[Disney/MCU #10] Guardiani della Galassia

Dove c'è così tanta meraviglia che la sola carta non bastava più!
  • Che spettacolo! Ragazzi per me questo è un film riuscito proprio perché non ha elementi misteriosi o una trama intricata eppure ti tiene lì, a divertirti, immedesimarti, seguire gli eventi e ti lascia con la voglia di vederne ancora, inoltre riesce a presentare la situazione a chi non ne sapeva assolutamente niente, come me e (a quanto ho capito) ad accontentare anche i fan di vecchia data della serie a fumetti. A parte le cose esaltanti e le botte da orbi e gli scenari spaziali che sono bellissimi, i personaggi che hanno tutti i pregi già descritti da Bramo, c'è, come dicevo, anche un buon umorismo e la risata è tra le cose più difficili secondo me da suscitare.
    Ben vengano le rivisitazioni serie, piene di significati reconditi, dark e introspettive quando ci sono anche film come questo: ironici, irriverenti e con protagonisti un procione antropomorfo e un albero senziente (cit. Dr. Manhattan).

    Ah beh, mettiamoci pure che la colonna sonora viene fuori dagli anni '70/'80, senza nemmeno un brano originale ed è superfighissima XD
  • Donald Duck ha scritto:Giusto per esprimere una mia opinione al riguardo, senza giudicare chi ha gusti diversi dai miei: ieri ero al cinema e parte il trailer di questo film. Al procione ho pensato: "ma seriamente?"

    Cioè, questo si può accettare, mentre un cartone animato è a prescindere una "sciocchezza"?

    Sarà che sono fuori da tutti questi cinecomics, ma non capisco come possano arrivare a fare certi incassi...
    La storia di Rocket che non viene svelata nel film (forse nel secondo?) ha dei risolvti molto amari....
    Don Rosa mi ha fatto piangere con dei paperi, perchè un procione non potrebbe? :)
  • Più che altro Rocket era nato in una storia di HUlk anni 70 come una sorta di parodia del genere "animale buffi" poi si è evoluto in quello che è oggi. Un paragone lo si potrebbe fare con Howard il Papero, personaggio che a dispetto dell'aspetto è assai complesso....
  • Anch'io ho scritto un paio di considerazioni per questo bel film, dalla sceneggiatura di ferro in cui rende credibili cinque folli che scorrazzano per l'universo: http://www.tempi.it/blog/cinefumetto-i- ... Gyd8TSG8k0
  • Nomination ai Grammy per la colonna sonora:

    http://www.lospaziobianco.it/135430-gua ... nna-sonora
  • L'ho visto da poco, dovendo recuperarmi tutto in tempo per Avengers e.... bof.

    Saranno state le aspettative scalibrate, ma bof. Non mi pare il nuovo Star Wars, né il nuovo Indy o tutte quelle cose lì che erano state dette all'epoca. Mi è parso un simpatico filmetto spaziale, con tante battute ma scritto col pilota automatico. Anzi, scritto con in mano lo stesso editor di battute e tempi narrativi che si utilizza nei più recenti film d'animazione in CGI della Dreamworks. Ogni volta che qualcuno si azzardava a dire una cosa quasi seria, da un momento all'altro mi aspettavo uno stacco su Rocket che facesse un battutone ruffiano... e puntualmente avveniva. Probabilmente nel MCU cerco ciò che mi ha avvicinato al MCU, cioé il grande affresco e personaggi ricorrenti e in grado di evolversi, mentre qui tutti erano all'inizio del loro percorso, e in generale il film sembrava molto scollegato dal resto della serie (anche se in realtà le sue connessioni le ha e si notano). Ma in generale "di pancia" mi ha dato l'aria di essere un filmetto più "da ragazzini" rispetto ai precedenti.
  • Sono d'accordo con tutti voi.

    ------------------------------------SPOILER a iosa & gogò---------------------------------

    Inizio fiabesco, da romanzo di formazione. "Oooh, Navigator nell'MCU", penso.
    La colonna sonora è quella della "nostra" infanzia. Anche se io con la musica ho un rapporto strano - la musica mi cerca costantemente, ma io non gliedo dò - mi sento sempre parte del gruppo "Marty McFly addicted".

    Purtroppo non riconosco Lucrezia Donati pelata e passo tutto il film a chiedermi dove diavolo sia.

    Pazienza. Mi piace un sacco il personaggio di Quill, il terrestre perso nello spazio, ché nessuno sa che è lì. Nemmeno quei tromboni degli Avengers. Mi dà il senso della vastità del cosmo MCU.
    Poi arriva anche il sense of wonder giocherellone alla Indy, con la scena di Quill cresciuto nel tempio alienzteco. Che bello! "Chissà quali meraviglie vedrò, in questo film!", penso, alternato a "Vai di cross-over con le Gemme, bello!".
    E con sorpresa scopro che Pratt mi è simpatico. "Fiuu, ora posso guardare Jurassic World, almeno c'è uno che conosco".

    Dopodichè arrivano il dramma delle sorelle adottive, l'onnipresente Zoe Saldana (non a caso verde come il prezzemolo) e Amy pelata, e la caciarata di Rocket e Groot, le ovvie star del film. Il tutto in location starwarsiane.
    All'inizio Rocket è un procione cartoon, come Gorilla Grodd in Flash. Mi sento in imbarazzo: 28 anni, a casa da solo, invece di fare cose da uomini sto guardando un procione e un albero dal successo planetario. Ma devo dire che la scena d'azione in cui i primi quattro Guardiani fanno conoscenza mi piace e pian piano mi abituo all'ennesimo personaggio che il grande Iansante riesce a rendere figo. In seguito anche la CGI migliora e qua e là riesco a vedere alcune delle espressioni tipiche di Cooper (le stesse di tutti i film che interpreta: la faccia trasecolante alla Ziche, la faccia rabbiosa/sclerata, ecc.).

    La trama, però, va a ramengo. La lunga sequenza del carcere mi annoia. E' pure vero che è sera e che le 22:40 sono l'ora del mio abbiocco quotidiano. So che se rimango sveglio poi reggo fino alla mattina dopo, dunque mi impongo di resistere. La festa del paese e i fuochi d'artificio accorrono in mio soccorso.
    Nonostante la mia buona volontà, Drax non mi piace molto, un po' perché è stupido, un po' perché è un uomo seminudo. Ma le gag di Groot mi fanno ridere. E allora resisto.

    E qui mi accorgo di una cosa importante. Di una novità, per quanto mi riguarda. In questo film le gag mi fanno ridere.
    Non so se il motivo sia che il regista è specializzato in comicità e dunque è bravo lui, o perché il tutto mi sembra una minchiata simpatica. Comunque sorrido o sghignazzo più volte.
    Anche su alcune battute di Rocket.

    Di contro, perdo quasi del tutto il filo della trama.
    Soltanto alla fine realizzo che non c'è nessuna trama.
    E quindi quel filo chissà cos'era. Beh, almeno non era ricciolino.

    Unico sprazzo di mitologia e fascino, il Collezionista.
    La sua base è in un Celestiale morto. "'Azzo", dico, "ora si fa sul serio".
    Ma nel teschio del Celestiale ci sono una miniera.
    E una bisca.
    Il procione e quello mezzo nudo si ubriacano.
    I mostriciattoli chihuahua vengono mangiati dal mostriciattolo iguana.
    Per fortuna arriva una gioppina rosa in tutù "con la scopa nel culo", evidente rimando al dialogo fra Gamora e Quill, a portarmi verso cose più serie.

    Ed ecco il Collezionista. Lo aspettavo dai credits di Thor: The dark world, assieme alle Gemme e alla mitologia stellare.
    Mi viene offerto uno spieghino di due minuti sulla lavagnetta virtuale, e ho l'impressione che non interessi a nessuno. Non ai personaggi, non agli autori, non al pubblico.
    Non c'è nemmeno un cameo degli Avengers nelle immagini passate in rassegna. Il pubblico generalista che ingolfa i cinema avrà capito qualcosa? Avrà tratto godimento dall'ampliarsi della macrotrama?
    Provo a consolarmi con la caccia alle citazioni nella collezione del Collezionista, ma vedo soltanto un asgardiano, che probabilmente me lo sono sognato, e la cagnetta Laika, che scopro su Wikipedia non essere Laika ma Cosmo. L'ignoranza si aggiunge allo sconforto.

    Arriva Ronan, il quale, purtroppo per lui, mi sembra Logan di Veronica Mars in ogni inquadratura in cui appare. Mi sembra sempre cattivo, sì, ma come un bullo brianzolo, non come un Sith blu che vuole fregare anche Thanos.

    La collezione del Collezionista va in frantumo e non se ne conoscono le conseguenze (tipo le creature imprigionate: scappano o no?).

    Seguono altri quaranti minuti di cui ho un ricordo confuso. Ci sono il "mentore" di Quill, di cui non mi importa nulla, c'è un altro cameo della Close, e c'è una lunga sparatoria starwarsiana che seguo alternando momenti di euforia (quando penso al prossimo dicembre) ad altri di appannamento visivo (quando mi concentro sulla visione).

    Arriva, così, il momento del grande sacrificio, che tanto poi si sa che resuscita. O meglio, lo so perché sono un fan di Swamp Thing e immagino che questo sia uguale.

    Riecco allora Logan: è incazzatissimo con Veronica perché se la vuole portare in macchina ma lei fa la smorfiosa minacciandolo di restare a casa con suo padre a mangiare gli spaghetti sul divano.
    La gag di Quill che canta e balla è imbarazzante ma mi fa ridere un sacco. La risata è in parte isterica e in parte vera.

    I protagonisti si danno la mano e i Guardiani della Galassia sorgono.
    La scena non ha senso, ma la successiva rivelazione sulla reale natura di Quill prova a metterci una pezza.
    Nel finale, anche la Close giustifica la sua presenza prendendo in custodia la Gemma.

    Scopriamo pure che la famiglia di Reilly ha la pelle rosa. La ha anche lui, del resto.
    A cosa ci serva sapere questo rimane un mistero.

    Le scene post credits sono due gag. La prima vabbè; la seconda chiude il cerchio dei film anni '80 cui GotG vuole rendere omaggio.


    Cosa pensare, dunque?
    La mia idea è: vari elementi buoni, qualcuno più che buono, in un film eccessivamente introduttivo e sfilacciato, tirato a tutti i costi per durare 2 ore.

    Ma mi piace pensare che quei due film citati all'inizio e alla fine racchiudano lo spirito con cui questo film dev'essere assimilato.

    Allora mi viene in mente questo pezzo, che ben si presta ad essere incluso nella colonna sonora anni '80 e che sembra proprio una recensione del film:

    L'hai mai vista una frittata
    saltar nella padella
    volteggiare nel cielo
    a volo di farfalla
    ti sembra un gioco di alta acrobazia
    e invece è solo la fantasia
    Immagine
    Ottimo lavoro.
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