Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
DeborohWalker ha scritto:Non sono d'accordo.
Bonvi è quello che ha sperimentato di più su Cattivik, le sue storie esercizio di stile (la stessa sequenza ripetuta all'infinito, una storia tutta "al buio" con soli balloon, una storia tutta in rima, una storia che mostra un unico grande macchinario) sono a mio parere i punti più alti della produzione cattivikiana.
E anche le sue storie "normali" le preferisco a quelle di Silver, in media.
Beh, qui ammetto la mia ignoranza, ho evidentemente letto molto meno di quanto pensassi circa la produzione Bonviana di Cattivik (e me ne vergogno, gli esempi che fai devono essere miei, specie la storia tutta in rima tipologia per la quale ho un debole).
Nelle storie di Silver ho trovato più piacere di lettura, benché sia per me innegabile l'ilarità pazzesca di Bonvicini (che in media trovo superiore a quella dell'allievo Silvestri). E poi, come ho già detto, alle storie vanno aggiunte le strisce, che (IMHO) sono state la cosa più riuscita inerente al personaggio per un bel periodo.
E' tuttavia un'opinione che sono pronto a ritirare post lettura delle sperimentazioni Bonvesi...
...parli di bonvi o del BONFA ?
Anch'io come Grrodon preferisco il CTK di Silver, le storie degli anni '80 quelle che furono pubblicate su Supergulp ( forse siete troppo giovani per ricordarvi la versione cartacea della famosa serie TV ) per me sono state delle vere e proprie folgorazioni, modernissime per i tempi, reggono ancora oggi a 30 anni di distanza.
Il Ctk che ha riscosso il maggior gradimento dei lettori è stato quello di Bonfatti, in arte BONFA.
Le storie di Cattivik hanno avuto negli anni autori e stili molto differenti e personali. Difficile scegliere. Io non l'ho seguito dall'inizio, ma un po' disordinatamente, tra raccolte, albi a colori, ristampe ecc. Comunque a me piaceva molto quella strana varietà e l'imprevedibilità delle storie, molto diverse tra loro e a ogni numero ci si aspettava qualche sorpresa o follia. Forse può essere stata questa mancanza di unità a provocarne la chiusura? Credo sia stato anche perchè non sempre le storie erano allo stesso livello, numeri un po' noiosi e altri con grandi alzate di ingegno. Riguardo all'autore preferito non saprei scegliere, credo sia una questione di gusti. A me per esempio divertiva sempre molto Casty le sue invenzioni e il suo ritmo indiavolato, forse era il più disneyano del gruppo sempre molto divertente. Allo stesso tempo gli stupefacenti e demenziali esercizi di stile di Bonfatti col il suo disegno ultradettagliato grottesco quasi all'orrido erano sempre un evento, e poi Lusso con alcune storie fondamentali per me, come la Porta o Il Grande Simpa, anche se più adulto e satirico rispetto agli altri. Devo anche dire che seguendo lui sono approdato a Lupo Alberto ed è stata una cosa buona. Gradivo un po' meno Maselli (sul lupo per niente) anche se ha fatto storie sicuramente divertenti di Cattivik ma con un target più infantile. I disegnatori tra Sommacal Bonfatti Michelon e lo stesso Casty sono stati tra i migliori del fumetto comico italiano secondo me, una tale varietà e bravura che penso che Cattivik sia stato un fumetto anomalo e sorprendente e forse ancora sottovalutato. Non conosco le storie di Bonvi e ne ricordo un paio di Silver, che comunque non mi hanno colpito particolarmente forse perchè le ho lette dopo aver conosciuto quelle degli altri autori.
Incredibile! Qualcuno che si ricorda ancora de Il Grande Simpatico! E pensare che credevo di essere ferocemente satirico, ai tempi. Poi la realtà si è dimostrata ben peggio...
le mie preferite invece sono
cattivik in paradiso (ha avuto noie con la censura?)
gran galà
cattivik e la guerra
ars culinaria
luna di melassa (quella con gli gli innamoratini di peynet)