagione. Fortunatamente in modo più sensato che con il recente caso di FlashForward. Comunque la figura di Laura continuerà ad aleggiare sul paese e sui protagonisti, e verrò approfondita alla grande nel film Fuoco Cammina Con Me.
    Piccola nota: la parte del capo di Cooper, Gordon Cole, è interpretata da Lych stesso.

    Ogni volta che vedevo un episodio mi scrivevo la mia recensione, di conseguenza per chi volesse seguire la serie (e lo consiglio caldamente a tutti, ma davvero) e seguire anche i miei commenti a ogni episodio, sappia che non ci sono anticipazioni su ciò che avverrà nelle puntate successive, perché nel momento in cui scrivevo non sapevo ancora cosa sarebbe accaduto dopo! Però è bene avvertire che ogni recensione contiene alcuni spoiler su cose che accadono e che si scoprono in quell’episodio a cui il commento si riferisce. Regolatevi voi, insomma, sapendo che in questa serie il bello è scoprire di episodio in episodio insieme ai protagonisti nuovi indizi e nuovi risvolti delle varie trame e sottotrame.

    2X01. Che il Gigante Sia Con Te

    Ma che inizio di stagione spettacolo è? Intanto durata doppia, come il Pilota; poi… la componente “magica” si acuisce e acquista un nuovo elemento. Se nella prima stagione c’era il Nano ballerino, adesso c’è un Gigante, che compare nella stanza di Cooper mentre questi è a terra, ferito per i tre colpi di pistola che ha in pancia. Il gigante gli dà quattro enigmatici indizi, cose che sono destinate ad avverarsi per stessa ammissione dell’essere. Egli dice “c'è un uomo in un sacco che sorride”, “i gufi non sono quello che sembrano”, “senza medicine lui è perduto” e “Leo è stato rinchiuso dentro un cavallo affamato”.
    La prima affermazione fa riferimento al cadavere di Jacques Renault, ucciso soffocato dal signor Palmer che lo credeva l’assassino della figlia; l’ultima scagiona quasi definitivamente Leo dalla colpevolezza, perché si scopre che era rinchiuso nel carcere di Hungry Horse la notte in cui venne uccisa la prima ragazza, un anno prima.
    La figura del gigante è elettrizzante: forse ancora più utile del nano del sogno, il gigante compare avvolto di luce luminosa direttamente nella stanza di Cooper, e ricompare anche alla fine dell’episodio, quando gli confermerà che una sola persona ha visto il terzo uomo della tragica sera, e ora è pronta a parlare. Infatti contemporaneamente vediamo Ronette svegliarsi dal coma urlando, e le vediamo passare davanti agli occhi alcuni spezzoni di immagini della notte della morte di Laura. Quindi apprezzo che il gigante compaia con una certa continuità rispetto al nano, e il finale è da brivido, oltre a ricalcare nell’angoscia e nella pelle d’oca che m’ha messo addosso il finale del Pilota.
    L’intrigo della segheria continua: Catherine, colei che gestiva il posto e cugina del defunto ex-proprietario, sembra essere morta durante l’incendio della segheria avvenuto nell’ultimo episodio della scorsa stagione; viene invece ritrovata, anche se malmessa, la moglie di Leo che era pure dentro lo stabile andato a fuoco. Leo di contro è in coma perché colpito dallo sparo di Hank, quello scarcerato da poco che ha intrallazzi con Josie e con Ben Horne. Josie intanto è sparita, ufficialmente fuori città per motivi di lavoro. Casotti vari, insomma, pedine impazzite. E ancora non si capisce cosa c’entra la segheria con Laura. Penso niente, comunque.
    Cooper, insieme allo sceriffo e alcuni agenti, fa una cosa utile per gli spettatori: riassume tutto quanto si sa e si ipotizza dopo le 8 puntate della prima stagione sul caso Laura Palmer, essendo passati alcuni mesi dall’ultimo episodio (per gli americani che videro la serie in diretta, ma penso sia utile anche per chi la vede tutta insieme).
    Una puntatona insomma, che riassume quello che si è visto finora e calca un po’ più la mano sugli eventi soprannaturali. Tra l’altro la cugina di Laura comincia a fare sogni (sia da addormentata che a occhi aperti) in cui vede anche lei Ciufoli capellone, ormai identificato da Cooper col nome di Bob (ricordandolo nominato così nel suo sogno). Insomma, grande baldoria.

    2X02. Coma

    E anche questo secondo episodio non è da meno del primo, per questa seconda stagione! Come abbiamo visto, Ronette è cosciente e Cooper le mostra i volti di alcuni degli implicati nella vicenda. Vedendo l’identikit di Bob (aka Ciufoli) dà di matto e grida come una forsennata. Insomma, sembra trovare finalmente conferma che il terzo uomo è proprio il misterioso Bob, che nessuno però ha ancora visto dal vivo.
    In paese è tornato già nello scorso episodio Albert, della scientifica dell’FBI, che venne a Twin Peaks già in alcune puntate della prima stagione per fare l’autopsia al corpo di Laura, inimicandosi tutti per i suoi modi strafottenti e boriosi, pieni di disprezzo per il piccolo paese, disprezzo che comunque si manifesta sottoforma di battutine salaci che mi hanno divertito più volte, che puntano all’atmosfera bucolica e “preistorica” che si respira a Twin Peaks. E’ proprio attraverso Albert che Cooper, suo amico, vede il contrasto tra paese e grande città preferendo di gran lunga la pace della prima. Albert lo informa della scomparsa di un vecchio amico e collega di Cooper, Windom Earle, e la cosa lo inquieta molto, anche perché poco dopo scopre anche della scomparsa di Audrey.
    Audrey intanto ha trovato conferma del fatto che Laura ha fatto la prostituta all’ “One Eyed Jacks”, arruolata nei grandi magazzini da un uomo di fiducia del proprietario, Ben Honre come già sappiamo. Peccato che si metta nei guai, sembra grossi… L’amore impossibile tra Audrey e Cooper è uno dei pochi intrallazzi amorosi davvero interessanti della serie, in mezzo a tutti gli altri tradimenti vari, forse perché tra questi è l’unico che ancora non si è concretizzato.
    Donna sostituisce Laura nel suo lavoro di consegna pasti a domicilio: conosce così una strana signora, Mrs Tremond, la quale vive con l’inquietante nipotino dotato di poteri paranormali… Walt, insomma! Dalla signora poi Donna apprende il nome di un uomo amico di Laura, e lo contatta.
    Episodio ricco, insomma: cosa c’entra nell’economia della storia il vecchio amico di Cooper scomparso? Bob è davvero l’assassino di Laura? E chi è in realtà Bob? Tra l’altro il signor Palmer sembra riconoscere nell’identikit di Bob un tipo che vedeva da bambino. Ci sarà corrispondenza? Bob è una specie di Jacob che conosceva da anni i candidati per poi, in questo caso, ucciderli? Magari conosceva anche la precedente vittima fin da bambina?
    Ma i tocchi di classe, deliziosamente inquietanti e spaventosi, sono che il padre di Bobby, che lavora nell’esercito, mostra a Cooper dei tabulati di onde radio in cui in mezzo a segnali senza senso compaiono le frasi “i gufi non sono quello che sembrano” e “Cooper, Cooper, Cooper”; e il fatto che la cugina di Laura veda in salotto Bob che le viene incontro minacciosissimo, e m’ha fatto venire la pelle d’oca un’altra volta. Spettacolare.

    2X03. L’Uomo Dietro al Vetro

    Ancora non riesco a capire chi diavolo sia quest’uomo dietro al vetro. L’unico che mi viene in mente… c’è nel prossimo episodio, e non mi pare così importante ma solo inquietante, come spesso in questo serial. Bah.
    Comunque, pur essendo leggermente inferiore ai primi due episodi di stagione, questa terza puntata si difende bene: Cooper, dopo aver parlato col signor Palmer, inizia a cercare i proprietari della casa al mare vicino a quella dove alloggiava il padre di Laura da piccolo, per seguire questa promettente pista su Bob. Ma non è l’unica cosa importate: dallo sceriffo infatti si è recato l’uomo con un braccio solo (Philip Gerard) per vendere delle scarpe alla polizia, ma quando vede l’identikit di Bob sbianca, si sente male e deve andare in bagno. Se nella prima stagione si pensava non c’entrasse niente col caso, ecco che ora sembra conoscere il misterioso Bob, e avvera una delle profezie del gigante nella 2X01: “senza medicine lui è perduto”, dato che nel bagno Cooper trova un flaconcino di pillole. Mistero.
    Che altro succede? Be’, Donna prosegue le sue indagini e finalmente conosce il ragazzo che le aveva indicato la vecchietta nello scorso numero, un tipo strano che benché giovane non esce mai di casa per ragioni sue. Si chiama Harold Smith ed era amico intimo di Laura, e Donna scopre che a casa sua c’è un secondo diario segreto della ragazza defunta. Cooper e Harry scoprono, ipnotizzando Jacobi, che il signor Palmer ha ucciso Jacques Reanult, e la giovane Audrey viene fatta prigioniera dalla tipa che gestisce il bordello, per chiedere un riscatto a Ben Horne, e nell’intrigo ci sarà anche il fratello di Jacques che vuole uccidere Cooper.
    Un episodio forse meno “forte” dei precedenti, ha comunque dalla sua trovate interessanti per mandare avanti la trama e incuriosire, come l’amico di Laura o il ruolo dell’uomo senza un braccio.

    2X04. Il Diario Segreto di Laura

    Mentre Donna approfondisce la sua conoscenza con Harold, e può sentire stralci dal diario di Laura che la ragazza lasciò al tipo (con alcune delle sue fantasie perverse), e mentre il signor Palmer inizia ad affrontare il processo, Jean Renault (fratello di Jacques) contatta Ben Horne, per informarlo del ricatto e del fatto che vuole incontrare Cooper. Il nostro agente dell’FBI, ignaro del rancore personale che il ricattatore prova per lui, si prepara ad andare all’appuntamento per salvare Audrey, accompagnato da Harry.
    Sul fronte amoroso, Josie è tornata dal suo viaggio fuori città, insieme al cugino Jonathan, ed è sempre più chiaro il suo intento truffaldino per lucrare sulla segheria distrutta grazie al suo complotto con Ben Horne e ai danni dell’amico Pete (marito di Catherine, la defunta cugina del vecchio proprietario – marito di Josie - , quello morto nell’incendio) e della stessa Catherine. In tutto ciò, a parte che Harry pur coi suoi sospetti si fa imbambolare dai soliti trucchi di donna e non riesce ad andare ad andare a fondo del caso sull’incendio.
    Invece Donna sospetta che ci sia del tenero tra James e Maddy, la cugina di Laura, e li becca anche mentre sono abbracciati in effetti.
    Episodio meno interessante dei 3 precedenti, si scopre poco se non che Cooper corre rischio di morte. D’altro canto se riuscisse a liberare Audrey avrebbe qualche informazione in più su Laura… anche se ritengo nulla di significativo. Boh, vedremo.

    2X05. La Maledizione dell’Orchidea

    Scoprendo il vecchio biglietto che Audrey gli aveva lasciato in stanza, Cooper scopre dove la ragazza è tenuta prigioniera, all’ "One Eyed Jacks" ovviamente. Può così tentare di andare a salvarla con l’aiuto di Harry, senza dover pagare i rapitori. La missione sarà condotta in modo emozionante, ma con la fuga di Jean Renault. Nel frattempo Donna cerca di distrarre Harold per permettere a Maddy di rubare il diario di Laura, ma verranno sgamate dal ragazzo che in conseguenza a ciò mostrerà intenti non troppo simpatici.
    Intanto un misterioso giapponese è interessato al progetto edilizio di Ben Horne, che progetta di usare il terreno della segheria…
    Episodio poco interessante, anche se il salvataggio di Audrey e la follia si Harold emozionano. Ma per il resto poco di interessante sugli sviluppi della vicenda.

    2X06. Demoni

    Ma cazzo, ma cazzo! Questo è un episodione, uno dei migliori finora di tutta la serie!
    E tutto per il finalone! Spoileroni pesanti in questa rece.
    Liberandoci delle cose meno importanti, Josie è costretta a partire abbandonando Twin Peaks con grande amarezza del povero sceriffo, e quindi cerca di ottenere da Ben Horne i soldi che le spettano dall’intrigo della segheria. Dal dialogo tra i due sembra trovar conferma che sia stata proprio lei a causare l’incidente che ha portato alla morte di suo marito, ex proprietario di quella maledetta segheria che ancora non capisco che mazza c’entri nella storia. Uff…
    Intanto Audrey è tornata a casa, ma dal suo cipiglio si presume che voglia affrontare un bel discorsetto col padre sul suo ruolo nel bordello e con Laura. Chissà che non ne venga fuori qualcosa di interessante, tanto ormai è chiaro che quell’uomo ha le mani in pasta in tutto ciò che è losco a Twin Peaks…
    James ha salvato Maddy e Donna dalla furia di Harold, ma il diario resta in casa del ragazzo; Maddy annuncia a James che lascerà la città il giorno dopo e Donna informa lo sceriffo del secondo diario di Laura.
    Ma tutto questo è fuffa, confrontato con quello che succede negli ultimi 10 minuti: a parte che Cooper riceve (dalle mani del suo superiore giunto da poco in paese, Gordon Cole) un biglietto con una mossa di scacchi, che ritiene gli sia stato mandato da Windom Earle, il suo vecchio collega pazzoide (vedremo cosa salterà fuori su ‘sto tizio, spero, prossimamente), gli uomini dello sceriffo rintracciano il venditore di scarpe, l’uomo senza un braccio, e gli impediscono di prendere le sue medicine. L’uomo rivela così il suo alter-ego, Mike, che spiega di essere uno spirito. Esatto, uno spirito, un’entità soprannaturale che deve occupare il corpo di un essere vivente per esistere, come un parassita. Lui conosce Bob, è anche lui uno spirito, ma malvagio, si diverte infatti a far compiere azioni malvagie alle persone che “popola” per trarne piacere e godimento.
    Sono rimasto a bocca a aperta, letteralmente: la componente soprannaturale/esoterica ha preso il sopravvento in modo deciso, ora. Non ci sono metodi di indagine tibetani che tengano in confronto, e si capisce il riferimento più volte fatto da alcuni abitanti alle stranezze dei boschi, alla strana atmosfera attorno al paese… per forza, i dintorni sarebbero popolati di spiriti che prendono possesso della gente! Ora è chiaro perché Bob finora è stato visto solo in sogni e visioni (resta da capire come l’ha visto il padre di Laura da piccolo…), nella realtà infatti alberga in un corpo di chissà chi! Questo ovviamente amplia lo spettro di possibilità sul colpevole, non solo, quando verrà trovato chiunque sia non sarà imputabile come colpevole! Altra cosa importante che viene detta da Mike: sembra che proprio l’hotel dove alloggia dall’inizio Cooper sia il luogo di aggregazione di tutti gli spiriti in circolazione…
    Ok, mi ha molto galvanizzato questa puntata. La doppia personalità dell’uomo senza un braccio, l’esistenza degli spiriti, Bob che è uno spirito, Mike che ripete ancora la filastrocca del “Fuoco cammina con me” che già aveva recitato a Cooper in sogno… tutto ciò apre moltissimi nuovi scenari nel proseguio dell’indagine.

    2X07. Anime Solitarie

    Cazzo cazzo cazzo!
    La puntata chiave, così, a tradimento, già adesso! E chi se lo aspettava, io pensavo che una cosa del genere si vedesse almeno a metà stagione! Spoileroni a fiume.
    Puntata pazzesca, scritta da Frost e diretta da Lynch, in cui si scopre chi è l’assassino di Laura Palmer.
    Andiamo con ordine: i poliziotti vanno a casa di Harold Smith per prendere il diario segreto di Laura, e scoprono che il ragazzo si è impiccato. Prima di far ciò ha strappato alcune pagine del diario, ma quello che rimane basta allo sceriffo Truman per capire che Laura sapeva un po’ di cose losche su Benjamin Horne e questo potrebbe essere un buon movente. Intanto a rincarare la dose Audrey rivela a Cooper e Harry che suo padre è il proprietario dell’ “One Eyed Jacks” e che ha fatto l’amore con Laura nel breve periodo in cui lei lavorava al bordello. Inoltre, quando Cooper e Truman hanno portato all’hotel del paese Mike, l’uomo con un braccio solo, per individuare Bob tra i clienti, ha iniziato a stare male proprio quando è entrato Horne.
    Con tutti questi indizi i due detective decidono di arrestare Ben Horne per l’omicidio di Laura.
    Ovviamente non penso di essere l’unico spettatore a pensare che sia una falsa pista come in ogni classico giallo, Benjamin Horne è sicuramente un uomo d’affari alquanto losco e con le mani in pasta davvero ovunque, che non si fa scrupoli a uscire dai confini della legge e Laura sapeva sicuramente delle cose su di lui… ma sarebbe troppo ovvio che sia lui l’assassino. Quel che non immaginavo era che la mia sensazione avrebbe trovato risposta entro la fine dell’episodio…
    E se uno sgrana tanto d’occhi nello scoprire che il giapponese con cui era in trattativa Horne è in realtà Cathrine, la moglie di Pete e sorella dell’ex proprietario della segheria creduta morta, abilmente camuffata, il bello viene dopo, negli esoterici 10-15 minuti finali: la Signora Ceppo convince Cooper ad andare alla Roadhouse dove, sul palco del locale, appare all’agente dell’FBI il Gigante, che lo avverte che “sta per succedere di nuovo”. Nel frattempo, infatti, in un insieme assurdo e meravigliosamente inquietante di scene a casa Palmer, [spoiler]vediamo Leland Palmer che si specchia e il volto riflesso è quello di Bob. Si infila dei guanti e, in scene allucinanti in cui la regia di Lynch, anche per un assoluto ignorante in regia come me, si sente eccome, Leland posseduto da Bob uccide Maddy, la cugina di Laura.
    Pazzesco. Il padre di Laura. Leland Palmer, quell’ometto che sembrava così innocente, sciocco a volte, e completamente uscito di senno ma innocuo dopo l’omicidio della figlia, ne è proprio il colpevole. Assurdo, ero con la bocca spalancata, e vedere durante questo nuovo omicidio il volto dell’uomo che si trasfigurava da Leland e Bob e viceversa, continuamente, era quasi disturbante. Gli mette anche la lettera sotto l’unghia.
    Ma… Leland. Leland che era andato a dire a Cooper che aveva già visto la faccia di Bob in villeggiatura da piccolo! Inoltre Laura nel diario segreto ha anche scritto che Bob è come un vecchio amico di famiglia… Mamma mia.[/spoiler]
    Oltre all’identità del posseduto da Bob, quello che mi stupisce è come siamo venuti a saperlo: io mi ero immaginato che avremmo conosciuto il colpevole insieme a Cooper e allo sceriffo Truman, mentre così noi sappiamo e loro no, un po’ come nel telefilm Colombo.
    Scioccato… a bocca aperta, non me l’aspettavo. Ah, prima del fattaccio la moglie di Leland vede in salotto un cavallo bianco!

    2X08. Guida Con Una Ragazza Morta

    Brutto, bruttissimo periodo per Benjamin Honre: in carcere accusato dell’omicidio di Laura Palmer, è assistito dal fratello che non si dimostra molto abile come avvocato… inoltre Bobby, che insieme al suo amore Shelly si prendono cura da qualche episodio (per cercare di prendere i soldi dell’assicurazione) del marito di lei Leo Johnson, ridotto a vegetale dal colpo di pistola di Hank, trova negli stivali di Leo un’audiocassetta in cui c’è registrata la conversazione tra Leo e Horne (che noi sentimmo nella prima stagione) in cui Benjamin gli ordinava di bruciare la segheria. Parte il ricatto di Bobby. Inoltre anche Catherine, in collaborazione col marito Pete, tramano contro Horne: lei fornirà un alibi a Benjamin per la notte dell’omicidio di Laura se lui le ridarà il terreno della segheria. Sembra che gli autori abbiano voluto in un solo episodio rendere difficile la vita di quell’infame di Ben Horne, dopo averci mostrato tutte le sue malefatte, il che è appagante.
    Ma quello che lo spettatore aspetta con maggiore ansia, dopo il finale dello scorso episodio, è capire le mosse di Leland/Bob. E se qualcuno (io, per esempio) si era posto il dubbio che Bob magari abbia posseduto Leland solo per uccidere Maddy, ma aveva acquisito il corpo di qualcun altro per uccidere Laura, qui trova la smentita, è ormai certo che dall’inizio di Twin Peaks Bob ha sempre albergato in Leland Palmer. Lo si deduce dal sorriso che sfoggia tra sé e sé quando scopre che hanno arrestato Horne. In effetti se pensiamo a quanto ha detto Mike su Bob ha senso: lui fa fare cose cattive alla gente per divertirsi, e c’è un certo divertimento perverso nel far uccidere dal padre la ragazza perversa Laura. E ha senso anche pensando all’omicidio di Jacques Renault, a questo punto forse non mosso solo dalla rabbia per la morte della figlia.
    Poi faccio i miei applausi all’attore che interpreta il padre di Laura, che è perfetto sia quando assume comportamenti “folli” (tipo quando balla e canta a caso in mezzo alla gente) e adesso quando il suo sguardo fa emergere un sorrisetto glaciale.
    Bene, appunto, cosa fa Leland? In pratica ha nascosto il corpo di Maddy nella sacca delle mazze da golf, e se ne va in giro in macchina tranquillo con un carico del genere, guidando anche in modo da attirare l’attenzione. Un pazzo, decisamente, e la scena in cui apre il bagagliaio a due passi da Cooper è da brivido. Alla fine il corpo di Maddy sarà ritrovato avvolto nella plastica proprio come quello di Laura.
    Ovviamente è un episodio meno eccitante dei due precedenti (soprattutto del 2X07) ma comunque degno di nota. Gli intrighi vari proseguono, e Leland dimostra sempre più di essere sottomesso a Bob. Inoltre è interessante vedere la primi mini-crepa (che sembra già risanarsi alla fine dell’episodio) tra Cooper e Harry Truman, che sono sempre stati amiconi fin dalle primissime puntate e come coppia di amici (più che colleghi insomma) mi piacciono molto, come già dissi ricordano Poirot e Hastings. In pratica, anche se con grande rispetto, Harry dice a Cooper di essere un po’ stanco delle sue visioni e dei suo sogni su nani e giganti… chissà se in quegli anni anche alcuni telespettatori avvezzi a polizieschi più tradizionali la pensavano così…

    2X09. Legge Arbitraria

    Un titolo abbastanza anonimo per l’Episodio.
    Davvero, si va di capolavoro in capolavoro ormai. Spero solo si possa continuare così, ora che la storia prende una svolta significativa, dalla fine di questa puntata.
    Evito di parlare di Horne e Catherine così come di James e Donna e tutti i loro impicci, chissene, il cuore dell’episodio è tutto incentrato sulla macrotrama e sulla componente magico-esoterica. E questo è fantastico!
    Donna ricorda che le parole d’addio scritte da Harold Smith prima d’impiccarsi le aveva dette le vecchia signora vicina di casa di Smith, quella col nipotino magico. Decide di andare da lei insieme a Cooper, ma lì la casa è abitata da una signora più giovane che afferma di vivere lì sola, e sua madre è morta da tre anni. Ha comunque una busta da dare a Donna.
    Già qui una sottotrama interessante inizia a svilupparsi: la misteriosa vecchia con l’ancor più misterioso nipotino erano intriganti, ora che sembra non esistano nemmeno è ancora più avvincente.
    Ma la cosa interessante è che nella busta (probabilmente consegnata alla signora da Smith stesso) c’è una pagina del diario segreto di Laura, in cui la ragazza racconta che la notte prima di quella della sua morte ha fatto lo stesso sogno col nano che aveva fatto Cooper, in cui lei sentiva di dover rivelare l’identità di Bob all’uomo anziano (Cooper, come sappiamo) perché sarebbe stato importante. Inoltre sapeva che la sera del 23 febbraio sarebbe morta, ed era quello che voleva.
    Di conseguenza a questa cosa, Cooper prima va a parlare con Mike, che gli comunica che il giante esiste e la sua gente lo conosce, e riunisce i principali personaggi alla Roadhouse (compreso il misterioso vecchio cameriere dell’hotel che è già comparso altre volte) e lì, in un cerchio magico, Cooper ricorda cosa Laura gli sussurrò all’orecchio nel sogno: “è mio padre che mi ha uccisa”.
    E così ci siamo: mi lamentavo poco sopra che noi spettatori siamo a un livello di conoscenza superiore di Cooper e Harry, ma la situazione è durata poco: con uno stratagemma riescono a rinchiudere nella sala interrogatori Leland Palmer, che rivela tutta la sua follia assurda, gridando e dando di matto. Bellissima la frase di Harry: “ma questo Bob… non esiste, no Cooper? E’ Leland che è completamente impazzito”. Si ricrederà, e con lui Albert, alla fine dell’episodio, dopo che Bob per voce di Leland e poi Leland stesso racconteranno di come Bob sia comparso nei sogni di Leland fin da quando lui era piccolo, lo tentava, e un certo punto Leland lo fece entrare dentro sé. Quando era se stesso non ricordava cosa aveva fatto mentre era posseduto, ma adesso che Leland è in punto di morte provocata da Bob, il signor Palmer ricorda tutto: è una scena drammatica e tristissima, che mi ha segnato profondamente. Bob se n’è andato adesso, ha provocato la morte del corpo che ora non gli serve più facendogli sbattere la testa contro le sbarre, e ora Leland ricorda tutto quello che Bob gli ha fatto fare: dall’omicidio della prima ragazza, alla figlia fino a Maddy. Il dolore e la disperazione dell’uomo che si rende conto di aver abusato della figlia e di averla uccisa è trasmesso in un modo che mi ha molto segnato, scena magistrale. E la conferma che l’attore che interpreta il padre di Laura è decisamente bravo, moltissimo. Alla fine Leland va verso la luce bianca, e afferma di vedere Laura, prima di spirare. Lacrime a palate, almeno da me.
    Vediamo, in questi racconti, un’altra luce gettata su Laura: lei era più forte del padre, Bob e altri suoi simili volevano da tempo la sua anima ma lei non cedette mai, non voleva cedere, e per questo è stata uccisa. E per questo lei voleva la morte, la preferiva all’essere posseduta. Per quanto si divertisse a essere zoccola e a far uscire il male dalle persone, non voleva esserne asservita. Inoltre Bob prima di andarsene gridò che avrebbe cercato e ucciso Mike, un tempo suo socio di bisbocce.
    Le ultime scene, con le riflessioni di Harry, Cooper, Albert e il maggiore Briggs (il padre di Bobby), ci pongono l’interrogativo che Bob sia solo un simbolo del Male che si aggira nei boschi attorno a Twin Peaks, del Male in generale che alberga nel mondo intero, o sia una vera entità che esiste davvero in qualche forma. E in tal caso, ora dov’è finito?
    Due piccole postille: cosa è successo a Cooper a Pittsburgh? Già questa cosa era emersa qualche episodio fa, ma anche Bob glielo rinfaccia. E poi.. bellissimo il riepilogo che fa Cooper degli indizi esoterici e non che fin dall’inizio mettevano sotto agli occhi l’identità del colpevole.
    E ora? Non solo noi sappiamo chi è l’assassino, ma anche i nostri eroi, e il corpo del colpevole è pure morto, con fuga di Bob. Che piega prenderà la serie ora che “Chi ha ucciso Laura Palmer?” non è più il pesante interrogativo che ne costituiva l’ossatura? E’ giustificato il calo d’ascolti che sembra essere avvenuto dopo la scoperta dell’assassino? Spero di no…

    2X10. Discussione Tra Fratelli

    Il primo episodio del “dopo scoperta dell’assassino di Laura” iniziava sotto i peggiori auspici: tutta la città riunita attorno al dolore della signora Palmer mostra la sua rusticità all’ennesima potenza, carattere che piace tanto a Dale Cooper. Cooper che sta per andarsene, avendo portato a termine l’indagine che l’ha portato qui… insomma, sembra che ci sia un ritorno della status quo in paese, e questo non mi va bene. Quando Cooper dice alla madre di Laura che Bob è scomparso per sempre, mi ritrovo a sperare vivamente che si sbagli.
    La scossa imprevista arriva comunque: a Twin Peaks arriva un collega di Cooper, dell’FBI, che si fa restituire distintivo e pistola dal nostro eroe per aver oltrepassato i confini del Canada le due volte che è andato all’ “One Eyed Jacks”, senza regolare permesso. E’ quindi costretto, intanto che si svolgono accertamenti, a restare in paese. Ne approfitterà per andare a pescare in una gita nel bosco insieme al maggiore Briggs. Ed è qui che escono particolari interessanti, fortunatamente. Francamente, mi interessa non molto che Leo Johnson si stia riprendendo, che Bobby voglia ricattare Ben Horne col nastro che ha trovato o che Josie sia tornata in paese, tra le braccia di Harry… mi interessa leggermente di più che Jean Renault torni alla carica incaricando Hank e un suo vecchio amico di fornire prove ai sospetti di quegli agenti dell’FBI che stanno indagando su Cooper. In fondo questa sospensione dal suo incarico è un pretesto per tenere Dale a Twin Peaks. Quello che volevo dalla storia era un buon motivo per tenere in giro il buon Cooper. E me lo dà la gitarella che fa con Briggs. Essendo tutti e due in qualche modo al servizio dell’autorità degli Stati Uniti, pur in modi e con funzioni diverse, tra i due c’era già feeling, che si era confermato quando il maggiore gli aveva fatto vedere le intercettazioni di onde radio che riguardavano Cooper. La stima è ora confermata dal tempo libero passato insieme e dal fatto che Briggs gli riveli l’esistenza della Loggia Bianca. Non si sa bene cosa sia, ancora, ma è venuta fuori dopo che i due parlavano del Male, che popola il mondo e che tenta gli esseri umani, alcuni deboli ne vengono avvolti e quelli più forti invece resistono e contrastano il Male a favore del Bene. La discussione era partita dal dubbio su dove potesse essere ora Bob (grande felicità da parte mia, temevo che non ne parlassero per tutto l’episodio), ma Cooper deve allontanarsi un attimo per ragioni fisiologiche. Così non può sentire cosa ha dirgli Briggs sulla Loggia Bianca, perché il bosco viene investito (almeno visto con gli occhi di Cooper) da una forte luce bianca, e Briggs è scomparso misteriosamente.
    Penso che il continuo aleggiare di Bob, le riflessioni (di Lynch e dei personaggi) sul Male, e la Loggia Bianca possano essere la componente misterica di questa seconda parte della seconda stagione. E mi sta benissimo, perché per quello che si è capito finora è fico! Spero che però dedichino a questo argomento, nei prossimi episodi, più dei 10 minuti finali.
    Comunque molto bello anche il sottolineare in modo toccante l’amicizia grandissima e reciproca tra lo sceriffo Harry Truman e Dale Cooper. Infine, Cooper racconta a Audrey che la donna che amava, coinvolta in un indagine, venne uccisa e gli morì tra le braccia… era troppo coinvolto per essere anche vigile e attento. Lui ne rimase segnato, e il suo collega e amicone Windom Earle uscì di senno. Ecco quello che successe a Pittsburgh di tanto terribile, e che pure Bob gli rinfacciò.

    2X11. Pallottola Mascherata (Ballo in Maschera)

    Sigh. Sarò io che sono diventato troppo esigente, ma questo episodio non è stato un granché. Si fa accenno solo all’inizio alla scomparsa del maggiore Briggs, e Cooper parlando con la moglie dell’uomo sospetta che il maggiore tra le sue mansioni militari avesse quella di indagare sui misteri del bosco. Viene anche a sapere da Harry e da Hawk, l’agente di origini indiane, che la Loggia Bianca fa parte delle leggende locali, è un posto in cui gli spiriti governano gli uomini e la natura; esisterebbe anche la Loggia Nera, l’Io oscuro della Loggia Bianca, un luogo dove l’uomo deve passare per essere completo ma dove la propria anima può venirti strappata, se non sei abbastanza forte dentro. Viene anche chiamata la Dimora del Limite Estremo. Affascinante, ovviamente, metafisico oserei dire, ma la cosa si ferma qui… certo, la prendo come una conferma del fatto che questo argomento spadroneggerà in questa seconda parte della serie, ma per adesso sono a bocca asciutta.
    Per il resto… Cooper riceve un altro biglietto “scacchistico” dal suo vecchio collega pazzoide, e in paese arriva un altro collega dell’FBI per indagare su Cooper, Dennis Bryson che ora si fa chiamare Denise avendo cambiato sesso. E mentre Ben Horne è sempre più fuori di melone, Hank gli comunica che ora lavora per il nuovo proprietario del bordello, cioè Jean Renault. E James, fuggito da Twin Peaks e dai suoi orrori, si rifugia da una gentile signora.
    Infine conosciamo il passato di Josie, e i pericoli che corre… e capiamo che ha solo collaborato nell’uccisione del marito, costretta da quell’uomo che la vuole per sé e che potrebbe ucciderla se lei si ribella… bla bla, sottotrama noiosa, anche se si riscatta nel colpo di scena finale: il vecchio proprietario della segheria, Andrew, non è morto. E Catherine, la di lui sorella, lo sa… che complottona! Però, insomma, fuffa.

    2X12. La Vedova Nera

    Episodio migliore del precedente, ma pur sempre inferiore a quelli esplosivi che ci sono stati prima. L’elemento soprannaturale abbonda, ma sembra soprattutto in modo burlesco: la giovane moglie di un vecchio giornalista, fratello dell’altrettanto vecchio sindaco di Twin Peaks, viene accusata dal sindaco stesso di essere una strega, specie dopo la morte del giornalista avvenuta mentre faceva sesso con la donna. Sembra una cazzata da vecchio arteriosclerotico, ma tutti gli uomini (anche gli agenti di polizia) sembrano ammaliati da lei… il damerino che fa la corte alla segretaria dello sceriffo teme poi che il bambino dell’orfanotrofio che ha deciso di accudire sia il diavolo in persona, o perlomeno l’assassino dei suoi genitori! Ma anche qui sembra una cazzata…
    La Casa del Cane Morto, che Cooper visiona cercando una casa dove sistemarsi a Twin Peaks, si scopre essere il rifugio delle tresche tra Renault e Hank. Alcune foto di Bobby Briggs, poi, arruolato da un Ben Horne sempre più folle, mostrano che in combutta coi malviventi c’è anche il poliziotto canadese che accusava Cooper. La Casa del Cane Morto non la vuole nessuno, per alcune strane leggende che la venditrice non spiega, e bisogna vedere se la sua esistenza nella serie è un pretesto perché Cooper scoprisse il covo dei suoi nemici (ha deciso di vedere quella casa perché la monetina che ha lanciato è finita sul depliant relativo… ancora gli strani poteri del destino!) oppure se avrà un suo perché. D’altronde tra la moglie di Briggs e un suo superiore arrivato in città, sembra proprio che i boschi attorno al paese siano stregati o abbiano qualcosa di misterioso. Inoltre ‘sti gufi sembrano poter assumere un significato importante, li nomina il superiore di Briggs e ricordiamo la profezia del Gigante…
    Continua la battaglia a scacchi tra Cooper e Earle, il vecchio collega pazzo… ma soprattutto è degno di nota il finale da placido brivido lungo la schiena: Briggs durante un temporale compare quasi all’improvviso (da dove è spuntato, mi chiedo? Teletrasporto? mmm) nel salotto di casa sua, alle spalle della moglie e del figlio, che assume una faccia a dir poco basita. E il maggiore dice sommessamente a sua moglie che le cose non vanno bene… Cosa vorrà dire? Che razza di ricerche conduce Briggs per conto dei militari? Lanciano segnali nello spazio, ottengono risposte dagli alieni? Il superiore di Briggs afferma che il messaggio che era stato mostrato a Cooper che lo riguardava veniva da Twin Peaks ma non può dire a chi era destinato… ok il segreto militare, ma qui qualcosa di grosso bolle in pentola. Cosa c’entra la Loggia Bianca con il lavoro di Briggs? Fanno indagini sul paranormale? Sugli alieni? Gli alieni sono tra noi? Bob è un alieno? Bob è un gufo? I gufi sono alieni? :P Questo e altre risposte entro la fine della serie, spero!

    2X13. Scacco Matto

    Episodio più divertente che altro. Il divertimento (dovuto ad alcune gag, a certi personaggi strambi, a situazioni paradossali o alle brillanti battute di Cooper) non è mai mancato, neanche nelle puntate più drammatiche, ma risalta di più in quelle dove succede poco d’interessante. Nello specifico, stavolta vengono più che altro portate avanti le sottotrame da soap-opera di tradimenti, amori e complotti d’affari, dove la componente più comica è data dalla sempre più galoppante follia di Ben Horne, che ha trasformato il suo ufficio in un campo di battaglia giocando con i soldatini e credendo di combattere guerre immaginarie a comando di un esercito.
    Sulla componente esoterica, quindi, poco: solo all’inizio Cooper e Harry iniziano ad ascoltare il racconto de redivivo maggiore Briggs, ma vengono interrotti da uomini dell’esercito che lo portano via, e di fatto non abbiamo scoperto un accidente di niente di nuovo sulla componente più interessante (finora) di quest’ultima parte della serie.
    E per il resto… i nostri tutori dell’ordine (con Cooper nuovo assunto dallo sceriffo Truman nella polizia locale, ora che è estromesso dall’FBI) sgominano il complotto tra Renault, Hank e il poliziotto della polizia canadese, e Reanult (finalmente, direi) muore.
    Finale con cliffhanger: Leo Johnson si sveglia in modo terrificante dal coma.
    L’unica cosa invece un po’ degna di nota è che Cooper e Harry trovano nell’ufficio di quest’ultimo un cadavere legato e imbavagliato, e davanti ad esso una scacchiera: la mossa più ardita di Windom Earle.

    2X14. Doppio Gioco

    Puntata un po’ meno fiappetta della scorsa, ma non riesco a togliermi di dosso la sensazione che tutti questi episodi siano solo un lungo preambolo fatto di indizi e riferimenti dati col contagocce al vero cuore finale della seconda parte della serie.
    Comunque… i due misteri buffi e scemi (il bambino ipotetico assassino dei genitori e la strega che avrebbe fatto la fattura al fratello del sindaco) vengono entrambi sgonfiati e riportati al loro status di gag, tanto che vengono risolti proprio in risate per lo spettatore.
    Le accuse a Cooper sono cadute, ma non è ancora rientrato a far parte dell’FBI, nel frattempo è ancora agente dello sceriffo… e in quanto tale con Harry indaga sul cadavere trovato nell’ufficio dello sceriffo, accusando ovviamente Windom Earle: Cooper racconta a Harry la storia dell’origine della pazzia dell’ex collega, che già aveva riferito a Audrey, ma apprendiamo nuovi elementi. Intanto i due giocavano sempre a scacchi insieme – ecco perché ricorre lo schema scacchistico negli omicidi di Earle, gli scacchi per lui sono una fissa – inoltre la donna morta tra le braccia di Cooper, di cui si era innamorato, era la moglie di Windom. Cooper sospetta sia stato l’amico a ucciderla.
    Insomma, la sottotrama di Windom Earle è interessante, ma solo adesso ci hanno dato le basi complete per capire l’antagonista dopo molti episodi in cui è stato citato… ecco cosa intendo come puntate di preambolo. Però alla fine di questo episodio lo vediamo in faccia, finalmente, ad accogliere un Leo Johnson che si è ripreso dal coma e che dopo aver cercato di uccidere tanto la moglie quanto Bobby, si è perso nel bosco e ha trovato proprio la nemesi di Cooper.
    Catherine svela al marito Pete che Andrew è ancora vivo, e scopriamo che Thomas Eckhardt, il salvatore/tutore/amante di Josie a Hong Kong, per cui lei lavorava e che si è fatto aiutare da lei a uccidere – non riuscendoci – Andrew, è a Twin Peaks.
    La cosa su cui più sbavo, Loggia Bianca e affini, è accennata di striscio: Briggs si reca dallo sceriffo e riferisce che non ricorda nulla di cosa è successo durante la sparizione, ma è convinto di essere stato portato alla Loggia Bianca. Inizia a dubitare dell’aeronautica per cui lavora e della sua serietà, e annuncia che adesso “vivrà nell’ombra”, senza spiegare cosa intenda dire.
    Notare, infine, il florilegio di gufi che compaiono in questo episodio.

    2X15. Schiavi e Padroni

    Puntata mediamente interessante: Ben Horne guarisce dal suo delirio, e un po’ mi spiace perché vedere il suo ufficio trasformato in scena di battaglia e lui nei panni del generale Lee dell’esercito sudista durante la guerra civile americana era una delle cose più divertenti degli ultimi episodi. Nel frattempo Catherine invita a casa sua Thomas, discutendo della “cessione” di Josie… Josie che è sospettata di essere colei che ha sparato a Cooper nell’ultima scena dell’ultima puntata della prima stagione, confrontando il tessuto del suo cappotto con le tracce trovate fuori dalla porta della stanza di Cooper.
    La cosa più interessante dell’episodio, in realtà, è vedere come si svolgono i piani contorni di Windom Earle, che ha schiavizzato il povero Leo tramite un collare elettrico. Sta scegliendo la sua prossima vittima, e intanto le indagini di Cooper e Harry portano a vedere che i precedenti crimini dello psicopatico riconducono tutti, con vari elementi, alla figura della moglie Caroline, segno che lui non si è dimenticato della terribile faccenda (che sia lui o no il colpevole, ancora non si sa) e che cerca Dale per vendicarsi di lui. La partita a scacchi tra i due continua, e ormai gli scacchi stanno diventando un’ossessione anche simbolica nella serie, quasi quanto i gufi: durante i titoli di testa la telecamera indugia in inquadrature ravvicinate a vari pezzi sulla scacchiera, vengono inquadrate spesso le mattonelle dei pavimenti che ricordano appunto una scacchiera… interessante, e tocca a Cooper la mossa.
    Un appunto lo voglio fare, però: penso proprio ormai che il filo rosso di tutto il telefilm non sia l’omicidio di Laura, con conseguenza il fatto che adesso la serie si trascina, ma un’indagine sul Male. Il Male che Laura faceva venir fuori dalle persone, che perpetrava ma da cui fuggiva, il Male personificato dal demone Bob, il Male che Briggs ritiene abiti nei boschi attorno a Twin Peaks, il Male della Loggia Nera come metà costituiva dell’essere umano. Ma anche il Male che Windom Earle compie attraverso il veicolo della pazzia, oppure il Male che ha mosso le azioni di Evelyn e Malcom, i due abitanti della casa in cui è stato ospitato James. James è stato sopraffatto dal Male che si è abbattuto su Twin Peaks, infatti, tra le morti di Laura e sua cugina, ed è scappato per lasciarselo alle spalle. Ma ecco che incontra una donna avvenente che gli propone un lavoro con vitto e alloggio, per poi venire incastrato dalla donna stessa in combutta col fratello (appunto, Evelyn e Malcom) che hanno orchestrato la morte del marito di lei. Una spirale di violenza, paura, e ancora una volta morte che perseguita James, e che sembra volerci dire che il Male è sempre presente, ovunque, e fuggire non serve di certo. Io avevo preso sottogamba questa sottotrama di James, ritenendola una deriva tragica che nulla c’entrava con la trama principale: è così, infatti, intaccando solo James e Donna, ma c’entra col messaggio e il tema cardine di tutto il serial.

    2X16. La Donna Condannata

    Uh, un episodio che sembra ancora sullo stile dei precedenti, si rivela verso la fine con risvolti interessanti. Sul fronte Windom Earle, vediamo che continua a schiavizzare Leo e che manda uno strano messaggio a Shelley, Donna e Audrey invitandole a un appuntamento in cui le 3 si icontrano e mettono insieme i messaggi ricevuti, che insieme compongono una specie di strana poesia dal significato oscuro. Che progetti ha per le tre ragazze il folle Windom, che per il momento resta in disparte ad osservarle? Intanto Cooper si serve dell’abilità scacchistica di Pete per pubblicare sulla gazzetta locale la sua mossa.
    Ma, strano a dirsi, molto più interessante è la vicenda degli intrighi sentimentali/affaristici che vedono al centro Josie. La ragazza scopre finalmente che il marito Andrew è vivo, e questi tiene un colloquio con lei per convincerla del fatto che nella sua situazione la cosa migliore è tornare da Thomas Eckhardt, che la può portare fuori dagli Stati Uniti. Infatti ormai il terreno sotto i piedi di Josie comincia davvero a scottare, le analisi di Albert provano ad ogni nuovo risultato che sia lei l’assassina del fratello e la colpevole dei tre colpi di pistola in pancia a Cooper.
    In realtà, comunque, il dialogo che Josie ha avuto con Andrew fa parte di un piano architettato dal vecchio con la sorella Catherine, volto a eliminare o almeno a togliere definitivamente dai giochi la ragazza, troppo infida e traditrice, e magari con un po’ di fortuna anche Thomas. Non c’è che dire, successo pieno! La parte più emozionante dell’episodio sono infatti gli ultimi 10 minuti, in cui Cooper irrompe nella stanza dell’hotel dove Josie ha sparato a Thomas, e dove confessa di essere stata davvero lei ad avere ucciso il fratello che la voleva riportare a Hong Kong e ad aver sparato a Cooper, temendo che con la sua abilità presto o tardi avrebbe scoperto i crimini in cui era implicata. L’elemento commovente è l’arrivo di Harry, ormai consapevole di che persona è la ragazza che ama più della sua stessa vita. Ma in quel momento così denso, la ragazza perde i sensi di colpo. Harry constata che è morta sul colpo.
    Glab. Ma se la fine di Josie è molto ben raccontata dal punto di vista dell’empatia e della commozione, il colpo di scena è ancora migliore. Cooper vede la stanza invasa dalla luce bianca, vede Bob che gli grida addosso “dov’è finita adesso Josie?” e poi il Nano che balla sul letto dove in realtà Harry sta abbracciando Josie. Al di là della mia grande felicità per il ritorno del Nano che balla, personaggio che merita di comparire ancora tante volte e spero lo faccia, tutto questo cosa significa? Che Bob è implicato nella vita violenta e senza scrupoli di Josie? Che Bob la possedeva? Boh. La cosa più enigmatica è l’ultima immagine, la faccia di Josie intrappolata nel pomello del cassetto vicino al letto, che urla, e il pomello che si trasforma poi in una faccia urlante (stile Pippo nel Canto di Natale di Topolino), con un effetto speciale che per l’epoca penso potesse essere davvero niente male. Questo sì che è strano: è la risposta alla domanda di Bob su dov’è adesso la ragazza? Inquietante, a 6 puntate dalla fine forse si iniziano a tirare le fila, pian piano.

    2X17. Ferite e Cicatrici

    Puntata leggermente di stallo. Harry non si dà pace per la morte della sua amata Josie, si è stabilito in una stanza della Book House, il bar del paese “sede” dei Bookhouse Boys. Vuole restare in solitudine, non vuole vedere né Andy mè Hawk e nemmeno Cooper, che però riesce ad avvicinarlo e a consolarlo un po’. La frase di Cooper “Un uomo che si innamora difficilmente, quando ama ama troppo” è bellissima e, ritengo, vera. Fa strano vedere lo sceriffo così segnato in profondità, quasi sull’orlo della pazzia, che non si dà pace per la morte della donna amata e forse anche del fatto che questa fosse una criminale con pochi scrupoli.
    Ad ogni modo Cooper, passato al comando dell’ufficio della sceriffo intanto che Harry sta passando questo periodaccio, ha altre gatte da pelare. Prima fra tutti la virtuale partita a scacchi con Windom Earle, facendosi aiutare da Pete: Earle sembra essersi però accorto che l’ultima mossa non è farina del sacco di Dale Cooper, e si infuria. Camuffato, fa visita a Donna fingendosi vecchio amico del padre di lei, e lasciandole un cavallo (inteso come pezzo della scacchiera), e con un altro travestimento (si sta rivelando un trasformista nato!) avvicina anche Shelley al suo posto di lavoro. Cosa sta macchinando? La faccenda si fa interessante, e il personaggio sempre più pericoloso. Avrà connessioni con la Loggia Bianca/Nera?
    Oltre a Windom Earle, e al fatto che il cadavere di Josie risulta pesare solo 29 kg (!), Cooper riceve anche il maggiore Briggs e la Signora Ceppo. Quest’ultima mostra sulla gamba due triangoli, che ricalcano in parte i 3 triangoli che Briggs ha sul collo da quando è ricomparso. La Signora Ceppo sostiene di avere quel marchio da piccola, da quando si perse nel bosco convinta di esserci rimasta per qualche ora mentre era sparita per un giorno dopo aver visto una forte luce bianca e aver sentito il verso dei gufi. Insomma, la stessa cosa vissuta da Briggs e gli stessi segni visti da Cooper. Il mistero si infittisce in modo intrigante. Briggs e la Signora Ceppo sono finiti alla Loggia Bianca nel periodo in cui sono scomparsi? E’ lì che hanno ricevuto quei simboli sul corpo? Se la luce bianca e i gufi sono una specie di “porta” per arrivare alla Loggia, perché Cooper che assiste a questi segni non sparisce mai? Perché né Briggs né la signora, se sono stati alla Loggia Bianca, si ricordano nulla? Spero di aver presto risposte…

    2X18. Sulle Ali dell’Amore

    Bene, bene bene. Le cose si fanno dannatamente interessanti. Finalmente, aggiungerei. E’ anche vero che nessuna delle puntate “filler” dopo la scoperta dell’assassino di Laura è stata del tutto noiosa o fuori luogo, a parte forse un paio di casi. Per il resto, anche se le informazioni venivano rilasciate con contagocce ogni volta, o c’era un gran divertimento o comunque si conoscevano meglio i personaggi, tanto i principali quanto i secondari. Ma finalmente inizia a muoversi qualcosa di importante.
    Alla fine dell’episodio, ovviamente, dopo che ci siamo divertiti a vedere Cooper innamorato di Annie, la sorella di Norma la proprietaria del bar di Twin Peaks appena uscita da un convento. O dopo aver visto il redivivo Gordon Cole (superiore di Cooper), tornato in paese, provarci spudoratamente con Shelley, l’unica persona che riesce a sentire anche se non parla a squarciagola. Lol!
    E anche dopo aver capito che il folle piano di Windom Earle è quello di uccidere la ragazza che vincerà in concorso di Miss Twin Peaks, che Earle ipotizza essere una tra Shelley, Donna e Audrey. Le tre regine, come le chiama lui.
    Ecco, diciamo che questa è la cosa più importante tra quelle dette, contando che dovrebbe essere il piano definitivo del cattivo (dato che il penultimo episodio si intitolerà proprio Miss Twin Peaks).
    Ma, dicevamo, la cosa più importante è verso la fine, come è accaduto quasi sempre in Twin Peaks. Infatti Cooper, unendo su un pezzo di carta i due tatuaggi con i triangoli che hanno riportato sul corpo Briggs e la Signora Ceppo ha fatto saltar fuori un simbolo che è inciso all’interno della Caverna dei Gufi (chissà perché proprio questi animali!), un posto strano, dove i nostri impavidi si recano a scoprono qualcosa di strano, un simbolo nascosto, ma che ancora non capiamo che significhi. Ma come dice Cooper “Harry, non ho idea di dove tutto questo ci condurrà, ma avverto qualcosa, la netta sensazione che si tratterà di un posto a metà fra il meraviglioso e lo strano”, e io caro il mio Dale Cooper, non vedo l’ora di seguirti a ruota per vedere dove ci condurrà questo fantastico viaggio dentro l’animo umano e dentro l’analisi del Male puro.
    Anche perché le trame iniziano a collegarsi: alla fine vediamo Windom Earle entrare nella Caverna dei Gufi intendendosela di simboli e significati esoterici. Che c’entra un pazzo assassino con l’oscura magia che sembra celarsi a Twin Peaks?
    Un episodio che getta le basi verso il finale, sempre più prossimo.

    2X19. Variazioni e Relazioni

    Ok, si sente che il sentiero è ormai in discesa. La fine si avvicina e pian piano i nodi vengono al pettine. Cooper inizia infatti a sospettare che la sparizione di Leo Johnson, le folli mosse di Windom Earle e l’indagine sui misteri della Caverna del Gufo siano collegati tra loro, e dopo aver scoperto che Earle ai tempi in cui lavorava all’FBI era stato prestato all’aeronautica per un progetto chiamato “Cielo Azzurro” chiede a Briggs di raggranellare più informazioni possibili. A Briggs tra l’altro i segni della Caverna ricordano qualcosa, e noi nei suoi vaghi ricordi vediamo una misteriosa figura con mantello e cappuccio neri… Vediamo anche che Earle conosce molto bene la leggenda della Loggia Bianca e della Loggia Nera, entrambi popolati di spiriti ma nel primo luogo buoni e al servizio del Bene mentre nel secondo perpetuano il Male e la corruzione degli uomini. Earle non ritiene i due luoghi frutto di fantasie, ad ogni modo, e brama di poter trovare la Loggia Nera per diventare potentissimo. I suoi vaneggi filosofici, ad ogni modo, sono un piacere per lo spettatore.
    Windom Earle comunque ha anche scoperto il nuovo amore di Cooper, Annie, e temo per quello che può architettare, anche vedendo il “pacco-sorpresa” di fine episodio.
    E’ bello che uno dei misteri collaterali e poco interessanti, come la scatola misteriosa che Thomas ha fatto recapitare a Catherine, stia diventando invece potenzialmente affascinante.
    Infine, una riflessione su Ben Horne: dopo essere uscito dal periodo di pure pazzia in cui era immerso, si sta impegnando anima e corpo a essere buono e a riscattare la sua vita precedente, pur facendo a volte fatica: anche questa sottotrama, pur in modo più leggere, mette in scena l’eterno contrasto tra Bene e Male.
    Puntata molto, molto buona.

    2X20. Il Sentiero per la Loggia Nera

    Episodione! E tutto mi fa supporre che anche gli ultimi due non siano da meno! La battaglia tra Cooper e Windom Earle è sempre più spietata, e per ora quello che sembra essere in vantaggio in questa partita è proprio il cattivo! Certo, Dale Cooper è sempre più vicino alla soluzione: il petrogrifo (il complesso simbolo trovato nella Caverna) potrebbe essere un invito, e tale lo legge anche Earle. Intanto, Briggs rovistando tra i documenti su “Cielo Azzurro” ha trovato delle dichiarazioni di Earle, in cui sosteneva che nei boschi attorno a Twin Peaks ci fosse un posto chiamato Loggia Nera, dove il Male può manifestarsi liberamente e senza costrizioni, in modo puro, e questo conferirebbe agli uomini poteri illimitati. Cooper conclude che Earle con le mosse di scacchi, le lettere alle ragazze, l’avvicinare a assassinare innocenti cercasse di buttare polvere negli occhi: per Dale è ormai chiaro che il suo rivale non è tornato per vendicarsi, ma per trovare la Loggia Nera.
    Comunque, la mossa più importante la fa Windom: con il suo travestimento più bello (!), rapisce Briggs e lo costringe con una specie di siero della verità a rivelargli quello che sa. Il maggiore dice che ha visto il petrogrfio in sogno, e farfuglia qualcosa su Giove e Saturno… La straordinaria mente di Earle si mette in moto, e conclude che Cooper in fondo ha ragione, quei segni sono un invito, l’invito del Male a trovare la Loggia Nera. Ma costituiscono anche una mappa per rintracciarla.
    Spendo due parole su Windom Earle: ai tempi avevo lodato la prova d’attore dell’interprete di Leland Palmer, ma devo ammettere che anche l’attore che interpreta Earle è fenomenale. La pazzia in questo personaggio è palpabile, alterna fasi di ironia dissacrante a momenti di odio pure, e il passaggio si nota soprattutto nei movimenti facciali e nel cambio di tono di voce. Sa creare siparietti irresistibili nei suoi travestimenti e quando vessa e schiavizza il povero Leo, quanto sa essere crudele quando vuole ottenere qualcosa o quando si prepara a mietere vittime. Una nemesi perfetta per Cooper, non c’è che dire, e la cosa esplode in questo episodio, pur ovviamente rintracciandola in modo significativo anche in quelli precedenti. Ma ormai siamo vicini alla resa dei conti, è normale che i caratteri si delineino di più.
    Cooper dal canto suo continua felicemente la sua relazione con Annie, tanto che anche lei decide di iscriversi a Miss Twin Peaks, come Donna, Shelley, la giovane fidanzata del sindaco e altre… ignare e ignari tutti che Miss Twin Peaks sarà teatro di un “colpo” di Earle. Tra l’altro vediamo pure il ritorno del Gigante (sempre su un palcoscenico, tra l’altro) che cerca di far capire a Cooper che non è salutare la partecipazione (e magari la vittoria) dell’amata, ma il nostro agente non sembra capire molto il messaggio…
    Interessante è notare uno strano fenomeno: una donna sconosciuta, Cooper e Pete a un certo punto avvertono un forte tremito ad una mano… a cosa sarà dovuto? Perché loro tre? Mmm…
    E se intanto continua il mistero della scatola ricevuta da Catherine, ma sto perdendo interesse, il finale è agghiacciante: le ultime scene sembrano sottolineare quanto Earle è vicino al trovare la Loggia Nera, vediamo il Male movimentarsi nei boschi, e ci sembra quasi di intravedere il caro vecchio Bob… oltre che la stanza con le tende rosse specchiarsi in una pozzanghera. Inquietante e perfetta conclusione di puntata.

    2X21. Miss Twin Peaks

    Puntata concitata. Più che altro si prepara il terreno per il gran finale. Si schierano tutte le pedine al loro posto, insomma, assumendo una metafora scacchistica azzeccata, pensando alle scorse puntate.
    In realtà una cosa importante la scopre, il nostro Cooper: le due Logge devono avere delle porte da varcare, come ogni luogo, ma queste porte non sono sempre presenti nel tempo, occorre il giusto periodo di tempo… quello della congiunzione astrale tra Giove e Saturno, che abbiamo appreso nell’episodio precedente. Ma con quale chiave aprirle? Rievocando la morte di Josie, che Cooper sospetta sia morta di paura, e collegandola all’apparizione di Bob, e unendo a questo alcune intuizioni decisamente preziose di Andy, i nostri intuiscono che la paura apre la porta della Loggia Nera mentre l’amore quella della Loggia Bianca. Anche Windom Earle lo scopre, e agirà di conseguenza abbandonando il suo rifugio per andare a rapire la sua regina, la vincitrice del concorso di Miss Twin Peaks. Il maggiore è stato liberato da Leo e ritrovato, ma in stato confusionale per il siero, mentre Leo è stato lasciato in una situazione scottante.
    Insomma… ormai la chiave puramente metafisica del telefilm è svelata quasi del tutto, ci saranno giusto un paio di conferme e spero qualche gustoso colpo di scena/chiarificazione nell’ultimo episodio ma il tema del Bene e del Male alla base del mondo, rappresentato dalla due Logge, è espresso chiaramente. Spero che il buon Bob abbia una parte importante nel finalone di serie, e sono curioso di vedere lo scontro finalmente faccia a faccia tra Cooper e Earle, che intende usare la paura (sentimento a lui congeniale) e la presenza della regina (che ovviamente è proprio Annie, l’amata da Cooper) per entrare nella Loggia Nera e impadronirsi di poteri al di là di ogni immaginazione, e di ogni nostra comprensione come afferma Cooper stesso.
    Sono in fibrillazione, a parte un paio di sottotrame infatti ormai tutte le altre facezie si sono concluse e quindi la puntata finale potrà concentrarsi grossomodo sul tema principale: la puntata si chiude con Andy che rivela a Cooper che il disegno della Caverna è una mappa per giungere alla Loggia, le pedine sono schierate, che lo scontro finale abbia inizio.

    2X22. Oltre la Vita e la Morte

    Episodio finale da sbavo. O meglio, da bocca aperta. Le sensazioni che comunica sono contrastanti, quelle di terrore sono quelle più incisive.
    Dico subito che le poche sottotrame rimaste aperte vengono chiuse abbastanza velocemente nel corso dei quasi 50 minuti di durata: la regressione infantile della moglie di Ed, i sospetti di Donna sul fatto che Ben Horne sia il suo padre biologico, le tresche di Catherine e Andrew.
    Quello su cui la maggioranza dell’episodio si concentra è… lo scontro decisivo tra Cooper e Windom Earle, direte voi. Invece no. Il povero Earle in realtà si vede poco.
    L’episodio è esaltante perché Cooper, inseguendo il suo rivale, si addentra nei boschi e, trovando la porta, giunge nella Loggia Nera, che altro non è se non la red room, la stanza con le tende rosse che abbiamo visto nel sogno di Cooper e altre volte nella serie. Qui Cooper vive una caotica avventura, un tragitto infernale che lo porta a incontrare molte vecchie conoscenze: Laura, Leland, il Nano, il Gigante, la moglie di Earle di cui era innamorato, in un crescendo di follia e mistero. Dale attraversa una sequenza di stanze tutte uguali, alcune con e altre senza divanetti, alcune con un Nano tranquillo altre con un Nano incazzoso, alcune con una Laura normale altre con una Laura demoniaca. Che a sua volta si trasforma nella sua vecchia fiamma e poi in Annie, ma sempre con espressioni da esagitate. Infine compare anche Windom, che propone a Cooper di barattare la sua anima per la salvezza di Annie, e un attimo prima che accetti compare Bob, che uccide Windom perché ha tentato di stipulare un patto che non ha ancora la facoltà di proporre. Cooper fugge, cerca una logica in quella follia, cerca di non perdersi… vede un suo doppio, un doppelganger, che con risata pazza lo insegue… un delirio, insomma, visivo quanto narrativo. Firmato alla regia da Lynch stesso.
    Infine sia Cooper che Annie riescono a uscire dallo Loggia Nera, ma quando Dale è in albergo apprendiamo con crescente sgomento che il Cooper che è tornato nel nostro mondo è posseduto da Bob, è il doppelganger cattivo, e il Cooper buono (la sua metà buona, il suo gemello buono, quello che conoscevamo) è rimasto intrappolato nella Loggia Nera. Vedere l’ultima scena con il sorriso folle e terribile sul volto solitamente rassicurante di Cooper è una delle cose che più mi ha sconvolto.

    Finisce così, con un pessimismo incredibile e con l’esaltazione del tema del doppio, la serie Twin Peaks. Finale che definire aperto forse è inesatto, ma che comunque non chiude definitivamente le vicende. Non c’è netta vittoria del Bene sul Male, ma nemmeno il contrario. Oddio, il Male sembra essere quello che esce meglio dalla partita, ma la sua vittoria non a definirei netta. Certo che essersi impossessato dell’araldo del bene, almeno nella serie, è stato lo scacco matto decisivo. Se a questo si aggiunge che Ben Horne è presumibilmente morto, nonostante ormai si fosse votato al bene, ci fa pensare che Lynch e Frost abbiano voluto quasi farci capire che il Male, oltre a essere congenito nelle persone, torna sempre a tormentarci e a tentarci anche quando vogliamo prendere un’altra strada.
    Un finale di serie interessante sotto il punto di vista estetico ma anche narrativo e di messaggi: è l’apice, appunto, del discorso e della riflessione sul Male come metà oscura (la Loggia Nera) di ogni uomo.

    Considerazioni finali e generali (senza spoiler)

    Twin Peaks è un capolavoro.
    Vabbè, vedo di limitarmi.
    E’ chiaro che adesso sono esaltato avendola finita da poco, ma la serie è davvero un terremoto emozionale, e pensare che ha visto la luce 20 anni fa esatti mi fa pensare a quanto rivoluzionaria per la Tv questa serie sia stata. Prendere la tranquilla vita di una cittadina di provincia, denudare il finto perbenismo dei suoi abitanti, raccontare storie apparentemente da soap opera, condirle con una trama gialla per giungere al vero cuore del telefilm, un’analisi quasi metafisica del Male puro, delle sue radici, delle sue motivazioni, analisi compiuta attraverso temi come misticismo, leggende, sogni, il territorio dell’irrazionale e dello spaventoso in genere. Una trama esplosiva, anticonvenzionale, potente e per nulla banale, un telefilm diverso da qualunque cosa vista prima. Dicevo nel primo post di come questa serie abbia introdotto tematiche sci-fi nel telefilm trattate in un certo modo, aprendo la strada a telefilm di genere degli anni ’90-’00, ma la vera caratteristica affascinante è che qui il paranormale non è fine a se stesso, e nemmeno l’oggetto di indagine. E’ semmai il mezzo per arrivare al vero oggetto che preme agli autori. L’unico mezzo possibile, accantonando la ragione e affidandosi al mistero, alla paura… dando peso alle coincidenze e ai rimandi mai casuali. Per arrivare oltre la vita e la morte, come da titolo dell’ultimo episodio, perché solo superando i pallidi concetti con cui gli uomini per secoli hanno diviso le due grandi parti dell’esistenza si può arrivare a capire il nocciolo dell’esistere, la battaglia tra Bene e Male.
    Che l’apparenza inganni è cosa nota, certo, ma veder dipinto così bene il Male capace di incarnars nei più insospettabili è qualcosa che segna, fa riflettere, così come il fatto che il Male è dentro ognuno di noi. Che serva qualcosa o qualcuno per farlo emergere è secondario, un di più, ma oguno dentro di sé ha un po’ di Male, una particella più o meno latente tenuta a freno dal Bene; dal Super-Io, direbbe Freud, ma al di là della psicanalisi è dell’essere umano in quanto tale che parliamo, siamo più dalle parti della filosofia arcana qua.
    Il tema del doppio è ottimo per sottolineare lo scontro Bene-Male (La storia Indiana Pipps e la Grotta degli Specchi sviluppa perfettamente la tematica), e per questo in tutta la serie questo tema è richiamato più volte: [spoiler]chi è posseduto da Bob specchiandosi vede il volto del demone[/spoiler], l’Uomo senza un braccio ha una dualità spezzata, Nano e Gigante sembrano completarsi per via dell’altezza, Ben Horne è prima uno squalo della finanza e poi cerca di redimersi, chi è morto può in realtà essere ancora vivo, il doppelganger…
    La saga di Twin Peaks, insomma, si serve di alcuni stilemi della narrazione tipici di vari generi (il giallo, la soap, la commedia, il romanticismo, il dramma, l’horror, il soprannaturale, il mistero…) per raccontare qualcosa che risiede nell’anima dell’uomo, per compiere una spedizione nel profondo delle perversioni umane scoperchiando il Vaso di Pandora. Lo fa con personaggi che sanno rimanere impressi nella memoria e nel cuore degli spettatori, emblematici, folli, caratteristici, unici nel loro genere. Lo fa con luoghi che più che reali sono ultraterreni, mistiche sale d’aspetto dove l’uomo può prendere una delle due diverse strade perché sembra esserci neutralità. Ma attenzione, anche i luoghi più reali come i boschi hanno la loro importanza, luoghi così antichi da essere mezzi di comunicazione con altro dal mondo…
    Twin Peaks ha tracciato una strada, una strada che fu un fenomeni costume anche in Italia nei primi anni ’90, e che forse non fu nemmeno capito in tutta la sua innovazione all’epoca. Ma alcune altre produzioni successive hanno cercato di raccogliere il testimone di un’operazione tanto inusuale, coraggiosa e ambiziosa, chi più chi meno, arrivando a darci qual capolavoro di serialità televisiva che è Lost.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Grande, grandissima serie tv!
    Per una specie di coincidenza, ho visto tutti gli episodi appena due settimane circa prima di te, anche con maratone di quattro o cinque episodi in sequenza, e anche io l'ho apprezzata tantissimo.
    Penso che un bel po' di fattori rimarranno nel tempo e nella memoria di chi ha avuto l'occasione di seguire la serie, a partire dalle belle caratterizzazioni dei personaggi, su tutti Dale Cooper, il mitico agente dell FBI con le sue passioni per il Tibet, le ciambelle e il caffe! Poi le atmosfere misteriose, inquietanti affascinanti e oniriche (e si potrebbero usare un sacco di altri aggettivi!) che pervadono l'intera opera, e che sono orchestrate in maniera davvero intelligente dai creatori della serie televisiva.
    Dopo la rivelazione di quello che potrebbe essere considerato il perno, il punto focale della prima parte degli eventi (lo smascheramento del colpevole dell'omicidio di Laura Palmer) si arriva a quello che molti hanno definito un calo qualitativo (con l'arrivo di Windom Earle e tutto quello che ne deriva), ma che in realtà anche per me si è dimostrato più che interessante e sempre degno di far parte di questo grande affresco. Fino ad arrivare allo splendido episodio finale, davvero geniale, folle, un pugno nello stomaco, soprattutto per il pubblico della TV. Certo in quegli anni Lynch se ne era già uscito con temi ancora più scabrosi, film ancora più deliranti e macabri come Eraserhead o Velluto blu, ma portare delle atmosfere inquietanti anche solo come quelle dell'ultima puntata di Twin Peaks in televisione, per un pubblico generico è stata secondo me una cosa incredibile.
    Certamente non tutte le puntate però brillano di luce propria, alcune sono molto più fiacche di altre, in alcune sottotrame si possono trovare momenti da telenovela in cui la tensione si abbassa notevolmente e sembrano quasi poco adatte al contesto generale, ma in linea di massima tutta la serie si attesta su livelli buonissimi con varie punte di eccellenza.
    Complimenti per la recensione dettagliata, leggerla tutta a visione ultimata da poco è stata come rivedere il telefilm con un commento audio in sottofondo.

    Purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di vedere Fuoco cammina con me, la cronaca degli ultimi giorni di vita di Laura Palmer, rimando sempre, ma prima o poi rimedierò pure a questo. ; )
  • bacci88 ha scritto:ma portare delle atmosfere inquietanti anche solo come quelle dell'ultima puntata di Twin Peaks in televisione, per un pubblico generico è stata secondo me una cosa incredibile.
    Quoto fortemente. Tutta la serie in generale era inusuale per la tv dell'epoca, che viveva di classiche famiglie americane felici e buoniste o di gialli in cui la svolta più significativa nella struttura era far sapere subito allo spettatore chi era l'assassino (Colombo, ovviamente, e in quella scenario non era una rivoluzione da poco). Ma sicuramente in una serie disturbante e intimista il finale era la cosa più disturbante possibile, il non avere più certezza del bene e del male ha del nichilistico pazzesco e affascinante. Una serie e un finale avanti anni luce.
    bacci88 ha scritto:Complimenti per la recensione dettagliata, leggerla tutta a visione ultimata da poco è stata come rivedere il telefilm con un commento audio in sottofondo.
    Ma grazie, grazie mille davvero! Mi hai fatto un complimentone! :gh:
    bacci88 ha scritto:Purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di vedere Fuoco cammina con me, la cronaca degli ultimi giorni di vita di Laura Palmer, rimando sempre, ma prima o poi rimedierò pure a questo. ; )
    Bravo, perchè merita. Lo troverai un po' diverso dalla serie per alcuni toni della narrazione, ma completa in modo affascinante "l'esperienza Twin Peaks".
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  • In primavera arriva il cofanetto blu-ray che raccoglie tutta la serie più il film-prequel Fuoco Cammina Con Me.
    Per quest'occasione, dall'articolo linkato pare che David Lynch possa girare del non meglio precisato materiale aggiuntivo relativo alla serie, probabilmente un video promozionale per l'edizione home-video.
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  • Good news:

    http://popwatch.ew.com/2014/05/15/twin- ... y-box-set/

    Se arriva pure da noi ( :mah: ), potrebbe essere arrivato il momento giusto per l'acquisto!
  • Questa è La Notizia televisiva: ritornaTwin Peaks. Nel 2016, su Showtime. Con una nuova serie da nove episodi, scritti e prodotti dai creatori della serie David Lynch e Mark Frost, e diretti (tutti!) dallo stesso Lynch.

    Dopo 25 anni Laura Palmer e l'agente Dale Cooper si rincontreranno nuovamente?



    L'annuncio su Variety: http://variety.com/2014/tv/news/twin-pe ... 201322329/
  • Tyrrel ha scritto:Questa è La Notizia televisiva
    Mi hai anticipato, ho appena appreso l'eccezionale news su Facebook e mi sono precipitato qui, ma il mio intervento non è più necessario.
    Mi posso dunque limitare a dare di matto, e ad esprimere in modi poco composti il mio entusiasmo per una notizia del genere.
    Ci sono ancora Lynch e Frost saldi al timone della sceneggiatura, c'è Lynch probabilmente alla regia di tutti gli episodi, che peraltro in totale saranno solo 9: insomma, non temo che sia un sequel disastroso o inopportuno, con tutte queste carte in regola. La miniserie ha un suo perché (avvicinandola peraltro alla prima stagione, costituita da soli 7 episodi), gli autori sono gli stessi dell'opera originale, e se si sono decisi a fare 'sto benedetto sequel dopo 25 anni vuol dire che avevano l'idea giusta.
    Peccato che il 2016 sia lontaaaaaaaaaaano :(
    Ma la nuova stagione sarà un'ottima scusa per fare una bella revisione della serie e per convincere altri amici a vederla per la prima volta :)
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  • Insomma, Twin Peaks non è più un'opera monca e malconclusa? Allora la recupero.

    Mi sa che sto ritorno di Pk ha fatto proprio scuola.
  • Certo che la crisi di idee è spaventosa. Però pensavo che questo sarebbe stato l'ultimo brand ad essere rilanciato.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Valerio ha scritto:Insomma, Twin Peaks non è più un'opera monca e malconclusa? Allora la recupero.
    Guarda che Twin Peaks andava recuperato a prescindere, ché anche senza questi episodio aggiuntivi rimaneva un'opera di grande importanza narrativa.
    Certo, per alcuni aspetti un po' datata in quanto a ritmo di racconto e di gestione delle trame, ma il succo era assolutamente vincente e le atmosfere oniriche.
    Quindi, ottimo che lo recuperi, e ottimo che tante altre persone facendo lo stesso ragionamento visioneranno un caposaldo della narrativa televisiva, ma i motivi a monte restano fuorvianti rispetto a quelli che avrebbero dovuto spingerti da tempo a vedere la serie.
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  • Vedi, a me sta serie ha sempre attirato visto che è la madre di X-Files, Lost, Once e di mille altre cose che amo.

    Ma.

    Una serie che doveva durare una stagione, che viene prolungata improvvisandone una seconda, la quale viene troncata in modo poco chiaro è ESATTAMENTE il tipo di struttura che mi tiene ben lontano da un'opera.

    Ora che il problema è risolto, posso avvicinarmi all'opera con la serenità di chi fruisce di qualcosa di compiuto.
  • Non solo la serie venne troncata in modo poco chiaro, ma Lynch stesso disconobbe parte della seconda stagione (e quindi della serie), non essendo per nulla d'accordo sulla decisione imposta da ABC di rivelare l'assassino di Laura Palmer.

    Comunque, se interessa, ilPost.it ha realizzato un "Twin Peaks spiegato bene (e senza spoiler)": http://www.ilpost.it/2014/10/08/twin-peaks/
  • Valerio ha scritto:Vedi, a me sta serie ha sempre attirato visto che è la madre di X-Files, Lost, Once e di mille altre cose che amo.

    Ma.

    Una serie che doveva durare una stagione, che viene prolungata improvvisandone una seconda, la quale viene troncata in modo poco chiaro è ESATTAMENTE il tipo di struttura che mi tiene ben lontano da un'opera.

    Ora che il problema è risolto, posso avvicinarmi all'opera con la serenità di chi fruisce di qualcosa di compiuto.
    Valerio se metti piede a Twin Peaks c'è il rischio di non volertene più andare. Quindi rischia :D

    Fatevi tutti un regalo, comunque, prendete il cofanetto "The Entire Mistery", tra l'altro strutturato in modo che disco per disco, extra compresi, si venga accompagnati nel giusto percorso per vedersi la serie e poi il film, magnifico. Tecnicamente poi coi Blu-Ray Lynch in persona ha fatto con la sua equipe un lavoro di fino.
    La sto riguardando tutta, magari ne scrivo qualcosa a fine revisione.
    Questo cofanetto ha anche una serie mostruosa di inediti, è proprio tutto cio' che serve per arrivare tranquilli al 2016.

    PS: Stare alla larga dal primo episodio versione internazionale, che aggiunge mezz'ora e lo fa diventare un film unico con risoluzione del caso... da vedersi solo a opera conclusa ;)

    Twin Peaks è vero che non finisce a tutti gli effetti, ma questo aumenta la sua aura di mistero, ed è troppo bello per rinunciarvi.
    Da "completista" però sono felice che nel 2016 Lynch dia comunque una chiosa al tutto.. ma quando lo vedrete capirete che con Lynch di mezzo tutto puo' chiudersi e non chiudersi mai, nella follia da incubo sognante tipica del regista e di Twin Peaks.

    Ah, scordatevi cardiopalma e frenesia. Twin Peaks vi accompagna lenti tra gli abissi dell'anima. Nell'unico modo possibile: con calma.
    Vi innamorerete di Dale Cooper e di tutti i personaggi e sobbalzerete dalla sedia di paura ogni volta che comparirà LUI.
    E in generale dopo ogni puntata vi guarderete intorno con un po' di brivido, e una sensazione strana addosso.

    Visione consigliata in notturna e con cuffie :D
  • max brody ha scritto:Certo che la crisi di idee è spaventosa. Però pensavo che questo sarebbe stato l'ultimo brand ad essere rilanciato.
    Semplicemente Lynch ha tenuto fede alla promessa di Laura di 25 anni fa...
    9 episodi e nemmeno su una rete gigantesca tipo ABC, ma Showtime. Prodotto quasi tutto da lui e Frost, scritto tutto da loro e girato tutto da Lynch.
    Insomma per carità, arriveranno soldi a valanghe ma questa cosa è proprio un autore che torna su quello che voleva finire di dire, questa volta come dice lui. :clap:
  • UomoCheSapevaTroppo ha scritto: Fatevi tutti un regalo, comunque, prendete il cofanetto "The Entire Mistery", tra l'altro strutturato in modo che disco per disco, extra compresi, si venga accompagnati nel giusto percorso per vedersi la serie e poi il film, magnifico. Tecnicamente poi coi Blu-Ray Lynch in persona ha fatto con la sua equipe un lavoro di fino.
    Dalla scorsa settimana ho finalmente iniziato a vedere il cofanetto nei negozi (Mediaworld, Feltrinelli), ed è degna di nota anche solo la confezione e la copertina:

    Immagine

    con lo squarcio vero!
    Ci sto facendo numerosi pensierini sopra...
    UomoCheSapevaTroppo ha scritto:La sto riguardando tutta, magari ne scrivo qualcosa a fine revisione.
    Mi interesserebbe davvero molto leggere la tua opinione sulla serie :)
    Io in apertura di topic feci un commento per episodio, oggi affronterei il post in tutt'altra maniera, più ragionata, ampia e generale su ciascuna stagione, ma visto che io rivedrò chissà quando (ok, prima della nuova stagione, ma di mesi ce ne sono parecchi ancora :P ) mi sa che riesci a scrivere qualcosa prima tu ;)
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  • Non che ci fosse bisogno di conferme, ma nel contempo è bello averle :)
    Kyle MacLachlan tornerà a vestire i panni del detective Dale Cooper nella nuova stagione di Twin Peaks! :clap:
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  • Vedo che non si sta affrontando il recente uragano mediatico.
    Dico solo che dal mio punto di vista o è ora o è mai più, sia per gli attori che invecchiano, che Lynch, che i 25 anni predetti da Laura....
    Lo script pare sia pronto, Frost resta nel progetto direi, a meno di smentite... io anche SENZA la regia di Lynch lo farei lo stesso.

    Detto questo mi spiace, ma se proprio succederà senza Lynch amen, meglio che ci provino piuttosto che non farlo, la serie originale non sparisce, e ripeto, lo script di Lynch c'è già...
  • UomoCheSapevaTroppo ha scritto:Vedo che non si sta affrontando il recente uragano mediatico.
    Dico solo che dal mio punto di vista o è ora o è mai più, sia per gli attori che invecchiano, che Lynch, che i 25 anni predetti da Laura....
    Lo script pare sia pronto, Frost resta nel progetto direi, a meno di smentite... io anche SENZA la regia di Lynch lo farei lo stesso.

    Detto questo mi spiace, ma se proprio succederà senza Lynch amen, meglio che ci provino piuttosto che non farlo, la serie originale non sparisce, e ripeto, lo script di Lynch c'è già...
    Hai ragione, lo script c'è, però mi sembra che rischi di essere un'operazione persa in partenza. O le cose si fanno bene, oppure non si fanno.
    Spero riescano a salvare il tutto. Qui un po' di news: http://welcometotwinpeaks.com/news/twin ... twinpeaks/
  • Buona notizia per tutti i fan di Twin Peaks, rimasti con l'amaro in bocca perchè Lynch non avrebbe fatto più parte del nuovo progetto:

    David Lynch dirigerà tutti gli episodi della nuova serie!
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